Maria Schiano
UNITÀ 4 : LA PULCE
Una volta il re di Altomonte, morso da una pulce, si arrabbiò così tanto che, acchiappatala al volo, voleva schiacciarla col piede. Visto però che era una bella pulce grossa, pensò di allevarla … per vedere come diventasse … Così la mise in una scatola e ogni giorno la nutriva col sangue del suo braccio. Dopo sette mesi la pulce era diventata grassa e grossa come un coniglio … ! A questo punto, per divertirsi un po’, il re fece pubblicare un bando che diceva così: “chi avesse riconosciuto a quale animale apparteneva la pelle, avrebbe preso in moglie la principessa figlia del re di Altomonte…”. ∗ Gente da tutto il mondo venne a tentare la sorte e chi diceva che era di “gatto mammome ”, chi di lince, chi di coccodrillo … ma nessuno colpiva nel segno! Alla fine arrivò a questo esame di anatomia un orco … Cominciò a gironzolare intorno alla pelle, ad annusarla, ad osservarla con attenzione e alla fine disse: «Questa pelle è del capintesta delle pulci!». Il re, a cui si era spaccato il cuore nel momento stesso in cui l’orco aveva indovinato, chiamo Porziella, sua figlia, e le disse: «Figlia mia, tu conosci il bando … ma chi avrebbe mai immaginato che questa lotteria sarebbe toccata a un orco? Ma poiché non cade foglia che il ciel non voglia, è necessario credere che questo matrimonio sia stato deciso prima là sopra e poi qua giù. Abbi quindi pazienza, figlia mia adorata, ché il cuore mi dice che sarai felice!». Così dicendo il padre l’abbracciò e la consegnò nelle zampe dell’orco che, senza perdere tempo, la trascinò via, in un bosco oscuro dove non arrivava mai nessuno. In questo luogo buio, spaventoso come la faccia dell’inferno, c’era la casa dell’orco, tutta tappezzata delle ossa degli uomini che si era mangiato. Alla povera Porziella non restò sangue addosso … Purtroppo la cosa andò peggiorando nei giorni che seguirono … L’orco infatti ogni mattina se ne andava a caccia e tornava sempre carico di quarti di uomini scuoiati e le diceva: «Adesso non potrai lamentarti, moglie mia, che non mi prendo cura di te! Mangia e vogliami bene!». E alla povera Porziella non restava che mangiare ceci a colazione e fave a cena !!! Il giorno seguente, l’orco fu invitato dai parenti ad una caccia fuori zona e così Porziella ebbe finalmente l’opportunità di restare sola per un paio di giorni. Quella stessa mattina – fortunata coincidenza – si trovò a passare di lì una vecchia mendicante che, sentendosi sbiancare dalla fame e accortasi della casa, si mise a bussare alla porta. «Fate la carità di un pezzo di pane …» si lamentò la vecchia. La povera Porziella che aveva aperto la porta, non poté fare a meno di iniziare a piagnucolare e a dire: «Buona vecchia, lo so io che passo! Dio te ne scampi, sto in mano a un diavolaccio di orco che non mi porta a casa da mangiare altro che uomini ammazzati! Altro che PANE!!!». E detto questo scoppiò in un pianto amaro.la vecchia, vedendo tanto dolore, le disse: «Non piangere, bambina mia, che hai trovato la tua salvezza! Ascoltami attentamente; io ho sette figli maschi, ognuno dei quali ha una qualità: Mase, quando mette l’orecchio a terra, può sentire fino a trenta miglia lontano; Nardo, ogni volta che sputa, fa un mare di sapone; Cola, se getta a terra un ferretto, ne fa spuntare un campo di rasoi affilati; Micco, se lancia un bastoncino di legno, fa nascere un bosco intricato; Petrullo, appena getta a terra una goccia d’acqua, fa sgorgare un fiume terribile; Ascadeo, se tira un sasso, fa sorgere una torre; Leccone lancia con la balestra così dritto che colpisce in centro un occhio di gallina lontana un miglio. Ora – conclude la vecchia – con l’aiuto dei miei figli, tutti cortesi e gentili, tenteremo di toglierti dalle zampe di quest’orco!». «Che tu sia benedetta assieme ai tuoi figli» – esclamò la principessa – «fuggiamo ora che quella malombra di mio marito è fuori per la caccia e non tornerà prima di domani …»; «no, no ora non Animale fantastico, di origine popolare.
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si può fare perché abito troppo lontano ma stai tranquilla che domattina presto arriveremo e ti tireremo fuori dai guai !!!». Detto questo se ne andò lasciando Porziella col cuore pieno di contentezza … e impaziente per tutto il resto della notte. Non appena spuntarono le prime luci dell’alba, eccoti spuntare la vecchia con tutti i figli e, senza perdere tempo, se ne scapparono alla volta della città. Dopo che avevano percorso poche miglia, Mase poggiò a terra l’orecchio per scoprire se l’orco fosse già sulle loro tracce e disse: «Altolà! All’erta! L’orco è già tornato a casa e, non vedendo la moglie, si è messo le gambe in spalla ed eccolo che arriva!». Subito Nardo sputò a terra e fece un mare di sapone ma l’orco, vedendolo, tornò a casa e si strofinò tanta di quella crusca sotto i piedi che lo attraversò senza scivolare. Mase tornò a mettere l’orecchio a terra e disse: «Compagni a voi! Eccolo che arriva!» e Cola gettò a terra il ferretto facendo nascere la foresta di rasoi. Ma l’orco non si fece intimidire, corse a casa e si vestì di ferro da capo a piedi e riuscì a passare senza farsi neppure un graffio. Mase, per controllare, riappoggiò l’orecchio al suolo e disse: «Su, su che lo abbiamo di nuovo alle calcagna!» e Micco, alla svelta fa sorgere un bosco terribilissimo … ma l’orco, messa mano al coltellaccio, in men che non si dica, lo abbatté! Mase che aveva l’udito fino disse di nuovo: «Ohimè! L’orco ha messo le ali e ora è proprio dietro di noi!». Sentito ciò, Petrullo gettò la goccia d’acqua … ed eccoti un grosso fiume sgorgare … L’orco, che stava seriamente perdendo la pazienza, si spogliò tutto e gettò i vestiti dall’altra sponda, attraversando il fiume a nuoto. Vedendolo arrivare, Ascadeo gettò il sasso e fece apparire una torre altissima dove, col fiato sospeso, si rinchiusero tutti. Ma l’orco, che aveva gli stivali delle sette leghe, in un baleno tornò a casa e prese una scala altissima e tornato, cominciò ad arrampicarsi sulla torre. «Adesso siamo alla fine della candela della speranza!» disse Mase. «Che cacasotto che sei!» disse Menechiello e, prendendolo di mira, gli cavò un occhio facendolo scivolare giù dalla scala. Di corsa i giovani scesero dalla scala, presero il coltellaccio dell’orco e gli tagliarono la gola !!! Tutti felici se ne tornarono alò palazzo dove il re fece ricchi i sette giovani e loro madre che, con i loro atti coraggiosi avevano salvato la figlia da una vita sicuramente miserabile.
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UNITÀ 4: SCHEDA - IDIOMATISMI
MODI DI DIRE
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Acchiappare al volo (o “a volo”) : afferrare con rapidità, repentinamente. Pubblicare un bando : rendere pubblico q.sa . Tentare la sorte : provare la propria fortuna. Colpire nel segno : azzeccare, indovinare. Fare la carità : fare l’elemosina. Tirare fuori dai guai : togliere q.no dai pasticci. Da capo a piedi : dalla testa ai piedi, tutto intero. Avere q.no alle calcagna : essere inseguito. In men che non si dica : molto velocemente. Col fiato sospeso : con agonia. In un baleno / battibaleno : molto velocemente. Altolà! All’erta! : linguaggio militare = Fermi! Attenti!
FRASI PROVERBIALI
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Non cade foglia che il ciel non voglia : non accade nulla che non sia stato deciso dal destino. Mettersi le gambe in spalla : affrettarsi, andare in fretta. Avere gli stivali delle sette leghe : dal linguaggio delle fiabe = avere un paio di stivali che ad ogni passo fanno fare sette leghe, cioè camminare a passi da gigante.
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UNITÀ 4: SCHEDA – VOCABOLARIO A Abbattere = γ ρ ε µ ίζ ω Adorato = λ α τ ρ ε υ τ ός Affilato = α κ ο ϖ ι σ µ έν ο ς Alba = η α υ γ ή Allevare = α ν α τ ρ έϕ ω Annusare = ο σ ϕ ρ α ίν ο µ α ι Apparire = ε µ ϕ α ν ίζ ο µ α ι Arrampicarsi = α ν α ρ ρ ίχ ω µ α ι , σ κ α ρ ϕ α λ ώ νω Atto = η π ρ άξ η B Balestra = η β α λ λ ι σ τ ρ ίδ α Bastoncino = τ ο ρ α β άδ κ ι Benedetto = ε υ λ ο γ η µ έν ο ς C Cacasotto = ο χ έσ τ η ς Calcagno = η ϕ τ έρ ν α Candela = τ ο κ ε ρ ί Capintesta = ο ε π ί κ ε ϕ α λ ής, ο α ρ χ η γ ός Cecio = τ ο ρ ε β ύθ ι Coincidenza = η σ ύµ π τ ω σ η Coltellaccio = µ ε γ άλ ο µ α χ α ίρ ι Cortese = ι π π ο τ ι κ ός, ε υ γ ε ν ι κ ός Crusca = τ ο π ίτ ο υ ρ α F Fava = τ ο κ ο υ κ ί Ferretto = τ ο σ η δ ε ρ άκ ι Fiato = η α ν άσ α G Gironzolare = π ε ρ ι π λ α ν ώ Gola = ο λ α ι µ ός Graffio = η γ ρ α τ σ ο υ ν ι ά
M Malombra = τ ο σ κ ι άχ τ ρ ο Mendicante = ε π α ι τ ών Mira = η σ κ όπ ε υ σ η N Nutrire = θ ρ έϕ ω P Peggiorare = χ ε ι ρ ο τ ε ρ έυ ω Pianto = τ ο κ λ άµ α Pulce = ο ϕ ύλ λ ο ς Q Qualità = η π ο ι ότ η τ α Quarto = τ ο τ έτ α ρ τ ο R Rasoio = τ ο ξ υ ρ άϕ ι Riconoscere = α ν α γ ν ω ρ ίζ ω Rinchiudersi = κ λ ε ίν ο µ α ι , α π ο σ ροµ α ι
S Salvezza = η σ ω τ η ρ ία Sbiancare = λ ε υ κ α ίν ω Schiacciare = σ υ ν θ λ ίβ ω , σ υ ν τ ρ ίβ ω Scivolare = γ λ ι σ τ ρ ώ Scoprire = α ν α κ α λ ύπ τ ω Sgorgare = α ν α β λ ύζ ω , β γ α ίν ω Sponda = η όχ θ η Spuntare = ξ ε ϕ υ τ ρ ών ω Sputare = ϕ τ ύν ω T Tappezzato =τ α π ε τ σ α ρ ι σ µ έν ο ς Toccare = λ α χ α ίν ω
I Impaziente = α ν υ π ο µ όν ο ς Indovinare = µ α ν τ ε ύω Inferno = η κ όλ λ α σ η 4
ύ
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Intimidire = ε κ ϕ ο β ίζ ω Intricato = µ π λ ε γ µ έν ο ς L Lanciare ε ξ α π ο λ ύω, π ε τ ώ, ρ ίχ ν ω
Torre = ο π ύρ γ ο ς U = Udito = η α κ ο ή Z Zampa = τ ο π όδ ι
UNITÀ 4 : SCHEDA – GRAMMATICA
L’USO DEL GERUNDIO Il gerundio è un modo che si usa solo in proposizioni secondarie per esprimere una relazione con la principale. Questa relazione può essere temporale, causale, finale, modale ecc. Es. “Morendo, la regina disse …” = “mentre stava morendo, la regina disse …” Relazione temporale “Fuggendo, perse la scarpetta” = “poiché fuggiva, perse la scarpetta”. Relazione causale Il gerundio ha due tempi: il presente che si forma aggiungendo : - ando al tema dei verbi di I coniugazione - endo al tema dei verbi di II e III coniugazione ed il passato che si forma con : essendo + participio passato, per i verbi con ausiliare “essere”, avendo + participio passato, per i verbi con ausiliare “avere”. Il gerundio presente di solito si adopera in riferimento al soggetto della frase principale. Il gerundio passato a volte si usa senza l’ausiliare, confondendosi quindi con il participio passato. Es. “Detto questo, se ne andò”, sta per “Avendo detto questo, se ne andò”. In ogni caso l’uso del gerundio, sia presente che passato, è indispensabile nel linguaggio scritto per creare periodi armoniosi leggeri e ben collegati con la frase reggente! Esempi presi dal testo: - “Acchiappatala al volo …” - “Visto però che era una bella pulce …” - “Sentendosi sbiancare dalla fame …” N.B. Il verbo andare + gerundio presente ci dà l’idea dell’azione PROGRESSIVA. 5
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Es. “Va dicendo che è la più brava delle studentesse!” “La situazione andò peggiorando nei giorni seguenti”.
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UNITÀ 4 : SEZIONE – ESERCIZI Esercizio 1: Passato prossimo, remoto o imperfetto? Completa nel tempo giusto: -
Ieri mentre __________________ (arrampicarsi) sulla scala _______________ (scivolare). Perché _______________________ (arrampicarsi)? ____________________ (volere) pulire sui mobili. Mi ricordo che molti anni fa anch’io ________________ (cadere) in un simile modo. Per mia fortuna ___________________ (passare) di là una vicina _______________ (aiutare) e subito _____________ (chiamare) un’ambulanza, infatti quel giorno _______________ (rompersi) una gamba.
Esercizio 2 Completa con le parole date nella sezione vocabolario di questa unità: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10)
Se non c’è luce accendo_____________________. Nel 1984 a Berlino __________________ il muro che divideva la città. Il mio __________________ non taglia, non è ______________ . Il tuo è stato un _______ coraggioso. Che tu sia _____________. La ___________________ del pianeta è nelle mani dell’uomo. Ma sei sordo? Dovresti far controllare il tuo ______________! Giù __________________ dalla mia merenda! Questa città è invivibile, è _____________________! È _________ e __________. È un vero cavaliere! Chi ha __________________ la penicillina?
Esercizio 3 Scegli la parola giusta per completare questi Modi di dire: le braccia Fa’ presto! Mettiti la testa le gambe
in spalla
un bando Voglio pubblicare una benda un banco Devi lavarti
da capo a piedi! dai piedi al capo! dai capi al piede!
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in un baleno! in una balena! in una falena!
Fai
Sto con il fiato
appeso sospeso inteso
Tenta
la corte la morte la sorte
Acchiappalo
al volo! al molo! al nolo!
Esercizio 4 Trasforma la descrizione della donna a pag. ___ . Segui l’esempio: Es “Mase, può sentire fino a 30 miglia lontano, mettendo a terra l’orecchio”.
Esercizio 5 Sostituisci i verbi evidenziati con la combinazione ANDARE + GERUNDIO: 1) 2) 3) 4) 5)
Camminerà di sicuro per tutto il giorno. Si pentiva sempre di più per ciò che aveva fatto. Si lagnò per tutto il tempo. Si arrampica dappertutto questa scimmia! Gironzola da queste parti.
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