Kronstadt e l’Ulivo? Cosa? Cosa c’entra una piccola redazione di provincia con tricicli a quattro ruote e costituenti da pallacorda? Come così poche persone possono avere tra i piedi le stesse questioni e discuterne in maniera
Liberare
l’arte
ovvero di Jacopo Perfetti e Il panorama underground milanese ha visto crescere negli ultimi tre anni un nuovo movimento artistico: il TAZMovement. Nato dal pensiero di Jacopo Perfetti, il movimento si richiama nel nome alla filosofia di Hackim Bey, dalla quale il fondatore ha ricevuto lo stimolo decisivo all'avviamento dell'iniziativa. Tra i principi su cui il TAZMov si basa, fondamentale è la ricerca di una forma d'espressione artistica che sia pienamente libera, emancipata dalle omologanti imposizioni socio-culturali e dalle impellenze del business. Obiettivo del movimento è stimolare questa ricerca, attraverso la costruzione di un network che costituisca un'occasione di promozione artistica gratuita e aperta, e un momento di confronto finalizzato alla ricerca di nuove e diverse forme d'espressione: attraverso quest'esperienza sarà possibile l'insurrezione edonistica che, lungi dall'essere politicamente connotata, consiste piuttosto in una rivoluzione psichico-emotiva che porta alla piena affer-
latrettanto accalorata. Possibile che se siamo tutti Guelfi dobbiamo pure dividerci in Neri e Bianchi? Costruire un progetto, fissare le regole e partire è proprio quello che ha fatto la redazione. All’inizio delle persone che provenivano dall’esperienza di una manifestazione di successo con la sue bohème e tutto il resto. Altre persone che provenivano da una benemerita associazione si sono uniti al progetto e sono fioccati i Numeri Zero. Un altro incontro, le conferenze ed ecco i Numeri Speciali. E sempre ogni volta che il progetto si allargava, il problema delle identità. Acceleratori, Fottografi,Upparteidini e Barattolini e sempre la questione di allargare, ripensare, precisare un progetto. Ma il progetto è sempre lo stesso, nessuno di coloro che si sono imbarcati all’inizio può trovare qualcosa da discutere sulle definizioni e divinazioni successive. Perché l’idea di fare informazione, una rivista, una televisione, uno strumento per e far raccontare la città, parlare di cultura, essere corretti e tutto il resto era uno Sommario stato d’animo, una spinta ideale, un’esigenza avvertita pagina 2 e diffusa in quelli che stanno attorno, liceo, università, BBC azienda, ente locale. Una delle questioni su cui i cittaE adesso l’Adecco? dini della città giudicano insufficiente l’operato della Il caso Kelly Giunta e la capacità di parlare di loro, di spiegare cosa RAI stavano facendo, per quanto poi i cittadini nel comples- pagina 3 O con noi o con i terroristi so siano soddisfatti. C’è uno spazio immenso, là fuori, Costituente per il Nuovo Ulivo da riempire, perché ce ne è bisogno. Unirsi, federarsi, contaminarsi, come vengono gestite le dinamiche pagina 4 (DIS)INFORMATI! redazionali non interessa a nessuno dei lettori. voglioAppello per un altra informazione no la rivista. Esattamente come gli elettori dell’Ulivo.
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kronstadt
giovedì 22 gennaio 2004 Numero Speciale 2
del TAZMovement mazione del genio individuale. Tra i vari progetti in cui si concretizzano i principi del TAZMov il primo è l'Illegal Art Show: una mostra a ciel aperto, senza curatori né programma, che si svolge ogni ultimo lunedì del mese in spazi urbani di pubblico accesso, dove chiunque lo desideri è invitato a creare, esporre, raccontare le proprie opere artistiche, di qualsiasi natura esse siano. Accanto a quest'iniziativa, ci sono le pagine web del TAZMov: su jacopoperfetti.com e tazmovement.com, si può trovare un'abbondante quantità di materiale informativo e documentario ed è a queste che si rimanda per ogni ulteriore approfondimento. Il TAZMov e l'IAS costituiscono esperienze dinamiche e in progressiva espansione: lo scorso ottobre, infatti, l'IAS si è svolto, oltre a Milano, anche a Bologna, dando luogo al primo episodio di filiazione diretta. Quest'articolo vorrebbe essere un invito ai lettori pavesi a voler accogliere e far propri i principi del TAZMov e ad ospitare nelle strade cittadine un po' di sana, libera ed intellettualmente sovversiva arte autoctona: la palla al lettore. Arianna Borroni
Ora Basta con Sabina Guzzanti Dopo i successi della manifestazione di Roma e Milano il 25 gennaio si terrà un nuovo incontro al Palapartenope di Napoli ore 20.30 Via Barbagallo 115. Per chi è interessato: la radio (Popolare), il satellite (emilytv) e la televisione (controllare le piccole tivvì private)
2 E adesso l’Adecco? Il destino dei più insospettabili colossi finanziari mondiali è la misera caduta in ragione di irregolarità di gestione delle stesse? Se non è destino, essa è sicuramente l'uscita di scena più in voga ultimamente: Parmalat, Enron, Worldcom, Crédit Lyonnais, Vivendi sono accomunate dallo stesso circolo ben poco virtuoso che si snoda tra falsificazione della contabilità e gioco spericolato in borsa. Possibilità questa fortemente respinta dal gruppo svizzero Adecco, che motiva la momentanea caduta libera con questioni procedurali, negando la presenza di irregolarità. L'inchiesta giudiziaria sulla rete di rapporti frudolenti tra Parmalat, banche, brokers, revisori, controllori, paradisi fiscali, è ancora agli inizi e già l'Adecco, agenzia di lavoro temporaneo che "occupa" su scala mondiale qualcosa come 650 mila lavoratori interinali, rischia di collassare per (si sospetta) i soliti motivi: conflitto di interessi, cioè connivenza tra impresa, istituti bancari e finanziari, agenzie di rating finalizzata alla falsificazione della contabilità aziendale e all'occultamento dei debiti interni. La situazione attuale vede Adecco in continua discesa: in una settimana la multinazionale ha perso oltre 30 punti percentuali sugli indici in borsa. Ma andiamo con ordine: lunedì 12 gennaio in un comunicato Adecco dichiara il rinvio dei conti annuali per verifiche sull'affidabilità, specialmente nel Nord America. "Il problema è rappresentato dall'obbligo di informare i mercati imposto dalla borsa", spiega un analista della Lombard Odier Darier Hentsch a swissinfo;"Vengono diramate informazioni ancora incomplete, senza che si conosca per davvero l'ampiezza del problema". Per questo il titolo inizia con una perdita del 10%. Nel corso della giornata Adecco continua a perdere punti, dal -33% di inizio mattinata al -43% di
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giovedì 22 gennaio 2004 mezzogiorno. Vengono ammesse "debolezze rilevanti" e contabilità dubbia, oltre al coinvolgimento di altre filiali dopo quelle nordamericane. Viene confermato il rinvio della pubblicazione dei dati di bilancio 2003, prevista per il 4 febbraio. Il titolo chiude perdendo il 34% alla borsa di Zurigo, nel tardo pomeriggio. Il giorno successivo, martedì 13, si apre con la messa sotto osservazione delle valutazioni sulle emissioni Adecco da parte di Moody's. A questo inizio segue un leggero rialzo(6%) del titolo svizzero, ma già a metà giornata la sfiducia sulla credibilità della multinazionale cresce a dismisura data la riconferma della debolezza delle procedure di controllo, l'estensione di questa a più paesi ed infine a causa dell'impossibilità da parte di Adecco di precisare la data di revisione dei conti. Nonostante tutto La Società del lavoro interinale rifiuta l'accostamento all'azienda alimentare emiliana Parmalat, dimostrandosi ottimista per una veloce risoluzione. In effetti a fine settimana, venerdì 16, arrivano rassicurazioni da parte dell'Adecco che comincia con il licenziamento di due top manager dell'area USA, la zona maggiormente colpita dalle presunte irregolarità non ammesse dal direttivo. Ma la verità viene a galla, le irregolarità contabili
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vengono svelate in mattinata con risultato delle dimissioni del direttore finanziario Weber e dell'amministratore delegato di Adecco Staffing Nord America Arrieta. La sempre maggiore fragilità del gruppo viene tamponata dal presidente Adecco Bowner che, fiducioso, annuncia i dati degli attivi di fine 2003, visualizzabili in circa 900 mln di euro. La manovra di recupero-credibilità continua attraverso un comunicato ufficiale di Adecco in cui l'azienda, ammettendo l'esistenza di problemi nelle procedure di controllo e di irregolarità contabili, preannuncia una riorganizzazione epurativa del management. L'impresa è comunque ardua dato che, come nel caso Enron in poi, l'azionariato diffuso e i fondi pensione e d'investimento subiscono perdite enormi a causa di un virus che sembra ormai aver stabilmente ammorbato il funzionamento normale del capitalismo finanziario. A tal proposito è di grande attualità ed utilità il libro di Guido Rossi, Il conflitto epidemico(Adelphi) nel quale l'autore, dopo avere opportunamente situato la radice dell'odierno conflitto di interessi nella finanziarizzazione mondiale del capitale, conclude con lucido disincanto che le regole che governano i mercati sono "non solo diverse, ma opposte a quelle dell'etica- e il conflitto nasce proprio da qui".
Il caso Kelly Il rapporto di Lord Hutton sul caso della morte di David Kelly verrà reso pubblico il 28 gennaio. Verrà presentato al Parlamento inglese e Lord Hutton farà un intervento in televisione sui risultati trovati durante le indagini. David Kelly fu vittima del proprio apparente suicidio dopo che venne fatto il suo nome come sospetta fonte del controverso servizio della BBC sulle armi di distruzione di massa in Irak. La commissione governativa fu costituita per condurre un'indagine indipendente sulla morte dello scienziato inglese.
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BBC RAI Lord Hutton's long-awaited report into the death of Dr David Kelly will be published on 28 January. The report will be published in Parliament and Lord Hutton will make a televised statement about his findings. Dr Kelly apparently committed suicide last July after being named as the suspected source for the BBC's controversial Iraq weapons story. Its publication will come the day after a key Commons vote on the controversial plans for university top-up fees Weapons expert Dr David Kelly was thrust into the media spotlight after being identified in newspapers as the man the government believed could be a source for a BBC report on Iraq. The scientist more used to working behind the scenes had become a key figure in the row between the government and the BBC over claims that Downing Street "sexed up" a dossier on Iraq's weapons capability. The 59-year-old told MPs he did not believe he was the story's main source - after admitting to his managers he had met the Today programme's Andrew Gilligan - but the BBC confirmed on 20 July that the scientist was their principal contact. The Oxford-educated microbiologist had been scientific adviser to the proliferation and arms control secretariat for more than three years. http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/3076869.stm
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826 TELEVIDEO Do 18 Gen 23:09:20 24 ORE NONSTOP TESTI PAG.826 19.46 LONDRA - "Kelly non è un martire" "David Kelly non è un martire" Lo ha dichiarato oggi il ministro della difesa britannico Goeff Hoon. Hoon sostiene infatti che lo scienziato si sia suicidato perché temeva di essere screditato e considerato un bugiardo riguardo le sue dichiarazioni sulle armi di distruzione di massa irachene. Inoltre, secondo i giornali britannici, Tony Blair avrebbe aggiunto che Kelly probabilmente avrebbe avuto contatti anonimi con la stampa sul dossier relativo all'arsenale di Saddam Hussein. Leggi la "Prima" 103 Telvideo RAI ore 19.46 18/01/2004
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Numero Speciale 2 giovedì 22 gennaio 2004 O con noi o con i terroristi Non erano semplici minacce quelle pronunciate da George Bush all'indomani dell'11 settembre 2001 di fronte alle camere riunite in assemblea straordinaria. Bush disse che l'America è pronta a "utilizzare ogni strumento di guerra, ogni arma, per combattere la nuova guerra e vincerla". E ha mantenuto la promessa: nessun' arma è stata risparmiata. In particolar modo, la propaganda è stata fondamentale per giustificare le guerre scatenate in nome del Bene (e per bene chiaramente si intende "bene dell'America e dei suoi amici"). La propaganda, si sa, passa anche per il discredito degli avversari, i quali bene sono stati definiti dalle illuminanti parole del presidente Bush "O con noi o con i terroristi". L'equazione è chiara: chi non è d'accordo con la linea americana, è un terrorista, quindi deve essere eliminato. L'Italia, grazie all'incessante opera del presidente Berlusconi, fa parte degli "amici dell'America" anche se, come sostiene Edward Luttwak (ex Consulente del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti nonché autore di libri tra cui "Turbo-Capitalismo : vincitori e perdenti nell'economia globale" e "Strategia del colpo di Stato") anche nel nostro paese ci sono elementi pericolosi, che incitano alla rivolta contro gli americani e la coalizione.
Luttwak: "Quindi spero bene che... io credo che essere antiamericani... ma aizzare no" Vespa a Frattini: "Conferma?" Frattini: "C'erano certo" Vespa: "C'erano?" Frattini: "Ma li hanno cancellati, sono scomparsi" Vespa: "No, scusi eh, prima che li cancellassero esistevano? Lei testimonia che esistevano?" Frattini: "Io non li ho guardati..." Vespa: "Ma le hanno detto che esistevano?" Frattini: "Ma noi sapevamo che esistevano" Vespa: "Cioè dei siti che incitavano ad andare in Iraq a fare la guerra e ad attaccare anche gli italiani?" Frattini: "Ce ne sono anche altri. Purtroppo ce ne sono anche altri. Ce ne sono alcuni dove ci sono una sorta di videogiochi in cui vince chi uccide un'altra persona, eh!"
Trascriviamo di seguito il dialogo tra Vespa, Luttwak e Frattini durante la trasmissione Porta a Porta del 12-11-03.
"Dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie [trattasi della controinformazione]. Se qualche resistenza compare, dobbiamo sottolineare con forza che essa viene da 'isolati' ostinati individui, mal informati o disonesti, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. [...] L'inevitabile sospetto che il colpo di Stato è opera delle macchinazioni della Compagnia [la CIA], può essere stornato attaccandolo violentemente e l'attacco sarà tanto più violento quanto più questi sospetti sono giustificati. Faremo uso di una selezione adatta e opportuna di frasi sgradevoli, [...] che restano utili come indicatori del nostro impeccabile nazionalismo".
Edward Luttwak: "Un amico qui a Roma che ha un figlio ragazzino che guarda in Internet ha fatto presente che ci sono siti italiani fatti da italiani che parlano di resistenza e incoraggiano aizzano attacchi contro la coalizione. C'è un Arabmonitor.info... parole inglesi ma fatto ad Assisi da qualche parte." Bruno Vespa: "In lingua italiana o in lingua inglese?" Luttwak: "in lingua italianissima. Ci sono Nuovimedia... Nuovimondimedia.it, Informationguerrilla.org. Questi dicono 'andate in Iraq, lottate, uccidete la coalizione e gli italiani". Vespa: "Luttwak, abbiamo cliccato non è venuto niente" Luttwak: "Eh?" Vespa: "I miei dicono che abbiamo cliccato e non è venuto niente" Luttwak: "No, no, oggi ... quello..." Franco Frattini: "Sono scomparsi" Luttwak: "Sono scomparsi, sono tolti tutt'oggi... ieri, se loro guardano ieri li troveranno perché il ragazzino di sedici anni li ha trovati" Vespa: "Speriamo li trovino anche i nostri servizi di sicurezza"
Di seguito invece pubblichiamo due stralci del libro "Strategia del colpo di Stato" di Luttwak, pubblicato nel 1968. "Il nostro strumento sarà il controllo dei mezzi di comunicazione di massa. [...] Le trasmissioni radio e televisive avranno lo scopo non già di fornire informazioni sulla situazione, bensì di controllarne gli sviluppi grazie al nostro monopolio sui media".
In seguito alle affermazioni calunniose di Luttwak, supportate dalla "pezza" messaci da Frattini, è partito un'appello che vede tra i primi firmatari Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo, Luisa Morgantini, Giuseppe Giulietti, Padre Jean Marie Benjamin, Vauro, Valerio Evangelisti, On. Paolo Cento, Giuseppe Genna, Wu Ming, Davide Ferrario, Daniele Barbieri, Riccardo Orioles, Carlo Gubitosa, Marco Trotta, Carlo Formenti, Stefano Porro e l'On. Fulvia Bandoli. Ad ogni modo, i siti "incriminati" sono presenti sulla rete e visibili da chiunque voglia controllare con i propri occhi. Altrimenti potete fidarvi di Luttwak...
3 Costituente per il Nuovo Ulivo Circa 450 persone(età media intorno ai 50) lunedì sera nella sala dell’Annunciata per l’incontro organizzato dal Comito Promotore per la Costituente del Nuovo Ulivo con gli interventi di Elio Veltri, Nando Dalla Chiesa e Achille Occhetto. Elio Veltri, attualmente editorialista dell’Unità e già sindaco di Pavia, presenta il progetto della Costituente, un percorso di un anno e mezzo che dovrebbe portare (stabilendo il programma, scrivendo le regole e d eleggendo una dirigenze attorno alla leadership naturale di Romano Prodi) alla creazione del Nuovo Ulivo, un soggetto politico al quale le attuali forze politiche di centro-sinistra dovrebbero conferire, in un ottica federale, “quote di sovranità”. Dalla Chiesa ricorda l’esistenza nel paese di “uno stato d’animo della sinistra”, un immagine per sottolineare che una grande parte della sinistra, pur senza avere tessere o riconoscersi totalmente in uno dei partiti, è disposta a impegnarsi, come l’esperienza dei girotondi indica. La questione della legalità è fondamentale, continua, perché è molto sentita nel paese. Sulla presunta contrapposizione Società Civile - Politica sottolinea come in realtà il primo termine indichi solo quella parte dei cittadini che non è impegnata direttamente negli apparatati di partito e che di per sé non ha nessuna connotazione positiva (Sindona era società civile tanto quanto Ambrosoli) e che non si devono quindi fare questioni nominalistiche su cui costruire guerre di religione. Occhetto ha sollevato alcune delle questioni che ritiene cruciali per il programma del Nuovo Ulivo: i giovani, che sono impegnati nei Social Forum e devono essere coinvolti nel processo costituente, il tema dell’uguaglianza e dei diritti, la pace, la contaminazione tra le diverse culture politiche. Riconosce che il progetto unitario è in cammino, una prima fase (quella dei girotondi, culminata nell’incontro di Roma) è terminata e adesso se ne deve aprire una seconda con il confronto con i partiti di centro-sinistra; sicuramente, dice, le difficoltà ci sono: la questione Di Pietro, il triciclo, la lista unitaria per le Europee. Ha preso infine la parola il sindaco Andrea Albergati sottolineando anch’egli la necessità di unità all’interno dell’area politiche, senza nascondersi le differenze che rimarranno su certe questioni come la bioetica. Sono quindi intervenuti in sequenza i rappresentanti di alcuni partiti della sinistra: Repubblicani Europei, Rifondazione Comunista, Margherita e l’Assessore Filippi. Dalle parole degli interventi sono emerse le tensioni che a livello nazionale pure sembrano esistere. Tensioni che anche a livello locale sono sembrate più legate a questioni immediate (situazione in giunta), personali (la Società Civile) o di identità (siamo pur sempre il paese dei Guelfi Bianchi e Neri). Le stesse questioni che solitamente chi è nello stato d’animo di sinistra giudica ormai con un certo fastidio e del quale si auspica il superamento ormai da almeno dieci anni.
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Numero Speciale 2 giovedì 22 gennaio 2004 (DIS)INFORMATI! - Come difendersi in tempo di guerra mediatica
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(DIS)INFORMATI! si articolerà in sei serate che si propongono di fornire degli strumenti critici per sopportare il quotidiano attacco da parte dei media. Presso il Csa Barattolo - via dei mille 130 - Pavia. Gli incontri incominciano alle 21. mercoledì 4 febbraio giovedì 22 gennaio: giovedì 19 febbraio Il ruolo della televisione nella società e i Informazione/disinformazione L'informazione sul territorio La seconda serata tratterà dell'informazione come media davanti al dolore La sesta serata sarà una tavola rotonda sull'informadisinformazione, con l'intento di mettere in luce le La quarta serata porrà degli interrogativi sul ruolo zione sul territorio a cui parteciperanno tutti i soggetti manipolazioni che l'informazione subisce prima di ar- della televisione nella società, valutando l'influenza che che lavorano nel campo dell'informazione locale. Duesercita sulla determinazione dell'opinione pubblica. rante questa serata verrà presentato al pubblico il primo rivare (o non arrivare) al pubblico. • Piero Scaramucci (ex direttore Radio Popolare) Come caso emblematico si analizzerà il comportamen- numero della rivista (quello che avete tra le mani è il to dei media davanti al dolore partendo dai tragici fatti • Rita Guma (direttrice osservatorio sulla legaliprimo dei cinque numeri speciali sulle questioni trattadi Nassirya. tà) te durante le conferenze). • Giorgio Grossi (docente di sociologia a MilaSeguirà proiezione della prima, e ultima, puntata di • tavola rotonda no Bicocca) Raiot di Sabina Guzzanti andata in onda sulla RAI • Giampaolo Azzoni (docente di giurispruden- Seguirà grande festa e cotillons
Appello per un altra informazione
giovedì 29 gennaio L'informazione in tempo di guerra La terza serata tratterà dell'informazione in tempo di guerra, presentando dei casi di distrazione, quando non di vera disinformazione, riscontrati e raccontati dai media alternativi. • Marco Trotta (responsabile progetto MediaWatch del portale Peacelink.it) Seguirà poi la proiezione della puntata di Report su Ilaria Alpi “nient’altro che la verità)
In città si avverte l’esigenza di un altro tipo di informazione che si affianchi a quella già presente, riflesso di una logica di monopoli dominante a livello mondiale, e che renda conto delle necessità di comunicazione presenti nella società. Le associazioni del terzo settore, il Comune e l’Università, le Scuole Superiori non hanno in questo momento a disposizione un sistema informativo che permetta loro la comunicazione e il confronto.
za a Pavia) • Franco Rositi (docente di Scienze Politiche a Pavia) giovedì 12 febbraio L'informazione dal basso La quinta serata proporrà una serie di esperienze di informazione dal basso, quale strumento alternativo ai media controllati dai grandi gruppi editoriali dietro cui si muovono forti interessi economici e politici. • Blicero - indymedia italia • Terre di Mezzo - Giornale di Strada • Isola Tv - Telestreet milanese • Carlo Gubitosa – PeaceLink.it vertito da sempre un distacco tra l’università e il territorio. Questa distanza appare ai più inopportuna per una città abbandonata dalle fabbriche che non può permettersi un futuro slegato dal patrimonio di sapere che questa istituzione rappresenta. Il compito dell’informazione. Le vicende del mondo dalla fine della guerra fredda in poi hanno fatto crescere la consapevolezza dell’importanza dei mezzi di informazione. Importanza legata non solo alla libertà di scelta, e quindi alla pluralità come richiamato dal Presidente della Repubblica, ma anche e soprattutto alla possibilità di accedere agli stessi, come scritto nell’articolo 21 della Costituzione. Manifestare liberamente il proprio pensiero vuol dire avere accesso a spazi informativi, poterli controllare e gestire in un’ottica che non sia solo ed esclusivamente quella delle leggi del mercato.
La cultura come risorsa Una città come Pavia deve continuare a investire e impegnarsi nel mantenere un alto profilo in ambito culturale di contro alla banalizzazione legata a logiche di mercato. Di più, la sfida da raccogliere è non solo quella di continuare ad agire ma di riuscire a trovare i mezzi per riuscire a raccontarlo, incoraggiarlo e immaginarlo. La cultura rappresenta uno spazio privilegiato per combattere una battaglia che Pensiamo che la soluzione di questi problepuò migliorare la qualità di vita anche e mi possa transitare anche per la nascita a Pavia soprattutto in termini economici concreti. di un soggetto d’informazione dal basso che, sfruttando diversi supporti multimediale (carta stampata, portale internet, archivio audio/ L’Università e il territorio Pavia è sede di uno dei più antichi e im- video, radio e televisione) sappia diventare portanti atenei d’Europa, ma viene av- un punto di convergenza per chiunque vo-
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Kronstadt è una rivista che verrà distribuita gratuitamente, due volte al mese a partire dal 19 febbraio 2004. Si sosterrà con un po’ di pubblicità, con il sostegno dei lettori abbonati e di chi altri vorrà sostenere il progetto. La redazione di Kronstadt è aperta a tutti i contributi, quantomeno si impegna a leggerli e a valutarli se scritti bene. Tutto quello che viene pubblicato è coperto da una dichiarazione di copyleft. glia contribuire alla creazione e alla diffusione di un altro modello d’informazione: un’informazione centrata su Pavia e sui suoi problemi che sappia anche guardare oltre, nella consapevolezza che i problemi sul nostro territorio sono spesso la determinazione locale di problemi e dinamiche globali. Crediamo che l’esigenza di un’informazione non asservita al potere sia oggi sentita da molti, e che sia compito di queste persone impegnarsi per la creazione di spazi di libero confronto. Chiediamo perciò agli Enti Locali, alla Società Civile e all’Università di sostenere questo progetto firmando l’appello e partecipando concretamente alla sua realizzazione così da dar voce a questioni e opinioni altrimenti invisibili.
Per arrivare a capire, di più e meglio, la complessità degli eventi e dei mondi che ci circondano. Per sostenere la necessità di una informazione intelligente, capace di guardare in profondità e riflettere sugli eventi, anziché sull'audience. Per cercare, infine, di svelare e raccontare sempre, ogni possibile verità. (www.ilariaalpi.it)