Kronstadt 35

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k ronstadt 35 © Massimo Ghimmy

periodico mensile Numero 35 Settembre/Ottobre 2007

la guerra di Piera sparagli Piera sparagli ora

Quando si spengono le luci della politica Scriveva P.P.P. In un articolo sul Corsera del 1 febbraio ‘75 della scomparsa delle lucciole e del vuoto di potere in Italia. La stessa metafora venne poi utilizzata da Sciascia nella prefazione ad un suo libro, “L’affaire Moro”, e caricata di nuovi significati, ma il concetto rimase lo stesso: ad un certo punto della storia della Repubblica Italiana si venne a creare una deriva del potere, legata alla scomparsa di grandi punti di riferimento, intesi sia come forze politiche sia come uomini carismatici.

Democrazia Italiana Resoconto di un tragico Consiglio Comunale Pavese Il presente articolo va in onda in forma estremamente semplice per sottolineare come i nostri rappresentanti al Consiglio lavorino male. 19:30 Convocazione del Consiglio Comunale Unico punto all’ordine del giorno l’emergenza Rom[1]

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Da luglio in poi, in questa piccola città della Pianura Padana, che vanta una storia da capitale del Regno Longobardo, un’Università fra le più antiche al mondo e un costosissimo quanto sconosciuto Festival, non solo le lucciole sono scomparse definitivamente, non solo si sono spenti i fuochi guida della politica – intesa come l’Arte che dovrebbe occuparsi della vita sociale dei cittadini – ma è stata la democrazia stessa – intesa come il potere del popolo di esprimere il proprio parere - a spegnersi. Il problema in questione, quello dell’ex area S.N.I.A., riguarda molti aspetti della vita politica della città. Lo sgombero della popolazione Rom che in quella zona risiedeva abusivamente e il conseguente “scandalo mediatico” è soltanto la punta dell’iceberg. Ben nascosto sotto il livello dell’acqua – torbida – c’è un discorso legato alla riqualificazione dei 171.000 mq. dell’ex fabbrica; e come insegna l’esperienza in questo paese, quando si ha a che fare con grossi progetti è facile commettere sviste o errori.

Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere sul... caso SNIA

Ecco che allora, alla luce di questa esperienza che quotidianamente riempe le pagine dei giornali italiani, alcuni fatti cominciano ad acquistare un senso. Ecco che allora gli edifici indicati da Vittorio Gregotti nella relazione che accompagna il piano regolatore del 2002 [1] con queste pa-

Quando è avvenuto lo sgombero? I Rom erano davvero 200? Come è intervenuta la magistratura? La risposta a queste ed altre domande in quest’articolo, per cercare di inquadrare un evento complesso come quello che abbiamo vissuto in queste settimane.

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Informazione dal basso (e senza scopo di lucro)

Sapete dello sgombero della ex area Snia, vero? Giornali e reti televisive nazionali e locali hanno dato tutti, chi più e chi meno, voce a questa vicenda. Finalmente si parla di Pavia! Vi facciamo questa domanda perchè in realtà abbiamo l’impressione che nessuno, o quasi, abbia seguito in pieno l’andamento dei fatti. Probabilmente, se ognuno avesse partecipato a questa vicenda cittadina, oggi il sindaco, il prefetto e alte autorità politiche e amministrative non sarebbero più al loro posto, perché costretti a dare le dimissioni. In queste settimane Pavia è stata testimone di avvenimenti che per i modi confusi con cui si sono svolti avrebbero dovuto quantomeno attivare l’opinione pubblica locale, per chiedere chiarimenti e delucidazioni. E invece non è accaduto proprio niente. La verità è che non siamo più cittadini, ma individui. La verità è che a ognuno di noi importa solamente del proprio, e ci attiviamo solamente quando i nostri interessi personali vengono messi a rischio. A parte quei pochi che si interessano del caso, chi si incazza? Nessuno. E ci credo: nessuno va a fondo nella vicenda! Media e giornali locali hanno distorto le notizie o le hanno pubblicate solo in parte. Dimenticando lo sviluppo di queste vicende durante gli ultimi anni, evitando di menzionare chi trarrà profitto dalla riqualificazione dell’area, e tralasciando numerosi particolari fondamentali per comprendere la situazione nella sua interezza. Chi voleva strumentalizzare, o raccogliere consenso, è riuscito nell’intento, fomentando razzismo e intolleranza estremista. La paura e l’odio sono evocati sempre più come strumento di potere. Kronstadt e la sua redazione non possono tollerare questa situazione; ecco perché stringete fra le dita questo numero. Fare chiarezza. Scoprire cosa ha portato all’emergenza umanitaria Rom qui a Pavia, nella nostra città; guardare le cose dall’alto, farsi strada oltre la giungla di parole dei politici e la malainformazione: capire cosa è successo, chi ha commesso quali ingiustizie e come. Informazione dal basso. Cittadini incazzati che si impegnano per fare chiarezza, servi di nessuno. Quello che ci fa veramente incazzare è che cose del genere non dovrebbero accadere. Mai! Che poi questa verità venga taciuta proprio dalle stesse persone che sono tenute a fare informazione ha quasi dell’anacronistico, o quantomeno, del “già visto”... Riccardo Scanarotti, Simone Marini

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KRONSTADT ringrazia i Jefferson Airplanes per la collaborazione.

Quando si spengono le luci della politica continua dalla 1a

bilità umana è dimostrata e su questo non si discute. Certo, un po’ più d’attenzione non guasterebbe da parte di questa amministrazione comunale – non la si può certo pretendere dai proprietari dell’area... non dalla Tradital S.p.a., non dal Gruppo Risanamento S.p.a., proprietario della Tradital S.p.a., non dal Gruppo Zunino – Domus Fin SA, proprietario del Gruppo Risanamen-

role “senza essere le migliori rappresentanze dell’archeologia industriale, conservano un carattere di un certo interesse” vengono abbattuti per errore. Gregotti continuava le sue considerazioni consigliando di mantenere gli edifici che si affacciano lungo la strada per non mutare l’immagine storica della zona. Da buon architetEcco che allora, nel quadro to qual’è Gregotti si preoccupa del generale, sembra un piccolo fatto che al posto errore quello che porta la di questi immobili superficie commerciale si possa costruire “un insieme disoda 3.500 a 9.000 mq mogeneo di nuovi capannoni, presuto S.p.a. - perché sicuramente mibilmente non troppo dissimolti cittadini darebbero vomili da quelli attualmente polentieri l’intera S.N.I.A. “in sti sull’altro lato della strada”. cambio di una lucciola”. E forÈ chiaro che sia stata una svise, a differenza del momento sta il fatto che questo parere in cui P.P.P. Scrisse le sue conprofessionale non sia stato tesiderazioni politiche, ripeto nuto in considerazione. forse, qualcosa sta cambiando... forse le lucciole stanno Ecco che allora, nel quadro per tornare... non tante, ne bagenerale, sembra un piccolo sterebbero un paio... errore quello che porta la suM.S. perficie commerciale da 3.500 [1] Comune di Pavia, Piano Regoa 9.000 mq.è [2] Un piccolo latore Generale – Relazione Illuerrore senza apparente senso strativa – Gregotti Associati Studio logico, visto che un punto su (A. Cagnardi, V.Gregotti – Milano, cui questa amministrazione aprile 2002. aveva insistito, rassicurando i commercianti della [2] 25/6.9 Proposta Iniziale Prozona, era appunto gramma Integrato di Intervento la limitatezza della Relativa all’Area Ex nuova area commerSnia – Relaciale. La lista degli errori è lunga, ognuno se ne può accorgere facendo un poco di attenzione e ragionando con un pizzico di c o e r en za. La falli-

tore Assessore Sacchi.

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Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere sul... caso SNIA continua dalla

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- 2004. In seguito allo sgombero di circa 200 Rom e Romeni, l’ ex-SNIA è vuota. 70 persone sono state accolte in strutture comunali. Sebbene sia già stato approvato il Piano Regolatore Generale (PRG) rimane aperto il dibattito sulla nuova destinazione d’uso dell’area. - Estate 2006. La SNIA è nuovamente occupata da circa 60/70 Rom. Parte di questi è arrivata in seguito a sgomberi effettuati a Milano e provincia.

dinanza in questione. I Rom si ammassano nelle 3 palazzine superstiti e il problema è rimandato. Da questo giorno, a scadenza regolare alcune baracche vengono distrutte. Sulla Provincia Pavese il Sindaco annuncia più volte lo sgombero definitivo, minacciando la demolizione definitiva e invitando i Rom ad andarsene. I Rom non

Agli assistenti sociali è vietato l’ingresso alla SNIA. In questo periodo il Comune si disinteressa della situazione. Il motto è “i Rom non esistono”

- Autunno 2006. Agli assistenti sociali è vietato l’ingresso alla SNIA. In questo periodo il Comune si disinteressa della situazione. Il motto è “i Rom non esistono”[1] . La strategia è non fornire ai Rom nessun supporto, in modo che questi decidano spontaneamente di andarsene. - L’atteggiamento del Comune in realtà non serve nemmeno a fermare i nuovi arrivi. Ad Agosto 2007 la popolazione alla SNIA è salita a quota 220/230. - 11/06/2007. I riflettori si accendono sulla vicenda SNIA quando Enzo Biagi manda in onda un reportage sulla situazione, durante la trasmissione “Rotocalco Televisivo”. Pavia è accusata di mantenere un atteggiamento di colpevole indifferenza nei confronti dei Rom. - A questo punto la strategia del Comune cambia. Comincia una campagna a mezzo stampa che sottolinea l’emergenza criminalità nel Quartiere S. Pietro in Verzolo. Ogni giorno la Provincia Pavese pubblica un articolo sul pericolo dei Rom, dando voce alla cittadinanza sempre più inquieta, e riportando quasi esclusivamente dichiarazioni di esponenti della Giunta Comunale, generalmente senza contraddittorio. Non c’è nessuna prova, però, di un reale aumento della criminalità nel quartiere, lo sostiene anche il Prefetto, ed è dimostrato dai dati della Questura. - 25 Luglio 2007. Comincia la guerra psicologica. Il Sindaco firma l’ordinanza di demolizione dei quattro capannoni della SNIA. L’ordinanza va contro al PRG (piano regolatore generale), che il Sindaco intende superare sulla base di presunti problemi di stabilità degli edifici. Le ruspe riescono a demolire soltanto il primo dei quattro casamenti, prima di essere interrotte dall’arrivo degli agenti mandati dalla Magistratura: si contesta la legalità dell’or-

se ne vanno. Il giorno dopo dal Sindaco nuove minacce, e così via. - 30 Agosto 2007. Il giorno dello sgombero. Approfittando verso le 6.30 della mattina più di un centinaio di agenti delle forze dell’ordine fanno irruzione nell’area SNIA. In poche ore uomini, donne e bambini si riversano sulle strade cittadine senza un posto dove andare. La Giunta ha solamente pianificato lo sgombero, senza aver predisposto alcun piano d’accoglienza alternativo, tant’è che il Sindaco Capitelli afferma, sulla Provincia Pavese: “Il problema della messa in sicurezza dell’ex-SNIA è risolto. Resta aperta la questione di ordine pubblico che compete al Prefetto”. - I rom, sotto una pioggia torrenziale, improvvisano una manifestazione per le vie della città, chiedendo “Una casa in affitto, un lavoro anche umile, la scuola per i bambini”. Soltanto la sera vengono accolti in una tendopoli di emergenza allestita in Piazzetta Maggi, grazie all’iniziativa indipendente della Protezione Civile di Milano e della Caritas. Tutte le famiglie insieme sotto a due tendoni. Situazione di stallo. L’imprenditore Zunino (proprietario dell’area ex-Snia) nel frattempo, attraverso la mediazione degli assistenti sociali, mette a disposizione una somma di denaro (250 Euro a famiglia più 50 Euro a bambino) affinché i Rom accettino di tornare in Romania o perlomeno lasciare il suolo pavese[2] . Secondo quanto affermano le associazioni interpellate, all’inizio la proposta è rifiutata, poi dato che la situazione non si sblocca, molti Rom decidono di accettare, ma dopo una trentina di persone i soldi finiscono. Probabilmente nessuno di questi è realmente tornato in Romania, anche perché non era prevista nessuna forma di controllo. Inoltre nul-

la avrebbe impedito loro di tornare in seguito in Italia. - 4 Settembre. Arriva la notizia che la Prefettura è riuscita a trovare una sistemazione per la comunità intera in una cascina a Marcignago, in provincia di Pavia. I Rom sono caricati su autobus e trasportati sul luogo, ma giunti alla cascina si scopre che è già abitata. Le nuove disposizioni della Prefettura sono dunque che la comunità si sposti al Poligono di Torre d’Isola. Un manipolo di residenti sbarra però loro la strada. E’ notte ormai, e la comunità deve tornare Pavia, nel posteggio dello stadio; dopo diverse ore di attesa sono poi dirottati al Palazzetto dello Sport di Pavia in cui resteranno due giorni. - La comunità a questo punto viene smembrata in diversi gruppi: una parte è accolta temporaneamente in strutture del Comune di Pavia (Case san Carlo, Fossarmato, Cascina Scagliona, e altro), un’altra viene accolta alla Casa del Giovane, una parte è destinata ad una cascina diroccata in comune di Albuzzano, sequestrata d’ufficio dal Prefetto (senza energia elettrica), mentre un ultimo gruppo ad una struttura di accoglienza di alta qualità a Pieve Porto Morone. Ma per i Rom di Albuzzano e Pieve Porto Morone l’accoglienza è all’insegna del rifiuto e del razzismo. La protesta della popolazione locale è fomentata da esponenti della Lega Nord e Forza Nuova, e sfocia in gravissimi e ripetuti atti di violenza (sassaiole, insulti), tanto da rendere impensabile la sistemazione definitiva in tali località. Nel frattempo si ha nuovamente notizia di un incentivo: 1000 euro a nucleo famigliare, per tornare in Romania, che una parte dei Rom decide di accettare. Sulla provenienza di questi fondi circolano voci contrastanti. L’ipotesi più accreditata è che siano anche in questo caso messi a disposizione dal privato Zunino. - Al momento in cui scriviamo la cascina di Albuzzano è stata dichiarata inagibile e dovrà essere abbandonata dai Rom a breve. La cascina di Pieve Porto Morone è invece assediata da gruppi di cittadini ed esponenti di Forza Nuova, in prima linea nella difesa della città dal “pericolo Rom”. All’interno, 20 persone tra cui almeno 10 bambini e un disabile. Riccardo Maccabruni [1] come affermato più volte dal vicesindaco – “Settimanale Pavese” del 20 settembre 2007. [2] http://www.ilprimoamore.com/testo_561.html

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ringraziamo tutta la città per averci fatto fare un numero così impegnato, però non fateci l’abitudine...

Interrogazione SENATO DELLA REPUBBLICA INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL’INTERNO  Premesso che:  -  Da mesi è assurta alle cronache non solo locali la grave situazione di degrado dell’area della ex fabbrica SNIA di Pavia, dove hanno trovato rifugio in condizioni di estrema precarietà sia sotto il profilo sociale che sanitario oltre duecento persone, tra cui numerosi bambini, donne e uomini di etnia rom;  -  gran parte degli 84 bambini che vivono nell’area ex SNIA sono in età scolastica e frequentano le scuoledella città;  -  la precarietà delle condizioni di vita di quei gruppi familiari ha reso permeabile la comunità, che ha trovato rifugio fra le rovine dei capannoni SNIA, a presenze irregolari e ha alimentato forme di devianza che hanno determinato paure e disagio tra i cittadini del quartiere; CHIEDE  -  quali tipi di interventi sono stati posti in essere e quali sono previsti per la tutela della sicurezza di tutti i cittadini dell’area e del quartiere e la salvaguardia della salute di tutti, e dei bambini in particolare;  -  se e quali azioni sono stati intraprese a sostegno ma anche a stimolo dell’azione dell’ente locale perché alla situazione di degrado sociale, umano e ambientale sopra segnalata venga posto al più presto riparo;  -  se siano state individuati ritardi ed eventuali sottovalutazioni dell’entità del problema nell’azione di presidio e prevenzione le cui evidenti carenze hanno portato all’ attuale situazione.  Sen. Maria PELLEGATTA  Roma, 17 maggio 2007

Intervista esclusiva alla Senatrice Pellegatta Venerdì 14 Settembre. Pavia è circondata dalle attenzioni mediatiche nazionali a causa dello sgombero Snia. Arrivano anche i pezzi grossi. La Senatrice Pellegatta, Comunisti Italiani, vicepresidente della 7ª Commissione Permanente - Istruzione Pubblica, Beni Culturali e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, invitata dalla Federazione di Pavia del suo partito è andata a trovare i Rom sgomberati. Ad Albuzzano e a Pieve Porto Morone ha visitato le “abitazioni”, ha parlato molto con le famiglie e con i bambini e ha poi rilasciato qualche dichiarazione. Senatrice, qual è la situazione? Ritengo che il caso si stia ridimensionando, molti di loro hanno già trovato una sistemazione anche grazie alla solidarietà di quelle persone che da sempre si interessano

a questi problemi. Come crede che si stiano comportando le amministrazioni? So che tra qualche giorno arriverà qui il Presidente rumeno per capire meglio la situazione e aprire un tavolo di concertazione. Cosa pensa degli atti di razzismo avvenuti in questi giorni qui a Pieve? Credo che ci debba essere un’aspra condanna nei confronti di questi gesti. Bisogna dimostrare solidarietà e comprensione. Bisogna avere rispetto per la gente che soffre. Un processo di integrazione si costruisce anche dal basso. Un grazie profondo a tutti i volontari, alla Caritas, a quelli che hanno dimostrato sensibilità.

Il 17 Maggio 2007 la Senatrice ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta [Vedere il Box a fianco]. Nella risposta a questa interrogazione vengono sottolineati i problemi di ordine pubblico derivanti dall’insediamento “abusivo di numerosi cittadini extracomunitari” (evidentemente un errore di distrazione: i Rom non sono extracomunitari...), le problematiche nell’ambito socio-sanitario; si parla di recupero del sito da parte del proprietario e si danno i numeri relativi alle azioni di prevenzione e di contrasto effettuate dalle forze dell’ordine. Inoltre il Vice Ministro dell’ Interno assicura che “si è deciso di avviare l’istruttoria per una prossima definizione dei contenuti di un apposito Patto per la sicurezza”.  Francesca Orsini

Queste ignorate interrogazioni Da molti mesi il caso Snia incuriosisce i parlamentari. E li richiama al loro dovere. I Senatori da destra a sinistra chiedono spiegazioni. Nel Giugno 2007 l’onorevole Adenti, Popolari- Udeur, aveva posto di nuovo l’attenzione sul caso Snia in un’interrogazione a risposta immediata al Vice Ministro dell’Interno Minniti. Si chiedeva quali misure il governo aveva scelto di prendere riguardo alla Snia Viscosa di Pavia. Minniti fa presente che i patti per la sicurezza saranno estesi anche alle città di dimensioni minori una volta che sarà conclusa la fase relativa alle città metropolitane. Arriviamo a Settembre 2007. Del Patto di sicurezza non se ne sa nulla. Scoppia la bomba Rom. Il Deputato Burgio , Rifondazione Comunista, XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) viene a Pavia per vedere cosa sta accadendo. Il giorno dopo, 13 settembre 2007, fa un’interrogazione parlamentare a risposta immediata al Sottosegretario di Stato per l’Interno, Marcella Lucidi. Nell’interrogazione, ricordando i fatti di Livorno e ricordando che “il nostro Paese è stato più volte richiamato in ordine alla mancata applicazione della direttiva europea contro la discriminazione razzista basa-

ta sulle differenze di origine etnica”, accentua il caso dello sgombero pavese e gli errori dell’amministrazione comunale che “si è, dunque, limitata a cacciarli, determinando a catena una sequenza di vicende che ha poi visto emergere gli spiriti animali di un razzismo tenace che

nella nostra storia allignano.” La risposta del Sottosegretario: “al momento, comunque, la situazione è ancora in evoluzione. Il Ministero della giustizia, in merito alla vicenda, ha rappresentato che non risulta pendente allo stato alcun procedimento penale per condotte di discriminazione razziale ed etnica legate allo sgombero dell’ex Snia, e che le attività di indagine in corso, coperte dal segreto investigativo, sono finalizzate ad accertare la sussistenza di ipotesi di reati edilizi in merito alla demolizione di uno degli edifici della predetta area.” Il deputato, nella sua replica, ricorda gli avve-

nimenti di Pieve Porto Morone e afferma che “bisogna evitare, soprattutto, di speculare sulle paure e, magari, anche di ingenerare le paure, evocando scenari di invasioni barbariche e minacce di violenze o di contaminazioni.”. Conclude con “Quali sono le politiche di integrazione? Io penso, davvero, che il problema sia di ordine sistemico ed organico.” Prende la parola il deputato Gibelli, Lega NordMovimento per l’autonomia. “Intendo in un’aula parlamentare por-

gere ufficialmente le scuse ad una comunità, quella di Pieve Porto Morone, che è tutto tranne che razzista, come l’ha definita poc’anzi il collega Burgio di Rifondazione Comunista.” Pone l’attenzione sui motivi che hanno spinto i cittadini a reagire con paura ; infatti, in maniera poco democratica non sono stati avvertiti dalle amministrazioni. “Si tratta di un fatto culturale. Noi dobbiamo ammettere oggi che, per noi, le popolazioni nomadi, oggi così definite, non esistono più nei fatti; è una scusa per poter passare da un

Paese all’altro in maniera impunita a spese dello Stato e della comunità per alimentare la delinquenza. Non ci sono altri motivi per i quali le popolazioni di Pieve Porto Morone, della provincia di Pavia, della Lombardia e di altre zone d’Italia rifiutano tali comunità.” Il Sottosegretario replica: “ritengo che la politica abbia il compito di parlare alla paura, di non strumentalizzarla, né di abusarne, per non creare un effetto moltiplicatore della paura stessa” “Oggi come ieri la politica ha il compito di affrontare una questione che interessa tutto il territorio dello Stato, che non riguarda, quindi, la singola comunità, che pure va rispettata - come lei dice - nelle sue aspettative e attese rispetto al desiderio legittimo di pacifica convivenza. Tuttavia, rispetto a ciò, non possiamo trascurare che esiste un tema che va governato nella direzione, comunque, di possibili soluzioni che si possono individuare. Credo che a partire da questo episodio, da quello di Livorno, abbiamo il dovere di confrontarci e di indicare quali soluzioni possibili immaginare.”

“Credo che tutto ciò debba porsi in un ragionamento complessivo che si può svolgere, e che va svolto, in ambito nazionale, proprio per aiutare da una parte le amministrazioni locali a non essere sole ad affrontare le questioni, e dall’altra le comunità locali a non sentirsi - anche loro - poste in un’ottica solitaria e a doversi confrontare con un problema che, tuttavia, esiste e che verte su comunità che non possiamo assolutamente trascurare nei caratteri di cui sono portatrici e che chiedono davvero attenzione senza mai trascurare l’ottica di legalità, così come quella di accoglienza positiva e dinamica”. Francesca Orsini

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satira

Democrazia Italiana Resoconto di un tragico Consiglio Comunale Pavese Ma torniamo alla semplicità: l’opposizione chiede seduta stante di votare le dimissioni del Sindaco. 20:00 Il Presidente annuncia Segue un estenuante dibattile dimissioni dell’assessore to sul tema, dopodiché si voFantoni e lascia la parola a Di ta per decidere se è legittimo Tomaso, capogruppo di Rifonvotare il licenziamento del pridazione Comunista. Il comunimo cittadino (???). Il Consiglio sta cita i punti del programma decide che è legittimo votare. elettorale non rispettati dalAttimi di Panico: il consigliela giunta Capitelli, dopodiché re Danesino, Udeur, fa notare esce ufficialmente dalla magil peso dei suoi 2 miseri voti in gioranza. una situazione così raggelanIl sindaco non capisce una prete. Il Sindaco, sa di posizioFiera, microfone così netta e no alla mano, la giudica ecl’opposizione chieafferma di avec e s s i va m e n de seduta stante di re in tasca i 22 te prematura. Sostiene (semvotare le dimissioni voti della maggioranza e che pre il Sindaco) del Sindaco. quindi non sadi avere semrà sgomberata. pre ascoltato Si vota. Sorprei pareri di Risa: 22 contrari (Udeur comprefondazione e le proposte delsa), Di Tomaso astenuto (non è l’opposizione. Non è vero. Inuscito dalla maggioranza a cafatti è stata la magistratura a so...), 15 favorevoli (opposizioimpedire il completo abbattine, Campari, i fratelli Veltri). L’ mento degli edifici “archeolooracolo anche stavolta ci ha azgico-industriali” della ex-Snia, zeccato. Miracolo! cogliendo più prontamente del 23:30. Circa. Gli assessori PorSindaco il parere e la proposta tolan e Brendolise finalmente più volte avanzata in Consiglio [2] parlano di Rom. Illustrano un dal consigliere Campari. caso Rom in cui l’amministra21:00 Arriva un sacco di genzione si è comportata egregiate in Consiglio: CUB, comunimente. Comprendiamo solo sti italiani, barattolo, fuoriluodopo che si riferiscono a Pago, la casa del sole, leghisti, via. A sentire loro è tutto a estrema destra, singoli cittaposto. Potenza dei punti di vidini. Arrivano anche un sacsta. Ma ci si spinge oltre, quanco di giornalisti o presunti do a Brendolise viene domantali: Manifesto, Provincia Pavedato dove fossero le Istituzioni se, Kronstadt, altri da noi non alla Snia e a Pieve, l’assessore identificati. risponde che c’erano le forze Chiaramente i politici si rifudell’ordine a rappresentarle!!! giano mariantoniettamente in Vista l’ora (24.00) qualcuno un’altra stanza e sospendono il propone di rimandare il discorConsiglio. Nel frattempo, venso Rom (unico punto all’ordine gono esposti striscioni dei quadel giorno!) alla prossima seli citiamo i più carini: Capitelli duta, Lunedì 24 Settembre. dimettiti – Fateci vedere qual24:05 Campari insorge e dice cosa di sinistra – Dacci un lapiù o meno così: “Per me va voro. bene rimandare, sono sicura 22:15. Circa. Dopo pane e sache alla prossima seduta potrò lame il Consiglio riprende... illustrare meglio i fatti del casteso a terra in mezzo alla sala so Rom, visto che non li corimane una vittima: lo striscionoscete. Domani prone “Capitelli dimettiti”. Questi babilmente si terrà rimarrà lì fino a tarda ora, ben un altro presidio in vista, quando una di Forza Nuovigilessa, accorva a Pietasi che il Sinve. Vorrei daco sarebbe che da rimasto in caquesto rica, forse teConsimendo per il glio uscisproprio posto s e di lavoro, lo accompagna fuori.

continua dalla

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PD non è solo l’acronimo di partito democratico

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Piera Moderna <
nel 2005 in una lista di centro/sinistra, da quest’estate in una complessa operazionedi sgombero di accampamenti Rom. Indossa CHANEL. Maglia in cashmere con collo alto e ampio scollo sulla schiena. Gonna damascata di lana e seta, bracciale e fiori di tessuto Chanel. Scarpe Casadei. Calze Calzedonia.>> da Donna Moderna, anno XX, numero 38. Un periodo davvero impegnato per il Sindaco, una vita pubblica in tensio-

ca Satira Informativ

ROM: Termine generico per indicare una memoria da cui si possono leggere informazioni registrate dal costruttore, ma nella quale non è possibile scrivere nulla. Non è rimovibile se non mediante lo sgombero forzato dell’area in cui è allocata. P.E.

almeno una condanna di queste manifestazioni razziste.” Nel disinteresse generale, un consigliere di maggioranza scrive una condanna dei comportamenti di Forza Nuova da votare. Lo legge. Il riferimento a Forza Nuova è palese. Labate, capogruppo AN, si incazza. Seguono urla e schiamazzi dei consiglieri, magicamente ritornati alla loro infanzia.

nel fotomontaggio, da sinistra: Filippi (Margherita), Fracassi (Lega), Capitelli (DS,

ne: l’annosa questione Snia che toglie tempo prezioso alla preparazione del servizio di Donna Moderna.

24.30. Circa. Furor Camparis: il Consigliere Campari, dopo aver fumato 12 sigarette per placare i nervi, rientra in aula mentre un Consigliere di AN sostiene che Forza Nuova è un partito democratico. Con garbo esprime la sua rabbia e urla le sue ragioni. Un consigliere della Lega, latore del linguaggio manzoniano e della tradizione norditalica, le grida: “Ma portateli a casa tua i Rom!”. “Già fatto”, risponde Campari, e il dibattito si riaccende. 01:00. Circa. Siccome alla Casa delle Libertà non va bene scrivere nella dichiarazione di denuncia le parole Forza e Nuova, viene approvato all’unanimità una generalissima dichiarazione che condanna i gesti razzisti in generale. Lo fa anche la Legge, ma non tutti sono avvocati in Consiglio... 01:20. Circa. Fuori dal palazzo comuSindaco). nale, alcuni cit-

tadini esprimono la loro stima a Irene Campari. Conclusioni Ma siamo scemi? Ma tutto ciò cosa ci rappresenta? Dovevano fare una cosa e non l’hanno fatta. I manifestanti hanno interrotto il Consiglio solo per un’ora. Il Consiglio è durato 5 ore e non ha concluso niente. Però abbiamo capito una cosa: la maggioranza ha 22 voti, cascasse il mondo. Quindi fa quello che vuole. A dispetto degli elettori. Il centro-destra non ha avuto il coraggio di condannare comportamenti palesemente razzisti perché commessi da un partito della loro coalizione. Il risultato? Più di cento Rom sgomberati barbaramente, una trentina dei quali versano ancora in pessime condizioni. Ma il problema non è più di Pavia e del suo Consiglio. Come ricordano gli assessori Portolan e Brendolise “È STATA un’emergenza umanitaria che abbiamo condotto egregiamente”. P. D’occhio [1] Ordine del giorno: Richiesta convocazione consiglio comunale in via d’urgenza: relazione della giunta in merito alle azioni e ai provvedimenti adottati e da adottare al fine di far fronte al fenomeno dell’insediamento abusivo di rom e rumeni nell’area ex snia e relativa discussione. (n. 53) (richiesta da parte di n. 9 consiglieri comunali p.g. 21093/07 del 5.09.2007) [2] 25 Luglio 2007. Il sindaco firma l’ordinanza di demolizione dei 4 capannoni della SNIA. L’ordinanza va contro al piano regolatore, che il sindaco intende superare sulla base di presunti problemi di stabilità degli edifici. Le ruspe riescono però solo nella demolizione del primo edificio, prima di essere interrotte dall’arrivo degli agenti mandati dalla magistratura.

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Intervista Abbiamo intervistato Irene Campari (consigliere indipendente, ex-PRC) e Luigi Duse (segretario dei DS di Pavia) in me-

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8 pagine, 8 kebab, 15 birre... quante denunce?

i nostri politici doppia rito all’emergenza Rom che ha caratterizzato quest’ultimo periodo. S.M., M.T.

Campari

Duse

Perché la situazione ex Snia non è stata monitorata costantemente e si è arrivati all’emergenza? Com’è aumentata la comunità Rom nel corso del tempo? Si tratta di una crescita concentrata nell’ultimo anno. Dall’estate del 2006 è raddoppiata, anche a seguito degli interventi nei campi del milanese. Fino ad allora era un afflusso piuttosto stabile. E a piccole comunità, come quella insediatasi nel 2005 agli Orti di san Giovannino e sgomberata nell’autunno di quell’anno. Gli sgomberati si trasferirono alla Snia. Non si è mai pensato a forme di conoscenza e approccio degne di tal nome alle comunità Rom, Considerato un “fenomeno” spontaneo e fisiologico, come la loro povertà, se non salivano agli onori della cronaca, non erano oggetto di attenzione né politica né umanitaria. Mi ricordo che circa quattro anni fa, quando seppi del primo insediamento Rom alla Snia e delle condizioni in cui versava, mi impegnai per poter intervenire, ma non ebbi alcun riscontro.

La situazione è andata ad assumere i contorni dell’emergenza in un periodo di tempo molto breve, nel novembre del 2006 i Rom presenti erano 60/70, non è possibile avere un dato preciso sui Rom; tra il 2004 e il 2007 sono cambiate due cose: (1) sono cittadini europei, (2) le strutture di accoglienza nel 2004 erano vuote, consentendo un facile e veloce reinsediamento dei Rom, mentre nel 2007 erano occupate; il numero è quindi salito a 220/230 circa; inoltre con l’accoglienza dei Rom del 2004 erano iniziati i lavori di recupero dell’area e quindi i Rom arrivati successivamente si erano stabiliti nelle aree più pericolanti creando un problema di sicurezza abitativa e un problema di sicurezza nei cittadini di Pavia, mai sfociato però in intolleranza o xenofobia tranne quando sfruttato dall’estrema destra.

Allontanando i Rom da un comune, il problema si sposta altrove: Cosa si sta facendo a livello regionale o provinciale? Esiste un piano per coordinarsi? E non è grave la mancanza di coordinazione tra le istituzioni?

Fedeli alla linea Ecco come i partiti del centro sinistra (una parte confluirà nel futuro PD) analizzano, a livello provinciale, l’azione della giunta comunale di Pavia in merito all’emergenza exSnia. Fonte: http://www.paviafree.it/index2.php?option=com_ content&do_pdf=1&id=171 Emergenza Ex Snia Pavia galità. Il documento che segue è [...] È un’emergenza prima la presa di posizione unidi tutto, di ordine pubblico. taria dei partiti del centroChi ritiene di volersi inserinistra locale in merito alre nella nostra città va aiul’emergenza che colpisce la tato a integrarsi nel vivere comunità Rom all’ex Snia civile con spirito di solida“I sottoscritti coordinatori le accoglienza, ma non si provinciali dei partiti che può favorire la creazione di sostengono l’Amministraghetti, zione comunale di Pavia, [...] Condanniamo duranel prendere atto con sodmente l’irresponsabile modisfazione del dissequestro dalità con cui alcuni partiti dell’area SNIA da parte dele movimenti politici, dimola Procura della Repubblica, strando di non avere in alesprimono il loro pieno apcun modo a cuore il destino poggio all’azione intrapresa di Pavia, agiscono, piegandal Sindaco di Pavia Piera do alla strumentalità del Capitelli e dalla sua Giunproprio tornaconto politita in merito all’abbattimenco questioni umane e sociato del capannone industriali; [...] le pericolante. I Firmatari: Il problema dei rom a Pavia Democrazia è Libertà ˆ intreccia la questione della La Margherita; Daniele Bosicurezza della città e delsone l’ordine pubblico con quelDemocratici di Sinistra; lo dell’accoglienza e delGiuseppe Villani la solidarietà, ma va detto Sinistra Democratica; Benche non ci può essere acgiovanni Antonio coglienza ove non ci sia un Verdi; Alberto Moggi rispetto totale delle regole Sdi; Roberto Portolan della convivenza e della leUdeur; Paolo Affronti

Certamente, è grave. Ma se il Comune ha dichiarato che “I Rom non esistono” su quale tema dovrebbero aprire un tavolo? Probabilmente anche alla Provincia quell’atteggiamento per un po’ è tornato silentemente utile. Penso male, lo so. L’anno scorso, da presidente della commissione servizi sociali, proposi un Tavolo per l’immigrazione Rom; fu subito inglobato dall’assessore Brendolise e non fu mai riunito. Adesso esistono due tavoli aperti, uno del volontariato per far fronte alle necessità basiche ed elementari dei nuclei familiari dell’ex Snia, e un altro più istituzionale che dovrebbe andare a costituire i veri e propri percorsi di integrazione sulla base del rispetto dei diritti proposto dal Circolo Pasolini in questi mesi.

Il tavolo provinciale è stato fatto su richiesta del Comune ma la Provincia non ha collaborato minimamente mandando solo funzionari da cui impossibilità di utilizzo del Tavolo per risolvere il problema lasciato a carico del Comune.

Abbiamo posto le stesse domande, ma le risposte sono diverse e sinistre...

Piuttosto che vivere in mezzo alla strada è meglio avere un tetto sulla testa, anche se è pericolante e malviventi pretendono un “affitto” illegale. E’ d’accordo? Vivere in mezzo alla strada o nelle condizioni che descrive lei sono la stessa cosa. Se si riferisce a cose che accadevano alla Snia, le devo dire che colui il quale imponeva “l’affitto” sulle baracchine, è stato costretto a ritornare in Romania perché arrestato. Era da un anno che non viveva più da quelle parti.

La domanda non ha riscontro nel caso pavese in quanto nessuno è stato lasciato in mezzo a una strada, anzi tutti stanno in una situazione migliore di quella che avevano precedentemente.

Le posizioni dell’amministrazione e quelle opposte dei consiglieri della ex-maggioranza hanno facilitato la propaganda dell’opposizione (moderata o xenofoba che sia)? Sono convinta che le scelte dell’amministrazione abbiano sospinto l’onda purtroppo non più anomala del razzismo e dell’indifferenza verso la nostra provincia. A mio parere la più grande responsabilità dell’amministrazione comunale risiede proprio in questa vacuità morale, che ha fatto sì che impiegasse nel presentare la comunità Rom un linguaggio intollerabile dal punto di vista culturale e civile. Le mie scelte vanno nella direzione del rispetto dei diritti dell’individuo così come recita la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Non c’è nulla di ideologico nella mia posizione, è una posizione laica.

Innanzitutto c’è una differenza nella posizione di PRC e Campari, i primi hanno fatto parte della maggioranza durante tutta l’operazione di sgombero con l’unica differenza che volevano la creazione del campo nomadi. Il Circolo Pasolini ha fatto cattiva informazione promettendo ai Rom cose che non potevano avere. Il centrodestra è più spaccato del centrosinistra perché si va dalla posizione del Consigliere Assanelli a favore del campo nomadi a quelle della Lega.

L’azione dell’amministrazione a suo parere rientra in un più grande piano sulla sicurezza della sinistra moderata italiana? Purtroppo sì. E questo mi preoccupa. Si è passati dalla paura dello zingaro a quella del lavavetri come pericolo sociale. La strategia è: creare e sollecitare la paura collettiva per usi politici. Una persona che ha paura è meglio controllabile di una persona libera: non partecipa, pensa alla porta blindata e non ai diritti universali, alla globalizzazione e alle speculazioni immobiliari.

Sulla tema sicurezza e legalità prevedo che ci sarà dibattito vero tra sinistra riformista e sinistra radicale a causa di differenze di valutazione su sicurezza e legalità, infatti è debole il cittadino Rom tanto quanto il cittadino italiano che subisce situazioni di illegalità, penso che sia nostro dovere proteggere i più deboli riprogettando il sistema dell’integrazione.

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Havana Rom. Solo nei peggiori Consigli Comunali.

Son pronti alla morte

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Albuzzano

sti versi, ci pensa il leader: “I media Consiglieri della Casa delle non parlano bene Libertà si sono rifiutati di di noi, ma i nostri ragazzi si sono invotare un ordine del giorno tegrati pacificache denigrasse e condannasmente con la pose il razzismo [...], se nel testo polazione... Forza Nuova è a fianco del documento fosse stata della gente... con nominata Forza Nuova. i Rom non è possibile l’integrazione... in Unione Pieve Porto Morone, venerdì Europea i Rom non ci sono... 14 Settembre 2007: un centise fossero cittadini europei...” naio di abitanti del paese assie tante altre frasi che una poste al comizio che ha preparato polazione infuriata è ben lieper loro Forza Nuova. Gli eleta di digerire. Ricordiamo per menti scelti per la riuscita del chi non lo sapesse, che i Rom presidio? Invitati d’eccezione SONO cittadini europei dal e ottime banalità xenofobe da primo gennaio 2007. bar. Non stupisce che il vuoto laOspite d’onore: Roberto Fiore, sciato dalla pubblica amminisegretario nazionale di Forza strazione venga prontamente Nuova, nonché indagato per la colmato da movimenti razzisti, strage di Bologna e condannache propongono soluzioni sbrito a nove anni e mezzo, per asgative a problematiche sociali sociazione sovversiva e banda complesse. Stupisce maggiorarmata, nel marzo 1985. Giormente che in consiglio comuni di galera: zero. Infatti Fionale a Pavia, lunedì 17, molti re fuggì in Gran Bretagna, doesponenti della Casa delle Live rimase fino al 1999, anno in bertà si siano rifiutati di votare cui il reato entrò in prescrizioun ordine del giorno che denine. grasse e condannasse il razziGli organizzatori dell’evento smo di questo presidio, se nel erano più che altro giovani ratesto del documento fosse stagazzi dalle teste rasate, vestiti ta nominata Forza Nuova. Non di nero, che facevano sfoggio possiamo non ricordare che di simboli quali croci celtiche Forza Nuova è un partito di e svastiche. estrema destra, e che sostiene Le verità assolute, svelate dal tra l’altro “l’abrogazione delcomizio erano pressappoco le leggi liberticide Mancino e le seguenti (cito testualmenScelba” (lo riportiamo perché te): “A casa nostra comandianon sappiamo se si può scrimo noi...Forza Nuova orgoglio vere su un giornale che sono nazionale...Via i Rom da casa neofascisti...). mia”. Si sa, sono solo slogan, sono limitativi, infatti a chiaDi L. S e E. B. rire il senso profondo di que-

“Dove erano le Istituzioni?” Albuzzano. Cascina De’Mensi. È stata scelta una cascina abbandonata come alloggio provvisorio per 37 dei Rom sgomberati dalla ex Snia. Mercoledì

ro esempio di professionalità nel gestire e tentare di risolvere quella situazione che, senza preavviso, le è stata scaricata addosso. “Ho preso in mano

“Non ho saputo niente fino a quando non mi sono trovata i Rom sul territorio comunale [...] il prefetto li ha sistemati in una cascina pericolante senza preoccuparsi dei rischi che correvano” 5 settembre il Prefetto Buffoni ha posto sotto sequestro il cascinale e vi ha spedito gli sfollati. Nessun problema? Pare proprio di no! In realtà la fatiscente struttura mancava di ogni genere di prima necessità. Niente acqua. Niente corrente. Niente servizi igienici. Insomma: niente di niente! Anzi, la Protezione Civile ha fornito dei bagni chimici e generi alimentari, ma solo per le prime 48 ore dopo il trasferimento degli sfollati. Giunto il termine la Protezione si è sentita sollevata dal proprio dovere e li ha abbandonati a loro stessi. Hanno dovuto pensarci associazioni di liberi cittadini come il circolo Pasolini, il centro sociale Barattolo, ed altre organizzazioni umanitarie a fornire ai Rom una cisterna con dell’acqua potabile, del cibo, dei vestiti e quant’altro di necessario alla sopravvivenza di esseri umani. Il sindaco di Albuzzano, Margherita Canini, è stato un ve-

la situazione – spiega il primo cittadino di Albuzzano – ho riunito i cittadini e ho detto loro di restare fuori da questa situazione, perché se ne sarebbe occupata l’amministrazione”. La Canini prosegue furiosa parlando dei metodi impiegati dal prefetto nelle settimane precedenti. “Non ho saputo niente fino a quando mi sono trovata i Rom sul territorio comunale – spiega il Sindaco – il Prefetto li ha sistemati in una cascina pericolante senza preoccu-

parsi minimamente dei rischi che correvano. Se non fosse stato per il buon senso dei miei concittadini ci sarebbe stato il rischio del verificarsi di eventi simili a quelli che stanno avvenendo a Pieve Porto Morone”. In tutta questa vicenda ciò che più emerge è il senso di sfiducia che la Prefettura ha generato sia negli abitanti della bassa pavese, che nelle amministrazioni comunali. Probabilmente, se si fosse attuata una politica della collaborazione e del dialogo non si sarebbe mai giunti a questa situazione. Una situazione in cui ci si è sentiti sottoposti ad un potere dall’alto, chiaro esempio di uno stato di polizia, e soprattutto si è vista una comunità di Rom, spedita in una topaia dall’alta autorità prefettizia, e abbandonata a se stessa. Ma se non ci fossero stati liberi cittadini e associazioni, che fine avrebbero mai fatto? Riccardo Scanarotti

Pieve Porto Morone

“Non era una casa da dare ai Rom” Pieve Porto Morone. Cascina Gandina. Una situazione simile a quella di Albuzzano. O almeno… quasi. Anche Pieve è stato scelto dall’alto potere del prefetto per stanziarvi una comunità di Rom di circa 50 persone. Solamente che gli sfollati della Snia sono stati sistemati in una lussuosa struttura con ogni genere di confort, con-

cessa (con regolare affitto) dal vescovado. Beh… finalmente una buona notizia. E invece no! Il problema principale è che gli abitanti della frazione dove è situato il centro di accoglienza si sono aizzati contro i Rom, creando un presidio fisso davanti all’abitazione, abbondantemente addobbato con slogan e striscioni come

“+ rum, - rom”. Il sindaco di Pieve ha scelto una linea di intervento diversa da quella del collega di Albuzzano. Ha lasciato praticamente carta bianca ai propri cittadini. Ha permesso in questo modo che partiti politici xenofobi come Lega Nord e Forza Nuova si siano approfittati di quel vuoto lasciato dall’Amministrazione, riuscendo letteralmente a strumentalizzare i cittadini facendoli cadere nell’ipocrisia e nel razzismo a p re s c i n d e re dalle intenzioni dei Rom. I cittadini del presidio di Pieve, portatori di riflessioni e proteste oggettivamente corrette, come ad esem-

I cittadini di Pieve, portatori di proteste oggettivamente corrette, hanno però ascoltato chi considera gli extracomunitari come esseri inferiori. pio l’incapacità delle istituzioni di gestire la situazione, oppure il fatto che fra i rom potrebbero esserci ladri e banditi, si sono abbandonati allo sfruttamento di questi partiti, che a prescindere da ogni considerazione di tipo umano-razionale considerano i Rom ed in generale gli extracomunitari (ma solo quelli dell’est…) come esseri inferiori ai quali non vanno riconosciuti né i diritti né i doveri fondamentali. Questa non vuole essere un’aperta accusa ai cittadini di Pieve, ma solamente un’osservazione al fatto che, a causa della loro superficialità e dei loro pregiudizi, hanno scelto la linea dell’intolleranza e della violenza psicologica e “fisica” con il lancio di sassi, petardi e

insulti contro la cascina. “Siamo stufi di questa situazione – spiega uno del presidio – prima di loro l’abitazione era adibita ad alloggio per detenuti agli arresti domiciliari, e prima ancora era una comunità per tossicodipendenti. Questa è una struttura socio-riabilitativa, non era una casa da dare ai Rom”. Probabilmente, in tutta questa vicenda, le parole più giuste sono state dette dalla Senatrice Pellegatta. “Nonostante gli errori commessi in questi giorni dalle istituzioni, è doveroso invocare solidarietà e senso di comprensione, per costruire quella sensibilità e umanità che dovrebbe caratterizzare ognuno di noi”. Riccardo Scanarotti

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Sarbucios?

So quieres? Misctò! Leonardo, 21 anni, è in Italia ca una casa ben tenuta. Semda 15 mesi. Inizia a lavorare bra una villa, con gli alberi da in nero come manovale di cazfrutto fuori in un ampio giarzuola due giorni da una parte dino. tre da un’altra. 5 euro l’ora sei Lì? Lì. ore al giorno. Si. Il probleHa alle spalma qui non è “mi dai una sigaretta solo la fame o le una formazione di 11 anle condizioni che ho paura di ni. Per 11 anni (alandare dal tabacco?” igieniche ha studiato meno a guarper fare lavori dare da fuori), manuali sa “fare il meccanico il problema qui sono un pugno il saldatore il manovale il mudi persone che si professa non ratore ha la patente A B per i razzista e poi dice “se almeno camion e per gli aratri”. sti qua fossero delle persone”. Qui non valgono queste paCaso emblematico una ragaztenti perché non ha la carta za di appena 20 anni, dolce d’identità italiana. & Gabbanata dal cappello alle Dopo 6 mesi di lavoro in nero, scarpe. Insultava pesantemennon ha più lavorato fin quando te Claudio, un Rom su sedia a un suo cugino gli dice che “a rotelle. Claudio, 27 anni, pacaUdine c’è una piccola ditta che tamente le diceva di portare rilavora per una ditta più grande spetto a persone più grandi. E che lo prende a lavorare con le diceva anche che la loro unicontratto”. A Udine ottiene anca differenza era la lingua. Ruche una casa in affitto. Lascia meno e italiano. sua madre alla Snia e va. Unica risposta a gran voce delDopo 3 mesi il contratto scala ragazza è stata “ma smettila, de; Leonardo torna alla Snia. siamo diversi e neanche mi voCerca lavoro e non lo trova: “ci glio confrontare con te. Sei uno vuole il contratto la cittadinanschifoso!” za i documenti”. Si rivolge a noi “E guarda che Poi lo sgombero. l’ho visto correre, fa l’invalido Hai figli? “no non sono neanperché non ha voglia di andare che fidanzato, ho solo mia maa lavorare”. dre” mi dice indicandola. Claudio è stato portato in ospePer fortuna non hai bambini, dale e tra due anni forse rino? in questa situazione.. mi prenderà a camminare. sorride tristemente. Riusciamo a parlare anche con Giorgio “capofamiglia cinque persone ragionevoli, e bambini Nicoletta 7 Alessanragionevolmente dro 8 Francesca 10 Emilia 4; il esasperate, a più grande, 16, è tornato in Roconfrontarci mania qualche giorno fa”. con le loro Giorgio è in Italia dal 2002. opinioni. Inizialmente faceva lo spazziNon vono a Milano. In nero. gliamo Sua sorella Carmen (che adesfare di so è a Pieve Porto Morone) gli tutta l’erdice di venire a Pavia perché ba un faqui può trovare lavoro e casa. scio. Per Arriva a Pavia 18 mesi fa, ma quello ci non ha mai trovato un lavoro. pensano Come facevi a mangiare? “ ci Fiore e Forportavano il cibo”. za Nuova VeGuarda i suoi figli e dice “si ma nerdì 14 Setil problema non è mio e di mia tembre. moglie.. è loro”. Francesca “mi dai una sigaretta che ho Orsini paura di andare dal tabacco?” Bambini andate a scuola? Si. Vieni a vedere casa mia mi fa Alessandro. E aggiunge urlando “che schifo che schifo. Non ti fa schifo Francesca?” E poi so quieres? Misctò Pieve Porto Morone. Arriviamo alla cascina Gandina e cerchiamo di capire dove sono i Rom.. Un carabiniere ci indi-

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non menzioniamo Giovanni Giovannetti, così non gli tagliano più le gomme...

I balordi di via Siro Comi Recentemente Carlo Nola, semese si godono una mostra digretario provinciale di AN, ha versa, gratis, proprio dentro al invitato il Sindaco Capitelli a Sottovento (da anni utilizza“finire il lavoro”[1] . Dopo i rom to come spazio espositivo perdell’ex Snia, infatti, perché non manente per pittori e fotograallontafi). Sono nare dalp ro p r i o la città loro, i Dopo i Rom dell’ex Snia, inanche i balordi, fatti, perché non allontanare che hanbalordi che inno anidalla città anche i balordi... f e s ta n o m a t o certe zopiazzetne, come ad esempio via Siro ta di via Siro Comi ogni volta Comi? Ci si chiede: a quali “bache è stato possibile, organizlordi” si riferisce Nola? Forse zando performance teatrali e agli avventori del Sottovento? concerti (dal DJ set alla muMa sì, il Sottovento. Quel posica balcanica, passando per il sto dove, a marzo di quest’anblues). Possiamo annoverare no, per tre giorni si sono lette tra loro anche Guido Mazzon, pubblicamente poesie. E i bauno tra i più grandi jazzisti italordi corsi a sentirle erano così liani viventi. Ma forse il nostro tanti che non c’era più spazio Carlo Nola si riferiva ad altre per muoversi, dentro al locale. persone. Pensava per caso a Quegli stessi balordi che ogni quel gruppo di giovani balor-

di che hanno preso un spazio abbandonato e l’hanno rimesso a nuovo per farci un circolo ARCI? L’unico locale che organizza serate gay friendly... Un posto dove si suona acustico, e una media di birra costa ancora tre euro. Evidentemente Nola utilizza il termine “balordo” con un’accezione diversa da quella che intendiamo comunemente. A quanto ne so, un balordo è un borioso che giudica le situazioni generalizzando, senza riflettere né conoscere, e si limita a formulare giudizi superficiali, basati sull’apparenza. Per un balordo, chi non veste in un certo modo e non ha remore a sedersi per terra è sicuramente un “drogato” che “bivacca”. [1] La provincia pavese, 18 settembre, pagina 15 Simone Marini

Rom: status giuridico Con l’entrata ufficiale di Romania e Bulgaria nell’Unione Europea (1/1/2007) la posizione giuridica dei rom ha subito un notevole cambiamento: non è infatti più disciplinata dalla Bossi-Fini, prevista per i cittadini extra-comunitari, ma dal d.p.r. 54/2002 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di circolazione e soggiorno dei cittadini degli Stati membri dell’Unione europea). In base al Testo Unico, i cittadini europei possono entrare e circolare liberamente all’interno del territorio degli Stati membri, non é necessario il rilascio del visto, ed é sufficiente avere con sé un documento di identità da esibire su eventuale richiesta delle autorità.

La cosa ha ovviamente suscitato le La cosa ha ovviamente preoccupazioni di suscitato le preoccupazioni chi temeva “un’indi chi temeva “un’invasione” vasione” dall’Est Europa. Si è così dall’Est Europa... “improvvisamente” deciso di dare atIn mancanza di questi requisituazione ad una direttiva CE ti il Prefetto può disporre (art. (2004/38/CE) del 2004, finora 21 ss) l’allontanamento dal terrimasta lettera morta, e con inritorio nazionale, con un atto solita rapidità si è emanato il che tenga conto “della durata d.gls. 30 del 6 febbraio 2007, del soggiorno dell’interessato, che prevede in sostanza che: della sua età, della sua salute, I cittadini dell’Unione (ed i della sua integrazione sociale e loro familiari) hanno diritto di culturale e dei suoi legami con soggiornare nel territorio nail Paese di origine”. Il provvezionale per un periodo di masdimento di allontanamento desimo tre mesi senza alcuna ve prevedere un termine entro condizione o formalità, salvo il quale il soggetto deve lasciail possesso di un documento re l’Italia, termine che però d’identità valido (art. 6); non può essere inferiore a 30 I cittadini dell’Unione hanno giorni, così da dargli la possidiritto di soggiornare nel terribilità di fare ricorso al Tributorio nazionale per un perionale Amministrativo Regionado superiore a tre mesi solo se le. Nota curiosa: a differenza di (art. 7): quanto previsto dalla Bossi-Fi- siano lavoratori subordinati o ni, il provvedimento di allontaautonomi nello Stato, oppure namento non può prevedere un siano iscritti presso un istituto divieto di reingresso nel territorio pubblico o privato riconosciuto nazionale. Assurdo! per seguirvi un corso di studio o di formazione professionale; Non sono state recepite così - dispongano, per sé e per la prontamente invece le “Racloro famiglia, di risorse econocomandazioni” che l’Unione miche sufficienti, in modo da Europea ha indirizzato ai Paenon costituire un onere per si membri sulla situazione l’assistenza sociale dello Stato dei diritti umani delle comuospitante durante il perionità Rom, Sinti e Camminando di permanenza; ti in Europa, dove si danno - dispongano di un’asindicazioni precise su politisicurazione sanitache abitative, istruzione, lavoria che copra tutti ro, cure sanitarie etc. (versioi rischi nel terrine inglese in http://ec.europa. torio nazionale. eu/employment_social/fundamental_rights/roma/rpub_ en.html, in italiano su http:// circolopasolini.splinder.com/ post/13569895/Rom%3A+Le +%22Raccomandazioni%22+ dell). Si tratta chiaramente di raccomandazioni non vincolanti. E si vede. Anna Taruffo

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...e con questo numero si incazzano tutti...

proposte

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Manifestazione Antirazzismo

Reg. Trib. PV n°594 - Stampa: Industria Grafica Pavese sas, Pavia - Chiuso in Redazione 24-9-2007 - Tiratura 2000 copie - 2007, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 by-nc-sh)

Pavia contro il razzismo e l’intolleranza Nelle ultime settimane la provincia di Pavia è stata teatro di numerosi episodi violenti di stampo xenofobo e razzista che hanno colpito le famiglie Rom sgomberate dall’area Ex-Snia. Questi fenomeni sono frutto non solo di un’intolleranza sempre più radicata in larghi strati della nostra società, ma anche dell’incapacità delle istituzioni, sia locali che nazionali, di gestire le richieste di accoglienza e integrazione, forse troppo prese ad assecondare le mire di piccoli e grandi speculatori. I migranti sono una risorsa, non un’emergenza. Per questo è necessario superare completamente le vecchie politiche sull’immigrazione rifiutando la logica del mero assistenzialismo, o peggio, dell’ordine pubblico, e attuando progetti d’integrazione a lungo termine che permettano ai cittadini migranti di avere un lavoro, una casa e una scuola per i bambini. Siamo convinti che questa sia l’unica via per garantire a tutti i migranti pari diritti, pari doveri e pari opportunità. Denunciamo inoltre il lassismo di chi avrebbe dovuto vigilare per evitare che episodi come quelli avvenuti a Pieve Porto Morone potessero ripetersi per più giorni nella totale impunità. 
Esigiamo che venga applicata la Legge Mancino per impedire il radicarsi, attraverso l’apertura di sedi e l’organizzazio-

ne di manifestazioni razziste, di movimenti dichiaratamente fascisti e xenofobi come Forza Nuova. Non è più possibile rimanere a guardare, fermiamo ora la caccia alle streghe! MANIFESTAZIONE REGIONALE ANTIRAZZISTA PER I DIRITTI DEI MIGRANTI ED IN SOLIDARIETÀ ALLE FAMIGLIE ROM SABATO 29 SETTEMBRE h. 14 – PIAZZA DELLA STAZIONE - PAVIA x adesioni e/o info: [email protected] 339 3759156 Aderiscono: Italia dei Valori segreteria provinciale Pavia Partito dei Comunisti Italiani Comitato regionale Partito dei Comunisti Italiani Federazione di Pavia Partito dei Comunisti Italiani Federazione Val di Cornia (LI) Partito della Rifondazione Comunista Comitato regionale Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Pavia Partito della Rifondazione Comunista Circolo /E. Gabetta/ ,Voghera Federazione Giovanile Comunisti Italiani Coordinamento regionale Federazione Giovanile Comunisti Italiani Federazione di Pavia Giovani Comunisti - Lombardia Giovani Comunisti Federazione di Pavia

Giovani Comunisti Circolo di Circolo Pasolini Co.R.S.A.Ri - CSA Barattolo-PaCrema /Essere comunisti/ - Area provia Giovanni Giovannetti Editore grammatica del Prc-Se Attac Lombardia Irene Campari ConsiAttac - Milano gliere comunale, indiComitato in difesa della pendente SABATO SETTEMBRE Scuola Pubblica ? Pavia On. Marco Rizzo EuroCiclofficina popolare /I h. 14 parlamentare PdCI ciclopi/ ? Pavia On. Alberto Burgio - deMensile PIAZZA DELLA STAZIONE FalceMartello putato Prc-Se marxista On. Gianni Pagliarini Kronstadt PAVIA Pres. Commissione LaOfficina Multimediale Pavoro - PdCI Associazione La Casa del Sole vese Sen. Maria Pellegatta PdCI Onlus - Pavia Associazione Genitori DemoLuciano Muhlbauer - ConsiCub - Pavia cratici - Pavia gliere Regionale della LombarMovimento Costitutivo del Comitato Vittime della Globadia, Prc Partito Comunista dei Lavoralizzazione Lodi Giorgio Balconi Università di tori - Pavia Comitato Intercomunale per la Pavia SdL Intercategoriale Milano Pace - Magenta

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Patto solidale per l’inclusione Cosa è andato storto?

Forse non tutti sanno dell’esidi integrazione dei gruppi fago; regolarizzazione del lavostenza di un Patto di solidariemiliari.” ro nero- Sindacati, accoglienza tà per l’assistenza umanitaria 3. Progetto personalizzato di temporanea-Comune, Casa del e l’inclusione sociale della poinclusione sociale e legalità: “a Giovane) polazione Rom insediata a Patale progetto aderisce formal5. Inserimento abitativo: “ragvia. Tale Patto, sottoscritgiunta un’autonomia to in data 21 Giugno 2007 economica i soggetti “al capofamiglia del nucleo indal Comune di Pavia, Cadel patto si adopereranserito viene data l’opportunità ritas Diocesana, Comitano per attivare i percorto Fuori Luogo, Casa del si di aiuto per la ricerdi un lavoro regolare...” Giovane, C.S.A.M., CIGL, ca di soluzioni abitative CISL, UIL nasce per creaadeguate. Si abbandona re un’unica rete tra Volontamente il nucleo familiare”; “al sin da ora l’ipotesi di organizriato, Sindacati e Istituzioni. Il capofamiglia del nucleo inserizare un campo nomadi con la Patto prevede 5 fasi per l’inseto viene data l’opportunità di convinzione che tale soluzione rimento, di cui riportiamo alun lavoro regolare, attraverso contrasti con il progetto di incuni estratti. i Sindacati. Il Comune per un clusione sociale.” 1. Formazione: “breve periotempo determinato (non supeDopo l’enumerazione di quedo di formazione per gli operiore a 6 mesi, comunque non ste 5 fasi si procede alla spiegaratori delle oltre il 31.12.2007) può procezione titolata “chi fa cosa?” doassociazioni dere ad integrare lo stipendio ve si spiegano i diversi compiti coinvolte nel assicurato dal datore di lavodi enti e associazioni. patto.” ro.” Il patto si conclude con l’elen2. Censi4. Presidio della legalità: “i sinco delle “risorse economiche mento: “negoli e/o i nuclei familiari che che il Comune di Pavia desticessario un si sottraggono o non vengono na a supporto delle azioni del censimento, valutati idonei al progetto di patto: svolto dalle inclusione non potranno es30.000 euro per l’anno 2007 riAssociazioni sere oggetto di interventi aspartite in tal modo in collaborasistenziali da parte dei sogget-10.000 Accoglienza zione con gli ti del patto, salvo interventi -6.000 Sostegno al lavoro assistenti soumanitari urgenti.” Gli inter-2.000 per emergenza umaniciali e la Poventi attuati nell’ambito del taria lizia Locapatto sono di emergenza uma-1.500 contributi ad associale, non solo nitaria (generi di prima nezioni per un dato cessità- Caritas, Fuori Luogo, -4.000 mensa scuole d e m o g ra f i C.S.A.M., Casa del Giovane; -3.000 frequenza centri estivi co ma anche interventi di tipo sanitario-Ca-3.500 fondo emergenze.” per una varitas/medici volontari) e di inRepetita iuvant: cosa è andato lutazione clusione sociale (inserimenti storto? sulla riuscita scolastici-Comune, Fuori LuoFrancesca Fo

La foto di copertina è di Riccardo Scanarotti. Le foto delle altre pagine sono di Stefano Menegon e di Riccardo Scanarotti, tranne la foto di Duse e il collage ritraente la Capitelli a pagina 4, che sono state scaricate dal web. I disegni che non sono in questo numero sono di Alice Tassan. La vignetta che non è in questo numero sarebbe stata di Matteo Amighetti e stranamente avrebbe ritratto il dottor Gonzi. Il fatto che abbiamo scrito Rom, rom, Rumeno, Romeno, Snia, ex-Snia, scrito, è voluto, in quanto siamo confusi anche noi. Più sinceramente, sono le 4.57 di mattino e andiamo in stampa alle 9. KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.E.R.S.A.T. dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la per la promozione delle attività culturali ricreative degli studenti. Altre entrate sono rappresentate da eventi culturali, feste, concerti, il sangue di chi collabora, libagioni e gozzoviglie varie

Contatti Utili: - Simone Marini, direttore, [email protected]; - Simone Leddi, fotografie, [email protected]; - Luca Schiavi, impaginazione e grafica, [email protected]; ronstadt periodico mensile Numero 35

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