Piazza 4

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Potenza Domenica 1 febbraio 2009

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Il sindaco rassicura sull’identità della riqualificazione e attende «ancora sollecitazioni»

Lo “strappo” sulla piazza Laieta (Uniti nell’Ulivo): «Santarsiero ha cambiato idea» DICE che «la riunione di venerdì è stata un’occasione importante». Così, il sindaco Santarsiero spiega che la gente affluita all’incontro convocato in un teatro cittadino per parlare del progetto di riqualificazione di piazza Mario Pagano, voluto dall’amministrazione comunale e affidato a un team guidato dall’architetto di fama internazionale, Gae Aulenti, «è un bel segno», pur in presenza di numerosi commenti negativi al provvedimento. Fin qui, dialogo tra cittadini e amministrazione. Solo che sulla piazza più importante della città si ratifica lo strappo, dal sapore tutto politico, tra Santarsiero e alcuni consiglieri (non più stabilmente) di maggioranza. Angelo Laieta, ex capogruppo del Pd, oggi guida il gruppo comunale di Uniti nell’Ulivo ed è tra i cinque consiglieri che, come l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico, hanno abbandonato il gruppo del Pd per recuperare “l’esperienza del 2005”. Laieta, proprio all’indomani dell’incontro pubblico sulla piazza, annuncia un’interrogazione urgente e chiede che «sia subito sospeso il progetto preliminare». Del resto «un’amministrazione - è qualcosa in più di un promemoria - dovrebbe lavorare a fianco dei cittadini, per tentare di dare nuovo impulso alla città». Sarà il sindaco a rassicurare: «l’assemblea ci ha messo in condizione di ricevere pareri e critiche che, al netto di alcune strumentalizzazioni, fanno bene». Anzi, proprio per dare un senso all’iniziativa - altrimenti non avrebbe avuto neanche senso chiamare a raccolta la città - Santarsiero promette che «saranno tenuti in considerazione gli spunti e i suggerimenti arrivati». Non basta. Perchè Laieta si chiede come mai «il sindaco abbia cambiato idea». Il riferimento è a un incontro tenuto dalla precedente amministrazione comunale con i cittadini, avvenuto nel 2002 nella cappella dei Celestini (allora Santarsiero era presidente della Provincia e Laieta consigliere comunale dello Sdi) in cui «si affrontò il tema della riqualificazione ipotizzando la realizzazione di un parcheggio interrato necessario alla fruibilità del centro storico» e per «soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini». CON il regolamento edilizio e il piano operativo, martedì prossimo, la terza commissione consiliare competente dovrebbe approvare anche il contestuale regolamento edilizio. Ovvero, quel provvedimento che, con riferimento a norme nazionali del settore, dettaglia le modalità costruttive: attenzione alle modalità di installazione degli impianti per la produzione di energia, per predisposizioni igienico-sanitarie, distanze, colori. PROPOSTA Il regolamento, attualmente, è ancora al vaglio della commissione consiliare. Nelle prossime sedute, i consiglieri sono chiamati, eventualmente, a emendare il regolamento che hanno a lungo discusso, modificato e corretto con gli uffici. Sono attesi diversi emendamenti che andranno discussi e votati. poi la commissione voterà il provvedimento integrale. DATI GENERALI Il regolamento suddivide e classifica le varie tipologie di intervento, tra ristruttu-

I GIUDIZI SULL’ASSEMBLEA Manzi, «si tenga conto dei pareri negativi» E Torrio invita a non demolire un “simbolo”

La platea del dibattito sulla piazza, Laieta (in basso a sinistra) e Santarsiero (f. M.)

Nel frattempo, con il recupero dell’incontro recente - «che è stato un fatto storico, la grande affluenza è testimonianza di una grande voglia di partecipazione» - Santarsiero coglie l’occasione per precisare che all’assemblea «è emersa chiara l’impossibilità di dare corso alle proposte di realizzare parcheggi sotterranei perchè l’intervento sarebbe decisamente troppo invasivo». Senza contare «che è praticamente irrealizzabile sia dal punto di vista tecnico, che da quello economico». Detto questo, prova a eliminare i dubbi sull’attacco alla storia cittadina. «Il progetto - prosegue il primo cittadino - è stato affidato con una gara dal-

la precisa missione, nella piena consapevolezza di quelle che sono le funzioni del nostro centro storico». Ovvero, residenziale, commerciale, direzionale, culturale, identitaria. Ora, «è nell’ambito di queste funzioni, senza perderle mai di vista, che da tempo abbiamo definito alcuni interventi, dall’apertura di palazzo Loffredo, al rilancio del teatro Stabile, fino alla riqualificazione di via Pretoria e ai finanziamenti stanziati per palazzo D’Errico e palazzo Palermo». E’ in «questo contesto e tenendo a mente il tema del recupero che i progettisti hanno scelto una proposta che esalta i palazzi storici presenti nella piazza, il teatro e il palazzo

NEL dibattito sulla piazza, c’è chi, sempre in ruolo istituzionale, raccoglie il “buono” della serata. Luca Manzi, consigliere provinciale dei Verdi, sa che il progetto della piazza ha il «grandissimo merito di animare in città un dibattito pubblico di amplissimo respiro e di coinvolgimento mai visto prima». L’auspicio è che di «almeno parte delle osservazioni fatte dia cittadini si tenga conto». Certo, «apprezzabile lo sforzo» pur in presenza di alcune «perplessità» che il consigliere elenca nelle «vasche e nelle fontane» e in quelle panchine, ancora virtuali, che non sono proprio immagine usuale dello “struscio” potentino. Allora, proprio il contributo dei dubbi sollevati dai cittadini sta «nel costringere in qualche modo gli amministratori a fermarsi e riflettere». Ecco il segno della «partecipazione collettiva» di portata «storica». Tra i presenti al teatro Due Torri, venerdì pomeriggio, c’era anche Margherita Torrio, della direzione nazionale del Partito socialista. Anche lei tra gli intervenuti sul tema con un primo «apprezzamento al sindaco Santarsiero per aver voluto coinvolgere i cittadini nel dibattito». Torrio ha inoltre precisato che quell’intervento in sala è stato fatto «come cittadino e in nome anche di tanti concittadini che le si sono rivolti, molti dei quali non iscritti a partiti, che non condividono il progetto, firmato da Gae Aulenti, che prevede la demolizione e la nuova formulazione della piazza». «L’intervento - spiega Torrio - andrebbe a sacrificare gli spazi, rendendo davvero difficile il vivere nella sua “dimensione umana e storica” di piazza Mario Pagano». Quella piazza che «trova unicità e originalità proprio nella sua originale pendenza, memoria storica per secoli di generazioni potentine e “simbolo” della loro appartenenza alla nostra comunità». Allora ancora un auspicio: «Spero che l’amministrazione comunale e il sindaco Santarsiero, sempre attento e sensibile alla opinione pubblica - conclude - tengano conto del dissenso espresso dai numerosi intervenuti all'assemblea».

del Governo». Ma di storia parla anche Laieta che ricorda come la stessa Gae Aulenti, a Napoli abbia siglato il progetto di riqualificazione di piazza Dante, «con un progetto di recupero della storia, ovvero tutto l’inverso che ha proposto per piazza Prefettura». E poi, «la storia va rispettata, non interpretata». Santarsiero, però, sa che «saranno utili tutte le sollecitazioni arrivate. Anzi - dice - spero ne arrivino altre». Poi, nel dettaglio, ancora richiami ai “fattori” di critica. A partire dalla pendenza della piazza che «non sarà eliminata. Già nelle varie fasi di progettazione, il dislivello,

pur diminuito, è stato mantenuto». La tempistica? I tecnici sono già al lavoro per trasformare il progetto preliminare in definitivo che potrebbe “ricevere” alcune delle sollecitazioni avanzate. «Saranno valutate tutte le questioni relative agli alberi, alle panchine, alla pavimentazione. Quel progetto non dimentica certo di mettere al centro la storia della città». Nel frattempo, Uniti nell’Ulivo, in qualche modo, con le parole di Laieta, ricorda che oggi le cose in maggioranza sono cambiate e il sostegno “dipende”, atto per atto. E così che lo spazio dell’incontro, si fa terreno di scontro politico. Sara Lorusso

Al varo della commissione il nuovo regolamento edilizio

Costruzioni, colori e antenne razione, manutenzione, risanamento, restauro o nuovo impianto. Per ogni intervento sono stabiliti altezze di riferimento, parametri come le distanze da mantenere o le altezze di riferimento. SOSTENIBILITA’ L’indirizzo è quello di un contenimento energetico, con la predilezione di fonti di energia alternativa verso cui, progressivamente, tutti gli edifici devono adeguarsi. Ovviamente, analogo discorso viene introdotto sull’acqua. Per incentivare accorgimenti simili, il regolamento lascia aperta la possibilità di prevedere bonus edificatori (da assegnare attraverso una maggiore superficie, secondo quanto poi sarà previsto dal Regolamento urbanistico) o economici (magari attraverso tassazioni ridotte). I bonus sa-

ranno calcolati attraverso punteggi, assegnabili da un minimo di dieci punti ottenuti, secondo la tabella allegata al regolamento edilizio. ANTENNE Ecco il primo passo per la regolazione del settore nel capoluogo. L’articolo 128 del regolamento edilizio prevede che in tutti gli immobili composti da più unità abitative (nuove o su cui eseguire lavori) in cui possono essere presenti più apparecchi televisivi, con relative parabole o antenne, sarà obbligatoria l’installazione di un’unica antenna centralizzata (o collettiva), per la ricezione sia dei programmi televisivi trasmessi in analogico che per la ricezione satellitare. UFFICI Sempre in ottica di sostenibilità, anche pratica, gli edi-

fici pubblici dovranno essere costruiti orientando gli spazi in cui si concentra gran parte dell’attività verso il sud. Sul lato nord, invece, andranno collocati quegli spazi che, come magazzini o box, hanno meno bisogno di riscaldamento e illuminazione. Negli ambienti, poi, deve essere “massimizzato” l’apporto di luce naturale. MATERIALI Oltre all’invito a selezionare materiali eco-sostenibili, per la realizzazione dell’involucro dello stabile, il nuovo regolamento edilizio consiglia l’utilizzo di componenti vegetali. L’esempio è quello del tetto verde, ovvero la copertura costituita da uno strato vegetale. COLORI Non sarà più possibile usare eccessiva fantasia. Per i palazzi del centro storico (ogni

richiesta di intervento sarà confrontata con foto d’epoca) vanno riproposti fedelmente i colori originari. Tutte le parti in pietra, murature o elementi, non possono essere rivestite da tinte “ricoprenti”. La tinteggiatura degli intonaci di uno stesso immobile è consentita utilizzando non più di due o tre diversi cromatismi: viene individuato un colore prevalente, l’altro è destinato a evidenziare elementi della facciata. Inoltre, ogni colore prevalente su un immobile, deve richiamare, senza discostarsi, almeno uno dei colori presenti sugli immobili adiacenti. ACQUA E LUCE Gli edifici devono essere dotati di un sistema di raccolta delle acque piovane provenienti dalle cooperture. All’inteno degli stabili, il risparmio energetico passa

obbligatoriamente per l’installazione di sistemi di controllo a tempo o con il sensore della presenza, per quegli spazi comuni, come l’atrio delle scale d’ingresso, in cui al presenza degli inquilini non è continua. PARCHEGGI Un caso particolare è stabilito per i locali adibiti a parcheggio che devono essere realizzati rispettando alcune altezze minime (2,40 metri per spazi destinati a più di nove veicoli, 2 metri per meno di nove macchine). Per quei parcheggi in cui c’è presenza di sistemazione a verde (le superfici possono essere conteggiate) è richiesta la presenza di almeno un albero ad alto fusto ogni 80 metri quadrati. BARRIERE Gli edifici di nuova costruzione con più di tre piani devono essere obbligatoriamente muniti di ascensore. L’inesistenza di barriere architettoniche è obbligatoria per edifici pubblici di nuova costruzione. E’ sempre bene ribadirlo. [email protected]

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