Via Mazzini

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Potenza

Martedì 9 dicembre 2008

15

Pierluigi Smaldone ha vinto 10.000 euro durante il programma “Domenica In”

Uno studente da 100 e lode SI chiama Pierluigi Smaldone e ha vinto ben 10.000 euro, partecipando al gioco “100 e lode - game sulla scuola”, durante una puntata di “Domenica In”. Ha superato “Le so tutte”, “I primi della classe”, “Animals”, “Ricreazione”, “La resa dei conti”, “La mia materia”, “Tutto in un minuto” e “Uno contro tutti”, sfidando altri 3 coetanei che hanno conseguito il diploma di scuola media superiore nel 2008 con la votazione di 100 e lode, provenienti da altrettante 3 diverse regioni d’Italia. Alla fine a spuntarla è stato il giovane concorrente lucano, che ha conseguito la maturità al liceo classico di Potenza. A decretare la vittoria è stata una commis-

sione d’esame, appositamente composta da personaggi noti al pubblico televisivo, esponenti della cultura, dello spettacolo e dell'informazione. Adesso lo aspetta la finalissima, prevista per domenica prossima. Pierluigi dovrà vedersela con tutti gli altri concorrenti che hanno vinto, come lui, una delle puntate precedenti del gioco. In palio, una coppa e un montepremi di ben 20.000 euro. «Andremo tutti a sostenerlo», commentano gli amici e i parenti. «Pierluigi merita questa vittoria per l’impegno che ha sempre messo nello studio e che, tra l’altro, gli ha consentito di conseguire il massimo dei voti all’esame di maturità». Ma vediamo nel dettaglio

in cosa consistono alcune delle prove (dalla cultura generale, all' attualità e al costume) che il giovane talento potentino dovrà sostenere. Prove singole e prove collettive. In “Fuoco di fila”, a esempio, gli esperti della commissione interrogheranno gli studenti con un numero prefissato di domande uguale per tutti. Alla fine della prova, il presidente esprimerà l’insindacabile giudizio con un voto da uno a dieci per ciascun candidato e in una “pagella” grafica si evidenzieranno i volti dei 4 e il voto della prova. In “Uno contro tutti”, invece, ogni concorrente, uno alla volta, in ordine crescente di punteggio, fa una domanda a uno qualsiasi degli al-

tri 3 concorrenti, scelto a suo insindacabile giudizio. Ciascun concorrente ha la possibilità di scegliere l’argomento della domanda da porre all’avversario, tra una rosa di materie prospettate dalla conduttrice. Se la risposta è corretta il concorrente interrogato guadagna 5 punti, in caso contrario prende 5 punti il concorrente che ha posto la domanda. Ma come ci si prepara? Enciclopedia Treccani, vocabolario della lingua italiana, dizionario dei film, quotidiani e settimanali, almanacco del calcio e Costituzione. Insomma, Pierluigi avrà un bel da fare in questa settimana. In bocca al lupo. Anna Maria Calabrese [email protected]

Pierluigi Smaldone

I lavori che hanno interessato via Mazzini non piacciono alla maggior parte dei residenti

..E la chiamano riqualificazione Le bugie dell’assessore Coviello sui parcheggi eliminati SUI lavori in corso per la “riqualificazione” di via Mazzini e sulla validità di alcuni provvedimenti in itinere, sono state dette, fino a oggi, un cumulo di bugie da dare materia a un glossario. Cominciamo dal “muretto” ormai celebre, come lo sono le cose che scompaiono o che vengono brutalmente abbattute nella triste abitudine di questa città. Non abbiamo fatto in tempo, ci dicono alcuni abitanti della parte alta della strada più incasinata di Potenza, a fare come ha fatto il sindaco di Firenze, cioè ad incatenarci al muretto per evitare che le ruspe lo buttassero giù. Avranno approvato il gesto e, magari, partecipato. Ma la ditta che ha in appalto i lavori, ha fatto tutto alle prime luci dell’alba, quando la maggior parte degli abitanti dormivano o erano sotto la doccia, dunque non potevano avvertire il fracasso di quell’osceno abbattimento. L’amministrazione aveva promesso di “riqualificare”: fino ad oggi ha detto solo bugie; ha squalificato la zona ed eretto, al posto del muretto, una anonima ringhiera di ferro: dipinta di grigio, però, come grigia sta diventando tutta la città.

Qualcuno ha sussurrato (niente di ufficiale ovviamente) che il muretto non rappresentava nulla, nemmeno dal punto di vista architettonico, e questo ci pare la bugia più grossa detta dagli amministratori che forse non hanno mai provato, nelle sere di primavera, a passeggiare lungo questa strada protetti da un lato dal muretto dei sogni e dall’altra da una piccola corona di alberi. Siamo dei nostalgici? No siamo pratici, perché le cose che ci ricordano gli angoli più belli di questa città (che non è il cemento o una ringhiera dipinta di grigio) andrebbero difesi, non sepolti senza nemmeno una croce. Un nostro lettore continua a chiedersi: «Salveremo quello che resta del muretto?». Noi speriamo di sì, c’è ancora un bel tratto che potrebbe servire agli insegnanti per dire agli alunni che hanno voglia di scoprire la città: vedete questo è la testimonianza di come era stata concepita Potenza nel 1818. Certo che non lo salveremo, perché non saranno le nostre proteste a difenderlo. Poi le continue, infinite bugie sui parcheggi.

L’assessore alla mobilità Donato Coviello, nell'ultimo consiglio comunale, ha dichiarato che nella parte alta di via Mazzini «sono stati eliminati circa 7 parcheggi», perché l’allargamento del marciapiede non consente più la sosta a spina di pesce. Non è così assessore, i parcheggi eliminati sono stati 16, ne sono rimasti solo sei, senza contare quell’automobilista scostumato che sistematicamente parcheggia sulle strisce pedonali! . La stessa proporzione a fronte del fabbricato di via Mazzini, 23 A e B dai 20 parcheggi disponibili, ne sono rimasti appena una decina! E più avanti sarà lo stesso. Di questo passo altro che 30 parcheggi eliminati in totale. Saranno almeno il doppio! Ma la cosa più ridicola in questo panorama di bugie è come dice sempre l’assessore «ora che è stata terminata la riqualificazione nei pressi di largo Santa Lucia la zona può ospitare nuovamente alcune auto!». Quante, dove? Il tratto finale di via Portasalza è stato sempre zeppo di auto in sosta da un lato e dall’altro, sempre (o quasi) in divie-

to, dunque non ci sono posti in più disponibili. Qualche furbo recupera il suo spazio nel larghetto Santa Lucia, ora sempre pieno di auto in sosta proibita, tutto il giorno. Ma non si era detto che ristrutturando questa piazzetta rimaneva libera per i pedoni? Non erano state messe addirittura due grosse fioriere per impedire a chi non ne ha il diritto l’accesso al laghetto? Invece hanno tolto non solo le fioriere ma anche le panchine per le quali, però, c’è una promessa di rimetterle al loro posto: quando? Nessuno lo dice, forse per evitare altre bugie. Non sottolineiamo le bugie sull’apertura delle due scale mobili (quelle alla fine di Portasalza sono ancora un cantiere) ma non possiamo rilevare quanta cura abbia avuto l’amministrazione a sistemare due alberelli proprio nella zona di via Mazzini, privata di una dozzina di parcheggi, un vero e proprio gesto gentile, quasi un risarcimento. Per ora sono un po’ scheletrici, ma si sa che d’inverno gli alberi si sviluppano nelle radici, dunque non sono appariscenti. Ma ci viene il dubbio che non cresceranno mai.

Perché i tecnici non hanno calcolato che proprio sopra questi alberi, già oggi, ad un’altezza di un metro dalla loro cima, vi è la grande passerella del fabbricato che impedisce l’arrivo della luce e dell’acqua piovana. Sono i progetti fatti a tavolino, senza alcun sopralluogo diretto. Dunque anche sugli alberi una grossa bugia. A meno che il Comune non abbia disposto un piano per un inaffiamento a giorni alterni, da parte dei condomini, che così dovrebbero collaborare a mantenere tutto quel verde davanti la porta di casa. Ma l’ordine, che ci risulti, non è ancora arrivato. Alla fine un ok sincero. Riguarda il marciapiede che è comodo, largo e consente alle mamme di passeggiare con il pupo senza fare salti di livello e senza rischi di automobili. Una sola difficoltà, le motorette che, approfittando della larghezza, invadono la sede pedonale un po’dappertutto. Ma non si può avere tutto dalla vita! Vittorio Sabia [email protected]

PREPARATIVI PER IL NATALE

Al Don Bosco la natività vista da Leonardo Genovese FAMIGLIE e bambini sono stati i protagonisti dell’inaugurazione della mostra dei presepi nella chiesa di San Giovanni Bosco, alla presenza del parroco don Italo Sammarro. Creatore dei presepi, Leonardo Genovese che ha esposto le sue opere in una sala del matroneo della chiesa. L’artista lucano non è nuovo all’esperienza presepiale che «è iniziata già nei primi anni della mia vita quando l’arrivo del Natale ere anticipato da quell’atmosfera tra il misticismo sacro e le piacevoli usanze della tradizione che a Potenza, in particolare, erano e sono particolarmente sentite. Per il giorno dell’Immacolata, tutto doveva essere pronto per l’allestimento del presepe e di tutti gli addobbi natalizi, dato che quella data è tradizionalmente deputata a queste operazioni propedeutiche al Natale vero e proprio». Genovese trasmette ai visitatori tutto il suo entusiasmo e la sua passione per questo pe-

riodo dell’anno e per ciò che esso comporta. I materiali che usa sono tra i più diversi, dal poliuretano, al polistirolo, dal compensato al cartongesso. Ed ecco che vengono fuori il presepe in televisore, quello tra le dolomiti lucane, nei Sassi di Matera, nel deserto, nelle giare e nella pigna. In ogni caso, l’artista lucano pone sempre una particolare attenzione all’uso del materiale più idoneo a ottenere l’effetto voluto. Un appassionato, insomma, che mette a disposizione di tutti la sua esperienza e la sua creatività. Alla base della passione di fare il presepe, c’è l’entusiasmo di creare una scena, studiarne i movimenti, le luci e, infine, emozionare lo spettatore. «Per quanto possibile, continua l’artista - il mio obiettivo è quello di vivere il Natale nella fede, nella tradizione e nell’amore per l’arte, evitando il più possibile la sottomissione alle mode e al Natale come forma di business e consumismo.

Il presepe realizzato da Leonardo Genovese

Accese le luci dell’albero di piazza Pagano

(f.M.)

Mi auguro che in questa mostra si possano “respirare” tutti questi valori e che essa sia in grado di trasmettere ai visitatori la passione e la volontà di fare anche a casa il presepio, motivo di comunione in famiglia e tradizione che si perpetua nei secoli». «Nel presepe - commenta don Italo - si assiste all’incontro di due grandi protagonisti: il divino e l’umano. Non ci ricorda semplicemente un avvenimento del passato, ma “viene a dirci” che oggi il Signore nasce ed entra nella nostra vita per salvarci. L’invito, dunque, non è solo quello di visitare le mostre

dei presepi, ma anche di farli nelle proprie case. Ringrazio quanti si sono adoperati per questa iniziativa che, di certo, non è cosa da poco in tempi come questi, in cui si tolgono i crocifissi e ogni tipo di simbolo religioso dai muri delle scuole e degli uffici. Il presepio è capace si riassumere lo spirito cristiano del Natale abbracciando culture e sensibilità diverse. Il messaggio che da oltre mille anni rimanda non si è indebolito perché i suoi valori sono vivi e parlano a tutte le lingue». a.m.c. [email protected]

E COME d’incanto il grande albero di Natale di piazza Mario pagano si è illuminato. Ieri pomeriggio sono state accesse le lucine del gigantesco abete di acciaio che campeggia nella piazza principale del capoluogo.

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