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Le congiunzioni La congiunzione è la parte invariabile del discorso che serve a “congiungere” tra loro due proposizioni o gli elementi di una stessa proposizione. Le congiunzioni possono essere coordinative o subordinative. Si dicono coordinative le congiunzioni che uniscono due elementi della stessa proposizione, o due proposizioni che non siano in rapporto di dipendenza tra loro; si dicono subordinative le congiunzioni che uniscono due proposizioni che hanno tra loro un rapporto di dipendenza, cioè una proposizione principale con una dipendente che è ad essa subordinata. Le congiunzioni coordinative, secondo la loro particolare funzione, si distinguono in: 1) Copulative: e (ed), né, neppure, neanche, nemmeno
Maria e Giovanni passeggiano – Io lego e tu scrivi – Quello che mi dici non è né bello né utile – È passato e neppure si è fermato – Se io non parlo, neanche tu mi sembri loquace.
Non c’è nessuna differenza tra neppure, neanche, nemmeno. E davanti a parola che comincia con vocale, per ragioni eufoniche, può diventare ed – È bene usare sempre ed quando la parola che segue comincia con è: Tu ed io siamo buoni amici – Io parlavo ed egli rideva – Ed anche per questo non potrò venire – Arrivò tardi ed era stanco.
2) Disgiuntive: o, ovvero, oppure Ridi o piangi? – Parli sul serio, ovvero scherzi? – Ti conviene partire col treno, oppure con l’aereo.
3) Avversative: ma, però, tuttavia, peraltro, nondimeno, eppure Quell’uomo sa tutto, ma non vuole parlare – È giusto, però qualche volta sbaglia – Capisco quello che dici, tuttavia non so consigliarti – È tardi, nondimeno mi fermo ancora un poco – Ho parlato molto, peraltro devo chiarire ancora il mio pensiero – Questo film non è bello, eppure non mi piace.
Qualche volta si trovano insieme due congiunzioni avversative che si rafforzano a vicenda: ma tuttavia, ma nondimeno, ma pure, ecc. Quando si adoperano insieme ma e però, è bene interporre qualche parola tra le due congiunzioni: Io non vado questa sera alla festa, ma sarebbe bene però avvisarli. 4) Dimostrative: cioè, infatti, vale a dire, ossia
Ti dirò tutto in breve; cioè ti riassumerò l’argomento – Puoi fidarti di lui, infatti, è una persona onesta – Questo è ciò che volevo raccomandarti, vale a dire la costanza e la buona volontà – Ti ho detto tutto, ossia quasi tutto.
5) Conclusive: dunque, pertanto, perciò, quindi, allora, ebbene
Siamo tutti d’accordo, dunque si può concludere – Avete fatto male, pertanto non vi resta che chiedere scusa – Ho esposto quanto era necessario, perciò tutto ora è chiaro – Hai capito bene? Allora muoviti – Abbiamo ricevuto tutto, quindi possiamo andare – Ci siamo sfogati a parlare, ebbene ora siamo soddisfatti.
6) Correlative: e… e, o… o, né… né, come… così, sia… sia, non solo… ma anche, ecc.
O fai presto, o te ne vai – Non accetto né l’uno né l’altro – Come venne, così se ne andò – Non mi piace sia che parta, sia che resti – Non solo vuole partire, ma anche vuole del denaro.
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Le congiunzioni subordinate, cioè quelle che introducono proposizioni dipendenti da altre, alle quali sono “subordinate”, si distinguono in: 1) Dichiarative: che, come So che tu farai presto – Penso che tu sia buono – Mi spiegò come si doveva fare – Non so come ti comporterai in questa occasione.
2) Causali: perché, poiché, giacché, ché (= perché, poiché), siccome, dal momento che, visto che, dato che Se ne andarono subito, perché erano stanchi – Poiché sei stato punito a scuola, resterai in casa tutto il giorno – La ragazza ci salutò in fretta, giacché doveva partire – Non vollero fermarsi, ché a casa li attendevano per la cena – Siccome volevano uscire, cenarono prima del solito – Dal momento che nessuno parlava, l’adunanza fu sciolta – Visto che tutto era inutile, non perdemmo altro tempo e ce ne andammo – Dato che sei venuto qui, ti terrò un po’ di compagnia.
3) Temporali: quando, allorché, allorquando, mentre, appena, come, tosto che, dal momento che, finché, dacché, fino a quando, ogni volta che Io arrivai quando tuo fratello era uscito – Ci affacciammo al balcone, allorché cominciò a piovere – Io scrissi la lettera allorquando mi telefonò tuo zio – Mentre passeggiavamo ci vennero incontro gli amici – Lo riconobbi appena lo vidi – Come uscì vennero a cercarlo – Tosto che lo videro, lo abbracciarono commossi – Dal momento che cominciò a parlare, il pubblico lo ascoltò attentamente – Finché stette lì, nessuno lo prese in considerazione – Non l’abbiamo più visto dacché partì per l’estero – Staremo ad aspettarlo fino a quando ritornerà – Ogni volta che parla, sbaglia.
4) Finali: affinché, perché, acciocché (si costruiscono sempre con il modo congiuntivo)
Te lo ripeto affinché tu possa capire meglio – Andarono a letto presto perché potessero alzarsi in tempo per partire – Si fanno dei grandi sacrifici acciocché si possa realizzare qualcosa nella vita – Parlo ad alta voce perché tutti possano sentire – Ti rimprovero affinché ciò non si ripeta più.
5) Condizionali: se, qualora, ove, purché, quando Ti accompagnerò, se verrai presto – Se tu studiassi di più, otterresti degli ottimi voti – Ti perdonerei, qualora tu dicessi la verità – Potresti uscire, ove qualcuno venisse a prenderti – Ti aspetterò, purché tu venga presto – Quando si vuole, si può sempre riuscire.
6) Concessive: benché, sebbene, quantunque, ancorché, nonostante che, con tutto che, per quanto (si costruiscono sempre con il modo congiuntivo) Benché avesse ragione, non riuscì a dimostrarlo – Ti regalerò un libro sebbene tu non lo meriti – Quantunque mi sforzi, non riesco a superare queste difficoltà – Uscirono tutti, ancorché fosse tardi – Nonostante che l’avessero abbandonato, il vecchio non odiava nessuno – Ti parlerò francamente, con tutto che tu non ispiri molta fiducia – Per quanto io possa fare, è difficile che riesca. 7) Modali: come, come se, comunque, quasi, quasi che, senza che Tu fai sempre come vuoi – Egli parla come se nulla fosse successo – Comunque vadano le cose, avrò poco da sperare – Piangeva e strillava quasi l’avessero strangolato – Mi rimproverava ancora, quasi ché la colpa fosse mia – Uscirono dalla stanza senza che si facessero notare.
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8) Consecutive: così… che, sì che, cosicché, tanto… ché, talché, di modo che, al punto che, di guisa che, in modo da Era così buono che tutti lo citavano come esempio – Egli fece sì che dovettero assumerlo – Lavoravano tutto l’anno, cosicché poi poterono disporre di molto denaro – Non tennero conto dell’orario, sicché rimasero fuori – Mi pregarono tanto che non potei dire di no – È troppo convinto di quello che dice, talché è inutile contraddirlo – Ridusse il libro in quelle condizioni, di modo che ora non si può adoperare – Con il suo modo di fare arrivò al punto che tutti lo sfuggivano – Egli si divincolò con tutte le sue forze, di guisa che alla fine dovettero lasciarlo libero – Questi giovani si comportano in modo da farsi ammirare da tutti.
9) Eccettuative: (limitative) salvo che, fuorché, tranne che, a patto che
Tutto è pronto per partire, salvo che tu non decida diversamente – Ha detto tutto, fuorché quello che più interessava – Gli scriverò domani, tranne che tu non mi avvisi in tempo – Io verrò, a patto che tu mi precisi l’orario.
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