Bologna, Caso Crb: L'analisi

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VICENDA CIERREBI STIAMO CERCANDO DUE GRANDI DOTI PERDUTE: IL BUONSENSO E LA RAGIONEVOLEZZA A Bologna da tempo sono scomparse 2 doti fondamentali: il buon senso e la ragionevolezza. La città, con un glorioso passato di buona amministrazione, deve ora fare i conti con l’attuale governo locale, che sembra avere perduto queste virtù, e con un mosaico di interessi privati che si intrecciano opacamente con la politica. Partito nel 2016 con il progetto di restyling dello stadio, il Comune aveva individuato aree compensative dove fare realizzare business privati per consentire al Presidente del Bologna F.C. 1909 Spa e ai suoi soci di sostenere la spesa per la ristrutturazione dello stadio: interventi edilizi e commerciali ai Prati di Caprara, supermercati e parcheggi di fronte a cimitero monumentale della Certosa in luogo degli impianti sportivi dell’ex CIERREBI e gestione dello Stadio alla società per 99 anni.

RESTYLING STADIO SPORTIVO CIERREBI

PRATI DI CAPRARA

CENTRO

=

↓ € 30.000.000,00 dalle casse comunali + 99 anni in gestione privata





IL CIERREBI Il CIERREBI è un centro sportivo d’eccellenza a Bologna con una storia prestigiosa fra internazionali di tennis e campioni nazionali in varie discipline che tuttora vi si allenano. Nato negli anni 80 da un esempio virtuoso di collaborazione fra pubblico e privato, quando l’amministrazione comunale dell’epoca ne favorì la creazione in un quartiere carente di impianti sportivi. Così questa zona della città, con grande lungimiranza e senza oneri per il contribuente, si è dotata di un vero e proprio fiore all’occhiello, di un centro di proprietà privata ma con uso pubblico a seguito di una Convenzione approvata con delibera del Consiglio Comunale e sottoscritta dinnanzi ad un notaio e ancora pienamente valida ed efficace, che prevede la destinazione ad impiantistica sportiva di tutta l’area e il suo utilizzo da parte della cittadinanza compreso il verde pubblico boscato. Il centro sportivo è altresì dotato di una piscina estiva di 25 metri, unica in tutta la parte ovest della città, omologata per gare internazionali in vasca piccola, con tribuna per assistervi, complesso che è stato recentemente completamente ristrutturato con una spesa di € 400.000,00 a carico della precedente proprietà, e che comprende anche la vasca piccola per bambini. CONVENZIONE TRA PROPRIETA’ E COMUNE IMPIANTI

USO PUBBLICO DELLA PISCINA E DEGLI



I FATTI A fine 2016, la Cassa di Risparmio Bologna decideva la vendita all’asta del centro sportivo e la futura nuova proprietà formulava un’offerta condizionata per l’acquisto della struttura per € 3.200.000,00. In base a

quanto più volte trapelato dagli organi di stampa e secondo quanto pubblicamente affermato dalla proprietà in sede di Istruttoria pubblica, nel marzo 2017, l’Amministrazione comunale e la futura proprietà, ancor prima dell’acquisto dell’area, avrebbero condiviso un percorso, senza alcun coinvolgimento dei cittadini residenti, utile a risolvere la convenzione attuale senza il coinvolgimento decisionale del Consiglio comunale per realizzare: da un lato un supermercato e parcheggi anche sotterranei al posto di una importante parte di impianti sportivi quali: campi da tennis/calcetto/basket, le 2 piscine estive nuove, perfettamente funzionanti e fruibili nonché parte dell’area verde pubblica boscata e dall’altro lato la cessione gratuita al Comune di quel poco che rimarrebbe del glorioso centro sportivo, cioè briciole ma di costosa e insostenibile gestione: il palazzetto in parquet che comprende anche la palestra, la reception con l’area ristorazione e non si sa se qualche campo da tennis. Tali fatti, avvenuti prima dell’atto notarile di vendita (il rogito è di ottobre 2017) e quindi in assenza dell’avvio del formale e trasparente procedimento amministrativo, non ci risultano siano mai stati smentiti dal Comune. Un articolo del Resto del Carlino di novembre 2018 rendeva pubblico che le aree oggetto di possibile demolizione si potrebbero ulteriormente allargare anche al palazzetto polivalente su Via Piave. PERCORSO CONDIVISO TRA COMUNE E FUTURA PROPRIETA’ →

PROGETTO CHE ERA STATO PROPOSTO



A giugno 2017 l'amministrazione comunale ha finalmente coinvolto i cittadini attraverso Laboratori di Quartiere aperti alla cittadinanza organizzando un unico incontro, in data 14 giugno 2017, a seguito del quale lo stesso Consiglio di quartiere Porto ha approvato un ordine del giorno nel quale raccomanda alla Giunta Comunale la necessità di tenere conto dei bisogni del territorio per recare vantaggio alla collettività, di rispettare le destinazioni sportive e verdi esistenti, di salvaguardare i negozi di vicinato: peccato che l’amministrazione stessa aveva già condiviso il percorso per la realizzazione del supermercato 3 mesi prima alle spalle dei cittadini!!!

http://www.comune.bologna.it/media/files/229609_2017._odg_20_2017_altro_at to__consiglio_di_quartiere.pdf

A settembre 2017 la proprietà decide di aprire l’intera struttura sportiva alla cittadinanza con il nuovo logo.

Data la grande fame di impianti sportivi di cui soffre la città, sono stati conseguiti dei risultati molto incoraggianti e forse addirittura non previsti; gli impianti sono tornati a fare il pieno con una ricca offerta di corsi in tante discipline sportive, occupati da mattina a sera con la presenza di migliaia di famiglie a dimostrazione, da una parte, che detti impianti rappresentano una fondamentale risorsa per lo sport bolognese e un luogo di

aggregazione per giovani, adolescenti, anziani e disabili e come fattore sociale e di salute e dall’altra che in una città che ha fame di sport e carenza di strutture, quando un centro sportivo è gestito con competenza imprenditoriale la gente risponde con entusiasmo. Inoltre il centro nella sua interezza ha la struttura e le dimensioni utili e adatte per organizzare importanti eventi sportivi che possono richiamare un elevato numero di pubblico. Già oggi infatti si allenano campioni nazionali di tennis come Marco Cecchinato, importanti squadre di basket quali la Matteiplast, le campionesse di ginnastica artistica della Polisportiva Pontevecchio e i campioni italiani e europei di pattinaggio artistico della Orizon Bologna. ATTIVITA’ POLISPORTIVA DEL NUOVO CENTRO CSB

CHI SIAMO L’ipotesi di realizzare un supermercato in luogo di impianti sportivi ha prodotto un grande fermento e contrarietà fra i cittadini e si sono così formati vari comitati, petizioni, gruppi e associazioni, che hanno coinvolto oltre 13.000 cittadini a protestare per tali operazioni meramente speculative e di corto respiro politico, economico e sociale.

Noi siamo un gruppo di cittadini volontari nati da una petizione di 400 firme per l’attraversamento ciclo pedonale della via Gandhi, https://www.facebook.com/groups/192582501286252/ (intervento, manco a dirlo, finora disatteso), dal quale si sono poi costituiti comitati e gruppi facebock che hanno allargato i propri interessi al destino del Cierrebi, e aderito anche al comitato Rigenerazione NO speculazione, partecipando alle sue iniziative.

ISTRUTTORIA PUBBLICA IN CONSIGLIO COMUNALE Anche noi, insieme a oltre 40 organismi, abbiamo partecipato all’istruttoria pubblica in Consiglio Comunale che si è svolta il 7, 9 e 10 novembre 2018 con un nostro intervento sul CIERREBI. https://www.youtube.com/watch? v=bbcl3bLUhQQ&t=129s&app=desktop Tale Istruttoria pubblica si è conclusa con un lungo Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale, con i voti favorevoli della sola maggioranza PD, che non menziona per niente la questione dell’ex CIERREBI, glissando completamente l’argomento, atteggiamento che riteniamo assolutamente grave, oltrechè irrispettoso ed offensivo per i cittadini che hanno partecipato.

Comportamento ben diverso hanno invece assunto le minoranze, che hanno presentato ognuna uno specifico ordine del giorno sul Cierrebi,

mentre era assente sia al dibattito che alla votazione il gruppo “Insieme per Bologna”.

LE DIVERSE MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLE NOSTRE PROTESTE Perché demolire piscine ed impianti sportivi per realizzare un supermercato è irragionevole e contro il buon senso:

1. STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI:

http://dru.iperbole.bologna.it/pianifi cazione • il fatto che nell’ambito in cui ricade il centro sportivo non sia esclusa la presenza di usi differenti, significa che, dal punto di vista legislativo, da parte dell'amministrazione non e' una scelta obbligata l’accoglimento di eventuali richieste di un differente uso; la nuova eventuale destinazione, deve integrarsi con i luoghi di socializzazione e con l'identità del territorio. Deve essere quindi fatta una valutazione sullo stato di fatto, sulla sua storia e sullo stato dell’ambito e solo dopo avere verificato la reale ed effettiva compatibilità con il contesto, gli uffici competenti valutano le condizioni di ammissibilità urbanistica in relazione agli impatti; • la riqualificazione urbana ammette interventi che vadano a migliorare la situazione preesistente, in termini di qualità dell’ambiente e dotazioni esistenti e prevede sempre di valutare con attenzione l’ammissibilità di ogni differente uso in relazione allo specifico contesto nel quale si inserisce, nel rispetto delle vocazioni d’uso e delle identità urbane preesistenti; • il centro sportivo contiene impianti fruibili e funzionanti che non possono essere considerati dismessi. Quindi l’area non può essere considerata ambito da rigenerare: un suo eventuale uso differente deve altresì essere soggetto a formale verifica sul suo obiettivo pubblico, sulla sua complementarietà e compatibilità con la funzione principale; 2

BENESSERE ECOLOGICO-AMBIENTALE: Nel 2017 la stazione ARPAE ha mostrato che i valori di diossido di azoto (NO2) di Piazza di porta san Felice hanno sforato del 15% la media annuale consentita per legge (valore medio per il periodo pari a 52,1 µg/m3). La rete civica ARIA PESA (composta da associazioni e comitati di cittadini bolognesi, uniti dalla vocazione alla difesa del territorio, dell'ambiente e della salute) ha pertanto misurato e monitorato l’aria che respiriamo collocando campionatori in vari punti della città, compresi parchi, giardini e centri commerciali, e confrontando i valori rilevati con quelli di Piazza di porta san Felice.

E’ stato quindi posto un rilevatore anche nell’area del CIERREBI (cod: 9726-CB-5b-78) dal quale è emerso un valore molto elevato di diossido di azoto pari a 51.7 µg/m3 corrispondente alla serie 3: ▬ NO2 simili a P.zza di Porta San Felice e oltre i limiti (tra 48 e 56 µg/m3). Anche i centri commerciali e le aree commerciali analizzate risultano tutte appartenenti alle soglie elevate o intermedie e nessuno dei campionatori si è situato nelle fasce di sicurezza o al di sotto. Questo significa che la realizzazione di un centro commerciale in luogo degli impianti sportivi del CIERREBI COMPROMETTEREBBE ULTERIORMENTE E GRAVEMENTE LA SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE di quella parte del centro sportivo che rimarrebbe in dotazione del comune in quanto porterebbe un aumento significativo di traffico veicolare con conseguente aumento dello smog e di emissione inquinanti: chi utilizzerà gli spazi rimasti lo farà assorbendo ancora più inquinamento di quanto ce né ora mettendo a serio repentaglio al propria salute. Anche lo smantellamento dell’area verde attrezzata NON SAREBBE COMPATIBILE con il rispetto della qualità urbana in generale e in particolare con la salubrità dell’ambiente del centro sportivo. La disattenzione alla qualità dell’aria e alla tematica ambientale da parte del Comune di Bologna è dunque sistematica a conferma della mancanza di buon senso e ragionevolezza tenuto conto che lo stesso dovrebbe altresì preoccuparsi di adottare misure di contenimento degli inquinanti. 3 PROSSIMITA’ DEL CIMITERO MONUMENTALE DELLA CERTOSA Le norme per la realizzazione di costruzioni vicino alla zona cimiteriale prevedono un vincolo di rispetto di almeno 200 metri di distanza dall’area cimiteriale. Il supermercato verrebbe edificato esattamente di fronte al monumento cimiteriale della Certosa di Bologna, al posto della piscina e dei campi da tennis, che, a suo tempo, con una delibera di Consiglio comunale, avevano beneficiato della riduzione a 100 metri di rispetto cimiteriale, per consentire il completamento degli impianti sportivi privati ad uso pubblico che non determinavano alcun disturbo per il prospicente cimitero. Quello che sappiamo è che un vincolo così ridotto lo si vuole considerare automaticamente appropriato anche per la realizzazione del supermercato nonostante un interesse esclusivamente privato e per il quale sarebbe oltremodo opportuno altresì una nuova e specifica valutazione del Consiglio comunale circa la sua pubblica utilità, previo parere dell’AUSL per la verifica dei motivi igienico-sanitari, al fine di garantire la protezione a questo patrimonio di arte e di culto riconosciuto a livello europeo da edifici non idonei quale può essere un supermercato.

4 COMMERCIO DI VICINATO Il supermercato di dimensioni fino a 2500 mq di superfice di vendita verrebbe costruito in un’area dove la presenza di aree commerciali della grande distribuzione è già soffocante e sarebbe il 6° nel giro di poche centinaia di metri e metterebbe a rischio il florido commercio di vicinato delle botteghe della zona. E’ appena stato inaugurato un nuovo supermercato ALI in via Bergami esattamente a 150 metri dal CIERREBI

VIGENZA DELLA CONVEZIONE I vincoli di destinazione di tutto il Cierrebi a impiantistica sportiva e di uso pubblico, previsti dalla convenzione e approvati dal Consiglio comunale, non sono decaduti e sono pertanto tuttora integralmente validi: lo stesso rogito di acquisto del centro sportivo riconosce l’esistenza e il subentro nella convenzione col richiamo ai vincoli in essa contenuti. La convenzione è pienamente valida ed efficace e disciplina l’utilizzo degli impianti, della piscina e del verde pubblico da parte della cittadinanza sia in termini di destinazione dell’area a impiantistica sportiva che della sua gestione pubblica, e al punto g) dell’art 5, “non consente variazioni che costituiscono modificazioni alla tipologia degli impianti”. L’unico organo che potrebbe eventualmente prevederne la modifica dei suoi effetti è solo il Consiglio comunale con un proprio atto politico pubblico, che ad oggi non è stato assunto. Per tutti questi motivi abbiamo inviato agli Organi comunali 2 istanze ben argomentate contenenti i vari rilievi giuridici e normativi contrari al progetto

alla quale abbiamo ricevuto, via mail, una parziale risposta in versione autocelebrativa che sottolinea la correttezza formale e burocratica dell’operato degli uffici nell’applicazione degli strumenti urbanistici e ribadisce la validità della autorizzazione approvata nel 1986 alla riduzione a 100 metri del vincolo cimiteriale anche per la realizzazione della struttura commerciale. Nulla viene detto in merito agli altri e altrettanto fondamentali rilievi che abbiamo sollevato quali il peggioramento della salubrità ambientale, ecc. Abbiamo quindi inviato un’altra istanza con le nostre osservazioni e siamo in attesa di ricevere riscontro. Inoltre, visto che il Comune di Bologna sostiene di favorire il diritto di partecipazione e di informazione ai cittadini, abbiamo richiesto, in varie occasioni e in qualità di controinteressati, di verificare il progetto tecnico in corso di esame da parte degli uffici competenti che, inspiegabilmente, l’amministrazione sta omettendo di fornire.

LA GRANDE CONTRADDIZIONE SUGLI INVESTIMENTI PUBBLICI PER L’IMPIANTISTICA SPORTIVA Stiamo assistendo a una grande contraddizione sugli investimenti e la spesa pubblica per l’impiantistica sportiva. Da un lato infatti gli enti locali promuovono la diffusione dello sport e la qualificazione degli spazi e impianti sportivi nell’ottica del contenimento del consumo del suolo in un quadro di tutela del patrimonio naturalisticoambientale, spendendo milioni di denaro pubblico per la valorizzazione dell’impiantistica sportiva: • la regione Emilia Romagna ha approvato il “Sistema sportivo regionale” prevedendo oltre 40 milioni di contributi pubblici in favore dei comuni per la valorizzazione dell’impiantistica sportiva di cui, il Comune di Bologna capoluogo è destinatario di una ingente parte di tali benefici;

http://www.regione.emilia-romagna.it/sport/piano-triennale-dello-sport2018-2020-1.pdf • Il Comune di Bologna, nel proprio Piano Strategico per lo Sport, ha ipotizzato una spesa di 7 milioni di denaro pubblico per ristrutturare il patrimonio impiantistico sportivo della città

http://www.comune.bologna.it/news/piano-strategico-lo-sport-al-investimentioltre-20-milioni-di-euro Dall’altro lato il Comune di Bologna autorizza la demolizione di piscine nuove, di campi da tennis basket e pallavolo e di verde pubblico e privato per realizzare l’ennesimo supermercato.

CONCLUSIONI Ci sembra che l’atteggiamento del Comune sia alquanto schizofrenico in quanto, da una parte intende cedere lo Stadio al privato per 99 anni, con una dote di 30 milioni di Euro e/o con l’autorizzazione a fare dubbi interventi immobiliari, dall’altra sta autorizzando, seppur con aspetti al limite della liceità, la realizzazione di un supermercato che porterà utili e profitti solamente allo stesso privato ma con la parziale distruzione di un eccellente impianto sportivo, e con in cambio la ammorbata “donazione” al Comune della residua parte dello stesso di cui il nuovo proprietario vuole volutamente disfarsene visti i costi troppi alti di manutenzione e gestione che verranno poi scaricati sulla cittadinanza. Il tutto poi in contrapposizione al progetto della regione sulla rigenerazione urbana qui > http://territorio.regione.emiliaromagna.it/riqualificazione-urbana/Rigenerazione-urbana

COSA VOGLIAMO Questa vicenda è l’ennesima conferma che ormai a Bologna l’intervento pubblico-privato è sempre più spesso caratterizzato, di fatto, dalla

privatizzazione degli utili e dalla socializzazione delle perdite. E’ ora invece che gli imprenditori facciano il loro mestiere, appunto di intraprendere con tante buone intenzioni ma con i profitti e i rischi di impresa che gli competono e senza il “paracadute” del Comune o del pubblico. Per cui siamo fermamente decisi a non abbandonare questo caso di scomparsa del buon senso e della ragionevolezza e lotteremo fino a che non ritroveremo queste 2 doti perdute e non si giunga quindi a una saggia soluzione per la città che non può non ESSERE RISPETTOSA DELLA NATURALE VOCAZIONE SPORTIVA DELL’AREA DEL CIERREBI.

INFINE Ecco il risultato della mirabilante governance del nostrano re della sceneggiata e i regali che intende dispensare ai suoi amici a scapito dei cittadini ………

LA CITTA’ DI BOLOGNA RINGRAZIA !!!!! Per info

: “SALVIAMO IL CIERREBI”; “Via Piave e dintorni, un cannocchiale verso San

Luca”. E mail:

[email protected]

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