numero
Pubblicazione mensile
Pubblicazione mensile digitale Registrata presso il tribunale di Milano il 27/11/2008 nr 702 Distribuzione gratuita. Editore Grafiche Milani s.p.a. Milano P.le Cadorna 6 Direttore responsabile Massimo Costa.
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organo ufficiale di ASSOMODA Notizie su aziende, showroom, distribuzione e novità .....
Showroom del mese
Editoriale
Showroom del mese La P.R. del mese Temporary news Fashion designers Giovani
40 anni di moda a Milano Moda/Economia La Vetrina annunci Manifestazioni /09
E...
FASHION & DESIGN SHOWROOM
STUDIOFINOROSSI Milano E’ una società in nome collettivo nata nel 1996 ad opera di Nunzio Fino e di Antonella Lombroso. L’attività dei soci, impegnati nel settore fin dal 1985, ha portato a raccogliere di anno in anno esperienza, credibilità e successo. Oltre ai soci, con precise competenze nel settore amministrativo – finanziario, commerciale, del marketing e del visual merchandising, la struttura si avvale attualmente di un organico che ha fatto della mission aziendale un modello di comportamento. Il personale, che lavora in esclusiva per lo STUDIOFINOROSSI è, infatti, direttamente formato dai soci che investono risorse e disponi-
bilità per trasferire ai collaboratori le competenze necessarie ad offrire un servizio di qualità in linea con le più esigenti richieste del mercato nazionale ed estero. L’elevata professionalità dell’intero staff aziendale costituisce dunque la garanzia per un servizio di alto livello nei confronti di ciascun punto vendita servito. Inoltre, lo STUDIOFINOROSSI si avvale di partnership Italia/Estero che operano con metodologie “su misura” per le necessità delle singole aziende. Circa i SERVIZI relativi al mercato estero lo STUDIOFINOROSSI può offrire consulenza amministrativa, gestione delle spedizioni e monitoraggio costante dei flussi commerciali, con richiesta specifica di saldi ed acconti.
La P.R. del mese
MARTA GODI Guitar Advertising & P.R
Tu sei una delle più note P.R. nell’ambito della moda. Come si diventa P.R. di successo? Raccontami la Tua storia professionale in breve. Non posso dire di essere “figlia d’arte”, anche se, provenendo da una famiglia di imprenditori tessili, ho sempre sentito molto vicino il mondo della moda e dell’abbigliamento. E’ stato quindi quasi “naturale” iniziare a lavorare in questo settore. L’ho fatto in anni davvero straordinari e un po’ pionieristici. La professione che ho scelto si stava… inventando da sola, sul campo, in modo assolutamente empirico. Non c’erano scuole e neppure orientamenti formativi a cui attenersi. C’erano soltanto dei “grandi” PR già affermati, Beppe Modenese in primis, che costituivano un esempio per tutti. Ho lavorato in alcuni uffici stampa interni di marchi importanti, in Italia e in Francia, poi ho scelto la formula della consulenza e, circa vent’anni fa, ho compiuto il grande passo, aprendo una mia agenzia
di comunicazione e PR, , “Guitar”, di cui ora mi occupo con le mie due figlie, Raffaella e Katerina. Guitar è cresciuta, si è sviluppata e di recente ha articolato la sua sfera di competenze al di là della moda, in un’ottica sempre più forte di trasversalità. Anche per continuare a vivere il mio lavoro come qualcosa di stimolante. Quali stilisti e quali marchi si sono affidati alla Tua agenzia, Guitar? Ci piacerebbe anche sapere come nasce il nome dell’agenzia. Con soddisfazione si può senz’altro dire che sono molti e che possiamo
contare su partnership anche recenti di grande interesse. L’orizzonte dei settori merceologici in cui Guitar è attiva e competente è davvero articolato. Al settore-fulcro della moda (abbigliamento ed accessori) si affiancano quelli del design e dell’arte, della gioielleria, del benessere, della profumeria e della cura del corpo, del lifestyle. Tra i nostri clienti abbiamo diversi protagonisti affermati del “made in Italy” come Carlo Pignatelli, Gaetano Navarra, Love Sex Money, Massimo Rebecchi. Abbiamo brand che, al di là dei contenuti moda, sono legati allo star system, come Seduzioni Diamonds di Valeria Marini e Star Chic di Simona Ventura. Abbiamo “the best of” nell’ambito degli accessori, da Gherardini - il marchio del lusso più antico d’Italia - a Fratelli Rossetti. Abbiamo anche “the best of” nel settore della calzetteria, Pierre Mantoux. Abbiamo due giovani fashion designer di grande talento, come Francesco Scognamiglio e Gabriele Colangelo.
La P.R. del mese
Abbiamo Marco Bicego, un nome della gioielleria che unisce tradizione ed innovazione. Superando i confini del fashion system abbiamo anche Lambretta, un marchio-mito di cui abbiamo curato il recente rilancio. E la lista non finisce davvero qui… Il nome che ho scelto per la mia agenzia? Si ispira alla chitarra dipinta da Picasso, un’opera che mi ha sempre affascinato. E proprio questa chitarra è stato il primo simbolo del mio studio di Pubbliche Relazioni. Ora il simbolo è cambiato, ma il nome non poteva non restare. Come valuti le prospettive dei giovani stilisti in Italia? Culturalmente e strutturalmente l’Italia purtroppo non è un paese particolarmente propenso a concedere spazi e chance espressive ai giovani. Lo si vede di fatto in qualsiasi ambito di attività e questo di sicuro
MARTA GODI non è un punto a favore del nostro sistema moda. Vale lo stesso discorso per ciò che concerne l’istruzione e la formazione finalizzate alla moda: le scuole con questo orientamento qui da noi sono poche, in genere private e piuttosto costose. Credo che a questo proposito si debba investire molto di più, in termini economici ma anche di strategie e di scelte politiche. Detto questo e a dispetto di ciò, dopo una effettiva fase di stasi nella comparsa di “nuovi talenti”, ultimamente la tendenza si è invertita e si sono affermati diversi designers interessanti che stanno dando prova di essere all’altezza della tradizione del made in Italy, ovvero di garantirne il futuro. E con orgoglio, richiamandomi a quello che dicevo prima, posso dire di aver sempre avuto un’attenzione particolare per i designer emergenti, avendone avuti ed avendone sempre diversi nella mia “scuderia” di clienti.
Come vedi il sistema della moda in Italia? Sicuramente non agile nel favorire né l’imprenditorialità, né la creatività. Diciamo che il sistema moda in Italia, a differenza di quanto è avvenuto in Francia per esempio, è cresciuto, si è sviluppato e ha conquistato il mondo sostanzialmente… da sé, grazie all’intraprendenza dei singoli più che alle agevolazioni e all’attenzione da parte delle istituzioni. E’ chiaro che questo è un discorso a carattere generale a fronte del quale è doveroso riconoscere ad alcune realtà, per esempio ad alcune amministrazioni comunali, un interesse più forte per la moda che, non dimentichiamolo, resta sempre una delle principali voci di export per il nostro Paese. In tempi di globalizzazione a mio avviso le normative a tutela del “made in Italy” dovrebbero essere più incisive, più mirate, o quantomeno meglio applicate. Intervista a cura di Massimo Costa
TEMPORARY News
GRANDE SUCCESSO PER ASSOTEMPORARY Finalità dell’Associazione
L’Associazione ha natura sindacale ed ha lo scopo principale di svolgere attività di carattere associativo e informativo al fine di promuovere le tipologie commerciali caratterizzate dalla loro temporaneità (sia in relazione a quelle ove si attua la vendita di prodotti/servizi sia in relazione alle fattispecie ove si effettua mera esposizione di prodotti secondo la formula dello showroom). A titolo esemplificativo e non limitativo, l’Associazione svolgerà le seguenti attività: Attività culturali: tavole rotonde, convegni, congressi, seminari, dibattiti, mostre, inchieste, biblioteca, cineforum. Attività formative: corsi di preparazione e aggiornamento professionale, costituzione di comitati o gruppi di studio e di ricerca.
Attività di organizzazione e partecipazione relative a fiere ed eventi. Attività ricreative: organizzazione di feste, cene sociali, teatro e trattenimenti musicali, proiezioni di film e documentari, manifestazioni sportive. Attività editoriali: pubblicazione di un proprio periodico, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, di studi e ricerche. Attività sociali e di beneficenza: raccolta di fondi, di viveri, di indumenti o altri materiali a sostegno di iniziative umanitarie e di solidarietà, realizzazione di eventi ed iniziative di carattere benefico.
TEMPORARY News Assotemporary servizi e opportunità Consulenza Tecnica gratuita I fondamentali per avviare un attività di Temporary Shop e simili Rapporti istituzionali Regione, Provincia, Comune. Camera di commercio
Consulenza Legale Contratto tipo - consulenza amministrativa e fiscale
Visibilità Internazionale Data base Assotemporary Inserimento nel sito associativo
Corsi di formazione Vendita – visual merchandising Marketing - comunicazione
Convenzioni specifiche Arredamento spazi – catering
Organizzazione eventi Ufficio Stampa – P.R.
Magazine on line “Asso di Moda” Il socio Assotemporary è anche socio Confcommercio / Unione del Commercio di Milano e può beneficiare dei servizi e delle convenzioni da esse offerte Corso Venezia 51 – 20121 Milano Tel. 02.7750363 – Fax. 02.7750409 -
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ANCHE ARMANI SI CONVERTE AL TEMPORARY SHOP Anche Giorgio Armani si converte ai temporary shop. Dal 12 febbraio al 9 marzo, alla Rinascente del Duomo, ci sarà una postazione speciale per una vera scuola di trucco: gli esperti consiglieranno make-up di tendenza come nei backstage delle sfilate: professionali, ma facili da realizzare. Dal 23 febbraio e fino al 7 marzo ci sarà un negozio “a tempo” di Giorgio Armani cosmetics anche nella profumeria Mazzolari Piazza San Babila. Anche in questo caso makeup personalizzati e look studiati per le diverse personalità. Per lui, uno spazio dedicato con la linea uomo di Giorgio Armani Ski minerals for men.
TEMPORARY News
TEMPORARY News
Moda/Economia
Assai più rilevanti del settore automobilistico Se è vero che “il bello salverà il mondo”, il bello salverà anche l’Italia, a patto che le Istituzioni con il Governo in testa diano un forte e convinto contributo alla ripresa della moda italiana. Oggi il tessile - abbigliamento rappresenta il 10% dell’industria manifatturiera italiana, contro il 3% dell’auto, settore storicamente ritenuto più rilevante da un punto di vista politico. Il valore aggiunto del nostro comparto è stato pari a 18,8
miliardi di euro nel 2007, con un saldo attivo della bilancia commerciale per 10,1 miliardi, contro i 7,8 di valore aggiunto dell’auto che ha, per soprammercato, un deficit di 17,7 miliardi. Nel sistema moda l’occupazione si attesta su 513 mila addetti, contro i 174 mila dell’auto. Insomma i numeri parlano chiaro. E se vogliamo che il bello salvi l’italia è proprio dal tessile che dobbiamo partire, anzi ripartire.
DISCRETO ANDAMENTO DELLA MODA MASCHILE IN ITALIA La frenata dei consumi, da settembre in avanti, ha lasciato il segno. Ma gli indicatori strutturali del settore registrano comunque un miglioramento su base annua: il rapporto esportazioni/fatturato passa da 59 a 61,4 la bilancia commerciale sale dal 16,1 al 17,1. Diverse le performance dei comparti: il vestiario esterno, che rappresenta il segmento più rilevante, si sarebbe assestato a un +1% nelle vendite, in linea con l’andamento della camiceria, che dimostra di resistere a ogni moda e tendenza, restando un autentico classico dell’abbigliamento maschile. Al contrario, i cali più marcati riguarderebbero maglieria esterna, cravatte e confezioni in pelle. Il trend dell’export è in rallen-
tamento (+2,8% contro +6,8% del 2007) ma a trainare il settore sono ancora i compratori stranieri, con forte crescita della domanda sui mercati extra-Ue (+7,2%) e performance a due cifre di Paesi come Russia (+17,4%), Ucraina (+76%) e Hong Kong-Cina (+33,2%). Prosegue la flessione del mercato giapponese (-6,3%) e americano (-6,8%). Dopo lo stop del 2007 (-1,2%), le importazioni sono tornate a crescere (+0,8%), ma a un ritmo nettamente inferiore al recente passato (nel 2006 +11,4% e +8,6 nel 2005). Per quanto riguarda il mercato italiano, i consumatori sono diminuiti del 3% nel 2008.A livello di sistema, nessuno azzarda una previsione per il 2009.
Moda/Economia
PARERI, POLEMICHE DEI BUYER Terminata la tornata di sfilate maschili, sono i buyer ad esprimere la loro opinione. I pareri sono prevalentemente poco positivi, con una sottolineatura della scarsa creatività apparsa sulle passerelle. Ma a tenere banco tra i dettaglianti sono le polemiche sui saldi anticipati ufficiosamente nei monomarca delle griffe. Il fenomeno degli sconti “sottobanco”, anche del 50%, delle collezioni, ha conosciuto quest’anno un picco mai raggiunto precedentemente. Ad avviso dei buyer ciò costituisce un grave deterioramento del mercato e una forte lesione dell’immagine dei prodotti; è facile prevedere che ben pochi
clienti vorranno acquistare a prezzo pieno, mentre già da marzo vi saranno richieste di sconti, almeno nella misura del 20%/30%. Tornando ai pareri sulle collezioni, va aggiunto che il deficit di creatività è, da parte di molti, attribuito alla incertezza che la crisi economica ha imposto come dato oggettivo del contesto attuale. I famosi dettaglianti siciliani – Giglio di Palermo – hanno ben sintetizzato l’opinione più diffusa tra i buyer: “nessuna collezione ha stupito, nessuna è sembrata in grado di rendere speciale una vetrina : ciò che si è visto sono stati capi portabili e commerciali”.
SUL FUTURO DEI NEGOZI <
è il titolo della mostra sul futuro degli spazi di vendita organizzata da Poli.desin – e con il contributo dei designer di Fabrica - a cura di Andrea Branzi e Luisa Collina, professori della facoltà di Design del Politecnico di Milano. La rassegna, alla Triennale di Milano fino al 15 febbraio, si sviluppa in tre sezioni: i lavori di sei giovani
creativi finalisti di Colorsdesigner, il concorso internazionale promosso e organizzato da Poli.design per Benetton nel 2007; le più innovative tendenze di retail design emerse da più di 700 progetti raccolti dal concorso; i dieci progetti di store d’avanguardia di architetti già affermati, che saranno realizzati da Benetton.
Manifestazioni
MADE IN MILANO SFIDA LA CRISI Le maggiori manifestazioni molto vicine nel calendario 2009 Grazie al progetto “Made in MilaGrazie al programma, ecco muoversi prima la no” (dove made sta per moda, arte, design moda maschile e poi, fra febbraio e marzo, la e eventi) fortemente voluto da Giovanni moda femminile (sia alto pret-a-porter sia induBozzetti, Presidente del Comitato per la stria) e poi pelle, scarpe, pellicceria e occhiali Moda e da un gruppo di industriali e tutti insieme a Rho-Pero, quasi senza soluzione manager, lungimiranti, il sistema moda si di continuità. presenta compatto, specie nel mese di Questo significa che un compratore straniero marzo, offrendo al visitatore e al buyer può sbrigare il suo giro di affari a Milano fra gli straniero una scelta fra la maggior parte ultimi giorni di febbraio e i primi dieci di mardelle iniziative calendarizzate che permetzo, senza dovere ulteriormente tornare vedenGiovanni Bozzetti te di spaziare dagli abiti alla pelliccia, daldo a 360 gradi tutto il meglio della produzione le borse agli accessori fornendo italiana e mondiale. il più vasto sistema di esposizioÈ giusto sottolineare che, al di là di ne mercantile mondiale per quello che si potrà dire sul tipo di quanto riguarda l’alta gamma. moda che sarà presente e del gusto C’è da sottolineare che, se quedei singoli oggetti, non esiste al mosto particolare calendario di emento un insieme di fiere di questa venti non fosse stato organizzapotenza, così organizzate, in nessuto, Milano si troverebbe in guai na parte del mondo. peggiori dei presenti, dato che la Fiere che, in certi casi come il Micrisi internazionale danneggia do, sono anche al vertice della gammolto il turismo di affari, che è ma del proprio settore. Da sinistra Marzotto Accornero Boselli Artusi Cannara una delle sue caratteristiche. Bozzetti Corsaro Peraboni
EDITORIALE
MODA & SPORT SEMPRE PIU’ UNITI di Giulio Di Sabato In relazione alla continua evoluzione del viamo fiere sempre più orientate al canale informercato della moda, che da tempo vive in male – sportivo con la punta di diamante in Bread Italia una situazione di difficoltà, si confer& Butter a Barcellona. ma una tendenza dell’abbigliamento inforSi tratta di fenomeni ingenerati dalle indicazioni male e sportivo a diventare centrale sia in provenienti dal mercato, sui quali anche la distritermini di sell out sia, conseguentemente, buzione intermedia, costituita da agenti - rapprein termini di strategie aziendali. Non poche sentanti – distributori e showroom, deve avviare aziende che finora si erano concentrate su un autonoma riflessione e predisporre adeguati incapi formali, stanno ampliando i loro orizterventi. Giulio Di Sabato zonti anche a capi tipicamente sportswear, Alla luce di tali premesse Assomoda e A.A.I.S.S, per la qual cosa diviene anacronistico tracciare un che insieme rappresentano la distribuzione intermedia confine netto tra proposte formali ed informali, negli ambiti fashion, sport e sportswear, hanno sentito la nonché sportswear, sicché ogni steccato cade di responsabilità di studiare e mettere in atto una serie di fronte alla moda contemporanea. Anche nell’ambisinergie per consentire agli operatori di avere un quadro to fieristico non è difficile evidenziare uno scenadi riferimento organizzativo ed operativo in grado di afrio in fase di grande dinamismo, considerando che frontare al meglio le mutazioni in atto nelle strategie auna manifestazione come Pitti uomo vede ogni anziendali e i nuovi scenari di mercato. no un crescente ingresso di marchi di impronta Queste sinergie hanno portato all’unificazione delle due sportiva, che si mescolano all’offerta più tradizioAssociazioni in ambito lombardo e porteranno ad analonale della storica rassegna. go esito in ambito nazionale, nell’interesse di tutti gli aIdentiche tensioni si registrano all’estero, dove trogenti e distributori italiani della moda e dello sport.
Notizie da ASSOMODA
ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA C’è un compleanno particolarmente importante da festeggiare nel 2009: è quello di Assomoda, che è infatti nata nel 1969 a Milano, per iniziativa di Roberto Manoelli e di alcuni altri colleghi. Quarant’anni sono un periodo importante, perché in questi quattro decenni c’è molto della storia della moda italiana e del suo affermarsi nel mondo. L’idea di inventare una manifestazione come “Milanovendemoda” nacque intorno a un tavolino a fine estate, nella casa di un noto rappresentante di abbigliamento. Era il 1969, la minigonna conviveva con lunghezza “midi” e “maxi”, il pantalone si era allargato in fondo prendendo il buffo nome di “zampa d’elefante”. Roberto Manoelli, era sua la casa dell’incontro, era reduce dagli Stati Uniti e aveva notato un diverso modo di vendere al dettagliante abbigliamento e non solo capi di vestiario. Erano i dettaglianti a viaggiare andando a New York per visitare lo showroom dove venivano presentati i “prodotti” due tre volte
all’anno a cadenza regolare. In Italia i rappresentanti si muovevano invece loro, percorrendo due tre volte l’anno lo “stivale” in tutta la sua lunghezza per portare le novità della Lombardia a Napoli, a Foggia, dall’Emilia Romagna a Taranto. L’abbigliamento viaggiava in bauli stipati nelle grosse auto o su furgoni, ma le presentazioni sul luogo non erano certo straordinarie nell’allestimento. D’altronde anche la moda pronta di quegli anni non era un caleidoscopio di idee, le boutique per signora vendevano solo classico, di buona fattura ma molto noiosetto. A fare un po’ di rivoluzione ci pensarono i francesi con Jean Busquet, in arte Cacharel, Zingler, che prese il nome di Saint Clair, Charles Maudret e Daniel Hecter, che avevano ideato un modo di vestire molto più giovane e creativo, finalmente anche spiritoso; la camicetta che non si chiudeva perfettamente per lasciare intravedere, con un pizzico di malizia, il seno. Con questo creativo gruppetto, tutti amici e figli d’arte, iniziava un nuovo
Notizie da ASSOMODA
ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA stile che poi di strada ne avrebbe fatta tanta, soprattutto in Italia, e per merito di nuovi nomi dello stilismo italiano, alle prime armi si ma con un notevole straordinario potenziale di creatività. Dunque intorno al tavolo di casa Manoelli, in piazza Castello a Milano, fu creata l’Assomoda, una associazione di rappresentanti che non solo avrebbero aperto in città le loro showroom per seguire l’esempio americano, invitando i dettaglianti a visitarli al momento delle nuove collezioni, ma in occasione della settimana delle presentazioni avrebbero organizzato di comune accordo il “tour” da una showroom all’altra. Per farsi notare la prima volta furono chieste alla Fiat 13 auto, le ammiraglia 130 appena uscite con tanto di autista gallonato, che accompagnarono i clienti in giro per la città dove erano aperti gli showroom, da via Leopardi a via Bianca di Savoia, da piazza Castello a corso Monforte. E sempre al suo esordio “Milanovendemoda” si presentò al circo Medini unendosi ai clown e ai giocolieri in una allegrissima e ironica
festa della moda. Era l’ottobre 1969, Milva con Giorgio Strehler cantava al Piccolo di Milano nel recital “io Bertolt Brecht” e Liza Minnelli esordiva al cinema con “Pookie”. Il successo fu grande, l’attenzione della stampa fu catturata e anche i giornali stranieri parlarono di “Milanovendemoda”. Non restava altro da fare che continuare su questa nuova strada sviluppando e migliorandola sempre di più. Anche perché i rappresentanti, i vari agenti del settore, erano aumentati e di conseguenza le Case che ci tenevano a presentare a Milano le loro collezioni. Il secondo appuntamento perciò fu organizzato al Teatro dell’Arte e presentato, per far sempre spettacolo intorno alla moda, dal grande Sandro Massimini. La moda entrava negli anni Settanta, cominciava a nascere l’”unisex”, la vestibilità si faceva sempre più comoda anche perché la maglieria furoreggiava, con entusiasmo venivano riproposti stili del passato interpretati con genialità da Walter Albini; faceva capolino il “nude-look” e chi aveva voglia di vestirsi hippy e da zingara non faceva altro che accomodarsi tanto più che Elio Fiorucci non lesinava suggerimenti sul tema.
Notizie da ASSOMODA
ASSOMODA: 40 ANNI DI MODA A MILANO E IN ITALIA E così avanti tutta: Villa Comunale, al Sonesta Hotel, all’Executive di Porta Garibaldi e per qualche stagione a Milano 2, ospiti paganti di Berlusconi nei locali ancora liberi intorno alla piscina. Anche qui le feste e le iniziative non mancarono: fu divertentissima l’idea di un gommone in arrivo, sotto i fuochi di artificio, carico di indossatrici. Fu interessante e ben augurante il raduno a Roma dei presidente delle Fiere dell’abbigliamento europee, già uno sguardo d’insieme a “Casa Europa”, per muoversi in buon accordo come tempi e servizi. Intanto chiudeva i battenti a Firenze Pitti Donna e la Moda da presentare a Milano diventava sempre più un grosso business a livello internazionale da gestire con attenta imprenditorialità. La Fiera offrì i suoi locali e la moda vi si trasferì entrando da Porta Edilizia nel marzo 1981. Da allora Milanovendemoda è rimasta una pietra miliare della moda femminile. Tratto dal volume “AGENTE DI MODA una professione storica proiettata nel futuro” di Costa, Pagani e Cattaneo. Edito da Franco Angeli
LA VETRINA DEGLI ANNUNCI Per inserire i vostri annunci [email protected] FASHION DESIGNER Ragazza anni 22 diploma Scuola di Moda Burgo. Gamma completa donna, si propone per stage in aziende (Milano e dintorni) (Tel. 339 3942013) LOCAZIONE IMMOBILE Situato in posizione estremamente centrale in palazzo d’epoca a pochi passi da Via V. Veneto e a ridosso di Villa Borghese in un punto strategico di Roma, di grande passaggio, e ben collegato, Vi proponiamo esclusivo locale commerciale di 230 mq. fronte strada. L’immobile in oggetto ha n. 3 ingressi su strada ed essendo ottimamente posizionato gode di una elevata visibilità ed è particolarmente adatto per uffici finanziari , sportelli bancari o primaria attività commerciale. Ampia possibilità di parcheggio pubblico e privato. (parcheggio di Villa Borghese, o il parking Ludovisi ). Per informazioni rivolgersi alla Segreteria Assotemporary Tel. 02.7750.363/250 – Fax. 02.7750.409
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STAGE IN SHOWROOM Assomoda valuta candidature da offrire ai propri associati per stage in showroom, anche attraverso la collaborazione con lo sportello Informagiovani del Comune di Milano. ACQUISIZIONE STOCK Consulente moda, contatti a livello nazionale ed internazionale, valuta e definisce possibili acquisizioni di stock nell’ambito moda, abbigliamento, accessori, intimo. Esclusivamente quantitativi rilevanti, marchi e brand affermati sul mercato. (Tel. 335.6666819) AGENTE MODA OFFRESI Agente specializzato nel settore moda valuta possibilità di nuovi mandati di agenzia e/o di collaborazioni nell’ambito di agenzie e showroom lombarde. Contattare la Segreteria di Assomoda (Tel. 02.7750.363) CEDESI SHOWROOM Cedesi showroom di 100 mq in edificio d’epoca con portineria in Zona Fiera (servitissima e con parcheggio), perfettamente attrezzato, in ottime condizioni. Disponibile da gennaio 2009. Contratto d’affitto veramente vantaggioso. SHOWROOM DISPONIBILI Milano, zona Via Meda, costruzione indipendente di 700 mq ca., tipo loft su più livelli, accatastato uso ufficio, adatto per eventi, moda e design, vendesi ad € 2.300.000. Per info: Tel. 3346996485
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STUDIOFINOROSSI
Showroom del mese
I canali distributivi utilizzati per le linee Uomo e Donna sono il Department Store, gli Speciality Stores, il Monobrand Store mentre la tipologia contrattuale segue i modelli di agenzia, distribuzione, associazione a partecipazione e la joint venture.
semplice e efficace, fornendo così ai propri clienti un servizio sempre più accurato e completo. In seno allo STUDIOFINOROSSI è poi nata la branca comunicativa che si occupa di Comunicazione e Relazioni Pubbliche, e che propone ai clienti le seguenti funzioni:
Un accurata ricerca di brands con stili differenti, particolari e di tendenza, costituisce, nell’attività dello STUDIOFINOROSSI, una costante necessità per servire mercati di competenza eterogenei.
Ufficio stampa Relazioni Pubbliche Ideazione, Realizzazione, Produzione materiale relativo al Brand Image Organizzazione e gestione logistica eventi Advertising Organizzazione completa o supporto per lo sviluppo di partecipazione ed eventi fieristici.
In risposta alle esigenze attuali, lo STUDIOFINOROSSI, ha elaborato, inoltre, un sistema di ordini on line che permette di prendere visione delle collezioni e di inviare gli ordini in modo
L’obiettivo di tale operazione è quello di garantire un efficiente rapporto commerciale – comunicativo finalizzando la comunicazione dei clienti al sell-out. Ad affiancare Nunzio Fino e Antonella Lombroso, che si occupano dei rapporti commerciali, è Samuele Daves, alla guida di questo progetto comunicativo. Inoltre STUDIOFINOROSSI ha ampliato le sue strutture commerciali.
In primis l’apertura di un nuovo show-room STUDIOFINOROSSI in Via Montenapoleone 1, nel cuore pulsante del quadrilatero della moda milanese e tra le street più famose al mondo. Questa struttura è oggi deputata alla sinergia esclusiva con i brand uomo/donna SIVIGLIA .
STUDIOFINOROSSI L’INTERVISTA
Cominciamo dalle origini, Antonella e Nunzio: come è nata la vostra esperienza nel mondo della moda? Antonella – Posso dire di coltivare da sempre questa passione per la moda, da quando ero bambina e creavo abiti per le mie bambole. Poi da ragazza, sono stata figurinista, quindi modella, poi una delle prime donne agenti della moda ed infine manager commerciale di Studiofinorossi. Nunzio – Per me l’approccio è stato più causale: sono diventato agente moda nel 1988 in seguito ad un annuncio che, allora come oggi, era uno dei tanti rivolto a figure commerciali. Ho fatto il venditore nel senso più stretto del termine, facendo una autentica “esperienza di strada” e posso di dire che questa sia la mia vera vocazione; la moda è diventata il mio “terreno di gioco” quasi per caso.
Showroom del mese
Quando è perché avete sentito il bisogno di unire le forze? Antonella – La creazione della società tra di noi è avvenuta nel 1996; per entrambi era fondamentale dare vita a una struttura in grado di rapportarsi al meglio con il mercato, sempre più selettivo soprattutto a Milano. Ad un certo punto “ho voluto che lavorasse la struttura e non più la macchina (intesa come auto)”. Nunzio – Quando ci siamo conosciuti ci è sembrato quasi naturale unire le competenze e le esperienze di ciascuno di noi, per cercare di fare un salto di qualità professionale e, direi, “imprenditoriale”. Il primo showroom l’abbiamo avuto in Via Telesio, poi in Via Forcella dove siamo attualmente.
Antonella – Poi è arrivata anche l’apertura in Via Montenapoleone, uno showroom che duplica la location di Via Forcella, proponendo nel quadrilatero della moda una filosofia più aziendale, dove si avverte maggiormente la progettualità costruita insieme dall’azienda. In Via Forcella coltiviamo maggiormente la ricerca – lo streetchic – sempre con marchi di tendenza.
Com’è articolata oggi la vostra attività? Antonella e Nunzio – Possiamo suddividere equamente le nostre vendite tra mercato italiano e mercati esteri. Tra questi ultimi è in crescita il Medio Oriente, mentre la Russia sta vivendo una fase riflessiva. Dobbiamo aggiungere che la nostra non è solo un’attività di agenzia commerciale, in quanto che per alcuni marchi (circa il 30%) siamo anche distributori. Nella nostra attività tendiamo a sviluppare e consolidare il rapporto con l’azienda. Questo fa si che il turn over annuale di marchi rappresentati non superi il 20%.
Showroom del mese
STUDIOFINOROSSI Parlatemi del vostro progetto della “Officina della Moda”? Antonella e Nunzio – In sostanza di tratta di una modalità di approccio alle aziende completamente diverso da quello del passato. Noi siamo partner delle aziende e con esse vogliamo sviluppare molteplici sinergie. In relazione a questo approccio Studiofinorossi diventa un contenitore di tutte le necessità aziendali, dalla comunicazione all’advertising fino all’organizzazione di eventi. Oggi, a nostro avviso, stiamo attraversando un momento molto delicato che coinvolge tutti i settori economici e, in particolare, la moda. Siamo convinti che sia questo “il momento della concretezza e dell’etica” e, poiché ci siamo da sempre ispirati a questa filosofia, siamo altrettanto convinti che supereremo bene questo passaggio economico difficile.
Che cosa ne pensate del ruolo dell’agente nella fase attuale ? Antonella e Nunzio – Noi pensiamo che occorra un vero e proprio cambiamento culturale, perché l’agente deve diventare partner delle aziende. Inoltre è molto importante creare strutture associative, con dimensioni di spazio e di struttura in grado di supportare efficacemente le aziende e i loro brand.
Al riguardo sarebbe importante che Assomoda portasse avanti il progetto “fashion house” di cui si parla da anni, così come sarebbe assai utile che organizzasse “missioni commerciali” all’estero, per consentire lo sviluppo di partnership a livello internazionale. Chiudiamo con una domanda extralavorativa: quali sono i vostri hobbies? Antonella – Il poco tempo che rimane, al di fuori del lavoro che è sempre più assorbente ed impegnativo, lo dedico all’arte e, soprattutto, al relax: mi piace lo yoga e tutto ciò che attiene alla filosofia zen. Nunzio – A me piacerebbe riprendere l’attività sportiva, anche perché da ragazzo ho fatto pugilato e ho sempre amato gli sport. Sarebbe bello riorganizzare con Assomoda la squadra di calcetto, un modo anche per stare assieme tra colleghi divertendosi. E poi quando posso mi dedico alla mia passione per il volo, in particolare pilotando elicotteri. Intervista di Massimo Costa
STUDIOFINOROSSI Via Forcella 9/A
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Siviglia (uomo e donna) Antonella Lombroso e Nunzio Fino sono anche manager del brand VDP, attività che svolgono nella maison aziendale di Via Montenapoleone 20.
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