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Pubblicazione mensile
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Pubblicazione mensile digitale Registrata presso il tribunale di Milano il 27/11/2008 nr 702 Distribuzione gratuita. Editore Grafiche Milani s.p.a. Milano P.le Cadorna 6 Direttore responsabile Massimo Costa.
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organo ufficiale di ASSOMODA Notizie su aziende, showroom, distribuzione e novità .....
Editoriale
Showroom del mese Stilista del mese Temporary news Fashion designers Giovani
Notizie Assomoda Moda/Economia La Vetrina annunci Manifestazioni /09
E...
Showroom del mese
Intervista a Sanzio Zappieri di Massimo Costa Ci vorrebbe probabilmente un libro per raccontare le vicende umane e professionali di un personaggio come Sanzio Zappieri. Magari succederà, per ora accontentiamoci di questa intervista che ci ha gentilmente concesso. Torinese, di origine piacentine, e cuore granata, Sanzio ha vissuto a lungo a Torino prima di trasferirsi a Milano nel 1978, nello stupendo palazzo di via Pietro Mascagni 2. Mi riceve in una delle meravigliose sale di questo splendido edificio storico, ornato da affreschi e
stucchi dai motivi floreali, un autentico gioiello. È solo durante l’intervista , ma ci tiene a precisare che i suoi tre figli sono insieme a lui in azienda: Domenico, che è stato per qualche anno nel Consiglio Direttivo di Assomoda; Elena, che si occupa di Montenapo, la società di import – export del Gruppo e Giorgiana, stilista di Norma Luisa, un brand tra i più gettonati nel mondo del cinema e dello spettacolo basta citare Sharon Stone, che adora i capi della giovane stilista.
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Sanzio Zappieri via Mascagni
Showroom del mese
Sanzio Zappieri via Mascagni
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Sanzio Zappieri via Mascagni Ci racconti un po’ della tua storia professionale? Ormai è da cinquant’anni che lavoro nella moda. A 16 anni facevo già il venditore, anche se non nell’ambito della moda, ma tra il 1959 e il 1960 ho cominciato a lavorare nel nostro settore a Torino. Allora c’erano soltanto le boutique e i grandi magazzini, si lavorava con grande impegno ed era soprattutto la moda maschile a
dare garanzie di continuità: “l’uomo” aveva un andamento più stabile a livello di vendita, mentre solo in seguito – intorno al 1965 – ha avuto un’importante accelerazione la “donna”, in coincidenza con l’affermarsi del prêt-à-porter. Nel ’61 vendevo Brioni, un’azienda solida e in continua ascesa, poi ho lavorato con Antonelli. . Non posso dimenticare Umberto Ginocchietti, maglificio di Perugia, con cui abbiamo lanciato la moda del mini-pull maschile.
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Sanzio Zappieri Quando ti sei trasferito a Milano?
stilisti, c’è un brano tratto dal libro di Renata Molho Intanto devo dire che il trasferimento a Milano non è “Essere Armani” in cui testualmente si legge stato un passaggio facile, perché la vita della mia fami- “convincemmo il nostro agente più bravo, Sanzio Zapglia era trascorsa felicemente a Torino fino alla fine pieri, a muoversi da Torino: andò a Milano e…..” Era il degli anni ’70. Si trattava di decidere, insieme con periodo in cui nascevano gli showroom e con essi un quello che io chiamo “il mio presepio” di cambiare ca- nuovo modo di vendere: si trattava di portare i clienti nel mondo degli sa e vita, ma Via Senato Milano stilisti, nelle nuomia moglie ha ve realtà degli accettato e conshowroom. Fu diviso questa allora che cominscelta, che rapciai a lavorare presentava per con Valentino, me un salto di ma in seguito le qualità profesmie collaboraziosionale. ni si sono estese in modo notevoTieni conto che per più di un decennio ho fatto il pendolare tra Torino le. Nel 1988 ho lavorato a New York dove ho anche ae Milano, perché nel capoluogo milanese avevo giù in- bitato nella famosa 57esima strada: qui ho lanciato Motrecciato rapporti di lavoro significativi, con Basile e schino a livello internazionale. Un altro grande con cui con Versace – tra l’altro la mamma di Gianni Versace ho lavorato è stato Thierry Mugler, con il quale ho avuto riscontri di vendita straordinari. era una mia affezionata cliente. A proposito di grandi
Showroom del mese
Sanzio Zappieri Qualche curiosità di quel periodo da raccontarci? Tante, ma in particolare posso dire di essere stato il primo agente in Italia a disporre del telefono nell’auto: un gran Via Botta Milano bel vantaggio a metà degli anni ’70, quando il telefono in auto più che un optional era un privilegio di pochissimi che, grazie alla segretaria dell’”Avvocato”, era toccato in sorte anche a me. Parliamo di Kookai, un marchio che ti deve molto vero? In effetti Kookai è stata un invenzione, una scoperta avvenuta nella zona dei prontisti parigini, importata dalla Francia attraverso Montenapo, la società del mio gruppo che si occupa di import-export.
Abbiamo lavorato bene e il marchio si è affermato a livello internazionale. Devo dire che l’attenzione al nuovo, la ricerca e la sperimentazione sono sempre stati elementi cruciali della mia attività. Ho collaborato con Krizia, quando ancora non era all’apice della notorietà e con Cavalli, per i jeans, con il quale per alcuni mesi sono stato anche socio. Nella fase recente uno dei marchi che più mi ha convinto, e che mi sta dando grandi soddisfazioni, è Liu Jo: e devo aggiungere che prima di tutto mi ha convinto l’uomo – Marco Marchi – titolare dell’azienda emiliana. In generale, io ho sempre fatto un lavoro mirato all’introduzione del
marchio nel mercato, per lasciare poi spazio alle strutture aziendali.
Showroom del mese
Sanzio Zappieri Come stai vivendo questa crisi? Come hai reagito a questa fase critica? A mio avviso è un cambiamento epocale. Difficilmente la situazione manterrà i numeri e le caratteristiche di Ho fatto un grosso lavoro organizzativo e di penetraziooggi: di certo avremo meno aziende, meno negozi e ne commerciale negli anni. Il mio gruppo, che si chiama Zappieri purtroppo meno agenti. Oggi bisogna lavorare il Torino Group, anche triplo per guadagnare la metà. perché con la Per l’agenZ all’inizio è te è fonda- PadovaPadova più facile da mentale saindividuare, per essere oggi conta un un buon organico di consulente 150 persone, per le atra le quali il ziende ma 50% è costianche per i tuito da agennegozianti: ti. Facciamo circa 200 mipensa che Roma lioni di euro di fatturato. E io arrivo a direi che stiamo reagendo consigliare i miei clienti anche linee in concorrenza bene, motivando il team a con quelle che rappresento, quando sono valide e posdare il massimo. sono aiutare il negozio a crescere. Purtroppo con i consumatori di oggi tutto è più difficile; la fashion victim, ammesso che esista oggi, subisce il richiamo di Zara e di H&M e per noi la vendita diventa un sentiero impervio. Ma fra 7/8 anni tutto tornerà come prima.
Stilista del mese
Maria Teresa Couture
Maria Teresa Couture
Stilista del mese
Dopo decenni di esperienza creativa ed innovativa nel campo della moda, Maria Teresa Pellegrino nota stilista salentina, vincitrice del prestigioso “Premio Barocco 2006”, si cimenta in una nuova affascinante avventura. Ancora giovanissima, collabora fattivamente con aziende licenziatarie di griffes prestigiose quali Valentino, Ferré, D&G, Krizia , Moschino, Fendi,Cavalli, Roccobarocco, Armani. Riceve apprezzamenti ed elogi dai dirigenti delle più rinomate aziende italiane. Viaggia ovunque vi sia moda da scoprire e raccoglie da ogni fonte stimoli ed influssi creativi, elaborandoli in idee e spunti personalizzati e singolari. Comincia a creare un modo personale ed accattivante di vestire la donna d’oggi. Tradizione e peculiarità cominciano a fondersi in uno stile inedito e affascinante. Negli anni ‘90 appoggia ad un famoso stilista,mantenendo l’anonimato,una mini collezione di Abiti da donna pret-à-porter, per saggiare il mercato. Ed è subito successo:sorprendente nella misura ma del tutto meritato. La presenza di mercato è garantita. Le migliori boutiques italiane apprezzano ed espongono
la raffinatezza,l’armonia,la novità e la ricercatezza dei suoi capi. Ma Maria Teresa non si adagia sugli allori. Il suo spirito creativo è in continuo fermento. Alla fine degli anni ‘90 la svolta verso il nuovo traguardo: nasce il suo ATELIER ARTIGIANALE di ALTA MODA DONNA, che la stilista segue personalmente con passione e dedizione impareggiabili. Con grande maestria forma sarti e ricamatori e consegna capi dalla linea invidiabile,ricercati nei particolari, pregiati nei tessuti,rifiniti artigianalmente e ricamati a mano, spesso arricchiti con pietre preziose dal taglio e dalla luce particolari. Continua cosi a coltivare il suo (quasi folle) sogno nel cassetto: un marchio proprio, di alta manifattura italiana,che celebri la donna con rinnovata sapienza e passione. E questa donna nuova non può che fiorire all’alba del nuovo Millennio.
Maria Teresa Couture
Stilista del mese
Incoraggiata dalla critica favorevole di tanti colleghi già affermati, stimolata dalla passione della moda e dall’incondizionato Credo nel “Made in Italy”, guidata dall’innato senso artistico e dal connubio perfetto tra istinto e concretezza, nasce mariateresacouture. Femminile e raffinata. Romantica ma concreta. Sognatrice, ma senza perdere mai il contatto con la realtà in cui vive ed esprime la sua appassionante
femminilità. A questa donna “mariateresacouture” dedica e destina le sue collezioni. Un’avventura giocata tra sensazioni ed immagini di bon- ton, in capi che resteranno nella memoria della moda per anni. Singolari ed inimitabili. Le collezioni, molto apprezzate per l’identità riscontrata, sono presenti nei migliori punti vendita e nelle boutiques più prestigiose d’ italia.
IL TEMPORARY SHOP DEL MESE
MY TEMPORARY SHOP Francesca Trezzi Apre a Milano in corso Garibaldi 44 MYTEMPORARYSHOP, uno spazio di 40 metri quadri che nasce da un’idea di Francesca Trezzi designer meneghina che ha voluto impiegare la sua creatività anche nel campo degli immobili commerciali. In centro a Milano, nel cuore di Brera un “angolo” dove lanciare le proprie creazioni, dove saggiare il mercato e i suoi gusti, dove testare un nuovo prodotto. Un pop-up store di 38 metri quadri studiati nei dettagli centimetro per centimetro per creare l’impressione ottica che lo rende grande. La parola d’ordine è flessibilità! Francesca sogna per Milano e soprattutto per il suo adorato Corso Garibaldi delle vetrine che cambino al ritmo delle fiere, degli eventi, delle stagioni. E’ per questo che decide di mettere a disposizione il proprio negozio sia ad aziende dai marchi noti che vogliono lanciare nuovi prodotti sia a giovani creativi che devono saggiare il mercato e che finalmente hanno la possibilità di farlo attraverso il contatto diretto con il pubblico.
Francesca si occupa personalmente anche della selezione accurata dei giovani creativi che desiderano esporre e commercializzare i propri prodotti nello spazio di Corso Garibaldi al fine mantenere alto il target della clientela che visita lo spazio.
IL TEMPORARY SHOP DEL MESE
MY TEMPORARY SHOP
Francesca Trezzi
La struttura del negozio e l’arredamento sono stati studiati dall’Architetto Andrea Ludovico Borri che ha creato un luogo di vendita polifunzionale e neutro capace di ospitare prodotti dagli stili più diversi rispettandone ed enfatizzandone le caratteristiche. I materiali utilizzati sono il cemento, l’acciaio, la resina e per alcuni dettagli in legno. MYTEMPORARYSHOP può essere prenotato per una settimana fino a un massimo di quattro settimane consecutive.
E’ prevista anche la formula dello shop sharing che permette a più creativi di unire le forze esponendo contemporaneamente prodotti diversi, situazione che intriga i visitatori che vedono ampliata la gamma di oggetti tra cui scegliere. Il calendario del temporary shop è fitto, ad Aprile per il salone del mobile ospiterà Fragile Milano, azienda che si occupa di arredi e arte del ‘900 mentre a maggio sarà la volta di Fuckaldo, brand emergente di beach wear.
IL TEMPORARY SHOP DEL MESE
MY TEMPORARY SHOP
Francesca Trezzi
fuckaldo : il primo Temporary Brand Italiano Fuckaldo è un Temporary Brand legato alla primavera e all'estate, periodi in cui, alle nostre latitudini, abbiamo finalmente le temperature calde.
COLLEZIONE SPRING/SUMMER 2009 La prima linea “Stra-fatta” in Italia
Fuckaldo rappresenta il desiderio ed il benessere che si prova vivendo con temperature favorevoli: il caldo stimola il nostro corpo e la nostra mente ad atteggiamenti di positività e di serenità. Vivere circondati da palme, rappresenta il sogno ideale di 4 eterni ragazzi che, nel grigiume della routine milanese, hanno creato questo philosophy-brand.
Fuckaldo presenta la prima collezione Spring/Summer 2009, composta da polo uomo e donna, costumi uomo e bikini. Tutto rigorosamente fatto in Italia, anzi “Stra-fatto” in Italia come recita l’etichetta che si trova all’interno dei capi. Linea Uomo: Polo 6scel e Camicia Panama, Costume Boxer Pasific e Maiemi Linea Donna: Polo Giamaica e Bikini Auai Disponibili anche Tee-Shirt multicolor e simpaticissime Beach Bags.
Trasmettere lo stato mentale, che si prova con una fuga ai tropici, dove le palme crescono dritte verso il cielo: questo il loro obiettivo. Da qui nasce la palma come logo, la cui sagoma inconfondibile e rilassante, rievoca paesaggi tropicali e scatena piacevoli sensazioni.
EGG SRL Fuckaldo è un brand di Egg srl, una società che nasce per dar vita a nuovi marchi, una sorta di brandincubator, da cui potranno crescere tante proposte innovative.
IL TEMPORARY SHOP DEL MESE
MY TEMPORARY SHOP
Francesca Trezzi
Per tutto il mese di Maggio la collezione Fuckaldo sarà in vendita in c.so Garibaldi 44, nel suo Temporary Brand Store, dove vi aspettano per trovare il vostro “capo mentale”
EDITORIALE
Marketing e comunicazione: il Temporary Shop Buongiorno a tutti gli ospiti, relatori e partecipanti a come è nata l’idea di creare Assotemporary e perché quequesto storico Convegno, il primo che vuole affron- sta idea è nata all’interno di un’altra Associazione come tare il tema del “Temporary”, il quale come Assomoda. Per chi non lo sapesse, Assomoda è l’ben sappiamo riveste uno straordinario e Associazione degli agenti, distributori e showroom diffuso interesse nei nostri tempi. Sono pardella moda. E’ un’Associazione storica della moda ticolarmente orgoglioso di festeggiare in italiana, infatti proprio quest’anno compie 40 anni quest’aula il battesimo ufficiale di Assotemdi vita essendo nata nel settembre del 1969. porary. Nel settore della moda il ruolo degli agenti è sempre stato molto significativo, anche se quando si Vorrei innanzitutto ringraziare IULM che ci parla di moda si tende ad enfatizzare lo scintillio ospita questo pomeriggio. Ci è sembrato Gliulio di Sabato delle sfilate e a non dare il giusto peso alle tante non solo opportuno ma “necessario” indiviprofessionalità che la caratterizzano. In particolare, duare in IULM il partner accademico per questo pri- gli agenti sono stati negli anni Sessanta i veri artefici delmo Convegno pubblico; perché è IULM l’Università l’introduzione del prêt-à-porter in italia e alcuni nostri della Comunicazione e del Marketing e, come verrà “antenati”, non tutti scomparsi per fortuna, hanno addirittuillustrato approfonditamente oggi, è marketing e ra inventato la prima fiera italiana del prèt-a-porter femmicomunicazione il temporary shop. Anche se l’a- nile: Milanovendemoda, ancora oggi importante appuntaspetto della vendita è altrettanto importante. mento fieristico per le collezioni donna. Milanovendemoda è stato infatti creata da alcuni agenti moda di Milano e seNoi sappiamo che diversi sono gli aspetti da appro- gnatamente dall’amico Roberto Manoelli, che ci tengo citafondire in tema di “Temporary”, ma per un primo in- re anche in questa occasione. quadramento generale del fenomeno ci pareva importante avere come interlocutore l’Università che ci Negli anni successivi il ruolo degli showroom , vale a dire ospita e con la quale ci auguriamo anche in futuro di di quelli che un tempo erano i depositi merce degli agenti, continuare a collaborare. Vorrei provare in questa è diventato centrale nella filiera distributiva della moda. E mia relazione introduttiva al Convegno, a spiegare oggi, soprattutto a Milano che ne conta più di 850, gli
EDITORIALE
Marketing e comunicazione: il Temporary Shop showroom sono realtà fondamentali per l’offerta, la promozione e la vendita della moda italiana sul territorio nazionale e all’estero. La capacità di innovazione, e di intercettare con tempestività i mutamenti del mercato, hanno portato alcuni soci di Assomoda ad esplorare in questi ultimi anni nuove formule distributive.
Ma, prima di Levi’s, all’estero vi erano state importanti esperienze di temporary che avevano visto protagonisti marchi ed aziende della moda. A cominciare da Rey KawaKubo di Comme des Garcons con i suoi shop nomadi e fuggitivi che sparivano all’improvviso da città come Londra e Berlino per ricomparire altrove.
Gli amici che vedete al tavolo dei relatori sono stati effettivamente i pionieri del temporary shop in Italia ed è, perciò, un orgoglio per me sottolineare in questa occasione che Assomoda, a distanza di quarant’anni, ha saputo ancora firmare un passaggio storico nell’evoluzione del settore moda. Quello che vede “non solo vendere prodotti ai negozi ma anche negozi alle aziende”.
Vorrei soltanto cercare di rispondere alla domanda che chiunque penso si sia fatto quando ha compreso la definizione di temporary shop: “negozio che rimane aperto soltanto per un periodo limitato, a volte anche limitatissimo (una settimana per esempio): la domanda è: a che cosa serve un negozio aperto solo una settimana?
Non voglio dilungarmi sul tema del temporary shop, anche Tra queste il temporary shop è sembrata la più inci- perché questo pomeriggio ne parleranno con abbondanza di siva, avendo le potenzialità per diventare un fonda- dettagli i colleghi relatori, sia i gestori degli spazi sia le amentale servizio da offrire alle aziende. ziende e le agenzie di comunicazione.
Apparentemente può sembrare qualcosa di assurdo, qualcosa che sfida le famose leggi di fidelizzazione del cliente. Come si può costruire una valida relazione con il cliente in un periodo di tempo così breve? La risposta è che il meccanismo del temporary shop è semplice e, se utilizzato con professionalità, può dare risultati eccellenti.
Come ben sapete, il temporary shop è una formula che si addice a tutti i settori di attività commerciale e le testimonianze che anche oggi sentirete lo confermano; tuttavia la moda è stata, come spesso accade, la prima ad intuirne la straordinarie qualità. Infatti Si tratta in sintesi di proporre al consumatore un’esperienza Levi’s è stato il primo marchio a realizzare un temunica ed irripetibile, basata sul tempo ma non solo: il clienporary shop a Milano, tra luglio e dicembre 2005.
EDITORIALE
Marketing e comunicazione: il Temporary Shop te,.che sa già di essere “fortunato” perché è venuto a conoscenza del fatto, troverà in quel negozio prodotti unici e sarà accompagnato da un’atmosfera (l’importanza del concept!) accogliente ed esclusiva che favorirà l’acquisto e, in ogni caso, il formarsi di un’immagine positiva riferita sia alla marca sia allo stesso negozio.
le attività di servizi connessi come il catering, l’organizzazione di eventi, le pubbliche relazioni ecc… In particolare i temporary showroom rappresentano, soprattutto per la moda, uno dei fenomeni più interessanti, che ha radici negli scorsi decenni. Infatti, una quindicina di anni or sono e almeno fino all’inizio del 2000, alcuni titolari di showroom milanesi erano soliti recarsi a Parigi per seguire i buyer e aprire showroom temporanei nella capitale francese. Si trattava spesso di gallerie d’arte che venivano affittate per 10 giorni/due settimane, in particolare a Le Marais e servivano da punto di riferimento per il periodo di maggiore interesse commerciale.
Occorre, tuttavia, professionalità e strategia per ottenere i migliori risultati perché il temporary non si improvvisa. Deve esserci cura del dettaglio, sia nell’organizzazione degli eventi che devono susseguirsi nel periodo di vendita, sia nell’allestimento dello spazio, che deve corrispondere sia alle caratteristiche del brand sia al messaggio che l’azienda intende Sono state esperienze significative, ma d’altra parte mi era in quel momento trasmettere. già capitato di osservare negli Stati Uniti d’America, ai Proprio in relazione alla poliedrica natura del tem- tempi degli studi, forme di esposizione e di vendita tempoporary shop e agli svariati aspetti su cui occorre in- ranee nelle principali città, che però rispondevano più a lotervenire, Assotemporary si propone come punto di giche di bassi investimenti e meno alle logiche odierne di riferimento per garantire ai soci, gestori di spazi, comunicazione. servizi ed opportunità a tutto tondo, che permettano È evidente che per le aziende che oggi si trovano ad operal’approccio più corretto a questa nuova e articolata re in un mercato sempre più selettivo e, in aggiunta, in una attività. situazione di crisi globale, il temporary showroom può ofVorrei ricordare che l’Associazione si occupa non frire una serie di vantaggi: dal minore investimento richiesolo del temporary shop. Rientrano infatti anche i sto alla possibilità di utilizzarlo in modo ottimale nei periotemporary showroom e gli eventspace, oltreché di centrali delle campagne di vendita.
EDITORIALE
Marketing e comunicazione: il Temporary Shop In ultima analisi, il temporary showroom così come straordinari per essere superata. il temporary shop, rientrano in quel “processo di deTuttavia io credo che debba essere affrontata con lo spirito mocratizzazione della moda” che sta attraversando il giusto, senza cadere nel pessimismo più disperato. Dal mosettore. mento che qui siamo in un Tempio della cultura ma anSi tratta di un processo virtuoso che tende a rendere che nella “casa dei giovani” mi rivolgo ai tanti giovani accessibile la moda, non solo dal lato dei fornitori/ presenti per trasmettere il mio messaggio di fiducia. Una consumatori ma anche da quello degli operatori. Il fiducia che è innanzitutto nelle loro capacità e nel loro enprimo gradino di questo passaggio, quello fonda- tusiasmo. mentale, l’ha posto internet; la rete ha infatti perIl messaggio è semplice: continuate ad avere fiducia per il messo di raggiungere obiettivi di visibilità e di offerfuturo, non cedete all’impulso di mollare e di abbandonarvi ta commerciale che prima erano appannaggio solo di alla sfiducia e all’amarezza. Ci sono ancora e sempre opchi possedeva strutture ed organizzazioni complesse. portunità per coloro che con impegno ed ottimismo si proLe nuove formule del temporary shop e showroom digano per la propria crescita culturale e professionale. si collocano, a mia avviso, su questo versante di rinVi auguro che il convegno di oggi, possa darvi, oltreché unovamento democratico: innanzitutto perché non ocna serie di utili informazioni e di spunti interessanti, una corrono grandi risorse, in secondo luogo perché non nuova iniezione di curiosità e di voglia di sperimentarsi. è necessario essere un grande retailer o una grande Grazie per l’attenzione e buon lavoro a tutti voi. azienda per provare con investimenti contenuti a faTesto della relazione al I° Convegno Assotemporary re il proprio business. Consentitemi in conclusione di soffermarmi sulla situazione generale che sta attraversando la nostra economia, dove per nostra sta per “del mondo intero”. È una crisi difficile, che richiederà tempo e impegni
EDITORIALE
Massimo Costa
Fashion designer
Ferrari
Scuola di Moda Burgo
Ferrari
Veronese
Veronese
giovani
Fashion designer giovani
Alessia
Scuola di Moda Burgo
Notizie da ASSOMODA
Convegno AssoTemporary Con questo numero di Assotemporary cominciamo la pubblicazione degli atti del convegno che Assotemporary ha promosso l’11 marzo c/o IULM.
Non potevamo non iniziare dalla relazione del Prof. Pellegrini, ordinario di Marketing presso l’Università che ha ospitato il Convegno.
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Moda/Economia
CREDITO D’IMPOSTA PER I CAMPIONARI Reazioni positive da parte degli imprenditori del tessile - abbigliamento, all'indomani dell'incontro tra il ministro Claudio Scajola e i rappresentanti dell'industria del settore. Fra le misure più significative avviate ieri, il riconoscimento tramite circolare ministeriale del credito d'imposta per la realizzazione di campionari e collezioni. Ma il Governo ha garantito il proprio impegno anche su altri fronti, come il sostegno attraverso un fondo di 50 milioni di euro ai prodotti certificati dal punto di vista della tutela della salute e dell'ambiente e lo stanziamento di 120 milioni di euro per aiutare le aziende ad affrontare gli oneri previsti dal regolamento Reach sull'utilizzo delle sostanze chimiche. "Il nostro obiettivo - ha ribadito Claudio Scajola - è salvaguardare un comparto fondamentale del made in Italy e creare le condizioni per consentire alle imprese di presentarsi più competitive sui mercati internazionali all'uscita dalla crisi". L'altro ieri il ministro per lo Sviluppo Economico aveva tra l'altro annunciato di avere aumentato il fondo di garanzia per le Pmi a 1,5 miliardi di euro ("Uno stanziamento che smuoverà risorse per 70
miliardi di euro"), in modo da dare un aiuto ancora più concreto per affrontare la stretta creditizia, con un plafond per singola unità industriale di 1,5 milioni di euro, contro i precedenti 500mila euro. Tornando a parlare specificamente del sistema moda, Scajola ha insistito sull'importanza della lotta alla contraffazione, "una delle priorità della legislatura". Come ha ricordato il generale della Guardia di Finanza Giuseppe Vicanolo, nel 2008 sono stati sequestrati nel nostro Paese 12,6 milioni di prodotti contraffatti, con un aumento di quasi il 50% rispetto al 2007. Per contro, gli arresti sono passati da 500 a 700, con ulteriori 212 nei primi due mesi di quest'anno. Luigi Rossi, al vertice di Cna Federmoda, ha ricordato che non c'è tempo da perdere. "Da un'indagine previsionale condotta dal nostro Centro Studi - ha dichiarato - risulta che nel trimestre in corso si è verificata una riduzione degli ordinativi del 50%, della produzione del 53%, delle esportazioni del 33% e degli investimenti del 7%". Tratto da FashionMagazine.it
Moda/Economia
TAX FREE SHOPPING: IN CALO DEL 2% Un 2008 diviso in due per quanto riguarda il Tax Free Shopping in Italia. Nel primo semestre – informa Global Refund – si è registrato un aumento degli acquisti del 5%, mentre nel secondo è subentrato un trend negativo che ha portato a chiedere l’anno con un -2%. La spesa dei turisti extra Unione Europea nel nostro Paese vale 1,3 miliardi di euro. Il primato spetta ancora ai russi (+33% del totale, +23% rispetto al 2007), anche se in novembre a dicembre i loro acquisti sono diminuiti. In aumento lo shopping di cinesi (+13%), brasiliani (+18%), arabi (+3%) e ucraini (+26%). Queste due ultime nazionalità sono quelle
che hanno fatto registrare gli scontrini medi più elevati, rispettivamente di 1.411 e 1.237 euro. Forte invece la contrazione della spese di statunitensi (-39%) e giapponesi (-19%). A livello geografico, la Lombardia, guidata da Milano, si conferma leader del mercato tax free, costituendo da sola il 42% del business del comparto: il volume degli acquisti è cresciuto del 2% rispetto al 2007, con uno scontrino medio di 887 euro. La strada preferita degli stranieri resta incontrastata via Montenapoleone, che rappresenta il 10% del totale, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
PILLOLE
Moda/Economia
Son tornati gli Yuppie
Non parla italiano il retail moda
Mai come quest’anno le sfilate di moda hanno elargito citazioni ai “favolosi anni ottanta”. Gli anni del consumismo, dei fast-food e degli yuppie rappresentano nell’immaginario collettivo una sorta di miraggio in epoca di crisi e recessione. Si impone il look ispirato alla serie televisiva “Dallas” con giacche dalle spalline rilevanti come quelle proposte da Iceberg e Chloè. Ma il vero leit motiv della primavera-estate 2009 è la tuta, che Armani presenta impercettibile quasi come un velo e impreziosita da grandi collane.
Sul podio della speciale classifica sul valore delle marche retail, redatta ogni anno da Interbrand, nel campo della moda l’iberica Zara incalza il leader svedese H&M. il brand degli svedesi vale 11,1 miliardi (10,3 nel 2008), un numero calcolato sul valore netto dei guadagni che si stima verranno generati in futuro dal marchio stesso. A livello mondiale i big sono sempre gli americani di Wal-Mart, ma la nota dolente è la totale assenza di marchi italiani. La ragione di fondo rimane la tradizione imprenditoriale più industriale che distributiva del nostro Paese. Ma qualcosa deve cambiare, perché sono i consumatori ad obbligare i retailer a cambiare marcia e a sviluppare nuove forme di vendita dei prodotti.
Calano i negozi dopo anni di crescita Dall’inizio del decennio in corso abbiamo sempre assistito ad un incremento costante del numero di negozi nel settore non food. Ma nel 2008 si rileva invece – fonte Ministero Sviluppo economico – un’inversione di tendenza: il non alimentare smette di crescere e presenta un consistente salto negativo (-2520 unità. I decrementi più consistenti sono stati registrati per tessile - biancheria (-1072), mobili/casalinghi (-967) e cosmetica (-363). In controtendenza l’abbigliamento (+130 unità) e le calzature (+176).
Il temporary shop va in stazione La moda dei temporary shop contagia l’alimentare in versione prêt a manger ovviamente. Dal 9 marzo all’11 aprile prossimi il convenience store DESPAR EXPRESS, ubicato nella galleria commerciale della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi a Milano, ospita un corner dedicato ai prodotti Dimmidisi de La Linea Verde, importante player nel mercato della IV gamma e dei piatti pronti e freschi.
PILLOLE
Moda/Economia
Al via il salone del mobile Tutto esaurito lo spazio espositivo di Rho-Pero per la prossima edizione del Salone Internazionale del Mobile in programma a Milano dal 22 al 27 aprile. Saranno ben 2723 le aziende a presentare le loro novità in questo palcoscenico internazionale e di queste 911 estere. Numerose le realtà rimaste in lista d’attesa (circa 500), a dimostrazione della fortissima richiesta. Moltissime le manifestazioni culturali e gli happening che saranno organizzati in occasione del Salone, dove anche la moda, nel tessile per arredo, sarà protagonista.
La stampa estera contro il made in Italy fasullo I media internazionali lanciano una precisa accusa al settore moda italiano, evidenziando che sono sempre di più i prodotti spacciati per “made in italy” e realizzati all’estero. Ciò emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio Internazionale della Moda per conto del Comitato Lombardia per la Moda che in due anni ha
monitorato circa 1000 articoli sulle principali testate in 12 nazioni. Afferma Bozzetti “La delocalizzazione è un fenomeno che va colto non come un’opportunità che i nostri stilisti hanno colto, bensì come una necessità che gli stessi hanno dovuto fronteggiare, per vincere la sfida competitiva sui mercati esteri” E continua “è necessario introdurre normative comunitarie che ostacolino la produzione all’estero e l’importanzione di merci da quei Paesi che attualmente godono di misure protezionistiche che non tutelano la libera concorrenza”.
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[email protected] FASHION DESIGNER Ragazza anni 22 diploma Scuola di Moda Burgo. Gamma completa donna, si propone per stage in aziende (Milano e dintorni) (Tel. 339 3942013) TEMPORARY Un nostro socio ha disponibilità per subito di ampio Temporary Shop - Showroom: superficie 200 mq, 9 vetrine d'angolo, in via Borgonuovo 1, in fondo alla via Montenapoleone. Splendida opportunità per presentare/vendere i Vostri prodotti, a prezzi last minute! Numero verde 800 895562 RICERCA AGENTI Siamo una ditta di servizi spagnola. Il nostro obbiettivo principale è presentare ai produttori interessati ad esportare o importare prodotti in tutto il mondo attraverso agenti o rappresentanti commerciali. Noi lavoriamo con una ditta spagnola, che ricerca agenti di commercio in Italia e produce vestiti di cerimonia per donna. Contattare la Segreteria di Assomoda (Tel. 02.7750.363) LOCAZIONE IMMOBILE Situato in posizione estremamente centrale in palazzo d’epoca a pochi passi da Via V. Veneto e a ridosso di Villa Borghese in un punto strategico di Roma, di grande passaggio, e ben collegato, Vi proponiamo esclusivo locale commerciale di 230 mq fronte strada. L’immobile in oggetto ha n. 3 ingressi su strada ed essendo ottimamente posizionato gode di una elevata visibilità ed è particolarmente adatto per uffici finanziari , sportelli bancari o primaria attività commerciale.
Nei pressi del locale in oggetto c’è ampia possibilità di parcheggio pubblico e privato. (parcheggio di Villa Borghese, o il parking Ludovisi ). Per informazioni rivolgersi alla Segreteria Assotemporary Tel. 02.7750.363/250 – Fax. 02.7750.409 E-mail:
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[email protected] ACQUISIZIONE STOCK Consulente moda, contatti a livello nazionale ed internazionale, valuta e definisce possibili acquisizioni di stock nell’ambito moda, abbigliamento, accessori, intimo. Esclusivamente quantitativi rilevanti, marchi e brand affermati sul mercato. (Tel. 335.6666819) AGENTE MODA OFFRESI Agente specializzato nel settore moda valuta possibilità di nuovi mandati di agenzia e/o di collaborazioni nell’ambito di agenzie e showroom lombarde. Contattare la Segreteria di Assomoda (Tel. 02.7750.363) STAGE IN SHOWROOM Assomoda valuta candidature da offrire ai propri associati per stage in showroom, anche attraverso la collaborazione con lo sportello Informagiovani del Comune di Milano.
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Manifestazioni
Fiere in Cina: dopo Shanghai, è la volta della fashion week di Pechino Si è svolta recentemente una delle più grandi fiere di moda in Cina: Chic, dal 26 al 29 marzo nel nuovo quartiere fieristico di Pechino, ospita circa mille espositori su circa 100mila metri quadri. La rassegna ha ottenuto all’edizione 2008 l’attenzione di oltre 105mila operatori, di cui il 9% dall’estero. Dal 29 al 31 marzo è stata la volta di Intertextile Beijing Apparel Fabrics sui tessuti. Chic è organizzata da China National Garment Association, China World Trade Center e dalla sua divisione tessile Ccpit. Rappresentante esclusivo della fiera in Italia è la Seint. Curata invece da Messe Frankfurt, Intertextile Beijing ha presentato le collezioni tessili di circa 1.100 exhibitor provenienti da 14 nazioni su un’area di 48mila metri quadri, includendo nella propria offerta un programma di seminari e tre forum sulle tendenze. In contemporanea si è
svolto al China World Trade Centre l’evento focalizzato sulle fibre e i filati Yarn Expo Spring 2009. Si è recentemente conclusa invece a Shanghai la fiera su abbigliamento, accessori, tessuti, servizi e informazioni moda Fashion Shanghai. Anche in questo caso un salone dai grandi numeri: 1.100 le realtà presenti su una superficie espositiva di 45mila metri quadri. Netta la supremazia cinese: le aziende straniere erano infatti solo il 10%. Per la prima volta ha partecipato alla manifestazione una piccola compagine in arrivo dall’Italia, coordinata da T.d.f.
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