2007-05

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il giornale dalla parte dei carovignesi

francamente “Questa è casa mia e qui comando io!”

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icucire uno strappo è cosa assai difficile quando lo strappo è troppo profondo e lacerante. Un po’ come accade quando due genitori si separano. Il drammatico evento mortifica soprattutto i figli più piccoli e indifesi. A Carovigno questa separazione è avvenuta da tempo: la Città da una parte, le Istituzioni dall’altra. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto i ceti più deboli. Le ragioni di questa separazione sono così evidenti che nemmeno un cieco o un sordo potrebbe far finta di niente. Ci sono due modi per governare una città. Si può scegliere di perseguire un progetto, magari quello che più assomiglia al programma elettorale, e si apre una discussione a cui far partecipare la città. Si può scegliere, invece, di avere una gestione privatistica della Città, qualcosa del tipo: “Questa è casa mia e qui comando io!”. In un paese normale, su grandi questioni che riguardano il futuro di tutti, si chiamano a partecipare i Partiti politici, le unità produttive, le associazioni, i singoli cittadini. In un Paese normale ma non qui da noi. E allora, a Carovigno il Piano Urbanistico Generale, il Bilancio Comunale, gli atti pubblici diventano “fatti di Palazzo”, sembra quasi fossero cose private e non questioni di interesse generale. È un atto di forza? Serve a dimostrare chi comanda? Se così fosse e si rispettassero gli interessi di tutti i cittadini allora non faremmo drammi. Ma gli interessi di tutti i cittadini pare siano l’ultimo pensiero di questa Amministrazione Comunale. Sembra uno scenario d’altri tempi. Interessa avere il potere da esercitare sui cittadini-sudditi. E haimè, il cittadino carovignese è diventato suddito di questa Amministrazione. Bisogna andare a chiedere ai politici il permesso per avere piccole cose che ci spetterebbero di diritto. E bisogna piegare la testa di fronte ai padroni della città. Bisogna prendere delle decisioni importanti? Convocano i Consigli Comunali ad orari impensabili. Le denuncie dell’opposizione? Chi se ne frega! Gli atti pubblici? Bisogna supplicarli per averli. Vi sembra normale? Certo, non speravamo che tutte le richieste di dialogo producessero qualcosa ma adesso la misura è colma. E noi Democratici di Sinistra di Carovigno siamo pronti a gesti eclatanti: Prefetto, Corte dei Conti, Presidente della Repubblica. Alcune delibere non ci vengono recapitate. Atti importanti per discutere in Consiglio Comunale ci vengono messi a disposizione solo 24 ore prima del Consiglio stesso. In Conferenza dei capigruppo (riunione preliminare durante la quale si fissa la data e si informa i Capigruppo degli argomenti del Consiglio Comunale) prima si annunciano un numero di argomenti all’ordine del giorno poi arriva la convocazione con molti più punti in discussione. Consigli Comunali come quello del 21 aprile 2007 in cui si discuteva del Bilancio Previsionale 2007 (forse il più importante degli atti a valenza politico-amministrativa) convocato di sabato mattina alle nove con buona pace dei cittadini che ovviamente hanno disertato l’aula. In un’intervista pubblicata dal nostro giornale nel mese di marzo 2006 l’ex Sindaco Angelo Lanzilotti affermava: “Questa amministrazione pecca di democrazia, ti toglie perfino la voglia di andare in consiglio comunale a fare opposizione”. Nel più grande riserbo e in gran silenzio, l’Amministrazione Comunale sta elaborando il PUG (Piano Urbanistico Generale) e a tal proposito l’ex Sindaco Angelo Lanzilotti in quella intervista diceva “Un’amministrazione, questa, che sta pensando soltanto a sistemare determinate cose, vedi piano regolatore, con la corsa all’acquisto di terreni che attualmente non sono lottizzati e che verranno regolarmente inseriti nel prossimo Piano Regolatore... Evidentemente ancora hanno da sistemare qualche cosetta”. Mai come in questo momento la nostra attenzione verso tutti gli atti amministrativi è stata così rigorosa. Noi perseguiremo tutte le strade possibili per difendere gli interessi dei carovignesi. Se vengono calpestati i diritti di chi fa opposizione in Consiglio Comunale è un male grave. Ma gravissimo è mancare di rispetto ai cittadini che in questo paese lavorano, vivono, credono. Anche perché in un paese normale, col voto libero, potrebbero farla pagare molto caro… MARIO CICORIO SEGRETARIO DEMOCRATICI DI SINISTRA DI CAROVIGNO

NOI MANTENIAMO GLI IMPEGNI Grazie al centrosinistra Carovigno avrà il depuratore

26 marzo 1985. In questa data il Consiglio Regionale determinò di ammettere a finanziamento la realizzazione dell’impianto di depurazione con relativi collettori dei Comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e della fascia costiera per la spesa complessiva di 11 miliardi e 500 milioni delle vecchie lire. Un anno dopo, l’allora Sindaco di Carovigno Onofrio Cretì, in pochi mesi, istruì l’appalto concorso per l’affidamento dei lavori e procedette all’esproprio dei terreni su cui realizzare l’impianto. La solerzia con cui quell’amministrazione aveva affrontato il problema lasciava presagire che in pochi anni l’impianto si sarebbe realizzato. Invece, da quel momento ebbe inizio l’incredibile storia di malgoverno del Centrodestra locale e regionale che ha di fatto bloccato la realizzazione dell’opera: contenziosi tra società appaltatrice e comune, incapacità amministrativa, rimpallo di responsabilità tra amministrazione comunale e Governo regionale, finanziamenti persi, finanziamenti ottenuti e spesi mali o addirittura non rendicontati, insomma abbiamo assistito a ventidue lunghi anni di gallerie degli orrori sulle spalle dei cittadini e delle comunità locali. Certo, molti carovignesi speravano che quando nel 2000 fu eletto consigliere regionale Cosimo Mele approfittando anche del fatto che sia a livello comunale che a quello regionale c’erano governi di destra che si sarebbero mossi per sbloccare la situazione. Invece nulla, anzi abbiamo avuto la conferma che i finanziamenti che erano stati stanziati per il nostro depuratore il governo Fitto li aveva dirottati per l’impianto di un comune della provincia di Taranto, con buona pace di Mele e dei carovignesi. Comunque per fortuna le ultime elezioni regionali le ha vinte il Centrosinistra e Mele non c’è più in Consiglio regionale. Infatti, finalmente, lo scorso 23 aprile la Regione Puglia ha finanziato la somma necessaria per il completamento dell’opera

e se il comune non commetterà altri “errori” il depuratore potrà essere consegnato ai carovignesi nel giro di 18 o 24 mesi. E’ per noi questa una grande vittoria ed è il risultato della collaborazione tra il centrosinistra locale e quello regionale, nonché della capacità di Governo e dell’attenzione che la nuova Giunta regionale riserva alle esigenze del territorio. Ringraziamo per questo in particolar modo il Presidente Vendola, gli Assessori Saponaro e Introna e i Consiglieri regionali del Centrosinistra della nostra provincia per l’impegno con cui si sono prodigati per risolvere questo annoso problema. Ricordo bene che quando poco più di un anno fa organizzammo come Democratici di Sinistra nel salone del Castello una iniziativa pubblica proprio sulla questione depuratore con la presenza dell’Assessore Regionale Francesco Saponaro durante la quale assumemmo l’impegno che in poco tempo avremmo risolto il problema, ci furono molti cittadini, gli amministratori locali e una certa stampa paesana che dissero che era tutto fumo negli occhi e che mai avremmo mantenuto quell’impegno. Forse la differenza sta proprio in questo. Noi gli impegni che prendiamo con i cittadini li manteniamo, gli altri promettono di tutto e di più e non realizzano mai niente. Ora l’amministrazione comunale di Carovigno non ha più alibi, la Regione ha messo a disposizione le somme per ultimare l’opera, ci auguriamo che si proceda nel più breve tempo possibile a far ripartire i lavori. Noi saremo vigili affinché i finanziamenti stanziati siano effettivamente utilizzati esclusivamente per il raggiungimento di questo importante obiettivo e che il rapporto tra amministratori ed imprese incaricate dei lavori siano trasparenti per evitare che anche nell’assunzione di personale si possa il tutto risolvere in favoritismi e clientelismo. CORRADO TARANTINO SEGRETERIA REGIONALE DEMOCRATICI DI SINISTRA

Tarantino nella Segreteria Regionale DS

Il Segretario uscente dei Democratici di Sinistra di Carovigno, Corrado Tarantino, ha ricevuto un riconoscimento politico di grande prestigio: la Direzione regionale del nostro partito, nel corso della riunione di giovedì 3 maggio, lo ha nominato Segretario Organizzativo. Un compito di grande rilievo e di grande responsabilità che consente ad un dirigente carovignese di rappresentarci ad altissimo livello. Complimenti e in bocca a lupo dai rappresentanti istituzionali, dai dirigenti della sezione, da iscritti e simpatizzanti, dai lettori di “FRANCAMENTE”. Sarebbe ovvio che, nel commentare la nomina di Corrado Tarantino a Segretario organizzativo regionale dei DS, scrivessi del suo talento e della sua inesauribile passione per l’impegno politico (parolona caduta un po’ in disuso…). Sarebbe ovvio che lo scrivessi dal momento che mi lega a lui una lunga e fraterna amicizia, sempre nel segno di rigorosa stima e sensibilità reciproche. Ma oggi la cosa che conta è un’altra: il significato politico del riconoscimento al nostro giovane dirigente di partito merita la prima pagina rispetto alla grande soddisfazione sul piano affettivo e personale. Con la collocazione di Corrado Tarantino ai vertici regionali dei DS la nostra città compie un lungo e meritato salto di qualità verso la Politica con la P maiuscola. In tempi in cui la classe politica è perennemente rincorsa da manifestazioni di sfiducia collettiva e di attestazioni di scarsa credibilità, posso dire, senza tema di smentite, che, da oggi, tutti coloro che lavorano o semplicemente si appassionano alla Politica fanno, insieme a Corrado, un grande passo in avanti. Allo stesso modo, sono convinto che egli sarà un punto di riferimento costante per la nostra città al fine di garantire rappresentanza, visibilità e consistenza a livello di progettualità politica intermedia tra il governo regionale e quello degli enti locali. Dico questo non per ripercorrere la consumata e noiosa vulgata del carovignese che va a Bari per coltivare il piccolo orticello degli interessi dei propri concittadini. In tempi non sospetti, si è sprecata tanta enfasi su un ex – Consigliere regionale (adesso Onorevole…) che avrebbe dovuto rappresentarci al meglio. Sappiamo tutti che quelle aspettative sono state completamente frustrate: non un solo contributo politico di rilievo o un’opera pubblica decente si sono visti nella nostra città. Solo promesse e cortesi strette di mano. Anzi, si è dovuto attendere che la Regione Puglia passasse al centrosinistra per vedere finalmente sbloccati i soldi per il depuratore. Anni di politica per pochi intimi e senza prospettive. Sono convinto che con la passione, il talento e il senso di responsabilità di Corrado lo spartito sarà diverso. E tutti noi torneremo ad avere un’idea più alta della Politica. Auguri. ANTELMI ANTOINE

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nuova serie - n. 24 - MAGGIO 2007 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - [email protected] (chiuso in Tipografia il 14/5/2007)

francamente è scaricabile dal sito www.carovigno.net

Supermercato Spesa

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SEMAFORO ROSSO PER IL BILANCIO Il Comune continua ad indebitarsi. Nel prossimo anno, possibile rincaro dell’IRPEF

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pari della Finanziaria per i Governi nazionali, il Bilancio rappresenta la carta d’identità politica per un Comune. Pertanto, va subito sottolineato il fatto che non si tratta solo di un oscuro documento contabile dove solo ragionieri e revisori dei conti possono metterci il naso. Con lo strumento finanziario gli amministratori fanno politica: decidono come reperire le risorse per lo sviluppo, quanti soldi chiedere alle tasche dei cittadini, come e dove investirli, quali categorie sociali ed economiche favorire rispetto ad altre, quali interessi tutelare e quali sacrificare. Rispetto a tali premesse, crediamo che il Sindaco Zizza e la sua maggioranza non abbiano assolutamente fatto un buon lavoro per gli interessi della Comunità carovignese. Dal Bilancio di previsione del 2007 emergono troppe incertezze e punti di oscurità. Il Comune ha previsto che le entrate complessive saranno pari a 14.357.804,04 euro per poter raggiungere il pareggio rispetto alle spese. Cerchiamo, se possibile, di capire come si vogliono incassare una buona parte di questi soldi. I primi dubbi riguardano la tanto discussa tassa sullo smaltimento dei rifiuti (TARSU): sul punto, i cittadini non riescono ancora ad avere un’idea chiara dal momento che il centro destra, rimediando una pessima figura a livello di stampa, ha prima previsto un aumento della tassa al 15% e, in seguito, ha ritenuto bene di rimangiarsi la previsione di entrata. Peccato che le due delibere di Giunta che hanno stabilito e annullato l’aumento fossero indicate con lo stesso numero e la stessa data: n. 83 del 1 marzo 2007. I Democratici di Sinistra hanno denunciato il fatto sulla stampa locale senza che ne sia seguita una dichiarazione ufficiale da parte del Sindaco. Ciò dimostra che persiste una certa “leggerezza” nella gestione del denaro pubblico a scapito della trasparenza e della correttezza. Ma sulla tassa rifiuti le incertezze permangono: nel Bilancio si prevede che il Comune, pur in assenza di aumenti, incasserà ben 268.367,02 euro in più rispetto all’anno in corso (1.800.000 euro). Come sarà possibile recuperare questi soldi senza un aumento delle tariffe? Se la risposta sta nel recupero dell’evasione allora il Sindaco cade in evidente contraddizione: non fu proprio Zizza a dirci che il pesante ritocco, nel maggio 2006, delle tariffe TARSU era dovuto proprio all’impossibilità di recuperare evasione ed elusione per insufficienza di personale? E come sarà reperito questo personale? Speriamo che non si proceda al solito affidamento di servizi esterni a società private, con il conseguente pesante indebitamento per le povere casse comunali. Ovviamente, la proposta dei DS di ripristinare la riduzione di 1/3 sulla tassa rifiuti per le abitazioni ad uso stagionale è stata completamente ignorata dalla maggioranza. Non è affatto vero, signor Sindaco, che la gente sta al mare tutto l’anno e che debba, per questo, pagare la tassa per intero: provi a farsi un giro e se ne renderà conto…Per inciso, siamo curiosi di vedere se verrà presa in considerazione un'altra proposta dei DS nel concreto interesse dei cittadini: la riduzione dell’ICI al 4 per mille con l’applicazione della detrazione massima consentita. Il Bilancio, comunque, riserva altre forti perplessità: il Comune prevede di incassare dalle sanzioni per violazioni del codice della strada un gettito di ben 450.000 euro! Non vogliamo che la necessità di fare cassa si traduca in un indiscriminato assalto alle tasche degli auto-

mobilisti carovignesi. Ovviamente, concordiamo tutti sul rispetto delle regole. Ciò che non va bene è, invece, ritenere i cittadini al volante indisciplinati quando si devono raddrizzare le entrate e trascurare la sicurezza stradale quando non si presentano emergenze finanziarie. Non sarebbe meglio, signor Sindaco, investire in campagne permanenti di informazione e di educazione alla circolazione? Soprattutto, come si fa a scrivere un Bilancio sulla base di previsioni di entrata così incerte? L’altra questione connessa al Bilancio e della quale i cittadini non riescono a farsi un’idea chiara è il costo della Carbinia Multiservizi spa. L’On. Mele ha dichiarato, in Consiglio comunale e con veemenza, che la società (al 51% del Comune e al 49% di Sviluppo Italia) è stata costituita per risparmiare soldi pubblici rispetto alla gestione consorziata (a suo dire, molto più costosa) alla quale si sono affidati gli altri comuni brindisini per lo smaltimento dei rifiuti. Se l’On. Mele ha ragione, come mai i rendiconti della Carbinia continuano ad essere un ambiguo punto interrogativo? Non è stata l’opposizione, ma il dirigente del settore finanziario a sostenere che i conti della società non sono stati presentati agli organi comunali competenti per la verifica di costi e benefici. Sempre in Consiglio comunale, il Sindaco ha presentato il “suo” libro dei sogni. Tante opere pubbliche senza che si sappia se tali progetti sono stati semplicemente deliberati o realmente finanziati. Non vorremmo che si facesse come Berlusconi quando ridisegnò l’Italia sulla lavagna di Bruno Vespa senza avere i soldi per fare i ponti e le strade… Leggendo le considerazioni dei Revisori dei Conti del Comune si capisce chiaramente che il piano triennale e l’elenco annuale delle opere pubbliche è tutt’altro che definito: non si fa riferimento “alle piorità e alle azioni da intraprendere, ai tempi di esecuzione, all’approvazione dei progetti preliminari e studi di fattibilità”. Per essere più chiari, i Revisori ci dicono che le opere pubbliche “sbandierate” dal Sindaco non trovano adeguata copertura nel Bilancio. I cittadini non sanno se l’Amministrazione ha i soldi per fare le opere promesse. Tutti, però, sanno che il Comune ha contratto una montagna di mutui facendo salire alle stelle il livello di indebitamento. Purtroppo, questi debiti non sono un affare privato tra le banche e il Sindaco: saranno i cittadini a doverli ripianare con le loro tasche. A tal proposito, è doveroso informare i cittadini che, con un tale livello di indebitamento, il Comune di Carovigno non sarà in grado di rispettare il Patto di stabilità per il 2008 e il 2009. Questo non è un problema riservato ai ragionieri. Ciò significa che l’Amministrazione, per poter pagare mutui e prestiti, dovrà chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini aumentando l’addizionale IRPEF. Infine, sul versante delle spese, questo Bilancio presenta una carenza inaccettabile per un Comune che deve essere attento alle sue nuove generazioni: zero investimenti per la scuola, zero investimenti per la cultura e i giovani. Chi amministrerà Carovigno, dopo le consultazioni elettorali dell’anno prossimo, troverà una situazione finanziaria disastrosa. E di questo dovremo ringraziare il Sindaco Zizza e l’On. Mele per aver operato, in questi anni, in maniera gravemente irresponsabile, esponendo la nostra città al rischio di un futuro dissesto finanziario “in stile Taranto”. I DEMOCRATICI DI SINISTRA DI CAROVIGNO

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A & A O A OGNI GIORNO CON TE V.le Foggia, 10 - CAROVIGNO (BR) - Tel. 0831.990695

Il nostro Comune spende 120 mila euro, ma non sa dove prenderli...

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l Comune di Carovigno ha speso 120 mila euro per cofinanziare il restauro della Cripta della Chiesa Nuova. Tanto si evince dalla delibera di Giunta n. 81 del 1 marzo 2007 con la quale viene anche approvato il contratto di comodato per l’utilizzo da parte del Comune di Carovigno di un locale all’interno della Cripta con accesso indipendente. I lavori di restauro partiti l’undici marzo 2006 si sono recentemente conclusi e sono costati complessivamente 360.277,48 euro. Fin qui nulla di strano se non fosse che la delibera di Giunta n. 81 del 1 marzo 2007 ha riscontrato il parere negativo del responsabile del Servizio Finanziario dott. Giovanni Quartulli. In poche parole il responsabile di Ragioneria afferma che non ci sono soldi per far fronte a quella spesa. Questo parere negativo è soltanto l’ultimo di una lunga serie. Infatti, già nel 2004, quando l’Amministrazione decise di cofinanziare il progetto il dott. Quartulli espresse parere negativo alla delibera di Giunta n. 379 del 7/12/2004 a causa de “la mancanza degli equilibri di bilancio”. Non solo. Nella delibera di variazione di bilancio n. 159 del 20/07/2006 il parere del responsabile finanziario è sfavorevole in relazione al riconoscimento dei “debiti fuori bilancio". Proprio in quella occasione, Quartulli motivava: “… è da rilevare che per le voci relative al riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, pur in presenza di richieste da parte dei creditori, si è operata una variazione in diminuzione al fine di liberare risorse da destinare a terzi rivolta a investimenti senza che l’ente erogante (cioè il Comune) ne ricavi direttamente un valore patrimoniale. In questo caso si registra una variazione negativa del fondo di cassa alla quale non corrisponde un incremento di alcuna altra voce, per cui ci si impoverisce delle risorse destinate all'esterno con una consequenziale riduzione del netto patrimoniale…”. L’Ente Comunale non ha condiviso il parere espresso dal Responsabile del Servizio Finanziario, ritenendo che la convenzione stipulata con la Parrocchia di Santa Maria Assunta presenti evidenti vantaggi per l’Amministrazione Comunale in relazione sia all’uso che ne deriverà di parte dei locali per l’Ente, sia in relazione all’inquadramento Estetico-Urbanistico dell’opera, sia in relazione al recupero di un patrimonio anche di natura architettonica, oltre che sociale, presente sul territorio ed appartenente alla comunità carovignese. Leggiamo quali sono i termini dell’accordo fra Comune e Parrocchia: “Con il presente disciplinare, la Parrocchia si impegna, a lavori ultimati, ad accogliere in ambienti opportunamente individuati ed allestiti dal progetto esecutivo quelle attività a carattere socio-culturale non in contraddizione con le attività di culto ed il carattere sacro dei luoghi, promosse dall’Amministrazione Comunale previo inderogabile consenso della Parrocchia. La Parrocchia pertanto consentirà all’Ente Comunale di svolgere attività socio-culturali per un giorno al mese dal 1° Settembre al 30 Giugno e per 7 giorni al mese (anche consecutivi) dal 1° Luglio al 31 Agosto. Il calendario delle giornate di fruizione sarà stabilito annualmente, mediante accordo fra i due enti, compatibilmente con le attività religiose della comunità parrocchiale. Nel periodo di utilizzazione gli ambienti prescelti per un uso flessibile dovranno essere utilizzati esclusivamente dal Comune di Carovigno per le attività promosse dall’ Amministrazione Comunale e accordate con la Parrocchia. Il Comune potrà inoltre, per 15 anni usufruire ad uso gratuito del locale con accesso indipendente, ampio circa 50 mq. L’Ente comunale dovrà svolgere nel suddetto locale attività di natura socio-culturale previo avallo da parte del parroco e comunque mai in contrasto con il carattere sacro del complesso monumentale ospitante”. Per quanto ci riguarda noi Democratici di Sinistra siamo molto preoccupati per lo stato delle casse comunali e (almeno noi) riteniamo più che attendibili i giudizi di merito del Dott. Giovanni Quartulli. Spendere di tasca propria cifre così alte senza avere l’adeguata copertura finanziaria può portare a situazioni molto spiacevoli (vedi Taranto). È per questo che durante il Consiglio Comunale del 21 aprile scorso ho posto alla maggioranza di centrodestra un’interrogazione scritta con la quale si chiede all’Amministrazione di verificare la possibilità di revocare il finanziamento di 120 mila euro. Siamo in attesa di risposta. VITO SAPONARO CAPOGRUPPO DI UNITI PER CAROVIGNO

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CHI CERCA UN LAVORO TROVA UN BAR Troppe licenze e scarsi guadagni: Francamente raccoglie i malumori dei baristi

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inalmente!”. Era scritto a caratteri cubitali su uno dei questionari che abbiamo distribuito ai bar di Carovigno: dieci domande a cui rispondere in forma anonima, pensate per poter capire la situazione e i problemi di una delle più diffuse categorie commerciali della Città. Un primo tentativo di cogliere umori e dare voce alla gente protagonista della realtà economica e sociale di una comunità confusa dai troppi svolazzamenti politici che allontanano sempre più i cittadini dalla possibilità di poter essere protagonisti del proprio processo di qualità della vita. Gli interessi di pochi “grandi e piccoli fratelli” fanno passare in secondo piano le necessità diffuse dell’intera comunità, mortificata nell’essere ritenuta incapace di poter esercitare il ruolo attivo di cittadinanza protagonista. Dar voce alla gente diventa, allora, una necessità prioritaria, esistenziale prima che democratica. “Francamente” si pone su questo percorso e qualcuno, fuori dal campo visivo di eventuali manovratori avvezzi all’arma del ricatto, dice: finalmente! Ma, a margine delle risposte al questionario, c’erano anche altre annotazioni. Ad esempio: “Vorrei tanto che questo articolo venga letto dal Sindaco e dai nostri cari Amministratori”. Ed ancora: “Agli Amministratori chiediamo di fare di Carovigno una meta turistica così saremo in grado di affrontare le spese di un’attività, o sanno solo aumentare l’ICI e la spazzatura fino al trecento per cento?” E quello delle tasse è un problema più volte richiamato, anche in riferimento

ai cosiddetti club che, sempre secondo una “scritta in libertà”, non le pagano. E poi una interessante proposta: “Al giornale Francamente chiedo perché non creare un’associazione di baristi così saremo noi a decidere e non i politici o almeno dovranno chiedere anche il nostro parere”. Potremmo continuare, ma dobbiamo dare spazio alle risposte del questionario, da cui emergono considerazioni interessanti. Concludiamo questo aspetto con una piccola annotazione: non sappiamo se gli Amministratori carovignesi leggeranno questo articolo, ma ci auguriamo che, qualora lo facessero, abbiamo la sensibilità di cogliere i segnali e pensare come affrontare i problemi. Perché, va subito detto, i cittadini che gestiscono i bar a Carovigno vivono un profondo malessere. Che emerge da questa nostra iniziativa, accolta con entusiasmo dalla quasi totalità degli esercenti (92%). Tra coloro che hanno risposto, quasi il 20% non si ritiene per niente gratificato dal proprio lavoro e il 15% scarsamente gratificato. Solo meno del 10% si considera soddisfatto. Tra i restanti, il 33% è “discretamente gratificato” e il 18% “abbastanza gratificato”. Possiamo dire, quindi, che solo meno di un terzo della categoria si considera contento del proprio lavoro. Quasi tragico l’aspetto economico delle attività. Il 25% non è per niente soddisfatto economicamente e solo il 3% lo è pienamente. Tra gli altri, a fronte di un 18% che si barcamena ma si accontenta, c’è un 28% che si lamenta. Quindi va registrata una sofferenza economica per più della metà degli esercizi.

Eolico, Zizza e Mele fanno orecchie da mercante...

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maggioranza che amministra il nostro Comune ha compiuto l'ultimo scempio possibile al nostro territorio autorizzando l'installazione di parchi eolici a contrada Centopezze e a contrada Deserto. Tutto ciò è avvenuto in assenza di qualsiasi programmazione e in contrapposizione con gli indirizzi che la Provincia di Brindisi ha comunicato a tutti e 20 i Comuni del territorio provinciale. Mentre venivano fatte queste scelte che noi abbiamo reputato dannose per Carovigno, la Provincia di Brindisi ha continuato il percorso di raccordo con tutti i Comuni al fine di creare un'intesa sulla programmazione degli impianti eolici nel territorio provinciale. Il nostro Comune, però, è stato assente nei vari incontri tenuti in Provincia, anche nell'ultimo incontro in cui sono state individuate e condivise linee unitarie in difesa del territorio e dei cittadini. La decisione è stata quella di produrre un PRIE (Piano Regolatore Impianti Eolici) provinciale come piano stralcio del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che consenta, in maniera organica, di tutelare il territorio nella promozione della produzione di energia eolica, in sostituzione di energia elettrica da fonti fossili. Riteniamo necessaria una programmazione che non si fermi solo ad individuare le aree ineleggibili agli impianti eolici, ma che regolamenti, anche, la procedura dei rapporti tra imprese e pubbliche amministrazioni, per evitare contrattazioni di natura privatistica che vedono l'Ente locale soccombente rispetto a condizioni di non effettiva concorrenza. Tutto ciò si nota chiaramente nella Convenzione che il Consiglio comunale di Carovigno ha approvato insieme con l'installazione degli impianti eolici, senza considerare che il “vento” e il “territorio” sono beni pubblici, e non deve essere consentito alle imprese, che questi beni utilizzano, di dettare le regole. Noi sollecitiamo il Comune di Carovigno a partecipare, insieme con gli altri Comuni del territorio, e insieme con la Provincia, all'elaborazione del PRIE provinciale: ne trarremo benefici come cittadini e come Ente pubblico che si riappropria del diritto di contare nelle grandi scelte, per non subire le scelte operate da altri. ROSETTA FUSCO - CAPOGRUPPO DS PROVINCIA DI BRINDISI

Da dove nasce questa situazione? La risposta è unanime: il 97% degli intervistati ritiene che a Carovigno ci siano troppi bar, tra l’altro, per il 93%, anche mal distribuiti. Con un futuro ritenuto non roseo: il 25% per cento ritiene che più di qualche bar sarà costretto a chiudere e, addirittura, il 61% prevede la chiusura di molti esercizi. Ma c’è chi, e sono quasi il 25%, ritiene che, nonostante tutto, ci saranno nuove aperture. Come si spiega questo fatto? Per la mancanza o l’insufficienza di una regolamentazione, che per il 58% non è applicata o addirittura non esiste e che per il 12% serve solo a favorire qualcuno, mentre per il resto è da ritenere inadeguata. Che cosa è necessario regolamentare? Considerando che si potevano dare risposte multiple, per il 40% va stabilita una distanza minima tra un bar e l’altro e per il 33% è necessario stabilire un numero massimo di esercizi nel paese, mentre il 48% ritiene necessario stabilire un numero di bar in proporzione alla popolazione. Il 67%, nell’immediato, propone il blocco delle licenze.

Proposte concrete, quindi. Anche rapportate al fatto che solo il 24% degli esercizi sono “storicamente” presenti nel paese, mentre la proliferazione dei bar comincia da meno di cinque anni con l’apertura del 36% dei locali, di cui il 12% nell’ultimo anno. Perché tanti bar? Soprattutto (48%) per uno sbocco occupazionale, mentre solo il 15% fa questo lavoro per tradizione di famiglia e il 37% era comunque un operatore del settore. L’apertura di quasi la metà degli esercizi, quindi, si collega al più ampio problema del lavoro a Carovigno. E qui si innesta un altro aspetto interessante: il 15% degli operatori ha ammesso che per aprire l’esercizio ha dovuto ricorrere alla raccomandazione di un politico. Il 39%, comunque, ha avuto problemi per il disbrigo delle pratiche inerenti l’apertura del locale. Ritornando al discorso iniziale, oltre che dalle risposte, importanti segnali sono emersi anche dalle scritte sul foglio del questionario. E una frase ci ha fatto particolarmente piacere: “Vorrei ringraziare la Redazione di questo giornale per l’interessamento ai problemi (abbastanza seri) di questo settore”. Siamo noi a dover ringraziare la categoria per la disponibilità e la serietà dimostrata. NATALINO SANTORO

Carovigno recupera un pezzo della sua storia

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sera del 29 Aprile, sono stati consegnati alla città di Carovigno i lavori di restauro della cripta della Chiesa Nuova in una cornice suggestiva che ha visto la partecipazione di parecchie centinaia di cittadini. È un pezzo del patrimonio storico di questa città che ci è stato restituito nella sua maestosità, carico di facili letture e di significati che quelle pietre, delle quali il restauro è stato rispettoso, riescono a trasmettere. Un plauso a tutti coloro che si sono impegnati a che questo risultato fosse conseguito siano essi rappresentanti del clero, politici, tecnici, operai e collaboratori vari. Carovigno fa un passo in avanti in direzione del recupero delle sue radici. Quelle pietre, si sa, vennero portate a spalla, ad una ad una, dalle nostre genti che, a distanza di secoli, abbiamo potuto ringraziare per quello che ci hanno lasciato e che sicuramente rimarrà splendida testimonianza per le future generazioni. Una considerazione, a questo punto, sento di doverla fare pur inquadrandola nella legittima aspirazione di immortalità latente, in misura diversa, in ognuno di noi e che, se può considerarsi facente parte della fragilità umana, non deve mai travalicare i limiti e sfociare in bisogno parossistico, in necessità da inseguire ogni qual volta se ne presenti l’occasione. A questo proposito voglio fare un ragionamento

semplice chiamando a mia testimone la storia. Premesso che non mi sembra di aver di aver notato, entrando nella Cappella Sistina, una lapide commemorativa dei lavori di affresco del sublime Michelangelo, né mi è parso di rinvenirla all’ingresso del Colosseo o della reggia di Caserta, per citare qualche esempio, trovo inopportuno questo proliferare di elenchi auto referenziali scolpiti su pietra che, se dovessero continuare, traviserebbero sicuramente il corso della storia stessa di questa città. Immaginiamo una lapide commemorativa dei lavori della piazza, quando saranno ultimati, una quando termineranno i lavori di recupero del Parco Provinciale, per intenderci, una per il risanamento del Palazzetto dello Sport, un’altra a testimonianza della fine dei lavori dell’impianto di depurazione ecc. Le future generazioni leggerebbero la storia di Carovigno come iniziata nel 2003 con l’elezione dell’attuale Sindaco e questo, mi sembra eccessivo. Immaginiamo poi, se gli amministratori passati dovessero reclamare anch’essi il loro momento di gloria…Carovigno diventerebbe un “lapidario” (lasciatemi passare questo termine). Cerchiamo in futuro di essere più sobri, affidando ai posteri il giudizio sul nostro operato nell’evanescente e breve passaggio terreno. PINUCCIO CALÒ

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Ragazzi, riprendiamoci la citta’ Sondaggio della SG tra i giovani di Carovigno

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urante le festività pasquali, nei giorni 8 e 10 aprile, noi, ragazzi della SG abbiamo incontrato in piazza i giovani di Carovigno, chiedendo loro di compilare un questionario. Il nostro intento è stato quello di comprendere come i nostri coetanei vivono in questo paese, cosa fanno oggi e cosa faranno in futuro. L’iniziativa ha avuto un esito sorprendente perché ha riscosso un alto tasso di gradimento. Non ci aspettavamo tanta partecipazione e tanta voglia di comunicazione. 150 ragazzi hanno espresso il proprio parere su tutto ciò che li circonda e forse per la prima volta si sono sentiti protagonisti, in quanto hanno trovato qualcuno pronto a dare importanza alla loro voce, ormai ignorata da troppi anni. Giovani tra i 13 e i 35 anni, studenti e lavoratori, hanno esplicato il loro pensiero. Purtroppo il quadro d’insieme che è venuto fuori quando abbiamo analizzato le risposte dei giovani al nostro questionario è poco incoraggiante. Ciò che mi ha turbato maggiormente è che quasi la totalità dei giovani vede il proprio futuro lontano dalla nostra Carovigno (solo 17 ragazzi su 150 sono convinti di rimanere qui). Inoltre, i ragazzi (che passano la maggior parte del proprio tempo girovagando senza meta) lamentano la mancanza di punti d’incontro, di centri ricreativi e culturali e soprattutto di iniziative che li coinvolga e li faccia sentire parte-

cipi. Solo il 2,7% ricorda qualche iniziativa fatta dall’Amministrazione Comunale in favore dei giovani e solo 12 ragazzi su 150 ritengono che i nostri amministratori siano sensibili alle problematiche giovanili; infatti solamente una esigua parte di giovani (11,7%) è soddisfatta del lavoro svolto per quel che riguarda le politiche giovanili. I suddetti dati mostrano una forte sfiducia nell’operato dell’Amministrazione Comunale e un ampio divario fra esigenze dei giovani e istituzioni. Questa insoddisfazione ricade sulla città, la cui media dei voti espressi con cifre da 0 a 10 è di 5,3… neanche la sufficienza! Ma la cosa che ritengo più grave è che il malcontento accresce con l’avanzare dell’età. Così gli studenti universitari e i giovani laureati, ormai abituati a vivere fuori (per ovvi motivi di studio) spariscono da Carovigno aumentando quella tanto detestata “fuga di cervelli”. L’unico dato incoraggiante mostra che circa il 60% dei ragazzi fa parte di associazioni (da quelle sportive a quelle folkloristiche e religiose) e questo ci fa ancora sperare in un Paese vivo. Tuttavia, il mondo dell’associazionismo necessita di maggiore considerazione e coinvolgimento da parte della maggioranza che governa la città,

Per chi volesse inviare una semplice cartolina ad una qualsiasi persona e su qualsiasi argomento, può farlo inviandola via e-mail al seguente indirizzo: [email protected] L’importante è inserire il destinatario. Si garantisce l’anonimato.

al cittadino Un saluto d

A cura di Aldo Bellanova

AI GIOVANI VENTENNI DI CAROVIGNO

Il 14 aprile 2007 i ragazzi brindisini dell’UDS (unione degli studenti) hanno organizzato insieme ai partiti politici giovanili una manifestazione contro tutte le mafie. Uniti nella riflessione giovani con diverse bandiere hanno gridato NO alla mafia, NO all’omertà… In quei momenti di riflessione abbiamo ricordato tutti coloro che sono stati uccisi crudelmente dal silenzio e il nostro primo pensiero è andato a Peppino Impastato e alla sua lotta senza sosta e oggi vogliamo ricordarlo, a 29 anni dalla sua morte con una sua poesia:

E venne da noi un adolescente Dagli occhi trasparenti E dalle labbra carnose, alla nostra giovinezza consunta nel paese e nei bordelli. Non disse una sola parola Né fece gesto alcuno: questo suo silenzio e questa sua immobilità hanno aperto una ferita mortale nella nostra consunta giovinezza. Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni.

118 A CAROVIGNO I Democratici di Sinistra, insieme agli altri partiti di Centrosinistra di Carovigno, ringraziano la Direzione Generale della Azienda Sanitaria Locale di Brindisi per avere istituito il presidio del 118 nel nostro comune dando così risposta concreta alla richiesta di maggiore presenza e di sicurezza riveniente dalla comunità.

E’ l’ignoranza che crea la violenza

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Vi rimando a Voi giovani lettori una lettera che mi è pervenuta da una vostra coetanea.

Ero sola, a pormi quesiti a cui mai nessuno avrebbe dato delle risposte, quando ad un certo punto mi è balenata un’idea. Ho pensato di scrivere un articolo per vedere se minimamente le mie domande, le mie perplessità e incertezze rispecchiano quelle di altri miei coetanei. Qualcuno si è mai trovato a riflettere su ciò che è il mondo ora? Io spesso…penso che si stia arrivando a un punto senza ritorno. Penso che in questo “mondo”, in questo paese, siano molto più importanti le apparenze: si resta immobili, piastrati, artificialmente abbronzati, occhiali da sole e abiti firmati, e l’importante è restare lì belli e di tendenza, nel locale più in a “farsi vedere”! Ma a quanti viene in mente che vicino a quel locale dove ci sono tutti c’è anche il mare, la sabbia, il vento…la vita…ebbene, perché non proviamo ad abbattere le apparenze, gustare le cose semplici…proprio quelle cose, poi, che ci rendono migliore la vita: il passeggiare con amici veri in riva al mare e ridere, ridere, forse per un motivo sconosciuto, tanto da rendere il ridere ancora più piacevole. Proviamo a toglierci quelle maschere che faticosamente ci costruiamo e mostriamoci per quello che realmente siamo…sarà ancora più bello e spensierato vivere, che ne pensate? Basta con queste apparenze, anche perché quando crollano di esse non rimane altro che un cumulo di macerie e illusioni, che ci fanno percepire solo il grigiore che ci circonda. Una “nuova” ventenne

che invece volge lo sguardo alle associazioni soli a fini elettorali. Per tale motivo la SG non si fermerà col riportare la voce di 150 ragazzi e del loro disagio, ma essendo al momento l’unica associazione politica giovanile (in quanto non siamo ancora in campagna elettorale!) cercherà di essere il tramite tra il mondo delle istituzioni e quello dei giovani, un saldo punto di riferimento tra i ragazzi, una grande risorsa per le varie associazioni, che ritengo essere notevoli forze in grado di cambiare il paese. Saremo dunque al centro e possente sarà la nostra voce per salvare la nostra Carovigno dal torpore e dalla “desertificazione”. FEDERICA LANZILOTTI SEGRETARIO SG CAROVIGNO

No alla mafia! No all’omerta’!

ullismo nelle scuole, atti di violenza, deturpazioni della cosa pubblica… può bastare? Sono solo esempi di inciviltà che regnano sovrani nel nostro Comune. Spesso si sente parlare di questi temi in TV, sui giornali, su internet, ma in realtà non ci si rende conto di esserne quanto mai vicini. Magari qualcuno si augurava che Carovigno fosse un’isola felice… È un’utopia e come tutte le utopie irrealizzabile. Qualora fosse ancora viva Louisa May Alcott, ispirandosi a Carovigno, avrebbe scritto: “Piccoli Mafiosi Crescono”, raccontando la storia di ragazzi che impegnati ad annoiarsi tutto il giorno nel loro paese, cominciano ad intraprendere la guerra del più forte. Come tutti sappiamo, le manifestazioni violente scaturiscono dall’ignoranza, lo stato di belligeranza, il “bellum omnium contra omnes”, specialmente in questo paese, scaturisce secondo me, da una profonda e ormai radicata consapevolezza di sentirsi inappropriati all’interno della società. E’ vero che la società di oggi favorisce la falsa interpretazione che raggiungere l’apice significa avere notorietà o possedere ingenti patrimoni. Oggi, probabilmente Erich Fromm non si sarebbe posto la fatidica domanda, conoscendo già la soluzione: AVERE! Malauguratamente questo tipo di società considera perdenti quelli che non riescono a primeggiare, in un piccolo paese que-

sta difficoltà si acuisce sempre più e contrariamente ai buoni auspici del Vangelo gli ultimi non saranno mai i primi. Quindi sembra semplice adottare scorciatoie o assumere comportamenti scaltri o, peggio ancora, limitarsi ad attirare l’attenzione dell’altro attraverso manifestazioni violente o semplicemente di stampo mafioso nel vano tentativo di richiamare l’attenzione su di sé. Purtroppo la responsabilità è da ricercare, per lo più nella scarsa cultura intesa come senso civico, che anche qui regna sovrana. Se solo si capisse che la cultura è l’unico mezzo che rende l’uomo libero, allora potremmo parlare di Carovigno come una realtà civile. Fino a quando assisteremo ad atti di violenza contro i più deboli, contro la cosa pubblica (parco giochi distrutti, cassonetti ribaltati), mi dispiace ma ci si dovrà rendere conto di vivere in un paese che ha ancora molta strada da fare verso la civilizzazione. ETTORE CAVALLO

francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini

Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni:

Cell. 338.9861242 e-mail: [email protected] Body building - Push power Aerobica - Step - Latino Balli di gruppo - Ginnastica dolce - Karate tradizionale Aerofit marzial - Fitboxe

Via S. Quasimodo, 18 - CAROVIGNO (BR) Tel. 0831.994030

Combat - Kick boxing Savate - Zumba - Bosu

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