il giornale dalla parte dei carovignesi
francam e nte I
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on dire gatto finché non è nel sacco”. Un ammonimento per chi canta vittoria prima della sicura riuscita di un’impresa. Nel giugno 2005 per Francamente non c’era la certezza di avere il gatto nel sacco. Si era sicuri della mancanza di capponi, tacchini e paparoni: il bestiario da cortile starnazzava altrove. Ma, d’altra parte, l’incoraggiante miagolio felino che si sentiva tra le bozze di articoli pensati “dalla parte dei carovignesi” poteva essere un sogno ingannatore prima che una promettente speranza. Nel giugno 2006, dopo un anno di un’esperienza interessante ed esaltante, possiamo dire che la scommessa è ampiamente vinta e nel sacco non c’è solo un gatto: sicuramente ce ne sono molto più di quattro… Francamente, così come si presenta da un anno a questa parte, si lega a precedenti esperienze. Nel marzo del 1998, dalla tenacia dei ragazzi della “Sinistra Giovanile” carovignese, nasce Zona Franca, un giornalino ricco di felici intuizioni, simbolo di un impegno critico per l’informazione pensante. Quattro paginette che, in ogni numero, realizzavano l’alchimia di trasformare la carta stampata in spazio fisico di riflessione, creando quella “zona franca” in cui il pensiero è libero di esistere e di crescere, non più legato da condizionamenti frenanti. Una bella cosa colma di primavera. Quella esperienza fu molto apprezzata dai carovignesi. Tanto è vero che il foglio “dei giovani”, agli inizi del 2001, diventa periodico a cura della sezione carovignese dei “Democratici di Sinistra”. E Zona Franca si trasforma in Francamen-
STOP AI CONSIGLI COMUNALI DI MATTINA Campagna elettorale per le amministrative del 2003. Il Sindaco Vittorio Zizza e l’Onorevole Mimmo Mele avevano promesso a tutti che i Consigli Comunali si sarebbero tenuti di pomeriggio. Giugno 2006. A distanza di tre anni quella promessa non è stata mantenuta. I Consigli Comunali si tengono solo di mattina e sono deserti. Nessuna partecipazione dei cittadini. Le istituzioni da una parte i cittadini dall’altra. Che razza di democrazia è mai questa? Cosa si vuole nascondere? Perché non si vuole far partecipare la gente? Nessuna lotta da parte dell’opposizione è stata tenuta in considerazione. Francamente si schiera dalla parte dei carovignesi e chiede al nostro Sindaco di rispettare quanto promesso in campagna elettorale. Diamo a tutti la possibilità di rendersi partecipi della vita amministrativa. Stop ai Consigli Comunali di mattina. LA REDAZIONE
re: cari carovignesi, vi riteniamo lettori degni di stima e vi facciamo leggere un vero giornale. E i carovignesi ci hanno fatto trovare tanti gatti nel sacco. Grazie. NATALINO SANTORO
Giugno 2005 / Giugno 2006 te. Ma restava sempre un giornalino “fatto in casa”, stampato in una copisteria artigianale. Presente soprattutto in particolari appuntamenti, ma non costantemente a fianco dei cittadini per raccontare e denunciare sistematicamente un quotidiano politico sempre più svilito e avvilente. Nella primavera del 2005 matura il grande salto
di qualità. Nasce la nuova serie di Francamente, con un taglio editoriale ripensato e, soprattutto, stampato in tipografia. L’antico spirito di Zona Franca va così a coniugarsi con lo sforzo nuovo, voluto per dare dignità all’esperienza e per rispetto ai lettori anche nella forma oltre che nella sostanza. Come per di-
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francamente Gr a z ie a tutti i le ttor i
L’ennesima pagina nera della storia del nostro comune
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onsiderando l’ennesimo grave attacco alla partecipazione democratica e al diritto di poter svolgere la propria azione di controllo degli atti amministrativi, i consiglieri comunali e i segretari dei partiti del centrosinistra hanno chiesto e ottenuto un incontro col Prefetto di Brindisi dott. Mario Tafaro. La decisione è stata assunta quando i consiglieri comunali si sono visti recapitare la convocazione per il consiglio di giovedì 01 giugno solo cinque giorni prima, con ben ventitré punti all’ordine del giorno (diventati successivamente ventiquattro), e senza l’adeguata documentazione. Purtroppo questa è diventata una sgradevole consuetudine per l’attuale maggioranza. Ma questa volta si è superato veramente il segno. Tra i punti all’ordine del giorno c’era infatti la discussione del Bilancio di previsione 2006: l’atto amministrativo più importante per una amministrazione pubblica. Con questo atto si decide come l’Ente intende utilizzare i soldi della comunità, da dove reperirli, se ci sono debiti, se c’è bisogno di aumentare le tasse o se c’è la possibilità di abbassarle…, insomma un argomento che meriterebbe il dovuto approfondimento, dando la possibilità a tutti i consiglieri comunali (anche quelli di opposizione) di poter dare il proprio contributo. Non a caso generalmente le amministrazioni (almeno quelle serie) convocano consigli comunali monotematici in cui discutere solo del bilancio. An-
zi, molti enti locali adottano il procedimento del Bilancio Partecipato che consiste in un percorso di coinvolgimento di tutte le forze politiche, le associazioni, le organizzazioni sindacali e datoriali presenti sul territorio nella stesura del bilancio. In questo modo l’Ente garantisce massima trasparenza e partecipazione. A Carovigno purtroppo succede tutto il contrario: l’opposizione ha avuto a disposizione gli atti amministrativi solo ventiquattro ore prima dello svolgimento del consiglio! In poco meno di una giornata avrebbe dovuto studiare tutte le carte. In un’unica seduta avrebbe dovuto discutere di temi così importanti per il bene dei cittadini. Non solo. Il consiglio comunale per l’ennesima volta è stato convocato di mattina, contravvenendo a quanto da tempo richiesto dall’opposizione di centrosinistra. Ovvero dare la possibilità ai cittadini di poter assistere alle sedute che, tenendosi di mattina anziché di pomeriggio, sono solitamente deserte anche quando in discussione ci sono argomenti di grande rilievo. Ad onor del vero, lo statuto comunale prevede che gli atti in discussione debbano essere messi a disposizione dei consiglieri almeno ventiquattrore prima della convocazione e quindi dal punto di vista formale non c’è stata alcuna violazione. È, invece, assolutamente contrario al buon senso e al rispetto istituzionale concedere il termine minimo per la conoscenza di questioni così lunghe e complesse. Spinta da queste motivazioni, una delegazione
composta dai consiglieri comunali e dai segretari dei partiti del centrosinistra si è recata, mercoledì 31 maggio, dal Prefetto per illustrargli la situazione. Il Dott. Mario Tafaro si è dunque impegnato a sollecitare il Sindaco di Carovigno ad andare incontro alle richieste dell’opposizione, a partire dalla modifica dell’ordine del giorno del consiglio convocato per il giorno successivo. Giovedì 01 giugno, in apertura del consiglio comunale, l’opposizione si aspettava una dichiarazione di disponibilità da parte del Sindaco in merito alle proprie richieste, cosa che invece non è affatto avvenuta. Anche le sollecitazioni del Prefetto sono rimaste inascoltate! A quel punto i consiglieri del centrosinistra hanno deciso di abbandonare l’aula e di non partecipare ai lavori dell’assemblea. Si consumava così l’ennesima pagina nera della storia del nostro comune. Le forze dell’opposizione a Carovigno non sono messe in condizioni di poter svolgere il proprio ruolo. L’arroganza della maggioranza di centrodestra non si ferma davanti a nulla. Siamo nelle mani di gente che non vuole il confronto democratico e che da tre anni a questa parte ha instaurato un vero e proprio regime. È bene che i cittadini sappiano cosa sta succedendo per poter riflettere a chi affidare in futuro il ruolo di amministratore della nostra città. I CONSIGLIERI COMUNALI DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA
francam e nte - nuova serie - n. 13 - GIUGNO 2006 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio
Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni -
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“...con tutta la voce ch e h o in gola...”
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volte ci ritroviamo a fare cose che non avremmo mai pensato di fare… Quando mi è capitato l’ ultimo numero di “ Francamente” tra le mani, mi sono subito messa a ridere per la vignetta sul nuovo santo protettore del paese; poi, sfogliandolo, mi sono accorta degli articoli mirati a “ denunciare” e cercare di “ correggere” le tante cose negative di Carovigno. In questi venti anni vissuti qui non ho mai avuto voglia di interessarmi dei problemi del mio paese, forse perché, come tutti, speravo di andarmene un giorno (e non è detto che questo non succeda). Ora che guardandomi intorno vedo solo indifferenza, accettazione e rassegnazione; ora ho deciso di mettermi (come si diceva nel numero di agosto) “ sul punto più alto del paese ed urlare con tutta la voce che ho in gola” per non far tremare solo gli ulivi secolari… Ho spedito una mail al direttore editoriale e, dopo un incontro con lui e con la redazione del giornale, mi sono sentita pronta per iniziare a “ battagliare” con la testardaggine dei carovignesi. Il mio sogno è diventare una scrittrice, il giornale mi offre una bellissima opportunità per crescere, capire e migliorare, anche per sentirmi realizzata in un contesto in cui è difficile farlo, in cui tutti sono sempre pronti solo a giudicarti. Mi auguro di non deludere voi lettori e chi come Mario e gli altri mi hanno teso la mano e me l’ hanno stretta dandomi fiducia. Vi ringrazio ancora. MARIA ANTONIETTA GRECO
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continueremo a stringere la mano di chi come te decide di usare la propria voce per gridare forte la voglia di combattere il malcostume, così pesantemente diffuso, nella nostra città. Sembra ieri, il giorno in cui abbiamo iniziato quest’avventura. Invece è già passato un anno. Qualcosa è cambiato a Carovigno! Le nostre voci sono aumentate, per numero e intensità. Mi corre l’obbligo di ringraziare Maria Antonietta e tutta la Redazione di Francamente per quello che oggi rappresenta il nostro giornale. A tutti voi un caloroso GRAZIE!!! MARIO CICORIO
A P in u c c io
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Nella serata musicale del 02 Giugno 2006, a Latiano, l' Associazione Culturale Popolare " I soliti ignoti", ha conferito un riconoscimento all' impegno nella ricerca e nello studio delle tradizioni popolari, al nostro concittadino Pinuccio Calò. Il premio gli è stato consegnato dal sottosegretario alla sanità Dr. Antonio Gaglione e, come Redazione, ma anche come carovignesi, riteniamo doveroso fare gli auguri al nostro cantautore locale per il suo contributo alla crescita culturale della nostra città. LA REDAZIONE
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ALIMENTAZIONE E BENESSERE Grande iniziativa dell’Istituto alberghiero di Carovigno con Giorgio Calabrese
“ Alimentazione e benessere” : questo è il tema di un’ importante incontro-dibattito che si è svolto il 22 maggio scorso nella sala convegni del Castello Dentice di Frasso di Carovigno. L’ impeccabile organizzazione dell’ evento è da attribuire all’ IPSSAR (Istituto Professionale di Stato per i Servizi alberghieri e della ristorazione) della nostra città in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, rappresentata dalla Delegazione di Ostuni della Sezione di Brindisi. E’ sufficiente scorrere l’ elenco dei partecipanti per apprezzare l’ alto profilo informativo del convegno. Il prof. Angelo Basile (direttore di istituto) ha introdotto e moderato il dibattito con il garbo e la sensibilità che sono noti. Le prime parole di plauso all’ iniziativa sono state pronunciate dal dott. Giampiero Rollo, Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione. Insieme a quest’ ultimo il dott. Bruno Scoditti, Alto dirigente dell’ ASL brindisina, e il dott. Giuseppe Carella , Presidente provinciale della Lega Tumori, hanno sottolineato l’ esigenza di fare un salto di qualità “ culturale” per far prevalere risorse e tecnologia a vantaggio più della prevenzione che della cura. Poi è stata la volta di due docenti dell’ IPSSAR, prof.ssa Rosa Menna e prof.ssa Paola Carlucci, che hanno illustrato il progetto scolastico (redatto dai colleghi prof.ssa Severina Carnevale e prof.ssa Giovanni Semeraro) che intende utilizzare le nostre risorse territoriali per promuovere il rapporto tra educazione nutrizionale, qualità della vita e tutela della salute. Naturalmente il dibattito non poteva che concludersi con gli interventi molto attesi di due straordinari relatori: il prof. Giorgio Calabrese, nutrizionista di fama internazionale nonché membro dell’ Authority europea per la sicurezza alimentare e il prof. Francesco Schittulli, stimatissimo chirurgo e Presidente nazionale della Lega Tumori. Il prof. Calabrese si è soffermato sulla graduale inversione di tendenza nella percezione generale dell’ alimentazione. Soprattutto nel Sud si sta passando da una dimensione puramente storicogastronomica alla consapevolezza che mangiare bene vuol dire vivere con minori rischi per la nostra salute. La scuola, soprattutto quella del settore alberghiero, sta producendo un notevole sforzo per offrire una formazione culturale e scientifica in tale direzione. Non solo: la figura del dietologo è sempre più equiparata a quella di un medico capace di contribuire attivamente alla tutela della salute. Le preziose conclusioni del prof. Schittulli hanno, invece, riguardato lo stato della lotta contro le malattie tumorali nel nostro Paese. I dati sono molto positivi: non solo l’ Italia è il secondo Paese al mondo per qualità media delle prestazioni sanitarie, ma i suoi abitanti sono anche i più longevi del pianeta. E’ vero che nell’ attuale contesto di sviluppo socio-economico è più facile ammalarsi di cancro, ma è incoraggiante apprendere che nell’ 80% dei casi vi sono elevate probabilità di guarigione. Gli applausi del numeroso pubblico in sala hanno suggellato la bontà dell’ iniziativa. Dulcis in fundo è giunto il momento che non poteva mancare in un dibattito sul “ mangiar bene” . Grazie all’ abilità creativa e alla buona volontà di docenti e studen-
ti dell’ IPSSAR è stato preparato, nella sede dell’ istituto, uno straordinario buffet con degustazione dei migliori piatti tipici della nostra tradizione mediterranea e locale. Davanti a quei colori e a quei sapori genuini anche il prof. Calabrese ha fatto qualche strappetto alle regole… Grande soddisfazione di tutti per le idee e gli sforzi del gruppo di lavoro della scuola carovignese; qualche rammarico per l’ assenza di un saluto di benvenuto da parte di rappresentanti dell’ Amministrazione comunale. Sarà per la prossima volta… LA REDAZIONE
Il Prof. Calabrese con gli studenti della “CUCINA”
Il Prof. Calabrese col gruppo sbandieratori “Rione Castello”
Il Prof. Calabrese con gli studenti della “SALA”
Un momento del dibattito moderato dal Professor Basile
Il Prof. Calabrese con gli studenti della “RICEZIONE”
Un pubblico numeroso e attento assiste al dibattito
Un momento della degustazione
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Ricco buffet offerto dalla Scuola Alberghiera di Carovigno
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LA NOSTRA COSTITUZIONE E’ IN PERICOLO: SALVIAMOLA
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opo gli appuntamenti elettorali, politici ed amministrativi dobbiamo volgere la nostra attenzione e il nostro impegno al prossimo referendum costituzionale del 25 e 26 giugno. Questo è un appuntamento politico essenziale del 2006: un governo o un sindaco si possono cambiare ogni cinque anni, la Costituzione invece è la cornice che definisce i diritti dei cittadini ed i rapporti sociali, e non può essere modificata ad ogni cambio di maggioranza. Il 25 giugno siamo chiamati a votare la proposta di modifica costituzionale voluta dal centrodestra, e ci sono diverse ragioni per bocciarla. Il primo motivo è proprio qui: una riforma costituzionale non può essere né di centrodestra né di centrosinistra, non può essere il frutto di forzature a maggioranza semplice, ma deve essere il risultato di discussioni e convincimenti più ampi possibile, in modo che tutti i cittadini sentano di essere garantiti, indipendentemente dalla contingente maggioranza di governo. L’ Assemblea costituente fu capace di trovare l’ equilibrio tra le culture cattolica, liberale, socialista e comunista, ed il risultato è stato un testo tra i più avanzati e libertari del mondo che a distanza di tanti anni mantiene vivi i propri principi fondamentali. Il centrosinistra ha annunciato come prima riforma istituzionale proprio l’ innalzamento del quorum di modifica costituzionale, in modo da impedire revisioni con maggioranze minime. Il motivo cruciale per votare NO al referendum del 25 e 26 giugno e bocciare questa riforma è legato al suo principio di fondo: la cosiddetta “ devolution” applicata in maniera rozza, sotto l’ ispirazione semi-secessionista della Lega, con la postilla dell’ “ interesse nazionale” , voluta da An. Così com’ è stata proposta dal centrodestra, la “ devolution” è il contrario di quello che è necessario per garantire un corretto funzionamento dei sistemi di democrazia decentrata basati su una pluralità di livelli di governo. In poche parole, le Regioni potranno fare come vogliono in materia di sanità, scuola e polizia amministrativa, salvo che il governo non abbia l’ impressione che venga intaccato il bene generale della
Còntimi nu cuntu
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sera del 25 Maggio, alle ore 18.30, nel salone del Castello di Carovigno, gli alunni della 5°D della Scuola Primaria "Ins F. Lanzillotti" di Carovigno, coordinati dall' Ins. Maria Antelmi, hanno presentato il loro lavoro dialettale concretizzatosi nella pubblicazione di un libro dal titolo: Còntimi nu cuntu. Iniziativa culturale ed educativa lodevole perché mette ragazzi di 10-11 anni di fronte alla realizzazione di un progetto che prevede un lavoro di gruppo, dove il gruppo è tutta la classe, favorendo, così, un loro possibile percorso futuro di attenzione verso le proprie radici e i valori della propria identità di popolo in una modernità che tutto ingloba e distrugge. Il libro raccoglie alcune storie, alcuni racconti che gli alunni hanno rinverdito strappandoli ai ricordi dei nonni e di qualche persona più anziana con una passione così fresca, così genuina, quasi un' iniezione di energia per chi, come me, si dedica da tempo allo studio e alla ricerca delle nostre tradizioni popolari. Un grazie voglio rivolgerlo, a nome di tutta la redazione di Francamente, a Maria Antelmi, da tempo impegnata in questo importante percorso educativo e ai ragazzi che mi auguro coltivino sempre più questa passione per la propria storia. Un appunto, invece, all' Amministrazione Comunale, assente da gran parte delle manifestazioni a sfondo culturale, tanto che non se ne accorge più nessuno. PINUCCIO CALÒ
nazione, e non blocchi le iniziative regionali. Ciò comporterebbe molte situazioni in cui Governo e Regioni potrebbero trovarsi in conflitto, e a farne le spese sarebbero naturalmente i cittadini. Proprio negli scenari in cui l’ autonomia decisionale delle regioni venisse pienamente dispiegata, ci sono però in atto gli effetti più pericolosi della riforma. La costituzione, nella modifica varata dal centrodestra, viene meno ad uno dei suoi compiti fondamentali: offrire piena garanzia dell’ uguaglianza di tutti i cittadini.
Ogni regione potrebbe modificare, sotto tutti gli aspetti, quanto ad oggi previsto nella scuola e nella sanità. Avere venti scuole diverse ci renderebbe ancora tutti cittadini dello stesso paese? E per quanto riguarda la Sanità, sia sul piano dei principi e dell’ applicazione del diritto alla salute, sia sul piano della sperequazione della ricchezza nelle diverse aree dell’ Italia, potremmo arrivare ad avere venti diversi livelli di tutela della salute, senza che lo Stato avesse la possibilità di ricondurre queste situazioni ad un equilibrio. In un quadro del genere il prezzo più alto lo pagherebbero i cittadini delle aree più povere del Paese a partire da noi Meridionali. Quanto alla totale autonomia della gestione della polizia locale, di cui non è ben chiara la necessità, si aprono spiragli a situazioni che non vorrei neanche evocare. In ogni caso, che si parli di scuola, di sanità o di polizia, i principi e le garanzie forniti dalla Costituzione e dalle leggi nazionali sarebbero persi; la fantasia ed il “ folklore” politico cui siamo stati abituati in questi ultimi anni ci farebbero temere l’ amplificarsi più paradossale delle contraddizioni tra le diverse aree del paese. Sono tanto chiare le ragioni per bocciare questa proposta di modifica costituzionale, quanto quelle che mi portano a dire che l’ Italia ha bisogno di riforme istituzionali in grado di chiudere la lunga fase di transizione e di ammodernare il Paese. E’ possibile modificare la seconda parte della Carta Costituzionale senza stravolgerne i principi fondamentali, attraverso un’ idea di coerente ed efficace riassetto di poteri e degli equilibri istituzionali nel rispetto dei fondamentali principi e valori democratici. Per fare ciò c’ è bisogno di aprire una nuova fase costituente che coinvolga tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, le Istituzioni e le forze attive del Paese. Ma questo sarà possibile solo se il 25 giugno vinceranno i NO. E’ importante dunque che anche a Carovigno, i Partiti, le associazioni, le Istituzioni, i Sindacati, la società civile tutta, si mobilitino per far prevalere le ragioni del NO al referendum del 25 giugno. CORRADO TARANTINO (SEGRETARIO DS CAROVIGNO)
“...A qualcuno dovevo pur assomigliare...”
E’
da un po’ di tempo che l’ università mi porta lontano dalla vita del mio paese e del mio partito. Ieri son tornata e ho letto l’ articolo di Rocco Semeraro in ricordo di “ Mimino di la camera del
lavoro” . Rocco Semeraro è mio padre... Praticamente io all’ ufficio ci sono nata e cresciuta, fra dichiarazioni del reddito, ici e manifestazioni, striscioni “ fatti in casa” con il nastro adesivo bianco, il frigo con l’ aranciata e Mimino con il ventilatore, la sigaretta, penna in mano e un sorriso… sempre. È questa l’ immagine che ho di lui, ogni volta che mi vedeva mi sorrideva, anche quando, dopo un po’ di tempo son cresciuta e in ufficio non ci andavo più a giocare sulle sedie che giravano. Non ho ricordi precisi della sua vita politica e sindacale, ero piccola, ma so che anche grazie a lui, mio padre è diventato il sindacalista che è. Sono orgogliosa di mio padre, del suo lavoro e di come lo svolge, della sua passione politica. E’ uno di quei pochi che ancora non mollano, nonostante tutto, cercando nel suo “ piccolo” di cambiare questo Mondo. E mi viene da ridere quando mi rimprovera perché a volte manco giorni interi per il mio impegno nel partito e nell’ Unione degli Studenti… e poi lui torna a casa con un quadro di Napolitano incorniciato per bene con scritto: “AUGURI PRESIDENTE”… scusate, ma io a qualcuno dovevo pur assomigliare!!! Spesso penso che se fossi nata qualche anno più indietro, avrei potuto fare di più, come loro. Loro appartengono a quelle generazioni che hanno visto e vissuto le lotte dei braccianti, le lotte contro la centrale nucleare a Torre Guaceto, quelle contro il fascismo. Sono passati tanti anni, e mio padre è ancora lì a sognare… e allora mi rendo conto che oggi c’ è ancor più bisogno di presenza e partecipazione, perché ciò contro cui si deve lottare spesso è invisibile. Non è più il caporalato o il fascismo; è la diffusa insofferenza, l’ apatia; i soprusi dei datori di lavoro pesano sempre più sugli stranieri, sugli extracomunitari, ed è assurdo
che nell’ era della globalizzazione, due individui diversi per età, o sesso, o “ razza” non abbiano ancora gli stessi diritti. L’ impegno è necessario, forse più di venti anni fa, perché gli abusi di potere, il voler arricchirsi grazie alla politica è più diffuso, ormai fa politica chi non sa fare nient’ altro, è un parcheggio retribuito, le cui conseguenze sono la riforma Moratti, la legge 30 e i tentativi di revisione della nostra costituzione. Non basta più essere attivi in un partito o in un sindacato; ora bisogna prima di tutto studiare tanto, informarsi, conoscere; non esiste più solo il nostro “ piccolo orticello” , ora tutto è in relazione con il resto del Mondo. Il nostro futuro, che mio padre e quanti come lui, hanno cercato di costruire, non sarà dei più rosei se le leggi del governo Berlusconi non vengono subito abrogate o perlomeno corrette. L’ istruzione e la formazione professionale non possono essere di competenza regionale, perché il grado di formazione degli studenti dipenderebbe dal grado di ricchezza della regione, ciò esclude subito tutti i giovani del Mezzogiorno. La flessibilità nel lavoro va bene, ma non il precariato; con contratti di tre mesi spesso non rinnovati, come fa un ragazzo a raggiungere quaranta anni di contributi, soglia minima per aver diritto a meno di mille euro di pensione? Giovani di Carovigno, non fidatevi di chi vi promette lavoro, non vendete il vostro voto, scegliete con la testa e, se posso dirlo, con il cuore. Carovigno, il Sud non ha bisogno di un posto di lavoro dato ad un amico, un parente, in cambio del voto; abbiamo bisogno di creare le condizioni affinché ci sia più lavoro e questo è possibile solo mettendo in conto le nuove tecnologie, le nuove figure sociali, i nuovi bisogni di questo Mondo senza barriere economiche. La nuova lotta dei giovani è la formazione. Tocca a noi essere in grado di dare alternative vere e valide a queste società… Senza mai dimenticare però la semplicità, la gioia e la forza con cui mio padre e tanti come lui hanno lottato e sperato in un Mondo all’ altezza dei nostri sogni. ANTONELLA SEMERARO
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Cosa è successo ai mezzi pilastri di recinzione del parco comunale?
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ualche giorno fa, percorrendo a piedi via Regina Margherita, ho notato, con molta sorpresa e con altrettanto sconcerto, che i mezzi pilastri di recinzione del nostro parco comunale,quelli che si affacciano sulla strada e che guardano verso il Castello, sono in pessime condizioni: molti dei blocchi in pietra locale dura impiegati per realizzare i mezzi pilastri, sono staccati l’ uno dall’ altro, altri sono stati rotti, altri mancano del tutto. La domanda è, chi o cosa, ha potuto determinare lo stacco dei vari blocchi e la lesione dei pilastri? Uno stacco che difficilmente si sarebbe potuto verificare in così poco tempo e così pesantemente per tutti i pilastri. Non ci accorgiamo che il nostro patrimonio sta andando allo sfascio grazie, non tanto all’ usura del tempo, visto che la tecnica costruttiva dei nostri avi era studiata per resistervi ed era fatta con i materiali e mezzi migliori allora presenti, ma quanto piuttosto all’ incuria dell’ uomo del nostro tempo?! Sarebbe utile che chiunque avesse visto o saputo qualcosa prendesse la sana decisione di denunciare gli atti vandalici, e che, chi di dovere, inserisse anche questo nel proprio programma di recupero e restauro della città. Pian piano, nell’ indifferenza di ogni giorno, stiamo perdendo ogni resto del nostro passato, per un futuro che non è affatto di buon auspicio. CARMELA IAIA AGENZIA WIND Enel Distribuzione
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Dov’è finito il confronto?! Personalmente sono convinto che tutti i ragionamenti e le analisi debbano investire sempre la sfera dei principi, delle regole, delle opportunità e mai quella delle persone. I principi possono essere o no condivisi, ma non per questo devono essere percepiti come oggetto di ostilità in un gioco delle parti che devono imparare a rispettare i propri ruoli istituzionali senza mai diventare fazioni in lotta. Sono convinto che anche Carovigno stia risentendo del clima di tensione che ha investito la politica a livello nazionale e che mi auguro duri ancora per poco. Come non accorgersi che, nella nostra città, anche i rapporti tra persone vanno logorandosi e che anche i soggetti più sobri, le persone più ragionevoli, si stanno lasciando contaminare. A Carovigno non solo si è interrotto il dialogo ma è la stessa voglia di dialogo che è venuta meno. Succede che se un cittadino segnala: • Che nella nostra città si rende necessaria una revisione del piano del traffico perché tantissime strade, a doppio senso di marcia, sono impercorribili causa le lunghe file di macchine parcheggiate in entrambi i lati della carreggiata; • Che attraversare C.so Umberto I è diventata impresa ardua; • Che per raggiungere alcuni punti del paese si rendono necessari molteplici giri viziosi; • Se cita l’ affermazione, di alcuni giorni fa, di un turista, a Santa Sabina, che definì un optional il rispetto della segnaletica e dei limiti di velocità, questi viene segnalato come nemico dell’ Amministrazione Comunale. • Se sostiene che le nostre località balneari necessiterebbero, già dal periodo pasquale, di un minimo di pulizia, almeno nelle zone più frequentate, comprese quelle demaniali;
rei q uesto: “ disinformata e contenta” . sul termine disinformata in q uanto
sul termine contenta ci sarebbe poco da dire, si sa a Carovigno la gran parte della gente si accontenta per poco e per niente (per scarsa cultura o per miseria?
mh a!!!). Credo ci siano due categorie di persone: q uelli ch e non san-
no assolutamente niente di ciò ch e accade nel proprio paese, e purtroppo sono la stragrande maggioranz a, e q uelli ch e pur essendo più
o meno informa-
ti non h anno il coraggio di esprimere il proprio critico pensiero giusto o sbagliato ch e sia e al di là di q ualsiasi estraz ione politica. (li puvirieddi e li poviri a lori: a voi la scelta). Ci sarebbe anch e una terz a categoria q uesta veramente unica e speciale: i professionisti, ma di costoro si parlerà in apposita
A cura di Aldo Bellanova
cartolina. D unq ue due gli elementi essenz iali per essere informati da un punto di vista sociale economico e politico: la predisposiz ione da parte della gente ad essere interessati a ciò ch e accade intorno (un legittimo diritto); un adeguato e veritiero sistema informativo ch e il governo del nostro paese (ma anch e e soprattutto le forz e politich e dell’opposiz ione) dovrebbe mettere in atto attraverso i mez z i più
opportuni (legittimo dovere). E pensare ch e nell’ultimo bi-
lancio consuntivo anno 2 0 0 5
è
ALLA GENTE DI CAROVIGNO
stata spesa per “ informaz ione ai cittadini” la
cospicua cifra di euro 2 2 .6 8 7 ,0 0 . Per q uali informaz ioni poi solo D io forse lo saprà . Non dobbiamo mai dimenticare, Cara G ente, ch e q ueste persone (sindaco, assessori) vengono pagati con i nostri soldi (euro 1 4 2 .4 0 3 ,5 9 ) per cui devono essere al nostro serviz io e possiamo liberamente definirli nostri dipendenti. Non bisogna rinch iudersi nei propri confini ma avere il coraggio di esprimere le proprie idee. non abbiate paura, la paura offusca la mente. Sarà poi q uello ch e vuole l’attuale classe politica?
Un
adino dal citt saluto
francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini
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BASKET: IL CAROVIGNO RIMANE IN SERIE D
Se dovessi dare un titolo per un libro o un film sulla gente di Carovigno da-
Se si riflette, interessante soffermarsi più
• Che si renderebbe necessario invitare i cittadini residenti a collaborare in questo impegno almeno tenendo puliti i marciapiedi relativi all’ immobile di proprietà, si viene appellati come rompiscatole; • Se ci sono sempre più giovani e non che si appassionano alle tematiche della valorizzazione e della conservazione del nostro patrimonio storico e archeologico e lo comunicano dalle pagine di questo giornale, sono considerati comunisti. • Se si chiede il rispetto del territorio in un ottica di lungo periodo e ci si batte per un piano delle coste che non sia invasivo e lasci spazio alle future generazioni, si è accusati di non volere lo sviluppo; Non mi pronuncio oltre perché penso di aver dato il senso del mio ragionamento, ma lasciatemi dire con forza che così non è, così non può e non deve essere. Qualsiasi Amministrazione, di qualsiasi colore essa sia, deve dialogare con queste persone, deve riconsiderare il ruolo del Consiglio Comunale come momento di confronto e di democrazia, deve far tornare la voglia di dialogo soprattutto nell’ ottica che le Amministrazioni passano anche sulle mancate occasioni di crescita di una comunità. PINUCCIO CALÒ
72012 CAROVIGNO
Il Carovigno di Coach Gino Mautarelli batte Manfredonia in gara 3 dei playOut e si aggiudica il diritto di permanenza nel campionato di serie D. La lettura del risultato finale potrebbe far credere di aver assistito ad un incontro scontato, dominato da una sola squadra ma non è stato cosi. La gara è stata intensa e piacevole. Ha vinto il team che ha saputo gestire meglio i momenti cruciali del macth non lasciandosi intimorire da avversari mai domi e che hanno pagato un nervosismo meno lecito del consentito. Match winner Giuseppe De
Maria con 38 punti realizzati e una percentuale quasi perfetta dalla lunetta (11 su 13). Da segnalare anche Della Porta, autore di 14 punti. Da sottolineare l' entusiasmo di un numeroso pubblico, con alcune presenze di supporters provenienti da Manfredonia. Per il Carovigno si chiude una stagione cominciata male ma finita in netta ripresa; si ripartirà con quanto di buono realizzato nell' ultima parte del campionato per costruire una squadra che rispetti le ambizioni di una piazza che ha riscoperto la passione per il basket. Tabellini dell'incontro Carovigno: Caravaglio 2, De Maria 38, Lo Parco, De Donno, De Girolamo 2, Buongiorno 15, Tanzarella 5, Fersino 15, Pupino, Della Porta 14. Coach: Gino Mautarelli Manfredonia: P. Prencipe, T. Prencipe, Ciuffreda 7, Buccino, Mastroluca 8, Villani, Vaira 15, Totaro 19, Fischetti 15, Castriota 2. Coach: G.Ciociola
Body building - Push power Aerobica - Step - Latino Balli di gruppo - Ginnastica dolce - Karate tradizionale Aerofit m arzial - Fitboxe Via S. Quasimodo, 18 - CAROVIGNO (B R ) Tel. 0831.994030
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