2005-12

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il giornale dalla parte dei carovignesi

francam e nte I FANTASMI DELL’ANAGRAFE Ne l ce n sim

e n to d e l 2 0 0 1 a C a ro v ig n o i co n ti n o n to rn a n o

SERIE A O SERIE B?

A tale disposizione il Comune ha ottemperato solo abbondantemente dopo la chiusura del censimento e lo svolgimento delle elezioni Amministrative”. Il Comune di Carovigno inviò all’Istat un documento con il riallineamento dei dati anagrafici dal quale risultavamo sopra i 15.000 abitanti ma si era ormai fuori tempo massimo e quei dati non furono presi in considerazione.

I Comuni italiani si dividono, tanto per usare un termine calcistico, in due categorie: Comuni di serie A e Comuni di serie B. Ci si può iscrivere nella serie che conta se si superano i quindicimila abitanti altrimenti si è costretti alla serie inferiore. Chi gioca in serie A, ha diritto a maggiori finanziamenti, a poter gestire un numero maggiore di licenze e trasferimenti statali. Nei Comuni sopra i quindicimila abitanti si vota con un sistema elettorale più democratico, ossia il doppio turno: fanno il ballottaggio i due contendenti che hanno ottenuto più consensi senza essere arrivati alla maggioranza assoluta. Col turno unico, invece, si vince anche grazie ad un solo voto di differenza. Il dato ufficiale emerso dal 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 attesta che la popolazione legale di Carovigno è di 14.960. Eravamo meno di quindicimila abitanti nel 1991 e a distanza di dieci anni lo risultiamo ancora. Siamo in serie B e ci dovremo restare fino ad ottobre del 2011 data in cui, scaduti i dieci anni, si provvederà ad un nuovo Censimento. Conquistano la serie A invece, per fare un esempio a noi vicino, San Pietro Vernotico con 15.004 abitanti e Latiano con 15.371. Sono dati questi che fanno riflettere.

I CONTI NON Il sito ufficiale del Comune di Carovigno cita TORNANO che la popolazione residente ammonta a 15.559. Cifre alla mano cerchiamo di fare qualche conto. Nel periodo in questione all’ufficio elettorale risultavano 13.310 elettori, quindi gente che aveva superato i 18 anni di età. Questa cifra bisogna sgravarla di 1.138 elettori non residenti o residenti ma domiciliati all’estero. Siamo a 12.172. Gli iscritti alla scuola materna erano 511, alle elementari 895 e alle medie inferiori 574. 12.172 + 511 + 895 + 574 = 14.152 abitanti. A questo punto bisogna prendere in considerazione il gruppo di abitanti compresi tra gli zero ed i tre anni di età e quelli non maggiorenni ricadenti nella fascia già oltre la scuola dell’obbligo, che rappresenta mediamente il 40 per cento della popolazione giovanile. Dato stimato in 1.300 unità. 14.152 + 1.300 = 15.452 pressappoco il dato pubblicizzato dal sito del Comune e che dovrebbe corrispondere al dato reale.

IL FATTACCIO

Il numero degli abitanti del comune di Carovigno, alla data del 21 ottobre 2001, era stato originariamente indicato in 15.188 e citando

Siamo quindi oltre i quindicimila abitanti, dovremmo essere in serie A e invece siamo in serie B. Per colpa di chi? Come fanno a sparire nel nulla quasi seicento abitanti? Come è possibile che l’attività di rilevamento, in sede comunale, sia stata condotta in maniera così approssimativa? Chi aveva interesse affinchè Carovigno non varcasse la soglia dei quindicimila abitanti? Chi era il Consigliere Regionale di cui parla l’Onorevole Sgobio artefice del ricorso? Qual’era la posta in palio? Abbiamo provato a rispondere a queste domande, ma abbiamo trovato tutte le porte chiuse. La risposta del Sottosegretario di Stato per l'interno Antonio D'Alì all’interrogazione prodotta dall’onorevole Sgobio fu superficiale e senza entrare nel merito della questione. L’interrogazione Consiliare prodotta dal centrosinistra in cui si chiedeva: “una relazione scritta al fine di fare chiarezza ed eventualmente per individuare possibili responsabilità politiche; copia del verbale stilato dalla prefettura; copia dei dati ufficiali riguardante la situazione della popolazione ante e post operazioni di censimento e copia dei dati inviati all’Istat alla fine delle operazioni di censimento” non ha avuto nessuna risposta da parte dell’Amministrazione Comunale. La proposta del centrosinistra di nominare una commissione d’inchiesta non ha avuto seguito nella maggioranza. Persino un colloquio tenuto dai rappresentanti dell’opposizione col Prefetto di Brindisi non ha prodotto alcuna chiarezza. Un muro di gomma omertoso e persistente. Una cosa è certa. Nel 2003 a Carovigno c’erano le elezioni amministrative. In campo c’erano tre schieramenti i cui rispettivi candidati Sindaci erano Vittorio Zizza, Rosetta Fusco e Angelo Lanzillotti. Qualcuno voleva evitare a ogni costo il ballottaggio? O peggio ancora, qualcuno per raggiungere il proprio scopo non ha esitato a penalizzare un’intera collettività fregandosene del bene comune a vantaggio della propria gloria personale? MARIO CICORIO

CONSIDERAZIONI

testualmente quanto affermava l’onorevole Giuseppe Cosimo Sgobio dei Comunisti Italiani nella sua interrogazione parlamentare sul caso censimento di Carovigno: “a seguito di un ricorso presentato da un consigliere regionale si procedette ad una verifica, con la supervisione di ispettori Istat e della Prefettura che, in quella sede, confermarono la fondatezza del ricorso, invitando chi di competenza a rivedere il dato effettivo degli abitanti”. Tale numero veniva ridotto di n. 288 unità, scendendo così a 14.960, numero che ha assunto carattere di ufficialità a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Dpcm 2 aprile 2003. Ma continua ancora l’Onorevole Sgobio: “Nello stesso periodo cominciò a circolare, all'interno del territorio del Comune, anche la notizia dell'esistenza di un grosso elenco di residenti non ancora censiti, tanto che, a censimento ancora in corso, l'Istat diramava una disposizione che prevedeva l'allineamento dei dati con i settori ancora esclusi dai rilevamenti.

LE PAROLE E I FATTI

Il

3 e 4 aprile 2005 i cittadini pugliesi hanno scelto, con il loro voto, Vendola e il Centrosinistra per il Governo della Regione Puglia. In quella stessa occasione a Carovigno fu invece Fitto e il centrodestra ad assicurarsi la stragrande maggioranza dei voti. Il risultato di Carovigno, in netta controtendenza rispetto a quanto stava accadendo nel resto della nostra regione, fu determinato dalla grande affermazione personale dell’ex Consigliere Regionale Mele, candidato nelle liste dell’UDC. In sostanza, i nostri concittadini scelsero di votare per il “paesano” candidato che aveva maggiori possibilità di essere eletto e lo schieramento che questo rappresentava. La teoria che in quei giorni circolava per il paese era infatti che non importava se Fitto e il Centrodestra avessero fallito la prova del governo Regionale, non importava che il Centrosinistra avesse gli uomini e le idee per rilanciare la Puglia, no, tutto ciò non contava; la cosa determinante era che Carovigno, per godere dei favori della Regione, dovesse eleggere il “suo” consigliere Regionale.

Sono passati ormai 9 mesi da quelle elezioni, governa il Centrosinistra, il “paesano” non è più consigliere regionale (ma non vi preoccupate, si è sistemato alla SOGIN e si occupa della gestione degli impianti nucleari!…), ed è possibile tracciare un primo bilancio delle politiche regionali e verificare se quella teoria era giusta o sbagliata. Chiediamoci: Carovigno e i carovignese hanno avuto le risposte ai loro problemi quando governava Fitto e Mele o ciò sta accadendo adesso che governa il centrosinistra? Per rispondere a questa domanda analizziamo i fatti: SANITÀ: il Presidente Vendola e il Centrosinistra hanno abolito il ticket sui farmaci per i cittadini con reddito fino a 22.000 euro (+1000 euro per ogni figlio a carico fino ad un massimo di tre). Questa norma è entrata in vigore il primo ottobre scorso e riguarda più di 2milioni di cittadini pugliesi, in particolare i ceti più deboli e i redditi medio-bassi che così non pagheranno più la tassa sulla salute introdotta da Fitto. ARNEO: dopo anni di false promesse e di impe-

gni mai mantenuti, il presidente Vendola e il Centrosinistra con la legge regionale n.8 del 11/8/2005 ha sospeso il pagamento del tributo 630 richiesto dall’ARNEO, e nel frattempo sta lavorando ad una riforma dei consorzi di bonifica al fine di sopprimere una tassa ingiusta che viene imposta senza dare alcun servizio. DEPURATORE: sulla storia del depuratore a Carovigno si potrebbero scrivere libri. È l’emblema del malgoverno della cosa pubblica. Finalmente la regione Puglia ha sbloccato un finanziamento di 4,5 milioni di euro per la realizzazione dei collettori intercomunali per il convogliamento delle acque reflue e delle pubbliche fognature, nonché per il completamento dell’impianto di depurazione. Bastano solo questi tre esempi per dire che la “teoria del paesano” era completamente sbagliata. Certo, la veridicità di quella teoria dipende molto dalle qualità, dallo spessore politico, dalle capacità del “paesano”, ed è quindi molto probabile che da questo punto di vista siamo stati molto sfortunati! È comunque evidente che Carovigno e i carovignesi hanno guadagnato dalla vittoria

del Centrosinistra. A riprova di ciò basta dire che lo stesso sindaco Zizza in una iniziativa pubblica, alla presenza dell’Assessore regionale Barbanente, è stato costretto ad ammettere che finalmente aveva a che fare con una Regione disponibile e pronta a risolvere i problemi dei cittadini. E se lo ha detto il Fido del “paesano”… CORRADO TARANTINO

La Redazione di

francamente au g u ra u n

F elice N atale e u n A nno di P ace

francam e nte - nuova serie - n. 7 - DICEMBRE 2005 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - [email protected] (chiuso in Tipografia il 15/12/05)

francamente è scaricabile dal sito www.carovigno.net

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Il P ian o d elle C o ste

Il

Piano delle Coste (P.C.C.) è uno strumento urbanistico che permette ai Comuni, di stabilire attraverso un attento studio pluri-disciplinare del proprio territorio e sulla base delle diverse tipologie di aree che lo caratterizzano (per es. le aree di sviluppo urbanistico, le aree di rispetto, le aree turistiche, le aree protette, le aree vincolate, le aree vincolabili, le aree archeologiche, etc..), le linee guida per uno sviluppo turistico-economico compatibile con quei presupposti. Il Piano quindi, nella sua fase progettuale, si sviluppa attraverso vari livelli: da un primo livello teorico, caratterizzato dall’ individuazione e definizione di tutte le aree riscontrabili sul terreno, ad un livello “cartaceo”, caratterizzato dal posizionamento di tutti i dati raccolti sulla cartografia di base accompagnata dalle dovute relazioni tecniche, all’ultimo, conclusivo livello, che è quello pratico, di attuazione del Piano, caratterizzato dalle Azioni che seguiranno a quegli studi (concessioni, le imposizioni di vincolo, etc..). L’elaborazione del Piano delle Coste da parte del nostro Comune, rientra nel quadro più ampio dell’elaborazione del Piano Regolatore Comunale, un lavoro articolato e complesso, che è stato avviato ormai da qualche tempo dalla Società S.p.a. ASQ per conto del Comune di Carovigno. La proposta di Piano Comunale delle Coste, che è attualmente disponibile alla visione e re-visione di tutti i cittadini, è stata presentata qualche mese fa dal Comune in forma chiaramente provvisoria. Leggendo il Progetto di Piano Comunale delle Coste, appaiono evidenti innanzitutto due aspetti: Da una parte, sia gli studi che hanno preceduto la Proposta di Piano, sia il passaggio dall’aver preso coscienza delle proprie realtà territoriali all’elaborazione progettuale del Piano, sono stati dettati da un’approssimazione di fondo (ci si è avvalsi solo di studi di tipo geomorfologico e botanico-vegetazionale della costa, trascurando gli altri aspetti, quali quello paesaggistico e storico-archeologico, che sono stati svolti avvalendosi dei soli documenti presenti al Comune, i Piani P.U.T.T., e non facendo riferimento a studi e/o competenze aggiornate in materia); Dall’altra parte, tutta la costa di Carovigno, lunga ben 13 km, articolata tra spiagge basse e medie scogliere, è stata interessata, per la massima parte, dalle seguenti definizioni: S.L.S. (Spiagge libere con Servizi), S.B. (Stabilimenti Balneari), L.A. (Lidi attrezzati), A.C. (aree complementari..), P.O. (Punti di Ormeggio), dove tali semplici definizioni implicano, seppure ancora solo su carta, la privazione e/o privatizzazione di quei tratti di costa. Ma andiamo con ordine e nel dettaglio: La Proposta di Piano è stata articolata in n. 8 Elaborati, cui si aggiungono i relativi strumenti cartografici, nelle diverse scale, utili ai fini dell’individuazione di esse sul Piano. L’Elaborato n. 1, quello di introduzione al Piano vero e proprio, prospetta, con apparente chiarezza, una situazione ottimistica, dove sembra aver prevalso un’oculata analisi delle problematiche territoriali e un’ altrettanta oculata gestione e fruizione della costa. Nell’ elaborato, infatti, si afferma e si ripete che il Piano della Costa è venuto realizzandosi a partire da uno studio geo-morfologico e botanico-vegetazionale della costa, studio che ha chiarito le differenze, le peculiarità e le problematiche areali di essa, e da quello si è poi determinata sul Piano la fruibilità o non, di ogni sua parte. Risultato è stata la “zonizzazione” del territorio costiero sulla base di una sola distinzione principale: 1) Aree di interesse turistico-ricreativo, e, 2) Aree concedibili, individuate in aree demaniali che non siano interessate dalla presenza di cordoni dunari e retrodunari, dal delicato equilibrio ambientale. Si escludono da queste due, le aree salvate dai vincoli paesaggistici e archeologici, e le aree non fruibili per limiti di natura geo-morfologica, tra cui le due aree protette della costa, quali l’area portuale di S. Sabina e la Riserva di Torre Guaceto. L’Elaborato n. 8 contenente “ le Norme tecniche di attuazione” , invece, chiarisce meglio la situazione: infatti nel Piano, se da un lato, si è destinata un’ abbondante, spropositata, superficie costiera ai di-

versi S.L.S. (Spiagge libere con Servizi), S.B. (Stabilimenti Balneari), L.A. (Lidi attrezzati), A.C. (Aree complementari..), P.O. (Punti di Ormeggio) e Strutture per il varo e l’alaggio imbarcazioni da diporto, per un totale di 201.384,16 mq. di superficie demaniale, pari al 61,49 %, tutte comode aree di arenile da privatizzare; dall’altro lato, invece, si è destinata all’utenza non pagante, solo una piccola quantità di superficie di costa definita S.L. (Spiagge Libere), o meglio Scogli Liberi, visto che si tratta di tutti quei tratti di costa medio-alta e frastagliata che noi generalmente definiamo scogli, ritagliati sapientemente qua e là tra le aree di arenile più belle e più comode, per un totale di 126.085,26 mq. di superficie demaniale, pari al 38,50 %, contro il 40% previsto. Tali aree sono state scelte per quei cittadini che non vorranno o non potranno usufruire dei servizi stabiliti a discrezione del privato, nei suoi vari S.L.S., L.A., S.B., A.C., P.O., perché il loro accesso sarà limitato dalle disposizioni imposte dal concessionario e saranno proprio quei tratti di costa poco praticabili, sia per i bambini, sia per gli adulti che non sanno tuffarsi, i lidi obbligati della cittadinanza. Le Aree concedibili individuate dal Piano delle Coste Comunale riguardano gli S.B. (Stabilimenti Balneari), L.A. (Lidi attrezzati), P.O. (Punti di Ormeggio) e le Strutture per il varo e l’alaggio imbarcazioni da diporto. 1. Secondo l’art. 3 dell’Elaborato n. 8, gli Stabilimenti Balneari S.B., sono “strutture aperte al pubblico a gestione unitaria…., recintate”, di natura commerciale e privata, previste per ospitare i turisti. Si pensi che tali stabilimenti balneari occuperanno una superficie demaniale pari a 66.932,89 mq. totali, dislocati a intervalli lungo la costa, ben inseriti tra Le Spiagge Libere (S.L.) e le Spiagge Libere con Servizi (S.L.S), fatto che in sé presuppone la possibilità, in un futuro più o meno lontano, di ampliare quelle aree demaniali privatizzate ed estenderle nelle aree vicine che sono di uso pubblico. La loro estensione superficiale sarà libera e non più controllabile nel tempo, senza considerare l’impatto ambientale che tale eccessivo numero di strutture porterà nei nostri mari. 2. I L.A. (Lidi attrezzati) a loro volta, secondo l’art. 13 dell’Elaborato n. 8, sono lidi privati, di natura commerciale, pensati in funzione collaterale e complementare alle strutture turistiche, poiché offrono all’ospite della struttura, una meritata porzione di spiaggia privata, ove il concessionario offrirà i servizi previsti, con le stesse possibilità e potenzialità di chi gestisce gli Stabilimenti Balneari, ridotte solo nel 50%. Essi occuperanno ben 43.528,84 mq di superficie demaniale, pari al 13.29 % della costa. 3. A chiudere la classifica ci sono le aree, due, previste per la concessione di P.O. (Punti di Ormeggio) e Strutture per il varo e l’alaggio imbarcazioni da diporto. Secondo gli artt. 15 e 16 dell’Elaborato n. 8, anche tali aree, in tutto simili, saranno di natura commerciale e privata, e oltre a delimitare lo spazio demaniale terrestre delimiteranno lo spazio demaniale marittimo. Un caso a parte sono le Aree Complementari A.C. e le Spiagge libere con Servizi S.L.S., che sul Piano non vengono fatte rientrare nella Categoria di “Aree Concedibili”, ma di fatto lo diventano. 4. Le A.C., secondo l’art. 19 dell’Elaborato n. 8, sono aree non di arenile, ritagliate a monte della costa, individuate sul Piano proprio dietro i costoni dunosi della Mezzaluna, a Est del fiume, nell’importante area di interesse storico –archeologico, e paesaggistico. 5. Tali aree sono n. 4 e comprendono rispettivamente un’ area per il parcheggio, una per il verde, una per il transito, e una per impianti sportivi e annessi punti vendita. 6. Il finale è lo stesso. 7. Le S.L.S. (Spiagge Libere con Servizi), secondo la definizione contenuta nell’Elaborato n. 1 (p. 18), sono “Aree di fruizione libera” in cui è possibile ottenere “concessioni di attività di servizio”, aree che occuperebbero una porzione di demanio costiero pari al 20%, ma che in realtà interesserebbero ben 76.647,95 mq., pari al 23.40 %, (come è attestato dalla stessa fonte), ritagliate qua e là lungo la costa.

8. Nell’Elaborato n. 8, art. 20, in ben 9 punti, si definiscono le S.L.S a cominciare dall’ingresso a tali aree, che si proclama “gratuito ed aperto a tutti indiscriminatamente”, e che può, per migliorare la qualità del servizio su di esse, a discrezione del Comune, venir ulteriormente ristretto ad un numero minore di persone per via di possibili concessioni a privati su porzioni di esse. Il privato, a sua volta, potrà offrire all’utenza, a sua discrezione, servizi a pagamento, allestire temporanei chioschi e spogliatoi, cui dovrà aggiungere allestimenti di servizi igienico-sanitari e di primo soccorso. Tutto ciòimplicherà chiaramente una riduzione della superficie delle aree libere con servizi S.L.S., il cui accesso sarà di fatto limitato proprio dalla presenza fisica di così tante strutture, e ciò renderà quelle aree così illusoriamente pensate pulite e provviste di servizi per tutti, di fatto precluse alla comunità. 9. Tali aree infatti sottendono la possibilità di concedere sempre più porzioni di arenile a privati su richiesta, i quali potranno scegliere per il proprio stabilimento il punto migliore di esse, visto che sul Piano si specifica la possibilità che quelle strutture possano avere sede sulla proprietà privata degli stessi richiedenti. 10. Ma allora, ci si chiede, il privato ha già sapientemente acquistato porzioni strategiche su suolo demaniale, poi condonate, oppure il demanio a Carovigno non esiste e anche la spiaggia può essere proprietà privata? Tutto questo sempre e solo a discrezione del Comune e del privato! Non solo. 11. Il Comune potrà stabilire delle distanze tra “le diverse strutture asservite ai servizi delle singole concessioni” sulla S.L.S., il che significa che una Spiaggia Libera con Servizi potrebbe essere interessata da più concessioni di attività di servizi a privati. Quello che in questa sede si vuol far notare è che, in tutta la Proposta di Piano, esiste in realtà, un vizio di fondo, che è la riconducibilità di tutte le aree demaniali carovignesi, alla formula della concessione /convenzione privata, non considerando invece, per la gestione di alcune di esse (ad es. gli S.L.S.), la formula della gestione Comunale, di tipo pubblico: questo potrebbe attuarsi facilmente attraverso la nuova Società comunale Multi-servizi Carbina (società nata per gestire e risolvere a livello comunale tutte le problematiche collegate alla vita del Comune), offrendo così ai tantissimi giovani inoccupati e disoccupati la vera possibilità di lavorare, almeno stagionalmente, per il proprio Comune, nel proprio Comune. Non è detto, infine, che i 13 km di piana costiera che i nostri avi ci hanno dato in eredità debbano essere tutti utilizzati a fini turistico-ricettivi: spesso si dimentica che non è la quantità delle strutture ricettive a fare la differenza e ad incrementare l’economia di un paese disagiato come il nostro, (incrementerebbe in realtà solo l’economia di pochi); si dimentica che il turista in vacanza ha bisogno di tranquillità, per questo apprezza anche le semplici bellezze naturali, gli sguardi sul mare che la nostra costa offre in più punti, purchè siano puliti; e che per offrire la qualità ed un ricordo positivo ai nostri ospiti forestieri è solo la buona gestione e l’ottimizzazione dei servizi offerti dalle strutture private e da una migliore gestione comunale delle spiagge, che devono essere rese vivibili per tutti, e che invece, da molti anni ormai, sono diventate la nostra vergogna. IAIA CARMELA

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CARBINIA O NON CARBINIA?

Il

Consiglio Comunale del 30 novembre scorso ha discusso l’assestamento di bilancio che conteneva una serie di variazioni in aumento rispetto alla spesa prevista. L’immediata constatazione è che il Comune di Carovigno è amministrato all’insegna della quotidianità. Senza programmazione, attraverso interventi scollegati e non previsti in un quadro generale. Riflettendo nel merito, ciò che più colpisce l’attenzione è l’aumento di spesa di 320.000 euro per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Intendo soffermarmi, così come ho fatto in Consiglio Comunale, proprio su questo punto, nel rispetto dei cittadini di Carovigno che stanno pagando, a partire da gennaio 2005, la tassa sulla raccolta rifiuti aumentata del 10%. Questo aumento, come dimostrammo nel n. 1 di Francamente, è legato alla nascita della società Carbinia S.p.A., la quale avrebbe dovuto gestire tutti i servizi comunali, dal servizio mensa per gli alunni, al servizio per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Risulta, invece, che il servizio mensa scolastica è stato dato in gestione a privati, e per il servizio rifiuti, oggi 7 dicembre, veniamo a conoscenza che si sta avviando una gara il cui bando riporta la data del primo dicembre 2005. Si tratta di una gara a trattativa privata, organizzata a discrezione del responsabile del servizio. In questa gara non sono previsti i criteri per l’individuazione delle ditte da invitare, né la loro caratteriz-

zazione, non ci sono criteri per la selezione, non ci sono sanzioni a tutela degli interessi del Comune che non ha elementi per valutare la qualità del servizio. È una gara per due mesi che si chiuderà, perciò, con un costo elevato per il Comune, e si chiuderà prima ancora che esca questo giornale; infatti le offerte dovranno pervenire entro il 9 dicembre, in fretta e furia e il tutto ammantato di silenzio e di mistero. La domanda nasce spontanea: • Perché è stata costituita la società Carbinia S.p.A.? • Perché finora è stato pagato un Presidente, un Direttore Generale, un Consiglio di Amministrazione? • Perché si indice una gara per la raccolta rifiuti per due mesi, se si era stabilito che la società Carbinia S.p.A. sarebbe “ partita” il primo marzo 2006? • Quale parte avranno i cittadini in questa intricata operazione? Di fronte a questo quadro, potrebbe insorgere il dubbio che la società Carbinia S.p.A. non decollerà, che la gara sarà vinta da una ditta predestinata e che tale ditta deterrà sine die la gestione dei rifiuti solidi urbani del nostro paese. Tutto ciò, ad oggi è solo la possibilità di un dubbio, ed è tutto da dimostrare. È certo, invece, che sui cittadini di Carovigno si abbatteranno i costi maggiorati del servizio raccolta rifiuti, e l’eredità di operazioni che escludono totalmente gli interessi della cittadinanza.

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uando io parlo di deficit culturale, non intendo riferirmi solamente al numero di libri che uno legge in un anno, al titolo di studio che uno ha, alla sua cultura in generale.

Per me deficit culturale vuol dire anche incapacità di ascolto, incapacità di discernere tra voci strumentali e voci che da sempre si levano alte per pretendere la crescita e lo sviluppo della propria comunità. Quando dico che i tempi della politica, a Carovigno, sono molto lenti e poco reattivi a situazioni che cambiano, lo dimostro nei fatti e nel raffronto con la situazione oggettiva che il paese vive. Quando dico che alla politica interessa poco ciò che pensa la gente e, in particolare, se questa non appartiene alla parrocchia od alla lobby di potere, credo di dire cosa concreta. Approfitto delle pagine di questo giornale per rendere nota una lettera che in data 16 Ottobre 2003 inviai, dopo averla regolarmente protocollata, al sindaco di Carovigno Vittorio Zizza. Quando si è chiamati ad amministrare una città, ci si trova di fronte a problemi e problematiche di diverso peso e di diversa collocazione. Ci sono problematiche strutturali di più difficile soluzione e problematiche più spicciole che, invece, richiedono solo un po’ più di attenzione e di buona volontà. Una di queste è la mancata finitura degli esterni delle abitazioni e della loro colorazione. Quante volte, girando per Carovigno in macchina o a piedi, ci capita di vedere nella stessa strada case tinteggiate di verde, rosso, arancione, marrone. Seguivano alcuni suggerimenti e le conclusioni riguardanti i tempi che non potevano essere da un giorno all’altro ma che sicuramente nel medio periodo avrebbero fatto assumere a Carovigno un aspetto più gradevole. Naturalmente nessun cenno di riscontro a quella lettera ne alcun segnale di inversione di tendenza, anzi. Oggi il fenomeno sta assumendo dimensioni più drammatiche con l’uso di colori ancora più accesi che vanno stravolgendo il volto della città ed il mio vuole essere un grido di dolore e un accorato appello a qualche amministratore più sensibile che prenda a cuore il problema.

ROSETTA FUSCO

PINUCCIO CALÒ

Il Gruppo Sbandieratori “Rione Castello” in udienza dal Papa

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i è tenuta Mercoledì 23 novembre a Roma l’udienza privata di Sua Santità Benedetto XVI alla quale ha partecipato il Gruppo Sbandieratori Città di Carovigno “ Rione Castello” e la ProLoco. In una giornata fredda di primo inverno, dove il sole faceva capolino nell’arco dell’udienza il santo padre ha saputo riscaldare i cuori con le sue parole e gesti pregni di umiltà e amore. Presenti numerose delegazioni da tutta Italia, fra queste la delegazione dell’UNPLI (Unione nazionale pro-loco d’Italia), a rappresentare Carovigno la Pro-Loco con gli Sbandieratori Città di Carovigno “ Rione Castello” . Il corteo degli Sbandieratori ha attraversato Piazza San Pietro giungendo sul sagrato della Basilica per attendere l’Arrivo del Pontefice. Lungo la sfilata gli squilli delle chiarine, il ritmo dei tamburi e le coreografie degli sbandieratori hanno iniziato a riscaldare le mani dei presenti, per gli applausi, e gioire per i lanci delle bandiere che accarezzando il cielo hanno tenuto tutti con la testa all’’insù . Stupende le movenze e le coreografie che grazie alla cornice ideale di Piazza San Pietro hanno catturato l’attenzione dei numerosissimi turisti presenti provenienti da tutto il mondo. Guardare cogli occhi tutta quella gente e sentire con il cuore il palpito di un’emozione forte che ti fa sentire un tutt’ uno con chi ti circonda è stata un’esperienza straordinaria di crescita, una continua

voglia di dare ed offrire il meglio di sé, un’intensità che cresceva con l’avvicinarsi alla Basilica. Per i ritmi, le movenze ed i costumi sgargianti il Prefetto della Casa Pontificia ha fatto sistemare il Gruppo proprio affianco alla postazione del Santo Padre. Minuti interminabile di attesa, per l’emozione, durante i quali si sono esibiti gli Sbandieratori. Poi il momento più atteso e vibrante, dalla folla si alza un pulpito di gioia che esplode in un applauso fragoroso. Il sommo Pontefice Attraversa Piazza San Pietro per giungere alla sua postazione, nell’udire i e vedere i vessilli in festa per il suo arrivo si volge verso il gruppo benedicendo, una morsa al cuore che ti prende sino a salire alla testa fissando quell’attimo come un punto fermo nei ricordi di ognuno dei presenti. Durante l’udienza Sua Santità Benedetto XVI ha avuto parole forti contro la piaga dell’Usura e di saluto alle delegazioni delle ProLoco per il loro impegno provenienti da Tutta Italia. A guidare la delegazione Pugliese il Presidente Regionale Lazzari con il vicepreesidente Provinciale Pino Lofino. Al termine dell’Udienza il gruppo ha consegnato al Papa una copia con dedica di Maria Santissima di Belvedere, la piccola Marica ed Ilenia hanno preceduto la consegna donando a sua Santità un Omaggio Floreale, sorridente e con gesti semplici ed umili si è fermato per prendere in braccio la Piccola Marica ed Ilenia, baciarle sul capo per poì prendere l’icona mariana e voltarsi verso il resto del Gruppo per ringraziare e bene-

dire tutti quei ragazzi in costume che facevano festa con le bandiere. Un Momento interminabile di gioia che non ci faceva sentire più freddo o timorosi, i più vicini a cercare di, anche solo sfiorare per essere toccati dalle mani del successore di Pietro. Piena soddisfazione per il Presidente della Pro-Loco Pino Lofino che si è interessato presso la prefettura della casa pontificia per una buona riuscita della manifestazione e del Presidente degli Sbandieratori Città Di Carovigno “ Rione Castello” Francesco Carparelli che dice: “ E’ stato l’inizio di un sodalizio che ha portato il gruppo al più importante dei suoi appuntamenti, la consegna dell’Icona di Maria Santissima di Belvedere al nostro Pontefice. L’idea in auge da più di Cinque anni, iniziata a maturare già con la esibizione del Gruppo al Santuario di San Pio da Pietralcina nell’anno del Giubileo e la visita alla Tomba del santo in costume con esecuzione di ritmi e squilli di chiarine è stato l’inizio di questa prima tappa che si è conclusa a Roma il 23 Novembre 2005. Intendiamo continuare un percorso che porti noi, i nostri ragazzi e quanti ci seguono alla consapevolezza piena del significato autentico di valori come l’Amicizia, la Pace, l’Umiltà ed il donarsi al prossimo, in tutto questo oggi non ci sentiamo più soli grazie al grande patrimonio di insegnamenti ed esempi di vita vissuta che ci ha lasciato il grande Papa Giovanni Paolo II, esortandoci appunto a non avere paura.” FRANCESCO CARPARELLI

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Il venditore di Sogni vorendo lotte interne alla politica, innesca un clima di scontro che coinvolge, arrecandole danni notevoli, la collettività. L’idea di città, la crescita, lo sviluppo, sono relegati ad un ruolo assolutamente secondario e quando qualcosa viene fatta, non è la sintesi di un progetto ma la previsione di un vantaggio. Il fatto sostanziale è che questi comportamenti hanno attraversato il tessuto sociale incancrenendolo al punto da essere recepiti come normali. Ad esempio, è acquisito e oramai dato per scontato che chi decide di candidarsi deve investire delle somme sulle quali, naturalmente, diventerà forte l’aspettativa di ritorno economico. Credo che questi meccanismi debbano essere stoppati nell’interesse anche di chi li ha messo in

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llacciandomi a quanto già emerso nello scorso numero di questo giornale relativamente a quei segnali che provengono dalla società carovignese che voglio interpretare come ascrivibili ad una nuova voglia di partecipazione e ad una rinnovata attenzione verso quanto le succede intorno, sento la necessità di testimoniare la mia soddisfazione di fronte ad un risveglio sociale per il quale mi batto da anni e che credo, se avrà un seguito, inciderà sul futuro della gente e della politica. Quest’ultima, al contrario, continuo a vederla aggrappata alla sua staticità, a vecchi schemi, a precisi calcoli che riguardano la sfera delle opportunità utili al tornaconto personale, alla possibilità di spaziare liberamente da una parte all’altra del panorama asfittico della politica locale. La conseguenza è l’instaurarsi di un rampantismo esasperato che impedisce il confronto e, fa-

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campo. Il personale politico deve rendersene conto, deve avere il coraggio di voltare pagina, deve capire che si rendono necessarie scelte non in funzione di convenienze future, che veleni portano veleni, odio porta odio, violenza porta violenza. La città ha già pagato fin troppo le conseguenze di questo agire. Possibile che meschini personalismi debbano compromettere per sempre i destini di questa città? Da ragazzo volevo fare il venditore di sogni e, nonostante la gente non ne abbia comprati tanti, ancora oggi non nascondo che è un lavoro che mi affascina e per questa terra, che mi è tanto cara, sono disposto a regalarne a chi ne vuole. Uno, però, me lo voglio regalare subito ed è la

speranza che Carovigno possa svegliarsi da questo sonno che dura ormai da tanti anni e che le mie convinzioni riescano a farsi spazio nella politica e tra la gente per diventare trampolino per il cambiamento e la rinascita di Carovigno. PINUCCIO CALÒ

francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni: Cell. 338.9861242 - e-mail: [email protected] Sede: C.so V. Emanuele, 35 72012 CAROVIGNO (BR)

Grande Basket a Carovigno

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uinta vittoria consecutiva per la Pallacanestro Carovigno nel campionato di Promozione maschile e quinta vittoria altisonante. La formazione allenata quest’anno da coach Maurizio Santoro, ha infatti regolato la titolata “ Cinque Basket Brindisi” col punteggio finale di 74 - 58. Un inizio di campionato davvero scoppiettante per la nostra compagine, che dopo le facili vittorie su San Vito (+40), New Trolls Brindisi (+15) Latiano (+28) e Folgore Brindisi (+30) ha sofferto un po’ per piegare la compagine brindisina presentatasi a Carovigno molto determinata. Così dopo aver chiuso in svantaggio di 4 punti i primi due quarti, nel terzo periodo la nostra squadra entrava in campo più determinata e grazie ad uno strepitoso Pecere e alla ritrovata vena dei due senatori Domenico Alighieri e Carmine Monna, che raccattavano rimbalzi in quantità industriali sia in difesa che in attacco, riusciva a capovolgere a nostro favore il risultato. La Pallacanestro Carovigno si candida quindi ad un campionato di eccellenza anche quest’anno, con obiettivo minimo il raggiungimento per il quarto anno consecutivo dei play off, per poi tentare la scalata alla serie “ D” , sfiorata per un soffio l’anno scorso. Quest’anno la squadra si è presentata ai nastri di partenza fortemente menomata nei suoi ranghi, visto che Antonio Buongiorno è stato ceduto in prestito ai cugini dell’Otto Basket, Nico Vita e Andrea Pascale sono alle prese con guai fisici, ed i giovani Pierluca Camposeo e Piero Monna hanno scelto di provare a giocare nelle categorie superiori. A loro va naturalmente un in bocca al lupo da parte di tutti gli addetti ai lavori. Nonostante ciò, la società del presidente Gennaro Cozzolino è riuscita a mettere su un roster di tutto rispetto. Questo grazie, innanzitutto, agli inserimenti dall’esterno del forte pivot ostunese Domenico Pecere, giocatore proveniente dalla serie “ C” , e dei giovani sanvitesi Davide Brivido e Gianfranco De Leonardis. Ma soprattutto alla ritrovata verve di due veterani di questa squadra, Carmine e Giovanni Monna. Alla veneranda età di, rispettivamente, 43 e 42 anni, dopo oltre 25 anni di carriera, questi due intramontabili atleti sono ancora lì a tirare la carretta. La rosa della squadra è completata da Domenico Alighieri, altro senatore richiamato in campo da mister San-

toro, Tony Camposeo, Stefano Monna ed i giovani promettenti Mirko De Biasi, Cosimo Orlandino, Gianpierre Lanzilotti e Andrea Marinò. Tutto ciò in attesa che le nuove leve colmino il forte gap generazionale esistente ed affermandosi mandino in pensione tutti i senatori ultraquarantenni della squadra. È proprio su questo discorso che vogliamo soffermarci brevemente, per poi approfondirlo magari prossimamente. La Pallacanestro Carovigno da quattro anni all’incirca, cioè da quando il “ cielo” ci ha finalmente regalato il Palazzetto dello Sport, sta operando con forza e convinzione nel settore del Minibasket. In questo campo la società ha allestito uno staff tecnico di tutto rispetto, con personale esperto ed altamente qualificato così composto: Coordinatore tecnico, Maurizio Santoro, che è anche capo allenatore della promozione e del settore giovanile. Dopo 25 anni di pallacanestro giocata ha finalmente deciso di passare dall’altra parte della barricata. Istruttore Capo, Salvatore Tateo. 30 anni di esperienza come allenatore di serie “ D” e “ Promozione” , di tutte le fasce di età dei settori giovanili, nonché istruttore esperto nel settore Minibasket. Un autentico punto di riferimento per lo sviluppo ed il perfezionamento dell’attività tecnico-didattica dello staff. Istruttori: Nico Vita, 23 anni di pallacanestro giocata nelle categorie serie “ D” e “ Promozione” , sempre ad altissimi livelli. Massimo Greco, atleta con trascorsi agonistici sia nel Basket che nel Volley. Maria Uggenti, atleta proveniente dal Volley, giocato a discreti livelli. Ilaria Locorotondo, giovane atleta proveniente dal Basket giocato. Tutti quanti istruttori qualificati, cioè che hanno frequentato il corso biennale di Istruttore di Minibasket. Grazie a questo impegno ed ai risultati maturati nell’ultimo biennio nel settore, è partita dall’anno scorso un’importante collaborazione con una società nobile del Basket a livello regionale e nazionale, parliamo della Ital Green Energy Ostuni (ex Telcom), società che dopo quasi 20 anni di permanenza nei campionati di serie “ C” , è riuscita l’anno scorso nell’impresa di approdare in un campionato di eccellenza a livello nazionale come la “ B2” . Questa collaborazione, partita l’anno scorso con l’inserimento nello staff tecnico della società ostunese di due dei nostri istruttori, vale a dire coach Maurizio Santoro e Nico Vita, è stata

perfezionata quest’anno con la selezione di una decina di nostri giovani atleti dai 12 ai 14 anni (cresciuti nel nostro settore Minibasket), che oggi stanno vestendo la maglia della squadra di “ B2” , con ottimi risultati, nei campionati giovanili Under 14 ed Under 16. Se sognare non è un delitto, ovviamente incrociamo tutti quanti le dita per i nostri ragazzi, che possano in futuro con il lavoro e sacrificio toccare dei livelli tecnici di tutto rispetto e che siano soprattutto da esempio per le piccole leve successive che stanno pian piano crescendo nel nostro vivaio. Ma le pianificazioni tecnico-didattiche in questo settore non si fermano con l’accordo sopracitato. Dall’anno scorso è infatti partito l’importante Progetto “ Il Basket a Scuola” . Un ambizioso piano di collaborazione tra società ed istituzioni scolastiche, portato avanti sempre dai nostri due “ Marescialli” Santoro e Vita. Si è iniziato l’anno scorso con la scuola Media Morelli, si sta proseguendo quest’anno sempre nella stessa scuola, cercando di allargare il Progetto anche verso le scuole elementari, in particolare con la Nicola Brandi, per arrivare negli anni prossimi a coinvolgere un po’ tutti gli istituti scolastici del nostro paese.

L’obiettivo principale del progetto è quello di diffondere la cultura dello sport, nella fattispecie del Basket, a tutti i bambini, adolescenti e ragazzi dai 6 ai 14 anni, nel tentativo di inculcare loro dei principi morali di lealtà e sportività che questa disciplina ha insiti nella sua natura e nella sua storia. Principi che contribuiscano alla buona crescita dal punto di vista psico-caratteriale di ogni ragazzo che arrivi a praticarla, indipendentemente dal fatto se poi diventi un buon giocatore di Pallacanestro oppure no. La prossima partita di Campionato è per Sabato 17, alle ore 19:30 a Francavilla, una delle squadre più accreditate di questo torneo, dopodiché c’e la sosta natalizia. Auguriamo quindi a tutti i tifosi e sportivi che seguono la Pallacanestro un sereno Natale ed un felice Anno.Vi ricordiamo infine che sono sempre aperte le iscrizioni ai corsi di Minibasket per ragazzi e ragazze dai 5 ai 12 anni. Si può iniziare a frequentarli in qualsiasi momento recandosi al Palazzetto dello Sport nei giorni Martedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 18:00 in poi, oppure telefonando ai numeri 3332258756 (Maurizio Santoro) o 3405026858 (Nico Vita). NICO VITA

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