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risorse umane
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ambiente
D I
ADR story
news
A E R O P O R T I
D I
R O M A
SOMMARIO pag. 1
Il piano di sviluppo di Fiumicino al 2020
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U na finestra sull’Europa
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L’ aeroporto intercontinentale di Monaco
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LA funzione Mobility Management
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P ronto Soccorso ADR: medici in prima linea
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LE informazioni richieste
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IL maratoneta
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U na campionessa in famiglia
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L’ angolo letterario
U n libro al mese Lo spazio bianco
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D agli occhi di un bambino
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IL traffico di settembre
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LA qualità di ADR
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IL Safety Management ADR è responsabile del gruppo di lavoro di Assaeroporti
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ilanciare il sistema aeroportuale laziale. Migliorare capacità delle aerostazioni e qualità del servizio ai passeggeri. “Fare sistema” affinché la crescita della realtà aeroportuale sia direttamente proporzionale a quella delle infrastrutture di collegamento (strade, autostrade e ferrovie), per migliorare la connettività col sistema dei trasporti e con la Capitale. Garantire certezza di diritto e di regole alle società di gestione che sono pronte a investire massicciamente per rendere gli hub di Malpensa e Fiumicino definitivamente competitivi con gli aeroporti “best in class” europei e mondiali. Non solo slogan ma piani concreti di sviluppo. Il futuro del sistema del trasporto aereo nazionale è stato delineato dal Presidente della SEA, Giuseppe Bonomi, e dal Presidente di ADR e Assaeroporti, Fabrizio Palenzona, nel corso di un incontro istituzionale tenutosi il 14 ottobre scorso nella sede governativa di Villa Madama, in cui le due società di gestione hanno presentato al Governo i piani di sviluppo infrastrutturale al 2020 e al 2040 degli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Un evento fondamentale nella storia del trasporto aereo italiano: ne è prova la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli e del segretario generale del Ministero
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L’AEROPORTO DEL FUTURO piani di sviluppo di SEA e ADR sono stati presentati ufficialmente il 14 ottobre scorso all’Enac e quindi al Governo, nel corso di un incontro istituzionale alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Gli investimenti complessivi annunciati dalle Società sono pari a 5 miliardi di euro entro il 2020
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degli Affari Esteri, Massolo. Ma soprattutto la straordinaria partecipazione del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che con la sua presenza e il suo patrocinio all’evento ha voluto sottolineare l’importanza che il Governo annette a due progetti destinati a modificare radicalmente il volto dei due principali scali nazionali. Il Ministro Matteoli ha confermato l’impegno del Governo, testimoniato dall’emendamento sul nuovo modello tariffario inserito nella
legge 102/09 (il cosiddetto decreto anticrisi) per i sistemi aeroportuali con oltre 10 milioni di passeggeri e dall’azione di apertura degli accordi bilaterali che ha creato le condizioni per restituire ai due hub italiani gli strumenti per competere a livello internazionale. L’emendamento consente alle due società di gestione di stipulare contratti di programma direttamente con Enac, superando la complessità della normativa precedente. Una scelta che apre la
Il piano di sviluppo di Fiumicino al 2020 ueste le infrastrutture destinate a migliorare capacità e quadi servizi: la messa in esercizio del nuovo molo C; la nuova area di imbarco A che permetterà il completamento dell’infrastruttura dedicata ad Alitalia; la realizzazione dei nuovi BHS (sistemi di trattamento dei bagagli in partenza e in transito);
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l’attivazione di un nuovo parcheggio multipiano e di un nuovo people mover automatico; • una nuova quarta pista di volo; • nuove infrastrutture real estate per migliorare ricettività ed elevare il livello di accoglienza dei passeggeri. Nel 2020 entrerà poi in funzione il primo modulo della nuova aerostazione Nord che, con il raddoppio dell’attuale aeroporto, traguarderà
Fiumicino ai 100 milioni di passeggeri/anno. La nuova aerostazione, che sarà realizzata con i più elevati livelli di qualità, tecnologia, comfort ed estetica, sorgerà nell’estensione del sedime a Nord e avrà una capacità totale di 50 milioni di passeggeri. La conformazione del Terminal sarà tale da garantire un elevato numero di gates assistiti da loading bridge (oltre il 70 per cento). Si chiamerà “Aeroporto Italia”.•
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news
L’ aeroporto del futuro
strada a una nuova politica tariffaria e quindi mette i due aeroporti nella prospettiva di attivare importanti investimenti in infrastrutture per restituire all’aeroporto maggiore capacità e qualità nei servizi al passeggero. Questa scelta ha, secondo Matteoli, un unico obiettivo: far crescere il Paese al quale, fino ad oggi, è mancata la capacità di fare sistema. ADR e SEA hanno saputo cogliere appieno questa opportunità, presentando i piani di sviluppo e rilancio degli aeroporti. Il Ministro ha inoltre annunciato di avere firmato un così detto “decreto-ponte” che riconosce alle società di gestione (in importi diversi a seconda del volume di traffico) un adeguamento tariffario fino al momento della stipula del contratto di programma con Enac. Il Presidente della SEA Bonomi ha illustrato le modalità con le quali SEA e ADR vogliono concorrere per migliorare il sistema Paese, in uno scenario in cui riappaiono segnali di ripresa del traffico e si sta definendo un quadro regolatorio certo e stabile. Con tali premesse, è nata una “forte sintonia”, come ha affermato Bonomi, tra le due società di gestione, che vogliono investire oggi per prepararsi al domani, realizzando nuove grandi infrastrutture
In alto, una foto di Fiumicino oggi e quattro immagini di Fiumicino Nord, che si chiamerà “Aeroporto Italia”. A sinistra, Fabrizio Palenzona, Presidente di ADR e di Assaeroporti.
a servizio di due sistemi territoriali complementari. Malpensa ha un bacino di riferimento d’eccellenza, rappresentato dal traffico business; Fiumicino ha un’elevata vocazione turistica, un bacino d’utenza molto vasto, che comprende il Sud d’Italia, baricentrico rispetto al Mediterraneo e 30 scali collegati. I due scali investiranno insieme 5 miliardi di euro entro il 2020 e 15 entro il 2040. Fiumicino, in particolare, investirà 3,6 miliardi di euro entro il 2020 e 9,6 miliardi di euro entro il 2040. Bonomi è poi passato a illustrare i rispettivi piani di sviluppo. Il Presidente di ADR e di Assaeroporti Fabrizio Palenzona ha ringraziato tutte le autorità presenti, il Presidente del Consiglio e i Sindaci di Milano, Roma e Fiumicino. Ha sottolineato che i piani di sviluppo degli hub italiani sono realizzati per il bene del Paese e costituiscono un patrimonio di tutti. Ma tutto questo deve essere inquadrato in un contesto nazionale più ampio. È infatti necessario non soltanto potenziare gli aeroporti, compresi i collegamenti viari, ma anche costituire poli logistici integrati, anche in altri sistemi di trasporto, ferroviario e marittimo. Per questo, le Istituzioni dovrebbero porsi come obiettivo la realizzazione di un Piano nazionale della mobilità delle persone e delle merci, garantendo le infrastrutture che consentano il movimento in sicurezza. Tutto ciò per fornire all’Italia le condizioni che la pongano in grado di superare il gap nei riguardi degli altri Paesi europei.•
eroporti di Roma ha partecipato e vinto un bando dell’Unione Europea per l’adesione finanziata al Programma settoriale Leonardo da Vinci, che nasce nell’ambito del più ampio Programma per l’Apprendimento Permanente 2007-2013, del quale fanno parte programmi europei quali per esempio il Comenius e l’Erasmus. I progetti europei sono volti a sostenere coloro che partecipano ad attività di formazione e formazione continua nell’acquisizione e nell’utilizzo di conoscenze, competenze e qualifiche per facilitare lo sviluppo personale, l’impegno occupazionale e la partecipazione al mercato del lavoro nell’UE. Il Programma Leonardo è gestito dall’ISFOL, incaricato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Ministero dell’Università e della Ricerca dello svolgimento dei compiti di una vera e propria Agenzia nazionale. Il Programma si articola in diverse tipologie di interventi, con l’obiettivo di facilitare la mobilità degli individui con tirocini e scambi, i progetti di trasferimento e sviluppo dell’innovazione, la costituzione di reti di esperti e di organizzazioni focalizzate su temi specifici. La partecipazione di ADR si inquadra in un’articolazione del Progetto Leonardo, dedicata alla mobilità transna-
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ADR
ha partecipato e vinto un bando dell’Unione Europea per l’adesione finanziata al Programma settoriale Leonardo da Vinci. Il progetto prevede un incontro tra due delegazioni composte da dieci rappresentanti della società di gestione dello scalo di Monaco Flughafen Munchen GmbH e da dieci nostri colleghi, impegnati nelle stesse aree di attività. L’obiettivo è acquisire nuove conoscenze, condividere lo stesso know how, confrontarsi con un competitor considerato uno dei migliori aeroporti europei zionale, che finanzia progetti specifici per obiettivo, contenuto, destinatari e durata. I partecipanti devono poter svolgere un periodo di formazione oppure un’esperienza di lavoro in un’impresa situata in un Paese diverso da quello di provenienza, scelto fra quelli ammessi a partecipare al Programma. Il progetto gestito da ADR riguarda la mobilità per professionisti nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale (VETPRO) ed è incentrato sul trasferimento, il miglioramento e l’aggiornamento di competenze e di metodi innovativi nel settore della formazione professionale. Per affermare questa mission, Aeroporti di Roma ha scelto un partner sulla base di requisiti economici, tecnici e operativi: si tratta della società di gestione dell’aeroporto di Monaco, che
primo piano
Una finestra sull’Europa
ha inviato dieci propri rappresentanti, omologhi di altrettante figure professionali di ADR, per un tirocinio intensivo della durata di una settimana. L’obiettivo di queste giornate è rappresentato dal raggiungimento di una condivisione informativa e formativa e dalla realizzazione di un benchmark tra Roma e Monaco per il reciproco sviluppo tecnico e professionale. Alla fine di novembre, saranno i colleghi di ADR a recarsi a Monaco, per vivere la stessa esperienza sul campo. Ai rappresentanti di Monaco, ciascuno per la propria specializzazione, sono stati illustrati dai colleghi di ADR quattro aree di attività, scelte in base all’interesse manifestato dai nostri interlocutori. I colleghi coinvolti sono: Giovanni Andreussi, Fabio Colucci, Andrea Giordano, Paolo
Giannobile, Silvia Taurisano, Fabrizio Bellei, Michela Meloni, Paola Greco e Sabrina Martelli. Giovanni Andreussi e Fabio Colucci hanno illustrato il funzionamento e l’utilizzo degli impianti elettro-meccanici (BHS, scale mobili e tapis roulant, ascensori, porte automatiche e pontili d’imbarco), i livelli di servizio e le modalità di stipula dei contratti di manutenzione dei sistemi, con visite agli impianti stessi e con la descrizione delle peculiarità tecniche di ciascuno. Andrea Giordano, Paolo Giannobile e Silvia Taurisano hanno illustrato il Master Plan di sviluppo delle infrastrutture aeroportuali a medio e a lungo termine e il complesso iter autorizzativo che ADR deve seguire per l’approvazione dei piani di sviluppo, compreso il rispetto dei vincoli archeologici che riguarda-
re, il secondo Terminal, costruito nel 2003, ha una capacità di 25 milioni di passeggeri ed è utilizzato esclusivamente dalla Lufthansa. È possibile visitare lo scalo con un tour di 50 minuti, toccando ben 41 aree, per un percorso di 12 chilometri. Si possono visitare le palazzine merci e gli hangar della manutenzione, le zone in cui si effettuano le prove di funzionamento motori e sono date tutte le informazioni su ciò che accade nel piazza-
le di manovra dello scalo. Un’ultima curiosità: nell’area di 120 metri quadrati situata tra i dodici gate riservati alle Compagnie del gruppo Lufthansa Regional, vi è il così detto “Spazio Italia”, dedicato all’italianità in tutte le sue declinazioni, compreso uno spazio, la Promotional Area, dedicato alle aziende e agli enti nazionali che vogliano presentare i propri prodotti a un target mirato e selezionato quale quello del business traveller.•
L’aeroporto intercontinentale di Monaco aeroporto intercontinentale di Monaco è sempre più un importante crocevia del traffico aereo di tutta l’Europa. Nel 2008, lo scalo ha registrato oltre 34,5 milioni di passeggeri, il 2 % in più rispetto all’anno precedente. A livello europeo, l’aeroporto di Monaco si posiziona tra le top ten degli aeroporti occupando la settima posizione. Importante motore di crescita per l’aeroporto è l’ampia offerta di voli di Lufthansa e dei suoi partner e, soprattutto, la continua implementazione di rotte per viaggi in luoghi esotici. I voli di linea del 2008 hanno collegato l’aeroporto di Monaco con un totale di 244 destinazioni in 71 paesi del mondo. È inoltre in corso un significativo ampliamento dell’aeroporto, grazie ad una terza pista che contribuirà allo sviluppo a lungo termine, in linea con la domanda del mercato.
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Nell'edizione dei World Airports Awards 2009, lo scalo bavarese si è aggiudicato il quinto posto confermando il suo posizionamento tra i migliori aeroporti del mondo. Nella classifica mondiale Monaco è preceduto solo dagli aeroporti di Seoul, Hong Kong, Singapore e Zurigo. Il sondaggio viene effettuato annualmente, a livello internazionale, dall’istituto di ricerca britannico Skytrax. Nell’ultima edizione ha coinvolto 8,6 milioni di passeggeri nella valutazione di 190 aeroporti di tutto il mondo. Nelle categorie Best International Transit Airports e Best Immigration Service l’aeroporto di Monaco si è classificato nelle prime tre posizioni. Situato a 29 chilometri dalla capitale bavarese e inaugurato nel 1992, lo scalo tedesco è composto da due Terminal e da un’area centrale, utile a orientarsi e ad avere informazioni immediatamente accessibili. In particola-
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Nelle foto in alto, i componenti delle due delegazioni.
no Fiumicino. I colleghi hanno inoltre realizzato alcuni focus sul dimensionamento del traffico, il sistema dei Terminal, la viabilità, le infrastrutture di volo, l’apron management, i sistemi di sicurezza. L’illustrazione è stata accompagnata da visite presso le infrastrutture più significative degli scali romani. Fabrizio Bellei e Michela Meloni hanno descritto il funzionamento e l’utilizzo degli impianti di approvvigionamento energetico, con particolare riferimento agli impianti di produzione di energia rinnovabile, indicando gli elementi di contabilità industriale (gli indici dei consumi per metro quadro e gli indici di manutenzione), le politiche di risparmio energetico, la certificazione ISO 14.0001 acquisita da ADR in questo ambito e la normativa di riferimento, le politiche di ingegneria ambientale (per la salvaguardia dall’inquinamento dell’aria e acustico), le modalità per ottenere la valutazione di impatto ambientale, necessaria per qualsiasi opera infrastrutturale insista negli aeroporti. Paola Greco e Sabrina Martelli hanno illustrato le attività di assistenza passeggeri a ridotta mobilità, gestite da ADR Assistance, descrivendone le modalità di istituzione, l’iniziale difficoltà nel gestire un numero di assistenze superiore alle previsioni, i progressivi miglioramenti della struttura organizzativa, il processo di assistenza in arrivo, partenza e transito e i livelli di servizio relativi, i sistemi informatici a supporto dell’attività, le infrastrutture disponibili, sia nelle aree dei terminal, sia nel parco mezzi. I colleghi di ADR sono stati scelti nell’ambito di un processo di selezione interna, in base alle competenze professionali, all’attitudine relazionale e alla conoscenza della lingua inglese. Al termine dell’esperienza, saranno consegnati a ciascun partecipante alcuni questionari e griglie di osservazione per esprimere il livello di giudizio riguardo il tirocinio. L’ISFOL effettuerà un audit per misurare l’efficacia dell’esperienza formativa. La tutor dell’intero progetto è Monica Capozza, che si occupa della formazione, supportata da Rosy Cavallo, entrambe della funzione Risorse Umane. Il responsabile del progetto è Fabrizio Mariotti, responsabile dello Sviluppo manageriale e strategico delle Risorse Umane. L’esito della visita a Monaco sarà raccontato dagli stessi protagonisti nei prossimi numeri di ADR Noi.•
tative senza farci vedere’. Il cliente vuole arrivare all’interno dei parcheggi e trovare con facilità e velocità uno stallo libero dove parcheggiare; l’area deve essere pulita e ben illuminata garantendo la funzionalità di tutti gli apparati lì presenti, dagli ascensori, alle 32 casse automatiche, alle 38 barriere di ingresso e uscita per poi, alla fine della sosta, uscire con altrettanta rapidità. È pur vero che alcuni passeggeri contattano il nostro personale durante la giornata, spesso perché non si ricordano dove hanno parcheggiato la propria auto. Come li aiutiamo? Gli addetti controllano la data d’ingresso sul biglietto, cercano la targa nel sistema automatico e poi effettuano una breve intervista al cliente, accompagnandolo per i parcheggi a ritrovare la macchina. Per garantire tutto questo, abbiamo istituito quattro presidi: presso la centrale operativa, situata all’uscita dei multipiano e il parcheggio lunga sosta di Fiumicino, entrambi operativi nelle 24 ore; presso il parcheggio executive, il parcheggio di Ciampino e il quarto piano del multipiano E, operativi su 16 ore”.
unità organizzativa Mobility Management ha due “anime”, operativa e commerciale. L’una garantisce ai clienti i livelli di servizio adeguati alle attese, l’altra è responsabile delle politiche di sviluppo del business, attraverso iniziative volte a rendere l’offerta ADR necessariamente più competitiva e diversificata per fasce d’utenza. Emanuele De Gregorio, responsabile dell’unità, ne illustra le attività e la struttura organizzativa. “Il fatturato complessivo delle attività di ‘mobility’ – afferma Emanuele De Gregorio – ha subito una flessione nei primi otto mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al -9%. La spesa media per passeggero è scesa invece del -5%, tenuto conto della diminuzione del traffico avvenuta quest’anno”.
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“Come vi siete attivati per rispondere alla crisi?” “Abbiamo immesso sul mercato delle tariffe distribuite attraverso la commercializzazione diretta con grandi aziende, come Telecom, importanti agenzie di viaggi e tour operator (ad oggi più di 100 contratti attivi), compagnie aeree e infine attraverso il web con il booking on line di ADR. Ad esempio prenotare un parcheggio di una settimana al parcheggio lunga sosta ha un prezzo compreso tra 5,50 euro e un massimo di 7,50 euro al giorno. Questa politica commerciale ci permette di servire quei clienti che cercano il parcheggio ad un ‘prezzo inferiore’ senza ridurre i prezzi in modo indiscriminato e reagire alla forte concorrenza esercitata dagli altri operatori di parcheggi che sono nati in prossimità del sedime aeroportuale. Unitamente alle politiche commerciali, gestite da Gianluca Belli, vi è la gestione quotidiana delle 32 concessioni, quali i rent a car, i
La funzione Mobility Management
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unità organizzativa Mobility Management è costituita da due “anime”, una operativa e l’altra commerciale. Vediamo cosa vuol dire gestire 16.500 posti auto nell’aeroporto di Fiumicino e in quello di Ciampino, affrontare nuovi concorrenti e creare la domanda di un servizio al quale oggi molti passeggeri, a causa della crisi finanziaria, preferiscono rinunciare
noleggi con conducente, il car valet (che provvede anche alle necessità dell’auto, dal lavaggio al rifornimento benzina), le società di pullman per il trasporto persone, di cui è responsabile Simona Bellardinelli. Insieme, costituiscono l’anima commerciale della funzione di mobility”. “Quali sono gli obiettivi delle campagne promozionali?” “In questo momento di crisi economica, lo sforzo è convincere i passeggeri ad acquistare il parcheggio prima che arrivino in aeroporto. Alcune ricerche di mercato mostrano che le persone in procinto di partire si domandano con quali modalità raggiungere l’aeroporto al massimo sei giorni prima della data del volo. A seguito degli accordi, invece, i tour operator e le agenzie di viaggi prenotano, insieme al biglietto aereo e alla vacanza, anche il posto auto. Accanto a queste iniziative, lo sviluppo commerciale punta alla realizzazione di nuovi prodotti, per raccogliere la domanda inespressa del mercato. Un esempio è il parcheggio Executive, nato per rispondere alle
esigenze degli uomini d’affari e non, che hanno la necessità di svolgere velocemente tutte le operazioni prima dell’imbarco. L’executive permette di avere un posto auto all’interno di un’area molto limitata, con un’hostess che indirizza al primo stallo auto libero, facendo risparmiare così tempo prezioso al cliente. Tutte le auto lì parcheggiate sono garantite da un’assicurazione che ADR ha stipulato ad hoc per l’Executive. Inoltre, all’interno del parcheggio, è possibile effettuare anche il fast check-in per tutti i voli Alitalia e Air One. Di recente è stato stipulato un accordo con Alitalia per cui a tutti i clienti della Roma-Linate sono stati riservati, in esclusiva, 100 posti auto a tariffe scontate, con l’obiettivo di garantire un’esperienza complessiva del viaggio il più efficace possibile. Insomma abbiamo messo al ‘centro’ il cliente per raggiungerlo da tutti i punti di contatto: dalle aziende in cui lavorano, alle agenzie di viaggio dove acquistano i loro viaggi, al web dove navigano, alle compagnie aeree dove acquistano i biglietti aerei. Ovviamente, oltre a definire i nuovi
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risorse umane
“Quali sono le ragioni del calo del fatturato?” “Le ragioni si devono in primo luogo alla concorrenza di nuovi operatori che erodono quote del nostro mercato di riferimento, quali Park and Fly e Parking-go, che operano in aeroporto, collegandolo con le aree di servizio situate nel territorio del Comune di Fiumicino. In secondo luogo, è cambiato il comportamento dei nostri clienti, a causa della crisi finanziaria che ne ha limitato la possibilità di spesa. Il consumatore va oggi alla ricerca di nuove aree di risparmio, tra le quali vi è il parcheggio in aeroporto. Sono aumentati i passeggeri che si fanno accompagnare da parenti o amici, eliminando così il costo del parcheggio. La crisi ha inciso anche sugli introiti provenienti da royalty per le concessioni aeroportuali, poiché i consumatori, ad esempio, hanno ridotto la durata media del noleggio auto, anche a causa di travel policy aziendali stringenti e tese al raggiungimento di un risparmio complessivo dei costi”.
prodotti, è poi necessario presentarli al pubblico dei potenziali fruitori attraverso campagne pubblicitarie mirate alla specifica fascia d’utenza”. “Quanti sono complessivamente i parcheggi negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino?” “Vi sono i 5 moduli di parcheggi multipiano, i parcheggi scoperti a Fiumicino e a Ciampino e quelli per operatori aeroportuali. I posti auto passeggeri sono rispettivamente: 6.000 nei multipiano, 4.300 nei parcheggi scoperti; 4.900 per gli operatori a Fiumicino; 1.000 per i passeggeri e 200 per gli operatori a Ciampino. In un anno, solo a Fiumicino, serviamo circa un milione e mezzo di passeggeri. Nell’area operativa sono impegnate 35 persone, di cui è attualmente responsabile Mario Pacelli. Grazie al loro lavoro, assicuriamo il servizio aeroportuale ‘tipico’ 365 giorni all’anno, nelle 24 ore. Gli alti livelli di automazione delle infrastrutture e dei servizi di pagamento dei parcheggi ci fanno incontrare di rado il nostro Cliente ed è proprio questa la sfida più difficile: ‘soddisfare le sue aspet-
“Come vengono gestiti i parcheggi per gli operatori aeroportuali?” “Vengono gestiti in base ai coefficienti di riempimento e alla turnistica del personale. Nell’assegnazione, si cerca di favorire, nei limiti delle nostre possibilità, la popolazione femminile, perché è ovviamente meno problematico per un uomo attraversare il parcheggio dopo un turno di notte. Complessivamente le tessere degli operatori aeroportuali sono 15.000”. Ci sono delle iniziative in corso per il miglioramento delle infrastrutture parcheggi? Sì, nel corso di questi due anni, appena arrivato, è stata la prima cosa di cui mi sono occupato. Insieme ai colleghi Marco Iovacchini, Furio Giovannoni e Mario Pacelli, abbiamo avviato e concluso un progetto di ‘riqualificazione dei multipiani’. Il progetto prevede interventi a tutto tondo, dalla ‘guida automatica del passeggero verso il posto auto libero più vicino’ alla completa caratterizzazione cromatica delle infrastrutture per evitare, ad esempio, che i clienti dimentichino dove hanno parcheggiato l’auto. •
Nella foto da sinistra, Gianluca Belli, Simona Bellardinelli, Emanuele De Gregorio e Mario Pacelli. Al centro, Un’immagine della sala operativa parcheggi. Da sinistra Antonio Zaza, Mario Pacelli, Antonio Calderoni, Luisa Tulli. Nella foto in basso, da sinistra, Antonio Zaza, Francesco Raiola, Marco Palladini, Simona Bellardinelli, Emanuele De Gregorio, Luisa Tullio, Gianluca Belli, Antonio Calderoni, Fabio Sciosci, Mario Pacelli.
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mata di richiesta assistenza per un incidente automobilistico, inviamo sul posto un chirurgo/ortopedico, se invece si tratta di un paziente con un sospetto infarto, inviamo un cardiologo”.
Pronto Soccorso ADR: medici in prima linea aeroporto di Fiumicino, come ogni città di medie dimensioni, cui è paragonabile, è dotato di strutture sanitarie sia di pronto intervento che di prevenzione per coloro che vi lavorano. Abbiamo chiesto al dottor Carlo Racani – Responsabile Medico – di descrivere ruoli, infrastrutture e mezzi di questo vero e proprio front line sanitario
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sala Ricovero-Emergenza, situata nei locali della caserma dei vigili del fuoco nelle vicinanze della pista 7-25. Questa struttura accoglie in caso di necessità i feriti da stabilizzare e trattare prima del trasferimento negli ospedali di competenza. A Ciampino è garantito, come a Fiumicino, un presidio medico e infermieristico nell’arco delle 24 ore, che dispone di attrezzature simili, ma più contenute, dato anche il minor numero di passeggeri e di personale che vi transita quotidianamente”. “Tutto questo – conclude Racani – garantisce il rispetto dei compiti istituzionali affidati al Pronto Soccorso e i risultati sono tangibili: nel corso del 2009, ad oggi, sono state effettuate circa 12.700 visite, di cui 10.500 all’interno della struttura, 2.200 come uscite con ambulanza. A questi dati si aggiungono i 390 servizi di imbarco e sbarco di passeggeri barellati, per un totale di circa 13.100 prestazioni effettuate”.
Come è organizzata la copertura sa nitaria del personale e quali sono le specializzazioni dei medici presenti?” “Nelle 24 ore – risponde Racani – sono presenti nel turno diurno tre medici, di cui almeno un chirurgo e spesso un cardiologo (durante il turno di notte i medici sono in due, più un terzo reperibile dalle ore 20 alle 08). I medici, consulenti di ADR, sono tutti specialisti in branche afferenti alle attività di Pronto Soccorso: cardiologia, medicina interna, chirurgia, ortopedia, anestesia e rianimazione”. “Sono garantite inoltre, almeno tre unità infermieristiche durante il giorno e due durante la notte”. “Come viene attivato il personale del Pronto Soccorso nei casi di emer genza?” “È necessario distinguere – risponde Racani – tra emergenze sanitarie e aeroportuali. Per quanto riguarda le prime, siamo allertati da chiunque
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risorse umane
uongiorno capo scalo, qui è il Pronto Soccorso di Fiumicino, confermiamo uscita equipaggio verso la piazzola indicata per assistenza passeggero”. Siamo nella sala operativa, la struttura è quella del Pronto Soccorso, i responsabili in turno sono al lavoro nella gestione delle richieste d’intervento, che sono le più disparate: dall’incidente sulla Roma-Fiumicino, al passeggero che è a terra privo di coscienza o di un operatore aeroportuale che non si sente bene, all’intervento in occasione di eventi speciali, com’è stata la notte della Champions, fino ad arrivare alla gestione delle emergenze aeroportuali. ADR ha infatti anche il compito di provvedere alla gestione medico-sanitaria degli “stati di pericolo” all’interno del sedime, ossia all’intervento in caso di emergenze aeroportuali: dalla “sospetta bomba a bordo”, eventuali incendi infrastrutturali fino ad occuparsi della gestione dei passeggeri in caso di incidente aereo. Il responsabile della struttura dal 1999 è il dottor Carlo Racani, cardiologo, in ADR dal 1982. A lui abbiamo chiesto di descrivere attività e attrezzature utilizzate. “Il Pronto Soccorso di Fiumicino – afferma il dottor Racani – si sviluppa su una superficie pari a 200 metri quadrati e comprende due sale mediche, due stanze per i medici, tre sale degenza per i pazienti, una sala sosta per gli autisti soccorritori adibiti alla guida delle ambulanze, una sala operativa per i responsabili in turno. Una delle due sale mediche è adibita alla terapia intensiva e contiene tutti gli strumenti necessari allo scopo: defibrillatori, elettrocardiografi, ventilatori polmonari, test di laboratorio per enzimi cardiaci, aspiratore e carrello emergenze”. “I mezzi e le attrezzature – continua Racani – comprendono: • quattro ambulanze adibite ad Unità Mobili di Rianimazione, attrezzate quindi con defibrillatore, ventilatore polmonare, presidi e farmaci per la rianimazione cardio-polmonare e la gestione di pazienti politraumatizzati; • quattro ambulanze posizionate in pista da utilizzare elettivamente nei casi di emergenza; • un fuoristrada adibito ad ambulanza (denominato Bianco 0), che permette l’invio del medico linea di volo sul luogo dell’evento per una prima valutazione (triage), l’assegnazione codice colore e il coordinamento delle risorse necessarie alla corretta gestione dell’emergenza. La sua peculiarità ne permette l’uso anche con avverse condizioni meteorologiche o di percorso; • un camion fuoristrada, chiamato ‘scorta intangibile’ da utilizzarsi nei casi di estrema gravità, quali gli incidenti aerei, collocato in pista nei pressi degli uffici Flightcare movimento carico, situato nei pressi del molo ovest;
percepisca situazioni dove sia necessaria assistenza sanitaria. I nostri recapiti, lo ricordo a tutti, sono 05-6595-3133 oppure 3134 per Fiumicino e 9350 per Ciampino. Nel corso della telefonata, è compito del responsabile in turno, che è anche infermiere, effettuare un vero e proprio ‘triage’, cioè l’attribuzione di un codice colore in base alla gravità del caso, predisponendo così l’intervento del medico o del chirurgo. Ad esempio, se riceviamo una chia-
“Quali sono le informazioni che è necessario dare quando si telefona per attivare un pronto soccorso?” “Le informazioni – spiega Alessandro Viola, coordinatore amministrativo attività sanitarie – devono essere il più accurate possibile. In primo luogo, è necessario fornire il numero di telefono da cui viene effettuata la chiamata: serve per richiamare se cade la linea o se sono necessarie ulteriori informazioni. Il recapito non deve essere impegnato fino all’arrivo dei soccorsi. È bene precisare il luogo esatto dell’evento e i riferimenti ben individuabili per raggiungere il luogo dell’evento nel modo più veloce possibile, il numero di persone coinvolte e da soccorrere e se sono uomini, donne o bambini, per predisporre l’adeguato materiale. È infine importante spiegare cosa succede, il problema principale per cui è stata effettuata la chiamata, descrivere le condizioni della vittima: parla, respira, presenta ferite. Infine, riferire le eventuali circostanze ambientali, quali presenza di benzina o sostanze tossiche, nebbia, ghiaccio”. “Tutto questo – afferma Racani – è necessario per portare fino al luogo del soccorso i presidi più idonei e inviare il medico più adatto alla circostanza da gestire. A bordo dell’ambulanza sono presenti un medico, un infermiere e due autisti soccorritori. L’ambulanza
Nella foto in alto, il parco ambulanze del Pronto Soccorso di Fiumicino. Nella foto in basso a sinistra, all’interno dell’ambulanza, il dottor Alessandro Russo, cardiologo, e Gabriella Lombardi, infermiera. Al centro, alcuni componenti del presidio medico di Ciampino: da sinistra, Alessandro Sabatino, infermiere, il dottor Guillon Xenard, Maria Grazia Castelli, infermiera, Luca Pesaresi, autista soccorritore. Sotto, il camion fuoristrada, chiamato “scorta intangibile” da utilizzarsi in caso di emergenza aeroportuale; è collocato in pista, presso la caserma dei Vigili del Fuoco.
Nella foto, un’immagine del defibrillatore, strumento “salvavita”.
stessa funziona come centro mobile di rianimazione opportunamente equipaggiato”. “Cosa è necessario fare nell’attesa dell’intervento medico?” “La prima regola è non nuocere – risponde Viola – quindi non fare nulla se non si sa cosa e come fare. Nel frattempo, è giusto far allontanare eventuali curiosi, predisponendo lo scenario dell’evento il più possibile agevole per i soccorritori, ricorrendo se neces-
sario, all’aiuto delle forze dell’ordine. In caso di emergenza vera e pericolo di vita, se qualcuno è addestrato avendo frequentato un corso di primo soccorso, può intervenire prestando aiuto, fino al nostro arrivo. Ovviamente è opportuno non chiamare se non in presenza di effettiva emergenza. Non dimentichiamo che il Pronto Soccorso è disponibile 24 ore su 24, pertanto è possibile accedere con i propri mezzi per eventuali visite”.
“Come opera un cardiologo per salvare il paziente con arresto cardiaco?” “Il meccanismo che con maggior frequenza è responsabile dell’arresto cardiaco – risponde Racani – è la fibrillazione ventricolare (contrazione incoordinata del muscolo cardiaco che non produce nessun effetto di pompa) che può essere interrotto solo con la defibrillazione. La possibilità di salvare persone colpite da arresto cardiaco diminuisce del 10% ogni minuto e dopo 5 minuti dall’arresto iniziano i danni irreversibili al cervello, quindi… è essenziale l’intervento tempestivo del medico con il defibrillatore, che stabilizza la situazione cardiaca. A questo punto, il paziente viene trasferito all’ospedale Grassi di Ostia, oppure ad altro ospedale di riferimento”. “Abbiamo ricevuto numerosissimi ringraziamenti – aggiunge Alessandro Viola – da parte di pazienti che riconoscono che abbiamo salvato loro la vita”. “Quali procedure vengono attivate nel caso delle emergenze aeropor tuali?” “All’interno della sala operativa – risponde Viola – oltre al centralino per gli interventi medici d’urgenza, vi è un apparato di emergenza, collegato alla Torre di Controllo, alla Polizia di frontiera, ai Vigili del Fuoco e al Controllo Voli. La Torre ad esempio allerta in caso di crash aereo, i Vigili del Fuoco in caso di incendio, la Polizia di Stato se è in corso atto terroristico o allarme per sospetta bomba a bordo. Una volta che uno dei suddetti Enti lancia l’allarme, i responsabili in turno del Pronto Soccorso diramano l’informazione dettagliata ai colleghi delle “macchine gialle” che controllano le piste di volo, ai capi scalo, alla Dogana, alla Sanità Aerea, ai Carabinieri, alla Sicurezza Aeroportuale, alla sala operativa delle manutenzioni mezzi ADR. Subito dopo, lo stesso sistema elettronico invia una serie di
Nella foto in alto, Francesca Caponera in medicheria. Accanto, Gabriella Lombardi nella sala terapia intensiva. In basso, da sinistra, in piedi: Giorgio Malori soccorritore, dottoressa Linda Poggipollini pneumologa, Vittorio Cellupica responsabile in turno, Gabriella Lombardi infermiera, Alessandro Olivi e Pompeo Iovini, responsabili in turno, Carlo Racani responsabile del Pronto Soccorso, Alessandro Viola coordinatore attività amministrativa, Claudio Patrisano soccorritore. Da sinistra, seduti, Dario Berdini soccorritore, Livio Emiliani soccorritore, Francesca Caponera infermiera, Stefano Angioni soccorritore.
LE INFORMAZIONI RICHIESTE Alcune informazioni sono indispensabili per programmare operativamente l’intervento: •
• •
Il numero di telefono da cui viene effettuata la chiamata: serve per richiamare se cade la linea o se sono necessarie ulteriori informazioni. Tale recapito non deve essere impegnato fino all’arrivo dei soccorsi Il luogo esatto dell’evento I riferimenti ben individuabili per raggiungere il luogo dell’evento nel modo più veloce possibile
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Il numero di persone coinvolte e da soccorrere Cosa succede: il problema principale per cui è stata effettuata la chiamata Le condizioni della vittima: parla, respira, presenta ferite Informazioni generali: età approssimativa, sesso, ecc. Eventuali circostanze ambientali (presenza di benzina e/o sostanze tossiche, nebbia, ghiaccio, ecc.)
ATTENZIONE ALLA CHIAREZZA DI INFORMAZIONI DURANTE LA CONVERSAZIONE!
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sms a tutti i cellulari dei responsabili delle funzioni aziendali coinvolte nell’evento. Il Pronto Soccorso è dunque il primo Ente in aeroporto ad essere allertato in caso di emergenza aeroportuale”. “Una volta scattata l’emergenza, l’equipaggio del Pronto Soccorso sarà presente con il così detto ‘bianco 0’, opportunamente attrezzato, con a bordo il medico linea di volo e l’autista soccorritore”. “Il personale sanitario che lavora al Pronto Soccorso effettua una formazione particolare?” “In generale – risponde Racani – i corsi di aggiornamento del personale sanitario, sia medici che infermieri professionali, sono stabiliti per legge; si tratta di rispondere alla necessità di aggiornamento continuo, per essere al corrente dei progressi della scienza. In particolare, i medici del presidio hanno un contratto annuale con ADR e, per accedere al successivo, devono aver effettuato nell’arco di un anno, tre corsi di emergenza/urgenza, validati dal Ministero della Salute. Altro discorso è nei riguardi degli autisti, che sono anche soccorritori, poiché formati in sede tramite corsi BLSD (Basic Life Support Defibrillation) in cui vengono loro insegnate le manovre rianimatorie, la defibrillazione precoce e le modalità di trattamento di pazienti che abbiano subito forti traumi. De-
Nella foto, nella sala operativa, Vittorio Cellupica davanti ai telefoni per le emergenze. Nella foto in alto, Nadia Monari, responsabile in turno e infermiera, in sala operativa. Nadia ha già collaborato con ADR Noi, inviandoci un articolo sul Chaaria Mission Hospital, Kenya, in cui ha lavorato come volontaria.
vono essere in grado di estrarre una persona da un’auto incidentata, togliere il casco a un motociclista a terra, tenere la colonna vertebrale in asse sollevando una persona caduta da grande altezza. A questi, si aggiungono corsi di aggiornamento interni, che i nostri medici tengono a infermieri e autisti. Per esempio, il ginecologo spiega come trattare una donna in stato interessante oppure il cardiologo come leggere un’elettrocardiogramma o trattare un’aritmia. Inoltre svolgiamo un’attività divulgativa più ampia con la pubblicazione di libri e della newsletter trimestrale ‘First Aid Magazine’ e la realizzazione di CD informativi”. Concludiamo parafrasando la celebre serie televisiva: Pronto Soccorso ADR, medici in prima linea, anche grazie alla collaborazione di noi operatori aeroportuali, tutti invitati ad avere con sé il “quick reference”, di ADR, per avere sempre i numeri giusti a portata di mano.•
S
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in 133, di cui 6 italiani; io sono arrivato 94° assoluto e quinto tra gli italiani in gara”.
tor
“Chi sono stati i vincitori?” “Data la durezza della prova, hanno vinto tutti coloro che hanno raggiunto il traguardo. I primi tre posti sono andati al quattro volte campione del mondo nella 24 ore, di nazionalità giapponese Ryiichi Sekiya, al danese Lars Cristoffensen e al norvegese Jon Bergen. Si tratta di atleti professionisti, assistiti dalla propria équipe, con medico e massaggiatore al seguito. Si allenano molte più ore di quanto non faccia io o gli altri corridori per passione!”.
ianni Migneco, collega dei Sistemi Informativi, ha corso l’ultra maratona tra Atene e Sparta, compiendo 246 chilometri senza fermarsi mai e toccando il traguardo dopo 34 ore e 50 minuti dalla partenza. Un’impresa al confine con il mito, che i colleghi di Giovanni ci hanno chiesto di pubblicare e che volentieri raccontiamo con le parole di chi l’ha compiuta
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a strada tra Atene e Sparta fu percorsa per la prima volta nel 490 a.C. da Filippide, eroico messaggero che chiese l’aiuto degli spartani per affrontare l’esercito persiano in vista della battaglia di Maratona. La Spartathlon, da trent’anni, commemora l’evento. Nel corso dell’ultra maratona, gli atleti si misurano in un’impresa al confine con il mito, non sempre riuscendo a raggiungere il traguardo. Gianni Migneco ce l’ha fatta: 54 anni portati con grande disinvoltura, lo sguardo limpido e aperto, la narrazione spontanea e ancora commossa per essere arrivato in fondo al percorso, capace di infondere quasi la stessa emozione provata nel corso della gara. A lui la parola. “Sono in ADR dal 1978 – afferma Migneco – e posso dirmi un veterano: ho lavorato in aree operative, assistenza
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passeggeri e movimento carico, ove ho avuto grandi maestri, finché, nel 1983, dopo una selezione interna per personale programmatore, sono passato nell’area sistemi informativi”. “Allo stesso tempo – continua – ho coltivato la mia passione per lo sport, passione familiare, perché mio padre è stato preolimpionico di scherma nel 1940. Poi la guerra… ma è riuscito ugualmente a trasmettere, a mio fratello e a me, il suo amore per l’agonismo”. “Quante ore ti alleni al giorno?” “I miei allenamenti? La sveglia sul cellulare parla da sé: suona alle 4,40, orario che mi permette due ore mattutine di allenamento, quasi tutti i giorni della settimana. Corro sempre con il buio, alle 5 del mattino non c’è luce neppure in estate. È la mia ‘droga buona’ quotidiana, le endorfine
adr story
Il maratoneta
che mi fanno lavorare meglio durante tutta la giornata”. “Dove ti alleni abitualmente?” “Mi alleno non lontano da casa, abito a Centocelle, corro di solito al Parco di Villa De Sanctis, dal quale prende il nome l’associazione sportiva di cui sono tesserato. Il parco rappresenta un’area verde ricca di storia; vi è tra l’altro anche il mausoleo di Sant’Elena, madre di Giustiniano. Oppure corro al Parco di Tor Tre Teste o alla Pineta di Ostia, la doccia al campo di atletica e alle nove in ufficio”. “Sei sempre stato un maratoneta?” “Non ho iniziato con la corsa, sono passato attraverso altri sport, dalla scherma al calcio, giocato anche con i colleghi. Poi decisi di seguire mio fratello, che condivide la mia stessa passione, facendo gare di maratona sempre più lunghe, fino ad arrivare alle ultramaratone, superiori ai 42 chilometri e mezzo”. “Quali titoli è necessario avere per essere ammessi a questa competizione?” “Per potervi partecipare, è necessario aver corso 100 chilometri in meno di 10 ore o 200 chilometri in 24 ore e aver ottenuto titoli e credenziali riconosciuti a livello internazionale. Io li possiedo entrambi”. “Per quanto tempo hai corso?” “Ho corso per 34 ore e 50 minuti, un giorno e mezzo, senza fermarmi mai. La gara di per sé è stata durissima, con prove intermedie di registrazione dei tempi. Lungo il per sorso, infatti,
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Nella foro grande in alto, Migneco di fronte al Partenone. In alto, Migneco ha appena raggiunto il traguardo, visibilmente provato e commosso. Nelle altre foto, la premiazione e alcuni tra gli italiani in gara, prima della partenza. Sotto, Migneco con gli altri 4 italiani giunti al traguardo, tranne l’atleta con la camicia bianca, che ha dovuto abbandonare la corsa quasi alla fine.
vi erano 73 check point, di cui 10 dovevano essere raggiunti entro un tempo limite, pena l’esclusione dalla gara. In tutti i punti di sosta, situati tra loro a circa 4 chilometri di distanza, vi erano diversi generi di conforto, acqua, frutta, barrette energetiche, in alcuni anche altri alimenti più sostanziosi, come la pasta. Ogni atleta ha le sue tecniche: alcuni preferiscono accelerare e mangiare seduti per riposare, altri, invece, mangiano camminando, per guadagnare 500 metri anche durante il pasto”. “Quanti atleti hanno partecipato?” “Gli iscritti ammessi erano 389, di cui 24 italiani; sono arrivati al traguardo
“Quali sono stati i momenti più emozionanti della corsa? “La partenza è stata splendida: ai piedi del Partenone, alle 7 del mattino, immersi nella luce dell’alba che rendeva la cornice ancor più suggestiva. Sentivo in me una grande adrenalina. I chilometri iniziali si percorrono su strade anche ad alto scorrimento e hanno richiesto molta attenzione. Poi hanno cominciato a sfilare sotto i miei occhi panorami mozzafiato: ricordo Megara al quarantesimo chilometro, Corinto all’ottantunesimo, con il passaggio a picco sullo stretto. Superata questa tappa, lo scenario cambia completamente e si entra all’interno di paesi caratteristici, con gli abitanti in strada ad applaudire noi corridori, considerati tutti come ‘l’emerodromo’, o portatore di messaggio, persona sacra nell’antica Grecia. Dal centesimo chilometro, i bambini ci chiedevano gli autografi sui loro quaderni, la partecipazione della gente si è fatta sempre più intensa e commovente. Il momento più importante per me, lo ricordo con grande precisione. Avevo percorso circa 210 chilometri ed ero giunto quasi al limite della resistenza. Ad un tratto, lungo il percorso, vedo una vecchietta che aspettava i corridori, sembrava un’apparizione nelle condizioni psicofisiche in cui mi trovavo. Dopo aver saputo che ero italiano, mi ha lasciato due rametti di basilico selvatico, raccomandando di annusarli nel momento di maggiore stanchezza. Mi sono commosso alle sue parole e ho sentito di nuovo affluire l’adrenalina in me. Negli ultimi 30 chilometri ho superato 20 persone, ho riacquistato il mio passo e sono arrivato in fondo. L’ultimo tratto del percorso è durissimo: si sale su un sentiero di montagna, tra sassi e pietrisco, ma gli ultimi due chilometri e 100 metri, con l’ingresso a Sparta, mi sono trovato di fronte un paesaggio da ‘mal d’Africa’, tra due ali di folla che mi incitava, nel rispetto di una tradizione millenaria. Mi hanno dato la bandiera italiana, il simbolo della mia nazione d’appartenenza, che ho portato nell’ultimo tratto. Su tutto, le urla d’incoraggiamento e gli applausi, che mi arrivavano anche dai miei amici e compagni di gara, che non ce l’avevano fatta ad arrivare. Sulla spinta di quelle grida, ho tagliato il traguardo, toccando il piede della statua di Leonida, l’eroe spartano della battaglia delle Termopili contro i persiani”. “All’arrivo – continua Migneco – due ragazze in tunica bianca, come da tradizione olimpica, offrivano una coppa con l’acqua del fiume sacro di Sparta (Eurota) e la corona d’alloro. Il sindaco porgeva una targa in ricordo della gara portata a termine. Tutti gli atleti hanno avuto gli stessi doni, tranne i primi tre classificati, che hanno ricevuto una piccola coppa, oltre alla targa. Segno di ‘democrazia’ e rispetto per coloro
che hanno portato a termine l’intero percorso, tutti degni degli stessi onori. Il giorno dopo, siamo stati ricevuti al pranzo di gala delle autorità locali e,
infine, la sera, si è tenuta una cena con la premiazione vera e propria, una medaglia con inciso il nome dell’atleta e il paese d’appartenenza, che conserverò per sempre”.
“Ci sono ricordi da cui trai la for za per correre? A chi pensavi mentre gareggiavi?” “La mia forza l’attingo dagli affetti, dai miei figli, da mia moglie, che più
Story
d’ogni altra persona sopporta i miei sacrifici e le lunghe ore d’allenamento dei fine settimana, dai miei amici. Ma quando corro la mia mente è sgombra, raggiungo uno stato di be-
nessere psicologico; sulla strada per Sparta, gli unici pensieri che mi passavano per la testa erano per i miei figli. Pensavo a loro e all’orgoglio che mi danno le loro esistenze”. •
gni volta che Elisa gareggia è per noi una grande emozione – afferma Eraldo Blanchi, responsabile in turno di ADR Assistance a Ciampino – e la vittoria della medaglia d’oro ai Mondiali in Giappone è stato il giusto coronamento dei nostri sogni”. Elisa Blanchi, della quale avevamo già scritto su ADR Noi, figlia del nostro collega, ha vinto con la squadra italiana di ginnastica ritmica due medaglie d’oro e una d’argento, compiendo una brillante impresa, che porta a quattro i titoli iridati conquistati nella storia delle partecipazioni ai campionati mondiali: prima dei due ori ottenuti a Miè in Giappone, il movimento azzurro si era infatti aggiudicato l’oro a Baku 2006 e nel lontano 1975, a Madrid nel concorso generale.
Questi riconoscimenti premiano la fatica e la costanza di Elisa Blanchi, che fa parte del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare e si allena otto ore al giorno con la Nazionale, per prepararsi fin d’ora alle prossime Olimpiadi di Londra del 2012. “Vediamo nostra figlia poco tempo – afferma Eraldo Blanchi – ma è un sacrificio che affrontiamo con gioia, sia per i suoi successi, sia, soprattutto, perché la vediamo così felice”.•
“O
Nella foto, Eraldo Blanchi con la figlia Elisa.
Una campionessa in famiglia L’Angolo
letterario
UN LIBRO AL MESE
Da questo numero inauguriamo la nuova rubrica “Un libro al mese”, che può diventare un film o un racconto di viaggio, una cronaca di momenti di vita aziendale che creano aggregazione, quali tornei sportivi, gite e tanto altro, una raccolta degli aneddoti aeroportuali, da condividere con i lettori di ADR Noi. Vorremmo realizzare una rubrica tutta da costruire, con il vostro contributo. Il libro di questo mese, del quale pubblichiamo una breve recensione è “Lo spazio bianco” di Valeria Parrella, diventato anche un film dal titolo omonimo.
La poesia è stata inviata alla redazione da Alessandro Sementilli, Addetto Sicurezza Aeroportuale. L’autore è Alexis Diaz Pimienta, il titolo è:
Dagli occhi di un bambino Dagli occhi di un bambino decollano gli aeroplani. Se chiudesse gli occhi cadrebbero.
Lo spazio bianco
“H
o provato. Aspettando la metropolitana per l’ospedale, tutti i giorni, ho provato a leggere saggistica. I primi tempi ci sono riuscita, perché non avevo altro se non la mia testa. Ed era una testa molto esercitata sui libri”. Così inizia “Lo spazio bianco”, della scrittrice Valeria Parrella, dal quale è stato tratto un film, dal titolo omonimo, presentato al festival di Venezia e ora nelle sale cinematografiche. È la storia di una donna, Maria, che insegna italiano in una scuola serale, ha da poco superato i quarant’anni ed ha appena avuto una bambina dopo solo sei mesi di gestazione. La piccola Irene viene per questo chiusa in un’incubatrice bianca, una scatola bianca, uno spazio bianco in cui vivere o morire sono quasi la stessa cosa. “Il fatto è – scrive l’autrice – che mia figlia Irene stava morendo o stava nascendo, non ho capito bene: per quaranta giorni è stato come nominare la stessa condizione”. Il libro è il racconto di questi quaranta giorni, trascorsi nel tempo sospeso dell’attesa, la sola condizione che Maria si sente incapace di tollerare: “Io non sono buona ad aspettare. Non sento curiosità nel dubbio, né fascino nella speranza. Aspettare senza sapere è stata la più grande incapacità della mia vita”. Eppure non può fare altro, se non attraversare la città di Napoli, in cui vive, tutti i giorni in tram, cercare di proteggersi dentro ai libri di saggistica che hanno rappresentato fino ad allora la sua difesa dalle aggressioni della vita e sentirsi invece senza più testa, tutta racchiusa dentro l’oblò dal quale può guardare Irene che nasce o che muore a seconda dei referti giornalieri dei medici.
Il solo intervallo tra un’attesa e l’altra è rappresentato dalla sua attività di insegnante, prima-terza media impartita a camionisti giganteschi che faticano ad entrare nei banchi, imparano a dare il lei invece del voi, secondo la cadenza partenopea e devono leggere i Promessi Sposi in 150 ore di lezione. Tutto il resto del tempo, Maria lo trascorre con le altre donne come lei, delle quali racconta brevemente le storie, che sono più fotografie istantanee di mamme. Il libro è anche una storia di solidarietà femminile, che si manifesta tra donne piegate sulle incubatrici dei loro bambini, che bisbigliano tra loro, pur non potendolo fare per il divieto delle infermiere, per rivelarsi un’ansia o mostrarsi una conferma. Il dialogo muto con le altre mamme fa da contrappunto alla sorveglianza delle macchine, che tengono in vita i bambini, delle quali Maria si sforza di comprendere il funzionamento, spiegandolo alle altre donne in una sorta di riunioni sediziose, perché tenute lontane dal personale medico e con parole molto più semplici di quelle usate nel reparto permaturi. Lentamente, per Irene iniziano a dischiudersi possibilità di sopravvivere e Maria fa appendere all’incubatrice una nuvoletta rosa, sulla quale segna il nome della bambina, in un’ansia di vita che sente potrebbe diventare sua e che arriva finalmente, prima con l’autonomia respiratoria, poi con l’allattamento con il biberon, in uno stato d’agitazione perenne, per le grandi difficoltà della bambina a deglutire, infine con le dimissioni dall’ospedale. Il libro termina con una fine che non raccontiamo e che lasciamo alla lettura all’ultima pagina, com’è giusto che sia.
Solo il suo stupore li mantiene sospesi, la sua piccola mano li innalza, il suo cuore li muove e li allontana. Senza un bambino appiccicato ai vetri, alle alte ringhiere di una terrazza adulta, gli aeroporti morirebbero d’orrore. Un bambino non potrà mai pronunciare la parola “aeronautica” ma da lui dipenderà l’imitazione dell’uccello. Un bambino non saprà calcolare le distanze
ma è lui la garanzia del ritorno. Ogni aeroporto deve avere un bambino incollato ai vetri, accanto agli altoparlanti, dovunque si acquatti la paura. Grazie a lui durerà meno lacrime il rientro di tutti, dorrà meno baci l’addio delle madri e le hostess potranno prescindere da avvisi insulsi.
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Un aeroplano per aria sono molti bambini che guardano l’orizzonte...
Il traffico di settembre
Il Sistema Aeroportuale Romano ha registrato nel mese di settembre 2009 una riduzione dei passeggeri trasportati del -4,3%, confermando il negativo trend cominciato da inizio anno, seppure con un miglioramento rispetto ai risultati registrati nei mesi precedenti. La contrazione dei volumi si evidenzia sia per quanto riguarda il traffico domestico (-2,5%) che quello internazionale (-5,2%, con rispettivamente UE -7,0% ed extra UE -2,0%). La causa principale della contrazione che si sta registrando a inizio anno è ancora da attribuire al negativo quadro congiunturale e, in particolare per lo scalo di Fiumicino, alla riduzione della flotta aeromobili della nuova Alitalia, con la conseguente diminuzione del network servito. Analizzando singolarmente gli scali di Fiumicino e Ciampino, il traffico ha registrato a Fiumicino un risultato negativo (-5,2%) mentre Ciampino registra anche a settembre un incremento dei volumi trasportati (+2,6%) confermando il trend positivo iniziato a maggio 2009.•
SISTEMA AEROPORTUALE ROMANO - TRAFFICO DEI PASSEGGERI ANDAMENTO ANNUO
SETTEMBRE 2009
Totale sistema
Roma Fiumicino
Roma Ciampino
3.588.762
3.161.482
427.280
Totale Pax Totali
Differenza anno precedente
Differenza anno precedente
Differenza anno precedente
Differenza anno precedente
Differenza anno precedente
-5,2%
2,6%
1.237.784
1.153.174
84.610
Roma Ciampino
29.412.370
25.759.128
3.653.242
-5,9%
-6,6%
-0,7%
Pax Totali
Differenza anno precedente
10.299.833
9.563.282
736.551
-6,6%
-9,7%
68,7%
12.389.321
9.616.116
2.773.205
-7,7%
-6,7%
-10,8%
6.723.216
6.579.730
143.486
-1,5%
-1,6%
5,6%
Nazionali -2,5%
-5,6%
76,6%
1.486.277
1.161.109
325.168
UE Pax Totali
Differenza anno precedente
-7,0%
-6,7%
-8,0%
864.701
847.199
17.502
Pax Totali
15,6%
Differenza anno precedente
Extra UE Pax Totali
Pax Totali
-4,3%
UE Pax Totali
Roma Fiumicino
Totale
Nazionali Pax Totali
Totale sistema
Extra UE -2,3%
-2,0%
La qualità di ADR Nell’ambito dell’attività di benchmark gestita dalla Qualità di ADR, il 7 ottobre scorso si è riunito a Fiumicino l’European Airports Benchmarking Group on Service Quality (EABSQ). Questo gruppo, costituito a giugno 2007 per iniziativa di Aeroporti di Roma, nasce dalle esigenze di 8 aeroporti europei di confrontarsi sistematicamente sui livelli di qualità condividendo esperienze e idee nell’ottica di una dinamica di miglioramento. In particolare, il gruppo ha focalizzato l’attenzione su alcuni processi critici relativi al funzionamento dell’aeroporto analizzando, su base trimestrale, l’andamento dei seguenti indicatori:
• • • • •
Un’immagine delle toilette dell’aeroporto Charles de Gaulle
tempi di riconsegna bagagli; tempi di attesa al check-in; tempi di attesa al controllo sicurezza e bagaglio a mano; tempi di attesa al controllo passaporti; puntualità di scalo.
In questo ultimo incontro, agli aeroporti già partecipanti (Amsterdam, Copenaghen, Francoforte, Parigi, Monaco, Zurigo, Malpensa) hanno chiesto di unirsi anche gli aeroporti di Londra Heathrow, Madrid e Vienna. Interessante è stato l’intervento di Mr G. Efkolides dell’aeroporto di Londra Heathrow che ci ha presentato il “quality rebate scheme”, sistema tariffario introdotto a luglio
2003 e rivisitato a marzo 2009, che si ispira al nostro futuro accordo di programma. In base a tale sistema, il gestore aeroportuale (BAA - British Airports Authority), in caso di mancato rispetto degli standard di qualità stabiliti dalla Civil Aviation Authority (l’ENAC inglese), è tenuto a pagare delle penalità sotto forma di sconti alle compagnie aeree per un importo massimo pari al 7% dei diritti aeroportuali. In caso di “overperformance” il gestore riceve, invece, un bonus massimo pari al 2,24% dei diritti aeroportuali. Gli standard di qualità si riferiscono ad elementi di percezione del passeggero (disponibilità delle sedute
nelle zone d’imbarco, pulizia dei servizi igienici), disponibilità del servizio (loading bridge, nastri riconsegna bagagli) e tempi di attesa. Un momento singolare del workshop, che ha catturato l’attenzione dei partecipanti, è stata la presentazione dell’architettura e arredamento interno delle toilette dell’aeroporto Charles de Gaulle che spiccano per creatività e originalità. Ogni toilette, infatti, si ispira a dei paesaggi tipici della campagna francese e a dei monumenti simbolici di Parigi. Il prossimo appuntamento con gli undici aeroporti è previsto per il 2010.•
Il Safety Management ADR è responsabile del gruppo di lavoro di Assaeroporti unità organizzativa Safety Management di ADR, di cui è responsabile Nunzia D’Auria, ha assunto la funzione di coordinamento del gruppo di lavoro Safety di Assaeroporti. Il gruppo di lavoro guidato da ADR consentirà di raccogliere e di effettuare uno scambio sui dati della sicurezza operativa, sia per creare un archivio, utile a ricostruire le dinamiche di eventuali incidenti, sia per un confronto costruttivo tra le società di gestione, volto a individuare le modalità necessarie per la prevenzione degli stessi. Tra i partecipanti al gruppo di lavoro è stato firmato un protocollo d’intesa che stabilisce le norme di comportamento corrette per il trattamento di dati sensibili. Il gruppo ha già attivato alcune iniziative a tutela della safety, relative alla valutazione del rischio sul tema del rifornimento carburante con passeggeri a bordo ed alla formulazione di uno standard, unico per tutti gli aeroporti, per il processo di emissione delle patenti aeroportuali.•
L’
NEWSLETTER PERIODICA DI COMUNICAZIONE INTERNA DI AEROPORTI DI ROMA
Aut. del Tribunale civile di Roma n. 87/08 del 6 marzo 2008
Redazione: Vito Mangano, Fabrizio Mariotti, Silvia Rosati Collaboratori: Gianfranco Concutelli, Arianna Di Martino, Daniele Occhiato Contatti:
[email protected] Direttore Responsabile: Silvia Rosati Foto: Virginio Favale Progetto grafico: ATON Srl - Roma Stampa: ATON Srl - Roma ottobre 2009
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