k ronstadt 13 © Massimo Ghimmy
periodico bimensile Numero 13 Mercoledì 9 Marzo 2005
grazie signora Moratti
Simone Leddi/A.F.A.
Grazie signora Thatcher (1996, titolo originale Brassed Off) è un film inglese scritto e diretto da Mark Herman. Il film è una dark comedy, ambientata a Grimley, un immaginario paese dello Yorkshire, del 1989, sulle difficoltà che si trova a fronteggiare la Grimley Colliery Band, composta principalmente da minatori che si sono ritrovati disoccupati in seguito alla chiusura della miniera decisa dal governo conservatore della signora Thatcher. Attori principali sono Pete Postlethwaite, Tara Fitzgerald e Ewan McGregor, già protagonisti di molti film di Ken Loach. Il titolo originale Brassed Off significa letteralmente “cacciati”, “licenziati” ma il termine brass fa riferimento agli ottoni lo strumento principale della banda. Il film uscì poco prima delle elezioni politiche del 1997 vinte dai laburisti con Tony Blair, dopo 18 anni di governo conservatore. it.wikipedia.org/wiki/Grazie_signora_Thatcher
La prima candelina Invece a Pavia va tutto bene Ed eccoci al primo compleanno o giù di lì, perché il primo numero usciva Venerdì due marzo più della metà delle università in non più di una quindicina. il primo marzo 2004, anche se non era davvero il primo numero, c’erano stati dei numeri speciali e i numeri zero. E prima c’erano state un sacco di discussioni davanti a bottiglie sempre più vuote e fogli sempre più pieni. In principio ci fu il nome, e lo propose un amico che non è più con noi e che abbiamo deciso di ricordare mettendolo in bella vista accanto alla K di Kronstadt: Massimo Ghimmy. Potremmo dire molto del contributo che ha fornito in quei primi mesi ma un devoto dei Ramones, come era Massimo, forse non apprezzerebbe, quindi, come direbbe PE, mandiamo un pezzo, che so “what a wonderful world”, e alziamo il bicchiere. Poi venne la redazione e di noi avete letto già molto e in questo numero abbiamo provato a vedere come vanno le cose: ci chiedono più spazio, più disegni, più pagine. Eh, sì, ci abbiamo pensato anche noi. Questi quattro A3 non bastano proprio più. Più più. E allora cosa fare? Scriviamo più in piccolo e dotiamo i gentili lettori di una lente di ingrandimento? Naaaah. Usiamo la quarta dimensione? Naaaah. Aggiungiamo altre quattro pagine? Oh yeah! Però, però, porompompero però. Però la rivista è nata e vuol restare gratuita. Però non abbiamo un editore di riferimento, qualcuno che cacci gli euro. Però c’è poca pubblicità, e non vorremmo diventare un fascicoletto patinato e glamourissimo. Però nessuno guadagna un euro dal lavoro di redazione, impaginazione, distribuzione. Uffi, quanti però. Però bisogna andare avanti. Abbiamo delle idee in testa. Prima dell’estate il nuovo sito con tutti gli articoli pubblicati e spazio per gli approfondimenti che non stanno su carta. Dopo la pausa estiva ci saranno le quattro pagine in più, ci sarà più spazio per disegni e foto e qualche pubblicità in più (non troppa). Basterà? Emanuele Quinto
2 pagina - strumenti
PPP: Il cinema di poesia, Uccellacci uccellini di Pier Paolo Pasolini storia: Espana en el corazon, terza parte della storia della guerra civile di Spagna La Gaia Scienza: Good luck Mr. Wilmut, cos’è la clonazione?
3 pagina - terza pagina
Senza filtro, la prima radio bimensile [...]: Dialogo tra Fabrizio de Andrè e François Villon Come si scrive un articolo per Kronstadt: Lost in the space
4 pagina - cronache
Le colonne dell’accesso: Circolo ARCI “Radio Aut”, un nuovo spazio nel nome di Peppino Impastato (quello dei Cento passi) Inchiesta: Alto Gradimento?, ovvero cosa ne pensano i lettori La bacheca, cosa succede in città e provincia
italiane ha scioperato per protesta contro il DDL Moratti sul “riordino dello stato giuridico e del reclutamento dei professori universitari”. Manifestazioni e cortei a Roma, Milano, Torino, Bologna, Bari e molte altre città d’Italia contro la sostanziale abolizione della figura del dottorando/ricercatore in favore del precariato e lo svilimento del corpo docente, con l’equiparazione fra tempo pieno e tempo parziale. Si è manifestato anche a Pavia dove il Coordinamento per il Diritto allo Studio ha realizzato un presidio in Piazza della Vittoria, denunciando peraltro in quest’occasione lo smantellamento dell’ISU e il trasferimento delle sue competenze all’università. Il movimento degli studenti di sinistra, a livello nazionale, ha offerto una sponda ai ricercatori, la cui protesta a Pavia s’è andata progressivamente sgonfiando nel corso degli ultimi mesi. Per tutta la durata della sparuta manifestazione (dalle undici di mattina fino alle quattro di pomeriggio), fra tè caldo e canzoni di Guccini, i ricercatori sono stati presenti
concorso di poesia e prosa Scadenza: 31 Marzo 2005 Tema: libero Lunghezza massima: poesia: 30 righe prosa: 4 pagine, corpo 12, interlinea singola Iscrizione: 5 euro Premi: pubblicazione di un libretto celebrativo, 200 copie del quale andranno ai vincitori opere artistiche (acquarelli e oli) pubblicazione on-line su http://loopanare.ilcannocchiale.it/ http://www.kultvirtualpress.com/ Informazioni:
[email protected] Trovate il bando comlpleto su: http://www.upartaid.net/koncorso.htm
Il DDL Moratti, per sopperire alla scarsità di finanziamenti nella ricerca, propone di offrire contratti a tempo determinato (fino ad otto anni) ai possessori di laurea specialistica, con la possibilità di un concorso per entrare stabilmente nel mondo universitario al termine del contratto. Un ricercatore precario si trova così col rischio di restare a spasso alla soglia dei quarant’anni, in competizione sul mercato del lavoro con laureati molto più giovani. E’ evidente che a queste condizioni veramente pochi neolaureati decideranno di restare in università. Essa dovrebbe poi andare a recuperare docenti meno costosi tra i professionisti già affermati, che affiancherebbero ai loro studi privati l’attività dell’insegnamento per arrotondare in spiccioli e prestigio, con il rischio di uno scadimento della didattica. Il decreto legge ha un senso in un Paese dove c’è una forte mobilità nel mondo del lavoro (e bisogna ammetterne la coerenza nella cornice della Riforma Biagi) e importanti gruppi industriali disposti a spendere per la ricerca; noi invece siamo in Italia. Angelo Taglietti, rappresentante dei ricercatori pavesi al Senato Accademico, denuncia la mancanza di dialogo del Ministero con le parti in causa al momento della stesura della piattaforma, e la progressiva scissione fra ricerca e didattica, che a suo parere si dovrebbero invece integrare e sostenere a vicenda. Giustifica poi la scarsa presenza dei ricercatori in piazza affermando che molti hanno preferito la formula dello sciopero bianco. Non possiamo comunque non registrare un’assoluta mancanza d’informazione e consapevolezza tra loro, e il desiderio di proseguire nella propria attività lavorativa, visti anche gli scarsi risultati che queste proteste hanno ottenuto negli ultimi tempi. Dobbiamo quindi segnalare con rammarico l’indifferenza e la disinformazione di un’università grande e prestigiosa come quella di Pavia - studenti, docenti e ricercatori - su temi decisivi per il proprio futuro. La soddisfazione per l’appellativo di isola felice nel panorama degli atenei italiani, porta evidentemente ad un’angosciosa e frustrante accettazione di qualsiasi futuro in attesa. Certo non aiuta l’immobilismo dell’uscente Rettore Schimid, forse più interessato a probabili futuri incarichi di prestigio promessi dall’attuale Ministro dell’Istruzione, che al destino della sua università. Domenico Santoro
14 marzo 1972 - Giangiacomo Feltrinelli rimane ucciso in una esplosione vicino ad un traliccio dell’alta tensione a Segrate 16 marzo 1978 - In un agguato a Roma le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro uccidendo cinque uomini della scorta.
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PPP Il cinema
strumenti
di poesia
Uccellacci e Uccellini: il cinema diviene poesia e simbolo. Il cinema per Pasolini è un linguaggio. La lingua della realtà. Ma Pier Paolo è un poeta, e un poeta ci mostra la realtà attraverso la sua sensibilità. I suoi occhi sono testimoni del suo presente storico e attraverso la macchina da presa noi vediamo tutta la drammaticità che egli scorge in quel presente. Come un poeta, che ci urla il suo sgomento attraverso i propri componimenti. Si può dire che il suo linguaggio cinematografico sia affine a quello poetico. Un film è simile ad una poesia, l’espressione dell’interiorità del suo autore. Ma la letteratura ha le sue strutture precise, costruzioni retoriche e sintattiche, lemmi, e malgrado un autore sia alla costante ricerca di libertà espressiva, ci sono delle regole alle quali non è possibile sottrarsi. Non esiste nel linguaggio cinematografico un corrispettivo delle parole, costruzioni predeterminate da utilizzare. Non c’è alcuna immagine pronta per essere usata, nessun dizionario, né alcuna struttura alla quale adeguarsi. Il cinema è fatto di immagini, che celano un significato. Il cinema ha una illimitata capacità espressiva, dà libertà quasi assoluta all’artista. Libertà che Pasolini non esita a far propria. Nasce così il suo “cinema di poesia”, fatto di segni e simboli. In fondo, tutta la produzione pasoliniana può essere considerata “cinema di poesia”. Già in Accattone vediamo le tracce di queIl cinema sta poetica, poesia che si compie pienamente nel 1966 con Uccellacci e Uccellini, per poi essere portata sempre più all’esasperazione nel corso del suo cammino espressivo. Uccellacci e Uccellini è l’emblema dell’acuirsi della crisi dell’autore, e in questo sta la scelta di modificare le modalità espressive fino a quel momento utilizzate. Gli ambienti, i volti, sono gli stessi di Accattone e Mamma Roma, ma qui acquistano una connotazione quasi metafisica, beckettiana. Si rinuncia, più o meno definitivamente, ad ogni volontà di realismo, e l’intento stavolta è solo gridare la disillusione per la propria L’abbandono sconfitta del realismo ideologica.
Ma Pasolini non vuole essere uno sconfitto, e continua a lottare pur sapendo di essere un “vinto”. Parla per bocca del corvo che Totò e Ninetto Davoli (i protagonisti) incontrano sulla loro strada mentre sono in cammino per andare a sfrattare la povera gente dalle loro terre. Il corvo tenta di dialogare con i due, cercando di esporre la propria visione m a r x i s ta . Il corvo, portavoce di PPP Ra c c o n ta loro la storia di frate Ciccillo e frate Ninetto, ai quali era stato assegnato da San Francesco il compito di convertire i prepotenti falchi e gli indifesi passerotti, e di come i due si resero conto dell’impossibilità di convivenza fraterna tra le due classi. E mentre il corvo parla, si imbattono nel corteo funebre che accompagna la bara dell’ex leader del PCI, Togliatti. Dopo aver usufruito dei servigi di una prostituta, però, i due hanno fame. E così, il corvo ideologo finisce per essere divorato. Un racconto dal finale disarmante che cela una morale, quasi la parabola di un profeta. La profonda crisi di un intellettuale marxista viene esplicitata in una pellicola fragile e delicata dal carattere favolisticoallegorico. E se Totò e Ninetto rappresentano gli italiani medi, la società, il corvo non è nient’altro che figura dell’autore. Ma nelle sue parole possiamo scorgere un’estrema speranza. Esso dice: “Io L’estrema non piansperanza go sulla dell’autore fine delle mie idee, perché verrà di sicuro qualcun altro a prendere in mano la mia bandiera e portarla avanti! È su me stesso che piango.” L’ideologia marxista non è ancora stato sconfitta. Solo l’ideologo lo è, ma continua nel tentativo di farsi sentire. Tuttavia, stavolta lo fa con sottili allegorie, un grido silenzioso e forse più penetrante. Con Uccellacci e Uccellini comincia a percorrere un cammino artistico sempre più astratto e allegorico. Una strada costituita da pellicole come La terra vista dalla luna, Edipo re, Che cosa sono le nuvole?, Teorema, che probabilmente è la sua opera forse più ispirata, La sequenza del fiore di carta e Porcile. Un percorso che lo porterà inevitabilmente verso la sua opera più distruttiva e disillusa, l’opera conclusiva, Salò. Cristina Resa
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La Gaia Scienza Good luck Mr. Wilmut male (es. api, acari, scarafaggi), la “partenogenesi”, in cui la prole si sviluppa da uova non fecondate ed è costituita da individui geneticamente identici tra loro, cloni appunto. Questo tipo di riproduzione non riguarda i mammiferi, ma lo scorso anno è stato prodotto, da una équipe giapponese, un embrione di topo usando A metà Febbraio si è letto un po’ ovunla “clonazione partenogenetique sui giornali che Ian Wilmut del ca”, mediante la quale gli Roslin Institute di Edimburgo, il paovuli della femmina sono dre della famosissima Dolly, ha otstimolati elettrochimicatenuto il permesso dall’HFEA[1] mente in assenza dello di produrre embrioni umaspermatozoo. In tal ni a scopo terapeutico, modo l’ovulo “viene e precisamente per stuingannato”, crede di diare i motoneuroni[2] essere stato fecondadi individui affetti da to e si sviluppa in un patologie della motriembrione che non è, cità. In Italia questa però, geneticamente notizia ha, inevitabilidentico alla topolina mente, contribuito a madre, quindi non è un ravvivare il focolaio delle clone; inoltre l’embrione polemiche acceso dall’ornon è capace di impianmai estenuante dibattito tarsi nell’utero proprio a sulla legge 40: alcuni hanno sucausa dell’assenza del DNA bito approfittato per rivendicare il proveniente dallo spermatozoo, diritto alla libertà scientifica, altri hanquindi non è vitale. In realtà gli scienno pensato bene di additare il Regno Unito come patria del liberismo ge- ziati chiamano “partenote” l’embrione derivante Dall’embrione netico. Tutta la polemica sta dall’applicazione di questa Il Partenote: si preleveranno ruotando intorno al fatto che tecnica, poiché non è un l’embrione cellule staminali la produzione di embrioni embrione vero e proprio, geverrebbe resa possibile grazie nerato dall’incontro tra sperderivante alla clonazione per trasferimento nucleare, e cioè: matozoo e cellula uovo. da cellule della pelle del paziente viene prelevato Molti hanno parlato in modo disinvolto di uso il DNA che, a sua volta, è introdotto in una cellula della partenogenesi da parte di Wilmut, anche uovo enucleata, ovvero priva del corredo genetico; se l’aspetto che in realtà verrà sfruttato è solo la stimolazione elettrochimica della “clonazione in pratica la stessa tecnica partogenetica”; se qualcuno riuscisse sul serio che ha portato alla nascita di Imitano processi a produrre embrioni umani esclusivamente per Dolly. L’embrione sarebbe, riproduttivi di altri animali partenogenesi, si riusirebbe a saltare l’ostacolo dei poi, utilizzato per prelevare dilemmi etici, sarebbe tutto risolto! Il problema cellule staminali. Con tutte le considerazioni etiche annesse e connesse. Fin qui fondamentale che si porrebbe, invece, è che il ruoniente di strano, visto che il Regno Unito aveva già lo del sesso maschile nell’evoluzione della specie umana potrebbe diventare concesso una licenza analoga Glossario insignificante! a un gruppo di studiosi di Newcastle. HFEA: autorità britannica per la fertiliz- Speriamo rimanga solo un pensiero confinato nella fanL’aspetto nuovo è che, per far zazione e l’embriologia. ta-biologia. maturare l’uovo, si utilizzerà una metodologia ricavata dallo Motoneuroni: cellule nervose deputate Per ora, Good Luck Mr. Wilstudio di un tipo di riprodu- alla trasmissione di impulsi elettrici che mut... Alessio Vagnoni zione diffusa nel regno ani- rendono possibili i movimenti. Nel Regno Unito è stata concessa, per la seconda volta, l’autorizzazione a produrre embrioni umani per clonazione a fini terapeutici. Cerchiamo di capirci qualcosa in più…
Espana en el corazon Parte terza Continua il viaggio nella storia spagnola di questo secolo dai numeri 7 e 8. Se li avete persi, potete leggerli sul nostro sito internet. I generali cospiratori non avevano previsto che l’alzamiento sarebbe sfociata in una lunga guerra civile. Il successo del golpe, invece, fu certo solo in alcune zone: le città clericali e conservatrici del Leòn e della Vecchia Castiglia (Burgos, Salamanca, Segovia, Avila e Zamora). Nelle città con una più forte componente operaia incontrarono un’accesa resistenza, mentre nelle zone rurali i braccianti agricoli, tutti ardenti repubblicani, riuscirono generalmente ad avere la meglio sui piccoli contingenti della Guardia Civil. La resistenza operaia fu tale che, se il governo avesse deciso di armare i lavoratori, probabilmente la rivolta sarebbe stata spenta sul nascere, ma il moderato Quiroga era riluttante a cedere il potere
alle organizzazioni operaie. Di fronte alla continua avanzata dei nazionalisti Quiroga si dimise. Il nuovo governo fu costituito da José Giral, che autorizzò immediatamente la consegna delle armi agli operai. Grazie a questa decisione I rilelli furono i ribelli sconfitti vennero sconfitti in molte zone, in particolare a Madrid. Nel frattempo il futuro Caudillo Francisco Franco era bloccato in Marocco con la sua Armata d’Africa, impossibilitato a raggiungere la madre patria per via del blocco navale attuato dalla marina, che in gran parte era rimasta fedele alla repubblica. Fu solo grazie ad un gigantesco ponte aereo (il primo della storia) organizzato dall’aviazione italiana che Il primo ponl ’ e s e rc i to te aereo della coloniale storia riuscì a raggiungere il teatro bellico.
I nazionalisti godettero infatti dell’ampio appoggio, in armamenti e uomini, di Italia e Germania, mentre le democrazie occidentali, per vari motivi (interessi economici, pressioni di lobbies interne e altro), si appellarono ambiguamente al “non-intervento”, fingendo di non accorgersi dell’intervento nazifascista in favore degli insorti. Solo l’Unione Sovietica fornì armamenti e istruttori alla repubblica, condizionandone però Solo l’Unione la politica Sovietica aiutò interna in una mala repubblica niera che, come vedremo, si rivelerà esiziale. Molti invece furono i volontari di tutto il mondo, tra i quali molti dissidenti politici italiani e tedeschi, che, costituendosi nelle Brigate Internazionali, accorsero in difesa della repubblica. continua... Danilo
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17 marzo 1989 - Pavia, crolla la Torre Civica, causando 4 vittime 18 marzo 1978 - Milano vengono assassinati Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, del Centro Sociale Leoncavallo, presumibilmente da un commando del NAR
[...] Senza filtro Dialogo tra Fabrizio de Andrè e François Villon
“…C’è un filo o piuttosto una corda spessa, che lega l’antico maestro ai suoi allievi dalle più disparate inclinazioni: per primo tra i profani tu hai dato alla forca dignità poetica, hai fatto dell’appeso qualcosa di sacro, di eterno, simbolo inquietante di impermanenza e disagio. […] Eppure altri prima di te, altre vite avevano preceduto la tua lungo più antiche agonie della civiltà ma tu sei stato il primo a indicare che una volta chiusa la croce nel silenzio dei templi gli uomini ne perpetuavano lo scandalo con la forca. […] Io ti scrivo da un’altra epoca illuminata di ragione e di tecnica, dove l’uso della corda «che fa sapere al tuo collo quanto pesa il tuo culo» si è fatto più raro e lontano senza tuttavia scomparire del tutto. La stessa guerra, rinnovatasi di cento in cento anni, non è ancora finita e gli uomini amano come allora menare le armi e le mani e se non ci sono più le caldaie per
far bollire i falsari, gli strumenti per dare la morte si sono perfezionati al punto che uno solo di quei cento onnipotenti, un solo Thibault d’Aussigny [vescovo di Meung-sur-Loire, che nel 1461 fece arrestare e torturare il poeta-brigante Villon, tentando inoltre di farlo impiccare: nelle poesie di Villon egli è il nemico più odiato, e incarna l’idea stessa del potere. N.D.R.] può decretare la fine dell’umanità in un tempo così breve quanto la pressione di un dito su un pulsante. […] una moderna forma di indagine […] ci informa che oggi siamo tutti molto più ricchi di quanto non lo fossero i tuoi contemporanei, eppure le richieste d’aiuto da parte dei poveri si fanno ogni giorno più disperate e impellenti […]. Ancora oggi siamo capaci di forti sentimenti ma più volentieri li trasformiamo in lacrime seduti a teatro di fronte al dramma di Oreste e di Amleto e ritornando a casa ad occhi asciutti non degniamo neppure di uno sguardo la nostra vicina intenta a contare gli spaghetti per sfamare i figli. Se la tua “grossa Margot” «ti montava da sopra per non sciuparsi il frutto», qui da noi stimati professionisti violentano le bambine più volentieri mettendosele di sotto e usano una moderna tecnica di fissaggio delle immagini per immortalare lo stupro […]. Ora ti saluto consapevole del fatto che quando si tratta di poeti è meglio lasciar parlare loro e non perdere troppo tempo nel tentativo di spiegarli.” Fabrizio De André, da Prefazione a François Villon, Poesie, Feltrinelli, Milano 1996 www.ilconvivio.interfree.it Simone Mattoli
Fiera del Libro di Torino Ebbene sì, saremo presenti alla Fiera del Libro dal 5 al 9 maggio col nostro banchetto: rivista e kuaderni! Se volete che i vostri scritti siano portati in fiera mandateli a noi, se ben scritti saranno pubblicati tra i nostri libretti e distribuiti. Che aspettate? Poesie, prose, testi teatrali, fumetti, delirii e ricette di cucina aspettano solo che li inviate a noi. La mail?
[email protected]
Penso di non tradire le intenzioni del cronista presentando la trasmissione come metacomunicazione... E’ uscito “Mi ricordo”, il nuovo libro di Matteo B. Bianchi, edito da Fernandel per la modica cifra di 10 euro: per fare una breve sinossi è un’enciclopedia autobiografica di tutto quello che sono gli anni ottanta; a mio parere è un libro che funziona davvero bene. Questa è Senza filtro, la prima trasmissione radio in onda su carta, io sono in fase pop e questa è una pubblicità molto poco subliminale. Ma chi se ne frega. Andiamo a cominciare.
Ma tutte le volte non mi convinceva, mi sembrava di prendere in giro voi, miei lettori inesistenti. Quindi ho preferito fare ammenda e dirvi la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità – che vi fa male lo so – e venire a Canossa con capo cosparso di cenere. Però, a ben guardare, qualcosa ho scritto. Insomma… il mio lavoro l’ho fatto in barba all’apatia ispirativa. Strano: uno non ha niente da dire e comunque dice quel che basta ad aver detto qualcosa. In fondo non è molto diverso da quello di cui sono infarciti i media oggi. E intanto il pezzo è fatto. [On Air: Joe Pass - Seven Come Eleven]
[On Air: Royksopp - Remind me] Ebbene sì, lo ammetto senza troppo pudore: questa settimana non c’ho niente da raccontare. Ma davvero niente. E’ il casino di scrivere per un bimensile: o ti capita il fatto che ti colpisce particolarmente, che ti scuote nell’intimo e che ti trasforma in un geyser che erutta ispirazione (un po’ come la casœla ma in senso più letterario), o nulla. Il vuoto. Ma se uno ha una rubrica fissa non è che può lasciare perdere per un proprio blocco momentaneo: ci sono degli obblighi, ci sono dei lettori da soddisfare (forse, magari, si spera), c’è una caporedattrice che sa usare la mannaia da macellaio come un fioretto, insomma…c’è un’immagine (e un’incolumità) da mantenere. E, credetemi, c’ho provato: Ho provato a scrivere un articolo su Carlo e Camilla che si sposano (auguri e puledri maschi). Ho provato a scrivere delle nomination agli Oscar (e dei miei dubbi sul televoto visto che nessuno esce mai dall’Academy). Ho persino provato a scrivere di Tyson e Vasco al Festival di Sanremo (con un brillante e pindarico paragone con le Lecciso).
Come si scrive un articolo per Kronstadt Lost in the space
Si conclude qui la trilogia su François Villon. In questo numero non vi proponiamo una traduzione, ma uno stralcio tratto da uno scritto di De André L’antico poeta francese François Villon, anarchico ribelle, ladro e malfattore, autore della ballata degli impiccati e della ballata di Margot la cicciona, di cui abbiamo dato traduzione nei numeri 10 e 12, ha avuto un’importanza notevole nel panorama della canzone d’autore. Ha ispirato tra i tanti Fabrizio De Andrè, la cui intera opera, oltre alle canzoni direttamente ispirate al Francese, Tutti morimmo a stento e Il testamento, è ricca di echi villoniani; in questo stralcio De Andrè parla esplicitamente di Villon come “suo maestro”.
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terza pagina
Nessuno è pronto ad ammettere che abbiamo sviluppato una dipendenza dalla musica. Impossibile. Nessuno sviluppa una dipendenza dalla musica e dalla tv e dalla radio. E’ solo che ne vogliamo sempre un pochino di più. Più canali, uno schermo più grande, il volume un po’ più alto. Non possiamo farne meno, ma per favore: dipendenti noi? Possiamo smettere in qualunque momento. (C. Palahniuk –Ninna Nanna) pagine 273, 15 euro, Mondadori Strade Blu [On Air: G.Washington Jr - Uptown] Così dunque finisce la terza e forse ultima puntata di Senza filtro, il primo programma radio che va in onda su carta, che non vi prende in giro e che è pronto a dire “Noi non ci Sanremo” Buona mattina, sera, notte incosciente a tutti. Il Piccolo Esteta www.inventati.org/ hackeralbum i disegni in questo numero sono di Angelo Rindone Hacker Art
Lost in the space, canticchiavo qualche can-
to un paio di secoli fa e la cui fiducia reciproca
zone di quell’album, devi aver usato un in-
accresceva la nostra santità. La gente fuori
chiostro trasparente pensavo, mentre Scott mi
aveva freddo ma se la spassava allegramente
prendeva in giro e mi diceva che stavo diven-
tra alcol e tutto il resto. Gelo, comunque. Trop-
tando una lagna: troppe rose e vino, miele e
po, per noi. Di nuovo dentro per le candeline.
commiserazione colavano da quelle canzoni.
Dentro, ai tropici, nella terra di mezzo, gli altri
Comunque più o meno lost in the space erava-
chiacchieravano amabilmente, such a perfect
mo finti alla festa di Miro e Cri, invitati per di
day. Più dentro e nel calore degl’infimi gironi
più. Non proprio con il tappeto rosso, non certo
la nuova band nel frattempo aveva sfasciato
le guest star della serata ma c’eravamo anche
una chitarra in un tripudio dionisiaco mentre
noi nello scelto parterre. Bene, eravamo lì: una
la moltitudine si beava della propria vita, più
bolgia abbastanza furiosa, dentro faceva un
carnale che spirituale mi diede di gomito Scott
sacco caldo e fuori nel fumoir un sacco freddo.
indicandomi il fascino di un maglioncino rosso
In più passare dalla zona alcol alla zona dance
fuoco che scivolava giù dalle spalle. In trionfo
era una roba da campionato del mondo di ri-
furono portati i due festeggiati, tra ali di folla
salita categoria salmoni dell’Oregon: spingere,
festante, cantarono quasi mentre altri ragazzi
farsi spingere, scivolare, rotolarsi, ammiccare,
saltavano sulle teste di altri ragazzi e si faceva-
sorridere, schiacciare, palpare e farsi palpare
no portare di mano in mano, di braccia in brac-
erano parte degli esercizi richiesti per trasfe-
cia, prima di schiantarsi nei soliti angoli bui. La
rirsi dall’antartico all’equatore. In compenso al
tempesta perfetta, mi suggerì Scott, diamine,
parallelo zero, si scivolava in una gara di hard
animal house gli risposi piccato, aveva trovato
pogo; eravamo un po’ vecchi per quella roba e
il riferimento alla decima musa prima di me.
ci dedicammo al soft pogo con qualche signo-
Era tutto perfetto, in effetti.
rina discinta. In compenso sul palco la band ci
Ma il dovere, in angoli più freddi e inospitali
dava dentro, diavolo il sax, e tutti che pensava-
ci chiamava, controllammo che i nostri ragazzi
no fosse un cretino. Poi apparve da un angolo
se la cavassero da soli, ci avvicinammo ai due
oscuro l’uomo ignudo con l’allure di un tonno
gentili anfitrioni e non trovammo altro che da
ma una gran lingua lunga a spingere i baccanti
far loro un sacco di complimenti. Fuori conti-
e le baccanti a danze sempre più sfrenate. Fuo-
nuava a gelare.
ri per una sigaretta al gelo, parlammo di affari
Ema
con una vecchia amica con cui avevamo balla-
Lost in the Space - Aimee Mann - 2003
19 marzo 2002 - Marco Biagi, giurista del lavoro e consulente del Ministero del Welfare, è ucciso dalle Brigate Rosse 20 marzo 2003 - Le forze angloamericane cominciano la guerra contro l’Iraq, contro il parere delle Nazioni Unite
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cronache
Aut. Trib. PV n° 594 - Stampa: Cooperativa Sociale “Il Giovane Artigiano”, Pavia - Chiuso in Redazione 04-03-2005 - Tiratura 2000 copie - 2005, Alcuni diritti riservati (Attribuzione–NonCommerciale–Condividi allo stesso modo)
Abbiamo intervistato il presidente del futuro nuovo circolo A.R.C.I. Michele Tsantinis per capire quale sarà il campo d’azione dello spazio in questione. K: Innanzitutto potresti spiegarci cos’è un circolo A.R.C.I. e quale vuoto intendete colmare all’interno della città? T: Un circolo A.R.C.I. è sostanzialmente uno spazio di aggregazione, che fa parte di una rete nazionale, e che offre servizi di vario genere alla cittadinanza, oltre a, materialmente, un luogo dove incontrarsi e discutere. Riguardo il vuoto che intendiamo colmare: sicuramente abbiamo fatto tesoro della nostra esperienza come U.D.U. – Coordinamento allo studio, individuando una serie di servizi che l’Università di Pavia non offre adeguatamente. Intendiamo portare avanti una politica di solidarietà fra gli studenti promuovendo lo scambio di libri di testo, mobili usati, ed altro materiale di cui può necessitare un universitario. Continueremo ad assistere i ragazzi nella ricerca di appartamenti, come abbiamo fatto con successo in questi anni K: Quindi non solo un circolo A.R.C.I. classicamente inteso, ma qualcosa di molto più incentrato sull’Università. Se dovessimo semplificare, in che misura credi che gli studenti universitari influenzeranno il vostro lavoro? T: Direi circa all’ottanta percento; però il discorso è più ricco. Si tratta di considerare il rapporto che questa città ha con la sua Università. Se il circolo non dovesse tenere conto degli studenti non avrebbe senso farlo e, allo stesso modo, gli studenti senza il circolo continuerebbero a non avere tutta una serie di vantaggi che intendiamo offrire. Tieni presente che uno dei nostri punti di forza sarà cercare di legare cittadinanza e
Università, proprio offrendo uno spazio in comune. K: E’ presto per chiedertelo, ma avete già in mente qualche iniziativa? T: Sì, molte! Andranno da quelle più classiche ad una collaborazione che stiamo avviando con il Ministero del Welfare per aiutare le fasce sociali definite disagiate o deboli: corsi di orientamento al mondo del lavoro, di lingua italiana per stranieri, di lingue estere per gli italiani, informatica di base etc. etc. -. Il Circolo sarà dotato di pc connessi in rete e di una rete wireless che permetterà ai soci di accedere alla rete con il proprio portatile. Ci tengo a sottolineare che metteremo i nostri soci nella condizione di avanzare loro stessi delle proposte e li aiuteremo a realizzarle. K: Bene, per concludere, qualche dettaglio tecnico? T: Volentieri, ma tieni presente che questa è la parte che stiamo ancora definendo. Tanto per cominciare il nome del Circolo sarà “Radio Aut” in memoria di Peppino Impastato. Il costo del tesseramento è preRadio Aut visto intorno ai 10 in memoria di euro comprensivo Peppino Impastato di tessera A.R.C.I. nazionale e carta dei servizi U.D.U., 13 euro con la tessera A.G.I.S. I prezzi non sono ancora stati fissati ma saranno “calmierati” rispetto a quelli degli esercizi presenti in città… diciamo intorno ai 3 euro per una birra media. Infine per gli orari di apertura pensiamo di garantire cinque giorni di apertura settimanale serale e pomeridiana. K: Resta soltanto da parlare dell’inaugurazione. T: La settimana che va dal 15 al 21 marzo, si farà seguito per comunicare la data precisa. M.S.
Alto Gradimento? zione di Kronstadt: 4.000 copie, Ma quanti conoscono Kronstadt? E poi lo leggono? E poi gli piace? Abbiamo fatto un piccolo sondaggio… Negli ultimi giorni di febbraio (mercoledì 23 - giovedì 25) abbiamo condotto in luoghi frequentati dagli universitari (Cravino e Centrale) per verificare quanto la rivista fosse conosciuta e letta. Il questionario (7 domande chiuse e 3 aperte) ci ha permesso, a distanza di un anno dall’uscita del primo numero di avere un’idea di come gli universitari considerino Kronstadt. Per le prime due domande abbiamo considerato 145 interviste, mentre per le altre cinque sono state prese in esame 53 questionari. La prima domanda rivolta agli intervistati riguardava l’apprezzamento nei confronti del nome: Ti piace il nome Kronstadt? sì 48% no 52% Volutamente, questa era la prima domanda, perché ci interessava, prima ancora che partissero considerazioni sulla rivista, quindi in maniera più neutra possibile, avere una risposta dagli intervistati. Si sono divisi a metà: allora non abbiamo sbagliato troppo. Al 48% dei lettori il nome della rivista piace La seconda domanda riguardava la conoscenza della rivista: Conosci Kronstadt? sì 37% no 63% Un dato in linea con la distribu-
(peraltro non tutte distribuite in università) su 15.000 studenti circa, sono il 26%; quindi possiamo dire che ci sono più persone che conoscono il giornale di quante lo leggano. La terza domanda: Lo leggi spesso? sì 30% no 70% Poco meno di un terzo dei lettori non è quindi occasionale. Combinando i dati con la precedente domanda possiamo stimare in almeno 1.500 gli studenti che abitualmente leggono la rivista Una stima di 1.500 lettori abituali La quarta domanda è stata posta in maniera indiretta, confrontando il gradimento di Kronstadt con quello di un’altra rivista universitaria. Il dato non è significativo in sé per sé (una sostanziale uguaglianza di pareri) ma per il fatto che il confronto ci ha permesso di stimare la percentuale di lettori che considera Kronstadt rivoluna rivista non solo per le universitarie e gli universitari to principalmente agli studenti, cioè almeno il 20% dei lettori. Un dato positivo se si considera che la rivista, in effetti, non è rivolta solo al mondo dell’università ma intende essere uno spazio aperto verso la città, vedi l’inchiesta sui pendolari e gli spazi dedicati alle associazioni. La quinta domanda riguardava la percezione nei lettori della posizione politica della rivista:
La consideri una rivista politicamente schierata? sì 53% no 21% non so 26% Più della metà ha espresso un giudizio positivo, riconoscendo un orientamento preciso, ça va sans dire, di sinistra. La sesta domanda, legata alla precedente, richiedeva un giudizio su questa posizione: Secondo te è un bene? sì 38% no 43% non so 19% Una risicata maggioranza ha espresso un giudizio negativo. Noi riteniamo positivo prendere delle posizioni ed essere riconosciuti per questo: peraltro ciò non significa essere chiusi verso chi possa avere opinioni differenti. L’ultima domanda, trabocchetto, richiedeva un giudizio espresso in voti Da 1 a 9 quanto ti piace? media 6,2 Il dato è interessante perché risulta sostanzialmente una sufficienza abbondante, tenuto conto che, in una scala da 1 a 9, il cinque rappresenta l’equilibrio, e dal 6 in su sono risultati positivi. State attenti quando veniti intervistati per un sondaggio e vi si richiede un giudizio: la scala di valori che si ha normalmente in testa (quella scolastica 1-10) potrebbe non corrispondere a quella degli intervistatori che in questa maniera guadagnerebbero un 10% in più nel giudizio. Un altro dei piccoli trucchetti del fantastico mondo in cui viviamo. Ciò considerato il voto effettivamente espresso è un 5 e mezzo,
La bacheca mercoledì 9 marzo
Università degli Studi, S. Tommaso – Mostra Aperta “La femminilità” – fotografie, quadri e oggetti sul tema della femminilità, aperta fino al 10 marzo (info: 328 518230 333 7140865) Teatro Fraschini - ore 21 - Altri percorsi”Il libro cuore” - Compagnia Teatro della Tosse, di Edmondo De Amicis, regia di Tonino Conte, musiche Franco Piccolo (info: 0382 371202) giovedì 10 marzo Aula del ‘400 - ore 21 - “Indagare il mistero” - Incontro del ciclo Quattro passi nel Mistero (info: CICAP - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) venerdì 11 marzo Teatro Fraschini - ore 21 - Danza: “Tango y valses” - Tangokinesis Compañia de Tango Moderno (info: 0382 371202) sabato 12 marzo Stradella, Piazza Trieste - “Antiqua e strabio” - Mercatino dell’antiquariato e del biologico Teatro Cesare Volta - ore 16 - “Manomaniah” - Teatro dei ragazzi Cesare Volta Teatro Fraschini - ore 21 - Musica: “Carmen con lieto fine” - di Goran Bregovic (info: 0382 371202) Broni, teatro De Tommasi - ore 21 - “Al pais di du campanei” - 3^ Festival Provinciale del Teatro Dialettale (info: 0385 52184; 0382 597415-227) Voghera, Teatro San Rocco - ore 21 - “V Stagione Concertistica” - Concerto diretto da James Setapen (info: 0383 336316-319) CSA Barattolo - ore 22:30 Live tonight!: Blesse child opera + Hawaiian Baby Wood Rose, concerto (info: 0382 21293) domenica 13 marzo Broni, p.za Garibaldi - mercato dell’antiquariato - Mobili, quadri, oggetti vari (info: 0385 257036257011) Retorbido - “Festa del polentone” - Bancarelle con sfilata carri allegorici, bande musicali, degustazione gratuita polenta e salamini (info: 0383 374502) Rovescala - “XXII Primavera dei Vini” - Manifestazione e Mostra Mercato del Bonarda e di altri vini tipici (info: 0385 277281-282935) Voghera, Duomo - ore 21 - “V festival lirico sinfonico della città di Voghera” - Katia Ricciarelli in concerto, Coro di Craiova (Romania), tenore: Mauro Pagano, pianista: Leonardo Quadrini (info: 0383 336227) lunedì 14 marzo Comitato di quartiere Pavia Storica - ore 21.15 - “Conoscere i funghi” - Conferenza a cura del Gruppo Micologico Pavese Vigevano, Piazzale della Fiera -ore 8 - “Fiera secolare di marzo” - Mostra mercato di generi vari (info: 0381 690269) martedì 15 marzo Teatro Fraschini - ore 21 - Teatro: “Il mercante di Venezia” - di William Shakespeare, con Ferdinando abbiamo qualche debito formativo? La risposta a questa domanda viene dalle domande lasciate aperte. In particolare viene da molti sottolineata la difficile lettura ovvero si richeide una maggiore semplificazione negli articoli e più immagini per alleggerire il testo. Alcuni lettori richiedono, poi, più pagine e una maggiore distribuzione della rivista. Le parti apprezzate sono le inchieste (quelle sui pendolari in particolare) e la foto in prima pagina. Cosa dire? Che ci stiamo impegnando e che a settembre… la redazione di Kronstadt
Bruni, Ida Marinelli, regia di Elio De Capitani, traduzione di Ferdinando Bruni - replica il 16 e 17 (info: 0382 371202) Vigevano, Teatro Cagnoni - “Parenti Apparenti” - Stagione di Prosa 2004/2005 - replica il 16 e 17 CSA Barattolo - ore 22:30 cineforum: “L’inquilino del terzo piano” di Roman Polanski (info: 0382 21293)
Questo non è un messaggio subliminale: quando finite di leggere queste righe mandateci i vostri scritti, link preferiti, immagini, eventi:,
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Le colonne dell’accesso Circolo ARCI “Radio Aut”
periodico bimensile Numero 13 Cerfeuil, Nonidi, 19 Ventôse, An CCXIII
mercoledì 16 marzo San Pietro in Ciel d’oro - ore 21 - “I solisti di Pavia” - Musiche di Bach, Corelli (info: 0382 572629)
giovedì 17 marzo Aula del ‘400 - ore 21 - “Leggende urbane e nuove tecnologie” - Incontro del ciclo Quattro passi nel Mistero (info: CICAP - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) Voghera, Teatro San Rocco - ore 21.15 - “La vedova di Socrate” - di e con Franca Valeri, da Friedrich Durrenmatt (info: 0383 332323) CSA Barattolo - ore 20:00 “Venezuela una rivoluzione alle porte”, proiezione del filmato: VENEZUELA BOLIVARIANA a seguire dibattito (info: 0382 21293)
venerdì 18 marzo Broni, teatro De Tommasi - ore 21 - “I testament ad Giusipei” 3^ Festival Provinciale del Teatro Dialettale (info: 0385 52184, 0382 597415-227)
sabato 19 marzo Canneto Pavese, Centro Sociale “C. Chiesa” - ore 9-19 - “Presentazione del vino nuovo” - Stands espositivi con degustazione dei vini locali, mostra mercato - continua il 20 (info: 339 1780790) Aula Magna del Collegio Ghislieri - ore 21 - “Dialoghi: Jazz per due” - Concerto della rassegna internazionale di musica jazz (info: 0382 399337) Voghera, Palatexas - “Rodeo e west show” - Spettacolo con tori, cavalli, cowboys, cowgirls e indiani (info: 0383 364631) domenica 20 marzo Rovescala - “XXII Primavera dei Vini” - Manifestazione e Mostra Mercato del Bonarda e di altri vini tipici (info: 0385 277281-282935) martedì 22 marzo Teatro Fraschini - ore 21 - Altri percorsi: “Terra di latte e miele” - di Manuela Dviri, con Ottavia Piccolo, Enzo Curcurù, regia di Silvano Piccardi, musiche Luigi Cinque (info: 0382 371202) CSA Barattolo - ore 22:30 cineforum: “Inferno” di Dario Argento (info: 0382 21293)
mercoledì 23 marzo Aula Magna del Collegio Ghislieri - ore 21 - “Dialoghi: Jazz per due” - Concerto della rassegna internazionale di musica jazz (info: 0382 399337)
giovedì 24 marzo CSA Barattolo - ore 22:30 performance: “Mai Morti” di e con Bebo Storti, introduce la serata Sergio Fogagnolo (presidente del Comitato dei 15 di P.le Loreto) (info: 0382 21293) ronstadt periodico bimensile Numero 13 www.upartaid.net/kronstadt
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