Informarci N.24

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INFORMARCI

Periodico del Circolo ARCI Risorgimento - Sant’Angelo in Vado

Numero 24 - Marzo/Aprile 2008

ALL’INTERNO di Giovanni Gostoli PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO a pagina 2 di Walter Falleri AREA PALAZZETTO DELLO SPORT

a pagina 4

di Alessandro Aloigi 44° MOSTRA NAZIONALE DELL’ ACQUA PIOVANA

a pagina 6

di M. C. Curzi Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . .

a pagina 7

di Giuseppe Dini FAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACE

a pagina 8

www.arcivadese.it

Periodico a diffusione gratuita

LA “MIGRAZIONE” DELLA STAZIONE DELLE CORRIERE

localizzata nell’area dietro l’ex caserma dei carabinieri, ma che in effetti non c’è mai andata. Premettendo che di luoghi idonei a far fermare le corriere in modo sicuro a Sant’Angelo ce ne sono pochi, ripercorriamo brevemente la storia di questa questione, tramite le deliberazioni del consiglio comunale. La vicenda inizia col consiglio comunale del 29/12/1998, nel quale la maggioranza di allora (sindaco Antoniucci) decise di approvare una variante al PRG che avrebbe collegato l’area sulla quale sorge l’ex Caserma dei di Michele Ceccarelli zioni delle corriere! Siamo ormai in inverno, tempo Scherzi a parte, quest’articolo carabinieri (di proprietà privata) di migrazioni per molte specie vuol affrontare l’annosa questio- con l’area verde posta a fianco, animali, ma ultimamente non ne della definitiva sistemazione stipulando un’apposita convensono solo gli animali a migrare: della stazione delle corriere di zione con la società proprietaria ora ci si sono messe anche le sta- Sant’Angelo, che doveva essere del terreno. >> continua a pag 10

UN NUOVO SERVIZIO PER LA “CITTA’ TERRITORIO”

di Renata Sponticcia

E’

stato attivato il 15 ottobre scorso, il Servizio Associato di Polizia Municipale dopo una gestazione travagliata, lunga alcuni anni. Un apposito Gruppo Tecnico di Lavoro, costituito presso la Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro, sondando le esigenze dei vari territori, è riuscito, con grande soddisfazione ed aspettativa, a dar forma e sviluppo a questa unione nell’ambito di servizi associati. Formula questa che sempre di più si dovrà diffondere nelle nostre zone, affinché si abbia maggiore efficienza, miglior utilizzo ed economicità di mezzi e risorse umane, confermando il detto “L’unione fa la forza”. Il progetto, coordinato dalla Comunità Montana ( che ne è anche

ente capofila), è nato per l’adesione di sei comuni: Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Sant’ Angelo in Vado, Peglio, Urbania, Fermignano, i quali - tramite convenzione - hanno costituito il servizio mettendo a disposizione il personale in organico (i Vigili), le attrezzature, le strumentazioni e gli automezzi. In via preventiva, e per favorire la nascita del servizio associato, la Comunità Montana ha aperto lo sportello dell’Ufficio Unico del Commercio ed Attività Economiche sollevando la figura di alcuni Agenti di P. M. che venivano impiegati , nei singoli comuni, per il disbrigo di tali pratiche in maniera discontinua. L’Assessore della Comunità Montana alla Promozione- Potenziamento Servizi ComprensorialiLavori Pubblici Marco Sordoni spiega che l’apertura dell’Ufficio

Unico sul Commercio, ha prodotto, sin da subito, un miglioramento nella tempistica e nella qualità di risposta alle esigenze degli

utenti ed ha liberato delle unità operative di Polizia Municipale da reimpiegare proficuamente nel territorio. >> continua a pag 11

Periodico del Circolo ARCI Risorgimento – Sant’Angelo in Vado - Numero 24 – Marzo/Aprile 2008 InformARCI - Periodico a diffusione gratuita

Anno XIII – Numero 24 – Tel. 0722 941111 Aut. Trib.Urbino n.183 del 08/05/1996 – Stampa: Direttore responsabile: MARIO CRISCILLO – Coordinatrice editoriale: RENATA SPONTICCIA Foto: Michele Ceccarelli; Vignette: Valentina Grella Impaginazione grafica: MOLIVART - Chiuso in redazione il 15/02/2008 - Hanno collaborato a questo numero: Aloigi Alessandro, Bartolini Flora, Cappelloni Gastone, Ceccarelli Michele, Curzi M. Cristina, Dini Giuseppe, Falasconi Paola, Falleri Walter, Galeotti Diego, Galli Massimo, Gostoli Giovanni, Longhi Giovanni.

SANT’ANGELO IN VADO PER UNA NUOVA di Giovanni Gostoli *

Un’opposizione costruttiva per aprire una nuova stagione amministrativa.

Aprire una nuova stagione amministrativa a Sant’Angelo in Vado. E’ stato questo il senso del lavoro svolto in questi anni dal gruppo consigliare di minoranza, dai soggetti politici e una parte della società civile che intende rinnovare il suo impegno anche per il futuro, in alcuni passaggi è stato forse silenzioso, è vero, quasi da apparire assente; ma, come si dice, “fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce”. In Consiglio comunale i numeri non sono a nostro vantaggio. Non saremmo minoranza altrimenti: dodici contro cinque, è questo il margine. In queste condizioni una domanda che nasce spontanea è: cosa ha fatto la minoranza? Dapprima abbiamo cambiato l’idea di “fare opposizione”. La gente prima ancora di una salutare contrapposizione vuole segnali di collaborazione e quando vi sono stati i presupposti, anzitutto volontà di discutere e disponibilità al confronto, abbiamo messo a disposizione le nostre idee, sentendoci comunque responsabili del governo della città. Così facendo in più di un occasione abbiamo dettato l’agenda delle questioni che siamo andati ad affrontare. Sarebbe sbagliato dire che in questi anni non si è fatto nulla. Allo stesso tempo, però, è giusto sostenere che sia stato fatto troppo poco e quel poco che è stato prodotto è merito anche di una forte pressione della minoranza. Basterebbe sfogliare le discussioni avvenute in occasione del Consigli comunali per riscontrare ciò che si afferma. I provvedimenti di sistemazione di alcune zone del

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paese come via Lanciarini, Piazza Pio XII o via Monte della Giustizia, non sarebbero mai stati fatti se non ci fossero state ripetute sollecitazioni. L’allargamento della scuola materna, avvenuto già di per se in ritardo, sarebbe stato posticipato ancora di più se non avessimo presentato un interrogazione, sullo stato di fatto. Così anche per l’apertura del Bocciodromo, la sistemazione dei campi da tennis e la realizzazione di quello del calcetto, che avremmo preferito fosse provvisto di copertura. Si potrebbe proseguire con l’elenco ma la sostanza dell’attività è già chiara. Un lavoro che, tra l’altro, in più di un occasione la stessa maggioranza ha riconosciuto. Questo però non può bastare sia all’una che all’altra parte per essere soddisfatti. I lavori di sistemazione del paese, infatti, sono ordinaria amministrazione, eseguiti con un ritardo di almeno 15 anni. Arco di tempo nel quale Sant’Angelo in Vado è stata amministrata con molte illusioni e vane promesse sempre dalle stesse persone, le solite facce.

“Alla gente interessa che le decisioni siano prese con tempestività e buon senso” Non lasciamo spegnere il paese. Investiamo sui giovani.

Oggi, però, le condizioni di vita di Sant’Angelo in Vado sono peggiorate rispetto a cinque anni addietro. Non è mai stato interesse di alcuno fare demagogia o disfattismo ma piuttosto porre responsabilmente alcune problematiche. D’altronde per risolverle prima occorre riconoscerle e abbiamo il dovere di farlo altrimenti rischiamo di rimanere a compiacersi vicendevolmente mentre il paese lentamente si spegne nel silenzio. Il sistema produttivo della zona industriale è fermo da 15 anni. In un passato recente molti imprenditori vadesi hanno chiesto di allargare le proprie imprese e a

molti non è stata concessa questa possibilità. A causa dell’indecisione amministrativa, prima Antoniucci e poi Bravi, di risolvere le questioni con alcuni privati nelle aree produttive. Se i nostri imprenditori avessero ampliato le proprie attività, come volevano, ci sarebbe stato più lavoro per tutti. Invece, questa maggioranza è stata prigioniera nel ragionare su come trovare il modo di tutelare interessi personali di parte, come nel caso della “Moretti Compact”. Un buon sindaco avrebbe dovuto convincere il privato a costruire nella parte di completamento dell’attuale zona industriale, oppure modificare la zona agricola interessata a zona industriale prima che venisse acquistato il terreno. E possibilmente non interessando proprietà di attuali componenti della giunta comunale, che anziché favorire hanno “viziato” l’intero procedimento. Questo lo dimostra il fatto che invece di completare l’iter la stessa maggioranza, per

timori e titubanze, ha fermato il tutto. Insomma, è inutile scaricare la colpa su altri: se il sindaco e la maggioranza fossero stati uniti nel sostenere che quell’area doveva essere cambiata da agricola ad industriale, avrebbero portato il provvedimento in Consiglio comunale e lo avrebbero votato. Altro aspetto: Sant’Angelo in Vado è una delle poche realtà che non parla di nuove generazioni e di merito. Sarebbe il momento di discutere, come è avvenuto in passato, su come concedere nuovi spazi a costi agevolati nella zona produttiva a giovani vadesi che vogliano provarci. Essere dalla parte di chi ci prova, con strumenti di mobilità sociale che facciano uscire dalla logica che “il figlio dell’operaio sarà costretto a fare l’operaio e il figlio dell’industriale farà l’industriale”. Tutti i lavori hanno la stessa dignità ma quando la possibilità di scelta viene meno è quella della persona ad essere lesa. Sul settore del commercio dovremmo valorizzare le poten-

A numero chiuso in tipografia, in fase di stampa, diamo informazione ai lettori che durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 Marzo, il Consigliere Grassi Ottaviano, già dimessosi dall’incarico di Assessore all’urbanistica, ha chiarito il significato delle proprie dimissioni con una lunga e schietta lettera, con la quale ha riassunto le “delusioni ed inconcludenze amministrative” di 4 anni di amministrazione . Ne daremo ampio spazio nella prossima edizione.

AMMINISTRAZIONE DEL BUON SENSO zialità del centro storico: il nostro vero centro commerciale. Pianificando politiche di promozione turistica, valorizzazione del territorio e potenziamento dei servizi, anche di progetti che prevedano l’utilizzo delle nuove tecnologie ed internet. E, invece, l’unica novità introdotta sono stati i parcheggi a pagamento: provvedimento inopportuno per la nostra realtà che non ha aiutato a rilanciare l’economia.

“Sono 15 anni che la zona industriale è bloccata. Se avessero risposto alle richieste dei nostri imprenditori di allargare i propri opifici, concedendo nuovi spazi, ci sarebbe stato molto più lavoro” Un nuovo piano regolatore generale del paese e meno sprechi nel pubblico.

Il Prg rimane ancora bloccato. I famosi contratti di quartiere hanno lasciato più danni che cose buone. La maggior parte dei progetti che erano stati presentati durante il primo esame sono stati modificati. Due esempi. La variante ai parcheggi del Palazzetto dello Sport che prevedeva di trasformare la zona in edificabile: dopo avere approvato il progetto il sindaco e la giunta comunale, a seguito della protesta-raccolta firme di numerosi cittadini e il lavoro di opposizione, hanno riportato la destinazione alla situazione iniziale. Come pure sono dovuti tornare indietro sull’idea di rendere edificabile un terreno lungo via

sia sempre indietro rispetto ad altre realtà, in particolare Urbania. Quest’ultimo è un comune che sostanzialmente aveva poco da promuovere e si è inventato tutto. Noi, invece, che avremmo tutto non siamo ancora capaci di valorizzare ciò che abbiamo, come i prodotti tipici locali e l’archeologia.

gnano oltre che a Sant’Angelo in Vado. La stessa cittadina che ha superato di gran lunga il nostro Comune nell’aver saputo investire sul settore delle energie rinnovabili. Così come nel sociale. Recentemente l’ambito sociale ha previsto il finanziamento, grazie al contributo della Regione Marche, di due progetti: il primo, che i sindaci in comune accordo hanno deciso di concedere al comune di Mercatello sul Metauro; il secondo, invece, è stato assegnato secondo una graduatoria e ha visto Urbania superare Sant’Angelo in Vado, ottenendo la somma di circa 100.000 euro. E poi il progetto di polizia municipale associata: un ottimo provvedimento che nella prima stesura prevedeva il comando dei vigili a Sant’Angelo in Vado (quando sindaco era Luigi Antoniucci e in Comunità MontaNon indietro ad altri. Per un na aveva come referente Massimo “paese leader” nell’entroter- Galli) e, invece, per sollecitazioni varie è stato spostato ad Urbania. ra. Anche il Comune di Urbania Il nostro Comune sembra aveaveva presentato il progetto per re una marcia indietro anche su i Contratti di Quartiere e non ha altri settori: politiche giovanili, avuto il finanziamento. Ma il pro- politiche ambientali, energia ringetto è stato ritenuto ammissibile novabile e le opere pubbliche per e in graduatoria si colloca in una uno sviluppo sostenibile. Insombuona posizione, prima di Fermi- ma, c’è l’idea che il nostro paese

Fiume, perché il Genio Civile lo ha considerato a rischio esondazione. E così via. Il progetto non ha avuto i finanziamenti sperati perché non ritenuto ammissibile, sbagliato nella sostanza. Il comune ha speso per esso circa 25.000 euro ai quali si sono aggiunti altri 38.000 euro di spese per aver presentato ricorso al TAR Lazio C/ Ministro Infrastrutture. Anch’esso perso. Allo stesso studio di architetti AC2 di Roma era stato affidato, inoltre l’incarico di elaborare la “2° variante generale al Piano Regolatore” per un importo pari ad altri 40.000 euro. A due anni dal termine per la presentazione del lavoro non se ne vede traccia e sembra che il comune abbia revocato l’incarico allo studio. Sprechi di ordinaria amministrazione.

“Possiamo fare di più. Urbania non aveva nulla e si è inventato tutto. Sant’Angelo in Vado ha tutto ma non riesce a valorizzare niente” Una politica del buon senso, per una democrazia dell’alternanza.

Sant’Angelo in Vado ha grandi potenzialità. Bisogna crederci e credendoci liberare le molteplici energie inespresse, premiando il merito. Serve una politica nuova che superi i vecchi steccati ideologici e agisca sul buon senso. E poi, ma non meno importante, valorizzare la democrazia dell’alternanza: nel senso di offrire la possibilità di governo sia all’una che all’altra parte. Invece, da quasi 15 anni siamo nella condizione di essere amministrati sempre dalle stesse persone, che procedono il lavoro senza introdurre innovazioni. La logica di preservare l’esistente è una preoccupazione legittima. Ma amministrare unicamente nella conservazione di ciò che è stato fatto, oggi giorno, non basta. Serve di più. * capogruppo di minoranza nel comune di Sant’Angelo in Vado

PA R A FA R M A C I A PA S S E R I D . s s a I R I S

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PALAZZETTO DELLO SPORT, cittadini e meno i finanziamenti necessari per gli scopi prefissati; 2.la zona oggetto di variante al Palazzotto dello sport non è indicata per la costruzione di un edificio e non è mai stata indicata nel PRG come area di eventuale sviluppo edilizio; 3.la variante è uno strumento di correzione straordinaria utilizzabile quando c’è una necessità contingente di insufficienza di aree con una determinata destinazione d’uso all’interno del piano regolatore generale; 4.all’interno del piano regolatore generale del nostro paese sono presenti e a disposizione altre aree a destinazione d’uso per l’edilizia popolare pubblica (PEEP) di notevole ampiezza; 5.a Sant’Angelo in Vado non ci sono ampi centri di raccolta per la sicurezza della popolazione in caso di emergenza a seguito di calamità naturali e che l’area del Palazzetto dello sport, compresa la struttura, rappresenta un luogo ottimale per eventuali necessità; 6.siano degne di merito e lungimiranti le osservazioni espresse dai cittadini firmatari in merito all’aggravio della situazione sul traffico all’interno dell’area indicata e sulla minore disponibilità dei parcheggi a disposizione per l’intera comunità e sia per le attività socio-sportive svolte al Palasport, sia per le manifestazioni che si svolgono nelle zone adia-

centi. Nonostante la bocciatura del documento, con una presa di coscienza , il sindaco in attesa del successivo incontro con i residenti, affermava di impegnare il consiglio comunale a rivedere quanto prima il “Progetto” con altre destinazioni urbanistiche, compatibili con la zona, compresa la possibilità di riclassificarla a parcheggio. Convocati e informati anche i residenti interessati, avevano espresso ad una unanimità la completa contrarietà alla realizzazione del “Progetto – Edilizia Popolare Pubblica”. Lo scontro comunque continuava anche sulla carta stampata, dove nei giornali locali il Sindaco Bravi e il Capogruppo di minoranza Gostoli Giovanni duellavano a colpi di articoli. Finalmente arrivava un periodo di tranquillità,“La quiete dopo la tempesta” come avrebbe detto il Leopardi, “la gioia dopo la fine di un brutto periodo, il ritornare con felicità alle solite attività”. Ma siccome “La vita è una tempesta ma prenderlo in quel posto è un lampo” ecco che si presentava il lampo, o per meglio dire il “lampo di genio”. Con una lettera spedita a ottobre veniva nuovamente chiesto a tutti i residenti delle vie “colpite da calamità comunale” di ripresentarsi in comune. Con sconcerto e perplessità quel giorno questi >>

di Walter Falleri Sant’Angelo in Vado, il 2007 si chiude con una storia a lieto fine. E’ stato un susseguirsi di colpi di scena, una partita al cardiopalma, un botta e risposta, tra l’Amministrazione comunale da una parte, il gruppo di minoranza e i residenti delle vie Mulinello, Don Benedetti, Apecchiese, dall’altra. La deliberazione comunale n°3 del 13/02/2007 e il giorno 16/02/2007, incontro dei residenti interessati nella sala comunale con la giunta, avevano dato un grosso segnale ed un “alto là” ridimensionando le intenzioni dell’amministrazione. In quella deliberazione la minoranza aveva presentato un documento, supportato dalle firme dei residenti, chiedendo con una mozione, l’annullamento della variante “Progetto Norma PN5

area Palasport – Edilizia Popolare Pubblica”, riportando l’area allo stato originario senza prevedere varianti. La stessa, dopo un lungo dibattito, senza aver trovato un punto di incontro, era stata bocciata con 5 voti favorevoli e 11 contrari dal consiglio comunale. E’ importante ricordare i punti di un documento che civilmente e legittimamente metteva in evidenza l’irregolarità, la pericolosità e i disagi che avrebbe creato la realizzazione di un simile progetto nella zona: 1.la variante indicata era parte integrata del progetto dei “ Contratti di Quartiere 2” volto ad ottenere un sostanzioso contributo per progetti di riqualificazione per il comune. I contributi sarebbero serviti per la realizzazione degli stessi interventi e il progetto non ha avuto successo, quindi nem-

di Diego Galeotti Ci vediamo questa sera in piazza, così ne parliamo. Ma c’è sempre qualcuno che ha altri impegni, che stasera proprio non ha voglia di uscire, senti quanto fa freddo, o chi è lontano e preferisce risparmiarsi chilometri perché poi si fa tardi e il giorno dopo si lavora… Da qui la nostra idea di creare un punto d’incontro facile e comodo da raggiungere per discutere su tematiche di interesse comune come la politica locale e nazionale, su come la nostra società sta “reagendo” ai cambiamenti politici, economici del nostro stanco pianeta, sul percorso di nascitacrescita del Partito Democratico al quale ognuno a modo suo vuole contribuire o è semplicemente curioso.

magine da diversi punti di vista, per poi portare tante idee ad incontrarsi per giungere a conclusioni comuni. In tanti si lamentano perché la nostra società offre poco spazio per poter esprimere la propria opinione, tendendo ad “emarginare” (a volte addirittura È grazie ad internet (la globaliz- la libertà di esprimere le opinioni demonizzare) la libera espressione zazione dell’informazione in tem- personali su qualsiasi argomento e standardizzare l’individuo. Ora po reale) che il blog ci permette di già presente oppure no, libertà di chiunque può in un attimo trovarvenire in contatto con persone lon- commento, portare all’interesse si in piazza e scrivere su muri che tane fisicamente ma spesso vicine di tutti qualsiasi informazione si non verranno cancellati pensieri, alle proprie idee e ai propri punti ritenga utile o riguardo la quale si domande, o risposte. Avere notidi vista, con le quali poter condivi- desidera un confronto. Ecco un al- zie e liberamente discuterne, una dere pensieri, riflessioni su diver- tro punto su cui abbiamo puntato possibilità notevole. se situazioni che riguardano più o quando per la prima volta si è di- Per ognuno di noi ci sono almeno meno direttamente (ma sempre!) scusso tra amici della creazione di due o tre cose che non vanno ed la nostra vita di tutti i giorni. Il Liberamentevado.it: poter instau- andrebbero cambiate, se ci fossi carattere fondamentale del nostro, rare un confronto con più persone io… Ora facciamoci avanti. ma soprattutto vostro sito-diario è possibili, guardare la stessa im-

Il social blog della nuova partecipazione vadese



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minoranza riconducono la scelta nella retta via >> cittadini si presentavano nella sala del consiglio comunale. Davanti a loro il Sindaco Bravi, il Vice Sindaco Lazzarini e il geometra. Colti tutti e tre dal morbo di Korsakov (amnesia), o morbo di Berluskov (gli altri non capiscono o fraintendono), esordivano con un nuovo progetto e con le seguenti parole: “ questa volta faremo il bene dei residenti e dei cittadini vadesi”. Il sindaco parlava del nuovo progetto, il geometra mostrava una cartina di come poteva essere riqualificata la zona. L’incredulità dei presenti era inquietante: occhi che si muovevano rapidi, teste che giravano di qua e di là, bocche che si deformavano. La modifica alla variante consisteva nel costruire non più case popolari, ma una villetta bifami-

gliare , con la riqualifica di tutta la zona, allargamento delle vie e costruzione di nuovi parcheggi. La cartina proponeva il progetto, uno “ schizzo” o meglio ancora uno “ schizzo” togliendo le “z” e aggiungendo una “f”. La carta risultava incomprensibile, più che un progetto tecnico, un’opera naif, che suscitava emozioni, ma nulla di concretamente realizzabile nella realtà. Il “no” a questa nuova “opera di bene” e ancora

una volta unanime, con una conclusione abbastanza infuocata tra IL SIG Donnini e il Vice Sindaco Lazzarini dopo che quest’ultimo affermava: “ comunque anche se i cittadini sono contrari una amministrazione deve prendere le sue decisioni”. Bella e democratica affermazione da chi aveva esordito dicendo che avrebbe fatto il bene dei cittadini vadesi. Dopo mesi di incontri-scontri fi-

nalmente una epidemia di buon senso colpisce i nostri amministratori, virus iniettato con grande decisione e perseveranza dal gruppo di minoranza e i cittadini-residenti vadesi, e nella deliberazione del consiglio comunale tenuto nel dicembre scorso, finalmente, il “Progetto Norma PN5 area palasport – Edilizia Popolare Pubblica” viene definitivamente annullato. Tutto é bene quel che finisce bene.

Nasce il Partito Democratico ed entusiasma le nuove generazioni E’ nato il circolo del Partito democratico a Sant’Angelo in Vado. Nella sala del consiglio comunale, lo scorso 2 febbraio, si è tenuta la prima assemblea alla quale sono seguite le primarie per l’elezione del coordinatore di circolo e dei membri dell’assemblea provinciale. Per l’occasione sono stati richiamati i cittadini che lo scorso 14 ottobre avevano fatto nascere, con la scelta del leader nazionale, il partito nuovo. La partecipazione è stata piu’ che buona: mentre nel resto della provincia di Pesaro e Urbino si è aggirata attorno al 35-40 % rispetto gli elettori delle primarie passate, a Sant’Angelo in Vado come nel resto dell’Alto e Medio Metauro ha superato il 50 %. Diversi giovani si sono avvicinati a questo nuovo progetto, soprattutto coloro i quali in questi anni non avevano mai partecipato ad attività per così dire “partitiche”. Ed è stato proprio un ragazzo vadese ad essere eletto come responsabile di circolo. E’ Walter Falleri, trentenne; oltre la passione politica maturata nel tempo è conosciuto per l’altra passione: la musica.

tadini vadesi dal neocoordinatore del circolo di Sant’Angelo in Vado e un particolare ringraziamento a tutti coloro che sabato 2 febbraio con la loro presenza e il loro voto hanno reso possibile la nascita di una entità politica così innovativa. Ho deciso di partire per questo viaggio consapevole delle enormi difficoltà a cui andrò incontro, ma comunque spinto da forte entusiasmo e passione. Anch’io come tanti di voi soffro di sconforto e rifiuto nei confronti di un sistema politico che non si accorge più del paese, non si è accorto che la società ha subito un’enorme trasformazione. I politici oltre che non prendere decisioni non dialogano

E’ per questo però che ho deciso di andare alla ricerca di una politica diversa, quella di persone che nelle piccole realtà si impegnano e si spendono senza nessuna ricompensa economica. Voglio dire basta a questo qualunquismo, non è vero che tutti i politici, sono uguali non è vero che tutti i partiti sono uguali. Riconosciamo, con un atto di onestà, che finalmente un grande partito sta cercando di cambiare non solo quella che è la scena politica, ma anche la cultura di un popolo.”

L’assemblea è stata introdotta da Renata Sponticcia, già conosciuta perché alle ultime elezioni si era presentata nelle liste in corsa per le amministrative. Dopo di allora, nonostante la sconfitta e la mancata elezione nelle fila dell’opposizione, Renata ha continuato comunque a coltivare la passione politica nei Democratici di Sinistra e oggi è una delle esponenti vadesi di spicco del Partito Democratico. Lo scorso 14 ottobre è stata eletta all’assemblea costituente regionale. Anche i risultati per l’elezione dei rappresentanti dell’assemblea provinciale per i nove comuni di Urbino e Alta FALLERI WALTER, neo coordinatore, ha dichiarato: più; in parlamento e in televisione Val Metauro hanno premiato un “ IL Partito Democratico arriva sentiamo solo insulti e una conti- giovane vadese, che ha maturato anche a Sant’Angelo in Vado con nua demonizzazione dell’avver- in questi anni una forte esperienun vento nuovo che soffia sul no- sario. Poi c’è chi invece si dedica za amministrativa e politica. E’ il stro desiderio di esserci per cam- al mantenimento di certe poltro- capogruppo di minoranza Gione presentando in continuazione vanni Gostoli, 25 anni, laureando biare. in scienze della comunicazione Un saluto sincero va a tutti i cit- simbolini e simboletti.

per giornalismo e attuale collaboratore parlamentare dell’on. Oriano Giovanelli. Oltre ad aver preso 71 preferenze su 73 votanti a Sant’Angelo in Vado, è riuscito a raccogliere consensi in tutto il territorio, superando molti volti noti e collocandosi a livello provinciale a sorpresa come il secondo candidato che ha ottenuto piu’ voti. “Nella maggior parte dei circoli – è il bilancio di Giovanni Gostoli - si è promossa un’opera di rinnovamento che oggi è, finalmente, una realtà emergente: in tutti gli organismi dirigenti che guideranno la costruzione del partito nuovo ci sono molti giovani e donne. È un segnale preciso dello stato di salute del PD, dell’entusiasmo con il quale l’intero processo è stato vissuto e anche del buon lavoro svolto nell’intera zona dai rispettivi partiti fondatori. Vorrei ringraziare coloro che in questi anni hanno creduto alla costruzione del partito democratico e hanno lavorato nei rispetti centri di appartenenza dedicando tempo e passione. Dopo aver visto nascere il Pd – conclude l’esponente del partito - ora è il momento di farlo crescere, verso la sfida delle prossime amministrative”. Quella piu’ importante dove tutto il Partito Democratico vadese sarà impegnato per interrompere la lunga stagione del centro destra che da 15 anni, con le stesse facce, governa il paese e vincere la sfida.

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44° MOSTRA NAZIONALE DELL’ ACQUA PIOVANA

di Alessandro Aloigi In tutta onestà la mia intenzione era quella di scrivere un altro tipo di articolo e soprattutto su tutt’ altro argomento. Sta di fatto che però anche la Festa del Tartufo non è mica argomento da ridere; alla gente piace leggere il resoconto di quei giorni autunnali, quasi che si facesse l’elenco di tutti i partecipanti e ognuno si chiedesse speranzoso “Chissà se quest’ anno parlano anche di me”. Mi dispiace, ma neanche quest’ anno facciamo l’elenco. Voglio parlarvi invece di quello che si dice un po’ in giro e trarne assieme a voi alcune considerazioni, ma prima lasciatemi togliere un sassolino dalla scarpa. Qualcuno ci ritiene - ritiene cioè InformARCI - un giornale a cui semplicemente piace criticare e prendersela con l’ Amministrazione Comunale, come se in redazione stappassimo lo spumante ogni volta che qualcosa non va col sindaco e compagnia bella...niente di più falso invece, e per dimostrarvelo comincerò subito con un bel complimento: i volantini e le brochure erano b-e-l-l-i-s-s-i-mi! siete stati proprio bravi (con la minuscola eh). Almeno avete optato per una scritta più semplice, che indicava che la festa di quest’

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INFORMARCI > numero 24

anno era la 44°, evitando il poco comprensibile XLIV° che deve avervi lasciato un po’ di amaro in bocca qualche anno fa, quando annunciaste la “XXXX° Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche”. Detto ciò, vediamo cos’ è successo durante quest’ edizione e soprattutto se qualche problema del passato è stato risolto o meno. Ad occhio e croce direi di no, anche se qualche lieve ed involontario miglioramento c’ è stato, complice la scarsa affluenza di visitatori. L’ idea di iniziare la manifestazione un po’ più tardi non si è rivelata infatti vincente: Sant’ Angelo ha vissuto quasi quattro settimane all’ insegna del maltempo, con una pioggia ed un vento incessanti che hanno rovinato lo svolgersi di quelli che in teoria sarebbero dovuti essere giorni di festa e sono stati invece giorni di vuoto e desolazione (c’ è stata addirittura la neve, che neanche a farlo apposta è caduta proprio durante la settimana del raduno motoclistico, impedendo così l’ arrivo di molti di quei folcloristici personaggi a due ruote che sono spesso l’ anima stessa della festa). Ne ha guadagnato il paese in termini di ubriachi: pochissimi quest’ anno in giro, come pochi sono stati i danni che hanno fatto, se si esclude la quasi completa disintegra-

zione di un gazebo in via Maremma (a onor del vero bisogna dire che durante le scorse edizioni ci sono stati raramente motociclisti molesti e che la maggiorparte dei problemi era dovuta a qualche ragazzino dalla bevuta facile). Altro regalo del maltempo: insieme ai motociclisti sono spariti anche i gruppi pop/rock che solitamente fanno da contorno musicale ai ristoratori improvvisati e ai loro clienti. Per qualche strano motivo non si è trovato un coraggioso che se la sentisse di suonare una chitarra elettrica o di maneggiare un microfono sotto l’ acqua battente, quindi addio musica, addio rumore fino all’una di notte e benvenuta pace delle orecchie - soprattutto per gli abitanti del Corso e per i vetri delle loro case -. Vogliamo dire poi che oltre al maltempo ci si sono messe anche le manifestazioni di altri paesi? Festa della Castagna a Lunano, Festa del Miele a Belforte...è vero che in quanto Vadesi avremmo dovuto privilegiare la nostra festa, ma è anche vero che ogni tanto è piacevole cambiare, e come per quando si va a fare la spesa, è giusto che se ci sono più offerte uno vada dove trova i prodotti migliori. A livello organizzativo non so dirvi se le feste del miele e della castagna fossero migliori della nostra, ma avendo lavorato in una cantina posso dirvi che: 1) il tartufo scorzone non abbondava di certo 2) il tartufo bianco aveva raggiunto prezzi proibitivi 3) il costo di una cantina per quattro settimane non era proprio accessibile a tutti. Fatta questa premessa è facile intuire - per chi non c’ è stato - che il costo di un pranzo o di una cena nelle cantine non fosse sempre alla portata di tutte le tasche. Per quanto si mangiasse bene e per quanto il tartufo sia un alimento pregiato, era difficile vedere due

volte le stesse facce ai tavoli: alcuni motociclisti sono venuti portandosi il pranzo al sacco, mentre i più giovani preferivano accontentarsi di una piadina ed un bicchiere di vino oppure si dirigevano in pizzeria. Solo il vino si vendeva bene ed ogni anno non manca mai. Chi - scherzando - ha proposto di chiamarla Festa del Vino non ha certo tutti i torti. Poca gente quindi, e che spendeva poco, non ha certo giovato al nostro paese, almeno non quanto avevamo sperato. Con questo non voglio dire che la festa sia stata un totale fallimento e non voglio certo incolpare l’ Amministrazione Comunale per l’ inconveniente del maltempo. Però visto che ogni anno sembra esserci la replica di quello precedente, credo che sarebbe il caso di prendere alcuni accorgimenti per l’ edizione numero 45, in modo da renderla più interessante per chi vive qui e più invitante per chi invece arriva da più lontano. Un consiglio su tutti: ad ogni edizione arriva puntuale la settimana delle celebrità. L’ esibizione di questi v.i.p. o presunti tali risulta purtroppo fine a sè stessa: arrivano, fanno qualche saluto circondati da un drappello di energumeni, vanno al ristorante, ringraziano e salutano. In poche parole tutti li vedono ma solo qualche fortunato riesce a scambiarci qualche parola. Non che durante questi discorsi dispensino chissà quali perle di saggezza, ma è comunque piacevole trovarseli davanti, poter stingere loro la mano e presentarsi come ammiratori, e sarebbe ancora più bello ritrovarceli di fianco mentre visitiamo una bancarella o addentiamo un piatto di tagliatelle. In questo modo le celebrità rimangono distanti sia dalla festa che dal paese, quindi sarebbe auspicabile che queste persone diventino in qualche modo parte della festa e non solo un suo contorno.

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Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . .

di questa amministrazione. Debbo campare! “Cosa non darei per vivere su un’isola” (Vasco, Vivere una favola)

di M. C. CurZi Da più parti ho ricevuto sollecitazioni a “fare qualcosa” per evitare di recitare il requiem: “EI FU siccome IMMOBILE.. (poiché di intralcio ad altro immobile)”. Signore e Signori, A GENTILE RICHIESTA . . Nelle serate danzanti usava che qualcuno chiedesse all’orchestra di suonare una canzone particolare, magari dedicata. Canterò per Voi:

“C’è una casa (bianca) che io mai più non scorderò, è rimasta nel mio cuor con la mia gioventù” (Marisa Sannia- Sanremo). C’è una casetta nella strada che svolta per andare al Palazzetto dello Sport. Ho sempre desiderato metterci il naso dentro, per vedere come fosse. Anni fa qualcuno tentò di entrarci addirittura con l’auto (non vi riuscì e dovette smaltire la sbronza altrove). Quell’area, su cui da diverso tempo campeggia un manifesto per la prossima realizzazione di appartamenti, ha dato tanto da fare agli abitanti della zona! Qualche anno fa è uscito un bando per l’ottenimento di finanziamenti per il recupero di aree in abbandono; il Comune vi partecipò, incaricando un gruppo di architetti di Roma che presentarono un progetto (e un conto salato). “Pensa, prima di sparare pensa..” (Sanremo 2007) In quel progetto c’era anche la riduzione del parcheggio del Palazzetto a favore della costruzione di un palazzo con un rilevante numero di appartamenti. La cosa fece ribellare le famiglie della zona che scrissero al Comune (gennaio 2007). Il Comune rispose che il progetto sarebbe stato approvato così com’era, ma di non preoccuparsi perché l’avrebbe corretto subito dopo, riportandolo allo stato originario.

Vale la pena lottare per salvaguardare questo paese? Troppi si nascondono dietro qualcuno che parli per loro, perché loro, magari potrebbero aver bisogno di..

tanti fiori di lillà e tutte le ragazze che passavano di là dicevano che bella la casetta in ..”(?) Nel frattempo, ad aprile, il progetto era già “passato” per la Commissione edilizia. Questa aveva richiesto uno studio da parte di un esperto per valutare se quella casetta fosse di rilevanza storica e quindi, dovesse essere conservata e valorizzata, anziché abbattuta, visto che essa appare come espressione dell’architettura rurale vadese di fine Ottocento. “Il triangolo no, non l’avevo considerato..” (Renato Zero) Ma il Comune, invece di scegliersi il tecnico di propria fiducia, ha richiesto alla proprietà, quella che ha proposto il progetto con l’abbattimento, di incaricare un SUO tecnico per “stabilire l’opportunità di demolire o conservare l’edificio stesso”. (agosto 2007) Mentre a Londra scommettevano sui risultati della relazione del tecnico, noi eravamo in vacanza. “Un’estate al mare, voglia di remare” (Juni Russo)

E al ritorno dalle vacanze 2007: -16/10 incontro con gli abitanti della zona (vedi Mina “Parole, parole, parole”); -6/11 arriva le relazione dell’esperto; -15/11 riunione della Commissione Edilizia che chiede un rinvio per poterla leggere; -18/12 la Commissione edilizia deve decidere, ma si spacca. C’è “Parole, parole, parole, soltanto una votazione per singolo componente e, solo a maggioranza, dà parole, parole tra noi” (Mina) Dieci mesi dopo (ottobre 2007) il parere favorevole al progetto. Comune invitò gli abitanti della zona, proponendo loro un’altra “Dammi solo un minuto un soffio soluzione: la costruzione di alcu- di fiato un attimo ancora” (Pooh) 19/12 l’Ufficio tecnico redige ne case al posto del palazzone. Credo che gli abitanti non ne sia- “l’analisi della osservazione alla no rimasti entusiasti! Ma quando variante al PRG fatta dalla proprietà; si hanno i numeri.. “Avevo una casetta piccolina in “Farò, farò l’impossibile.. ” (BiaCanada, con vasche, pesciolini e gio Antonacci) 20/12 l’Ufficio tecnico redige un

“Liberi, sentirsi liberi, forse per un attimo è possibile… Far finta di essere sani” (Giorgio Gaber) nuovo elaborato grafico e la rela- Avevano molta più dignità i nozione tecnica sulla variazione del stri nonni che, quando andava PRG; bene, per cena avevano pane e noci. Oggi noi, con le nostre belle “44 gatti in fila per 6 col resto di case, vendiamo la nostra digni2, si unirono compatti in fila per 6 tà elemosinando come sudditi in col resto di 2, le code attorcigliate uno Stato in cui dovremmo essere in fila per 6 col resto di 2..” (Zec- cittadini. chino d’oro) 21/12 il Consiglio Comunale di- “Mi piacerebbe cantar una canscute della proposta di delibera n. zone intelligente che segua un filo 64 contenente: logico importante” (Cochi e Re- il ripristino dell’originario par- nato) cheggio del Palazzetto; Non si può sempre stare in guerra -l’approvazione dell’intero pro- contro la stupidità. Questa va degetto di edificazione dell’area; bellata, ma da soli non si riesce. -la permuta di tre metri di par- E’ necessario un po’ di orgoglio cheggio del Palazzetto con tre ed un po’ di dignità, che spero tutmetri di area privata per ampliare ti noi ritroviamo nascosta da qualla strada a fianco la casa. che parte. Il tutto in una sola delibera, in Se qualcuno vuol salvare la casetmodo tale da dover votare in bloc- ta o quel residuo di verde in estinco sia il ripristino del parcheggio zione, tenti di farlo. del Palazzetto che il progetto di “Vorrei essere libero come un edificazione. uomo che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare (Nel “dormiveglia” del Consiglio e nel farsi comandare ha trovato pare che della cosa si sia accor- la sua nuova libertà. La Libertà to solo Giannessi, che ha esposto non è uno spazio libero, libertà è una dichiarazione di voto artico- partecipazione” (Gaber) lata e chiara) Cominciate voi a prendere la penIntanto aleggiava il fantasma del- na. Inviate un biglietto o una carl’assessore Grassi: nella delibera tolina, o dite una parola ed espririsulta assente, poi viene verba- mete, da uomini liberi, il Vostro lizzata la sua uscita senza che sia pensiero contrario o a favore che mai entrato! (“Ghost busters” co- esso sia. lonna sonora del film). “Là dove c’era l’erba ora c’è Questa è la storia come risulta agli una città e quella casa in mezzo atti. Le conclusioni tiratele voi. al verde ormai dove sarà..” (A. “Fin che la barca va lasciala Celentano) andare..”(Orietta Berti) Cosa succede, cosa succede in cit- Guardate come hanno ridotto la tà (Vasco) Lombardia! Evidentemente la *** storia non insegna. Due parole, post scriptum debbo Va bene, va bene... anche se non indirizzarle al lettore. mi vuoi bene, va bene, va bene, va “Ma se io avessi previsto tutto bene così (Vasco); questo.. ” (Guccini, L’avvelena- Show must go on (F. Mercurita) Queen) *** A dire il vero sono stanca di vesti- “Sarà capitato anche a voi, di re i panni di Zorro senza masche- avere una musica in testa, sentire ra e usare la mia faccia e la mia una specie d’orchestra suonare, penna per infilare d’inchiostro suonare, suonare suonare zum le azioni male fatte (a scanso di zum zum zum zum..” (R. Carrà) querele, nel senso di fatte male)

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FAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACE

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 1° GENNAIO 2008 Parrà strano proporre qui su “Informarci” un articolo dedicato al messaggio di Benedetto 16° per la Giornata della Pace, messaggi proposti per la prima domenica di ogni anno. Certamente molti penseranno come mai dare spazio in un giornale prettamente laico ad un intervento della chiesa cattolica. A mio avviso ci sono ideali come la pace e la tutela ambientale o della salute, che non hanno colore e anzi, ci possono servire come approfondimenti comuni per affrontare, magari anche insieme, le azioni che la loro difesa possa attuare anche localmente. Vi chiedo di non credere che per me sia semplice: lo stesso articolo proposto al giornale interdiocesano “Il Nuovo Amico”, non è stato pubblicato, probabilmente perché per loro è più facile scrivere di altre tematiche che di ecologia; d’altra parte, non pensate che le problematiche quali la pace e l’ambiente, siano una prerogativa esclusiva dei progressisti: provate a chiedere a questa redazione, quali sono stati gli articoli che avevo proposto e quali quelli non utilizzati, per rendervene conto. So bene anche, quanto la struttura ecclesiale, oggi appaia poco maestra, ma se ci pensiamo attentamente, la chiesa è fatta soprattutto da gente e se tutta la gente insieme si unisse attraverso impegni comuni, senza vedere gli aspetti che ci dividono, riusciremmo davvero nel costruire un mondo “migliore di come l’abbiamo trovato”.

di Giuseppe Dini Particolarmente interessante si rivela il messaggio del Papa per la giornata della pace che la Chiesa Cattolica festeggia la prima domenica di ogni inizio anno. “Famiglia umana, comunità di pace”; un giusto connubio tra la famiglia carnale, quella a cui ogni uomo fa riferimento e quella più ampia fatta da tutti gli uomini e donne che occupano la Terra. Non popoli sparsi sul pianeta, ma persone che sono chiamate a creare “rapporti di solidarietà e di collaborazione” tipici della famiglia. In famiglia si prova veramente cosa significa dono per l’altro, nell’amore tra lo sposo e la sposa, nel rapporto genitori e figli: ecco quindi che per questo “



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la violenza, se perpetrata in famiglia, sia percepita come particolarmente intollerabile”. Un richiamo particolare alla Dichiarazione universale dei diritti umani, “I diritti della persona, anche se espressi come diritti dell’individuo, hanno una fondamentale dimensione sociale, che trova nella famiglia la sua nativa e vitale espressione”, permette al Papa, di sottolineare la necessità di protezione e di riconoscimento giuridico dei compiti della famiglia, anche come “principale agenzia di pace”. Per la più grande famiglia umana, valgono gli stessi principi e tutele, essendo questa società non solo “un’aggregazione di vicini”, ma “una comunità di fratelli e

sorelle, chiamati a formare una grande famiglia”. Ecco che questa famiglia umana ha necessità per vivere, di una casa, la Terra, “l’ambiente che Dio Creatore ci ha dato perché lo abitassimo con creatività e responsabilità”. “Dobbiamo avere cura dell’ambiente” da non sfruttare per i nostri egoistici interessi, ma esserne custodi responsabili, con l’attenta cura di chi sa usare bene il proprio giardino, al fine che possa continuare a raccogliere perennemente i suoi frutti. Rispettare l’ambiente non vuol dire mettere la natura materiale al primo posto, “Vuol dire piuttosto non considerarla egoisticamente a completa disposizione dei propri interessi, perché anche le future generazioni hanno il diritto di trarre beneficio dalla creazione, esprimendo in essa la stessa libertà responsabile che rivendichiamo per noi”. Non vanno certamente dimenticati chi spesso è escluso dalla spartizione dei beni del Creato: i più poveri! Una affermazione echeggia: “Oggi l’umanità teme per il futuro equilibrio ecologico”! Giustamente, non spetta ai paesi poveri pagare i costi del disinquinamento ambientale. “Se la tutela dell’ambiente comporta dei

costi, questi devono essere distribuiti con giustizia, tenendo conto delle diversità di sviluppo dei vari Paesi e della solidarietà con le future generazioni.” Certo che le azioni in tal senso devono essere dettate dalla prudenza, >>

LE PIANTE NOMADI

>> che non significa certamente e per un’equa distribuzione della posticipare le decisioni e mancanza di senso di responsabilità, ma decidere insieme la strada da percorrere. Significa scegliere per la nostra casa comune, la Terra, una sua gestione a servizio di tutti, maturando la necessità di una collaborazione responsabile. Mai come oggi il campo delle risorse energetiche merita una particolare dialogo tra i popoli: i paesi tecnologicamente avanzati devono “rivedere, da una parte, gli elevati standard di consumo dovuti all’attuale modello di sviluppo, e provvedere, dall’altra, ad adeguati investimenti per la differenziazione delle fonti di energia e per il miglioramento del suo utilizzo”. Ancora qui, sono i paesi poveri a pagare le conseguenze di questo sfruttamento, svendendo le loro risorse. L’emergente globalizzazione non ha solo la necessità dello scambio transnazionale di merci ma, ha bisogno, “oltre che di un fondamento di valori condivisi, di un’economia che risponda veramente alle esigenze di un bene comune a dimensioni planetarie”, “che permettano a tutti di collaborare su un piano di parità e di giustizia” e “ci si deve adoperare per una saggia utilizzazione delle risorse

ricchezza”. Il messaggio di Benedetto XVI, continua con una riflessione sull’esigenza di leggi giuste basate su solide leggi morali, sulla vendita di armi, dove i paesi industrializzati traggono lauti profitti, sulle armi nucleari da smantellare. Chiude invitando “ogni uomo e ogni donna a prendere più lucida consapevolezza della comune appartenenza all’unica famiglia umana e ad impegnarsi perché la convivenza sulla terra rispecchi sempre di più questa convinzione da cui dipende l’instaurazione di una pace vera e duratura.” In conclusione mi piace terminare questo articolo, con una frase dell’omelia di Giovanni Paolo 2° del 1 gennaio 1990 Giornata per la Pace, che ben si addice a noi cristiani, rafforzando l’attuale intervento di Benedetto XVI: “Non uccidere, distruggendo in diversi modi il tuo ambiente naturale. Questo ambiente appartiene pure alla comune eredità di tutti gli uomini, non soltanto alle generazioni passate e contemporanee, ma anche a quelle future. Sii fautore, non distruttore della vita!”

LAMBERTO DOMINICI

Nei

giorni scorsi è accaduto a Sant’Angelo in Vado un evento straordinario. Abbiamo imparato a conoscere una nuova specie: gli zingari vegetali. Infatti è improvvisamente comparso lungo il fronte della zona industriale un nutrito gruppo di piante “zingare” che si è “accampato” sotto il controllo di diversi supervisori. Ma appunto, come accade normalmente con i nomadi, si sono improvvisamente spostati, forse anche su sollecitazione di qualcuno che non li voleva vicino alla sua proprietà, e si sono accalcati più a valle e dopo qualche ora di nuovo spostati ancora più a valle e più accalcati ancora. Potrebbe iniziare così il racconto di una operazione, quello della ripiantumazione lungo la 73 Bis, dovuta in seguito all’abbattimento delle piante necessario per la variante del “ponte delle bisce”, condotta nella più totale appros-

fig. 1

simazione e confusione, con diverse ed evidenti pressioni che hanno comportato lo spostamento continuo delle piante prima piantumate e poi di nuovo più volte espiantate e collocate altrove (fig. 2 e 3). Il risultato è quello di piante accalcate una sull’altra, ad una distanza di 3 mt. (fig. 1), che è troppo poco per il tipo di piante messe a dimora, con la evidente penalizzazione di un unico imprenditore. Una opportunità straordinaria, quella della piantumazione di un consistente numero di piante che avrebbe consentito di abbellire e rendere più vivibile la zona industriale, rischia invece di abbruttirla e di penalizzarla. Forse, con un po’ di buon senso e di raziocinio, si potrebbe ancora rimediare: PERCHE’ NON PROVARCI??

fig. 2

OFFICINA RIPARAZIONI MOTO, MOTOSEGHE MACCHINE AGRICOLE

Sant’Angelo in Vado Zona Industriale Tel. 0722 88135

fig. 3

numero 24 > INFORMARCI



LA “MIGRAZIONE” DELLA STAZIONE DELLE CORRIERE di Michele Ceccarelli (continua da pag. 1)

>> Nell’ambito di tale progetto

la società stessa avrebbe provveduto non solo alla sistemazione della viabilità stradale interna, ma anche a lavori sull’area verde adiacente (utilizzabile come area per attrezzature destinate al tempo libero, allo sport, ecc.). Nella piccola strada dietro quest’edificio (la traversa di via Lanciarini dove sono parcheggiate le auto delle Poste, per intenderci) si pensava appunto di costruire la stazione delle corriere, corredando la struttura di idonei locali per la sosta e le eventuali esigenze dei passeggeri (il bar “St.Mary” è nato proprio in questa logica) . Già allora l’opposizione aveva mostrato con proprie argomentazioni che la scelta di unire le aree dell’ex Caserma e la vicina zona a prato non era di quelle più azzeccate; nel consiglio comunale del 26/04/1999 la Minoranza presentò una motivata mozione relativa alla questione; infatti durante questo consiglio si discuteva della definitiva approvazione di questa variante. Nell’intera operazione vi erano infatti alcune questioni da chiarire: • si aumentava il volume fabbricabile da 1,5 a 2,5 mc/mq • si autorizzava la costruzione di un altro pezzo di fabbricato, quando le norme del PRG prevedevano solo di poter demolire o ristrutturare l’edificio in questione • si permetteva di estendere tale ampliamento fin quasi al confine con l’area verde, senza rispettare le norme sulla distanza dai confini • in particolare la modifica di alcune norme che impedivano quest’ampliamento (ben 9 norme del PRG in totale, per essere esatti) poteva essere considerata di fatto una “sanatoria” di ciò che prima non poteva farsi e ora si faceva • non era chiaro se ci sarebbe stato il rispetto delle norme imposte dalla vicinanza del complesso di S.Maria extra muros. La mozione si chiudeva con la richiesta alla Giunta Comunale di ritirare la variante, giustificata secondo l’opposizione solo con la realizzazione della stazione delle corriere, poiché:

10

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1 - si sarebbe creato un pericoloso ingorgo all’entrata del paese, visto che lo sbocco della minuscola strada ove si voleva insediare la stazione stessa si sarebbe immesso direttamente nella Nazionale SS 73 bis; inoltre l’uscita delle corriere sarebbe avvenuta proprio vicina all’incrocio che dà accesso al paese e si sarebbero potute creare situazioni di pericolo per automobilisti e pedoni (tra l’altro l’A.N.A.S. non aveva dato il suo parere favorevole a questo particolare della variante); 2 - il terreno già adibito a verde pubblico non avrebbe dovuto essere usato per la costruzione di parti di un edificio privato, edificate tra l’altro sanando notevoli difformità normative rispetto al PRG. In quel consiglio comunale questa mozione fu respinta dalla maggioranza, che decise di proseguire con l’approvazione definitiva della variante. Poi dopo l’esame da parte del Consiglio Provinciale, che indicò modifiche e prescrizioni al progetto, in data 15/06/2000 si rese necessaria un’ulteriore votazione per approvare definitivamente la manovra. In questa sede la maggioranza rispose con un suo documento alla mozione della minoranza del 26/04/1999, chiarendo sostanzialmente di aver agito in piena legalità e sostenendo di aver ricevuto “assicurazioni di fattibilità” della stazione delle corriere da parte di tecnici dell’A.N.A.S.. A sua volta la minoranza replicò a questo documento con una sua mozione, nella quale sosteneva che vi erano stati alcuni “aggiustamenti” nei documenti da presentare alla Provincia per l’approvazione, proprio riguardo ai punti “delicati” che avrebbero invalidato la variante. In particolare la minoranza sostenne che se l’A.N.A.S. aveva dato assicurazioni di fattibilità della stazione, perché non c’era un documento scritto a riprova di questo fatto, che rendesse le cose chiare e semplici? I consiglieri di minoranza sostennero inoltre di aver avuto rassicu-

razioni nell’altro senso, cioè altri esperti del settore autotrasporto pubblico avevano affermato fosse difficile e pericoloso far circolare mezzi di quelle dimensioni in una simile area (vista anche la vicinanza di un incrocio così trafficato). Comunque la variante alla fine fu approvata, con le modifiche imposte dal Consiglio provinciale. Chiudiamo la parentesi storica e torniamo a oggi: che mi ricordi io la corriera ha sempre fermato di fronte al bar di quella che doveva essere la stazione vera e propria. Ora basta poco per prevedere ciò che poteva accadere facendo fermare la corriera in quel punto. Data la presenza delle Poste, del bar e dell’edicola nei pressi del più grosso incrocio di Sant’Angelo è più che ovvio che si sarebbero creati ingorghi e rallentamenti: questo è quello che si è effettivamente verificato. Ma la stazione non doveva essere dietro l’edificio e non davanti? E gli enti che dovevano dare il loro benestare? Il progetto era un parcheggio per le Poste o una stazione per le corriere? E’ ovvio che qualche intoppo deve aver impedito di proseguire nella realizzazione dell’opera, poiché altrimenti non si sarebbe adottata una soluzione che ha creato problemi in un area già sottoposta a notevole volume di traffico. Poi, con una recentissimo documento, il Comune ha spostato la stazione delle corriere nel parcheggio dello stadio Comunale, in via Circumvallazione (a far data dal 12 novembre del 2007). La decisione è stata motivata dalla possibile adozione, da parte della ditta che effettua l’autotrasporto, di pullman a due piani, che non riuscirebbero a muoversi agevolmente per via Lanciarini (anche

per via dell’altezza, data la presenza di piante). Inoltre la fermata del Mercato del Tartufo (l’altra fermata da sempre presente a Sant’Angelo) è stata abolita, poiché giudicata “pericolosa”. Quindi ci si potrebbe domandare con che logica l’intera operazione della variante dell’ex Caserma sia stata pensata: una logica strana, poiché secondo la mia modesta opinione una variante dovrebbe essere presentata agli enti per la sicurezza stradale prima di approvarla in via definitiva: in questo modo si avrebbe la certezza di fare le cose in modo da poter portare effettivamente a termine ciò che si era preventivato. Che avesse ragione l’opposizione, nel sostenere che la stazione delle corriere doveva fungere da “giustificazione” di un’altra operazione? Adesso occorre ricominciare da capo: la tettoia per ripararsi in caso di pioggia c’è anche nella nuova stazione, si sono costruiti i necessari servizi igienici e si è provveduto a rinforzare l’asfalto del piazzale, ma manca un punto di ristoro (che invece ci sarebbe stato nella vecchia). La struttura di cui ci sarebbe bisogno è un buon parcheggio; ora vediamo se e dove nascerà il “nuovo” bar della stazione e se questa lunga vicenda si concluderà bene. E se nel progetto del parcheggio, annesso al Centro Commerciale che dovrà sorgere di fianco alla casa di riposo, ci fosse posto per l’ennesima stazione ? Tutto verrebbe spostato di nuovo e la storia ricomincerebbe da capo? Si potrebbe fare un telequiz, nel quale si vince indovinando dove verrà messa la prossima stazione delle corriere di Sant’Angelo: speriamo che quello che ho appena scritto resti solo una punta di ironia.

UN NUOVO SERVIZIO PER LA “CITTA’ TERRITORIO” di Renata Sponticcia (continua da pag. 1)

>> I comuni, fornendo uomini (cosiddetto “Vigile di Prossimie mezzi, hanno unito le loro potenziali risorse, per dar vita ad un unico servizio dal quale questi potranno attingere nella misura delle loro necessità, andando a compensare le esigenze dove vi era carenza e ad equilibrare dove vi era minor bisogno ( sulla base della L. R. Marche n° 38/1988 che prevede un Agente di P. M. ogni 1000 abitanti). Il meccanismo è semplice: ad ogni comune viene assegnato un monte – ore di servizio, proporzionato al personale messo a disposizione ed alla dimensione demografica. Ogni comune paga i propri Vigili; è stato attivato un fondo comune di spese di gestione. Secondo un meccanismo di riequilibrio finanziario, coloro che usufruiranno di maggior servizio rispetto alle forze messe in campo avranno una partecipazione maggiore alla spesa; i comuni, invece, che usufruiscono di un servizio minore rispetto al personale impiegato, avranno un rimborso. La sede con ufficio e comando è ad Urbania in Via Guido Rossa n°3 (Tel. 0722 318052 – Tel. Cel. Vigile responsabile di turno 3393002857). Il Corpo è composto da 15 addetti (14 Agenti più il Comandante). La responsabilità del Corpo è stata affidata al Dott. Amedeo Montanari (capo struttura affari generali ed istituzionali del comune di Urbania), il quale provvede a curare i rapporti con le amministrazioni aderenti al progetto e coordinare l’attività del servizio associato. Le funzioni di Vice Comandante, sono state affidate al Dott. Carlo Brizio (responsabile servizi polizia municipale di Fermignano) il quale è responsabile operativo dei servizi nel territorio. Il Corpo opera con pattuglia sul territorio nelle 12 ore giornaliere con funzione di supporto e controllo sulla circolazione statica e sulla circolazione dinamica. Quotidianamente vi è un addetto a disposizione nei singoli comuni

tà”). Ente capofila, come detto, è la Comunità Montana; il Presidente Gabriele Giovannini, da me contattato, ha espresso grande soddisfazione per il successo che questo progetto sta riscuotendo. Infatti sottolinea che “Questa associazione dà un’identità unica alla nostra vallata come fosse una – città territorio-; permettendo di avere più visibilità, migliorando notevolmente la percezione della sicurezza da parte del cittadino, avendo un miglior controllo, repressione, e prevenzione nelle problematiche.” Risposta, indispensabile in questi tempi, dove si avverte, anche da noi, una minaccia incombente sulla serenità tipica dei nostri luoghi, ricchi di potenzialità nel settore produttivo e turistico; dove convivono in un connubio vincente ricchezze da valorizzare come ambiente/ storia/ cultura. Il progetto ha subito avuto una risonanza positiva, tant’è che anche altri comuni limitrofi come Apecchio e Piobbico si sono detti interessati (forse all’uscita dell’articolo si saranno avuti degli sviluppi per il loro ingresso… o chissà!!). Inoltre come Polizia Locale Associata, la Comunità Montana ha partecipato ad un Bando Regionale con un progetto inerente la sicurezza urbana dal titolo “Comuni Uniti – Comuni Sicuri” del valore di €100.000,00. Il progetto si è classificato al 2° posto della graduatoria regionale (su 27 presentati) ed è stato finanziato dalla Regione Marche al 40% (cioè arriverà un contributo in conto capitale di € 40.000,00). Con questi fondi vi è in programma di installare, potenziare, migliorare la video sorveglianza, (pratica questa impiegata come risposta ai crescenti “bisogni locali” di sicurezza dei cittadini, di tutela del patrimonio artistico, di controllo alla corretta circolazione stradale, di presidio remoto di siti come parchi o giardini, deterren-

Alcuni vigili del Corpo di Polizia Municipale associata te contro la microcriminalità) ad Urbania e Fermignano ( Sant’Angelo in Vado per ora non adotterà tale pratica) e di acquistare ulteriori automezzi ed attrezzature. Nell’ambito del progetto “Comuni Uniti - Comuni Sicuri” sono previsti cicli di informazione/ formazione nelle scuole a scopo preventivo, per sviluppare l’attenzione alla sicurezza stradale ( uso del casco, cinture di sicurezza, lotta ai rumori molesti). Corsi atti a sensibilizzare i giovani al rispetto del Codice stradale; coltivare e sottolineare la cultura del non bere o del non bere mettendosi poi al volante. Entro la fine del 2008 l’obiettivo è di aumentare l’organico per poter protrarre il servizio di sorveglianza anche nelle ore di tarda serata o notturne. Nel consiglio del 19 Dicembre 2007, la Comunità Montana ha provveduto ad approvare, previa discussione con i comuni associati, il Regolamento di servizio del Corpo. Il Corpo Associato di Polizia Locale, in collaborazione con le altre forze dell’ordine può creare i presupposti per impostare quella “rete di sorveglianza” sempre più necessaria per non far sentire il cittadino abbandonato a se stesso, creando senso di sicurezza, proteggendo e tutelando la possibilità di continuare a vivere serenamente nei nostri paesi e piccole città. Fra l’altro un numero maggiore di addetti dà loro modo di poter frequentare corsi di aggiornamento; presupposto che consentirà di avere un servizio altamente qualificato, personale preparato al passo con i tempi, capace di utilizzare

con facilità strumentazioni come telelaser – etilometro (di prossima dotazione) con conoscenza approfondita delle normative. A titolo di esempio sarebbe certamente utile, organizzare dei corsi di formazione per gli addetti, finalizzandoli a potenziare i servizi in materia di: vigilanza rurale, edilizia, commerciale, smaltimento rifiuti e raccolta differenziata (visto che il nostro comune eccelle nella raccolta separata della plastica, secondo ARPAM e LEGAMBIENTE” 1° Comune Riciclone per plastica” dobbiamo essere solerti e tenaci in questa strada intrapresa e perseverare nella raccolta differenziata). C’è da augurarsi che l’azione del Corpo associato della Polizia Municipale sia sempre mirata all’incremento dell’azione di protezione, prevenzione e repressione di comportamenti difformi dalle regole, di noi cittadini, con un atteggiamento eticamente corretto, sperando che questo non debba mai sfociare in “atteggiamento persecutorio” come certi cittadini lamentano (come si è potuto anche leggere sul blog di discussione liberamentevado.it). Ci aspettiamo quindi vigili associati, più formati e più presenti, ma che non pecchino di eccesso di zelo. Ai cittadini, invece (certamente ad alcuni) spetta il compito di modificare, in fretta, alcuni comportamenti che sinora avevano incontrato una certa benevolenza. Per il futuro, quindi, ci auguriamo, un servizio atto a garantire un senso di giustizia, di equità e di pari trattamento per tutti.

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Un gruppo di persone sensibili alle problematiche degli anziani sta tentando di riorganizzare l’associazione A.V.ULSS, per fornire un supporto di assistenza volontaria e gratuita ai nostri anziani e malati. Nei giorni scorsi è stato lanciato il seguente SOS:

POESIE di Gastone Cappelloni www.gastonecappelloni.com

A te che compensi la Vita con l’irrazionalità della dimensione e amministri con compiacimento i minuti di remunerativo Tintinnio; perché guardi al sorriso del danaro e ignori il sorriso di stanchi Capelli Bianchi…… e ti volti con l’indifferenza della cupidigia….. forse che, Tu sia immune, alle Rughe del vissuto? E allora, solo allora; quando il tempo ti donerà tempo riuscirai a contare i sospiri della Maturità e più a esaltarti per il sorriso incatenante del soldo….. capirai nell’aver non dato l’ultima soddisfazione a Colui che nella vita era stato gratificato solamente con i Baci della privazione. Ma….. tardi oramai, l’egoismo arrossirà per incorniciata Colpa!

Ora che l’anima del vento scorre sui nostri Cortili nei racconti si cancellano i brevi giochi delle invenzioni e nella quiete oramai incolta, si disperdono canzoni di Novella attesa. Attesa mascherata da traballanti Baracconi; con parole scrostate dal Nero delle contraddizioni! …..Hanno ceduto gli argini dell’impenetrabilità; frantumandosi nell’adempimento dell’impronta; come sfarinate parole oltre il cancello della presenza. E, dal nostro Divenire Ricordo, continueremo a viaggiare nel Gioco insonne del riferimento; perché nel deserto dell’esistenza le parole vissute si confronteranno con l’intreccio indelebile dell’Espressione. A cosa serve legarsi al Tempo se nel Tempo, inafferrabile, E’ il Profumo della Vita?

Comune di SANT’ANGELO IN VADO Provincia di Pesaro e Urbino Assessorato Servizi Sociali

S.O.S.

S.O.S.: vogliamo ricostituire a Sant’Angelo in Vado, il Gruppo A.V.ULSS, Associazione di Volontari che utilizzano alcune ore del loro tempo per portare sollievo ed aiuto a quelli meno fortunati di noi (malati ed anziani soli). Gli ospiti delle nostre strutture pubbliche (RSA e CASA ALBERGO) ci aspettano, rispondi a questa richiesta di aiuto e collaborazione, telefonaci per dare la tua adesione o per saperne un po’ di più. Ci contiamo. Tel. 0722 81 83 98 / 0722 88 026 / 0722 81 99 14 Cell. 335 14 12 156 ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI

Costituendo GRUPPO A.V.ULLSS

La redazione di INFORMARCI si associa a questo appello e invita ad aderire numerosi contattando, al più presto, i recapiti telefonici su indicati.

Gastone Cappelloni “CINQUEMILA PRIMAVERE DI UN ALTRO COLORE” Edizioni Rupe Mutevole

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Sponsorizzato dalla BCC - Credito Cooperativo Metauro

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