Il Processo Di Socializzazione

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Il processo di socializzazione

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Inculturazione e Socializzazione

L'inculturazione è un termine in uso nell'antropologia culturale, per indicare il processo di trasmissione della cultura da una generazione all'altra

11/10/09

Sono complementari

La socializzazione viene intesa in sociologia come quel processo mediante il quale vengono trasmessi i valori, le norme, gli atteggiamenti ed i comportamenti condivisi dai membri di un determinato gruppo. La socializzazione avviene mediante un continuo processo di comunicazione (verbale e non verbale) da parte di soggetti (individuali o collettivi), agenzie ed unità sociali differenti per ruoli e caratteristiche.

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Il processo di socializzazione viene inserito in un contesto culturale di riferimento e pertanto possiamo considerare che esso contenga in sé due differenti dimensioni

una prima dimensione lo pone quale prodotto della società

11/10/09

ed una seconda dimensione lo pone quale motore del cambiamento

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Il processo di socializzazione • Nella prospettiva sociologica gli studi sul processo di socializzazione hanno aperto un dibattito su ciò che “ci rende esseri sociali”. • In sociologia la socializzazione come concetto scientifico serve a spiegare come i singoli individui imparino ed apprendano gli elementi di una determinata cultura integrandosi nella società (E. Durkheim). • Dunque la socializzazione quale dinamica sociale spiega le relazioni tra cultura e identità (sociale) e tra necessità e aspettative biologiche e sociali. 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA La

socializzazione primaria avviene per il tramite di entità sociali (singole o collettive) di tipo naturale, come la famiglia, e all’interno di gruppi primari.

La

socializzazione secondaria ha luogo ogni volta che, nel suo corso di vita, l'individuo entra a far parte di nuovi settori del mondo oggettivo della sua società Avviene per il tramite di agenzie istituzionalizzate e di gruppi formali come la scuola, il posto di lavoro, il gruppo religioso; o all’interno di gruppi primari che non sono la famiglia come il gruppo dei pari. (T. Parsons)

L'importanza fondamentale di questo processo per la comprensione delle società umane si può cogliere quando si consideri la sua stretta connessione con caratteristiche antropologiche fondamentali, quali l'apertura di fronte al mondo e l'adattabilità della struttura istintuale. Lo sviluppo dell'organismo dell'uomo e quello della sua personalità, ovvero del suo sistema psichico e del comportamento fisico controllato da quest'ultimo, avviene sempre in un ambiente socialmente determinato, tramite un processo sociale in cui ambiente naturale e umano sono mediati dall'influenza degli altri. 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

I FATTORI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE Perché il processo di socializzazione si realizzi sono necessari alcuni fattori: il cambiamento comportamentale, il desiderio di adeguarsi al ruolo, l’aspettativa di conformità, la percezione dei limiti biologici ed dei limiti culturali e normativi (riferiti al gruppo: le regole del gioco). 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

SOCIALIZZAZIONE COME PROGRAMMAZIONE CULTURALE Antony Giddens fa presente che se il processo di socializzazione dipendesse totalmente dalla struttura sociale e se esso venisse assorbito completamente dall’individuo socializzato allora ci sarebbero solo e sempre individui programmati culturalmente come robot. Invece la realtà sociale, le capacità e le differenze individuali ed il continuo mutamento sociale ci dicono che non è così.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Modelli teorici :DIVERSE PROSPETTIVE PER IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE Le teorie sociologiche influenzano le azioni sociali, le politiche, le rappresentazioni di vita quotidiana . Tre gli approcci principali che prenderemo in considerazione, contenitori teorici declinati diversamente dagli autori che ad essi sono collegati : · approccio integrazionista/funzionalista, · approcci conflittualisti · approcci comunicativo/relazionali. Sono riferibili in maniera semplificata a differenti momenti storici. Possiamo tuttavia agevolmente sostenere che i tre tipi di approccio convivono e, di periodo in periodo, tendono a dominare uno sull’altro, nel senso di divenire punto di riferimento, percorso di analisi e di ricerca utilizzato prevalentemente in una certa parte del mondo, senza tuttavia che gli altri approcci scompaiano. Nel cammino accademico della Sociologia dell’educazione, l’approccio integrazionista domina fino alla fine degli anni sessanta, gli approcci conflittualisti diventano riferimento prevalente degli studi e delle ricerche degli anni settanta/metà anni ottanta, gli approcci comunicativo/relazionali tengono il campo oggi.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

La prospettiva integrazionista La prospettiva integrazionista ha dominato la riflessione sociologica per tutta la prima metà del secolo scorso, anche se a fianco di essa sono convissute e sono state importanti anche altre prospettive. Il paradigma nasce integrazionista con E. Durkheim e trova la sua compiuta espressione, ma anche trasformazione, in T.Parsons.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

L’approccio di E. Durkheim (1859-1917) "E' illusorio credere che noi possiamo allevare i nostri figli come vogliamo. ci sono dei costumi cui siamo tenuti a conformarci; se ce ne allontaniamo troppo, essi si vendicano sui nostri figli." (Durkheim E., L’educazione, la sua natura e il suo ruolo, cit.)

Per E. Durkheim esiste una equazione piena tra EDUCAZIONE e SOCIALIZZAZIONE Durkheim propone una visione ULTRASOCIALIZZATA dell'uomo in chiave progettuale, in direzione della moderna società da costruire. 11/10/09

L’Educazione viene definita come TRASMISSIONE di NORME VALORI STATI d'ANIMO (fisici, psichici, intellettuali) da adulti ai giovani "immaturi", in un contesto concreto di pratiche e istituzioni e in una prospettiva di conformazione dell'individuo ai costumi della società.

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

L’approccio di Talcott Parsons la socializzazione comprende • l’interiorizzazione delle norme e dei valori in modo che, facendoli propri, ogni singolo individuo sia in grado di svolgere il proprio specifico ruolo sociale. Per questo il processo di socializzazione veicola contenuti specifici: • Contenuto di tipo cognitivo/relazionale • Contenuto di tipo ruolo/strumentale • Contenuto di tipo scientifico/conoscitivo • Contenuto di tipo espressivo/relazionale 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Parsons Per Parsons la socializzazione si sostanzia dei successivi apprendimenti relativi a: orientamenti di valore impegni e capacità necessari al funzionamento nei ruoli. Attraverso il processo di socializzazione, comunque, si costruisce sia l'IO (identità soggettiva) che il NOI, attraverso l'adesione a valori comuni. Il NOI nasce dalla condivisione dello stesso sistema normativo e valoriale ed è questo noi che garantisce il consenso e la relazione sociale. La socializzazione in effetti viene descritta come relazione complementare. Si interiorizza il modello della relazione, il "modello dei valori comuni", che solo alla fine della relazione socializzante sono comuni a socializzando e socializzatore. 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Fasi della socializzazione secondo Parsons Parsons analizza la vita secondo lo schema delle "Fasi" : la prima fase, quella evolutiva, e' dedicata alla socializzazione e si prolunga negli anni in relazione all'aumento di complessità sociale; la seconda, la fase adulta, è segnata dall'ingresso nella vita lavorativa e dall'assunzione di ruoli matrimoniali e non prevede aggiustamenti formativi se non di tipo cognitivo (esterni al sisetma di personalità) o in casi di "conversione “ radicale o patologie; la terza fase è segnata dall'uscita dal ruolo lavorativo, coincide con il pensionamento. Parsons individua due fasi di socializzazione : primaria e secondaria.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Socializzazione primaria E' soprattutto nella socializzazione primaria che si interiorizzano tutti quegli orientamenti di valore mediante i quali si costituisce la struttura della PERSONALITA' FONDAMENTALE, che accompagna l’individuo per tutta l’esistenza, senza più mutamenti sostanziali. Avviene all’interno della famiglia, attraverso la relazione prolungata e affettivamente calda tra genitori e figli (che rende possibile l'attivazione di meccanismi di identificazione), in particolare nei primi anni di vita attraverso la relazione dei figli con la madre, alla quale è affidato il compito dell’allevamento nella divisione dei ruoli all’interno della famiglia moderna nucleare. Perché questo tipo di relazione si crei, è necessario che nei primi anni di vita il bambino si relazioni con un’unica agenzia formativa, la famiglia, considerata capace di far interiorizzare ai figli i valori della società, proprio perché la famiglia è istituzione sociale e impregnata dei valori su cui la società si regge (esiste –o deve esistere- contiguità e coerenza tra famiglia, contesto micro, e società, contesto macro). 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

fase secondaria La fase secondaria della socializzazione consiste nell'acquisizione degli impegni e delle capacità rispetto a specifici ruoli, in particolare rispetto ai ruoli lavorativi e si realizza attraverso la scuola, agenzia fondamentale nella società industriale e industriale avanzata. Nella scuola formazione intellettiva e morale si combinano, con una attivazione dei meccanismi di "imitazione" La scuola è anche agenzia di selezione e di mobilità sociale, garantendo il passaggio ai posti più elevati delle persone competenti e orientate positivamente all’assunzione degli impegni specifici di ogni determinato ruolo. La selezione deve superare le posizioni ascritte e realizzarsi con riferimento al need for achievement, orientamento all'autorealizzazione, all'acquisività, che definisce impegni e capacità personali, premiate nelle moderne società industriali e democratiche.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

studentry Sempre all’interno della socializzazione secondaria si colloca, nella società industriale avanzata, la socializzazione di una sorta di tarda adolescenza, che Parsons preferisce definire studentry, per differenziarne in maniera precisa le caratteristiche rispetto all’adolescenza. E’ la fase di socializzazione legata alla frequenza al college, l’esperienza universitaria, indispensabile al cittadino compiuto della società avanzata. Fase che riproduce un cittadino consapevole dell’esigenza non solo di integrarsi, ma di partecipare attivamente alla vita sociale, apprendendo a destreggiarsi tra la pluralità di contesti e di orientamenti culturali che la caratterizzano . E’ attraverso la formazione universitaria che il soggetto diventa capace di partecipare attivamente al mutamento, fino al mutamento degli orientamenti di valore.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

il gruppo dei pari •



Nella fase secondaria è attiva un'altra agenzia di socializzazione, di tipo informale: il gruppo dei pari. Già presente nella scuola primaria, il gruppo amicale diventa centrale nella adolescenza, diventando spazio complementare (che non deve mai diventare contrapposto e alternativo) all'azione di scuola e famiglia come supporto, soprattutto emozionale e per la sperimentazione, alla crescita. Nella fase della seconda infanzia il gruppo è mono-genere e si modifica continuamente. In adolescenza diventa eterogeneo per sesso, si stabilizza nel tempo e sostanzialmente nasce all'interno dei contesti scolastici. Nella fase studentry, si moltiplicano i gruppi a cui si appartiene, con riferimento alla necessità che il giovane impari a muoversi in più contesti e ruoli , come è richiesto dalla società avanzata e democratica.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Il modello interazionista - comunicativo Il modello si colloca nello scenario della post-modernità e della globalizzazione. In ambito educativo interessa focalizzare l’attenzione sulla dimensione dei processi culturali che si accompagnano/sono generati dalla globalizzazione: · l’interdipendenza nel mondo della globalizzazione · flussi culturali che attraversano i confini di ogni genere · l’aumento e la visibilità delle differenze. Di fronte allo scenario mutato e di fronte ai cambiamenti nelle agenzie di socializzazione si delinea anche un cambiamento nel modello di analisi della socializzazione. Gli elementi del cambiamento -anche empirici entrano nella definizione del modello interazionista-comunicativo.

11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Il modello interazionista - comunicativo • La socializzazione è un processo complesso e riguarda l’interazione tra gli individui e tra questi e la società in cui essi vivono. • Si riconosce all’individuo, anche se giovane, un ruolo attivo/partecipativo al processo di socializzazione. • Questo vuol dire che da una famiglia/gruppo criminale non sempre derivano dei delinquenti e viceversa da una famiglia/gruppo “normale” possono derivare dei criminali.

11/10/09

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Modello comunicativo Secondo il modello comunicativo la socializzazione consiste in un processo continuo di costruzione e rielaborazione dell'identità, delle immagini del mondo e delle conoscenze. Interazione sociale, attribuzione di significati, rielaborazione dei significati e delle conoscenze da parte di tutti i soggetti della relazione socializzativa sono elementi costitutivi di tale processo. "Il modello comunicativo assume come categoria di riferimento la intersoggettività e quindi la comunicazione. In questo modo il "farsi della realtà sociale" attraverso le inter-azioni dei soggetti, le loro interpretazioni della realtà, la produzione-attribuzione di significati alle situazioni e alle azioni reciprche" (Besozzi,2002 p.34) 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Indicatori del modello comunicativo · Pluralismo culturale e, contemporaneamente, "aumento" delle dimensioni dell'identificazione in direzione della mondialità; · Fondazione cognitiva e non esplicitamente valoriale della socializzazione (almeno di quella secondaria e scolastica); · Rilevanza della comunicazione; comunicazione come aspetto qualificante della socializzazione, come "strumento" forte strutturante la socializzazione; · Centralità del soggetto; aumenta il livello di parità tra i soggetti della relazione · Il socializzando attivo e co-costruttivo (valorizzazione dell'autonomia e della diversità) · Identità aperta, flessibile, processuale. Ma anche identità come problema; · Socializzazione continua; · La diversità e’ componente dell’identità · La diversità come molteplicità e risorsa positiva · Agenzie "mediatrici"; dalla trasmissione al filtraggio · Rielaborazione, co-costruzione e "presa di distanza" come componenti della socializzazione e non "devianza"; 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

COME CAMBIA LA CULTURA Negli anni novanta il dibattito accentua le caratteristiche di mutamento e rimodellamento dell’identità in relazione al contesto e al gruppo con cui si interagisce.

Ogni persona si muove su tre piani quello fisico, quello individuale (psichico) e quello sociale, fatto da relazioni e da ruoli che ciascuno vive nella società. I ritmi naturali vengono trasformati in costumi di vita quindi in cultura. Il tempo del lavoro e tempo delle relazioni private (familiari e amicali) sono due ambiti entro cui la persona si realizza in quasi tutte le sue dimensioni. Lo stile di vita attraverso cui conciliare il comportamento atteso nelle varie dimensioni passa attraverso queste forme di relazione:

Costumi e stili di vita

11/10/09

Norme

Leggi

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Sanzioni

INTEGRAZIONE L’integrazione sociale è lo stato di un gruppo o di una collettività caratterizzato dalla tendenza e disponibilità costanti da parte della gran maggioranza degli individui che la compongono a coordinare regolarmente ed efficacemente le proprie azioni sociali con quelle degli altri membri a diversi livelli della struttura della società o gruppo sociale. Questo garantisce un grado di conflittualità basso o la risoluzione pacifica di interessi diversi. (L. Gallino) 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

IL GRUPPO Nella prospettiva sociologica il gruppo è un insieme di individui tra i quali si sono stabiliti, in modo diretto o in modo indiretto (leggi anche virtuale), in modo spontaneo o per costrizione esterna (i giocatori di una squadra), processi di interazione sociale. Tali processi di interazione sono relativamente intensi e durevoli sulla base di interessi strumentali o affettivi o derivanti da una qualità comune come una stessa professione o l’affiliazione religiosa, la condivisione di un’attività di svago, o il genere, o l’apparteneza politica o territoriale. 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

Il gruppo sociale Questo insieme di persone per essere considerato un gruppo deve avere dimensioni tali (non troppo grandi dunque) da garantire a tutti i membri di avere contatti non sporadici, di incontrarsi e di riconoscersi vicendevolmente. Questi gruppi possono dunque distinguersi a loro volta in gruppi formali ed informali. I gruppi informali si distinguono per le relazioni di tipo diretto e spontaneo che realizzano processi di identificazione verso l’interno e verso l’esterno del gruppo. 11/10/09

A cura della prof.ssa Maria Elena Auxilia

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