Giornale Di Brescia Libri 2007-09-01 Pagina 35

  • Uploaded by: franz
  • 0
  • 0
  • October 2019
  • PDF

This document was uploaded by user and they confirmed that they have the permission to share it. If you are author or own the copyright of this book, please report to us by using this DMCA report form. Report DMCA


Overview

Download & View Giornale Di Brescia Libri 2007-09-01 Pagina 35 as PDF for free.

More details

  • Words: 2,963
  • Pages: 1
Data e Ora: 01/09/07

00.49 - Pag: 35 - Pubb: 01/09/2007 - Composite

LIBRI

Giornale di Brescia

SABATO 1 SETTEMBRE 2007

35

UN SAGGIO DI MC CARTY DEDICATO A TIN TIN E AL SEGRETO DELLA LETTERATURA

La geografia politica dei fumetti: ogni Paese aveva il proprio eroe Ogni paese come ogni generazione ha i suoi fumetti di riferimento che deliziano, divertono… ma non solo schiere di bambini, ragazzi e adulti. Se chiedete in Spagna un fumetto di Topolino, dopo aver passato ogni edicola sulle ramblas, vi sentite rispondere che i ragazzini spagnoli leggono settimanalmente le avventure di "Hamon y Mortadela" e non c’è verso di trovare traccia degli eroi della Disney così popolari nella nostra patria come in Inghilterra e in Germania. In Croazia al massimo potete mettere le mani su Tex Willer e le sue

avventure tradotte in croato e ancora nulla di Topolino, Paperino e compagnia. Anche in Francia uno dei personaggi dei fumetti più popolari ed amati da molte generazioni di piccoli lettori è Tin Tin: il reporter ragazzino dal ciuffo sbarazzino sempre in compagnia del piccolo cane Milù, sempre coinvolto in avventure mozzafiato che vanno dal poliziesco, agli enigmi e misteri archeologici, alle complesse trame spionistiche internazionali e in lotte contro inafferrabili e potentissimi criminali. I motivi di tanto affetto e popolarità non sono così immediati e pale-

si per chi francese non è. Tom Mc Carty in "Tin Tin e il segreto della letteratura", riesce a guidarci nei meandri delle citazioni letterarie, degli escamotages narrativi, delle intuizioni moderne e nei vezzi d’antan di un personaggio dei fumetti nato il 10 gennaio 1929 dalla penna di Hergé (di cui si festeggia quest’anno il centenario della nascita) sul supplemento per ragazzi del quotidiano belga "Le vingtième siècle" e che ha affascinato e catturato l’immaginazione di milioni di bambini "fra i sette e i settantasette anni" come amavano ripetere gli editori. Saggio se-

La storia dalla fine dell’impero ottomano ai giorni nostri narrata da Erik Zürcher

La Turchia al bivio per l’Europa Una nazione fra modernità e fondamentalismo Giovanni Vigo La Turchia, come del resto tutti i Paesi che gravitano nell’area mediorientale, sta attraversando un periodo difficile. Nel suo seno si confrontano l’islam moderato e quello fondamentalista, la robusta minoranza curda e l’esercito che si è fatto più volte garante della laicità dello Stato. A causa di questa composita realtà, la sua richiesta di adesione all’Unione europea ha sollevato molte perplessità: i Paesi favorevoli vedono nella Turchia un ponte gettato verso il mondo islamico che potrebbe favorire il dialogo fra le due civiltà; i contrari temono lo snaturamento dell’Unione già gravemente indebolita dall’ultimo allargamento. Nell’ultimo anno questo problema era stato messo un po’ in sordina, ma è tornato prepotentemente alla ribalta dopo la vittoria nelle ultime elezioni di Recep Tayyip Erdogan che non ha perso un minuto per riproporre l’ingresso del suo paese nella Ue. È giusto accoglierlo, oppure è più saggio tenerlo fuori? Se non vogliamo lasciarci influenzare da preconcetti o da analisi superficiali, la prima cosa da fare è dare uno sguardo alla storia della Turchia per mettere a fuoco l’evoluzione dei tentativi di modernizza-

zione compiuti tra la fine del XVIII secolo e gli ultimi decenni del Novecento. Tentativi che hanno dato risultati parziali, ma che le hanno consentito di non scivolare in una situazione di sottosviluppo politico ed economico senza speranza. L’occasione propizia è rappresentata dalla pubblicazione «Storia della Turchia» di Erik J. Zürcher, un classico che lo studioso olandese ha aggiornato fino alle vicende più recenti e che è ora disponibile in italiano. Il libro prende avvio dalla fine del Settecento quando l’impero ottomano, anche sotto l’influenza della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche, cercò di introdurre qualche riforma pur senza intaccare le strutture portanti. Troppo poco per un secolo attraversato da rivoluzioni politiche ed economiche. Il risultato fu un ulteriore distacco dal mondo occidentale e una crisi irreversibile dell’impero che crollò in seguito alla sconfitta nella Prima guerra mondiale. La svolta avvenne nel 1923 con la repubblica proclamata da Kemal Atatürk e con l’affermazione della laicità dello Stato. Gli ottant’anni successivi sono stati pieni di rivolte, colpi di Stato militari, involuzione reazionarie, attriti con i vicini (il più preoccupante è stata

STORIA DELLA TURCHIA. DALLA FINE DELL’IMPERO OTTOMANO AI GIORNI NOSTRI Erik J. Zürcher Donzelli 458 30

Una via affollata di Istanbul. La Turchia sta vivendo una fase politica difficile

Denaro,corna, sesso e amori: biografia d’un delitto all’italiana Ci sono libri che vanno letti in determinati periodi, ad esempio «Il giovane Holden» perde quasi tutto dopo che si è raggiunta la maggiore età. «Biografia di un delitto», l’ultimo romanzo breve del noto saggista e scrittore Giuseppe Bonura, è ideale in estate, sul mare, a maggior ragione se si vive in una provincia industriale del nord Italia. Infatti al protagonista, laureato in lettere e autore di guide turistiche, è stata commissionata la biografia celebrativa di un imprenditore di successo, un patriarca vecchia maniera, ancora alla guida delle sue aziende nonostante l’età, poco fiducioso nelle capacità del maschio erede che sembra realizzarsi solo quando compone poesie. Potrebbe essere la storia metaforicamente emblematica di dinastie industriali bresciane.

IL CRISTIANESIMO IN PRIMO PIANO

La verità della religione: indagine fra razionalità, fede e storia Non v’è dubbio che uno degli aspetti più interessanti dell’odierno dibattito culturale sia quello che riguarda le religioni. Alcuni ravvisano in esse l’origine di molti dei mali che travagliano il mondo contemporaneo. Altri ritengono inevitabile un devastante scontro tra esse. Altri ancora guardano alla fede religiosa come all’unica via di uscita dalla crisi che travaglia l’umanità del terzo millennio. Ma, in realtà, che cos’è una religione? Quali sono gli elementi che la caratterizzano? In che rapporto sta con la verità di cui si dichiara portatrice? E, infine, perché, fra le tante religioni, il cristianesimo sembra quella meglio attrezzata a rispondere ai più profondi e inquietanti interrogativi che abitano nel cuore dell’uomo? Perché la religione fondata da Gesù Cristo avrebbe più chances delle altre nel proporsi come autentica depositaria della verità? Un gruppo di qualificatissimi

studiosi si è impegnato a rispondere a queste domande: ne sono scaturiti prima un importante convegno e poi un libro molto serio, che si fa comunque apprezzare per la sua chiarezza. La prima parte del volume è dedicata a delucidare varie questioni legate alla definizione della dimensione religiosa colta nel suo sviluppo storico; la seconda è occupata da alcuni densi contributi riguardanti in modo più specifico il cristianesimo, del quale gli autori mettono in luce la particolare condizione di religione viva oltre che vera, una religione in grado di soddisfare anche le esigenze della razionalità umana, come ripete spesso con forza Benedetto XVI. Maurizio Schoepflin

TIN TIN E IL SEGRETO DELLA LETTERATURA AUTORE EDITORE PAGINE EURO

Tom Mc Carty Piemme 237 14,90

di Alberto Ottaviano

Scrittrici dal Canada al Vietnam ttraverso i tascabili, apriaA mo una finestra su angoli della letteratura internazionale

partendo dalla memoria la scrittrice costruisce questi quattro racconti, che parlano di individui spaesati e «in esilio», di incontri inattesi, di un fidanzamento senza amore, del mistero di un bimbo non desiderato. Diversi sono i libri di Duong Thu Huong. La Garzanti ripropone nella collana «Gli Elefanti» Oltre ogni illusione (9 euro), il primo romanzo della scrittrice vietnamita, già apparso in prima edizione nel 2004. Duong Thu Huong, nata nel 1947, ha combattuto a vent'anni in una brigata della Gioventù Comunista, ma poi, da scrittrice, si è scontrata con la censura governativa. Questo suo primo libro è stato pubblicato in patria in un momento di liberalizzazione, ma i successivi romanzi hanno potuto uscire soltanto all'estero, con grande successo: nel '90 la scrittrice è stata espulsa dal Partito, nel '91 incarcerata. Oltre ogni illusione racconta di una giovane donna di Hanoi delusa dal marito il quale, accettando i dettami del regime, cede al compromesso tradendo gli ideali che avevano cementato la loro unione. E' la storia di una delusione personale che adombra una grande delusione politica.

PUNTOGIALLO

Romanzo del saggista e scrittore Giuseppe Bonura: fra i protagonisti un anziano imprenditore deciso a non mollare...

Alberto Albertini

ze del tipo - Buffy l’ammazza vampiri come significato postmoderno?-". Il saggio ci guida con perizia dimostrandoci come un fumetto possa essere una delle icone più significative per raccontare il mondo moderno in chiave accessibile a tutti. Paola Bellandi

I TASCABILI

contemporanea, al di là dei bestseller (spesso americani) che ci giungono accompagnati da un grande battage pubblicitario. Ci soffermiamo dunque sulla canadese Mavis Gallant e sulla vietnamita Duong Thu Huong. La Gallant è una delle maggiori scrittrici canadesi di oggi. Nata nel 1922 a Montreal, vive a Parigi. Scrive (in inglese) soprattutto racconti. Quattro sue brevi storie sono raccolte nel libro Varietà di esilio, pubblicato nella sezione «Scrittori contemporanei original» della Bur di Rizzoli (traduzione di Giovanna Scocchera, 9,20 euro). Il titolo è preso a prestito da uno dei racconti (gli altri tre sono Meglio lasciar correre, Il marito prescelto, Il bambino dei Fenton). In una prefazione l'autrice riflette sul rapporto nella narrativa tra i meccanismi della memoria e l'invenzione, certo uno dei temi chiave della letteratura. Nella scrittura, dice la Gallant, il passato rivendica «il diritto a un territorio, il suo diritto a sostituire il presente, a occupare la stessa quantità di spazio, ora, più avanti, forse per sempre». E

la questione cipriota dove si è sfiorato un conflitto aperto fra Grecia e Turchia), oppressione dei curdi, negazione dei diritti umani. Ma per una sorta di miracolo il Paese non è mai precipitato nel fondamentalismo, ha saputo reagire alle dittature, è stato in grado di riprendersi dalle crisi economiche e non è mai venuto meno alla fedeltà nei confronti dell’Occidente, scelta che ha costituito il filo conduttore della politica estera del secondo dopoguerra. Secondo l’autore, per apprezzare i risultati ottenuti da questo Paese, «dovremmo ricordare che 100 anni fa l’idea che un turco potesse diventare un macchinista, un ingegnere o un impiegato di banca era inconcepibile» e dovremmo «paragonare quel Paese alla Turchia di oggi, piena di banchieri, ingegneri, industriali, architetti e medici specialisti (anche donne)». Se un tale Paese debba entrare nell’Ue o fare ancora anticamera è una questione aperta.

AUTORE EDITORE PAGINE EURO

rio, ben scritto e godibilissimo con numerosi riferimenti alle varie letterature europee e le citazioni letterarie, guidandoci fra filosofia e arte, è anche ironico e provocatorio: l’autore si chiede infatti se questo modo di narrare può essere considerato letteratura e in caso affermativo che cosa è "letteratura"? Possiamo in qualche modo paragonare l’impianto narrativo di un fumetto alla tecnica romanzesca di Balzac? Ha senso? Oppure siamo in presenza di una "logica aberrante, buona solo per i seminari di teoria culturale o conferen-

Sulla costa rocciosa dell’Adriatico, nella villa estiva di Gualdo Tibaldi, ribattezzato l’«industriarca», famoso per un impero cha va dalla biancheria intima femminile ai biscotti afrodisiaci, si sviluppa un intreccio paradossale, che a volte sfiora la commedia all’italiana, con i classici personaggi del marito cornuto aspirante poeta che seduce la cameriera filippina, la moglie annoiata che ritrova l’ardore con l’amante che fu il suo spasimante al liceo, il suocero e la segretaria-psicanalista che nelle sedute lo accoglie tra i seni, nudo e raggomitolato. La vicenda rispetta i canoni della tragedia classica: inizio divertente e finale tragico, e l’autore è molto bravo a mantenere una ten-

sione continua seppure la catarsi si realizzi nel finale a sorpresa delle ultime quattro pagine, a conservare l’amarezza, un che di irrisolto e incompiuto anche nelle battute esemplari, o nelle scene che ricordano i migliori film di Alberto Sordi e Paolo Villaggio. E nella parte del protagonista già immaginiamo Stefano Accorsi, mentre Isabella Ferrari potrebbe essere la moglie di Matteo, Sergio Rubini il figlio dello scorbutico industriarca, cioè Giancarlo Giannini un poco invecchiato dal trucco.

BIOGRAFIA DI UN DELITTO AUTORE EDITORE PAGINE EURO

Giuseppe Bonura Avagliano 122 9

Pagina a cura di:

MAURIZIO BERNARDELLI CURUZ e ENRICO MIRANI

di Marco Bertoldi

Ultimo saluto a R.D. Wingfield i è spento il 31 luglio scorso, vittima del cancro che lo S aveva colpito da tempo, e non

potrà venire a Brescia, ospite del festival a «Qualcuno piace giallo» come da tempo era negli auspici dell’organizzazione, Rodney David Wingfield, che come R.D. Wingfield ha firmato una delle più originali e intriganti saghe gialle britanniche: quella dell’ispettore Frost, personaggio agli antipodi del famoso Gideon di Scotland Yard, tanto abile nel mestiere quanto irriverente con i superiori e soprattutto antisistema oltre che «taroccatore» di rimborsi spese. Un personaggio di cui questa rubrica si è occupata parlando dei tre romanzi editi in Italia da Hobby & Work («Il favore delle tenebre», «Ghiaccio duro» e «La notte dei fuochi») che prossimamente darà alle stampe anche un quarto. In attesa che esca, rivolgo un intristito ultimo saluto ad uno dei miei autori più amati. Si è spento, ma nel 2005, un altro dei miei prediletti, nonché uno dei massimi giallisti di tutti i tempi, Ed McBain di cui però Mondadori pubblica postumo un romanzo non legato alla celeberrima serie dell’87˚ Distretto: Alice è in pericolo (pagine 283,

euro 18). Ne è protagonista una donna rimasta da poco vedova e madre di due bambini che ha assolutamente bisogno dei soldi, che tardano a venire, dell’assicurazione stipulata del defunto e che si vede rapire i suoi piccoli all’uscita della scuola e chiedere in riscatto una somma pari a quella che dovrebbe ricevere, ma che non ha ancora. Forse un po’ facile nell’intrigo, il romanzo è comunque ennesimo esempio della capacità di McBain di muoversi nel filone «procedural» e nello scrivere dialoghi, oltre che di efficace introspezione. Altra saga interessante è quella della russa Alexandra Marinina con protagonista la detective moscovita Anastasija Kamenskaja di cui Piemme ha ora pubblicato il 15mo romanzo: La settima vittima (pagine 382, euro 18,90) in cui «Nastja» e l’amica giudice Tatjana si trovano alle prese con un serial killer che durante una trasmissione tv ha minacciato la loro vita: chi ucciderà dopo aver prima ucciso altre sei persone? Un romanzo diverso e ben costruito con tanto di interventi in soggettiva delle vittime, dell’assassino e di altre persone che finiscono anche per depistare il lettore.

Einaudi pubblica l’opera narrativa di Donald Antrim, storia di una famiglia attraversata da crisi d’identità e dall’incapacità di capirsi

La vita dopo e l’ingombrante fantasma della madre Graziella Pizzorno

LA VERITÀ DELLA RELIGIONE AUTORE G. Tanzella-Nitti e G. Maspero (a cura) EDITORE Cantagalli PAGINE 270 EURO 15

«Il bevitore» di Mario Sironi

Il fantasma materno si accentua dopo la morte, fa capire Donald Antrim, autore di «La vita dopo», si estende dentro all’anima degli amati, ne fa spesso preda amorosa, togliendo spazio ai vivi. Questo il mondo di un romanzo in cui vita e morte si mescolano azzerando il presente e il passato, inventando trame di sopravvivenza, come l’acquisto di un letto matrimoniale sontuoso, a funerali materni avvenuti, in cui il protagonista, figlio di madre alcolizzata e superamata, possa «immaginarla all’interno del costoso materasso comprato come sollievo al dolore». Un letto nuovo e di lusso può farsi luogo di resurrezione di un ego finalmente percepito come «matricida», quello di Donald, protagonista autobiografico della storia di una madre e del figlio e - come lui stesso tiene ad affermare - «di mia madre in me». Lo strazio dell’autoannientamento di lei nell’alcol si identifica in quello del figlio, che si smarrisce in continui flashback sempre più ravvicinati, fino a sognare di perdersi definitivamente scrivendo un libro su di lei. Questa masochistica operazione di affondo dentro al dolore riivela ancor più l’impotenza catartica della morte nella soluzione dei problemi affettivi,

che fa invece affiorare memorie sopite e ancora sanguinanti. Un padre e una madre, Louanne, sposati, divorziati, poi ancora risposati che si facevano guerra ogni notte, la dedizione del primo ad un’altra e della seconda al fumo e al bere, uno zio alcolizzato e tenero, una gatta siamese epilettica e un’altra perennemente in vomito sono solo alcuni dei mille frammenti di una vita che rigurgita se stessa e di cui l’autore sembra non percepire l’esatta dimensione caotica. Louanne, la Madre, artista degradata dai vizi, ospite frequente degli Alcolisti Anonimi, cognata e poi sposa in terze nozze dello zio pittore di Donald, uomo colto e sensibile in perenne rifiuto della vita, morto d’alcol ma contrario al ricovero perché «temeva che la sua rabbia non medicata dall’alcol lo avrebbe spinto a far male a qualcuno», la sorella Terry silenziosa testimone dei drammi familiari, unica funambola in equilibrio sul filo di questa famiglia in perenne caduta rivelano comunque la forza della diversità in un mondo incapace di accettare fantasia e ribellione. «Ogni volta che mia madre ed io ci immischiavamo nelle rispettive vite» scrive l’autore, sostenendo la tesi dell’eccesso di amori sbagliati, del balordo «sregolamento» degli affetti, «non era il destino a guidarci, era l’alcol». Isolamento e fragilità

psichica assalgono Louanne e l’accompagnano lungo tutta la vita fino alla morte per cancro ai polmoni dovuta al vizio del fumo, malattia terminale di cui il figlio riferisce alternandola a divagazioni superficiali non direttamente collegate alla fine di un essere amato. Si definisce così la doppiezza in termini caratteriali di Donald, che disserta di un dipinto di mano dubbia, famosa o in copia, di un doppio testamento materno ed altro, senza fissare la penna sulle metamorfosi affettive dell’ultimo tempo vitale della madre, forse per esorcizzare la morte e il suo stesso prossimo futuro. Salvo poi dilaniarsi di amore e odio nei suoi confronti, affermando - Mia madre mi fa capire che «la cercherò per sempre, perché per me lei non morirà mai». Su uno sfondo di letti costosi acquistati e in seguito rifiutati, di campanili spezzati riversi sull’erba, di travestimenti infantili e folli resta incisa, nonostante tutto, la dimensione fantastica di una figura di donna inquieta nata per spiazzare luoghi comuni e affetti in nome di una testarda alterità.

LA VITA DOPO AUTORE EDITORE PAGINE EURO

Donald Antrim Giulio Einaudi 183 17

Related Documents


More Documents from "franz"