Data e Ora: 04/08/07
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LIBRI
SABATO 4 AGOSTO 2007
Giornale di Brescia
UNO STUDIO DI HANNES MOHRING
Vita e battaglie del Saladino, fine letterato e generoso guerriero
Il «Feroce Saladino» e una stampa con il personaggio sul trono
Nel 1934 scoppiò in Italia una inattesa mania. La radio aveva mandato in onda una parodia umoristica dei «Tre moschettieri» sponsorizzata dalla Buitoni-Perugina, che lanciò un grande concorso consistente nella raccolta delle cento figurine disegnate da Angelo Bioletto. Chi fosse riuscito a riempire un album riceveva un premio. Chi fosse riuscito a mettere insieme 150 album si aggiudicava una Topolino. La caccia alle figurine, soprattutto di quelle più rare, diventò in poco tempo una delle gare più eccitanti. La figurina più ricercata era
quella del «feroce Saladino» il cui nome era sulla bocca di tutti, anche se l'aggettivo che gli era stato appioppato non corrispondeva alla realtà, neppure se giudicato col metro di quei tempi. Il Saladino era un condottiero di origini curde, vissuto fra il 1138 e il 1193, che legò il suo nome alla conquista di Egitto, Siria e Palestina, e alla riconquista di Gerusalemme occupata nel 1099 dai Crociati. Negli ultimi anni la sua figura è stata al centro di convegni dedicati allo «scontro delle civiltà», uno slogan reso popolare da un famoso libro di Samuel Huntin-
Romanzo di Massimo Carlotto e Francesco Abate sul mondo delle sofisticazioni alimentari
Frutti radioattivi e pesci biologici Massimo Carlotto è un instancabile esploratore delle disfunzioni della società umana. Intese come l’insieme di bassezze, contraddizioni e piccole e grandi furberie che fanno da contorno agli aspetti criminali della vita italiana. Così, messo per ora in soffitta l’«Alligatore» con i suoi casi e lasciato indietro (ma solo parzialmente) il ricco e corrotto nordest, l’autore padovano riprende in mano il suo bisturi letterario per sezionare, con la formula del romanzo a quattro mani (con Massimo Abate eletto a compagno di scorrerie), un tema scottante come quello delle sofisticazioni alimentari. Il racconto, sorta di romanzo d’avventura vissuto oltre i confini della legge, vede protagonista Gigi Vianello, ex spacciatore riciclatosi ristoratore fuggendo dal Veneto in Sardegna, che ha costruito quello che lui chiama «il mio mondo perfetto» utilizzando con spregiudicatezza ogni mezzo. A differenza di altri personaggi della carriera di Carlotto, Vianello emerge subito come un protagonista atipico. Un criminale incompleto cui fanno in un certo senso difetto furbizia e determinazione. Debolezze, queste, che pagherà in modo salato.
Dimenticando per un attimo la trama, che si giova anche della relativa brevità del romanzo (175 pagine) per mantenere un ritmo incalzante, oltre che ben farcito di colpi di scena, l’aspetto più interessante resta quello della tematica scelta da Carlotto e Abate, che scoperchiano così un altro filone di malessere. La descrizione, infatti, di cosa rischiamo di mangiare tutti i giorni a causa delle alterazioni dei prodotti poi utilizzati per prepara-
Il presidente francese Nicolas Sarkozy
MICHELLE PAVER
Sulle tracce del lupo nell’Era Oscura fra ghiacciai e tempeste di neve «Sulle tracce del lupo» è la terza puntata delle Cronache dell’Era Oscura, il ciclo di romanzi di Michelle Paver ambientato nel Neolitico dell’Europa settentrionale, circa sei millenni or sono, tra gruppi di cacciatori e raccoglitori seminomadi: una vita durissima, ma perfettamente integrata con una natura selvaggia e stupenda. Come nei precedenti «La magia del lupo», tra la foresta e la montagna, e «Il ritorno del lupo», tra isole, nebbie, scogli e abissi marini, la Natura è la vera protagonista anche di questo romanzo. Stavolta nel Grande Nord, tra ghiacciai, banchisa, tempeste di vento e di neve, aurore boreali, orsi polari e volpi argentate, foche e branchi di lupi, corvi dei ghiacci e gufiaquila, igloo, kayak e canoe, cacciatori-pescatori dei deserti ghiacciati e le loro donne, abilissime nel confezionare indumenti adatti a quel clima. Su tutti gli aspetti concreti e
quotidiani, ma anche sulla mentalità, l’autrice si è documentata non solo leggendo di archeologia e paleoantropologia, ma anche con lunghi soggiorni in Finlandia, Groenlandia, Canada e sui Carpazi innevati, per proporre una ricostruzione ambientale e psicologica convincente e coinvolgente. Su questo scenario si svolge il terzo episodio della lotta contro gli stregoni Divoratori di Anime combattuta dal tredicenne Torak, chiamato Alto Senzacoda da suo fratello Lupo, che si alterna a determinare il punto di vista del narratore con lui e con Renn, coetanea di entrambi, cacciatrice e apprendista sciamana della tribù dei Corvi, dove Torak, dopo la morte del padre, ha trovato rifugio e una guida nel capo Fin Kedinn.
SULLE TRACCE DEL LUPO AUTORE EDITORE PAGINE EURO
Michelle Paver Mondadori 286 16
I TASCABILI
Hannes Mohring Il Mulino 145 10,50
di Alberto Ottaviano
tare proprietari. Nella questione casa - per un acquisto, per una vendita o magari per un affitto prima o poi incappano tutti. Dunque si spiega l'alto interesse che riscuote ogni aspetto che riguarda questo tema (dai prezzi che sembrano perennemente in crescita alla tassazione sempre ritenuta troppo alta) e si spiega il proliferare delle agenzie immobiliari, alcune delle quali responsabili di fastidiosi marketing telefonici o porta a porta. Affronta con ironia il mondo e l'attività degli agenti immobiliari un libretto pubblicato nella Bur di Rizzoli, Camera con svista. Ne sono autori Mario Bianco e i coniugi Lucia Ingrosso e Giuliano Pavone (8 euro). Sfruttando le proprie esperienze professionali e personali, i tre autori hanno raccolto un vasto campionario di annunci immobiliari, per sottolinearne spesso l'involontaria comicità e per decodificarne il linguaggio, mostrando «quello che gli agenti immobiliari non dicono», come recita il sottotitolo del volumetto. Redatti in un italiano a volte disinvolto e fantasioso, gli an-
re i nostri cibi sono uno spaccato di una vera, terribile emergenza. Tra frutti radioattivi, pesce o pomodori portatori sani di qualsivoglia nefandezza biologica, si è tentati di invidiare la condizione del protagonista. L’unico, apparentemente, consapevole dei segreti per muoversi tra le mille trappole della sofisticazione alimentare. Bevendo, ad esempio, costosissima (e purissima) acqua scozzese. E gettando il lettore nel baratro del dubbio, mentre la sua vita viene progressivamente spazzata via da un passato che non ne vuole sapere di condonare i conti in sospeso e da un presente fatto di errori criminalmente macroscopici, polizia instancabile, nuovi e più potenti avversari. Alla fine Carlotto e Abate confezionano un romanzo da leggere tutto di un fiato, magari non all’altezza dei migliori episodi del creatore dell’Alligatore, ma comunque godibilissimo. Con una sola controindicazione: dopo averlo letto, sedersi a tavola non sarà più la stessa cosa.
nunci di vendita delle case paiono fatti apposta per nascondere la realtà (che comunque emergerà alla visita del potenziale cliente). Se una casa è definita «signorile», può avere marmi in stile tomba di famiglia, ironizzano gli autori; se il venditore ammette nell'inserzione che è «popolare», vuol dire che siamo al limite di una baraccopoli; un appartamento «giovanile» è in genere una catapecchia arredata con qualche mobile colorato e a basso prezzo. «Silenzioso» è un aggettivo molto ambito per un appartamento, ma può nascondere il fatto di essere in una zona fuori mano o magari una «vista cimitero». Una «trattativa riservata» prelude a un prezzostangata. Numerose le «perle» scovate tra gli annunci: «Vendesi monolocale su tre livelli»; «Trilocale composto da due stanze»; «Monolocale 30 mq con terrazza mangiabile»... E anche chi cerca casa a volte non scherza: «Cercasi villetta a schiera monopiano dotata di ascensore». Dunque siamo di fronte a una sorta di «stupidario» estivo, un libretto per sorridere, ma anche un modo per sdrammatizzare un tema che spesso ha risvolti impegnativi e pesanti.
MI FIDO DI TE AUTORE EDITORE PAGINE EURO
F. Abate e M. Carlotto Einaudi Stile Libero Big 175 14
FANTALIBRI
di Sarkozy, non compromette l’autenticità del lavoro. Il Presidente della Francia compare in fasce, figlio francese della borghesia spiantatella di una Ungheria in fuga dalla pressione sovietica, di una madre colta e lasciata in disparte da un padre eternamente dandy. Sarkozy marcherà qualche umiliazione anche per le umiliazioni ricevute dalla madre. Dirà, un giorno:«Non mi è piaciuto il destino riservato a mia madre, l’ho vissuto come un declassamento, come una sofferenza...». Il riscattismo sarkoziano incomincia in famiglia, cresce nei primi comizi accanto a Pasquà, leader della prima destra gollista, nell’adorazione ideologica per De Gaulle, nel praticantato politico chiracchiano, infine si qualifica nella «rupture», nella rottura, in un distacco da padrini e padrinati sessantottardi, attaccando le fondamenta ideologiche della sinistra francese, il Sessantotto sacro e
inviolabile. È il punto di non ritorno, l’abbandono del doroteismo di Chirac e de Villepin, ambigui tra sinistra e destra, pavidi nel temere il nemico a destra più che a contrastare la sinistra. Sarkozy appare populista e popolare, tra spirito del cuore e della ragione, sceglie a metà, sceglie lo spirito della volontà e in ciò sfiora il movimentismo stakanovista, la nevrotica attività di un’agenda mussoliniana. Sarkozy, spiega Marina Valensise è un capo della destra, ma di una destra sarkoziana, del fare con bagaglio culturale neutro, senza pregiudizi nei confronti di una buona sinistra, a patto che sia pulita dal sessantottismo, che recuperi bisogno e merito, diritto e dovere, la supremazia dell’idea di patria, l’ordine delle periferie sulla canaglia pre-terroristica.
ante proposte di fantascienza e fantasy per i giovani T lettori. Parto con Gli astrosauri
La vicenda di Sarkozy è pure la vicenda di Cecilia, la moglie portata via all’amico, la moglie tradita e che lo tradisce fino alle elezioni. Cecilia si fa prima donna il giorno dell’insediamento all’Eliseo. «Coppia canaglia», i Sarkozy, simpatica canaglia il Presidente, sindrome cleopatresca per Cecilia. In politica estera Sarkozy si riavvicina all’Europa e rilancia la strategia di una Francia aperta al Mediterraneo. Adesso, il Presidente-Imperatore della Francia ha incominciato il viaggio. Dopo la luna di miele, in autunno, monitoreremo il matrimonio tra Sarkò e la grandeur. Così mutevole, così antipatica.
SARKOZY AUTORE EDITORE PAGINE EURO
Marina Valensise Mondadori 247 17
Pagina a cura di:
MAURIZIO BERNARDELLI CURUZ e ENRICO MIRANI
di Marco Bertoldi
Idee per i giovani lettori
Lo scrittore Massimo Carlotto ad un Festival del giallo a Brescia
Sarkozy, la quarta volta di Napoleone «Sarkozy. La lezione francese», è il ritratto completo e affascinato dell’uomo politico del momento. Marina Valensise è autrice di questo testo biografico e di analisi politica gestito e vissuto con lucidità, stile Fallaci, secondo il ritmo marine e levigato su un’ironia al confine con l’invettiva. Pare, ogni tanto, di scorgere, pure, l’illuminismo raffinato di Giuliano Ferrara per il quale la scrittrice collabora al Foglio. Si sa che la più alta corruzione è la scrittura, il cuore e la ragione si toccano, subito, nel farsi di una riga. Documentatissimo il libro della Valensise. Il superlativo è equo per chi non si fermi a leggere un po’ qui e un po’ là e cerchi di penetrare nelle informazioni del libro e nello spirito, ripetiamo, affascinato dell’autrice. Il fatto che lei stia, secondo un contatto simpatetico, dalla parte
AUTORE EDITORE PAGINE EURO
asa, dolce casa. E' uno dei C punti deboli degli italiani, che (quasi tutti) mirano a diven-
Tra i molti libri sul nuovo presidente francese, questo di Marina Valensise è tra i meglio documentati e più avvincenti
Tonino Zana
SALADINO
Casa,dolce(e amara)casa...
Emergenza cibo: cosa arriva nei nostri piatti? Rosario Rampulla
quale il Saladino operò, rendendo più agevole la comprensione di quel capitolo di storia e il rilievo che ebbe la sua figura. Dante la collocò nel Limbo non per particolari demeriti, ma per la sola ragione che si trattava di «un grande spirito non toccato da Dio». Forse non era così feroce come Bioletto l'aveva disegnato. Giovanni Vigo
di, dai Selgiuchidi nonché da un imprecisato numero di signori locali. La sua ascesa personale iniziò con l'improvvisa morte dello zio avvenuta nel 1169 e venne definitivamente consacrata negli anni successivi quando assunse il controllo delle maggiori città - Damasco, Aleppo e Mossul - ed entrò vittorioso in Gerusalemme alla quale risparmiò gli eccidi che avevano accompagnato la conquista cristiana nel 1099. La puntuale ricostruzione di Mohring fornisce al lettore i principali lineamenti del contesto nel
gton. E' stata anche l'occasione per ridisegnare il profilo biografico del personaggio e restituirci la sua vera identità. Da giovane il Saladino aveva messo insieme un brillante curriculum di studi giuridici e letterari e aveva ricevuto un'ottima preparazione militare, anche se aveva una maggiore propensione per gli studi che non per le imprese belliche. Ma non erano certo tempi in cui le inclinazioni personali venivano sempre assecondate. Si trovò così a combattere a fianco dello zio nella regione palestinese contesa dai Crociati, dai Fatami-
di Steve Cole, neonata serie per bambini dagli 8 anni di avventure spaziali con protagonisti i dinosauri (che non si sono estinti, ma si sono evoluti diventando superintelligenti e vivono nel Qua-drante Giurassico. Quattro i libri editi: Rapiti dai raptor, Il terrore si schiude, L’attacco del mostro degli abissi e La minaccia scambia-cervelli (Mondadori, pagine 122 cadauno + 4 carte da collezione, euro 7). Per amanti del brivido dagli 11 anni in su, alcune paurose (si fa per dire) proposte della collana «Dark Magic» di Mondadori (pagine da 162 a 222, euro 8,80 cadauno): Peste vampira Parigi 1850 di Sebastian Rook, seguito, dopo Londra 1850, dello scontro fra il 12enne ex-ladruncolo Jack e il suo gruppo con il dio pipistrello Camazotz; Il richiamo del sangue di Cate Tiernan, sesto episodio della serie «Streghe» con Cal, le sue amiche, i suoi nemici e il potere della Wicca. Altre streghe nel tomo d’apertura di Sangue di strega: La rivelazione di Justine Larbalestier dove la 15enne Reason non senza timore scopre di pos-
sedere poteri magici; ma anche in Notti di terrore: Alba di tenebra di R.L. Stine, terzo tomo sui ragazzi del Popolo della notte che si oppone alla malvagia Angelica Fear, data per morta nella puntata precedente, ma… Decisamente gustoso per l’ironia Come diventammo supereroi di Barbara Mitchelhill (Salani, pagine 172, euro 8), diario delle avventure di Max e della sorella Kaz per salvare il padre dal carcere e sopravvivere ad una banda di ladri di diamanti. Per i 12enni e oltre, la fantasy avventurosa: Terra d’Occidente di Lloyd Alexander (Salani, pagine 190, euro 12) con l’apprendista tipografo Theo e il suo datore di lavoro in fuga dagli sgherri di un tirannico primo ministro, una fuga costellata di incontri con bizzarri personaggi. Altra nuova serie per ragazzi dai 12 anni in cerca di emozioni: «Demonata» di Darren Shan (Mondadori, pag. da 262 a 277, euro 8 cadauno). Sono usciti Il Signore dei demoni e Rapito dal demonio, in cui i giovani protagonisti, uno un ragazzo normale e l’altro un introverso che vuol stare da solo, sfidano l’infernale Lord Loss che vuole le loro anime e quelle di coloro che amano.
L’autobiografia di Christophe Rocancourt: a 40 anni alle spalle decine di truffe, 5 anni di galera, tanto denaro guadagnato e speso
Il bell’imbroglione dalle troppe vite, amico delle star Enrico Mirani Prendi le incredibili avventure di un truffatore, aggiungi un mare di denaro e i fascinosi lustrini di Hollywood, butta nella pentola l’indulgenza che sempre suscita un bambino segnato da una madre prostituta e un padre alcolizzato, spruzza il tutto con la simpatia naturale del personaggio, dai il tocco finale con l’idea che, comunque, nessuno si è fatto male e a rimetterci sono stati ricconi senza scrupoli. Pensando che in ogni caso lui, il truffatore, ha scontato cinque anni di dura galera negli Stati Uniti: insomma ha pagato il conto. Ecco servito il piatto de «L’imbroglione», autobiografia - non troppo indulgente, non troppo severa - di Christophe Rocancourt. L’uomo che, partendo come un barbone da una panchina della stazione di S. Lazare a Parigi, è riuscito - con l’imbroglio, appunto - a maneggiare qualcosa come 35 milioni di dollari, a diventare amico di Mickey Rourke e
Jean-Claude Van Damme, a farsi credere figlio di Rockfeller e del produttore De Laurentiis, a spacciarsi per un campione europeo di box, a frequentare donne bellissime e tanto altro. Christophe Rocancourt nasce in Normandia 40 anni fa. Comincia presto a stare sulla breccia. Dopo la fuga dall’orfanotrofio (i nonni sono troppo anziani per accudirlo, il padre è un ubriacone, la madre chissà dov’è finita), poco più che adolescente arriva a Parigi. Il ragazzo è bello, intelligente, pieno di iniziativa, istintivamente furbo. Si piazza bene ingannando il prossimo, ma dopo un po’ l’aria si fa pesante: Parigi gli sta stretta (e la polizia lo cerca...). Decide il grande salto nella mecca del cinema e del denaro, a Los Angeles, dove ventenne - giunge senza conoscere la lingua, senza amici, senza denaro. Con in tasca, però, il suo naturale talento ad improvvisare truffe, facendosi credere qualcosa o qualcuno che non è. Il bello è
che gli altri ci credono: perché il trucco sta lì, spararle talmente grosse che a nessuno viene in mente di verificare. Nel mondo dell’apparenza e delle luci artificiali, basta sembrare quello che vuoi essere ed è fatta. Rocancourt entra nell’ambiente di Hollywood, conosce attori famosi, ne diventa amico. Sono il suo passaporto, la chiave per aprire altre porte: per acquisire credito. E con esso valanghe di denaro. Fa il mediatore finanziario potremmo dire: se qualcuno (di alto livello, naturalmente) ha bisogno di soldi si rivolge a lui per trovare un finanziatore; Christophe incassa il 10% della cifra richiesta, comunque vada l’affare. Somme da capogiro, che gli consentono di vivere da nababbo. In fondo, un’attività onesta, sostiene il protagonista, magari non per la legge ma certamente secondo le abitudini della finanza sommersa, parallela a quella legale, che muove l’economica della California. Tant’è che Rocancourt (tradito dai soliti, immancabili invidiosi) fini-
sce in galera per un passaporto falso (il sogno di avere la cittadinanza americana...). Ci sono, anche, gli affetti. Le sbandate per le belle donne (solo playmate o miss, naturalmente), i figli adorati. Per vedere il figlio si tradisce e viene catturato in Canada, da dove viene estradato per gli Stati Uniti. Fra le pagine più riuscite ci sono proprio quelle dedicate al carcere. Il libro, in effetti, è ben scritto. Rocancourt (che adesso vive a Parigi con i proventi dei suoi libri) ha talento anche per il racconto. La morale del libro? Fate voi, ce ne sono talmente tante. Questo è il romanzo-vita di un uomo, con ascesa e caduta e ancora ascesa (e in futuro?). Il problema nella vita, come sempre, è la propria scala di valori. A proposito: l’Imbroglione ha dedicato il libro a Dio e ai figli Zeus e Bjorn-Eva.
L’IMBROGLIONE AUTORE EDITORE PAGINE EURO
Christophe Rocancourt Piemme 279 15,90
Rocancourt nella foto di copertina del libro