2008.11.08 - Il Quotidiano - Coordinamento Associazioni

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Potenza Sabato 8 novembre 2008

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Comitati di quartiere: nella chiesa di Sant’Anna si è presentata la lista “Libertà e partecipazione”

Un rione che rinasce dalla famiglia

«Una forza apolitica in cui vogliono contare i cittadini» UN comitato apolitico, una formazione di cittadini che richiama i valori sociali, umani e civili. E’ questa la nuova forza cittadina costituitasi nel 2006 a rione Libertà, chiamata “Libertà e partecipazione” che ha presentato ieri pomeriggio nel salone parrocchiale della chiesa di Sant'Anna e San Gioacchino il suo programma elettorale. A fare da cicerone alla presentazione ufficiale una delle menti della neonata formazione rionale, Luca Manzi che ha richiamato i valori e la fondazione del comitato parlando delle esigenze quotidiane, dei problemi da risolvere e delle prospettive di rilancio territoriale dell’entità sociale e civile. Il comitato è formato dai seguenti componenti Annalisa Chiriatti, Rita Coletti, Lucia Farfariello, Angelo Figudio, Giuseppe Giacomino, Gerardo Lucente, Giuliano Marotta, Giuseppe Murano, Sergio Pizzichillo, Rocco Santangelo, Lilliana Marcella Spagnoletta, Marica Vignola e Carmine Villani. Il simbolo della formazione cittadina è l'interpretazione di un segnale stradale che sta a significare per la famiglia. La famiglia è intesa come accezione piena del termine ed è proprio per questo che il motto “Libertà e partecipazione” ha preso corpo perseguendo obiettivi mirati. Un simbolo, quello affisso dalla lista che intende anche richiamare il recente successo elettorale di Barack Obama, nel segno tangibile di una rinnovata istanza programmatica. Programmi seri, tanta abnegazione per migliorare la qualità della vita del popoloso quartiere cittadino. Innanzitutto i servizi, come il verde, il traffico e l’igiene urbana, visto e considerato che nel programma elaborato dal gruppo di cittadini è stato posto in evidenza il traffico sentito in tutta la città che nel quartiere ha visto i promotori individuare criticità negli autobus extraurbani. Stando alle risultanze programmatiche dei responsabili la soluzione proposta è quella dell’eliminazione del traffico nell’intero quartiere con il potenziamento dei mezzi pubblici,

L’Intervento Alcuni dei candidati durante la presentazione del programma del comitato (foto Andrea Mattiacci)

con funzioni di navetta da e per un terminal bus da individuare in una zona periferica del capoluogo. Per quanto riguarda la sosta il gruppo ha inteso chiedere una migliore razionalizzazione dei posteggi dei residenti, senza condizionare i commercianti, tra le soluzioni prese in considerazione l’eliminazione della sosta e il pagamento del disco orario per i non residenti, l’individuazione delle nuove aree di parcheggio e il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico per disincentivare il parcheggio da parte dei non residenti. Per quanto riguarda il tema caldo della sicurezza i cittadini hanno chiesto la presenza dei poliziotti di quartiere nelle ore notturne e in quelle di maggior affollamento del quartiere, vedi ad esempio l’entrata ed uscita degli scolari, il sabato e la domenica sera e il potenziamento del servizio di sorveglianza e prevenzione, invitando i residenti ad una maggiore collaborazione e controllo del quartiere. La presenza dei vigili urbani per il rispetto delle aree di sosta delle strisce pedonali, dalla condotta delle autovetture nelle ore

di passaggio. Particolare attenzione è stata rivolta nel programma al mercato aperto, eliminando le sistemazioni provvisorie di piazza Verdi, con la riqualificazione e il suo spostamento del mercatino rionale settimanale del mercato coperto e nelle aree antistanti, andando a liberare gli abitanti di via Vespucci, dai disagi che quotidianamente il venerdì devono sopportare, ovvia anche l’attenzione alla pulizia e al verde che dovrà vedere l’amministrazione alle prese con interventi nelle zone degradate e la valorizzazione degli spazi verdi del quartiere, L’istituzione dei bagni pubblici è uno dei punti di forza del programma visto e considerata la mole dei cittadini che frequentano passeggiando la zona, visto e considerato che finora i cittadini hanno usufruito dei bagni posti nei servizi commerciali. Le zone ludiche e il parco del seminario sono uno dei punti programmatici di punta, vista la presenza anche delle aree commerciali e ricreative presenti. Nel programma il gruppo ha invitato la Curia vescovile ad aprire le zone verdi del parco del

seminario, sempre con le dovute garanzie di manutenzione e sicurezza che Comune e Forze dell’ordine devono assicurare. Tale aspetto consentirebbe al rione di dotarsi di spazi verdi ulteriori con ovvie ripercussioni, positive sul piano dell'intrattenimento. Fondamentale anche la creazione di uno spazio dedicato agli anziani, utile serbatoio di esperienze da impiegare nel quartiere. Tra gli interventi programmati da Partecipazione e Libertà quelli relativi alla stazione inferiore, vero e proprio biglietto da visita della città capoluogo. Il gruppo ha proposto nel programma la riqualificazione dell'area e la creazione di una zona di accoglienza per i viaggiatori, che dovrebbero usufruire anche di un parcheggio posto nell'attuale mensa ex ferrovieri. Dulcis in fundo l’osservatorio sociale, legato all'aiuto delle famiglie disagiate e in difficoltà mettendo in pratica iniziative per i giovani in difficoltà e campagne antidroga e antialcoolismo, vista la presenza di spacciatori nel quartiere. Francesco Menonna [email protected]

Quell’opera d’arte che sta sorgendo a Macchia Romana DOPO sei numeri e diversi argomenti toccati oggi sono stato contattato, tramite il link sottostante utilizzabile da chiunque, da un ingegnere che intendeva illustrarmi il cantiere della realizzanda chiesa del Gesù Maestro a Macchia Romana. Ne parlai nel primo numero con toni positivi quindi con grande interesse mi sono recato all’appuntamento. Ho trovato una simpatica persona, l’ingegnere Lorenzo Motta che è stato lo strutturista del progetto, che con entusiasmo mi ha aperto il cancel-

lo del cantiere. Per prima cosa mi ha ammonito spiegandomi che quella non è una chiesa ma un complesso parrocchiale, dopo di che mi ha illustrato nei minimi particolari la costruzione con informazioni tecniche e gossip procedurali. Nonostante i miei 34 anni mi emoziono raramente di fronte ad un’opera. L’ultima volta mi capitò visitando le cantine Petra a Suvereto, in Toscana, progettate da Mario Botta, ma ho provato commozione e rispetto

per quello che stavo vedendo. Dal di fuori è interessante ma l’interno è un susseguirsi di scoperte fatte di percorsi di accesso (bello quello in asse col ponte), numero di pilastri simbolici, sala polivalente e spazi aperti che trovano il loro significato estremo nell’aula liturgica. E’ un luogo di grande effetto dove le aperture visibili da fuori sono solo un antipasto di quello che accade dentro ed in cui la semi volta cilindrica idealmente accoglie i fedeli. Nello scorso numero, parlando del ponte Musmeci, dis-

si che era l’unica opera di architettura presente in città, mi sbagliavo dato che ne abbiamo un’altra moderna ed imponente. Sono venuto via dall’incontro soddisfatto e sinceramente incuriosito da questo manufatto che si è dimostrato ancora più piacevole di come me l’aspettavo. Ora potrò passare altro tempo a discorrere di questo col mio amico Luigi, cercando di spiegargli che forse non è così brutta come lui pensa. Continua……. [email protected]

«La partecipazione è un diritto Non un serbatoio di voti» SI è da poco conclusa la presentazione delle liste per l’elezione dei direttivi dei “Comitati di quartiere”. Le elezioni si svolgeranno il prossimo 29 novembre. Con tale adempimento, del quale la grande maggioranza dei cittadini è del tutto inconsapevole, l’amministrazione comunale di Potenza ha ritenuto di aver ottemperato a un obbligo istituzionale relativo al diritto di partecipazione della comunità. In tal senso, se i Comitati di Quartiere hanno la funzione di partecipare alle azioni, agli interventi e alle scelte operate sul territorio comunale, sarebbe del tutto logico che tali votazioni si svolgessero successivamente a quelle amministrative e non in prossimità di queste ultime. Pare evidente che i tempi e le modalità di queste elezioni dei Comitati di Quartiere siano finalizzate solo a organizzare nei quartieri presidi politici da parte dei partiti che, infatti, pur non apparendo in prima persona (lo vieta il Regolamento), si sono prontamente attivati a far presentare liste che fanno capo ad assessori, consiglieri e personaggi politici, i più disparati, residenti nei vari quartieri. In queste condizioni è facile prevedere che essi finiranno per rappresentare invece un’ulteriore delega di rappresentanza quando non addirittura centri periferici di potere e gestione di consensi e di voti. La partecipazione è altra cosa. E’ una città da riconsegnare ai cittadini attraverso azioni e momenti di incontro, ascolto, informazione, sensibilizzazione, confronto, educazione alla partecipazione e all’assunzione di responsabilità. Azioni e momenti da attuare nelle piazze, nelle parrocchie, nei luoghi di lavoro, in ogni spazio dove sia possibile riunirsi e incontrarsi, per comunicare a tutti i cittadini che un altro modo di amministrare è possibile. E’ fondamentale che la nascita di un processo partecipativo attecchisca effettivamente nella pubblica amministrazione e nelle sue relazioni con categorie e cittadini, per promuovere una comunità e una città davvero sostenibili, evitando il rischio di produrre solo una simulazione della partecipazione, un tentativo di recuperare il consenso senza modificare profondamente presupposti e metodi. Bisogna progettare e attuare strategie per “tirare dentro” le persone, andandole a prendere là dove esse sono, sia metaforicamente che, nel senso di adeguare linguaggi e prodotti agli interlocutori, ma anche fisicamente, recandosi a intervistare, a proporre colloqui, ad ascoltare. Come associazioni interessate ai temi della qualità della vita, della sostenibilità ambientale e sociale, della legalità, auspichiamo che i cittadini di Potenza sappiano opporsi a tale forma di simulazione della democrazia, scegliendo forme nuove di partecipazione dal basso, sicuramente più faticose e responsabilizzanti, che sono le uniche in grado di sostenere concretamente il sogno di una città più vivibile. Nei prossimi mesi sarà compito di tutti recuperare spazi di iniziativa, di proposta e di partecipazione. Noi ci proponiamo di affiancare e sostenere i cittadini in questo percorso, che potrebbe essere ostacolato più che favorito dalla presenza dei Comitati di quartiere, utili solo a chi non vuole rendersi artefice del proprio futuro. Comitato cittadino delle associazioni

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