2006-03

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il giornale dalla parte dei carovignesi

francam e nte Poveri noi... Se potessi avere 1.000 lire al mese: era il titolo di una famosa canzone di tanti anni fa. Oggi 1.000 euro al mese non bastano nemmeno a una sola persona. Figurarsi se con quella cifra bisogna soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. Da quando l’euro è comparso si è messo in moto uno strano meccanismo che ha portato grosse speculazioni ai danni dei consumatori. Prezzi incontrollati molto spesso fuori della portata media hanno portato al crollo dei consumi. La flessibilità del lavoro, tanto auspicata, anziché portare a nuove possibilità, nuove occasioni di lavoro ha reso sempre più precario e mortificante la condizione dei lavoratori. Tanto per aumentare il numero degli occupati si è trovato lo stratagemma di assumere due lavoratori al posto di uno. Morale della favola: quindici giorni di lavoro a testa e 500 euro al mese per entrambi. Come si può pensare di metter su famiglia? Come si può assicurare un futuro dignitoso ai nostri figli così come hanno fatto i nostri padri? I nostri giorni si stanno sempre più caratterizzando come giorni difficili. Stanno venendo meno non solo le prospettive di un futuro fatto di certezze e stabilità, ma stanno venendo meno anche le possibilità di vivere serenamente la gestione familiare, di fare progetti anche di piccola portata. Occorre grande oculatezza nelle scelte che un buon padre di famiglia deve compiere per non compromettere il bilancio familiare. Alla stessa maniera i nostri amministratori devono compiere delle scelte oculate per quel che concerne le finanze pubbliche. E a noi tutti debbono dar conto di queste scelte.

Pincopall 2006 Debbono spiegarci, è un loro dovere, perché si spesi dei soldi per fare questo e non per fare quello. A Carovigno quest’anno non si è festeggiato il carnevale. Sapete bene quel che questa festa simboleggia per i bambini. E non solo per loro. Certamente, anche se la nostra non è una grande tradizio-

ne, il carnevale è un momento di grande spensieratezza. È bello veder colorare la nostra città di variopinte mascherine. La gioia dei coriandoli ricoprire le nostre strade. Le voci e le grida dei nostri piccoli coprire il tram tram quotidiano di un paese che ormai vive dentro l’abitacolo di un’automobile. Tutto ciò quest’anno non è stato possibile. Sapete perché? Mancanza di fondi!!! Poveri noi!!! Nemmeno una festa di carnevale si può organizzare a Carovigno!!! Immagino che per le maestre delle nostre scuole non sia stato facile comunicare la notizia agli alunni: “…Bisogna aver pazienza…”. Ma se non ci sono fondi per organizzare il carnevale vuol dire che il denaro pubblico viene speso per altre cose che vengono ritenute più importanti. Scusate ma non riusciamo a vedere come. Ci siamo dissanguati per far partire la Multiservizi. Con quale risultato? Zero! Il servizio per la raccolta dei rifiuti solidi urbani è stato affidato ad un’altra società, la Ecopuglia 2004. Allora che ci sta a fare la Multiservizi? Qualcuno dovrebbe darci una risposta. Come vengono spesi e con quali criteri i soldi del Comune di Carovigno? Che risultati abbiamo ottenuto? Le risposte sono importanti per mettere a tacere le dicerie e le maldicenze. Altrimenti diventa difficile screditare quanti dicono che con i nostri soldi si va tutti, famiglia a carico, in vacanza, magari in quel di Milano, magari alla B.I.T (Borsa Internazionale del Turismo). Per sgombrare il campo dalle chiacchiere di paese occorre chiarezza. Invitiamo i nostri amministratori a scendere in mezzo alla gente a spiegare le ragioni delle proprie scelte. Noi dalle pagine di questo giornale siamo aperti al dialogo. Che qualcuno di loro ne volesse approfittare? MARIO CICORIO

Serietà, intelligenza e impegno: Rosetta Fusco candidata al Senato Il Capogruppo dei Democratici di Sinistra alla Provincia Rosetta Fusco è ufficialmente candidata al Senato della Repubblica per le elezioni politiche del prossimo 9 aprile. È certamente un fatto di straordinario rilievo per tutta la comunità carovignese, al di là di ogni singola opzione politica che i cittadini esprimeranno tra poco più di un mese. La storia di Carovigno, la biografia politica e professionale della candidata, la rappresentanza, ai massimi livelli istituzionali, del nostro territorio sono elementi che non possono non essere valutati con assoluta obiettività. Dal punto di vista storico, la candidatura di Rosetta Fusco è curiosamente intrecciata con la biografia politica di Salvatore Morelli, forse il più illustre cittadino carovignese di ogni tempo. Il grande avvocato - letterato è stato l’unico concittadino a varcare, in qualità di deputato, la soglia del primo Parlamento unitario nel 1861. Le sue proposte liberali in materia di emancipazione femminile rappresentarono, per quel tempo, un’espressione di eccezionale modernità politica e sociale. Chissà che cosa direbbe oggi sapendo che una seria e appassionata concittadina è candidata al Senato della Repubblica… Dal punto di vista politico e professionale il curriculum della compagna Fusco è di assoluto rilievo: ha brillantemente dedicato le sue solide competenze e la sua inesauribile energia alle cariche pubbliche di Consigliere provinciale e comunale nonché all’insegnamento scolastico. Alle elezioni amministrative del 2003 è stata designata, da tutte le forze del centrosinistra, come candidato Sindaco, ricevendo consensi e sostegno da cittadini di differenti opzioni politiche. È ovvio, però, che una biografia interessante non è sufficiente per chiedere il sostegno alla candidatura della nostra compagna. Il punto è proprio questo: Rosetta Fusco rappresenta una reale pos-

sibilità di riscatto e visibilità politica per un territorio come il nostro, ormai da molto tempo isolato e “messo in disparte” rispetto alle decisioni che contano. E’ inutile girarci intorno: il declino di Carovigno va attribuito all’immobilismo e alla miopìa dei dirigenti del centrodestra. E come se non bastasse, il governo regionale di Fitto ha continuato a scavare il fossato che ci divide dalle politiche regionali e nazionali. Viene in mente un curioso parallelo tra Berlusconi, l’Unto dal Signore, e l’ex Consigliere regionale Mele, l’Unto alla paesana: si resta per lunghi minuti in imbarazzante silenzio a individuare (ricordate Benigni?) una sola cosa buona fatta da entrambi per il Paese e per Carovigno. Infatti la candidatura di Rosetta Fusco al Senato segue quel percorso politico che, nella primavera scorsa, ha consentito ai Ds e a tutto il centrosinistra di assumere, in modo inarrestabile, la guida della Regione e delle Province pugliesi. Sostenere la nostra candidata significa dare continuità ad un progetto politico solido e affidabile a tutti i livelli istituzionali. Smettiamola di pensare che le decisioni che si assumono a Bruxelles, Roma, Bari sono troppo distanti dalla nostra quotidiana percezione di vita locale. Realizzare o meno le infrastrutture che ci permettono di essere competitivi a livello nazionale ed europeo, impiantare o meno un rigassificatore, trovare fonti di energia alternative già a livello regionale non può più lasciarci indifferenti o immobili. Tali scelte avranno una ricaduta diretta e immediata sul nostro territorio: sviluppo, occupazione, sicurezza sociale. Ma per agganciare questi “treni” è necessario rompere con il malgoverno del centrodestra: illusioni, interessi particolari, mancanza di sviluppo industriale e precarietà del lavoro, forte depressione per lo spirito e le tasche degli elettori. I cittadini hanno già celebrato il triste commiato di

Fitto, adesso si stanno preparando a mandare a casa, a braccetto, Berlusconi e Casini. Se tutti insieme (uomini, donne ,giovani di qualsiasi colore politico) ci stringeremo intorno ai Democratici di Sinistra, all’Ulivo, alla nostra concittadina allora daremo un taglio netto all’isolamento e all’abbandono del Mezzogiorno, della Puglia, del nostro Comune. Sarebbe un errore gravissimo pensare che una candidatura politica di altissimo livello, come quella al senato, risulti distante dai problemi di un’amministrazione locale. Per questo motivo, non bisogna assolutamente lasciar cadere nel vuoto un’occasione irripetibile per il nostro futuro. Gli elettori di centrosinistra conoscono bene la serietà, l’intelligenza e l’impegno della nostra candidata. Per gli elettori di centro – destra viene da porsi semplicemente una questione: che cosa ha prodotto per Carovigno un’intera legislatura di centrodestra ad ogni livello di governo (locale, regionale, nazionale). Perché, per una volta, non spogliarsi dei condizionamenti di parte al fine di sostenere un candidato e un pro-

getto politico innovativo, credibile, che guarda lontano. Argomenti più che sufficienti per unirsi intorno al nome di Rosetta Fusco il 9 e 10 aprile, per ritrovare un’identità comune, per essere degnamente rappresentati nelle massime istituzioni del Paese, per far sì che il territorio di Carovigno abbandoni lo stato di isolamento e arretratezza in cui altri lo hanno ricacciato negli ultimi anni. Il salto di qualità, a livello politico, potrebbe essere proprio questo: non preoccuparci più di votare per garantire la carriera e i successi personali di un candidato solo perché “locale”, prescindendo dai risultati conseguiti in favore della collettività. Sarebbe ora di sostenere un candidato che, oltre a sbandierare l’appartenenza territoriale, si impegnasse seriamente nella soluzione dei nostri problemi. In questo sta la grande differenza tra il centrosinistra e il centrodestra. CORRADO TARANTINO (Segretario DS Carovigno)

UN INCARICO DI GRANDE PRESTIGIO

ONOFRIO CRETI’ è il nuovo presidente della STP (Società Trasporti Pubblici) di Brindisi. Il nostro concittadino, già Segretario provinciale dei DS di Brindisi, è stato votato all’unanimità dal nuovo gruppo di Amministrazione della stessa società. È un incarico questo di grande prestigio. La STP è la società pubblica più importante della nostra provincia. La STP va sicuramente rilanciata e governata per rispondere al meglio alle esigenze dei lavoratori dell’azienda, nonché dei tanti pendolari del nostro territorio. Quanti nostri concittadini quotidianamente, per recarsi al lavoro o per andare a scuola, usufruiscono dei mezzi della STP? Tantissimi. Il nostro è di fatto un paese di pendolari! L’incarico conferito ad Onofrio Cretì è un riconoscimento per le capacità del nostro concittadino. È la testimonianza che i DS di Carovigno esprimono classe dirigente ad alto livello, capaci di assumere incarichi di grande rilievo. Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente della STP, certi che saprà condurre al meglio questo nuovo incarico, inorgogliendo anche il nostro paese. LA REDAZIONE

francam e nte - nuova serie - n. 10 - MARZO 2006 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio

Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - [email protected] (chiuso in Tipografia il 09/03/06)

francamente è scaricabile dal sito www.carovigno.net

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D a C e le n ta n o a “ I ra g a z z i d e lla p ia z ze tta ” Lettera a Francamente

Non vivo più a Carovigno da quasi venti anni, ma rimango sempre legato alla mia Città natale, continuando a frequentare amici e conoscenti; e gli incontri sono sempre l' occasione per discutere di argomenti che riguardano la nostra amata città. L’ argomento di questi giorni cade sulla costruzione del nuovo Ufficio Postale, scaturito da tante precedenti polemiche con promesse o pseudo tali fino a indurre l’ Amministrazione Comunale a stringere i tempi di attuazione, grazie anche all' impegno del mensile Francamente. Si potrebbe dire: finalmente, il progetto è pronto, il luogo dove costruirlo è stato trovato, la promessa si sta per mantenere, tutto dovrebbe filare liscio. Io invece dico di no: semplicemente perché il luogo prescelto non va bene. Lo dice tutta la gente con cui parlo. Perché rovinare una piazza pubblica per fare posto ad un Ufficio Postale o altra struttura? C’è già una forte carenza di spazi pubblici e si vogliono togliere quelli che già ci sono. In più c' è un aspetto clamorosamente ignorato agli Amministratori: da quella piazza già si è tolto il mercato, trasferendolo fuori dal centro abitato, creando forti disagi specialmente alle persone anziane. Già quella piazza fu rovinata, a suo tempo, con la costruzione delle cabine ENEL e ex SIP ora Telecom, un classico pugno nell’ occhio come del resto lo è l’ attuale Ufficio Postale che, a suo tempo, fu costruito (in fretta) non tenendo conto dei semplici criteri storico-ambientali del luogo. Se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Sembra proprio una "cultura del rovinare". Sembra proprio che i nostri amministratori siano insensibili al fascino della bellezza e soprattutto della tutela ambientale (vedi lo scempio del-

la Piazza Centrale). Ma torniamo alla nostra piazzetta dell’ ex mercato, nel suo piccolo quel luogo ha già una sua valenza storica; nei primi anni sessanta, quando il paese cominciava ad espandersi, era uno dei pochi spazi liberi rimasti in terra battuta, che noi ragazzi utilizzavamo per giocare e fare delle piccole partite di calcio. E da allora è stato sempre un punto di incontro di tutte le successive generazioni, anche quando urbanisticamente parlando è diventata una piazzetta con quel piccolo grande scempio delle due cabine che ha sottratto uno spazio vitale ai ragazzi che poi si sono adattati con quello rimanente. L’ Ufficio Postale, benedetto Ufficio Postale, sembra come se fosse un qualcosa in più per la cittadina di Carovigno, un servizio che dà piuttosto fastidio anziché considerarlo di pubblica ed essenziale utilità e, soprattutto, argomento da chiudere in fretta. Come la fretta dei primi anni sessanta di costruirlo in un luogo che non aveva alcun senso per una struttura moderna, (ci mancava poco che si demolisse anche la Chiesa di Sant’ Anna…), tenendo presente a memoria che, tra l’ altro, si voleva costruire nella villa comunale il Palazzo di Città che non fu realizzato per il netto rifiuto dei cittadini. Ed ora ancora fretta, ma questa volta per le forti pressioni giustamente messe in atto dall’opposizione, fretta che come al solito non fa riflettere e cosa si pensa di fare? Idea geniale! Sacrificare uno dei pochissimi e validissimi spazi liberi che servono ai ragazzi per giocare, incontrarsi e socializzare senza l’ uso aberrante dello spinello e della droga. L’ esigenza di costruire al più presto un nuovo e più efficiente ufficio postale credo sia impellente.

A Carovigno, cittadina con molto più di 15.000 abitanti (alla faccia del Censimento!...), i servizi postali non sono più adeguati da parecchio tempo alle crescenti esigenze dei cittadini, tanto è vero che molti carovignesi si sono già creati una loro succursale: infatti, hanno già eletto come succursale postale, per le loro immediate esigenze, l’ Ufficio di Via Fogazzaro ad Ostuni dato che, nonostante la distanza, ci si impiega molto meno tempo che non fare la coda a quello di Carovigno. Naturalmente, l’ esigenza c’ è e va affrontata e, pur tenendo conto della fretta, sarebbe meglio ragionarci su per bene, cercando di sfruttare e far funzionare al meglio l’ intelletto per individuare luoghi adeguati, sottraendoli magari alla crescente speculazione edilizia, dove attivare questo importante servizio, senza rovinare nulla cercando di rispettare l’ ambiente che ci circonda. E tenere conto delle esigenze della gente, a cui si è creato un grande disagio spostando il mercato. Profetica, mi giunge in ricordo la melodia della bellissima canzone di Celentano “ I ragazzi della Via Gluck” : il cemento è inesorabile ed implacabile, ruba gli spazi, ruba il verde, ruba soprattutto la bellezza della natura, se non usato con razionalità ed intelligenza. E con i miei amici, con i quali qualche volta rinverdiamo la passione giovanile di fare musica insieme, potremmo parafrasare quella canzone che diventerebbe "I ragazzi della piazzetta". Si potrebbe, più o meno, cantare così:

L a dov e c ' era la p iaz z a ora c ' è un uf f ic io p ostale Eq uella p iaz z a b ella in mez z o alle c ase ormai dov e sarà

Questi rag az z i della P iaz z etta si div ertiv ano a g ioc are al p allone Ma un g iorno il S indac o c i mandòv ia e lo dic ev a mentre ridev a N oi g li c h iediamo " A mic o p erc h éridi? C i p rov i g usto a mandarc i v ia" L àtrov erai q uello c h e oc c orre p er i tuoi p iani; P otrai c ostruire l’ U f f ic io P ostale, senz a c h e noi p ossiamo p iù g ioc are! "

" C aro S indac o" , dissero " q ui siamo nati e in q uesta p iaz z a lasc iamo il nostro c uore Ma c ome f ai a non c ap ire è una v erg og na p er v oi c h e c i c alp estate Ap iedi nudi v og liamo g ioc are in q uesta p iaz z a dei ric ordi p assati

Ma v erràun g iorno c h e ritorneremo anc ora q ui E sentiremo g li amic i di un temp o p er ric ordare i b ei momenti v issuti " wa wa! "

P assano g li anni ma son semp re p iùlung h i p eròq uei rag az z i ne h an f atta di strada Ma non si sc orda la p iaz z a dei g ioc h i e il desiderio di p otersi inc ontrare T ornano e non trov ano la P iaz z a di un temp o ma solo un U f f ic io di c alc e e c emento L àdov e c ' era una p iaz z a

Questa è la storia di tutti noi

ora c ' è un U f f ic io p ostale

c h e g ioc av amo p er c aso lag g iù

Eq uella p iaz z a in mez z o alle c ase

I n una p iaz z a dentro c ittà

ormai, dov e sarà ?

rag az z i tranq uilli c h e si div ertiv ano

GIULIANO MARTINI

Sapete cosa si può fare con 1 miliardo e 800 milioni? Una piazza che non sia deserta...

La

piazza di Carovigno non piace a nessuno nonostante non se ne parli più. Soprattutto da quando ci si divide tra il partito del fare le cose o non farle mai, chi si permette di far notare sommessamente che le opere pubbliche vanno realizzate con gusto, competenza e senza disperdere denaro diventa subito “ un signor no” . Dal governo Berlusconi all’ Amministrazione Zizza i lamenti seguono un copione standard: noi facciamo le cose e a quelli dell’ opposizione non va mai bene nulla. Ad avviso di chi scrive, non c’ è bisogno di ricorrere alla polemica elettorale per realizzare un’ opera che rap-

La piazza di Carovigno

presenti degnamente una comunità. Più si percorre la nostra piazza e più si avverte la malinconica sensazione di aver perso l’ ennesima buona occasione per migliorare l’ aspetto di un paese abbandonato e deturpato. Sarebbe gradito sapere per quale motivo l’Amministrazione ha speso quasi due miliardi per un progetto così scadente. Giudizio ingeneroso? E’ fuori luogo dire che le automobili, parcheggiate “ a spina di pesce” sono i maggiori fruitori della piazza? E che dire dell’ assenza di marciapiedi capaci di interrompere la monotonia di uno spazio sempre più anonimo? Ormai è troppo tardi per rimettere in discussione la validità del progetto e il cattivo gusto di chi vi ha dato esecuzione. E sarebbe impossibile rimettere mano al portafoglio, visto che le casse sono sempre più esangui a causa di una gestione la cui inefficienza non fa quasi più notizia.. Altrettanto inutile sarebbe far notare che Carovigno, storicamente, non si è mai identificata in una piazza intesa in senso tradizionale: il suo vero centro storico è sempre stato il corso. Non sarebbe stato più opportuno conservare la vecchia prospettiva migliorandone tutti gli aspetti: strada, marciapiedi, prospetti degli immobili, incentivi ad una qualsiasi forma di attività utile a stimolarne la fruizione? Va bene. Limitiamoci all’ ordinaria ammini-

strazione per non finire nel calderone degli oppositori che non “ vogliono il bene” di questo paese. Con poco denaro pubblico, se qualcosa è ancora possibile raschiare dal barile, si potrebbero risolvere alcune questioni aperte. Innanzitutto bisogna intervenire sui tratti carrabili: la pavimentazione non regge al peso dei veicoli e allora si faccia una scelta netta per contemperare le esigenze del transito con quelle dell’ integrità dei materiali. Qualche cittadino attento ha fatto notare che emergono da alcuni gradini alcune tubature in plastica da utilizzare per un futuro impianto di illuminazione. Speriamo che non passi troppo tempo prima che venga realizzato. Peraltro, non sarebbe un compito così arduo studiare un modulo diverso per i parcheggi in piazza, evitando di ostruire le aree laterali in prossimità di abitazioni, bar, edicole. Ma la vera singolarità è che in tutta la piazza non esiste un solo cestino per i rifiuti: questo serve a stimolare il (non!) senso civico dei cittadini impunemente liberi di sporcarla… .Si tratta di interventi a basso costo, imposti semplicemente dal buon senso. In conclusione, un piccolo suggerimento: i nostri amministratori e i tecnici che furono allora incaricanti di realizzare progetto e lavori facciano una sosta a Vigevano. È un piccolo Comune in pro-

La piazza di Vigevano

vincia di Pavia dove, a prescindere dal colore politico, è stata realizzata una piazza da assumere a modello per gusto estetico, armonia urbanistica e architettonica, fruibilità, socialità. Naturalmente, non si tratta di riprodurre un sito con caratteristiche diverse dal nostro. Pur rispettando la nostra vocazione mediterranea, è possibile avere un diverso gusto del bello e della fruibilità. Ma quando verranno restaurati i nostri bei palazzi del centro? Anch’essi sono parte integrante della piazza. E’ così dispendioso offrire ai privati soluzioni per rendere la piazza più gradevole e affollata? Buon lavoro. ANTOINE ANTELMI

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“..Questi ti fanno passare la voglia di andare in Consiglio Comunale..” L’ex Sindaco Angelo Lanzilotti spiega come sconfiggere Mele e Zizza

Quanti siamo a Carovigno? Siamo sicuramente più di 15.000 abitanti, lo siamo oggi come lo eravamo già nel 2001 quando fu fatto il censimento. Dovremmo essere intorno alle 15.800 unità. Allora come mai quel censimento ha decretato un dato che a tutti risulta essere non reale? La storia di quel censimento la conoscono tutti. Io, all’ epoca, ero Sindaco. La verità è che si verificò un fatto strano. Alcuni cittadini furono censiti due volte. Molti altri invece non furono mai conteggiati. Ad opera di chi e perché ci fu questa situazione, oggi non è semplice dirlo, perché poi si è fermato tutto, non si è mai andato a fondo per chiarire sul serio le ragioni di questo tipo di operazioni. È facilmente intuibile che qualche forza politica aveva paura che si andasse alle elezioni col doppio turno, quindi probabilmente, ci fu qualche operazione che costrinse Carovigno a restare al di sotto dei 15.000 abitanti. Peccato che su un fatto così grave non si sia fatto chiarezza come si sarebbe dovuto. C’è chi dice che non tutti si stiano impegnando alla stessa maniera. Lei come giudica finora l’operato dell’opposizione in Consiglio Comunale? In effetti questa è un’ opposizione abbastanza molle, abbastanza morbida. Vorrei però fare una considerazione. Questa amministrazione pecca di democrazia, ti toglie perfino la voglia di andare in consiglio comunale a fare opposizione. Io faccio politica da tanti anni e ho sempre amato il dialogo, il confronto e, quando serve, anche lo scontro politico. Ricordo che quando ero Sindaco non ho mai lasciato in sospeso un’ interrogazione, una richiesta, un attacco da chiunque esso provenisse. In democrazia chi è al potere deve dar conto non solo al proprio elettorato, ma a tutta la cittadinanza e in primis ai consiglieri comunali, soprattutto a quelli dell’ opposizione. Il sottoscritto quando era Sindaco ha sempre risposto a tutte le interrogazioni rispettando la dignità politica e personale di tutti. Cosa che non avviene assolutamente oggi nel consiglio comunale. Si fanno degli interventi, si fanno delle osservazioni, si perde tempo con questi signori a far notare quello che non va, ma alla fine questi non ti rispondono nemmeno. In uno degli ultimi consigli comunali sul regolamento per l’ assegnazione delle case di proprietà comunale io feci delle osservazioni sia di carattere tecnico che di carattere politico. Quell’ intervento fu condiviso non solo dal resto dell’ opposizione ma anche da molti elementi della maggioranza. Quando conclusi il Presidente disse: “ Bene, se non ci sono altri interventi, passiamo a votazione” . Come per dire che noi non c’ è ne freghiamo niente di quello che voi dite, noi abbiamo già deciso che le cose si devono fare in questo modo, andiamo avanti con la forza dei numeri e quindi fine del confronto democratico, fine del dialogo, fine dell’ anima stessa della politica. Purtroppo, oggi, questo è Carovigno. Noi dell’ opposizione non veniamo minimamente calcolati. Forse perché gli assessori non sono nemmeno in grado di rispondere? Non voglio pensare questo, però se così non è vuol dire che sono degli individui antidemocratici. In quale schieramento politico si riconosce?

Da più di qualche mese mi sono dichiarato indipendente, perché avevo dei forti contrasti con la dirigenza di Alleanza Nazionale, in particolare col Presidente Provinciale, il Senatore Curto. Ha dimostrato, infatti, non solo scarsa lungimiranza nella gestione del partito, ma anche e soprattutto una grande ambizione personale, ad iniziare dalla sua candidatura alla presidenza della provincia che, a giudizio, di tutti era una candidatura perdente. Lui insistette tanto da ottenerla e il centrodestra fece la fine che poi ha fatto. Poi, addirittura, mi fu impedito di intervenire durante l’ ultima riunione cui ho partecipato. Da quel momento mi dichiarai indipendente e sono rimasto alla finestra a guardare quello che sta succedendo intorno. Al momento, una scelta definitiva ancora non l’ ho fatta perché nutro forti perplessità sull’ operato del centrodestra sia a livello locale, sia a livello regionale (amministrazione Fitto), sia a livello nazionale. Ho anche forti perplessità per quello che sta succedendo nel centrosinistra, ci sono delle incongruenze, ci sono delle forze politiche di estrema sinistra che mi lasciano fortemente dubbioso. Quanto tempo crede di rimanere ancora alla finestra? Non crede che sia arrivato il tempo di costruire qualcosa? Non si può arrivare fino ad un mese prima delle elezioni per scegliere da che parte stare! Certo, questo è un discorso giustissimo. Credo che una mia collocazione sia necessaria e al tempo stesso sia abbastanza imminente. Chiaramente io i miei ragionamenti li sto facendo, consentimi di non rivelarli tutti e subito, però è chiaro che, soprattutto nella situazione attuale, non possa restare ancora per molto in questa posizione. Più centrodestra o più centrosinistra? Beh, non mi far sbilanciare su questo. Facciamo maturare alcune cose e poi si vedrà. Secondo lei cosa deve fare il centrosinistra per vincere le prossime elezioni comunali? Il centrosinistra avrebbe potuto già vincere le scorse elezioni comunali. Poche ore prima della chiusura delle liste io andai a trovare insieme ad una delegazione di amici, che poi scesero in campo nella mia lista, l’ allora candidato sindaco del centrosinistra Rosetta Fusco e il segretario dei Ds Tarantino proponendo loro un discorso di una coalizione allargata per fronteggiare la lista di Vittorio Zizza e Mimmo Mele. Sarebbe stato un discorso vincente, perché se è vero che Vittorio Zizza ha preso quattromila e rotti voti è anche vero che dall’ altra parte ci sono stati settemila e rotti voti di dissenso nei suoi confronti, quindi si sarebbe vinto a man bassa. Probabilmente i tempi non erano maturi, probabilmente questa proposta lasciò un po’ spiazzata l’ amica Rosetta Fusco. Per il 2008, se la situazione sarà ancora quella attuale, bisognerà assolutamente cercare di superare le rigide posizioni partitiche. Anche se Angelo Lanzilotti dovesse passare nel centrosinistra, non potremmo comunque fare a meno di amici che oggi sono nel centrodestra, ma che sono fortemente in dissenso con questa amministrazione. Loro sicuramente non saranno alleati con lo schieramento di Mele e Zizza, per cui è d’ obbligo che questi personaggi debbano essere tutti coinvolti.

Ha letto l’intervista del segretario dei DS Corrado Tarantino sul numero di Febbraio di Francamente? Le sembra una forma di apertura nei confronti di quanti come lei hanno transitato nel centrodestra? Si, ho colto una forma di apertura nelle parole di Tarantino, ma secondo me deve rivedere alcune posizioni rigide. Quando dice che devono riconoscere che ci sono stati 15 anni di disamministrazione del centrodestra ecc. ecc. mi sembra una posizione un tantino rigida. L’ apertura deve esserci da entrambe le parti. Cosa voglio dire? Che un Angelo Lanzilotti, per esempio, con tutte le pecche e con tutti i mali della sua giunta, non potrà mai dire che la sua è stata un’ esperienza fallimentare. La mia amministrazione di cose ne ha fatte. È sotto gli occhi di tutti, soprattutto visto l’ immobilismo totale dell’ amministrazione Zizza che nulla ha fatto negli ultimi tre anni. Un’ amministrazione, questa, che è completamente ferma, che sta pensando soltanto a sistemare determinate cose, vedi piano regolatore, con la corsa all’ acquisto di terreni che attualmente non sono lottizzati e che verranno regolarmente inseriti nel prossimo piano regolatore. Anche qui, i termini per l’ approvazione sono già abbondantemente scaduti perché la nuova legge parlava di 18 mesi dall’ insediamento dell’ amministrazione. Sono passati tre anni. Evidentemente ancora hanno da sistemare qualche cosetta. Chi diventerà il prossimo Sindaco di Carovigno troverà una situazione finanziaria disastrosa. Situazione che io invece avevo lasciata florida. Le casse comunali, quando io ho finito di fare il sindaco, erano in buona salute. Non c’ erano più debiti fuori bilancio. Non c’ erano buchi come quei tre miliardi delle vecchie lire che io avevo trovato al momento del mio insediamento. Oggi siamo veramente in una situazione fallimentare. Il Comune rischia la bancarotta. Tarantino dovrà riconoscere queste grandi differenze. Come dicevo prima, se ci sono individui che, pur collocandosi nel centrodestra, sono in forte contrasto con questa amministrazione, non potremo lasciarle fuori. Dovremo assolutamente coinvolgerle e quindi si potrà pensare anche ad un discorso di lista civica, ad un discorso di salute pubblica, in modo da dare un’ amministrazione a Carovigno che possa effettivamente fare gli interessi della popolazione superando la rigidità degli schemi politici. Una sorta di compromesso di buona governabilità. Mi sembra di capire, dalle sue parole, che giudica in maniera negativa l’operato della Giunta Zizza... Questo è sotto gli occhi di tutti. Mi dispiace per Carovigno. Mi dispiace per alcuni buoni amici che ho in questa amministrazione perché pensavo che avrebbero saputo fare meglio. Però, purtroppo, non possiamo non notarne l’ immobilismo. Facciamo un esempio stupido: il parco provinciale. Ricordo che quel parco, quando mi sono insediato, non era del Comune di Carovigno. Riuscii ad ottenerlo dalla ASL in concessione gratuita. Con ancora me sindaco, l’ assessore Zizza presentò un progetto di recupero di quel parco che fu approvato. Quel progetto è fermo perché ci volevano 100 milioni delle vecchie lire di cofinanzia-

mento comunale. Nel senso che, con soli 100 milioni, il Comune otterrebbe il finanziamento regionale di svariati miliardi. Ma cosa ne fanno dei soldi? Poi il discorso della Multiservizi è sotto gli occhi di tutti. La Multiservizi avrebbe dovuto rilevare il servizio della nettezza urbana per migliorare le prestazioni della Tradeco, che era in scadenza di contratto. Così non è stato poiché, per contratto, il Comune doveva fornire alla società i mezzi necessari per l’ espletamento del servizio. Di questi mezzi, attraverso un grossissimo mutuo acceso dal nostro Comune, ne sono stati comprati finora solo una minima parte. La Multiservizi perciò non ha mai iniziato la sua attività di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Hanno dovuto indire frettolosamente un’ altra gara per affidare in maniera provvisoria ad un’ altra ditta il medesimo servizio. Che cosa ci sta a fare la Multiservizi? Soltanto la mensa comunale! E per arrivare alla sua costituzione abbiamo “ prosciugato” le nostre finanze perché il Comune doveva trovare delle risorse e quindi ha svuotato tutti gli altri capitoli per poter fare questa benedetta società. Però, noi, gli effetti positivi di questo discorso ancora non li vediamo. La zona industriale, partita con la mia amministrazione, è ferma lì da tre anni. Il piano regolatore che tanto è stato sventolato dai palchi durante la campagna elettorale è fermo. Come si fa a paragonare questa giunta con la mia? Noi abbiamo completato il castello, completata la scuola materna di via Adua, fatta partire la zona industriale, asfaltate tutte le strade intorno a Vacanze Italiane, diverse zone quadro asfaltate, illuminate, portate la fogna e l’ acqua quasi in tutte le contrade di Carovigno, e via dicendo. Purtroppo però a Carovigno non è importante amministrare bene, ma si vincono le elezioni nella misura in cui tu riesci a pagare la luce, l’ acqua, il telefono, a dare un contributo in denaro sonante, a trovare magari posti di lavoro anche precari che servono soltanto a prendere in giro la gente. Così si vincono le elezioni a Carovigno. Fare le opere pubbliche, far migliorare il tenore di vita generale di tutta la cittadinanza, non basta. Certo, non tutti i carovignesi sono così, però il nostro dramma è che abbiamo una fascia di elettorato di mille, millecinquecento persone che si vende all’ ultima ora. Purtroppo quando ci sono tre o quattro schieramenti in campo, quelle mille persone ti influenzano il risultato elettorale. Questo è il dramma della nostra cittadina che ormai è diventata la cenerentola della provincia di Brindisi. Per non parlare poi dell’ immagine di Carovigno e di tutta la sua Giunta che si è diffusa nei paesi vicini. Stendiamo un velo di pietoso silenzio anche su questo discorso. Sa che i lavori della piazza risultano ancora non ultimati? Si, avevo sentito qualcosa del genere. Anche questa è una grandissima presa in giro perché anche lì proclami, proclami, proclami come diceva il vostro giornale nell’ ultimo numero. Questa amministrazione aveva promesso di completarne il verde, di completare l’ arredo della piazza, ma ancora siamo non dico al modo in cui l’ avevo lasciata io, ma quasi. A CURA DI MARIO CICORIO

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è sembrato giusto accogliere il grido di allarme rivoltoci da alcuni appassionati lettori circa la pericolosità evidenziata nelle due foto qui accanto. Nella foto sotto ci troviamo in viale Foggia, la via per Torre Santa Sabina, dove in pieno marciapiede vi è una buca aperta ormai da lungo tempo. Nella foto accanto, il portale centrale della Chiesa nuova, dove una trave sta per cadere. È ora che si faccia qualcosa. Chi di dovere deve intervenire prima che qualcuno si faccia male. LA REDAZIONE

PE RIC O L O S O !! !

A.A.A. GIOVANI CERCASI …Abbiamo deciso: VOGLIAMO RIDARE VITA ALLA NOSTRA CITTA’ Dopo tante incertezze siamo qui………un gruppo di giovani decisi a cambiare un paese che ci ha dimenticati…. Vogliamo spazi, vogliamo ascolto, abbiamo sogni, idee, grinta e perciò VOGLIAMO ESSERCI!!!!!!!!!!!!! Così, presi dall’ idea di far sentire la nostra voce, di darci un’ identità e di crescere insieme, abbiamo dato nuovamente vita alla Sinistra giovanile. È utopico pensare che tutto andrà per il meglio, ma almeno noi ci proviamo…….. per un futuro migliore, per una vita migliore di quella che abbiamo. Sappiamo bene che il futuro è nelle nostre mani e perciò come possiamo sperare in un domani migliore se non iniziamo oggi? Se anche voi sentite intrinseco questo desiderio di cambiare, vi aspettiamo nella sede della sinistra giovanile in piazza. Hasta la vista! Contatto: cell. 393.83.47.266 e-mail sg_carovigno(CHIOCCIOLA)libero.it

Cari lettori, a partire da questo mese Francamente inaugura una nuova rubrica: Una Cartolina per te!!! Prendendo spunto da una trasmissione televisiva di Andrea Barbato spediremo, dalle pagine di questo giornale, una cartolina a destinatari sempre diversi, con tanto di motivazioni e tanti saluti. Vedremo, di mese in mese, chi e perché meriterà di ricevere la nostra cartolina. Buona lettura!!!

Sinistra Giovanile IL FUTURO INIZIA ADESSO CAMPAGNA 2006 Pochi cittadini sanno che esiste. F or se nessu no ci ha m

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saluti

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AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI 72012 CAROVIGNO

Lettera aperta

alla d o tto ressa C arm ela Iaia

C

ara Carmela, non immagini con quanto interesse leggo i tuoi scritti su Francamente. In ognuna delle tue argomentazioni colgo, oltre alla tua preparazione specifica, la passione e l’ amore per la tua terra, per la sua storia, per tutte le cose belle da sempre trascurate, da sempre abbandonate al proprio destino nell’ indifferenza e nell’ incuranza non solo della politica, ma anche di una società che non riesce a vedere, nella conservazione e nella valorizzazione della sua storia e del suo patrimonio archeologico, occasioni di sviluppo e di crescita. Contemporaneamente, nel leggerti, mi pervade profonda amarezza al pensiero che quanto tu scrivi è stato già scritto, che quanto tu dici è stato già detto nello spazio temporale di oltre trentacinque anni. Questo non per sminuire il tuo impegno ma per manifestarti la mia solidarietà ed il mio consenso su questa strada che bisogna continuare a percorrere con tenacia nonostante il disappunto per una società che non dialoga, per amministratori che di fronte al tuo grido di dolore, non si sentono in dovere di spendere una parola, di accendere una speranza. Non se ne frega niente nessuno se le Chiese sono al limite del degrado, se il Rione Terra versa nel più totale abbandono, se il Castello è diventato terra di conquista, se la Piazza è agonizzante, se le strade di campagna sono diventate vergognosi immondezzai, se si costruisce nelle lame, se si aggrediscono spiag-

ge e scogliere, se la storia di questo paese si va perdendo sotto la coltre della più totale indifferenza, unitamente ai suoi ultimi megaliti. Possibile che la gente di Carovigno sia diventata così insensibile! Ma dove è finito l’ orgoglio di quel popolo combattivo, protagonista nelle lotte per la conquista di un pezzo di terra, capace di manifestazioni storiche come quella per l’ acqua e quella contro l’ insediamento della centrale nucleare a Torre Guaceto!? Forse il nostro patrimonio storico, archeologico, costiero non vale l’ attenzione dei Carovignesi! Cara Carmela, anche se la strada è in salita, non possiamo e non dobbiamo mollare fino a quando le nostre attese non diventeranno le attese di un popolo che credo vorrà, prima o poi, scrollarsi di dosso lo stato di torpore nel quale lo ha costretto la politica di questi ultimi anni. PINUCCIO CALÒ

francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini

Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni: Cell. 338.9861242 e-mail: [email protected] Sede: C.so V. Emanuele, 35 72012 CAROVIGNO (BR)

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