Anno Scolastico 2006/2007
PERCEZIONE SENSORIALE Classi coinvolte: 3 classi prime della scuola secondaria di 1° grado dell’IC di Barberino di Mugello Insegnanti che hanno programmato e coordinato il percorso: Casamassima Cristina (matematica e scienze) Dreoni Lucia (arte), Masi Enrico (matematica e scienze), Ponzecchi Enrica (inglese), Scacciati Daniele (tecnologia e informatica), Toccafondi Marco (musica), Vannucci Roberta (lettere). Al progetto hanno collaborato: gli operatori del LDA di villa Demidoff: Emanuele Sbaffi e Francesca Pinzani.
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INTRODUZIONE
Perché un percorso sulla percezione sensoriale del paese? Ci sono almeno 3 motivi per proporre un percorso sulla percezione sensoriale del paese nella prima classe della scuola secondaria di 1° grado: 1. saper osservare e saper descrivere sono obiettivi importante per i ragazzi di 11-12 anni. Il loro modo di osservare è troppo superficiale o, al contrario si concentra in piccoli particolari perdendo la visione di insieme. Il più delle volte dopo una rapida osservazione si creano un’idea mentale di quello che hanno osservato che non sempre corrisponde alla realtà e che non confrontano con la realtà. Un percorso sull’osservazione deve quindi costringere i ragazzi a un continuo dialogo fra l’osservato e il descritto, il rappresentato. 2. la capacità di osservazione e di descrizione e un obiettivo trasversale a tutte le discipline e quindi qualsiasi insegnante può partecipare con il suo specifico disciplinare a queste attività, anzi un percorso di questo genere potrebbe diventare il tema centrale della programmazione di tutto un consiglio di classe (utopia? Forse). 3. è importante lavorare in un ambiente conosciuto, può essere il paese come in questo caso, oppure la scuola stessa, un fiume un giardino, un bosco comunque un luogo frequentato e vissuto dai ragazzi. Gli alunni guarderanno con altri “occhi” e da altri punti di vista l’ambiente a loro familiare; saranno così costretti a soffermarsi su particolari che solitamente, nella loro quotidianità, ignorano. Si potranno creare quindi degli ulteriori legami con l’ambiente in cui vivono così da favorire quel sentimento di appartenenza che è fondamentale per un corretto rapporto uomo-ambiente. Il primo approccio all’educazione ambientale partirà ovviamente dai sensi e dai canali percettivi con cui i ragazzi possono dare una prima lettura del mondo, senza però tralasciare gli aspetti emozionali con cui i ragazzi si rapportano con ciò che li circonda. Per apprendere infatti bisogna entrare in relazione con quello che si impara e per entrare in relazione sono necessari i canali percettivi, emotivi e cognitivi.
La metodologia I metodi sono quelli propri dell’EA: operare a livello locale, partendo dal vissuto dei ragazzi e dalle esperienze che loro stessi possono sperimentare direttamente nell’ambiente conosciuto. I ragazzi dovranno lavorare in gruppo o individualmente in un ambiente non strutturato al contrario di quello di classe e, sotto la guida di generali indicazioni date da insegnanti e operatori, analizzeranno i problemi, si confronteranno e prenderanno le loro decisioni, organizzandosi il lavoro in piena autonomia. Gli alunni così potranno essere in grado di costruire autonomamente, nuove conoscenze da utilizzare come strumenti per riflettere sulla realtà. Questo modo di lavorare richiede spirito esplorativo, lavoro sul campo, flessibilità dei percorsi e dell’organizzazione scolastica, in poche parole modificazione dei ruoli tradizionali di insegnamento/apprendimento. Importante non sono tanto i risultati raggiunti, ma principalmente il percorso realmente effettuato per 2
raggiungerli, le difficoltà e i problemi incontrati e conseguentemente le strategie scelte per risolverli.
La collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune di Barberino Per l’attuazione del piano regolatore è necessaria una valutazione ambientale che solitamente viene fatta da tecnici che spesso non rispecchiano le reali esigenze della popolazione. Simona Guerrizio e Cristina Dozza (tecnici del Comune) erano interessate a una partecipazione dei cittadini e soprattutto degli alunni, perché questi ultimi meno legati a idee preconcette e quindi “più sinceri”. Partecipazione non intesa come compilazione di questionari, dove spesso vengono date risposte prevedibili e stereotipate o da dove emergono problematiche già note, ma attraverso l’utilizzo di schede fotografiche che indicano elementi piacevoli e spiacevoli del territorio legati alla percezione dei 4 sensi (vista, udito, tatto, olfatto). Un’ esperienza di questo tipo, molto interessante e più completa, è stata fatta dal Comune di Campi Bisenzio (vedi sito del Comune di Campi Bisenzio) coinvolgendo appunto scuola e cittadini, attraverso interviste, questionari e l’utilizzo di schede fotografiche. La scuola da parte sua era altrettanto interessata al progetto per i motivi specificati sopra.
Il percorso didattico Classi coinvolte: 3 classi prime della scuola secondaria di 1° grado dell’IC di Barberino di Mugello Insegnanti che hanno programmato e coordinato il percorso: Casamassima Cristina (matematica e scienze) Dreoni Lucia (arte), Masi Enrico (matematica e scienze), Ponzecchi Enrica (inglese), Scacciati Daniele (tecnologia e informatica), Toccafondi Marco (musica), Vannucci Roberta (lettere). Al progetto hanno collaborato: gli operatori del LDA di villa Demidoff: Emanuele Sbaffi e Francesca Pinzani. Durata: un anno scolastico Materiale occorrente: quaderno, lapis e matite colorate, macchine fotografiche (possibilmente una per gruppo), cartine topografiche del paese, PC per scaricare le foto, salvarle su CD, blocco grande con piedistallo per potere riportare le conclusioni delle discussioni in classe, che possono essere rilette e ridiscusse in ogni momento durante l’anno scolastico Il percorso è organizzato in 3 attività principali che devono essere svolte in unica giornata: 1. teatro-scuola : si parte dalla mappa mentale dei ragazzi di un percorso a tutti conosciuto: per esempio dalla scuola al teatro comunale. I ragazzi, individualmente, in classe dovranno produrre una mappa di tale percorso sia attraverso la narrazione sia attraverso strumenti grafici (disegni, mappe ecc.), in base al ricordo che hanno. Si confrontano i vari prodotti soffermandoci sulle differenze nelle diverse rappresentazioni. La classe ritorna sul percorso per verificare ciò che è sbagliato e ciò che è corretto. Si discute quindi su quali siano gli elementi significativi per la descrizione e mappatura di un percorso. La classe si divide in 4 gruppi, ogni gruppo fa nuovamente il percorso raccogliendo dati e informazioni. In classe realizzazione
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delle mappe e discussione finale (quest’ultima parte può essere rimandata a giornate successive) 2. fotografando il paese: L’obbiettivo finale è quello di realizzare un quadro per immagini di una zona del paese, il più possibile completo, che raccoglie foto di elementi positivi e negativi percepibili con i 4 sensi (vista, udito, olfatto e tatto). Gli insegnati spiegano alla classe quello che deve essere fatto e qual è lo scopo. gli alunni confrontano la modalità di rappresentazione fotografica con le altre utilizzate, rispondendo alle seguenti domande: • la rappresentazione fotografica è comprensibile? • È coerente con le altre rappresentazioni? A questo punto gli alunni si dovranno chiedere cosa si deve fotografare e come. Finalmente siamo pronti ad uscire muniti di carte topografiche e macchine fotografiche, la classe si divide in gruppi e ogni gruppo curerà tutti e 4 i sensi. Il gruppo si organizzerà il lavoro come meglio crede. Se c’è abbastanza tempo si possono scaricare le foto nel computer e iniziare una prima valutazione. 3. cosa ne pensano i nostri compagni : vengono scelte alcune foto più significative per ogni senso e vengono organizzate delle schede fotografiche. Le schede vengono proposte ad alunni di altre classi che devono dare una valutazione percettiva delle foto. Si raccolgono i dati e viene fatta l’elaborazione matematica. Le attività devono essere distanziate fra loro di almeno un mese per permettere agli alunni, la rielaborazione del materiale e delle informazioni raccolte e agli insegnanti e a tutte le persone coinvolte nel progetto, di dare una prima valutazione del lavoro fatto e programmare nei dettagli le attività successive
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