Percorso Didattico Le Gemme 2005-06 Classi Prime

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  • Words: 1,843
  • Pages: 17
INDIC E INTRODUZIONE

DESCRIZIONE PERCORSO

CORNUS

NOCCIOLO

MELO

Che cosa è la fenologia? Ogni pianta durante il proprio ciclo vitale attraversa una serie di stadi di sviluppo. La fenologia è lo studio descrittivo di tali stadi, al fine di produrre quella che viene chiamata la scala fenologica. Ogni scala fenologica è costituita da una successione di stadi, chiamati fenofasi, ognuno dei quali descrive un preciso momento di sviluppo di una pianta o di un suo organo, codificati secondo la scala deci male BBCH adottata come standard internazionale per poter confrontare dati di differenti nazioni. Lo sviluppo e le fasi fenologiche di una specie sono strettamente correlate alle condizioni meteorologiche tanto che queste possono influenzare in modo determinante lo sviluppo stagionale della pianta. Questo spiega facilmente il motivo per cui tali studi hanno trovato frequente applicazione nelle scienze agrarie per prevedere tempi ed entità di raccolti ma anche quando intervenire con trattamenti colturali. In questi ultimi anni la fenologia ha trovato un nuovo campo di interesse: lo studio dell’influenza dei cambiamenti climatici sulle specie botaniche spontanee. In realtà la fenologia delle specie spontanee veniva studiata anche prima, ma solo recentemente è stata correlata alle variabili climatiche per derivare le conseguenze dei cambiamenti climatici. A questo proposito va segnalata l’esistenza di una rete europea di giardini fenologici, ancora pochi quelli situati in territorio italiano, nei quali vengono monitorate specie arboree ad ampia diffusione allo scopo di individuare piante potenzialmente interessanti come indicatori biologici, non solo come sensori delle variazioni climatiche, ma anche come sensori della qualità dell'ambiente soprattutto dell'aria, nei riguardi di sostanze inquinanti

Perché un percorso sullo studio fenologico delle piante? Ci sono almeno 4 motivi per proporre un percorso di questo tipo nella prima classe della scuola secondaria di 1° grado: saper osservare e saper descrivere sono obiettivi importante per i ragazzi di 11-12 anni. Il loro modo di osservare è troppo superficiale o, al contrario si concentra in piccoli particolari perdendo la visione di insieme. Il più delle volte dopo una rapida osservazione gli alunni si creano un’idea mentale di quello che hanno osservato, che non sempre corrisponde alla realtà e che non confrontano con la realtà. Un percorso sull’osservazione deve quindi costringere i ragazzi a un continuo “dialogo” fra l’osservato e il descritto, il rappresentato. L’osservazione a cadenza settimanale di uno stesso soggetto che cambia nel tempo con relativa lentezza, come per esempio le gemme di una specie arborea o arbustiva, si dimostra perfetta per tale scopo. nella prima classe è ormai anni che propongo ai miei alunni un percorso didattico sull’osservazione diretta e descrizione del ciclo vitale delle piante, dalla germinazione del seme alla produzione di nuovi semi (percorso CIDI). Lo studio fenologico bene si abbina e completa egregiamente un percorso didattico di questo tipo. per la prima volta forse gli alunni si trovano a correlare dati sperimentali, da loro stessi rilevati, di natura diversa (temperature e scale fenologiche), per giungere a una migliore comprensione di alcuni fenomeni naturali. le problematiche inerenti i cambiamenti climatici stanno diventando sempre più attuali, ma parlare in modo scientifico a dei ragazzi di 11-12 anni, di effetto serra, gas serra e innalzamento della temperatura globale del pianeta mi sembra precoce, gli argomenti sono distanti dalla loro realtà e presuppongono conoscenze scientifiche che ancora non possiedono. Con questo tipo di approccio al contrario i ragazzi fanno esperienza diretta che lo sviluppo delle gemme non avviene contemporaneamente in tutte le specie (il modo corretto a mio avviso per una prima introduzione al concetto di biodiversità), in secondo luogo che lo sviluppo di ogni singola fenofase è correlato con l’andamento termico della stagione, presupposto importante per poi capire successivamente quali potrebbero essere

La metodologia I metodi sono quelli propri del costruttivismo applicati in molti percorsi didattici di scienze e matematica: gli alunni tramite osservazione e descrizione dei fenomeni naturali costruiscono in piena autonomia le loro conoscenze, l’insegnante deve solo essere una guida al loro operare e successivamente, dopo discussione in classe, alla sistemazione delle conoscenze acquisite, a questo punto può essere introdotto il linguaggio appropriato. Tale metodologia si dovrà combinare con quella dell’Educazione Ambientale: i ragazzi dovranno lavorare in gruppo o individualmente all’aperto, in un ambiente non strutturato al contrario di quello di classe e, sotto la guida di generali indicazioni, si confronteranno e prenderanno le loro decisioni, organizzandosi il lavoro in piena autonomia. Alcune informazioni sul percorso didattico Classi coinvolte: 2 classi prime della scuola secondaria di 1° grado dell’IC di Barberino di Mugello Insegnanti coinvolti: Casamassima Cristina (matematica e scienze), Masi Enrico (matematica e scienze). Collaborazioni esterne: Il percorso è stato progettato in collaborazione con il dott. Luciano Massetti (Ibimet di Firenze) che ha poi incontrato i ragazzi in una lezione introduttiva e in una conclusiva.. Durata: 2-3 mesi Materiale occorrente: quaderno, lapis e matite colorate, macchina fotografica (meglio se digitale), termometro a massima e minima, carta millimetrata per i grafici, schede di osservazione, 3-4 piante arboree o arbustive, che sviluppano le proprie gemme nel periodo scolastico, situate nel giardino di scuola o molto vicine dato che devono essere osservate a cadenza settimanale.

Indice

DESCRIZIONE PERCORSO 1 •

Lezione introduttiva del dott. Luciano Masetti dell’Ibimet di Firenze su alcuni aspetti del clima e su come questo influenza lo sviluppo e la crescita delle piante.



Dai primi di febbraio gli alunni hanno raccolto i dati delle temperature massime e minime. Il termometro a massima e minima era posto sul tronco di un albero nel giardino della scuola in modo che non ricevesse sole diretto. A turno, 2 alunni giornalmente leggevano il termometro e riportavano i dati su una tabella esposta in classe, nei giorni festivi o di vacanza i dati relativi alle temperature non venivano rilevati. Tale operazione, che richiedeva non più di 5-10 minuti, poteva essere svolta in qualsiasi momento della giornata ed era gestita in piena autonomia dalla classe. Ovviamente prima di cominciare la raccolta dei dati termici abbiamo analizzato insieme lo strumento e il metodo corretto di lettura. Le prime raccolte di dati sono state compiute a classe intera insieme all’insegnante per fare in modo che gli alunni prendessero confidenza con lo strumento.



Contemporaneamente una volta a settimana tutta la classe scendeva nell’aula verde per l’osservazione delle piante. La classe è stata suddivisa in 3 gruppi ed ogni gruppo ha seguito una sola pianta nel corso del tempo. Ogni volta gli alunni hanno descritto, sia con il disegno sia con il linguaggio scritto, le gemme e il loro sviluppo, evidenziando anche i più piccoli cambiamenti rispetto all’osservazione precedente. Le descrizioni sono state fatte su apposite schede progettate dagli stessi insegnanti e dal dott. Massetti. Le piante osservate sono: nocciolo (Corylus avellana), sanguinello (Cornus sanguinea) e melo (Malus domestica), ma può andare bene qualsiasi pianta le cui gemme sviluppano completamente nel periodo scolastico.

Indice

DESCRIZIONE PERCORSO 2 1. Finita la fase di osservazione, durata circa 2 mesi e mezzo, ogni gruppo ha ripreso in mano tutte le osservazioni fatte, cercando di individuare le diverse fasi dello sviluppo delle gemme. Gli alunni si sono poi suddivisi il lavoro: alcuni hanno disegnato, questa volta ad ingrandimento maggiore, la scala fenologica da loro individuata, mettendo in evidenza le caratteristiche proprie di ogni fase. Altri hanno eseguito i grafici delle temperature, evidenziando con delle frecce il momento in cui sono state osservate per la prima volta le varie fasi . 2. I tre gruppi hanno poi presentato e discusso il loro lavoro con il dott. Massetti, che ha poi concluso mettendo in relazione i dati delle temperature con le osservazioni fatte. I risultati sono stati confrontati con quelli rilevati nell’area urbana fiorentina. 3. Se tale percorso viene poi effettuato per più anni sempre con oggetto di studio le solite piante, possono poi essere analizzate insieme agli alunni le variazioni annuali, magari con la supervisione dell’Ibimet, creando così una banca dati scolastica sulle variazioni climatiche a livello locale e le risposte di alcune piante campione a tali variazioni

Indice

COLLEGAMENTI CON LE DISCIPLINE

Dal punto di vista delle discipline, lo studio fenologico delle gemme può considerarsi un ponte fra l’educazione scientifica e quella ambientale. Come detto nell’introduzione un percorso di questo tipo si integra molto bene con lo studio delle piante e il loro ciclo vitale, consiglierei quindi di svolgere questo percorso quando a scienze vengono trattati tali argomenti. Spunti interessanti ci sono anche per quanto riguarda la matematica: i dati delle temperature devono poi essere rappresentati con grafici, inoltre può essere introdotto,o consolidato, il concetto di media aritmetica con il calcolo delle temperature medie. Interessante è anche il collegamento con educazione artistica: le piante oggetto dello studio fenologico possono diventare soggetti per l’insegnante di arte per lavorare sul disegno naturalistico, introducendo varie tecniche espressive per riprodurre il mondo vegetale. Anzi le piante potrebbero diventare argomento centrale per tutto il consiglio di classe, ogni insegnante ovviamente lavorerà con il proprio disciplinare e con approcci diversi

Indice

Tabella temperature 1

Qui è rappresentata la tabella delle temperature.

Nelle ultime 2 colone sono rappresentate le sommatorie termiche: alla temperatura del primo giorno si somma quella del secondo, a tale risultato si somma la temperatura del terzo giorno e così via, in modo da avere un indice della quantità di calore che la pianta ha ricevuto fino a quella determinata data.

Volendo qui può essere introdotto il calcola della media e il concetto di temperatura media. Anche le sommatorie possono essere calcolate sulle temperature medie

Tabella temperature 2

Schede osservazione

Questa è la scheda progettata in collaborazione con l’Ibimet

Aspetti positivi: in un’unica scheda possono essere raccolte le osservazioni di tutte le parti della pianta: gemme, foglie, fiori ecc.

Aspetti negativi: Lo spazio per il disegno risulta piuttosto ristretto, i ragazzi sono portati a fare rappresentazioni grafiche molto piccole e a volte certi particolari sono poco visibili.

Qui di seguito ho riportato alcuni esempi di schede compilate

Schede osservazione 1

Schede osservazione 2

Quando non c’erano cambiamenti rispetto alla volta precedente veniva scritto:

Qui il disegno delle gemme e solo abbozzato, non è stata risolta bene la forma né le singole perule Nelle schede successive il disegno si fa più accurato e fedele

Schede osservazione 3

Schede osservazione 4

Schede osservazione 5

Alcune volte ho rifatto compilare la scheda perché le descrizioni o i disegni risultavano poco accurate. Gli alunni, specialmente all’inizio, guardano l’oggetto anche attentamente, ma poi per descriverlo o rappresentarlo graficamente fanno appello unicamente al ricordo o a modelli mentali, senza eseguire un costante “dialogo” fra osservazione e descrizione.

Diventa quindi importante fare notare loro le discrepanze fra la realtà e le loro rappresentazioni grafiche e descrizioni, se necessario vengono rifatti le oservazione e i disegni

Schede osservazione 6

Se si confronta la scala fenologica del cornus con questa scheda si vede come la fase individuata dai ragazzi coincide con quella in letteratura

Allo studio fenologico delle gemme può essere associato l’osservazione della disposizione delle gemme sul ramo e l’analisi interna della gemma, attraverso sezioni longitudinali e trasversali, (anche di piante diverse) e l’introduzione del linguaggio appropriato. Se le gemme delle piante studiate non sono abbastanza grandi si possono prendere gemme di altre specie

Schede osservazione 7

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