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Domenica 4 gennaio 2009
Potenza
Potenza
Domenica 4 gennaio 2009
Così andò a finire la seduta consiliare di cui chiede la Corte dei conti
Un progetto per pannelli fotovoltaici sulla struttura
Ponte attrezzato, era il 1997
Sul progetto i giudici contabili contestano danno erariale LA CORTE dei conti contesta un danno erariale nelle procedure per l’affidamento del progetto esecutivo dell’impianto. L’istruttoria è ancora in corso e il procuratore generale della Procura contabile, Massimo Balestrieri, ha mandato un invito a dedurre a 46 persone (tra ex assessori o consiglieri comunali, dirigenti dell’ente o responsabili del consorzio “Potenza 90”, il consorzio di imprese cittadine che più tardi entrerà con il comune nella società mista “Ponte attrezzato spa” per la realizzazione dell’intero progetto). Il danno contestato dalla Corte dei conti riguarda l’affidamento del progetto esecutivo per un importo pari a 334.690 euro. Una cifra pari alla differenza tra quanto versato dal comune al consorzio, 471 mila euro, per redigere il progetto e quanto quel progetto è stato pagato dal consorzio che, a sua volta, ha affidato l’incarico a Nicola Volonnino (pagato una cifra decisamente inferiore, 148 mila euro). Contestata inoltre un’eccessiva velocità nelle procedure. Solo 5 giorni il tempo concesso dalla giunta per la presentazione del progetto, con il consiglio che ratifica il giorno dopo la presentazione dello stesso. I giudici contabili dicono che il progetto ratificato come esecutivo, in realtà, sembra solo preliminare. Sollevato un dubbio sulla condotta anche per responsabili del Consorzio Potenza 90, sia nel 1997 che nel 2000, anno in cui è stato assolto il mandato di pagamento del progetto esecutivo. Ancora, la Corte chiede delucidazioni anche ad alcuni responsabili della società Ponte attrezzato spa e allo stesso Volonnino.
QUELLA, fu una seduta alquanto movimentata. Se la ricordano bene i consiglieri comunali allora presenti. Era il 23 novembre 1997. L’assemblea comunale torna a riunirsi sul progetto esecutivo del Ponte attrezzato. E’ la seduta richiamata dalla Corte dei conti che ha sollevato il dubbio su un possibile danno erariale nell’affidamento del progetto esecutivo del Ponte. Ha inviato a 46 persone tra amministratori comunali e di società, tecnici e responsabili dell’eterno progetto del ponte, un invito a dedurre. Contesta la tempistica delle procedure per l’affidamento del progetto. LA VOTAZIONE I giudici contabili spiegano nell’atto inviato che non hanno avuto la possibilità di capire il dettaglio della votazione. Nonostante fosse arrivata una mozione firmata da 9 consiglieri con la richiesta dell’appello nominale, sulla delibera è riportato solo il voto generico: 23 favorevoli, 2 astenuti (Pietro Campagna e Donato Coviello per il Cdu) e 6 contrari. Sarà stralciata subito la posizione di chi dimostrerà di aver votato in modo negativo il progetto. L’AVVIO DI SEDUTA Sono più o meno le 16 quando i consiglieri rispondono all’appello in una saletta del Grande Albergo. Allora, come oggi, il consiglio comunale ancora non dispone di un’aula assembleare. Il presidente del consiglio, Vito Mancusi, come da legge, è assente perché ha legami di parentela con alcuni interessati dal provvedimento. Così, è il vicepresidente Vito Lomonaco a convocare la seduta. Ma siccome pure lui ha legami di parentela con alcuni membri del consorzio Potenza 90, manca pure lui. La presidenza è affidata a Cesarina Locantore. PREGIUDIZIALI Gianluigi Laguardia (ex forzista allora nel Ccd) rinforza la pregiudiziale sul caso già sollevata dal consigliere Camardese (ex An poi indipendente). Sarà Antonino Imbesi (FI) a richiamare anche l’inadeguatezza dell’aula della seduta. Ancora Camar-
dese richiamerà, con un’altra pregiudiziale (tutte saranno respinte) «la convocazione del consiglio comunale che è arrivata alle 12 del 24 novembre, mentre erano in riunione sia la giunta che la terza commissione». IL DIBATTITO E’ l’assessore Giuseppe Pontrandolfi a relazionare sul Ponte attrezzato e sulla struttura che potrà garantire il collegamento tra Cocuzzo e Portas’alza e «una serie di servizi e attrezzature che si integrano con il collegamento meccanizzato». Oggi, però, dell’idea iniziale, case, negozi, parcheggi, resta solo il Primo stralcio funzionale del programma, il collegamento vero e proprio. UN “SENSO” L’opposizione spiega che tutto sommato sul ponte avrebbe potuto anche dare un voto positivo perché, in linea generale, la struttura può servire alla città. La contestazione politica è, però, sul metodo, per «la stranezza delle procedure adottate» che, dice Laguardia, sembrano «testimonianza di un interesse prettamente privato che riguarda pochi». La struttura acquista un senso se prima «si parte dal centro storico» che va rivalutato visto che è «abbandonato». La maggioranza spiega come anche alcuni dubbi avuti precedentemente sono stati fugati. Come le perplessità sul parere negativo rilasciato tempo prima dal dirigente dei piani urbanistici, Giancarlo Andrulli. «POPULISTI» Quelli erano giorni di fermento politico. Una settimana prima c’era stato un rimpasto di giunta. Tra i consiglieri di maggioranza, è Michele Maggio (Laburista) a contestare l’atteggiamento «populistico» degli accusatori. Luigi Mongiello invece spiega che il Partito popolare non ha partecipato «a nessuna spartonza», convinti come sono «della bontà dell’iniziativa». L’INCARICO Citando un articolo pubblicato sulla Gazzetta, tra i quotidiani dell’epoca, Laguardia dice che il progettista a
Sull’argomento “Ponte attrezzato”, nel 1997, l’opposizione fece una battaglia dai toni durissimi. Contestava metodo e merito, facendo comunque il proprio ruolo politico. E nel gioco delle parti entra la satira. In queste pagine pubblichiamo un volantino diffuso all’epoca dai gruppi d’opposizione che ripercorrono “a fumetti” le sedute consiliari sull’argomento durante quelle settimane. Compresa quella pre-rimpasto di giunta del 20 novembre. E’ chiaro che si tratta del punto di vista dell’opposizione. Ma a fare satira non è solo il centrosinistra.
cui il consorzio affida l’incarico ha uno studio associato con Luigi Albano, segretario cittadino del Pds. «Voloninno è anche marito della segretaria del sindaco Potenza». Altri dell’opposizione, però, precisano. Raffaello Mecca non rileva «sul piano amministrativo eccezioni sulla designazione», piuttosto «sul piano politico non è
una cosa di buon gusto». Ma la parentela «non toglie nulla alla legittimità - fa eco Maggio - perché è il Consorzio 90 che fa l’affidamento». Forse, aggiunge Massimo Molinari, «una gara doveva essere fatta». Poi Pasquale Lamonica: «sfugge che il consorzio già dal ‘95 ha affidato l’incarico all’ingegnere Volonnino». Proprio il sin-
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daco Potenza chiuderà ai dubbi: «perché, al di là delle insinuanti implicazioni che se ne vogliano dedurre, il progettista in questione non debba essere nella condizione di essere prescelto alla pari di tanti altri progettisti che operano sulla città?». RITARDI Non tornano i conti «quando mi si viene a dire che la neces-
sità dell’affidamento della progettazione con trattativa privata è stata determinata dall’urgenza a sua volta determinata da avvenimenti imprevedibili - Campagna sul voto si asterrà - La cosa assume proprio i contorni della farsa, del ridicolo. Quali sono questi avvenimenti imprevedibili?». L’urgenza è spiegata, però, nella delibera
di giunta 620 approvata cinque giorni prima. Del resto, già un finanziamento è stato perso per un ritardo negli adempimenti. E’ Pontrandolfi a spiegare che i ritardi non sono certo stati “voluti”. La ratifica del finanziamento regionale risale a pochissime settimane prima. CHIARIMENTI «La giunta ha dato 4 giorni
fa l’incarico al consorzio - dice l’assessore - di provvedere alla redazione del progetto esecutivo adeguando quell’attività di progettazione che era stata posta in essere. Quindi anche sotto questo aspetto le procedure sono del tutto trasparenti». VOTO DICHIARATO Il voto favorevole è annunciato da Maggio (Laburisti),
da Belmonte, da Russo per Rinnovamento italiano, da Clemente per il Partito popolare, da Mongiello e Lamonica. Il voto contrario è annunciato da Mecca, Molinari (Cdu), Imbesi (FI), Laguardia (Ccd). Camardese annuncia di abbandonare l’aula. Si asterranno Coviello e Campagna (Cdu). Sara Lorusso
A PALAZZO di città, ieri mattina, è stato presentato il progetto per dotare il Ponte attrezzato di Potenza di un sistema fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. A dettagliarlo, il sindaco Vito Santarsiero e il preside dell’Istituto tecnico “Einstein”, che ha curato lo stesso progetto, Rocco Colonnese. Durante la conferenza stampa, è stato spiegato che «il progetto prevede l’installazione sulla copertura del Ponte attrezzato di un rotolo di silicio, più efficace dei tradizionali pannelli e che consentirà di produrre meno inquinamento. In 20 anni di “vita”, il progetto (che ha un costo di circa 490 mila euro) consentirà di avere ricavi per circa 667 mila euro». Inoltre, è prevista anche l’illuminazione notturna, con led ad alta tecnologia, del Ponte che «dovrebbe – ha detto Santarsiero – aprire presto al pubblico». Santarsiero ha anche evidenziato che «questo progetto si inserisce in un percorso comune che vede impegnati il comune e quindi la pubblica amministrazione, da un lato, e la scuola che è un’altra istituzione. Attraverso cinque progetti, che candideremo a finanziamenti regionali, abbiamo l’obiettivo – ha aggiunto – di riuscire a produrre in maniera alternativa il 15-20 per cento dell’energia consumata dall’amministrazione comunale». Il sindaco ha anche annunciato che «il comune di Potenza è capofila di un progetto da due milioni di euro presentato all’Ue» per cui però bisogna superare una fase di selezione per essere tra i formatori sui temi dell’energia alternativa nei paesi dell’Est. «Questo – ha concluso Santarsiero – vuol dire che da Potenza è possibile, grazie a eccellenti professionalità, esportare la cultura dell’energia alternativa».