Museke N. 23 - Pasqua 2005

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NOTIZIARIO DEL GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE O.N.L.U.S. – Via Brescia, 10 – 25014 CASTENEDOLO (Brescia) ITALY Tel. e Fax 030.2130053 - Cell. 349.8832835

NUMERO VENTITRE - PASQUA 2005

impianti: nadir - ciliverghe (bs) / stampa: euroteam - nuvolera (bs)

Annunciamo la tua morte, proclamiamo la tua Risurrezione Q

ueste parole sono la risposta alla proclamazione del “Mistero di fede” pronunciato dal sacerdote dopo la consacrazione delle Specie Eucaristiche. Gli apostoli presenti all’Ultima Cena capirono il significato delle parole di Gesù: «prendete e mangiate… e bevete. Fate questo in memoria di me»? Forse no, quelle parole si sarebbero chiarite solo al termine del triduo sacro in cui si inscrivono il mistero pasquale e il mistero eucaristico. Anche per noi, in questa Pasqua dell’anno che il papa ha proclamato come “anno dell’Eucaristia”, si fa più evidente il rapporto fra questi due misteri che vogliamo approfondire, recuperando il valore e il significato profondo della santa Messa e della domenica nella vita del cristiano, in relazione alla Pasqua. Infatti Gesù Cristo ha consegnato alla Chiesa l’attualizzazione perenne del mistero pasquale nell’istituzione dell’Eucaristia, dono che raccoglie, anticipa e “concentra” il triduo pasquale. Va recuperata quindi la centralità dell’Eucaristia. Di essa la Chiesa vive; di questo “pane vivo” si nutre. Dall’Eucaristia sperimentiamo fortemente anche il suo carattere universale e per così dire cosmico. Celebrata in una cattedrale o su un piccolo altare portatile di una succursale nella foresta o nella savana, l’Eucaristia è sempre celebrazione sull’altare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Porta indelebilmente inscritto l’evento della Pasqua del Signore. Non ne è solo l’evocazione, ma la ripresentazione sacramentale. È il sacrificio della croce che si perpetua nei secoli. È un dono che la Chiesa riceve da Cristo, non uno fra gli altri ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. Quando celebriamo questo evento centrale di salvezza

si effettua l’opera della nostra redenzione. Con l’Eucaristia si assimila per così dire il Mistero della fede, mistero grande, mistero segreto della risurrezione. Perciò S. Ignazio di misericordia. Che cosa Gesù poteva fare di Antiochia definiva il pane eucaristico di più per noi? Nell’Eucaristia ci mostra un “farmaco di immortalità, antidoto contro amore che va fino all’estremo, un amore la morte”. La tensione escatologica insita che non conosce misura. La messa rende nell’Eucaristia dà impulso anche al nostro presente questo amore sacrificale della cammino storico, ponendo un seme di croce, non vi si aggiunge e non lo moltipli- vivace speranza nella quotidiana dedizioca. Quello che si ripete è la celebrazione ne di ciascuno ai propri compiti, che non memoriale di esso, per cui l’unico e defini- indebolisce, ma piuttosto stimola il nostro tivo sacrificio redentore di Cristo si rende senso di responsabilità verso questa nostra sempre attuale nel tempo e la sua efficacia terra ed esistenza. Annunciare la Pasqua salvifica si realizza in pienezza quando ci del Signore “finchè egli venga” comporta, si comunica ricevendo il corpo e il san- per quanti partecipano all’Eucaristia l’imgue del Signore. Oltre all’intima unione di pegno di trasformare la vita perché essa noi con Lui, Cristo ci comunica e accre- diventi in certo modo tutta eucaristica. sce in noi il dono del suo Spirito, effuso È questo l’augurio di buona Pasqua che già nel battesimo e dato come sigillo nel desidero far giungere a tutti gli amici di sacramento della confermazione. L’accla- Museke perché insieme possiamo riscomazione che il popolo pronuncia dopo prire la gioia di far Eucaristia e comunione la consacrazione si conclude manifestan- insieme, recuperando la domenica come do la proiezione escatologica: “nell’attesa giorno del Signore Risorto e della carità della tua venuta”. L’Eucaristia è tensione verso i fratelli. Don Roberto verso la meta, pregustazione della gioia piena promessa da Cristo, pegno della gloria futura. Tutto nell’Eucaristia esprime l’attesa fiduciosa che “si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”. Questa garanzia della futura risurrezione proviene dal fatto che la carne del Figlio dell’uomo, data in cibo, è il suo corpo nello stato glorioso di risorto. Duccio di Buoninsegna, Ultima Cena, 1310 ca.

Rilima - “Prendersi per la mano” Con grande soddisfazione siamo a conoscenza che il Centro Santa Maria di Rilima continua la sua attività. Nel lontano 1985, dopo l’inaugurazione del monastero Santa Chiara di Kamonyi l’11 agosto, siamo stati chiamati dal Vescovo di Kigali a iniziare questa opera veramente innovativa, nel sud-est del Rwanda. Con la collaborazione di tanti amici abbiamo potuto realizzare questo progetto che la guerra del 1994 ha sospeso ma non abbattuto. In questi anni l’organizzazione Augère ha continuato la presenza e il lavoro e dal settembre 2004 la Fondazione Don Gnocchi si è presa l’incarico di sviluppare il progetto. A queste persone, il nostro augurio, la nostra vicinanza perché i bambini del Bugessera possano sempre sorridere.

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ano a mano che l’Africa ti entra nell’anima, percorre i sentieri della coscienza, ti penetra nel profondo e si mescola al tuo io, ti spogli lentamente di tutta la tua occidentalità e ti scopri più nudo e meno fragile. All’improvviso ti accorgi che non puoi più fare a meno di cercare quel rapporto fisico che prima ti turbava, e che ora ti fa sentire vivo, ti trasmette energia, calore. Accarezzare, abbracciare, toccare diventa un modo per comunicare, per superare la diversità di lingua, di colore di cultura. Un linguaggio dell’anima, uno scambio reciproco, semplice e meraviglioso. Chiedono così poco, questi bambini, e in cambio ti danno tutto il loro mondo. Sono figli dell’indifferenza, dell’abbandono. Dieci anni fa i media di tutto il mondo raccontarono dei massacri e delle violenze che stavano insanguinando il Rwanda. Quando le acque si calmarono, almeno in superficie, e i telegiornali furono invasi da altre guerre e da altri massacri, il Paese delle mille colline tornò a essere solo uno scampolo di Mondo dimenticato dai più. Ma nella memoria storica del Rwanda la guerra è ancora un ricordo troppo fresco, una ferita profonda che continua silenziosa a mietere le sue vittime nella fame, nelle malattie e nella povertà, nelle orribili mutilazioni, nella solitudine.

In questa difficile e delicata realtà operano una manciata di volontari, di Onlus e Ong garantendo aiuto, cure mediche e cibo. La don Gnocchi fa parte di queste. Dal settembre 2004 ,grazie anche al contributo della Conferenza Episcopale Italiana, assieme all’Associazione italiana Augere che dal 1999 opera in Rwanda, è presente nel Sud del Paese, nella astiosa regione del Bugessera, al confine con il Burundi, collaborando alla gestione del Centro Santa Maria di Rilima. Sorto nel 1980 e poi costretto a una pausa forzata durante i conflitti bellici, il Centro ospita una reparto di accoglienza prima infanzia, un ospedale pediatrico ortopedico, che tra poco otterrà il riconoscimento come centro d’eccellenza dal Ministero della Sanità del Rwanda, oltre ad ambulatori e aule per i bambini più piccoli. In questi anni il Centro ha operato sempre a pieno regime, diventando un punto di riferimento importante per la popolazione locale, spesso troppo povera per affrontare il lungo viaggio verso le strutture sanitarie della capitale. Tutto questo nonostante le oggettive difficoltà legate alle asperità del territorio, alla mancanza di energia, prodotta con pannelli solari e gruppi elettrogeni, alla scarsità d’acqua e alla inaffidabilità di una linea telefonica che si serve di un vecchio ponte radio. Oggi il Centro Santa Maria di Rilima ha finalmente la possibilità di cresce-

re, sfruttare a pieno le sue potenzialità e garantire, non solo al Bugessera ma a tutto il Rwanda, un servizio più efficiente e moderno. La Fondazione don Gnocchi, metterà a disposizione non solo personale preparato e macchinari moderni, ma anche tutto il suo know-how, la sua esperienza e conoscenza in campo medico, riabilitativo e gestionale. Coordinamento delle risorse di volontariato e potenziamento dei reparti di radiologia,dell’officina ortopedica e del reparto di riabilitazione, la formazione del personale dell’ospedale, sono solo i primi obiettivi del programma di sviluppo del Centro Santa Maria di Rilima. Le sinergie delle forze messe sul campo assieme all’associazione Augere,alla chiesa locale della Diocesi di Kigali, saranno finalizzate ad un solo obiettivo: proteggere e assicurare il sorriso a quello stuolo di bambini così avidi di carezze e generosi di sorrisi. “Prendersi per la mano”: è questo lo spirito con cui cercheremo di affrontare i mille problemi che incontreremo nello sviluppo del nostro programma di aiuto a Rilima, consapevoli che il cammino verso la “restaurazione della persona umana” passa tramite il riconoscimento e l’accoglienza dell’altro, specialmente dei più piccoli. Saverio Lorini (Responsabile dei programmi ONG della Fondazione) Dal periodico “Missione uomo”

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La Superiora delle Soeurs de la Sainte Famille de Nazareth ci ha scritto

Carissima Enrica e amici tutti

È

da tanto tempo che volevo inviarvi due righe per ringraziarvi per quanto avete fatto costruendo l’orfanatrofio per i miei bambini che davvero vivevano in un ambiente oltre i limiti della povertà. Oggi mi sembra un sogno avere un ambiente così sano e arioso, con tanta comodità, compresa l’acqua Mons. Simon, Arcivescovo di Gitega e suor Salomè responsabile della casa accoglienza Nazareti di Mutwenzi calda a costo almeno del 40%, tutto questo è un zioni arriva con grande regolarizero, grazie ai pannelli solari e alle cisterne che grande traguardo, senza dimentica- tà. Ma i costi vanno alle stelle. Ad re i 64 bambini in età scolare, il lo- esempio, il provvigionamento del raccolgono l’acqua piovana. Le richieste di accogliere i bambi- ro notevole profitto scolastico è un latte, lo zucchero, l’olio, il sapone, ni aumentano tutti i giorni, ma il grosso risultato. Non posso che lo- il tomix, i fagioli e tutto quanto numero sarebbe sufficiente! Però, dare il grande aiuto che ho sempre occorre, senza dimenticare i mecome dire di “no” a un bimbo che avuto da Suor Cecilia, la quale lavora dicinali e la scolarità. Per noi è un appena nato ha perso la mamma? O con grande disponibilità nei nostri grosso peso. A parte le nostre difconfronti, ma senza perdere di vista ficoltà del quotidiano, siamo testiai casi estremamente poveri? La loro vita è nelle mani del mio “sì” tutti i casi più poveri che incontra e moni e godiamo della vostra carità aiuta.Vorrei avere le sue capacità e il e condivisione.“E’ il miracolo dell’ o del mio “no”. I bambini piccoli appena nati o con suo cuore, e penso al lavoro caritati- amore che continua”. meno di un anno sono 27, da uno a vo che fanno la sue due Sorelle Be- Noi non possiamo fare altro che due anni sono 17, gli altri 37 vanno ne Mariya; ha pensato di mandarmi pregare molto per voi tutti, comdai 3 anni fino ai 10 anni circa ed ab- 4 brave ragazze ad aiutarci perché il presi i tecnici e i benefattori. Forse biamo inserito i più grandi in famiglia, lavoro è tantissimo, solo con le no- voi non lo pensate, ma noi non ci stre forze sarebbe stato impossibile sentiamo sole. Grazie infinite per sono 27 che vengono assistiti. tutto e a tutti. Con grande stima e La loro situazione oggi è cambiata arrivare dappertutto. completamente, solo in questo an- Il problema che abbiamo è il man- riconoscenza. Suor Salomé, sorelle e novizie no sono diminuite le malattie tipo tenimento di tutti questi bimbi, Mutwenzi, le 27 febbraio 2005 malaria, bronchiti, parassiti, ecc…. certo la provvidenza delle adoMUSEKE - 3

PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE DI ACQUEDOTTO A SERVIZIO DELL’ORFANOTROFIO DI MUTWENZI, REALIZZATO DAL GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE, ONLUS

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Canalizzazione dell ’acqua per migliaia di persone e per l ’orfanotrofio Nazareti

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Notizie nuove per il sostegno a distanza

A

bbiamo più volte fatto presente il grande impegno che per Sr. Cecilia, responsabile dell’orfanatrofio e a cui è affidata la gestione delle adozioni, comporta la visita periodica ai bambini che sono ospitati dalle famiglie,dalle nonne, gli zii, i fratelli maggiori, per controllare il loro stato di salute, provvedendo alle cure mediche, e la loro frequenza scolastica. Il disagio maggiore è dovuto alla lontananza dei luoghi dove vivono le famiglie, alla difficile praticabilità delle strade e alla situazione politica purtroppo ancora precaria (dalle ore 16 incomincia il coprifuoco). Sr. Cecilia ci ha fornito un quadro generale della situazione sanitaria e scolastica: oltre alle consuete malattie infantili, i bambini si ammalano di malaria, di bronchiti asmatiche, di infezioni intestinali; a volte, nonostante una normale intelligenza, il livello scolastico è scarso per i disagi gravissimi che essi hanno vissuto come l’abbandono o la morte dei genitori o l’estrema povertà in cui si trovano. Tutte queste notizie sullo stato di salute e il rendimento scolastico, che

Si ricorda che la quota per il sostegno a distanza è di €

250.

La quota socio è di €

30.

Sr Cecilia registra di volta in volta, sono proprio quelle che le famiglie italiane, che hanno aderito al progetto di adozione, giustamente desiderano ricevere periodicamente. Quest’anno, come avevamo annunciato, siamo riusciti a soddisfare un centinaio di famiglie (le prime che hanno adottato-anno2001) e siamo certi di poter informare ancora un altro notevole gruppo (adozioni 2002). Infatti nei mesi di Gennaio e Febbraio sono state inviate foto-

grafie e schede con nuove notizie giunte direttamente dal Burundi e presto ne arriveranno altre. Tanti, con scritti o telefonate, hanno mostrato soddisfazione per queste comunicazioni che, come si può immaginare, comportano un notevole lavoro. D’altra parte chi non prova gioia nel constatare che il bimbo affidato cresce bene e può risolvere, almeno in parte, i suoi problemi? Già dalle prime adozioni ci siamo resi conto che pian piano, attraverso la conoscenza delle loro vicissitudini, il legame con questi bimbi lontani diventa sempre più profondo. Si ha piacere a seguire passo passo la loro crescita intellettuale, fisica e affettiva.. Ecco perché cercheremo di tener fede a questo impegno di un aggiornamento costante e periodico. Amalia MUSEKE - 6

Rendiconto della Gestione 2004 che dovrà approvare detto ENTRATE bilancio (il 2004 2003 termine è di - Per offerte e quote associative 71.171 95.646 quattro mesi dalla chiusu- Per progetto Nderanseke 70.362 49.887 ra) con il mese - Per proventi finanziari 1.137 13.306 per eccellen€ 142.670 158.839 - Totale za dedicato alla missionarieUSCITE tà, vale a dire 2004 2003 ottobre. - Per realizzazione orfanatrofio Quale moCasa Nazaret (Mutwenzi) — 255.352 mento mi- Per adozioni “Nderanseke” 37.000 47.000 gliore infatti potrebbe es- Per elargizioni a terzi 31.669 9.290 sere se non - Per spese promozionali 5.972 2.154 quello in cui, - Per telefono fax 792 504 per onorare in modo tangibi- Per segreteria 6.088 5.458 le la ricorren- Per valori bollati 187 172 za, ci si ritrova presentando i - Per oneri finanziari 2.016 4.025 frutti del no- Per approntamento stro operare? nuova sede associativa — 2.447 Passando ad - Parziale 83.724 326.402 un breve com- Avanzo di gestione 58.946 – 167.563 mento dei numeri espressi € 142.670 158.839 - Totale nel rendiconto, possiamo notare che n occasione dell’assemblea straorcomplessivadinaria tenutasi il 6/11/2004 per mente le offerte, comprese quelle per effetto della quale la nostra asso- il progetto “Nderanseke”, non hanno ciazione ha recepito alcune modifiche avuto scostamenti eccessivi rispetto alstatutarie, minuziosamente illustrate ai l’anno precedente (145.533 nel 2003; soci dal consigliere avv. Andrea Trebe- 141.533 nel 2004) mentre rimarchevoschi, tra le variazioni apportate è stata le è la riduzione nei proventi finanziari, inserita quella riguardante la data di in forza dell’utilizzo delle liquidità imchiusura del bilancio che è stata sta- pegnate per il progetto Casa di Nazaret bilita al 30 giugno di ogni anno, in (l’impegno complessivo tra il 2002 ed precedenza la data fissata era il 31 di- il 2003 è stato di €. 291.329). cembre. Il consuntivo delle uscite, contrappoCiò è stato voluto a seguito di una con- sto alle entrate, fa emergere un avansiderazione certamente semplice in sè, zo di gestione per 58.946 €., corretto, ma significativa per il nostro intendere, secondo il criterio della contabilizzavale a dire far coincidere l’assemblea zione che non può tener conto del pa-

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gamento effettuato dopo il 31/12 del saldo dovuto sul progetto adozioni per l’importo di 30.000 €. Museke si è fatta a sua volta sostenitrice di alcune iniziative nel corso del 2004, sempre nell’ambito dello sviluppo del terzo mondo, quali, ad esempio l’elargizione di 20.000 € al seminario della diocesi di Ruengheri per il sostegno delle sue attività e per il sostentamento alimentare; € 5.000 al gruppo di solidarietà di Concesio per la costruzione di una scuola in Burundi; €. 1.619 a Padre Gabriel in ausilio del suo nuovo impegno apostolico in Guatemala a seguito della sua nomina a Vescovo, avvenuta lo scorso 14/8/2004. Altre cifre di minore rilevanza sono state elargite a missionari e persone impegnate nel volontariato, operanti in Burundi. Va infine ricordato che un nuovo progetto sta prendendo corpo, legato all’orfanatrofio Casa di Nazaret, per effetto del quale si sta predisponendo il necessario per portare l’acqua, tramite una condotta, dalla sorgente distante circa un Km. al centro. Avremo modo di entrare presto nei dettagli e di relazionarVi in merito. Cosa dirVi ancora oltre ad un sentito grazie per la Vostra generosità? Forse che ognuno di noi ha nel suo cuore una sorgente attrezzata o da attrezzare dalla quale captare ogni goccia di carità per rendere fertili le situazioni più aride ed i deserti più infuocati, ma questo già Voi lo sapete e, dal come agite, lo dimostrate anche. Chi può dimenticare gli occhi di quei bimbi privi di tutto fuorchè di lacrime con lo sguardo espressivo di un punto interrogativo? Ecco Voi state facendo proprio questo, la raccolta di queste lacrime per dar loro una speranza perchè non è forse vero che l’arcobaleno è fatto da miriadi di lacrime di pioggia che scoprono il sole? A tutti, i nostri auguri di Pasqua. Il Consiglio

Con mons. Gabriel, vescovo di Izabal faremo insieme cose grandi

È

questo il nostro auspicio e il futuro di collaborazione che vogliamo continuare con il nuovo vescovo della diocesi di Izabal che prende il nome da un grande lago situato in questa regione del nord-est del Guatemala ma che ha la cattedrale a Puerto Barrios, sull’oceano Atlantico. La diocesi grande quasi come la Lombardia ha una dozzina di parrocchie e non tutte sono coperte da un sacerdote parroco. La scarsità del clero è una delle maggiori preoccupazioni del vescovo Gabriel che ci ha scritto ringraziando per la preghiera e la solidarietà di tutto il gruppo Museke. Per quest’anno 2005 ci ha chiesto di finanziare un piccolo progetto a favore di dodici ragazzi che provengono da villaggi lontani, figli di famiglie molto povere. Si intende mettere a disposizione loro una piccola casa, offire loro quindi cibo e alloggio, ma soprattutto la possibilità di studiare in città. Questi ragazzi saranno sostenuti

da padre Guillermo a Santo Tomas (sobborgo di Puerto Barrios). Tutto questo per promuovere la scolarizzazione e la formazione di giovani in grado di aiutare poi culturalmente i coetanei campesinos. La spesa mensile indicata è di 800 $. Perciò abbiamo inviato 10.000 $ per tutto il 2005. Per il prossimo anno c’è l’idea di un progetto per i “garifonas”, discendenti degli schiavi africani che popolano Livingstone, cittadina sull’Atlantico, ad un’ora di lancia da Puerto. Proprio nella capitale verrà costruito un Centro per la promozione della loro cultura, affinché possano integrarsi senza perdere la loro identità.

Sulla piramide più alta di Tikal, sito archeologico Maya

GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE O.N.L.U.S.

sito internet: www.museke.org • indirizzo di posta elettronica: [email protected] c/c postale 15681257 • c/c bancario: 27499 - Banco di Brescia - ABI 3500 - CAB 11200 intestati a GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE ONLUS Via Brescia, 10 - 25014 CASTENEDOLO (BS) MUSEKE - 8

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