Mother Sai 6 2005

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  • Words: 19,790
  • Pages: 44
Sommario

03 11 20 24 31 32 33 36 40 41

Discorso Divino 03 09 ‘05 Discorso Divino 17 08 ‘05 Esperienze Discorso Divino 21 07 ‘05 Sotto la Veranda Zoom Domande & Risposte News Favole e Poesie Occhio al Libro

Rifuggire dall’attaccamento al corpo. Unità,Purezza,Divinità. “Ricontatto”. Tutto dipende dalla grazia di Dio. “Come adesso”. “Sai Baba e la Divina Commedia”. Una grande fortuna da non sprecare. Due eventi straordinari. Perché ti voglio bene. Dissolvere i dubbi spirituali.

MOTHER SAI PUBLICATIONS Sathya Sai Books and Publications of Italy Tutti i diritti sono riservati Anno XVII n.6 (106) novembre-dicembre 2005 Direttore responsabile: Giorgio Piccaia sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India. 2

Mother Sai novembre - dicembre 2005

Discorso 03-09-2005

Congresso Medico Internazionale Sai 3-4 settembre 2005 (Cronaca delle giornate)

Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba ha spesso affermato che il progresso spirituale non è possibile fintantoché non si possieda un corpo e una mente sani. Perciò, la salute è uno dei maggiori campi d’azione per i progetti di servizio intrapresi da Bhagavân, come parte della Sua Missione divina. Celebrando l’ottantesimo anno dell’Avvento di Baba, l’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ ha indetto, per il 3 e 4 settembre 2005 a Praµânti Nilayam, un Congresso Medico Internazionale Sai. Più di 900 medici, chirurghi, professori ed eminenti personalità appartenenti a varie branche della medicina e della salute, provenienti da tutto il mondo, si sono riuniti ai divini Piedi di loto per assorbire i divini Insegnamenti e per comprendere il proprio ruolo nella Divina Missione. La mattina del 3, Bhagavân ha inaugurato una mostra sul tema “Missione Mondiale Sai sulla Salute”, quale evidenza del servizio medico intrapreso in tutto il mondo dall’Organizzazione di Servizio ›rî Sathya Sai. Alle 8,30, Baba ha concesso il darµan alle migliaia di persone radunate nel Sai Kulwant hall e ha ufficialmente inaugurato il Congresso accendendo una lampada. Il dottor Michael Goldstein, Presidente del Praµânti Council, ha dato il benvenuto ai delegati e ha detto alcune parole d’introduzione, sottolineando lo scopo del Congresso. È stato seguito dal dottor A.N. Safaya, Direttore dell’Istituto ›rî Sathya Sai di Scienze Mediche Superiori a Praµânti Grâm e Whitefield. Egli è un’eminente figura nel campo medico indiano, avendo ricoperto per diciannove anni l’incarico di Supervisore Medico per l’Istituto Panindiano di Scienze Mediche, prima di essere Direttore degli Ospedali di Alta Specializzazione di Bhagavân Baba. Il dottor Safaya ha scelto di parlare sul tema “L’Esemplare Sanità Sai”. Egli ha preso in considerazione gli Ospedali di Alta Specializzazione e gli Ospedali Generali, aperti da Swami a Praµânti Nilayam e Whitefield, Bangalore, quali autentici esempi di come tradurre realmente in pratica la cura della salute secondo la visione di Baba. Ha detto che il fondamento della Missione sanitaria di Bhagavân è l’Amore Divino, che è dato egualmente a ognuno senza alcuna distinzione di religione, di nazionalità o stato economico. Questa filosofia di cura della salute poggia su quattro pilastri: • Globalizzazione della medicina – La cura della salute dovrebbe essere a disposizione di tutti. • Decommercializzazione della medicina – Prestazioni mediche di qualità fornite in modo assolutamente gratuito. • Valori Umani in medicina – L’assistenza medica dovrebbe esser prestata con amore. • Spiritualizzazione della medicina – Quest’ultima dovrebbe provvedere alle necessità non solo del corpo, ma anche della mente e dello spirito dei pazienti. Applicando questi canoni, i medici possono comprendere che l’interazione fra paziente e medico ha una dimensione spirituale. Essi imparano a trattare i pazienti come esseri umani piuttosto che come un complesso di malattie. È in tal modo che i vecchi ideali indiani di ârogyam, l’assenza di malattia, possono essere raggiunti. Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 03-09-2005 Il dottor Safaya ha concluso dicendo che, fondando questi ospedali, Baba ha offerto alla comunità medica un modello di efficienza, che può essere replicato ovunque, e può aiutare a concretizzare la visione della sanità per tutti. Il dottor Alan H. Gradman, Primario Cardiologo all’ospedale della Pennsylvania occidentale, a Pittsburgh, è stato il nuovo oratore. Egli ha iniziato parlando sommariamente dell’enorme sviluppo che si è verificato nelle ultime decadi, in campo tecnologico e tecnico, per quanto riguarda il trattamento delle malattie cardiovascolari, affermando che, tuttavia, in concomitanza con questo positivo sviluppo, è sorta una tendenza negativa: l’intrusione di interessi economici personali nella cura della salute. Ha poi aggiunto che l’attuale modello economico di assistenza sanitaria, che viene seguito nei Paesi sviluppati, è gravemente difettoso poiché destina le risorse mediche in base alle possibilità di pagamento, piuttosto che secondo le necessità del paziente. Ciò sfocia in una penosa situazione in cui molta gente viene lasciata senza adeguata assistenza medica. Baba – egli ha poi proseguito – ha offerto rimedio a questa crisi, mostrando al mondo, con la costruzione di ospedali che offrono a tutti assistenza medica, che cosa si possa attuare in campo sanitario, per di più in modo completamente gratuito. Gli ospedali sono anche una testimonianza di quali cose strabilianti si possono ottenere con l’abnegazione e l’impegno. Il dottor Gradman ha concluso affermando che la lezione più importante, appresa osservando il lavoro degli ospedali di Bhagavân, è che la definizione di servizio non è ristretta all’impegno in qualche opera assistenziale nel tempo libero. Anche compiere diligentemente e con impegno il proprio dovere è una forma di servizio. Sai Baba, rispondendo alle preghiere dei delegati e delle migliaia di persone radunate nel Sai Kulwant hall, li ha gratificati con il Suo Messaggio divino. Dopo la sessione inaugurale nel Sai Kulwant hall, i delegati, per la sessione di chiusura, sono passati nell’Istituto Auditorium dove molti eminenti medici, provenienti da diverse parti del pianeta, hanno presentato i loro scritti sul tema del Congresso. Dopo i dibattiti, che hanno avuto luogo nel corso di due giornate, i delegati, nel pomeriggio del 4, si sono nuovamente riuniti alla Presenza di Baba, per la sessione di commiato del Congresso. Il dottor Goldstein ha presentato gli oratori di tale sessione. Il dottor Michael Rakoff, un consulente di Amministrazione Ospedaliera in molti ospedali degli Stati Uniti d’America, che ha parlato per primo, ha ricordato il consiglio datogli da Swami quando egli Gli chiese come avrebbe dovuto insegnare i valori umani ed etici ai suoi studenti. Bhagavân gli disse che, il solo modo di insegnare i valori di Verità, Amore e Compassione, è di metterli in pratica nella propria vita. Tale comportamento genererà, negli studenti, il processo di assorbimento di tali valori. Il dottor Rakoff ha condiviso con i presenti tre importantissime lezioni apprese da Bhagavân Baba: 1) Non si deve cercare di cambiare il mondo. Tutto ciò che occorre fare è cambiare se stessi. 2) Nutrire Amore e Compassione verso tutti gli esseri. 3) Unità di pensiero, parola e azione. Il dottor Venkatraman Sadanand, membro di Chirurgia Pediatrica al Children’s Memorial Hospital di Chicago e professore aggiunto in Teoria del Gioco all’università di Guelph, nell’Ontario, è stato l’oratore successivo. 4

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Discorso 03-09-2005 Egli ha detto che, per i medici, la necessità del momento è di considerare i pazienti come Dio, sacrificando il proprio interesse personale per il bene del paziente. I medici devono, a tutti gli effetti, fungere da canali dell’Amore di Dio, facendolo fluire verso i propri pazienti. Dopo gli interventi del dottor Rakoff e del dottor Sadanand, il dottor Safaya e il dottor Goldstein hanno effettuato le loro considerazioni conclusive sui lavori del Congresso. In seguito, Baba ha graziosamente regalato degli oggetti ricordo ai medici che hanno fatto le esposizioni ai delegati durante i due giorni del Congresso e anche agli organizzatori principali dello stesso. Alcuni medici hanno parlato per conto dei delegati esprimendo la loro gratitudine a Bhagavân Baba, invocando le Sue benedizioni e la Sua guida. I lavori sono terminati con l’ârati offerto a Baba.

Rifuggire dall’attaccamento al corpo “Il fulgente Signore che risplende in ogni atomo e pervade l’intero universo vi proteggerà sempre; Egli è il Signore onnipotente di Parthi che vi concederà bhakti (la devozione) e certamente vi aiuterà in tutti i vostri tentativi. Che altro si può comunicare a questa assemblea di anime nobili?” Educare è unità di pensiero, parola e azione Incarnazioni dell’Amore! L’uomo pensa di essere capace di condurre una vita comoda con l’aiuto della ricchezza, del cibo, degli abiti, delle case e di quant’altro ha acquisito. Questo non è vero: l’effettiva sopravvivenza di un essere umano dipende dalla grazia di Dio. Ci sono molte persone danarose in questo mondo; vivono tutte in modo piacevole? Che nessuno possa ottenere qualcosa in questo mondo senza la grazia di Dio è un dato di fatto, per cui, prima di tutto, l’uomo deve contemplare Dio. Si possono leggere moltissimi libri, Mother Sai novembre-dicembre 2005

acquisire svariati titoli accademici e visitare molti paesi, ma questo non può aiutare un essere umano a condurre una vita piacevole. La gente pensa di aver acquisito elevate qualificazioni accademiche, ma queste procurano solo una conoscenza libresca. Oggi constatiamo che ognuno è impegnato ad acquisire conoscenza dai libri, ma si dimentica che la gente in passato conduceva una vita più felice e migliore senza la conoscenza teorica. Le persone pensano che ottenere una educazione accademica e acquisire conoscenza dai libri sia vera educazione. No, quella non è vera educazione; l’educazione priva di educare non è vera educazione. CHE COS’È EDUCARE? EDUCARE È CIÒ CHE RIVELA LA DIVINITÀ LATENTE IN UN ESSERE UMANO. La Divinità è anche conosciuta come Consapevolezza. È solo grazie alla Consapevolezza presente in lui che ogni individuo è in grado di conoscere la natura del mondo circostante. Sfortunatamente, però, nessuno è capace di riconoscere questa Consapevolezza onnipervadente. In realtà è solo questa a proteggere ogni essere umano; nonostante 5

Discorso 03-09-2005 la propria educazione e istruzione, non si è sima ricerca sulla natura della mente, ma capaci di comprendere questa verità. questa non è mai stabile; la mente è come L’erudizione è negativa e artificiale, men- una scimmia pazza e il corpo è come una tre educare è positivo. La gente va all’este- bolla nell’acqua. Voi non siete questa scimro ad acquisire tale educazione artificiale; mia pazza né questa bolla nell’acqua. Il a che serve acquisire un tale tipo di educa- nome dato alla razza umana è “mankind” zione ? Ognuno dovrebbe invece sforzarsi (termine composto da “man”, uomo e di acquisire educare. Non occorre andare “kind”, genere; la parola “kind”, come nei paesi stranieri per questo: educare sgor- aggettivo, ha anche il significato di ga dall’interno e protegge la persona co- “gentile” – N.d.T.). Oggi, però, tale stantemente. Educare è l’unità di pensiero, “kindness” (gentilezza) non c’è più e il genere umano ha acquisito una mente di parola a e azione. scimmia. Oggigiorno non si trova neanche uno iota di gentilezza e compassione negli La vera Provenienza Chi ha compreso la sua vera natura è una esseri umani. persona veramente educata. Possiamo chiedere: “Chi sei?” “Chi è lui?” ecc., ma pos- Errori...di valutazione siamo ignorare chi siamo. Possiamo aver Educare significa realizzare la propria inacquisito una conoscenza enciclopedica su nata Divinità. Molti definiscono, l’innata tutto ciò che c’è al mondo, ma a che serve Divinità dell’uomo, Âtma; se quindi non si se non si indaga dentro se stessi chieden- comprende la natura dell’Âtma non si può dosi: “Chi sono io?” VERA EDUCAZIONE SI- capire la natura del corpo. Educare consiste nella comprensione della natura GNIFICA CERCARE DENTRO SE STESSI LA PROdell’Âtma. Quando qualcuno vi chiede quaPRIA VERA NATURA. Potete chiedere a qualcuno: “Signore! Da dove venite?” e quella le sia il significato della parola “se stesso”, persona risponde: “Vengo dall’India.” Pro- voi rispondete “io”, ma questo non è il siprio questa risposta, che quel tale viene dal- gnificato corretto di “se stesso”. Non è corl’India, ha una connotazione negativa. Bi- retto identificare “io” con “se stesso”, cioè sogna considerare il vero Io; quell’Io è la il corpo; “io” identifica “aham” (l’anima vera Provenienza. Senza comprendere que- individualizzata). FINCHÉ SI IDENTIFICA L’IO sta origine, se si dichiara semplicemente di CON IL SE STESSO-CORPO NON SI PUÒ COMvenire da questo o da quell’altro posto, non PRENDERNE IL VERO SIGNIFICATO. È SOLO si dà la risposta corretta. La risposta che QUANDO CI SPOGLIAMO DELL’ATTACCAMENTO egli viene dall’India si riferisce al corpo; il AL SE STESSO-CORPO E SVILUPPIAMO IL SENcorpo è venuto dall’India, ma la Consape- SO DI EQUANIMITÀ CHE POSSIAMO COMPRENvolezza è onnipervadente. Quando qualcu- DERE LA NATURA DELL’ÂTMA. Questo Âtma no domanda: “Chi sei?” la risposta corretta Tattva (il Principio Atmico) è ugualmente dovrebbe essere: “Io sono Io.” Se qualcu- presente in ogni essere; questo è il Princino risponde che viene dall’America o dal- pio Fondamentale ed è solo grazie a esso l’India, questo comporta un significato ne- che ogni essere vivente acquisisce valore. gativo. Noi spesso affermiamo che questo L’individuo deve riconoscere questo Prinè il nostro corpo, la nostra mente, il nostro cipio Fondamentale: solo allora meriterà di intelletto ecc.; queste affermazioni sono esser chiamato essere umano. In questo artificiali, non vere. Oggi si effettua moltis- mondo uccelli e bestie vivono assieme agli 6

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Discorso 03-09-2005 esseri umani e questi possono differenziarsi dagli animali solo quando l’uomo comprende l’Io Fondamentale, cioè l’Âtma Tattva. Fin dai tempi antichi, la gente dell’India si è impegnata nel realizzare questo “Io” Fondamentale che è presente in tutti gli esseri. In quest’era, le persone devono affrontare numerose difficoltà e preoccupazioni dato che la loro consapevolezza è limitata alle relazioni corporee; tale consapevolezza corporea è artificiale, non mostra il loro vero Sé. Bisogna sforzarsi di realizzare l’Io Fondamentale. Il corpo umano è effimero ed è destinato a morire un giorno o l’altro. Quando si parla di “io” non si dovrebbe limitarlo all’effimero corpo fisico, ma all’Io Fondamentale. Il corpo e il suo Abitante Il corpo è fatto dei cinque elementi ed è destinato a svanire presto o tardi, ma Colui che vi abita non ha né nascita né morte. L’Abitante interiore non ha alcun attaccamento ed è l’Eterno Testimone. Deha (il corpo umano), con cui noi ci identifichiamo dicendo “io”, è soggetto a continue nascite e morti, ma il Dehî (l’Abitante del corpo) è l’Eterno Devadeva (il Paramâtma, Dio). Mentre l’abito deha (il corpo) nasce e muore, Dehî è oltre la nascita e la morte ed è onnipresente. La Consapevolezza non ha nascita né morte, non ha inizio né fine. Essa è presente in tutti gli esseri come Eterno Testimone. Vi può esser capitato di vedere di fronte a casa vostra un mendicante che chiede l’elemosina con la preghiera Bhavati Mother Sai novembre-dicembre 2005

bhik¹amdehî (fate la carità). Rivolgendosi a voi in questo modo, egli vi ricorda la vostra vera natura di Divinità. Il termine “Dehî” si riferisce alla Divinità ed egli chiede l’elemosina a Dio Stesso. Quindi la vera educazione sta nel realizzare Dehî e non nella lettura di una quantità di libri che vi dà soltanto una conoscenza teorica. Perché correte dietro a questi libri? Questa conoscenza che ne deriva vi permetterà semplicemente di sbarcare il lunario, ma dietro a tutto questo c’è qualcos’altro che tutti dovete cercare. Possiamo definire “educati” tutti coloro che sanno leggere e scrivere? Si può dire qualcuno “educato” semplicemente perché ha ottenuto un diploma? Potete chiamare “educazione” ciò che non vi insegna le virtù? Se l’educazione serve solo a sopravvivere, non vediamo che uccelli e bestie vivono ugualmente? Si può acquisire grande ricchezza e diventare milionari con l’aiuto della conoscenza libresca e di elevati titoli accademici, ma poi la gente darà valore a un realizzato e non a chi ha accumulato enormi ricchezze. Finché il corpo è presente, ci si riferirà a una persona come “il tale, uno molto ricco, un re ecc.” La persona più felice Al presente, l’uomo è esposto all’inquietudine e alla mancanza di pace; quale potrebbe esser la ragione di questo stato di cose? NEANCHE UN SOLO INDIVIDUO VIVE TRANQUILLAMENTE; IL MONDO INTERO È IN SUBBUGLIO. È vero che l’educazione profana è necessaria per il proprio sostentamento in questo mondo, ma si deve andare oltre questo livello ed esplorare il regno della Consape7

Discorso 03-09-2005 volezza Universale che dirige e motiva ogni rano che i loro figli hanno impieghi ben essere vivente. Questa Consapevolezza è remunerati in America. In effetti, chi è vopresente in egual modo in ogni essere uma- stro figlio? Voi dite che il tale è vostro figlio no, dal mendicante al milionario. L’Io Fon- pensando alla relazione fisica con qualcudamentale è presente in te, in lui e in ogni no che ha un nome e una forma, ma, privati individuo. Ecco un piccolo esempio: suppo- del nome e della forma, chi è il figlio e chi è niamo che voi chiediate a qualcuno: “Chi è il padre? Tutti questi nomi e forme vengoil dottore?” Egli si alzerà immediatamente no acquisiti solo dopo che si è nati. dicendo: “Io sono il dottore.” In questo Quando un uomo emerge esempio il dottore, dicendo così, identifica dal grembo di sua madre se stesso con la sua professione, ma dimentica l’Io Fondamentale presente in lui. non ha una ghirlanda intorno al collo, non ci sono gioielli di perle Quando viene posta la domanda: “Dov’è né scintillanti ornamenti d’oro Dio?” la risposta naturale dovrebbe essere: o catene incastonate di pietre preziose “Egli è presente in tutti.” come smeraldi e diamanti. La stessa verità è custodita nell’aforisma Però intorno al suo collo “εvara­ sarva bhûtânâ¼” (Dio è l’Abiqualcosa c’è: tante interiore di tutti gli esseri) e anche Brahma unisce le conseguenze delle “εâvâsyam ida¼ sarva¼” (l’intero universue azioni passate in so è permeato di Dio). Ci sono differenti una pesante catena tipi di dolci come il mysore pak, il gulab e gliela pone al collo jamûn, il la¬¬u, il khova ecc.; i nomi sono al momento della nascita. differenti, ma l’ingrediente fondamentale (lo zucchero) è lo stesso in tutti. SIMILMENFintantoché c’è una relazione fisica tra voi TE, COLUI CHE COMPRENDE LA VERITÀ SECONe lui, lo chiamate “figlio”. Se il corpo periDO CUI LO STESSO ÂTMA TATTVA È PRESENsce, chi definite vostro figlio? Tutte queste TE IN OGNI ESSERE UMANO E, OLTRE A CIÒ, IN OGNI ESSERE VIVENTE, È LA PERSONA PIÙ FErelazioni sono fisiche e appartenenti al mondo; voi considerate qualcuno come LICE. Numerose persone devono oggi raggiungere tale livello di consapevolezza. Nei vostro parente, come amico o nemico, per tempi antichi, le persone si sforzavano di tutto il tempo in cui la relazione fisica esiraggiungere questo stato e quindi venivano ste. Quindi, non date mai importanza ecappropriatamente definite yogî. Esse com- cessiva a queste relazioni fisiche; è solo presero la verità in base a cui ogni essere quando vi innalzate al di sopra di esse che umano è, a tutti gli effetti, un’entità trina: realizzate l’Antaryâmin (il Motivatore inquello che pensa di essere, quello che gli teriore). Potete chiedere a uno qualunque altri pensano che sia e quello che veramente dei nostri ragazzi: “Dov’è Dio?” ed egli riè. Tutti e tre gli aspetti sono presenti nel- sponderà con spontaneità: “Dovunque. In l’individuo senza che ogni aspetto appar- effetti, tu sei Dio.” Questa relazione con tenga a una entità separata; questo princi- Dio è oltre il livello fisico del corpo. pio è immutabile ed eterno. L’Eroe...non considerato Nella vita, noi ci basiamo sempre sulle reTrascendere le relazioni fisiche Noi incontriamo spesso persone che dichia- lazioni fisiche, ma queste non sono perma8

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Discorso 03-09-2005 nenti: esistono oggi, ma possono cessare di esistere domani. Fin quando c’è vita nel corpo, voi dite: “Io sono.” Una volta che il corpo è morto, come fate a chiamare voi stessi “Io”? SE ESAMINATE A FONDO LA MATERIA, OGNI COSA DI QUESTO MONDO OGGETTIVO SI RIDUCE A ZERO; TUTTO CIÒ CHE VEDIAMO IN QUESTO MONDO È ZERO. Disgraziatamente, oggi noi consideriamo lo zero come un eroe (gioco di parole con i due termini inglesi “zero” e “hero”, la cui pronuncia è “ziro” e “hiro” – N.d.T.). Esiste, tuttavia, un Principio Fondamentale “Io” che è eterno; questo Principio Fondamentale è l’Eroe, presente in ogni individuo, ma non considerato. Esso è il Motivatore interiore. Noi spesso ci riferiamo al nostro corpo umano, fatto di carne e sangue, come “io”, ma il corpo fisico non è eterno: è come una nuvola passeggera che va e viene. Considerando tale corpo caduco come l’eterno “Io”, noi ci sforziamo spesso di tenerlo nelle comodità. Questo non è il rapporto corretto. IL CORPO VA USATO PER LO SCOPO PER IL QUALE CI È STATO DATO; L’UOMO È NATO PER REALIZZARE LA VERITÀ ETERNA. Ecco un piccolo esempio: avete celebrato il matrimonio di vostro figlio e accolto in casa una ragazza che definite vostra nuora. Prima del matrimonio con vostro figlio, chi era questa nuora? Quando lasciate questo mondo, la relazione termina. Tali relazioni sono come nuvole passeggere, ma, disgraziatamente, oggi noi trascorriamo la nostra vita ritenendo tali nuvole passeggere come le nostre vere relazioni. Questa non è la cosa giusta da fare. Ogni individuo dovrebbe desistere dal vivere sulla base del dehâbhimâna (l’attaccamento al corpo). Anche le persone colte provano attaccamento al corpo; esse si sforzano costantemente di mantenere il corpo fisico fornendogli delle comodità e solo a causa di questo attaccamento sono espoMother Sai novembre-dicembre 2005

ste al dolore e alle difficoltà. Quindi, liberatevi dell’attaccamento al corpo e coltivate l’attaccamento alla Verità Eterna. La gente desidera ardentemente il darµan di Râma, di K©¹²a e di altre Deità che sono i nomi dati ai corpi fisici indossati dalla Divinità in epoche differenti. Finché siete attaccati al corpo fisico non potete realizzare l’Âtma Tattva. In effetti, l’Âtma non ha alcun attaccamento. L’Âtma è presente in voi, in Me, in ogni individuo e in ogni essere vivente, come afferma l’aforisma “Ekâtma bhâva bhûtântarâtma” (lo stesso Âtma risiede in tutti gli esseri). La comprensione di questo Âtma onnipervadente è considerata vera spiritualità e non l’esecuzione di rituali come l’adorazione, i voti religiosi e i bhajan. Quando qualcuno chiese a Sîtâ: “Dov’è il tuo Râma?” ella rispose: “Il Signore Râma è sempre con me.” In genere, la gente si riferisce al corpo fisico del Signore Râma, figlio del re Daµaratha, ma, in realtà, il vero Râma non è riconducibile ad alcun individuo, né al figlio di qualche re né al genero di qualche altro: Egli è immanente in ogni essere vivente. Pensando alla relazione corporea, le persone spesso chiedono: “Da dove proviene tuo zio?” “Di dov’è tua zia?” ecc. Supponiamo che chiediate alla stessa persona: “Da dove vieni?” quella non può dare una risposta corretta: la verità è che tutti provengono dalla stessa Sorgente. Quando si comprende questa verità, non c’è più alcuna preoccupazione o dolore. Tale verità universale, quindi, deve essere compresa. SE VOI NON SVILUPPATE FEDE NELL’UNITÀ, MA SEGUITE LA DIVERSITÀ, TUTTA LA VOSTRA VITA SARÀ UN CAOS. Non abbiate attaccamento al mondo; coltivate invece l’attaccamento spirituale. Vivendo in armonia con i vostri fratelli otterrete la felicità e godrete dell’Unità tra tutti gli esseri umani; il vero devoto è colui che ha realizzato questa Unità. L’Unità porta 9

Discorso 03-09-2005 alla Purezza che, a sua volta, conduce alla fino a 100 anni, ma sono incapaci di realizDivinità. Chi non ha sperimentato tali Uni- zare questa unità vedendo invece dovuntà, Purezza e Divinità confina se stesso al- que la dualità. Questo non può esser defil’attaccamento al corpo e rimarrà nito vera sâdhanâ. Solo colui che ha reaintrappolato nel ciclo delle nascite e delle lizzato il Brahman non duale (Advaita) può esser considerato vero mânava (un essere morti. Voi siete tutti al corrente della distruzione umano); cercate quindi di realizzare l’unità causata dal maremoto (tsunami) che ha in- nella diversità e sperimentate la beatitudivestito i villaggi della costa orientale del- ne rimuovendo il sentimento della dualità. l’India alcuni mesi fa. Più recentemente, in In effetti l’unità è la Divinità e questa DiviAmerica, un devastante uragano ha som- nità è immanente in voi. Finché rimarrete merso alcune città e villaggi. L’intera re- sotto l’influenza della dualità non potrete regione appariva come una vasta distesa d’ac- alizzare tale unità. Realizzate l’unità, speriqua e nessuno sapeva chi fosse sopravvis- mentate l’unità e diffondete l’unità in tutto suto o annegato. Solo dopo che le acque si il mondo; solo l’unità porta alla purezza e la sono ritirate è stato possibile fare una sti- purezza sviluppa l’amore. Soltanto se svima dell’entità del danno causato alla vita e luppate tale puro amore sarete capaci di comprendere qualsiasi cosa del regno spialle proprietà. rituale. Approfitterò di qualche altra opportunità per spiegare con maggiori dettagli il La vera sâdhanâ concetto di Amore puro. Com’è possibile Incarnazione dell’Amore! Evitate l’attaccamento al corpo e realizza- che vi impantaniate negli attaccamenti mate l’unità nella Divinità presente ovunque; teriali e, ciononostante, aspiriate alla Divinità? Tenetevi dunque lontani da tutti gli atquesta è la vera sâdhanâ. OGGI LE PERSONE SEGUONO UNA SÂDHANÂ taccamenti e raggiungete l’unità. PER OTTENERE QUALCOSA PENSANDO SEMPRE A QUALCOS’ALTRO; LA CONSEGUENZA È CHE SONO INCAPACI DI RAGGIUNGERE LO SCOPO.

LA

COLPA DI QUESTO RISIEDE NELL’ATTEN-

ZIONE DUALE DI QUESTI INDIVIDUI E NON NEL MONDO OGGETTIVO.

ASSICURATEVI

CHE LA

VOSTRA SÂDHANÂ PROCEDA SULLA STRADA GIUSTA ; SOLO ALLORA POTRETE REALIZZARE L’UNITÀ NELLA DIVERSITÀ.

Numerose persone vivono una vita lunga, alcune persino

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Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho……..” Praµânti Nilayam, 3 settembre 2005, Sai Kulwant Hall, Congresso Medico Internazionale Sai (Tratto dal testo inglese pubblicato sul sito internet dello ›rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)

Mother Sai novembre-dicembre 2005

Discorso 17-08-2005

Congresso sull’Educazione nel 21° secolo (Cronaca delle giornate)

Il 17 e il 18 agosto di quest’anno, a Praµânti Nilayam, sotto l’egida dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, è stato organizzato un Congresso internazionale sul tema: “Educazione nel 21° secolo - Educazione a Educare”. Molti eminenti educatori e amministratori scolastici sono stati invitati a partecipare al dibattimento e a condividere le proprie opinioni, esperienze e competenze, sotto la piena direzione e guida del Magnifico Rettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. La sessione inaugurale del Congresso si è svolta la mattina del 17 agosto nel Sai Kulwant hall. Baba è arrivato nella sala, pittorescamente decorata, alle 8, durante il canto degli inni vedici da parte degli studenti. I delegati, che avevano già preso posto sul palco, si sono alzati per accogliere Baba tra loro. I lavori sono cominciati con µrî Anil V. Gokak, vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, che ha dato il benvenuto ai delegati e all’illustre giudice M.N. Venkatachaliah, ospite d’onore del Congresso. Venkatachaliah è una figura di grande rilievo nell’ambiente giuridico indiano, avendo ricoperto numerose posizioni chiave, inclusa quelle di Magistrato Supremo del Sistema Giudiziario Indiano, di Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani e Presidente del Comitato di Revisione Costituzionale. Il giudice Venkatachaliah, nel suo messaggio inaugurale, ha evidenziato i problemi che tormentano la società moderna e ha presentato una retrospettiva storica dell’evoluzione della società umana durante i trascorsi tre secoli. Egli ha affermato che alcuni degli ancora pressanti problemi che questa società deve oggi fronteggiare sono la neutralità morale della scienza e la disumanizzazione della ricchezza e del potere. L’uomo ritiene di dover conquistare la natura, ma ciò è un grave errore, poiché l’uomo stesso è parte della medesima natura che egli aspira a conquistare. Questo non significa che scienza e tecnologia non siano state d’aiuto all’umanità. Al contrario, esse hanno notevolmente migliorato le condizioni di vita della gente. Di per sé, conoscenza, ricchezza e potere non sono negativi, ma lo diventano con l’uso sbagliato. L’oratore ha puntualizzato ciò con una battuta: “Se pensi che l’educazione sia costosa, prova l’ignoranza!” Ha inoltre affermato che questo Congresso non è giunto in un momento troppo tardivo e non poteva essere scelto luogo d’incontro più appropriato di Praµânti Nilayam, dove è in corso il più grande esperimento d’amore, servizio e compassione. L’erudito oratore ha concluso osservando che, alla presenza di una Figura tanto elevata come quella di Bhagavân Baba, è opportuno restare in silenzio, comprendendo e assimilando il Suo Insegnamento e il Suo Messaggio. Acconsentendo alle preghiere di quanti erano presenti nella sala, Baba ha concesso il Suo Discorso Divino. Ha poi graziosamente e amorevolmente fatto dono di oggetti ricordo a tutti i delegati. Quindi, i partecipanti si sono riuniti nel settore amministrativo dell’università per proseguire i loro dibattiti. Nel pomeriggio, due studenti hanno presentato il resoconto dei dibattiti della sessione del mattino. Proseguendo, c’è stata una rappresentazione, da parte degli studenti anziani dell’Istituto, Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 17-08-2005 intitolata “C’è una sola casta, la casta dell’Umanità; c’è una sola religione, la religione dell’Amore”, che ha illustrato le origini, gli insegnamenti e i credo delle maggiori religioni nel mondo e come ciascuna di esse sia stata creata da Dio per l’elevazione dell’umanità, secondo tempi e circostanze specifici. Sebbene esse possano differenziarsi nei loro riti esteriori e nelle cerimonie, l’insegnamento fondamentale è lo stesso. Tale concetto è stato sviscerato con molta chiarezza in una scena dove quattro venditori stanno reclamizzando il medesimo prodotto: delle candele colorate. Sebbene tutte le candele emanino la stessa luce, ognuna è stata confezionata in modo differente e ogni venditore afferma che il suo prodotto è il migliore e lo promuove in modo del tutto personale. Ciò non è molto dissimile da quanto potrebbe accadere in ambito socio-religioso nel mondo odierno. Al termine della rappresentazione, Baba ha amorevolmente concesso di farsi fotografare con i partecipanti e ha accettato l’ârati prima di ritirarsi nella Sua residenza. Il giorno successivo, dopo il darµan del mattino e la sessione dei bhajan nel mandir, i partecipanti si sono trasferiti nel settore amministrativo dell’Istituto per una riunione che è stata presieduta da µrî Venu Srinivasan, Presidente e Amministratore delegato della TVS Motors Ltd. Nel pomeriggio, si sono tutti riuniti nel Sai Kulwant hall per partecipare alla cerimonia di chiusura del Congresso. Dopo che Baba ha concesso il Suo darµan, e si è seduto sul palco, il vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, µrî A.V. Gokak, ha fatto alcune considerazioni introduttive e ha invitato µrî Sanjay Sahni, preside del campus di Brindavan, a dirigere i lavori. ›rî Sahni ha quindi accolto l’ospite d’onore dell’occasione, signora Kumud Bansal, segretaria del Governo dell’India per la scuola primaria e secondaria. Egli ha anche presentato gli oratori per la sessione di commiato del Congresso. I primi due, studenti dei corsi postlaurea, hanno letto ad alta voce i resoconti dei lavori del giorno. Dopo di ciò, µrî Sanjay Mahalingam, un erudito ricercatore del Dipartimento Amministrativo dell’Istituto, ha iniziato, riportando brani di una lettera aperta, inviata da un sopravissuto della seconda Guerra Mondiale agli “insegnanti del mondo”. L’autore della lettera era stato testimone di orrori inenarrabili perpetrati da ingegneri, medici e infermieri durante la sua detenzione in un campo di concentramento. Queste persone, che erano state formate per servire la società, erano in quel tempo coinvolte in crudeli uccisioni. Nella sua amara lettera, egli faceva riferimento ad essi come a “colti mostri” e “intelligenti psicopatici”. Concludeva con un appello a tutti gli insegnanti, affinché educhino i propri studenti in modo tale da renderli più umani. ›rî Mahalingam ha detto che, se oggi il campo dell’educazione presenta un desolato scenario, il sistema educativo disposto da Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba contiene la promessa di un futuro più luminoso. Egli ha concentrato l’attenzione del pubblico sui molti obiettivi raggiunti dagli studenti dell’università: le straordinarie dimostrazioni di coraggio e resistenza che gli stessi evidenziano durante l’incontro annuale di Sport e Cultura e i numerosi riconoscimenti a livello nazionale ottenuti negli esami. Un caso su tutti è rappresentato dal miglior risultato di tutta l’India ottenuto da uno studente del corso M.Sc. (Fisica) nell’esame GATE, sostenuto lo scorso anno. L’oratore ha anche fatto riferimento all’imminente riunione degli ex studenti della facoltà di Economia dell’Università e ha sottolineato come essi abbiano reso orgogliosa la propria 12

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Discorso 17-08-2005 “Alma Mater” non solo raggiungendo elevate posizioni nel campo lavorativo, ma anche grazie al nobile comportamento e all’integrità che hanno fatto ottenere, a loro e all’università, apprezzamenti dal mondo del lavoro. Inoltre, µrî Mahalingam ha evidenziato che non è solo per il raggiungimento del successo mondano che Sai Baba ha chiamato i Suoi studenti a Sé. Nella visione dell’università, data dallo Stesso Baba, Egli afferma: “Lo scopo principale di questa università è di incoraggiare a coltivare l’autoconsapevolezza e la fiducia in sé, in modo che ognuno di voi possa ottenere il sacrificio di sé, raggiungendo così l’autorealizzazione.” “È questo scopo elevato che rende gli studenti di Baba unici e davvero speciali”, ha concluso µrî Mahalingam. Dopo tale intenso e illuminante discorso vi è stato un altro intervento di Jagadish Chandra che sta attualmente conseguendo il suo M. Phil. in bio-ottica. Egli ha parlato dei Valori Umani di Verità, Rettitudine, Pace e Amore, affermando che essi sono le colonne dell’edificio dell’autorealizzazione. Citando aneddoti tratti dagli Insegnamenti di Swami, ha diffusamente parlato del significato dei Valori Umani nella nostra vita quotidiana. Ha detto che la più grande fonte di ispirazione su questo sentiero è Baba Stesso, poiché, attraverso i progetti di servizio, quali il “Progetto Acqua Potabile” e gli “Ospedali di Alta Specializzazione”, Egli esemplifica tali Valori. L’oratore ha sottolineato l’enorme fortuna, da parte degli studenti, di avere Baba come Maestro, poiché Egli, col Suo Amore altruistico, li plasma costantemente, perché diventino esseri umani migliori e, infine, fa ottener loro il dono inestimabile della visione del Sé: ›rî S.V. Giri, ex vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha parlato dell’unicità del sistema educativo creato da Baba, che è stato da Lui definito “Educare”. Ha detto che l’università orienta gli studenti verso il benessere sociale e che l’educazione non dovrebbe mai essere rimossa dal contesto della società e dalla sua elevazione. Egli ha inoltre proseguito dicendo che i notevoli risultati del sistema educativo di Sai Baba devono essere imitati a beneficio di tutta l’umanità: l’Istituto Educativo Sathya Sai in Tailandia e la scuola Sathya Sai in Zambia hanno dimostrato che è veramente possibile fare tutto ciò anche senza la Presenza fisica di Swami, poiché la Sua Grazia e la Sua Compassione non hanno limiti territoriali. La signora Kumud Bansal, oratore successivo, ha osservato che, mentre i problemi di disciplina nelle scuole del Paese non sono molti, la stessa cosa non può dirsi per i college e le università. In merito a ciò, le Istituzioni Educative, gestite da Baba, si distinguono come oasi, dato l’elevato livello e la condotta degli studenti delle Sue università. Ella ha pregato Baba di concedere la Sua costante guida e le Sue benedizioni. Il vicerettore dell’università, µrî A.V. Gokak, ha poi esposto alcune note conclusive, facendo così calare il sipario su un Congresso davvero illuminante, che non solo ha posto in luce i problemi che deve affrontare il sistema educativo odierno, ma ha anche offerto una pronta soluzione nella forma di un approccio basato sui Valori Umani, come avviene nelle scuole e nei college di Sai Baba. Lo ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning è già stato riconosciuto come il gioiello più prezioso, fra le università indiane, dal Comitato Nazionale di Valutazione e Accreditamento che, nelle sue valutazioni, afferma: “Questo modello è degno di emulazione da parte degli istituti di istruzione superiore sia del Paese sia altrove, per far sì che i benefìci derivanti Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 17-08-2005 possano dare, quanto prima, rapidi risultati su larga scala.” Tali riconoscimenti, che aumentano la consapevolezza dei tesori che la nostra antica cultura indiana ha da offrire alla società moderna, non solo nel campo educativo, ma anche in altri settori, sono destinati a sortire un “effetto valanga”, che trasformerà il mondo in cui viviamo, e il sogno del cielo in terra diventerà, allora, una realtà.

Unità, Purezza, Divinità secondo Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba “Durante la fanciullezza, l’uomo ha interesse solo a giocare con gli altri bambini. Nella giovane e media età, è intrappolato nelle cose del mondo e profondamente impegnato a guadagnar denaro. Infine, nella maturità, egli desidera questo e quello senza contemplare Dio neanche quando è vecchio. In questo modo, egli spreca la sua preziosa nascita umana.” Una Conoscenza latente in ognuno A questo mondo, ci sono milioni di persone istruite. Dal bambino all’esperto uomo maturo, tutti sono interessati a leggere libri e ad accumulare conoscenza. Ma, in che modo traggono benefìci dall’aver acquisito una conoscenza libresca? Un’istruzione del genere può solo aiutarvi a procurarvi di che vivere. Dal povero al milionario, tutti vogliono che i propri figli siano ben istruiti. Per provvedere a un’istruzione qualificata per i loro figli, i genitori sono pronti a spendere qualsiasi somma di denaro e a contrarre persino debiti (addirittura oltre le proprie possibilità). Nonostante il fatto che i genitori debbano affrontare numerose difficoltà nell’istruzione dei figli, questi non nutrono alcuna gratitudine nei confronti dei loro

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benefattori né si chiedono: “A chi devo tutto il mio sviluppo? Chi mi ha permesso di essere ciò che sono oggi?” A questo punto, dovremmo cercare il vero scopo dell’educazione. Si possono studiare quantità di libri e padroneggiare svariate branche della conoscenza, ma si può in tal modo ottenere pace e tranquillità? Tutta la conoscenza che acquisiamo dai libri può soddisfare solo i nostri bisogni materiali. Di fatto, la vera conoscenza è latente in ognuno. La donna non è indietro rispetto all’uomo nel profitto accademico. Le persone pensano che l’istruzione conferisca loro rispetto e stima, ma mancano di vera saggezza nonostante i loro elevati risultati accademici. ATTUALMENTE, I GENITORI VOGLIONO CHE I FIGLI OTTENGANO UN’ISTRUZIONE ORIENTATA ESCLUSIVAMENTE AL LAVORO, MA A CHE SERVE UNA SIMILE EDUCAZIONE SE NON APPORTA, NEI GIOVANI, UNA TRASFORMAZIONE? Essi non ne traggono benefìci né riescono a dare alcun aiuto ai propri genitori. L’uomo moderno sviluppa l’ego a causa dei suoi risultati nel campo dell’istruzione. Umiltà, vero scopo del processo educativo L’umiltà è la caratteristica della vera educazione. Se un uomo manca di viveka (discriminazione) e di vinaya (umiltà), tutta la

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Discorso 17-08-2005 sua educazione non ha alcun valore. Do- dall’ospite principale nel suo discorso; egli vreste comprendere che la vostra istruzio- ha chiesto: “Tutti studiano e imparano; ma ne ha per scopo il benessere e il progresso qual è il risultato finale?” della società. Ma in quale modo la società trae beneficio dalle persone istruite? In ef- I risultati dell’educazione moderna fetti, voi imparate molte cose dalla società La gente spende migliaia di rupie per ace ne traete benefìcio, ma il potere della di- quisire un’istruzione accademica; qual è il scriminazione, che si trova persino nelle ruolo che le persone istruite svolgono oggi persone illetterate, non si riscontra oggi nella società? Contribuiscono alla pace sonelle cosiddette persone istruite. Visto che ciale? Cercano di favorire la trasformazioquesto è lo stato effettivo delle cose, per- ne degli individui? No. In effetti esse sono ché le persone istruite dovrebbero gonfiar- incapaci di insegnare la disciplina ai loro si di ego? OGGI, TRA GLI STUDENTI, NON C’È stessi figli i quali, in maggioranza, si attegQUASI NESSUNA UMILTÀ; ESSI NON MOSTRANO giano a ben educati e umili in presenza dei ALCUN RISPETTO VERSO GLI ANZIANI E NON loro genitori, ma si comportano da teppisti COMPRENDONO LE LORO RESPONSABILITÀ VERappena escono di casa. GLI STUDENTI DOVREBBERO IMPEGNARSI A OTSO LA SOCIETÀ . A CHE SERVE LA MERA ACQUISIZIONE DI CONOSCENZA LIBRESCA SE TENERE UN BUON NOME NELLA SOCIETÀ ; NON SI RISPETTANO GLI ANZIANI NÉ SI SERVE L’EDUCAZIONE ATTUALE LI RENDE MATERIALILA SOCIETÀ? Chi conduce una vita simile STI E NON LI PREPARA A VOLGERSI ALL’INTERnon è coerente con la sua natura; il suo NO PER ASCOLTARE LA VOCE CHE VIENE DA LÌ. camminare, parlare, leggere, scrivere, e ogni Si dovrebbe acquisire l’Âtma Prabodha (la altra cosa, diventano una posa. Se questo è Conoscenza Atmica); questa è vera eduil risultato dell’istruzione accademica, per- cazione. In mancanza di consapevolezza del ché mai uno dovrebbe andare all’universi- Sé, tutta l’altra conoscenza è inutile. Pertà? Ogni studente deve chiedersi: “Che cosa ché si dovrebbe cercare una simile istrusto facendo al college? Che cosa dovrei zione? fare?” Egli potrà comprendere il vero si- Le persone sono interessate a esercitare la gnificato dell’educazione solo quando met- loro influenza e il loro potere; non fanno terà in atto questa autoricerca. La sempli- alcuno sforzo per purificare la mente e il ce conoscenza acquisita dai libri non è vera cuore. Questo è il risultato dell’istruzione educazione, ma soltanto il trasferimento del moderna; la gente ha imparato a parlare contenuto di pustaka (il libro) dentro dolcemente, ma non traduce le proprie pamastaka (la testa) e viceversa. In tal modo, role in azioni. la gente è intrappolata fra il libro e la testa Incarnazioni dell’Amore! senza comprensione del vero significato del Imparare semplicemente a memoria il conprocesso educativo. Le persone sprecano tenuto dei libri non è importante. Dovreste il loro tempo nel maturare una conoscenza assorbire gandha (l’essenza) di tutti i teorica invece di acquisirne una pratica. gra¾tha (i testi); questa è vera educazioSenza dubbio nei libri c’è molta informa- ne. Si leggono un mucchio di libri, ma a che zione, ma a che cosa serve se la testa è scopo? Le persone citano solo ciò che altri piena di sporcizia? Con una simile istruzio- hanno detto. È questo che dovete imparane, non potrete mai raggiungere i risultati re? Dovreste dare ascolto ai suggerimenti, desiderati. La stessa cosa è stata illustrata alle parole della vostra voce interiore e diMother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 17-08-2005 viderle con gli altri, ma oggi ben pochi la nelle scuole, gli studenti mancano di conopensano così. scenza pratica; essi danno importanza soltanto alla conoscenza tratta dai libri e diCome riso cotto a metà ventano “libri” essi stessi. La vera educaIncarnazioni dell’Amore! zione è quella che origina dal cuore; esso è Dovete mettere in pratica almeno uno o due molto importante per l’esistenza umana. princìpi di ciò che avete imparato e servire Alla nascita di un bambino, la prima cosa da esempio agli altri. Ci sono molti colti che si controlla è il battito del cuore. Dostudiosi, ma mettono in pratica ciò che han- vreste fare assegnamento più sul cuore no imparato? Sembrano persone eminenti, spirituale che su quello fisico. “COSCIENma, nel comportamento, sono dappoco. Il ZA” È UN ALTRO NOME PER IL CUORE SPIRIfine dell’educazione è il carattere; dovrem- TUALE; DOVETE MANTENERLO PURO E QUEmo considerarlo come il nostro vero e pro- STO DOVREBBE ESSERE IL VOSTRO IMPEGNO prio alito di vita. Senza il carattere, l’edu- PRINCIPALE. Qualunque cosa fatta con amore cazione è inutile come riso cotto a metà. e purezza di cuore vi darà beatitudine; essa Dovremmo mettere in pratica almeno uno è, in effetti, latente in ognuno, ma l’uomo o due princìpi e solo allora azzardarci a esor- non ha coscienza di questa verità. Tutti dotare gli altri. In ogni essere umano ci sono vrebbero fare ogni sforzo per manifestatre princìpi importanti: manas (la mente), re la propria Beatitudine innata. buddhi (l’intelletto) e Âtma (il Sé). Qual è la natura di questa Beatitudine? Qual è la natura del Sé? Esso è onnipervadente. La vera educazione è quelNityânandam parama sukhada¼ la che sprigiona dal cuore; in questo contekevalam jñânamûrtim dvandvâtîtam sto ci si riferisce al cuore spirituale e non a Dio è l’Incarnazione quello fisico. Ci sono molte anime nobili che della Beatitudine eterna. propongono ideali alla società, traducendo Egli è Saggezza assoluta, la loro conoscenza in azione. SE VOI NON al di là delle coppie di opposti. AGITE COERENTEMENTE AI PRINCÌPI, TUTTA LA VOSTRA EDUCAZIONE DIVENTA INUTILE. È IMLa Beatitudine trascende la dualità. Fino a quando si è immersi nella dualità non la si PORTANTE QUELLO CHE FATE E NON QUELLO CHE DITE. O VUNQUE ANDIATE, IL VOSTRO può sperimentare. Prima di tutto, si dovrebbe COMPORTAMENTO DOVREBBE ESSERE ESEMcomprendere il principio di unità. L’unità PLARE: QUESTO È CIÒ CHE MI FA PIACERE. porta alla purezza e la purezza conduce alla Divinità. Un vero essere umano è quello che persegue l’unità, la purezza e la diviniMantenere puro il cuore spirituale La felicità è l’unione con Dio. Voi non siete tà; in caso contrario, non è migliore degli dei semplici mortali; tutti sono essenzial- uccelli e delle bestie. In primo luogo purifimente divini. Al fine di realizzare la vostra cate i vostri sensi e sviluppate unità. vera natura mettete in pratica ciò che pre- Considerate tutti come vostri fratelli e sodicate: solo allora potrete sperimentare la relle, e vivete in armonia. beatitudine che è, in verità, la vera natura dell’uomo. Perché dovreste abbandonare La Felicità risiede nell’Unità ciò che vi è naturale e condurre una vita Negli incontri pubblici udiamo gli oratori riartificiale? Ovunque si guardi, nei college e volgersi alle persone come “fratelli e sorel16

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Discorso 17-08-2005 le”: ma pensano davvero quello che dico- della Conoscenza. Riflettete sempre sul no? Trovate forse unità, oggi, tra fratelli e principio fondamentale della vita “gli esseri sorelle? No. La vera Felicità si trova nel- sono molti, ma il Principio Divino è unico”, l’Unità. La vita umana può esser parago- e riconoscete così che Esso è presente in nata a un albero: le nostre relazioni sono tutti in forma di Âtma. L’Âtma è Âdhâra come i rami e i ramoscelli e la contempla- (il sostegno) e il corpo è l’adheya (il sostezione di Dio è come un fiore da cui otterre- nuto). Considerate l’Âtma come base della te il frutto della beatitudine. vostra vita e ogni altra cosa si sistemerà. Studenti! Tutti possono avere la visione dell’Âtma, Potete sicuramente acquisire la conoscen- tutti sono dotati di questo potere. INDAGATE za profana, ma non dovreste accontentar- DENTRO VOI STESSI: CHE COSA AVETE RAGvene. Volgetevi all’interno e acquisite an- GIUNTO STUDIANDO UNA QUANTITÀ DI TESTI che la Conoscenza spirituale. Solo allora VOLUMINOSI? SIETE DIVENTATI DURI DI CUOpotrete raggiungere la Pace. RE. SE QUESTO È IL RISULTATO DELLA VOIncarnazioni dell’Amore! STRA EDUCAZIONE, PERCHÉ MAI DOVRESTE STUL’AMORE È L’ESSENZA DELL’EDUCAZIONE; DIARE? Prima di tutto sviluppate l’amore; SENZA DI ESSO L’EDUCAZIONE È ARTIFICIOSA. quando avrete l’amore in voi, tutti diventeSviluppate quindi, innanzitutto, l’amore. ranno vostri amici. Se il vostro cuore non è Comprendete che l’Abitante Interiore è colmo d’amore, la vita diviene artificiosa; unico, nonostante i corpi siano diversi. At- senza l’amore essa non ha significato. Se tenetevi a questo principio fondamentale e ognuno divide il proprio amore con il prossperimentate Ânanda (la Beatitudine). Vi simo, non c’è alcuno spazio per l’odio; date siete qui riuniti così numerosi. L’attenzione il vostro amore a tutti e vivete come fratelli di ognuno è focalizzata su Swami; allo stesso e sorelle. Oggi, persino tra questi ci sono modo, fate che le vostre menti siano sem- conflitti e differenze, perché essi mancano pre focalizzate sulla Divinità, contemplate della giusta comprensione. Gli individui non Dio e servite gli altri. Potete ben immagi- comprendono il vero significato dell’amonare la gioia che sperimenta una persona re; il loro amore è intriso di fisicità e sentiche, avendo sofferto la fame per dieci giorni, menti terreni. Quando comprenderete il venga servita di un pranzo sontuoso; pote- principio dell’amore e svilupperete relaziote immaginare la gioia che porta un bell’ac- ni d’amore, tutti diverranno uno. quazzone quando in tutti i depositi e i laghi I Veda affermano: “Sahasraµîr¹â è rimasto solo un filo d’acqua. Servite in puru¹a­”, che significa che tutte le teste, questo modo coloro che hanno disperato tutti gli occhi e tutti i piedi sono Suoi. Una bisogno del vostro aiuto; date loro felicità. volta compreso il principio di unità, che è Potrete raggiungere la Divinità solo attra- presente in tutti, potrete vivere in armonia, verso il servizio. La vita umana è preziosis- nel vero spirito di fratellanza. sima, ma l’uomo si comporta come un animale e quindi la spreca. Il più grande di tutti Studenti! La nostra mano ha cinque dita; ogni dito ha Essendo dei vidyârthin, dovreste sforzar- un dovere specifico, ma tutti lavorano alvi di ottenere la vera Vidyâ (Conoscenza); l’unisono e in armonia nell’assolvere un non ha senso leggere semplicemente dei li- compito. bri senza comprendere il vero significato Una volta, le dita presero a discutere circa Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 17-08-2005 quale di loro fosse più importante. Il pollice Eliminare l’ego per conoscere la Realtà disse: “Senza di me non si può affrontare Studenti! alcun lavoro, per cui sono io il più grande.” Dovete condurre la vostra vita in modo Allora l’indice sorrise e replicò: “Guarda, esemplare. In effetti, tutti gli ideali sono lapollice! Come puoi fare un qualunque lavo- tenti in voi; essi non possono essere apprero senza il mio aiuto? Inoltre io vengo usato si dai libri. Il principio dell’Io è comune a come indicatore per identificare le persone tutti. Se qualcuno chiede: “Chi è Sai Baba?” e quindi io sono più grande di te.” Il medio Io rispondo: “Io”. Se qualcuno chiede: “Chi intervenne dicendo: “Ciò che dite non ha è il vicerettore?” egli risponde: “Io”. La sinsignificato. Io sono il più alto e voi mi servi- gola lettera “I” (che in inglese significa te, due da una parte e due dall’altra. Per “io” – N.d.T.) rappresenta il principio questo il più grande sono io.” A quel punto dell’Âtma. I Veda dichiarano: parlò l’anulare: “La vostra ignoranza mi fa ridere; non sapete che le persone mi adorEkam evâdvitîya¼ brahma nano di anelli d’oro con pietre preziose “Dio è Uno senza secondo.” come diamanti, smeraldi, topazi ecc.? Quindi, io sono il vostro re.” La vera spiritualità consiste nel conoscere Da ultimo il mignolo disse: “Io sono sempre il proprio vero Sé, ma voi siete incapaci di davanti a voi, sia quando c’è da insegnare conoscerLo in quanto vi identificate col una lezione a qualcuno o punire un colpe- corpo. Questo fa nascere l’ego e chi ha vole, per cui io sono il vostro capo e voi ego non può conoscere la Realtà. Il vostro dovete seguirmi.” benessere e quello degli altri sarà assicuraMentre le dita stavano discutendo tra loro to quando avrete la ferma convinzione che in tal modo, il cuore si fece sentire: “O igno- tutti sono uno; sviluppate tale spirito di uniranti! Ognuno di voi è importante come gli tà. Non vi potete aspettare che la Divinità altri; senza unità e armonia fra di voi non si manifesti in voi se non coltivate una simipotete affrontare alcun compito. In effetti, le unità. I Veda hanno ammonito: voi rappresentate i cinque Valori Umani che sono come i cinque aliti vitali dell’essere “Procediamo tutti insieme, umano.” All’udire queste parole di saggezcresciamo tutti insieme, za, le cinque dita compresero il loro errore stiamo uniti e condividiamo e chinarono, vergognosi, la testa. la nostra conoscenza. UNA PROFONDA INDAGINE RIVELA CHE IL CUOViviamo insieme in amicizia RE È PIÙ GRANDE DI TUTTI; IL CORPO, LA MENTE e armonia.” E L’INTELLETTO SONO SEMPLICI STRUMENTI, Alcuni studenti non mettono in comune con PER CUI, IN OGNI TENTATIVO, SI DOVREBBE gli altri neanche i loro libri di testo; come SEGUIRE IL SUO CONSIGLIO. Comprendete che tutti sono uno e hanno possono ottenere la felicità se sono così uguale importanza; non diventate egoici egocentrici e gretti? Dovreste stare tutti pensando di essere i soli veramente impor- uniti: dove c’è Unità c’è Beatitudine. tanti. Non sciupate il vostro prezioso tem“Io vedo solo Amore negli altri” po in vane argomentazioni. Siate amichevoli con tutti e affrontate le Incarnazioni dell’Amore! C’è una sola cosa che dovete imparare: sfide della vita in unità e armonia. 18

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Discorso 17-08-2005 sviluppate l’Amore! Lo stesso principio SVILUPPATE L’UNITÀ, SIATE CORAGGIOSI E MAd’Amore è presente in voi, in Me e in ognu- TURATE LA FORZA NECESSARIA AD AFFRONTARE no. Io vedo solo Amore negli altri: quindi, LE VICISSITUDINI DELLA VITA. per Me, tutti sono uno. Anche voi dovreste Non voglio sottrarvi ancora molto tempo. sviluppare simili sentimenti di amore e ugua- Fate sì che qualunque cosa abbiate impaglianza. Tutti sono uno, siate equanimi con rato qui si imprima nel vostro cuore: solo tutti: questo è ciò che dovete imparare oggi. allora potrete avere la Pace e la vostra eduIncarnazioni dell’Amore! cazione avrà un significato. Oltre ad acquisire la conoscenza profana, Incarnazioni dell’Amore! dovete sforzarvi di comprendere il princi- Io riverso il Mio Amore e le Mie Benedipio di unità; soltanto allora potrete ottenere zioni su tutti voi. Siate sempre uniti e tral’accordo e l’armonia. Prendete, per esem- scorrete il vostro tempo in beatitudine. Fate pio, questa rosa: essa è fatta di molti petali. contenti i vostri genitori: sono loro che vi In egual modo il nostro cuore può essere hanno dato il corpo, per cui, prima di tutto, paragonato a un fiore e le virtù ai petali; i esprimete loro gratitudine per questo dono. petali di una rosa possono appassire e ca- Solo allora potrete provare soddisfazione dere il giorno dopo, ma il fiore del cuore nella vita. rimane sempre fresco. Esso è simbolo del (Baba conclude il Discorso con il bhajan: principio di unità. La gente adora i navagrahâ (i nove pia- “Prema mudita manase kaho...”). neti) per invocare le loro benedizioni; voi Praµânti Nilayam, 17 agosto 2005, potete aver osservato che c’è perfetta uniSai Kulwant Hall, tà e armonia tra i nove pianeti. (Con un Congresso sul tema: Educazione a “Educare” movimento della mano, Baba materializza un anello d’oro incastona(Tradotto dal testo inglese to con nove tipi di gemme – N.d.T.). Qui pubblicato sul sito internet potete vedere un navaratna (anello comdello ›rî Sathya Sai Central Trust posto di nove gemme); chiunque lo indossi di Praµânti Nilayam) sarà protetto dai navagrahâ ovunque vada.

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“Ricontatto”

Esperienze

Incontro degli ex studenti Per gli ex studenti della Scuola di Gestione Aziendale, Economia e Finanza, dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, a Praµânti Nilayam, è stato un emozionante viaggio nei meandri della memoria essere riuniti ai Piedi di loto del loro amato Swami il 20 e il 21 agosto 2005 per la riunione, appunto, degli ex studenti, appositamente definita “Ricontatto”. L’incontro è stato organizzato in occasione della vigilia del ventesimo anniversario della facoltà, che coincide con l’ottantesimo anno dell’Avvento di Bhagavân. La scuola, che mette a disposizione lo MBA (la Specializzazione in Gestione Aziendale), fu inaugurata il 21 agosto 1986 e fin da allora Baba ha avuto un profondo interesse nel crescere i dirigenti del futuro, che saranno coloro che opereranno il cambiamento diffondendo il Suo Messaggio, fondato sui Valori, nel mondo del lavoro. Per molti anni, dopo l’inaugurazione della facoltà, Baba ha fatto visita settimanalmente all’Istituto per tenere Discorsi di gestione agli studenti. È durante questi Discorsi che Swami ha lucidamente definito la scienza della gestione come “gestione dell’uomo”. Questo concetto è entrato solo ora nel pensiero del mondo degli affari, ma Baba, da decenni, lo ha sempre identificato come la chiave della gestione del successo. È stato per offrire la loro gratitudine a Bhagavân, per tutte le premure e l’attenzione che Egli ha profuso durante il loro soggiorno come studenti, che circa cinquecento rappresentanti degli ex alunni si sono radunati a Praµânti Nilayam per riscaldarsi nuovamente al sole del Suo Amore e, in tal modo, “riconnettere” e “ricaricare” se stessi. La mattina del 20 agosto, dopo le parole d’introduzione di µrî A.V. Gokak, vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, due rappresentanti degli ex studenti hanno espresso il loro sentimento d’amore e gratitudine a nome dei loro fratelli. Essi hanno organizzato una distribuzione di attrezzatura completa e tute a ottanta giovani bisognosi addestrati come elettricisti, carpentieri e idraulici appartenenti ai villaggi circostanti Praµânti Nilayam. Questi uomini, nonostante posseggano le necessarie abilità, rimangono disoccupati poiché non hanno i mezzi per procurarsi gli arnesi occorrenti. Ora, però, Baba ha dato loro non solo semplici strumenti di lavoro, ma anche il modo per condurre una vita dignitosa. Proseguendo, si è svolto un dibattito su “La Gestione dell’Uomo – Rilevanza dei Valori nel Mondo degli Affari”. Sette rappresentanti degli ex studenti, che operano in vari settori dell’industria e occupano importanti posizioni nelle proprie rispettive organizzazioni, hanno partecipato alla discussione che si è focalizzata su come gli Insegnamenti di Bhagavân li abbiano aiutati a gestire le pressioni e le difficili situazioni che emergono nelle vicende societarie, tratteggiando le proprie personali esperienze e riflessioni. Un punto molto importante, emerso durante la discussione, è stato come poter conciliare la ricerca dell’eccellenza societaria con la spiritualità. Il signor Karthik Shenoi, CEO, iCap Solutions Pvt. Ltd, ha illustrato, ricordando un’allegoria di Bhagavân Baba, come sia possibile ottenere questa riconciliazione. 20

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Egli paragona la ricerca degli obiettivi materiali al tentativo di raggiungere le noci di cocco, sul relativo albero, dirigendosi sull’ombra dello stesso proiettata sul terreno e cercando di strapparne i frutti. Impresa infruttuosa! Quando però ci si arrampica effettivamente sull’albero di cocco, si potrà constatare che anche l’ombra si arrampicherà sull’albero. Questa analogia rivela che, dare la priorità agli obiettivi spirituali, non si discosta necessariamente dalla vita del mondo materiale; infatti, se si segue adeguatamente il sentiero spirituale, il successo in campo materiale arriva automaticamente. Parlando poi dei sistemi di trattare lo stress, il gruppo di oratori ha concluso che esso sorge ogniqualvolta l’interesse personale domini i propri pensieri. Quando, invece, si segue l’insegnamento di Baba, secondo cui il sentimento di “noi” deve rimpiazzare quello di “io”, non si è più toccati da situazioni di tensione. Un altro oratore ha affermato che si deve seguire il principio di impegno al 100% e attaccamento allo 0%, lasciando il fardello della vittoria e della sconfitta al Signore. Il lavoro di gruppo, che è un importante elemento che ogni datore di lavoro cerca, è qualcosa che gli studenti di Bhagavân non imparano semplicemente in teoria, ma che si evidenzia durante l’annuale Incontro di Sport e Cultura e i programmi di servizio alla comunità, parte integrante e sistematica dell’educazione nell’università di Baba. In tal modo, la discussione ha mostrato come sia possibile integrare la spiritualità nella vita quotidiana per renderla più significativa e ricca. Al termine del programma, Baba ha profusamente benedetto i partecipanti, che hanno così potuto godere di alcuni beati momenti di interazione con Lui. Il mattino del 21 agosto, dopo il discorso introduttivo di µrî Subash Subramaniam, un ex studente M.B.A. che sta attualmente svolgendo il Dottorato di Ricerca all’Istituto di Gestione Aziendale, in Economia e Finanza, ci sono stati gli interventi di due ex studenti. Il primo, µrî Amar Vivek, è avvocato praticante presso l’Alta Corte del Punjab e Haryana, nonché presso la Suprema Corte dell’India. Egli appartiene al primo gruppo di alunni che hanno ottenuto lo M.B.A. all’università di Baba. Si è impegnato in numerosi progetti di servizio rurale, in modo particolare del programma ›rî Sathya Sai Grâmîn Jâgruti, in base al quale, a beneficio della popolazione povera della campagna e a titolo completamente gratuito, sono attualmente in funzione un ospedale, una scuola, un centro di avviamento professionale e un istituto di educazione fisica. I programmi di servizio gli hanno procurato un riconoscimento da parte del governo dell’India e gli è stato assegnato il National Youth Award (Premio Nazionale della Gioventù). Egli ha raccontato come Baba lo avesse personalmente guidato ad avviare e dirigere questi progetti di servizio, aiutandolo, con la Sua Mano invisibile, a superare gli ostacoli che via via si presentavano. Ha anche raccontato due episodi in cui ha spiegato come, attenendosi ai princìpi di Baba, egli sia riuscito, per Sua grazia, a volgere a suo favore due situazioni che sembravano senza soluzione. Il secondo oratore, µrî Ashok Sundaresan, è un ragioniere iscritto all’albo professionale, nonché membro attivo dell’Ala Giovanile dell’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ del Tamil Nadu. Egli ha affermato che essere uno studente di Baba è un privilegio e un’opportunità, ma anche una grande responsabilità. Ha poi narrato un’esperienza del defunto professor N. Kasturi per mettere in luce la nostra grande fortuna di essere contemporanei Mother Sai novembre-dicembre 2005

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di Bhagavân. Un giorno Kasturi aveva chiesto informazioni a Baba circa il mistero della creazione. Baba, allora, una notte lo chiamò sul balcone del mandir di Praµânti, gli prese la mano e gli chiese di osservare il terreno sottostante. Kasturi rimase senza parole per ciò che vide: al posto della cupa oscurità, che si aspettava di trovare, vide ciò che apparve come un mare di esseri luminosi, tutti in attesa di un ordine di Baba. Egli sembrò comunicare con loro con gli occhi, ed essi, dopo aver ricevuto delle ingiunzioni, se ne andarono a uno a uno per eseguirle. Questo – rivelò Baba a Kasturi – era il modo in cui l’intera creazione veniva governata, e Kasturi comprese che, in quel momento, la mano che stava tenendo era quella del Creatore in Persona. Sundaresan ha ricordato le numerose lezioni assimilate ai Piedi di loto di Bhagavân, nel periodo in cui era studente, che hanno trasformato la sua vita. Per illustrare come dobbiamo esprimere gratitudine, egli ha raccontato un episodio che è stato ampiamente riferito dai mezzi di comunicazione. Quando era in corso il Progetto Sathya Sai Ga¾gâ per rifornire di acqua potabile la città di Chennai (Madras), gli undici membri di una famiglia erano tutti impegnati a lavorare sul canale. Il componente più anziano aveva ottanta anni e il più giovane tre. Interrogati, rivelarono di appartenere al distretto di Mahabûbnagar nell’Andhra Pradeµ, dove Baba aveva realizzato un Progetto Acqua Potabile nel 2001. Prima che ciò avvenisse, i componenti la famiglia dovevano percorrere molte miglia per trovare acqua potabile e ciò aveva completamente sconvolto la loro vita, rendendo anche il procurarsi di che vivere una complicata prospettiva. Ma ora che l’acqua stava praticamente arrivando alla soglia della loro casa, le loro sofferenze erano finite. Come segno di gratitudine, tutta la famiglia aveva deciso di dare il proprio contributo, sotto forma di lavoro fisico, al progetto di fornitura d’acqua a Chennai. Per concludere, µrî Sundaresan ha pregato Baba di dargli la forza di poter mettere in pratica i Suoi insegnamenti e di amare secondo le aspettative che Egli nutre nei confronti dei Suoi studenti. Dopo questi discorsi, gli ex studenti hanno condotto un programma musicale intitolato “Yâdein”. Ogni canto era preceduto da brevi interventi degli studenti, pregni d’amore e gratitudine verso Swami. Essi hanno ricordato gli splendidi momenti trascorsi col Signore Sai e anche come Egli li avesse in seguito guidati e protetti diverse volte nella vita. Alla fine del programma, tutti hanno affermato che, sebbene possano essersi allontanati dai portali dell’Istituto, non potranno mai lasciare Swami né Swami potrà mai lasciare loro: Egli è sempre stato con loro e il loro legame con Lui è eterno e da cuore a cuore. Nel pomeriggio, gli studenti di gestione aziendale dell’Istituto hanno presentato una commedia intitolata: “Kari¹ye vacana¼ tava”1, che significa “Comanda, e io obbedirò” (letteralmente, “Io agirò secondo le Tue parole”). La commedia descrive come due giovani laureati nel settore manageriale, che si sono da poco incontrati alla Navajivan Pharma Co., debbano affrontare numerose difficoltà e delusioni a causa del comportamento immorale di un dirigente, come superino tali difficoltà e diventino strumenti nel guidare la Compagnia a prender decisioni che vanno oltre i criteri puramente finanziari e contribuiscano al benessere della società. La commedia fa riferimento a molte questioni e dilemmi etici che i dirigenti del mondo societario odierno devono affrontare e al modo in cui occorre gestirli, vale a dire con 22

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discriminazione e coscienza limpida. Dopo la recita, Baba si è fatto fotografare con i partecipanti. Ha poi benedetto e inaugurato il sito web dell’Istituto: www.sssihl.org Il programma si è concluso con l’ârati, poi Baba si è ritirato nella Sua residenza.

1.

Il titolo della commedia “Kari¹ye vacana¼ tava” è stato ispirato dai versetti 73 cap.18 della Bhagavad Gîtâ (Tratto dal sito internet dello ›rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)

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Discorso 21-07-2005

Celebrazioni del Gurupûrnimâ, 21 luglio 2005 (Cronaca della giornata) Migliaia di devoti, provenienti da ogni parte dell’India e da varie altre nazioni, si sono riuniti a Praµânti Nilayam per celebrare, con fervida devozione, la santa festività del Gurupûr²imâ, il giorno dedicato al Maestro dei Maestri, alla divina Presenza di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. Swami è arrivato nel Sai Kulwant hall, stracolmo di persone, alle 7,30 del mattino, accompagnato dal Nâdasvaram, dal Pañcavadyam e dal canto dei Veda. Dopo aver benedetto i devoti, che avevano occupato ogni spazio disponibile all’interno e all’esterno del Sai Kulwant hall, Baba ha preso posto sul palco appositamente decorato per l’occasione. Il Suo illuminato Discorso è stato preceduto dagli eccelsi interventi di µrî V. Srinivasan, presidente dell’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ indiana; del dottor G. Venkataraman, ex vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning; di µrî Anil Vinayak Gokak, vicerettore del suddetto istituto e di uno studente del secondo anno M.B.A. dell’Istituto. ›rî Srinivasan, il primo oratore, ha posto l’accento sul significato delle celebrazioni del Gurupûr²imâ, allorché si rende omaggio al Maestro dei Maestri per tutto ciò che ci ha insegnato. Egli ha affermato che, il Gurupûr²imâ, è il giorno di luna piena e anche i nostri cuori diventano “pieni” quando riceviamo vibrazioni trascendentali dal Sadguru (letteralmente, il “Vero Maestro”). Il successivo oratore, professor G. Venkataraman, ha messo in rilievo, in un discorso filosofico, il significato delle festività, il ruolo del Guru e del Sadguru e la sua importanza nel nostro tempo, in cui il mondo è devastato da lotte e conflitti. Egli ha affermato che i guru vanno e vengono, educano ed elevano, ma che è un’occasione molto rara quando a venire e a benedire l’umanità è il Guru dei guru. Sfatando la falsa nozione che il guru impartisce la saggezza, Venkataraman, citando Baba, affermava che il ruolo del guru è di levigare e ripulire il nostro cuore per vederlo arrivare a risplendere della saggezza in esso latente. Ciò che il Sadguru fa è creare un desiderio, un anelito per Dio. L’oratore ha poi esortato i devoti a non limitare Baba alla forma fisica, ma a guardare nell’interiorità per vederLo come Abitante del nostro cuore. Ha aggiunto che, in questo momento storico, in cui il mondo è lacerato da lotte e conflitti ed è immerso nell’angoscia, dobbiamo rinunciare all’odio e all’avidità e alimentare amore per Dio. Esprimendo riconoscenza a Baba per aver concesso l’opportunità di condividere i Suoi pensieri con i devoti, nel presente fausto giorno, lo studente ha raccontato degli episodi tratti dalle storie narrate da µrî Râmak©¹²a e aneddoti della vita del saggio Nârada per mettere in rilievo l’importanza del potere del Nome di Dio. Sottolineando quindi l’enorme importanza della vicinanza fisica di Baba, concessa ai devoti, in particolare agli studenti, egli ha esortato l’assemblea ad assimilare gli Insegnamenti di Swami e a metterli ogni giorno in pratica. L’ultimo oratore, il signor Anil Vinayak Gokak, vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, nel suo illuminato discorso, ha cercato di spiegare il ruolo di Baba come Guru Supremo. Gu significa gu²âtîtâ, senza attributi, e ru vuol dire rûpavarjita, 24

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Discorso 21-07-2005 privo di forma. La differenza fra guru e maestro è che quest’ultimo impartisce la conoscenza, mentre il guru impartisce gli impulsi che, per loro natura, operano una trasformazione. Parlando poi del significato della festività del Gurupûr²imâ, Gokak ha affermato che la luna piena ha un valore simbolico sia per il guru sia per lo µi¹ya, il discepolo. La fresca luce della luna piena simboleggia la mente totalmente illuminata del guru. Egli illumina il sentiero della Divinità. Per il discepolo la luna piena rappresenta il suo risveglio interiore, che raggiunge i livelli più alti. Egli esprimerà gratitudine al guru per questo risveglio che avviene quale risultato di una trasmissione di impulsi da parte, appunto, del guru. L’oratore ha quindi esortato i devoti a verificare, attraverso un’introspezione profonda, i progressi effettuati nel viaggio spirituale. Al termine del Suo Discorso, Baba ha dato formalmente notizia della pubblicazione del quinto volume della Sua Biografia “Satya¼ ›iva¼ Sundara¼” e di una serie di libri intitolati “Pañcaratna” (Le Cinque Gemme), incentrati sulla Vita e la Missione di Sai Baba, pubblicati come “souvenir” in occasione dell’80° anno dell’Avvento dell’Avatâr. Nel pomeriggio, gli studenti dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning del campus di Praµânti Nilayam hanno incantato tutti con una delicata rappresentazione sulla storia della vita di Râma, alla divina Presenza di “Sai” Râma.

Tutto dipende

dalla grazia di Dio “Ognuno deve affrontare le conseguenze delle sue azioni. Chi ha fatto sì che i pipistrelli pendano dai rami degli alberi con la testa in giù? Qualcuno l’ha fatto perché li odiava? No, è il loro karma. In egual modo, nessuno può evitare le conseguenze del karma.” Gli uccelli volano nel cielo con l’aiuto delle ali e anche i pipistrelli volano nel cielo, ma non come gli altri volatili; essi pendono dai rami degli alberi con la testa in basso. Non è il loro destino? Si può fare qualunque attività, ma si è obbligati ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Questa è la legge della natura. Come un’ombra Studenti, ragazzi e ragazze!

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La gente può agire come più le piace, ma non può sfuggire alle conseguenze delle sue azioni; che si tratti di un pâmara (un babbeo, uno stolto) o di un mahânîya (un’anima nobile), uno deve affrontare i risultati delle sue azioni. CHE NESSUNO SI ILLUDA DI POTER COMMETTERE AZIONI MALVAGIE E FARLA FRANCA: INFATTI TUTTI DOVREBBERO ANALIZZARE SE L’ATTIVITÀ CHE STANNO PER INTRAPRENDERE SIA BUONA O CATTIVA. DOVUNQUE ANDIATE I RISULTATI DELLE VOSTRE AZIONI VI SEGUIRANNO COME LA VOSTRA OMBRA.

È

TUTTAVIA POSSIBILE SFUGGIRE ALLE CONSEGUENZE DELLE AZIONI TRAMITE LA GRAZIA DI

DIO. Egli è sempre al vostro fianco e dice “Tathâstu! Tathâstu!” (Così sia!) L’uomo non si rende conto di questa verità e indulge in azioni malvagie; egli sa benissimo ciò che è bene e ciò che è male, eppure è incapace di lasciare le sue cattive strade. Le 25

Discorso 21-07-2005 esperienze della vita, buone e cattive, di- sibile evitare il karma phala (i frutti delle azioni). Noi leggiamo una quantità di libri, pendono dalle proprie azioni. Nessuno può comprendere le vie di Dio; ma mettiamo forse in pratica tutto ciò che esse sono al di là di ogni descrizione. FOR- impariamo? No, no. Mettiamo in pratica solo SE PENSATE DI POTER COMMETTERE UN ERciò che è utile e necessario per noi e ignoRORE DI NASCOSTO E RITENERE CHE NESSUNO riamo il resto. VI ABBIA VISTO, MA NON POTETE NASCONDERE LE VOSTRE AZIONI A DIO: LE LORO CONSECome sfuggire alle conseguenze delle GUENZE VI PERSEGUITERANNO OVUNQUE ANazioni DIATE. Le persone non dovrebbero esser Studenti! giudicate secondo la loro apparenza este- Potreste chiedervi se ci sia un modo per riore; uno può sembrare nobile e parlare sfuggire alle conseguenze delle azioni: sì, è piacevolmente, ma le sue azioni possono possibile per coloro che si guadagnano la non esser coerenti con le sue parole. Noi grazia di Dio. Una volta divenuti ricettacoli possiamo intraprendere molte buone attivi- della grazia di Dio, non subirete i colpi del tà, eppure non possiamo sfuggire alle con- karma phala; dovreste pertanto sforzarvi seguenze delle nostre azioni passate: que- di guadagnare tale grazia. GLI STUDIOSI DIsta verità va tenuta sempre a mente. CONO CHE È IMPOSSIBILE SFUGGIRE AL KARMA; CIÒ CHE ESSI DICONO È VERO FINO A UN CERMeraviglie e misteri TO PUNTO, MA, UNA VOLTA CHE OTTENETE LA GRAZIA DIVINA, ANCHE SE DOVESTE SPERIMENIncarnazioni dell’Amore! Il mondo è pieno di meraviglie e misteri. La TARE LE CONSEGUENZE DEL KARMA, NON NE legge che governa la vita umana e il mondo SUBIRETE IL DOLORE. Prendete, per esemin generale sono al di là della comprensio- pio, un flacone di medicina: su di esso trone umana. Il Principio della Divinità non è verete scritta la data di scadenza, dopo la visibile a occhio nudo, ma è ciò che vi spin- quale il rimedio perderà la sua efficacia. ge all’azione e a sperimentarne le conse- Similmente, la grazia di Dio farà “scadere” guenze. il karma phala, cioè annullerà gli effetti del karma. Quindi, sfuggirne le conseguenze è La storia del Signore è stupefacente. possibile. L’uomo dovrebbe coltivare la forEssa purifica la vita delle genti in tutti za necessaria e la volontà di meritare la e tre i mondi; grazia divina. Quando l’avrete ottenuta, è come la falce che taglia i tralci sarete liberi dalle catene del karma. dei legami mondani; è come un buon amico che vi aiuta Quando si è oggetto della grazia divina nel momento del bisogno; Il Signore εvara aveva assegnato solo seè come un rifugio per i saggi dici anni di vita a Mârka²¬eya, il quale ne e i veggenti che fanno penitenza era però ignaro. Una sera egli trovò i suoi nella foresta. genitori affranti dal dolore; in risposta alle sue domande essi rivelarono che la ragione Incarnazioni dell’Amore! di tale dolore era il fatto che la sua fine Voi potete non esser capaci di comprende- fosse prossima. Essi dissero: “Il Signore re appieno tutto ciò che viene detto, ma lo εvara ha stabilito che tu vivessi solo sedici capirete attraverso l’esperienza. È impos- anni e oggi è l’ultimo giorno della tua per26

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Discorso 21-07-2005 manenza sulla terra. Domani i nostri lega- dal tuo laccio; esso non può toccare coloro mi terreni saranno sciolti.” Mârka²¬eya udì che non hanno traccia del frutto delle azioquesto con sorpresa e si rammaricò di non ni. Ecco perché Mârka²¬eya è divenuto esserne stato messo al corrente preceden- Mia proprietà e Io ho riversato la Mia gratemente. Egli disse: “Se avessi saputo che zia su di lui.” avrei dovuto vivere solo sedici anni avrei Questa è la ragione per cui la gente cominfatto buon uso del mio tempo.” Andò quin- cia a cantare i Nomi divini come Râma, di al tempio di εvara senza perdere nean- K©¹²a e Govinda all’approssimarsi della che un momento, abbracciò lo ›ivali¾ga e fine. Come dimostrato da Mârka²¬eya, i cominciò a cantare Om Nama­ ›ivâya con devoti possono cambiare la Volontà di Dio tutto il cuore. All’ora stabilita il Signore Yama con le loro preghiere sincere. INFATTI, PER (il Dio della morte) gettò il cappio al collo QUANTO CONCERNE LA DIVINITÀ, LA PAROLA del giovane ed essendo egli abbracciato allo “IMPOSSIBILE” NON ESISTE; DIO PUÒ FARE ›ivali¾ga, avvolse anche quello. εvara si QUALUNQUE COSA E, SE VI AFFIDATE A LUI manifestò lì e protestò con Yama: “Come COMPLETAMENTE, PUÒ CANCELLARE LE CONosi porre il cappio attorno a Me?” Compia- SEGUENZE DELLE VOSTRE AZIONI E CONCEDERVI ciuto poi della devozione di Mârka²¬eya, LA SUA GRAZIA. Non ci si deve sentire ablo benedisse con il dono dell’immortalità. battuti e scoraggiati al pensiero di essere In effetti era εvara ad aver stabilito una legati dal karma phala: Dio può cancellarlunghezza di sedici anni per la vita del ra- lo se le vostre preghiere sono sincere. In gazzo, ma, grazie all’intensa devozione e al questo modo Dio ha protetto la vita di molti completo abbandono di lui, dovette cambiare devoti e alleviato le loro sofferenze in risposta alle loro preghiere. A causa dell’ego al Sua decisione. L’episodio di Mârka²¬eya fornisce ampia alcuni dubitano del potere di Dio e cercano testimonianza del fatto che si può sfuggire di metterLo alla prova. Essi pensano: “Veanche al Dio della morte se si diventa og- diamo come farà questo”, ma Dio non può getto della grazia del Signore εvara. Con- essere compreso o sperimentato attravertemplate quindi Dio e cantate il Suo Nome so tali prove che sono solo un inutile tentativo. Le qualità malvagie come l’ego, la senza sosta. gelosia e l’odio rovinano la vita dell’uomo. Si dovrebbe fare ogni sforzo per ottenere Per Dio non esiste l’impossibile Una volta, andando per il mondo, il Signore la grazia di Dio. Yama notò che tutti stavano cantando il Sarvadâ sarva kâle¹u Nome divino; ovunque andasse trovò solo sarvatra hari cintana¼ devoti che contemplavano Dio. Egli si chieDovunque, in ogni momento se: “Come faccio a compiere il mio dovere e in tutte le circostanze meditate su Dio. se tutti cominciano a cantare il Nome Divino? Come posso gettare il mio laccio attorno a un devoto?” Così cominciò a invocare È per questo che Swami vi esorta a intrail Signore εvara, il quale apparve davanti a prendere una sâdhanâ spirituale. Il lui e disse: “A tempo debito tu puoi prende- nâgarasa¼kîrtana è una delle sâdhanâ re chiunque con il tuo cappio, ma ricorda prescritte per i devoti. Nessuno sa quando che solo coloro che hanno sperimentato i la propria fine si avvicini; al momento di frutti delle loro azioni saranno intrappolati gettare il suo laccio, Yama non tiene conto Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 21-07-2005 di ciò che uno sta facendo, bene o male spazio per l’inimicizia. Non dovete officiache sia. Si possono lasciare le proprie spo- re alcun rito al fine di ottenere la grazia di glie mortali anche mentre si canta il Dio; è sufficiente che facciate il nâgarasa¼kîrtana; si dovrebbe pertanto Nâmasmara²a (la ripetizione del Nome di esser sempre pronti a incontrare Yama can- Dio) dal profondo del cuore. tando il Nome divino. Dovreste intraprendere la pratica spirituale e guadagnare la Bhajana binâ sukha µânti nahin grazia divina in modo da esser liberi dal Non si può ottenere pace e felicità karma phala. Non dovete abbattervi e arsenza cantare la gloria di Dio. rendervi al destino: con la preghiera sincera lo si può vincere facilmente. La storia di Se cantate incessantemente il Nome diviMârka²¬eya testimonia ciò al di là di ogni no di “Râma”, nulla di male potrà mai acdubbio. Tutto dipende dalla grazia di Dio. cadervi. Neanche per un momento Incarnazioni dell’Amore! Potete intraprendere quante pratiche spirituali volete, ma non dimenticate il Nome di Dio neanche per un momento: solo allora sarete protetti. Non fate mai niente che vi allontani da Dio. Attraverso la preghiera potete ottenere qualunque cosa; non occorre che preghiate a voce alta: basta pregare mentalmente. Alcuni credono erroneamente che Dio non li salverà se non pregano a voce alta, ma Dio risiede nel vostro cuore e ascolta le vostre preghiere. Se aspirate a ottenere la Sua grazia dovete meditare su di Lui incessantemente. Le difficoltà terrene vanno e vengono e non si dovrebbe dar loro molta importanza; tramite la preghiera, tuttavia, si può superare qualunque difficoltà. Soltanto la grazia di Dio è vera e perenne; bisognerebbe sforzarsi di ottenerla. Incarnazioni dell’Amore! Cantate il nome di Dio dall’alba al tramonto: questo solo vi proteggerà in ogni momento. Proprio come l’aria è dappertutto, Dio è presente in voi, con voi, intorno a voi, sotto di voi e sopra di voi; dovreste quindi essere in costante comunione con la Divinità. Maturando la fede nella Divinità avrete spontaneamente l’unità, per cui non vi sarà 28

“A qualunque Nome, Io risponderò” Incarnazioni dell’Amore! È grazie alla vostra buona fortuna che oggi voi tutti siete qui riuniti; non gettate via questa opportunità e fate il miglior uso della vostra permanenza, ottenendone il massimo beneficio. Ricordate che Dio è sempre con voi dovunque siate. Dio è il vostro unico rifugio ovunque siate, in una foresta, in cielo, in una città o in un villaggio, in cima a una montagna o in mezzo al mare profondo. Studenti, Incarnazioni dell’Amore! Io sono ben cosciente del fatto che voi pensate sempre a Swami. Non importa se cantate il Nome divino a voce alta o in silenzio: Io vedo soltanto il sentimento che c’è dietro. Niente si può frapporre tra Dio e il Suo devoto. I ©¹i di un tempo andarono sull’Himâlaya per usare il loro tempo in contemplazione di Dio. DOVUNQUE SIATE, DIO ASCOLTA LE VOSTRE PREGHIERE. FATE I BHAJAN CON SINCERITÀ: SWAMI VI ASCOLTERÀ CERTAMENTE. Non date mai spazio ad alcun tipo di debolezza; siate sempre coraggiosi. Se vi attenete alle parole di Mother Sai novembre-dicembre 2005

Discorso 21-07-2005 Swami, il potere di Sai si manifesterà in lontà, senza che nessuno lo abbia chiesto. voi. Cantate qualunque Nome a vostra L’acqua è davvero essenziale per la soscelta, εvara, Râma, K©¹²a ecc., ma ri- pravvivenza di ognuno; essa è la cordate sempre che Dio è uno. Io non vi sostentatrice della vita. Che cosa può escostringerò mai a cantare un nome parti- sere di maggiore utilità del fornire acqua colare; non si deve limitare Dio a un nome potabile a chi ne ha bisogno? Essa è la fono a una forma particolari. Voi potete te e il sostentamento della vita. Io non Mi chiamarMi con qualunque nome: Io rispon- aspetto alcun rituale o adorazione da parte vostra; sto facendo questo per il Mio Amoderò. re verso di voi. I distretti del Godâvarî Est e Ovest e del K©¹²â sono ora compresi nello Un episodio singolare Recentemente è accaduto un fatto strano: ›rî Sathya Sai Drinking Water Supply Subramaniam, della Larsen & Toubro, e il Project. Le persone di quei distretti sono Capo Ingegnere Kondal Rao erano andati estremamente felici. Non può esserci sernella regione del Godâvarî Est e Ovest a vizio più grande che servire acqua potabiproposito dei lavori del Water Supply le. Questo è ciò che ho fatto; non c’è bisoProject (Piano di Fornitura di Acqua Pota- gno che lo chiediate: Io ve lo do di Mia inibile). Mentre stavano facendo un’ispezio- ziativa. Fino a oggi, nessuno e nessun gone in un tratto di foresta furono affrontati verno si sono assunti il compito di fornire da un gruppo di nativi che chiesero loro: acqua potabile al distretto del K©¹²â; è solo “Chi siete? Perché siete venuti qui? Chi vi Sai che sta fornendo acqua a tutti. Io sono ha mandato? Come osate entrare nella no- sempre impegnato in simili progetti umanistra zona senza il nostro permesso?” I due tari e non Mi coinvolgono altri lavori. L’acrisposero: “Siamo venuti qui nel vostro in- qua è essenziale per la vita umana e quindi teresse; data la scarsità d’acqua in questa Io sono deciso a fornire l’acqua a tutti. I regione, Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba DEVOTI DOVREBBERO PREGARE CHE TUTTI ABci ha inviati a prendere accordi per l’ap- BIANO L’ACQUA DA BERE, DOVREBBERO PREprovvigionamento dell’acqua potabile.” I GARE PER IL BENESSERE DI TUTTI. LA PREnativi, nell’udire ciò, erano stupefatti e pie- GHIERA È LA NECESSITÀ DEL MOMENTO. Voi ni di gioia, e dissero: “Noi viviamo nelle fo- potete essere angustiati del fatto che Swami reste e quindi non siamo al corrente delle non sia in condizioni di camminare, ma risplendide attività di servizio che Swami ha cordate sempre che Swami non è il corpo. intrapreso.” Essi guidarono gli ingegneri nel Io non ho legame con il corpo, sono semluogo ove posare i tubi e mettere i rubinetti; pre felice e in buona salute. Non pregate ora vengono tutti qui per il darµan di Dio per la soddisfazione dei vostri desideri; pregate per il benessere di tutti. Quando Swami. sono caduto, la gente del Godâvarî Est e “Il vostro benessere è il Mio benessere” Ovest è venuta e pregava: “Swami, noi I lavori per il Water Supply Project nei di- vogliamo solo la Tua salute e non l’acqua”, stretti del Godâvarî Est e Ovest sono pros- ma Io ho detto loro: “Il vostro benessere è simi al completamento. Noi abbiamo già il Mio benessere.” Essi stanno portando un tracciato i piani per la stessa cosa anche elicottero per Me con la preghiera che Io nel distretto del K©¹²â1. Sto intraprenden- visiti i loro distretti; lo farò molto presto. do e completando questi progetti di Mia vo- Riassumete e assaporate i momenti pieni Mother Sai novembre-dicembre 2005

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Discorso 21-07-2005 (Tradotto dal testo inglese di gioia che avete passato qui. Fate il pubblicato sul sito internet dello Nâmasmara²a. Praµânti Nilayam, 21 luglio 2005, Celebrazioni per la ricorrenza del Gurupûr²imâ

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›rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)

1. Nome di un fiume del Deccan.

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“Come

adesso”

Sotto la Veranda

Mentre parlava, Swami si girò verso un ragazzo e disse: “Tutti stanno ad ascoltarMi, ma tu stai pensando a qualcos’altro.” Effettivamente questo succede alla maggior parte di tutti noi. Siamo grati a Swami di non averci detto la stessa cosa. Se avesse cominciato a indicarci uno a uno, non sarei stato in grado di reggere. Era un ragazzo. Swami lo guardò e disse: “Mentre tutti Mi ascoltano, tu stai pensando a qualcos’altro. Non va bene. Stai facendo finta di ascoltarMi, ma Io so che non ascolti. Perché? Dove sono Io? Io sono in te! Io so su che cosa sei concentrato.” Poi si volse a tutti e narrò una storia tratta dalla biografia di ›rî Râmak©¹²a Paramaha¼sa, grande saggio indiano noto per la sua devozione alla Divina Madre Kâlî. Chi ne ha il tempo dovrebbe andare a Calcutta a vedere la Dea Kâlî. Si dice che il tempio di Kâlî sia uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell’India. Fino a ora non ho potuto andarvi. Non so quando Baba mi darà la Sua benedizione per visitare questi posti. Un giorno mi piacerebbe andare ad Aru²âcala (la collina sacra a Tiruvannamalai) e a Pondicherry; vorrei visitare anche Belur Mutt, dove Râmak©¹²a Paramaha¼sa passò i suoi giorni. Quei luoghi sono delle leggende e rendono grande la storia dell’umanità; essi rendono sublimi le nostre vite, e noi dobbiamo esser loro sempre grati. Bhagavân narrò una storia sulla vita di ›rî Râmak©¹²a Paramaha¼sa. Ogni sera egli era solito parlare a un gruppo di devoti. Swami disse: “Come adesso!” Vedete il nesso? Cercate di coglierlo: “Come adesso.” Ciò significa che lo scopo di un’Incarnazione Divina è di insegnare a un’umanità andata alla deriva, di indicare all’umanità una direzione. Swami disse: “Un giorno, mentre ›rî Râmak©¹²a Paramaha¼sa stava parlando di argomenti spirituali, molta gente ascoltava con rapita attenzione. C’era anche una signora molto ricca che aveva fatto costruire il tempio ove Râmak©¹²a svolgeva la funzione di sacerdote. Quella signora, Rani Rasamani, aveva finanziato la costruzione dell’intero tempio. Era ricca e molto influente. Quella sera, ella si trovava tra il pubblico. Mentre parlava, Râmak©¹²a si alzò, andò diritto verso di lei, e le diede due ceffoni su entrambe le guance. Quindi tornò a sedersi sulla sedia e riprese a parlare. Tutti si sentirono a disagio e pensarono: “Râmak©¹²a Paramaha¼sa, il saggio, non può prendere a sberle una signora in pubblico.” Poco dopo, il Maestro cominciò a dire: “Guarda un po’! Mentre parlo di questioni spirituali, tu non mi ascolti; sei mentalmente assente. Tu stai pensando alla tua causa legale, alla tua questione legale. Sei tutta presa dai tuoi averi. Dovevi startene a casa; potevi dormire, riposare. Che bisogno avevi di venire qui? Tu sei qui con il fisico e assente con la mente. A che serve?” Immediatamente Rani Rasamani chiese scusa: “Mio signore, ti chiedo perdono.” Questo è quanto narrò Swami. “Pertanto, dal momento che siete venuti qui, dovete prestare attenzione al 100% a quanto viene detto.” (Tratto da “Perle di Saggezza” 19 ) Mother Sai novembre-dicembre 2005

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“Sai Baba e la Divina Commedia”

Zoom

Sabato 1° ottobre 2005, presso l’ostello di Tredozio (FO), si è tenuto un incontro organizzato dalle Attività Spirituali Nazionali sul tema “Sai Baba e la Divina Commedia”. Il programma dei lavori, oltre a prevedere un approfondimento dell’argomento attraverso la sottolineatura di sorprendenti parallelismi tra il messaggio del Divino Maestro di Puttaparthi e l’opera poetica più celebrata della letteratura italiana, è servito anche come momento di confronto rispetto all’allestimento di una rappresentazione scenica tratta dalla Commedia stessa, così come previsto nel programma biennale delle Attività Spirituali dell’Organizzazione Sathya Sai italiana presentato a Divignano lo scorso mese di aprile. La scelta del tema trattato è stata compiuta sulla base della constatazione che esso, oltre a rappresentare un argomento di studio di grande interesse per il ricercatore spirituale intenzionato ad approfondire i significati intrinseci al passaggio da una “visione esteriore” della realtà a un “cammino interiore”, riveste anche un carattere di grande attualità: ancora nel pensiero del giorno del 23/09/05, infatti, Sai Baba esortava nuovamente tutti gli esseri umani a comprendere a fondo il significato di “Sa¼sk©ti”, termine sanscrito che tradotto in italiano indica “il dovere di manifestare riconoscenza verso la terra in cui si è nati e l’eredità culturale da essa scaturita, nonché di onorare la propria nazione come la madre e la propria cultura come il padre”. L’approfondimento in un’ottica comparata della Divina Commedia, definita da Dante stesso come “poema sacro”, a sottolinearne l’ispirazione divina, si è posto pertanto come paradigma di un atteggiamento mentale più consapevole della reale universalità del messaggio di Sai Baba, quindi della presenza di tracce e richiami a esso anche nel contesto della nostra tradizione spirituale. L’esplicito riferimento nell’ultimo canto del “Paradiso” alla visione della “Forma Universale” della Divinità (nello stesso modo di quella concessa da K©¹²a ad Arjuna), così come l’affermazione del principio di identità tra l’Io e il Sé (“il mio viso in quella luce tutto era messo”) rappresentano solo due esempi della ricchezza di significati comuni riscontrabili sul piano dottrinale fra la tradizione italiana e quella indiana. Al termine della giornata, la soddisfazione dei partecipanti ha confermato il valore positivo insito in un approccio che, anziché imprigionare il Messaggio di Sai Baba in manifestazioni esteriori estranee al nostro contesto culturale, ha cercato, invece, di elevare al livello del Suo Insegnamento gli elementi della nostra tradizione a esso assimilabili. (Coordinamento Nazionale Attività Spirituali)

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Una grande fortuna da non sprecare

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Domande & Risposte

D. - Swami, Ti preghiamo di parlarci di questi due aspetti del Divino, con forma e senza forma. Baba - Proprio qui molti si confondono. Senza una forma, da dove potete prendere il senza forma? Come potete visualizzare il senza forma? Proprio perché avete una forma, potete pensare al Dio formale. Ad esempio, se un pesce potesse pensare a Dio, Lo immaginerebbe solo come un pesce più grande. Se un bufalo pensasse a Dio, se Lo figurerebbe solo come un bufalo più grande. Similmente, l’uomo può vedere Dio solo in forma umana, la forma di uomo ideale. Si può meditare anche sull’aspetto informale di Dio, basandosi sull’aspetto del Dio formale. È impossibile arrivare al senza forma se non ci si avvale di una forma. Vi faccio un piccolo esempio. Oggi siete tutti qui seduti davanti a Swami, a Kodaikanal. State ascoltando le parole di Swami. Questa è un’esperienza con una Forma. Poi andrete a casa e, dopo un po’ di giorni, comincerete a riflettere su quanto è avvenuto qua. Ricorderete l’intera scena. Di fatto, Swami verrà da voi fisicamente? Ritroverete realmente questa sala a casa vostra? E tutti voi vi siete realmente stati? No, ma quest’esperienza diretta viene raffigurata mentalmente, il che vi dà l’esperienza indiretta, quella di essere lì. Ciò che vedete qui è il sâkâra (dotato di attributi o forma) e ciò che sperimentate là è il nirâkâra (senza forma e attributi). Quindi il senza forma si basa sull’aspetto della forma. L’uno non può esistere senza l’altro. Un altro esempio. Qui c’è del latte. Voi volete berlo. Come lo bevete? Avete bisogno di una tazza o di un bicchiere. Similmente, per adorare Dio (il latte) dovete usare una forma (la tazza). D. - Di questi due metodi di adorazione, con forma e senza forma, qual è superiore? Baba - Secondo la Mia opinione, sono uguali. L’uno non è in alcun modo superiore all’altro. Ora siete a Coimbatore. Qui il terreno è pianeggiante, senza dislivelli. Esso è uguale ovunque: nessuno lo ha spianato per renderlo così. È la forma naturale del terreno di Coimbatore. È la sua caratteristica. Kodaikanal è situata fra le colline. Nessuno ha messo qui delle colline. È la sua conformazione naturale. Coimbatore e Kodaikanal sono diverse, ma a ciascuna, a modo suo, non manca nulla. Similmente, i due metodi di adorazione del Divino - con e senza forma - sono ugualmente benèfici ai ricercatori della verità e a coloro che aspirano all’illuminazione spirituale. D.- Perché noi non siamo ricettacoli della grazia divina? Baba - Non è corretto sentirsi così. Sbagliate a pensare in questo modo. La grazia divina è disponibile in ugual misura, per tutti voi. Dio non fa distinzioni di casta, credo, sesso, nazionalità ecc. Dovreste capire che il difetto sta in voi. Dovete ripulire il calice del cuore. Vi faccio un esempio. Se fuori piove forte e volete raccogliere acqua, dovete mettere il recipiente nel verso giusto. Se lo capovolgete o lo disponete di lato, sarà possibile raccogliere l’acqua? Anche un acquazzone non servirà a nulla. Perciò dobbiamo tenere il cuore sempre puro e pronto a ricevere la pioggia della grazia. Ma dobbiamo rivolgerlo verso la pioggia dell’Amore divino, se desideriamo raccoglierne. Non è così? D. - La nostra buona sorte è incommensurabile! Quanti hanno questa possibilità? È 33

tutta grazia Tua. Ma come preservarla? Baba - Sentite, fra i milioni di devoti, quanti possono stare qui? Questa vicinanza è possibile a tutti? È il merito di molte vite passate ad avervi procurato una simile fortuna. Delle migliaia di studenti dei nostri istituti, quanti hanno la buona sorte di trovarsi qui? Solo alcuni di voi hanno potuto seguirMi a Kodaikanal. Questo merito dovrete preservarlo e alimentarlo accuratamente. Un piccolo esempio. C’è una matassa di filo, per ottenere la quale si è dovuto compiere tutt’un lavoro di arrotolamento, di avvolgimento. Un lavoro che impegna veramente il tempo! Se i lavoratori lo avessero svolto frettolosamente o lo avessero lasciato a metà, per negligenza o incuria, tutto il filo si sarebbe sparpagliato sul pavimento. La vostra fortuna è paragonabile a questo filo, arrotolato laboriosamente e scrupolosamente, in virtù delle vostre buone azioni in vite precedenti. Se trascurate una simile fortuna o la perdete per delle sciocchezze, non la riavrete! Tutti i vostri sforzi andranno perduti. La spessa imbottitura al centro di questa matassa è come la vostra fede, attorno alla quale sono avvolti i vostri atti meritevoli. Quindi, non trascurate mai tale fortuna, non datela per scontata, non consideratela semplice e normale. La negligenza e la trascuratezza sono dannose per l’aspirante spirituale. D. - Swami, che effetto ha la Tua grazia sul nostro destino, sul nostro prârabdha o karma passato? Baba - La grazia e il volere di Dio possono cambiare qualunque cosa. Dio è Amore. La Sua infinita compassione Lo induce a cambiare il vostro prârabdhakarma, gli effetti karmici delle vostre vite passate. Un devoto può imprigionare Dio nella cella del proprio cuore. In questo mondo, non c’è nulla che non possiate ottenere tramite la devozione. La grazia di Dio può cancellare tutti gli effetti karmici o le conseguenze negative della vostra vita precedente. Nulla di avverso potrà accadervi. Un piccolo esempio. In farmacia, trovate molti medicinali in esposizione per la vendita. Su ciascuno è scritta una data di produzione e una di scadenza. La sostanza non sarà più efficace dopo la scadenza: diverrà del tutto inutilizzabile. Dio fa esattamente la stessa cosa. Egli semplicemente stampa sulla bottiglia della medicina la data di scadenza, cancellando il prârabdhakarma, la sofferenza che state sperimentando in questa vita. Istantaneamente, la vostra sofferenza cessa. È così che Swami, per Sua pura grazia e compassione, vi dona sollievo. D.- Possiamo essere sicuri della grazia di Dio se portiamo avanti la nostra sâdhanâ regolarmente? Baba - Certo! Non vi è nulla di più sicuro! Perché ne dubitate? Ad esempio: avete un cagnolino e lo nutrite ogni giorno. Vedrete che esso si abituerà a venire da voi puntualmente nell’ora in cui gli date il cibo. Non è vero? Se un cane (dog) vi risponde puntualmente, perché non dovrebbe farlo Dio (God)? Riceverete sicuramente la Sua grazia. D. - Siamo qui al Tuo cospetto per la Tua grazia e compassione infinite. Le Tue benedizioni ci hanno portati qui. Ci crogioliamo al sole della beatitudine concessaci dai Tuoi darµan, sparµan e sa¼bhâ¹an (visione, contatto e colloquio con il Signore). Abbiamo ancora bisogno del merito delle vite passate e dei sa¼skâra (i “semi” delle vite passate)? Baba - Lo stato attuale di beatitudine e il merito delle vite passate sono entrambi essenziali e dovrebbero procedere insieme. Sono profondamente intrecciati. Vi faccio un esempio. Quando cadono piogge forti, l’acqua sprofonda nel suolo, ovvero ne è assorbita. La 34

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vostra situazione non è dissimile. Perciò, la devozione non è stabile. Ma supponete che vi sia un fiume in piena; che accadrebbe se piovesse? L’acqua scorrerebbe con veemenza ancora maggiore. La vostra buona sorte di stare con Me è paragonabile all’acqua piovana. Se avete buoni sa¼skâra dalle vite passate, che sono come l’acqua del fiume in piena, lo stato di beatitudine che ora sperimentate continuerà con maggior vigore. La grazia di Dio è paragonabile a un acquazzone; i meriti delle vite precedenti vi permetteranno di contenerla. Perciò, spesso, vi dico di mantenere la buona sorte, l’opportunità e il privilegio concessivi. Attingete acqua dal pozzo con un secchio, ma sarete voi a dover sollevare il secchio pieno, con le vostre mani. Se invece, nel bel mezzo, lo lasciaste cadere, che accadrebbe? Non potreste raccogliere l’acqua, vero? Comunque, c’è una cosa importante. Se amate Dio intensamente, potete ottenere tutto. Più lo sforzo umano cresce, più la grazia di Dio conferisce forza e intensità allo sforzo, cosa che, alla fine, conduce l’uomo al successo. (Da Satyopan¹ad vol I capitolo 1)

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Due eventi straordinari Conferenza Interreligiosa Sai: 22 luglio 2005 “Ogni religione insegna all’uomo a colmare il proprio essere della gloria di Dio. (…) Abbiate fede nel fatto che tutti i cuori sono motivati dall’unico Dio, che tutte le fedi glorificano l’unico Dio, che tutti i nomi, in ogni linguaggio e forma, denotano l’unico, solo Dio.” Sathya Sai Baba

News

L’unità delle fedi è uno degli insegnamenti cardine di Sai Baba. In numerose occasioni, Egli ha ribadito la necessità dell’amore, della tolleranza e della coesistenza pacifica di tutte le religioni del mondo. Questa è esattamente la necessità del momento, in cui il mondo sta assistendo a un’ondata di odio e violenza fra i seguaci delle diverse fedi, a causa di incomprensioni e ristrettezza di vedute. In occasione dell’80° anno dell’Avvento dell’Avatâr, l’Organizzazione ›rî Sathya Sai Sevâ ha promosso, il 22 luglio, una Conferenza Interreligiosa a Praµânti Nilayam alla divina Presenza di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. Cinque oratori, in rappresentanza delle cinque maggiori religioni del mondo, islam, buddismo, cristianesimo, giudaismo e induismo, hanno ampiamente trattato i princìpi e gli insegnamenti fondamentali delle loro fedi. Il dottor Michael Goldstein, presidente del Praµânti Council, ha affermato che, a dire il vero, la Conferenza Interreligiosa (Interfaith) dovrebbe esser definita Conferenza “Intrareligiosa” (Intrafaith), poiché, alle radici, il fondamento di tutte le religioni è l’amore, e i princìpi che le contraddistinguono, il servizio e il canto del Nome di Dio, sono tutte caratteristiche a esse comuni. In seguito, egli ha dato il benvenuto e presentato gli insigni oratori che avrebbero dovuto parlare all’assemblea. Il primo di essi, nella sessione del mattino, è stato Maulana Wahiduddin Khan, grande erudito islamico e presidente del Centro islamico di Nuova Dehli. Egli ha pubblicato oltre 200 libri e ha vinto il “Demiurgus Peace International Award” per l’anno 2000. Ha citato estesamente diversi passi del Corano e ha affermato che, dei 6500 versetti del sacro libro, la maggior parte si sofferma sull’amore, la pace e l’armonia. Già il primo versetto “Bismillah ur Rehman ur Rahim” significa “Dio è colmo d’amore e compassione”. Il messaggio dell’islam è di avere un atteggiamento benevolo verso tutti gli uomini, evitare le rivalità e promuovere la conciliazione e la pace. L’oratore ha poi narrato una storia tratta dalla vita del Profeta per evidenziare come Egli amasse profondamente l’umanità. Una volta, a Medina, Egli si imbatté nella processione del funerale di un ebreo e, immediatamente, si alzò in piedi in segno di rispetto verso quell’anima che aveva da poco abbandonato il mondo. Notando ciò, uno dei Suoi discepoli Gli chiese perché manife36

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stasse un atteggiamento di deferenza nei confronti di un non mussulmano. Allora, in risposta, il Profeta disse: “Non era forse quell’uomo un essere umano?” Questo esempio serve a spiegare come gli insegnamenti dell’islam si basino sull’amore e la tolleranza. Il secondo e ultimo oratore, per la sessione del mattino, è stato il dottor Ahangamage Tudor Ariyaratne, in rappresentanza del buddismo. Egli era, precedentemente, il presidente del World Parliament of Religions (Parlamento Mondiale delle Religioni) e ora dirige il Sarvaday⠛ramadâna Movement, che è l’organizzazione non governativa più grande nello ›rî La¾kâ. Ha ricevuto molti riconoscimenti, fra cui il “Mahâtma Gandhi Peace Prize” nel 1996 e il “Niwano Peace Prize of Japan” nel 1992. Egli ha affermato che poche persone possono amare qualcuno come una madre ama il proprio figlio, tanto da anteporre il suo benessere e la sua sicurezza alla sua stessa vita. Sai Baba è una delle rare “persone” che incarnano tale amore altruistico nei confronti di tutta l’umanità. Tutti, ha continuato, dovrebbero seguirNe l’esempio nell’alleviare la sofferenza dell’umanità amando tutti e traducendo l’amore in servizio. Ci sono tante persone al mondo che sono sprovviste persino delle necessità primarie della vita, come l’acqua, il cibo e un tetto. Invece di provvedere ai loro bisogni, si fa spreco di denaro per fini iniqui che vanno solo ad aggiungersi alla sofferenza della gente. “L’odio non cessa con l’odio, ma con l’amore”, egli ha affermato. Concludeva poi ricordando a tutti la grande fortuna di essere in Presenza di un grande essere come Baba, che, come Buddha, cammina ora sulla terra, cosa che, per simili grandi Maestri, si verifica a intervalli di migliaia di anni. Dobbiamo sfruttare questa rara occasione seguendo i Loro precetti e traendone beneficio. Nel pomeriggio, Padre Henry Fehren ha parlato del cristianesimo. Egli fu ordinato sacerdote della Chiesa cattolica nel 1948 a St. Cloud, nel Minnesota (U.S.A.), e, da allora, ha insegnato in diversi college e università in America e in Inghilterra. Ha scritto parecchi libri e articoli, e ha persino partecipato, in veste di ospite principale, a programmi televisivi e radiofonici. Padre Fehren ha ricevuto l’equivalente di tredici “award” della Catholic Press Association (Associazione della Stampa Cattolica) e uno della National Religious Press (Stampa Religiosa Nazionale). Egli ora porta avanti i suoi compiti pastorali e di consulenza a New York. Ha parlato di come, purtroppo, la gente compia il male e perpetri la violenza in nome di Dio, che ama e perdona tutti. Si è poi diffuso sul significato dell’amore, affermando che esso non è qualcosa di sentimentale e romantico. Vero amore, infatti, significa amare anche coloro che è impossibile amare. Ha citato, a tal proposito, l’esempio di Cristo che, nonostante fosse stato rinnegato da Pietro, tradito da Giuda e crocefisso dai Romani, pregò il Padre di perdonarli mentre si stava spegnendo sulla croce. Padre Fehren ha poi espresso la sua gratitudine a Dio per averlo guidato nella sua carriera e nella vita e per avergli concesso l’opportunità di partecipare alla presente Conferenza. Il secondo oratore del pomeriggio è stato il rabbino David Zeller, insegnante di fama internazionale, cantante e scrittore, e pioniere nella spiritualità e nella meditazione ebraiche. Dopo aver preso parte al Kibbutz Movement (Movimento del Kibbutz) nel 1970, visse come sadhu (asceta mendicante) in India e in quel periodo ebbe anche modo di Mother Sai novembre-dicembre 2005

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visitare Praµânti Nilayam, ove chiese la benedizione di Baba. Durante una interview, gli offrì guida spirituale ed esperienze che lo ricondussero alla sua religione, il giudaismo. Egli divenne professore dell’Institute of Transpersonal Psychology (Istituto di Psicologia Transpersonale) nel 1975. Più tardi fondò il Network of Conscious Judaism (Sistema di Giudaismo Conscio) nel 1980 e diresse lo “Shevet”, Centro di Spiritualità e Meditazione a Gerusalemme. Egli ha cominciato il suo discorso con un canto con cui intendeva salutare tutte le persone del pubblico come fratelli e sorelle, dato che tutti noi siamo figli dello stesso Dio. Ha quindi parlato degli insegnamenti ebraici contenuti nella Kabbala che enfatizzano l’amore, la pace e la tolleranza. “Shalom”, il saluto usato dagli Ebrei, significa “Pace”. Ha poi affermato che tutte le religioni del mondo sono come i diversi organi del corpo umano, che compiono, ognuno, una funzione unica. Se un organo svolgesse il compito di un altro, il corpo non potrebbe più funzionare e ne morirebbe. Allo stesso modo, il corpo dell’umanità richiede che tutte le religioni coesistano pacificamente. Il rabbino Zeller ha concluso il discorso, abbellito da un sottile umorismo e da un brano musicale, intitolato “Shalom”, ove si prega per la pace nel mondo. L’ultimo oratore è stato µrî P. S. Jayarama Shastrigal, erudito in sanscrito, che ha parlato dell’induismo. Egli aveva seguito gli studi all’università di Annamalai. Per oltre 50 anni, ha condotto adorazioni rituali indù. Ha ricevuto svariati titoli di riconoscimento e ha, al suo attivo, la pubblicazione di numerosi libri e audio. L’illustre oratore ha spiegato che lo scopo di ogni individuo è di trascendere l’esistenza terrena. Uno dei princìpi fondamentali del Dharma indù è di non odiare nessuno. Lo scopo della nostra vita dovrebbe esser quello di coltivare amore per tutti, dato che abbiamo la grande fortuna di vivere in contemporanea a Baba che è, a tutti gli effetti, l’Incarnazione dell’Amore. Dio ama tutte le creature poiché Egli è loro Madre e Padre. A tal proposito, Shastrigal ha citato i versi d’apertura di un famoso libro del poeta Kâlidâsa, ove egli rende omaggio al Padre e alla Madre dell’intero universo. Shastrigal ha riportato svariati brani di numerose Scritture e ha narrato molte parabole della tradizione indù, e anche un’esperienza personale in cui Baba lo aveva guarito, con la Sua vibhûti, da due malattie incurabili, che lo avevano afflitto per più di 40 anni. Ha poi terminato il suo intervento offrendo a Baba la sua devota gratitudine. Alla fine della giornata, il pubblico non aveva più dubbi sul fatto che tutte le religioni insegnano le stesse lezioni d’amore e pace, che esistono proprio per il bene e l’evoluzione del mondo e per condurre l’uomo a Dio. Se solo ognuno seguisse la propria fede con devozione e comprendesse il messaggio di unità che si cela in tutti i credo, il mondo sarebbe sicuramente un luogo migliore in cui vivere. “Lasciate che le diverse fedi esistano: lasciatele fiorire e fate sì che la gloria di Dio sia cantata in ogni lingua e con varie melodie. Questo dovrebbe essere l’ideale. Rispettate le differenze tra le fedi e riconoscetele valide fino a che non estinguano la fiamma dell’unità.” Sathya Sai Baba

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L’11 settembre 2005 è stato il giorno dell’incontro pubblico Sai a St. Louis, Missouri, Stati Uniti d’America. Come atto di riconoscimento a Sathya Sai Baba e alle Sue opere, il sindaco ha proclamato questo giorno “Giorno di Sathya Sai Baba”. St. Louis ha una popolazione di oltre 350.000 persone, con un’area metropolitana di oltre 2.500.000 persone.

PROCLAMA DEL SINDACO Si annuncia alla città di St. Louis che ›rî Sathya Sai Baba celebrerà il Suo 80° Compleanno, e PREMESSO CHE Ø Sathya Sai Baba è uno dei più venerati Maestri spirituali del mondo attuale e la Sua vita e il Suo Messaggio ispirano milioni di persone in tutto il mondo a intraprendere il cammino verso Dio e a condurre una vita morale e ricca di significato; Ø Sathya Sai Baba nacque come Sathya Nârâya²a Râju a Puttaparthi, un remoto villaggio nello stato dell’Andhra Pradeµ, nel sud dell’India e che all’età di quattordici anni annunciò la Sua Missione per attuare la rigenerazione spirituale dell’umanità, insegnando e mettendo in pratica i più alti princìpi di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza; Ø Sathya Sai Baba, durante la Sua vita, ha fondato un sistema educativo che comprende scuole primarie e secondarie e un’università riconosciuta che offre diplomi superiori, lauree universitarie e specializzazioni postlaurea senza alcun costo a carico degli studenti. Egli ha anche fondato quattro ospedali, due dei quali forniscono assistenza di alta specializzazione e l’Organizzazione ›rî Sathya Sai; Ø la città di St. Louis è compiaciuta e onorata di riconoscere a ›rî Sathya Sai Baba tutto il Suo lavoro umanitario e Gli porge i migliori auguri di buona salute, pace e felicità nella prosecuzione del Suo cammino sul sentiero della vita, io, Francis G. Slay, sindaco della città di St. Louis, in considerazione di quanto suddetto, con il seguente proclama dichiaro il giorno 11 settembre 2005: “GIORNO DI ›RÎ SATHYA SAI BABA” nella città di St. Louis A testimonianza di ciò, su questo documento ho apposto la firma e il sigillo della città di St. Louis in questo 11 settembre A.D. 2005. (Tratto da www.sathyasai.org) Mother Sai novembre-dicembre 2005

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PERCHÉ TI VOGLIO BENE

Favole e Poesie

Quando ti sei svegliato, questa mattina, ti ho osservato e ho sperato che tu mi rivolgessi la parola, anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o ringraziandomi per qualcosa di buono che ti era accaduto ieri; però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a lavorare. Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi in casa per vestirti e sistemarti. Sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi “ciao”; però eri troppo occupato. Per questo ho acceso il cielo per te, l’ho riempito di colori e di canti di uccelli per vedere se così mi ascoltavi; però nemmeno di questo ti sei reso conto. Ti ho osservato mentre ti accingevi al lavoro e ti ho aspettato pazientemente tutto il giorno. Con le molte cose che avevi da fare suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa. Al tuo rientro ho visto la stanchezza sul tuo volto e ho pensato di rinfrescarti un poco facendo cadere una lieve pioggia, perché questa la portasse via; il mio era un dono, ma tu ti sei infuriato e hai offeso il mio nome. Desideravo tanto che tu mi parlassi; c’era ancora tanto tempo, ho pensato. Dopo hai acceso il televisore. Ti ho aspettato pazientemente mentre guardavi la TV, cenavi e, immerso nel tuo mondo, dimenticavi nuovamente di parlare con me. Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzio e così ho fatto scendere il sole e al suo posto ho disteso una coperta di stelle, e al centro di questa ho acceso una candela: era uno spettacolo bellissimo, ma tu non ti sei accorto di nulla. Al momento di dormire, dopo aver augurato la buona notte alla famiglia, ti sei coricato e quasi immediatamente ti sei addormentato. Ho accompagnato i tuoi sogni con musica e dolci pensieri e i miei angeli hanno vegliato su di te, ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto che io sono sempre lì con te. Ho più pazienza di quanto t’immagini; mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza tu con gli altri. Ti amo tanto che attendo tutti i giorni una preghiera. I doni che ti ho dato oggi sono frutto del mio amore per te. Bene, ti sei svegliato di nuovo e ancora una volta io sono qui e aspetto, senza nient’altro che il mio amore per te, sperando che oggi tu possa dedicarmi un po’ di tempo. Buona giornata. Tuo papà Dio (anonimo)

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›rî Sathya Sai Baba DISSOLVERE I DUBBI SPIRITUALI (Collana Vâhinî) Mother Sai Publications, 2005

Chi fosse interessato a ricevere per posta la nuova pubblicazione è pregato di contattare per fax o e-mail la “Sathya Sai Books and Publications of Italy” ai seguenti indirizzi:

Occhio al Libro

“Swami, magnifico! Quanti testi avrei dovuto studiare per apprendere tutto ciò! E anche così, capire il significato non sarebbe stato facile!” Quanti vorrebbero trovarsi alla presenza di un Maestro di suprema sapienza per descrivergli i propri dubbi e ricevere da Lui spiegazioni chiare e risolutive, esposte con la dolcezza e l’amore del più tenero amico! In questa straordinaria situazione venne a trovarsi l’anonimo e fortunato devoto cui Sathya Sai Baba concesse il privilegio di un’esauriente risposta ad ogni sua domanda di carattere spirituale. Il Sommo Maestro fornisce - raccolti in questo libretto - consigli pratici, direttive comportamentali ed insegnamenti della massima profondità filosofica: un prezioso distillato di sublimi rivelazioni spirituali. Pur non avendo tale privilegio, benedetti sono coloro che avranno la fortuna di leggere ed assimilare nel proprio cuore quelle divine parole che, nella Sua infinita compassione, l’Avatâr ha fatto giungere sino a noi, affinché chi ha sete di Conoscenza possa dissetare il suo anelito alla vera fonte di Saggezza e Verità.

Magazzino e sede operativa: Viale Umbria N°19 - 20093 Cologno Monzese (MI) tel: 0039-02-26708288 - fax: 0039-02-25118399 Sito Web: www.mothersaipublications.it e-mail: [email protected] Il prezzo del libro è di Euro 7.70 spese di spedizione escluse. A seguito di recenti aumenti delle tariffe postali, le spese di spedizione saranno necessariamente adeguate alle nuove tariffe in vigore. Il costo per la spedizione di un singolo libro sarà di Euro 1.30

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Mother Sai Publications (EDIZIONI MOTHER SAI) e-mail:[email protected]

Sito Web: www.mothersaipublications.it (Collana Vahini) Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV] La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV] La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II] Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV] Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV] Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV] La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV] La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV] La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV] La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV] Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV] Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV] L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV]

(Collana Discorsi) di Sai Baba Discorsi 1988/89, I° vol. [D89-I] Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II] Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65] Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68] Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La La Vita di Sai Baba (N. Kasturi) La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.

(Collana Educazione)Discorsi agli Studenti Corso Estivo 1990 [CE90] Corso Estivo 1993 [CE93] Corso Estivo 1972 [CE72] Corso Estivo 1978 [CE78]

Periodici

Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme Altre

Pubblicazioni

Disponibili:

Colloqui [CQ] Mother Sai Speciale (6° Conferenza Mondiale) Diario Spirituale 1 [DS1]

Diario Spirituale 2 [DS2] Diario Spirituale 3 [DS3] Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi). Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi). Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi). Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali Sadhana Guida all’ashram di Prashanti Nilayam Racconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I) Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II) Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)

Altri Autori A spasso con Dio Sai Baba, l’Uomo dei miracoli Messaggio d’Amore Grazie Swami Visione del Divino. Sai Baba Fiamma d’Amore Alla scoperta della verità L’Eterno Miraggio Sai Baba: la rivelazione continua Ho visto la luce Purificare il Cuore (Purifying thr Heart) Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting) Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra Incontrando Dio

Audiovisivi: Alla scoperta della Verità (Videocass.) Shivarathri Sandesh (Videocass.) Le percussioni, parte I (Videocass.) Le percussioni, parte II (Videocass.) Video Story (Videocass.) Il Medico Divino (Videocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.) Tecnica di canto (Audiocass.) Embodiment of Love Vol I(CD) musicale) Embodiment of Love Vol II(CD) musicale) Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD) musicale) Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD) musicale) Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video) Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video)

In Preparazione: Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN]

Sri Sathya Sai Anandadayi

NB.– Tutte

le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o inviando un fax a:

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“Il giusto piano di studio consiste nel leggere, riflettere e applicare regolarmente alla vita quanto appreso.” Sai Baba

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