Mother Sai 5 2007

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  • Words: 23,494
  • Pages: 53
Sommario

03 Discorso Divino 07 Zoom 10 Discorso Divino 16 Amore in Azione 20 Discorso Divino 24 Primi Piani 29 Discorso Divino 37 Domande & Risposte 39 Discorso Divino 47 Sotta la Veranda 49 Favole & Poesie

22 11 ’06 Mettere in pratica i Valori Umani Luogo di Grazie e di Miracoli

05 09 ’06 Aprite la mente e vivete felici Il dono divino dell’assistenza sanitaria ideale

21 05 ’06 Il servizio disinteressato alla società è vera sadhana xxxxx

14 04 ’06 La felicità è santità La causa del disagio giovanile

24 05 ’02 Il perenne stato di grazia dell’uomo... Fatti, non parole.. Mai giudicare dalle apparenze

MOTHER SAI PUBLICATIONS Sathya Sai Books and Publications of Italy Tutti i diritti sono riservati Anno XIX n.5(117) settembre-ottobre 2007 Direttore responsabile: Giorgio Piccaia sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India. 2

Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 22-11-2006

Mettere in pratica i Valori Umani L’uomo moderno è molto orgoglioso di padroneggiare molte branche del sapere e di aver studiato numerosi testi. Ciononostante, non cerca di comprendere l’essenza dell’istruzione. LE ATTUALI CONOSCENZE SONO LIMITATE SOLO AGLI ASPETTI FISICI DEL MONDO, MENTRE GLI ASPETTI MORALI, ETICI E SPIRITUALI VENGONO IGNORATI. OGGI, I GENITORI FANNO ENORMI SACRIFICI PER PROVVEDERE ALL’ISTRUZIONE DEI FIGLI, MA NESSUNO CERCA DI COMPRENDERE IL VERO SIGNIFICATO DELL’ISTRUZIONE. La gente pensa che, chi sa parlare con eloquenza e ha studiato numerosi libri, sia persona altamente istruita; di fatto, però, le sue conoscenze si limitano all’alfabeto e nulla più. La semplice conoscenza dell’alfabeto non può essere chiamata istruzione. Oltre a conoscere le lettere, si deve conoscere il significato delle parole e delle frasi che con queste si possono costruire. Un enigmista abile…e astuto Avendo compreso questa verità, il re K©¹²adevaraya convocò una grande assemblea, poi rivolse una domanda a tutti i poeti e agli eruditi ivi convenuti. All’assemblea erano anche presenti otto poeti della sua corte molto conosciuti, noti come A¹ºa Diggaja. Essi erano: Allasani Peddana, Nandi Thimmana, Madayyagari Mallana, Dhurjati, Ayyalaraju Ramabhadrudu, Pingali Surana, Ramarajabhushanudu e Tenali Ramakrishna. K©¹²adevaraya voleva scoprire chi, tra essi, fosse il migliore. Chiese quindi loro di comporre una frase di senso compiuto composta di cinque parole, ciascuna delle quali avesse lo stesso significa-

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to in cinque lingue diverse. “Chiunque mi porti la risposta entro domani mattina verrà adeguatamente ricompensato”, dichiarò il re. Poiché la sua casa era molto lontana, Tenali Ramakrishna decise di passare la notte in quella di suo cognato. Gli fu preparato un comodo letto, ma egli si rifiutò di dormirvi e disse: “Entro domani mattina devo pensare a rispondere a una domanda che il re mi ha posto. Un letto come questo mi farebbe certamente addormentare in brevissimo tempo. Quindi, preparatemi un giaciglio nella stalla.” Mentre era lì coricato, all’una di notte una delle mucche diede alla luce un vitellino. Ramakrishna, allora, chiamò forte il cognato per informarlo dell’evento. Il cognato gli chiese quale delle mucche avesse partorito, perché egli, a ogni singola mucca, aveva dato un nome diverso, come Lak¹mî, Sarasvatî, Râdhâ ecc. Chiese quindi a Ramakrishna: “Ye âv ra bava” (“O cognato, qual è la mucca?”). Quando Ramakrishna udì ciò, la sua gioia fu incontenibile, perché in quel preciso momento aveva trovato la risposta alla domanda del re. Così (per non scordarla) ripeté la frase più volte. Il cognato pensò che lo strano comportamento di Ramakrishna fosse dovuto alla mancanza di sonno. La mattina successiva, Ramakrishna si recò alla corte reale e vide subito che nessun altro aveva una risposta da proporre. Tutti gli altri avevano concluso che non si poteva comporre una simile frase. “Ye âv ra ba va: questa è la risposta”, egli disse. Tutti erano incuriositi e allora egli spiegò

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Discorso 22-11-2006 che “ye” in marâthî, “âv” in hindî, “ra” in telugu, “ba” in kannada e “va” in tamil hanno tutte lo stesso significato e cioè “vieni”. In questa frase erano rappresentate tutte e cinque le lingue. Analogamente, ognuno dovrebbe conoscere il significato di ogni sillaba. LA GENTE DEI NOSTRI TEMPI LEGGE MOLTI LIBRI SENZA PERÒ COMPRENDERE IL VERO SIGNIFICATO DELLE PAROLE, MENTRE, NEI TEMPI ANTICHI, LE PERSONE CONOSCEVANO IL SIGNIFICATO DI OGNI SINGOLA LETTERA STUDIATA.

Compiaciuto della risposta di Tenali Ramakrishna, K©¹²adevaraya gli fece omaggio di un pacco di monete d’oro e preziosi diamanti. Ramakrishna fu felice di ricevere il prezioso dono dal re, ma si preoccupò di come salvaguardarlo. Pertanto, chiese al re di mettere a sua disposizione due guardie del corpo, in modo da poterlo trasportare in tutta tranquillità. Quindi, accompagnato da esse, lo portò a casa sua. Quando vi giunse, pensò che conservare quei valori in casa gli avrebbe procurato mille preoccupazioni, poiché non aveva una robusta cassa di ferro. Sua moglie gli si avvicinò e vide il pacco. In quel preciso momento, Tenali Ramakrishna notò due ladri che lo avevano seguito e che in quell’istante si stavano nascondendo nel cortile dietro casa. Allora disse alla moglie che, per sicurezza, sarebbe andato a gettare il prezioso pacchetto nel pozzo del cortile dietro casa. Parlò ad alta voce in modo che i ladri udissero e, invece di buttare il pacco nel pozzo, vi gettò una borsa contenente pietre. Per tutta la notte i ladri attinsero acqua dal pozzo nella speranza di prendere i preziosi. Ogni loro tentativo risultò però inutile e, all’alba, se ne andarono. Tenali Ramakrishna fu felice di aver salvato il pacco dalle grinfie dei ladri e che, nel frattempo, questi avessero versato acqua sufficiente ad annaffiare i campi… 4

La saggezza celata nelle parole Chi conosce il significato di ogni singola sillaba, di ogni parola e frase è un vero poeta. Tenali Ramakrishna fu certamente un simile grande poeta. Kavi¼ purâ²am anuµâsitâram a²or a²îyâ¼sam anusmared yah sarvasya dhâtâram acintya rûpam âdityavar²a¼ tamasah parastât Chiunque mediti sull’Essere onnisciente, il più antico, Colui che tutto governa, più piccolo di un atomo, Che sostiene l’universo, la Cui forma è inconcepibile e il Cui splendore è quello del sole che emerge dalle tenebre, raggiunge realmente il supremo e divino Puru¹a (Dio). (Bg 8.9)

Oggi la gente tenta di capire il significato delle frasi senza provare a comprendere il significato delle lettere e delle parole che costituiscono la frase stessa. PERFINO GLI ATTUALI PRECETTORI ATTRIBUISCONO ALLE FRASI SOLO IL SIGNIFICATO MONDANO, MA NESSUNO PARLA DEL LORO SIGNIFICATO MORALE, ETICO E SPIRITUALE.

È responsabilità di un insegnante diffondere la conoscenza che riguarda i princìpi morali, etici e spirituali. Questa è vera istruzione. Oggi, gli studenti si impegnano negli studi, ma, se chiedete loro che cosa stanno facendo, essi rispondono: “Caduvu kontunnamu”, che significa: “Stiamo comprando istruzione.” Questa non è affatto istruzione. Occorre conoscere il significato di ogni singola sillaba, di ogni parola e frase e poi comportarsi di conseguenza. La conoscenza che rende immortali Nonostante tutta la conoscenza acquisita, è inevitabile che tutti (prima o poi) debbano Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 22-11-2006 morire. Si dovrebbe acquisire quella conoscenza che rende immortali: si tratta della conoscenza dei cinque Valori Umani e cioè Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ. Il primo è Satya (la Verità). La Verità è eterna. La Verità è una, non due. Dharma (la Rettitudine) è eterna. ›ânti (la Pace) è la sorgente della Beatitudine. Poi c’è Prema (l’Amore). Dalla prima infanzia fino alla vecchiaia, quando si è prossimi alla morte, tutti sono dotati d’Amore. L’Amore, però, non muore mai. L’ultimo, ma non da meno, è Ahi¼sâ (la Non violenza). Dov’è la morte per la Non violenza? Buddha propagò questo principio. Egli affermò: Ahi¼so paramo dharma “La Non violenza è il Dharma supremo”. Conoscere e mettere in pratica questi princìpi è vera istruzione. DITE IL VERO, SEGUITE IL CAMMINO DELLA GIUSTIZIA E SPERIMENTATE LA PACE. DIVIDETE GIOIOSAMENTE

Pertanto, i cinque Valori Umani devono essere inculcati in tutti fin dalla prima infanzia. Se confidate nella Verità potrete ottenere tutto nella vita. Daiva¼ mânu¹a rûpena Dio si rivela in forma umana. Dio non è separato dall’uomo. Tutti sono Incarnazione della Divinità. Lo stesso Principio Atmico è presente in tutti, anche se assume svariati nomi. Abbiate fiducia in voi stessi e affrontate ogni difficoltà con tale fiducia. Chiunque vediate, consideratelo un vostro riflesso. Dio è al di là di ogni attributo e di ogni azione. Sviluppate spirito di sacrificio. Na karmana na prajayâ dhanena tyâgenaike am©tatvamânasuh L’immortalità non si ottiene attraverso l’azione, la progenie e le ricchezze: si ottiene solo con il sacrificio.

IL VOSTRO AMORE CON TUTTI E CONDUCETE UNA VITA NON VIOLENTA: QUESTA È L’ESSENZA DELL ’ISTRUZIONE.

QUESTI

SONO I CINQUE

PRINCIPALI VALORI UMANI CHE DOVREBBERO ESSER DIFFUSI NEL MONDO.

ESSI SONO ETER-

NI E IMMORTALI.

Oggi, si corre dietro a tutto quanto è effimero, ignorando ciò che è immortale. Il Presidente dell’India vi ha detto molte cose importanti. Potrete raggiungere grandi altezze se metterete in pratica i suoi insegnamenti. Ogni essere umano è dotato dei cinque Valori Umani: mettendoli in pratica, si diventerà Dio. I Veda affermano: Tat tvam asi “Tu sei Quello”. Questo profondo insegnamento dei Veda contiene l’essenza di tutta la conoscenza. Mother Sai settembre - ottobre 2007

Una rara opportunità Dovreste esser pronti ad affrontare qualunque sacrificio. ABBIATE SEMPRE LA FERMA CONVINZIONE: “IO SONO DIO E DIO NON È SEPARATO DA ME.” OVUNQUE GUARDIATE, LÌ È DIO. NON ESISTE ALTRO CHE DIO. Nomi e forme possono differire, ma lo stesso Principio Atmico è presente in tutto. Tutto ciò che l’uomo sperimenta è il risultato delle sue azioni. Adesso è già molto tardi e non voglio importunarvi dilungandoMi a parlare. È sufficiente che voi conosciate tali cinque princìpi e li mettiate in pratica nella vita di ogni giorno. Solo praticandoli potrete conoscerli e non solamente leggendo e scrivendo di essi. Qualunque conoscenza che non sia messa in pratica, non è affatto conoscenza. Mettete in pratica almeno uno o due princìpi tra quelli che avete appreso. Solo allora la vo5

Discorso 22-11-2006 stra vita sarà redenta e avrete acquisito merito. Solamente allora avrete seguito il giusto cammino. Avete ascoltato molte cose da Me e Kalam, ma a che serve ascoltare se poi non si mette nulla in pratica? È una rara fortuna per voi avere l’opportunità di ascoltare tante sacre parole. Fate il miglior uso di tale opportunità e raggiungete l’obiettivo della vostra vita. Il Signore K©¹²a afferma nella Bhagavad Gîtâ: Mamaivâ¼µo jîvaloke jîvabhûta sanâtanah “L’eterno Âtma, in tutti gli Esseri, è parte della Mia Essenza”. Siete tutti scintille della Divinità. Non siete semplici mortali. Non siete separati da Me. ESSENDO UN ASPETTO DELLA MIA DIVINITÀ, DOVRESTE COMPORTARVI DI CONSEGUENZA. Non sciupate il vostro tempo in vani pettegolezzi. Questi cinque Valori hanno avuto origine da Dio. Ovunque rivolgiate la vostra attenzione,

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potete vedere il principio di Unità. Voi e Io siamo Uno. MOLTE PERSONE MI CHIEDONO QUAL È LA MIA VERA IDENTITÀ. IO DICO LORO: “VOI E IO SIAMO UNO. VOI NON SIETE SEPARATI DA ME.” Considerate tutti gli altri come fossero vostri fratelli o sorelle e rafforzate con essi il legame d’Amore. Dovreste vivere tutti in Unità e non dare mai spazio a cattive qualità come l’ira, l’odio e la gelosia. Queste qualità creeranno solo differenze. Dovremmo alimentare questi cinque Valori Umani che promuoveranno, nel mondo, armonia e unità. Dovremmo sviluppare quelle peculiarità che ci avvicinano gli uni agli altri, e non alimentare quelle che ci dividono. Lasciate a Dio il peso di tutte le vostre responsabilità. Questo è il Mio Messaggio di oggi. Praµânti Nilayam, 22 novembre 2006, Sai Kulwant Hall, 25a Inaugurazione dell’Anno Accademico dello SSSIHL (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.sssbpt.org)

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Continua la “Storia di Sundaram”, la “Praµânti Nilayam” di Chennai. Vi ritroveremo ancora avvincenti aneddoti, salti nel passato della vita di Swami, interessanti notizie.

Luogo di Grazie e di Miracoli

Zoom

L’invisibile presenza di Sai a Sundaram è un’esperienza che molti possono garantire. Ci sono persone che lo hanno addirittura visto seduto sul trono! E non ci si deve meravigliare che qui accadano così tanti miracoli! Nessun bisogno di chirurgia per Mariappan Quando al piccolo Mariappan, di 10 anni, fu diagnosticato un buco nel cuore per il quale era necessaria un’urgente operazione, il bimbo e la madre, che vivevano alla giornata, rimasero a dir poco sconvolti. Sapevano che non avrebbero mai potuto far fronte alle spese di quell’operazione. Il loro unico rifugio era Sai e quindi si diressero a Sundaram per affidarsi al loro Signore attraverso la devozione e la preghiera. Nello stesso tempo, il medico devoto di Sai al Sai Krupa li informò che avrebbero potuto fare l’operazione all’Ospedale di Swami a Whitefield: quindi li mandò al laboratorio cardiologico per i test e gli esami preliminari. Ma ciò che rivelarono i test fu incredibile per tutti! Non c’era più nessun buco! Il cuore di Mariappan fu trovato assolutamente normale; non c’era più alcun bisogno di operazioni! Questo non fu un caso isolato. C’è il caso di un devoto per il quale era stata programmata un’operazione chirurgica allo scopo di rimuovere un glaucoma. Dopo aver pregato a Sundaram, il giorno prima dell’operazione stessa egli si accorse che il glaucoma era sparito! L’occhio era tornato perfettamente normale! Il paziente aveva depositato l’acconto per l’operazione in ospedale solo per andare a riprenderselo il giorno dopo! La signora Hyma Râmakrishna ci racconta una storia interessante accaduta di recente a sua cognata: E il cancro sparì! “Alle 6 del mattino del 29 settembre 2005, mi stavo occupando del “Sacrificio del Fuoco” (Homam), che doveva proseguire per 81 giorni consecutivi, in occasione dell’80° Compleanno di Bhagavân Baba. In quel momento avevo nel cuore una richiesta speciale per Baba: Gli chiedevo di aiutare mia cognata Gita che era nel pieno di un intenso trattamento a seguito di un raro tipo di cancro. Quel giorno era il compleanno di Gita e io volli affidarla alle cure del Divino Bhagavân, pregando affinché nella Sua misericordia cancellasse quel cancro, così come aveva fatto per molti devoti in passato. Mentre il fuoco dell’Homam divampava, le vibrazioni erano molto intense e io stavo lì seduta con gli occhi chiusi. In quel momento sentii la presenza di Baba. Dopo che le procedure dell’Homam furono terminate, mi fu data della vibhûti da spedire a Gita che vive a New York. Il giorno seguente spedii la vibhûti per pacco postale e Gita la Mother Sai settembre - ottobre 2007

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ricevette dopo una settimana. Cominciò così ad applicare la vibhûti ogni giorno e mi chiamò per dirmi che si sentiva veramente molto meglio e che aveva riacquistato le forze. Ne ero molto felice, ma la cosa non finì lì. Erano stati programmati per Gita 12 cicli di chemioterapia da effettuarsi nel giro di 6 mesi. Dopo ogni “chemio” la sua energia si affievoliva notevolmente, finché, all’undicesimo trattamento ne pagò lo scotto e si sentì molto male. Io, allora, pregai Bhagavân supplicandoLo di dare un po’ di forza a Gita, e improvvisamente percepii un messaggio molto preciso che mi diceva che Gita non aveva bisogno di effettuare il dodicesimo trattamento di chemioterapia. Chiamai Gita e mio fratello Ramaswamy e li informai di questo. Ma il medico insistette che Gita terminasse il ciclo facendo anche l’ultimo trattamento. Quando mia cognata lo iniziò, una febbre altissima la colpì e il dottore fu costretto a interrompere la cura. Gita e Ramaswamy si resero conto che non era Volontà di Dio proseguire con quel trattamento. Nella prima settimana di febbraio 2006, Gita si sottopose alla Tac e alla colonscopia e, incredibilmente, nessuno dei due esami evidenziava più alcuna traccia di cancro! Noi ringraziamo il Signore per la Sua immensa Grazia!” Costante attività spirituale a Sundaram Storie come questa, di Grazia e di Divino Amore riversato sui devoti in Sundaram, sono moltissime. La Divina Energia purificatrice che pervade Sundaram è un’esperienza condivisa da molti. Oltre alle sessioni di bhajan, i devoti in Sundaram sostengono moltissime altre attività spirituali come il canto dei 1008 Nomi del Signore, riunioni per lo studio della letteratura vedica, akhanda bhajan (canti continuati per 12 ore, 24 ore ecc.) nelle occasioni speciali, regolari circoli di studio condotti da e per la confraternità legale comprendente i giudici della Corte Suprema; c’è anche un’altra riunione speciale per gli ufficiali di alto grado e i burocrati (sarete sorpresi di sapere che a questi circoli di studio partecipano in modo regolare più di 50-60 ufficiali), mentre un terzo circolo di studio è riservato ai medici delle varie discipline. Oltre a tutto questo, vengono celebrati matrimoni collettivi per la gente povera, Upanayana collettivi (cerimonia dell’investitura del cordino sacro) per i bambini, cerimonie in onore delle coppie anziane sopra gli 80 anni ecc. Sundaram è il cuore dell’attività spirituale e di servizio, ed è questo che rende l’atmosfera di questo ambiente tanto divina e pura. Queste vibrazioni positive sommate alla grazia divina e alle preghiere dei devoti creano i miracoli. Si racconta di un medico devoto che soffriva di artrite da anni e che, dopo aver partecipato in alcune occasioni al Sai Sahasranâma Koºi Arcana (canto del Nome Sai un milione di volte), cominciò a sentirsi meglio e, con sua grande meraviglia, scoprì di riuscire anche ad accovacciarsi sul pavimento, cosa che non faceva da anni! “Non è un miracolo?” egli dice contento. Come attira i devoti Sai Sundaram? Eppure, ciò che è ancor più significativo di queste guarigioni miracolose è la trasformazione dei cuori che Sundaram opera tanto nei giovani quanto negli anziani. 8

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Molti sono venuti a Sundaram che erano scettici e sono ritornati a casa come devoti. Centinaia di persone hanno deciso di non toccare mai più cibo non vegetariano dopo una visita in questo sacro luogo. Dieci anni fa il marito della signora Mona Desujas non credeva in Swami, ma, a causa dell’insistenza della moglie, le promise che l’avrebbe accompagnata a Sundaram un giovedì. Per qualche ragione, preso dal lavoro, quella sera il signor Desujas non riuscì a tornare in tempo. Ritornò dall’ufficio quasi alle 21, ma Sundaram regolarmente chiude alle 20. Egli, però, desiderava andare e mentalmente disse a Swami che se avesse avuto il Suo darµan quel giorno, l’avrebbe seguito ciecamente. Indovinate che cosa accadde! Quando i coniugi raggiunsero Sundaram era già molto tardi e le nove erano passate da un bel po’, eppure le luci di Sundaram stavano ancora tutte brillando! Il signor Desujas ebbe il darµan di Swami e non ebbe più bisogno di conferme. Adesso, per i signori Desujas, Sundaram è una seconda casa. Essi raccontano: “Dieci anni fa non avevamo un penny per cominciare. Eravamo abituati ad andare a Sundaram per parlare con Swami e sempre accadeva che Egli venisse misteriosamente in nostro soccorso. Trovavamo all’ultimo nuovi clienti o proposte di lavoro ed Egli provvedeva alle nostre finanze e a tutto quello di cui avevamo bisogno. È Lui ad aver fatto tutto per noi. Noi veniamo a Sundaram, ci sediamo, parliamo a Swami di tutti i nostri problemi ed essi si dissolvono immediatamente! Qualsiasi affare che stia andando male, dopo averne parlato con Swami, raddoppia il proprio valore!” Il grande senso di gratitudine e di riverenza che esprime il viso della signora Desujas è veramente commovente! Adesso questa persona aiuta nelle pulizie di Sundaram e partecipa a tutte le funzioni di questo sacro luogo. (continua) (Tratto da Heart2Heart – Radio Sai Global Harmony)

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Discorso 05-09-2006

Festività di Onam – 5 settembre 2006 (Cronaca della giornata)

Le celebrazioni di Onam, a Praµânti Nilayam, hanno avuto inizio con una pittoresca processione nel tradizionale stile keralese che dava il benvenuto a Baba nel Sai Kulwant hall. Bambine con i cembali e bambini che cantavano i Veda annunziavano l’arrivo del nostro “Vâmanamûrti” (Incarnazione di Vâmana). La sala era pavesata nel tradizionale stile keralese, con bandierine verdi e grandi variopinte bandiere. Quando, alle 8 in punto, Baba è salito sul palco, il programma ha avuto inizio con un canto di benvenuto. Poi c’è stata una serie di scenette di 50 minuti da parte dei bambini Bâl Vikâs, intitolata “Pillole Sai per volare alto!” e, a seguire, hanno avuto inizio i bhajan cantati dai devoti, finché Baba, dopo 20 minuti, non si è ritirato. Nel pomeriggio, Swami è salito sul palco e, alle 15,15, ha dato inizio al programma. Il Presidente delle Organizzazioni Sai dello Stato del Kerala, professor E. Mukundan, ha parlato brevemente ponendo l’accento sulle attività di servizio che vengono svolte nello Stato, poi ha presentato gli oratori. Il primo è stato µrî Veerandra Kumar, membro del Parlamento, ex ministro dell’Unione, medico del gruppo pubblicazioni Mathrubhoomi e direttore dell’Associazione della Stampa per l’India. Il secondo è stato il giudice Sridharan, ex Giudice Capo dell’Alta Corte del Gujarat e attualmente deputato del Kerala. Dopo i loro brevi interventi, Baba ha tenuto il Suo Discorso di Onam per 40 minuti. A seguire, è stata messa in scena, da parte degli studenti dello ›rî Sathya Sai Vidyapeeth, di Srisailam in Kerala, una recita sulla vita di Sakkubai. Il programma pomeridiano si è concluso con 10 minuti di canti devozionali di µrî Vishnu Bhat.

Aprite la mente e vivete felici

“Il Signore risplende nell’universo e anche l’universo brilla nella luce del Signore. La relazione tra il Signore e l’universo è intima e inseparabile. Che altro potrei dirvi?” Incarnazioni dell’Amore! Il popolo del Kerala celebra oggi la festa di Onam. È una festa molto sacra, santa e

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divina a cui vengono date molte interpretazioni. La gente dell’India la celebra facendo un bagno nell’olio e indossando indumenti nuovi; si preparano inoltre piatti speciali che poi vengono condivisi, in modo che tutti i membri della famiglia si godano la commemorazione banchettando e indossando nuovi abiti. In questa occasione, alcuni fanno anche visita ai templi. Fra tutti i templi presenti nel Kerala, quello di Bâla (Bambino) K©¹²a (Guruvâyur) è molto amato e mol-

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Discorso 05-09-2006 to importante per tutti. In questo giorno, molti fanno anche pârâya²a (lettura con atteggiamento reverenziale) del Râmâya²a. Tutte queste sacre attività sono il frutto della loro fede e devozione per Dio. Essi celebrano la festa di Onam meditando su Dio, visitando i templi e dedicandosi ad attività sacre. Il sacrificio di Bali Nei tempi antichi, il Kerala fu governato dall’imperatore Bali. Egli trattò i sudditi come fossero figli suoi e diede loro moltissimo aiuto. Essi, a loro volta, lo amavano e rispettavano; vivevano lietamente e in pace, riponendo nell’imperatore fede e speranza. Durante il suo regno, Bali celebrò molti yajña (sacrifici) e altri rituali vedici. Una volta, durante un grande yajña, annunciò la sua decisione di soddisfare, senza alcuna esitazione, qualunque richiesta gli venisse fatta. Venuto a sapere di questa promessa, il Signore Vi¹²u assunse la forma di Vâmana (l’Avatâr nano) sotto le sembianze di un giovane bramino nano e si presentò nello “yâgaµâlâ” (il pa²¬al, cioè il pergolato dove veniva celebrato lo yajña – N.d.T.) con in mano un ombrello fatto di foglie di cocco. Ratnâvalî, la figlia dell’imperatore, restò incantata dal divino splendore e dall’aura che circondavano il ragazzo, e pensò: “Oh, chi è questo splendente giovane che irradia luce divina? Che meraviglia! Come sarei felice di avere un figlio come lui!” Così, mentre tutti erano incantati alla vista del divino Fanciullo, Vâmana entrò nello yâgaµâlâ e si avvicinò all’altare. Nel vederLo, l’imperatore Bali si alzò in piedi e Gli porse un reverente benvenuto, facendoLo sedere su una sedia degna del Suo rango. Poi chiese: “Signore! Posso sapere qual è lo scopo della Tua visita? Che cosa posso fare per Te?” Mother Sai settembre - ottobre 2007

Il giovane Vâmana rispose: “Oh, imperatore Bali! Io desidero solo ciò che posso coprire facendo tre passi; non mi serve nient’altro.” L’imperatore, preso alla sprovvista, impulsivamente, acconsentì alla richiesta dicendo: “Oh! È tutto qui? Va bene, fallo!” Vâmana, allora, espanse la Sua statura e con un passo coprì l’intero cielo. Quando fece il secondo passo, incluse tutta la terra; poi chiese a Bali: “Dove posso fare il terzo passo?” L’imperatore Bali rispose: “Swami! Tu avevi chiesto solo tre passi di terra, ma con soli due passi hai coperto tutto il cielo e tutta la terra, per cui tutti i miei possedimenti sono già esauriti. Ti prego, benedicimi facendo il terzo passo sulla mia testa.” Vâmana, allora, gli pose il piede sulla testa e lo mandò nel mondo inferiore (pâtâla). A questo punto vi chiederete come abbia potuto, Vâmana, spingere Bali nel mondo inferiore semplicemente mettendogli un piede sulla testa. Se tutto il cielo e tutta la terra furono coperti con un passo ciascuno, potete immaginare quanto potenti e giganteschi fossero i passi di Vâmana! Anche il terzo passo era altrettanto potente e gigantesco e il suo impatto fu in grado di spingere Bali nel mondo inferiore. Ci sono anche altri motivi! L’imperatore Bali era senza dubbio un devoto grande e molto umile, ma in lui c’era un elemento di ego. Il grosso scoglio dell’ignoranza DIO TOLLERERÀ OGNI COSA FUORCHÉ LA COLLERA E L’EGO; EGLI NON APPREZZA QUESTE QUALITÀ. CHE COS’È QUESTO EGO? A CHE SERVE? FORSE PROCURA LA BELLEZZA FISICA, LA FORZA DEI SENSI, L’ACUME INTELLETTUALE O LA RICCHEZZA? NIENTE DI TUTTO QUESTO È PERMANENTE. L’EGO GENERA MOLTE ALTRE PESSIME CARATTERISTICHE. Dio ha dotato ogni uomo di qualità sacre e nobili, quali Satya (la Verità), Dharma (la Retti11

Discorso 05-09-2006 tudine), ›ânti (la Pace), Prema (l’Amore) e Ahi¼sâ (la Non violenza). Sviluppatele; esse sono i pañcaprâ²â (i cinque soffi vitali) dell’essere umano. Ira, gelosia, odio etc. sono qualità malvagie che si attagliano agli animali; come può una persona, che ha simili qualità animalesche, esser chiamata “essere umano”? Un essere umano è colui che possiede buone qualità. Seguite la Verità; la Verità è Dio. Coltivate l’Amore; l’Amore è Dio. Vivete nell’Amore. Sfortunatamente, oggi le persone non fanno alcuno sforzo per manifestare le qualità nobili e sacre insite in loro e, ignorando la propria natura, conducono una vita con qualità non proprie, acquisite dall’esterno. IL CORPO UMANO È COME UNA CASSAFORTE E L’ÂTMA CHE VI RISIEDE È COME UN PREZIOSO DIAMANTE. CI SI ASPETTA CHE VOI DIATE VALORE AI PREZIOSI GIOIELLI INCASTONATI DI DIAMANTI CHE CI SONO DENTRO, E NON ALLA CASSAFORTE CHE È ESTERNA.

DENTRO IL CORPO UMA-

NO CI SONO GIOIELLI DI VALORE INESTIMABI-

SATYA, DHARMA, ›ÂNTI, PREMA E AHI¼SÂ. Il corpo fisico, che è formato dai cinque elementi, è destinato a perire un giorno o l’altro. LE, QUALI

Il corpo, che è formato dai cinque elementi, è debole e destinato a disintegrarsi. Sebbene si presuma che la vita duri un centinaio di anni, nessuno può esserne certo. Si possono abbandonare le proprie spoglie mortali in qualunque istante, nell’infanzia, nella maturità o nella vecchiaia; la morte è sicura. Sforzatevi, quindi, di comprendere la vostra vera natura prima che il corpo perisca.

CORPO È COME UNA MARIONETTA CON NOVE BUCHI CHE, CON UN SEMPLICE STARNUTO, PUÒ SUBIRE UN CROLLO IN QUALUNQUE MOMENTO. BASANDO LA PROPRIA FEDE SU TALE CORPO MORTALE, LE PERSONE DIMENTICANO GLI INESTIMABILI GIOIELLI CHE CONTIENE E, PER QUESTO MOTIVO, SOFFRONO DI AGITAZIONE MENTALE.

Andate da un milionario e chiedetegli: “Signore! Voi, che possedete tutto in questo mondo, avete la pace?” Egli, immediatamente, vi risponderà: “A questo mondo ho tutto, fuorché la pace.” Pace, non pezzi Nel mondo d’oggi, ovunque guardiate, ci sono solo “pezzi” (pieces) e non “pace” (peace); (gioco di parole basato sul fatto che le parole inglesi corrispondenti a “pace” e “pezzo” vengono pronunciate in modo molto simile – N.d.T.). La pace è davvero dentro di voi e quindi cercatela tramite un viaggio interiore; questo è il vostro dovere. Sfortunatamente, voi dimenticate questo dovere sacro e desiderate cose insignificanti e spregevoli. Quando riuscirete a manifestare le vostre nobili qualità innate, potrete sperimentare la pace vera ed eterna. “Senza Verità, Rettitudine, Amore e Pace, il valore di tutta la vostra istruzione è zero. Senza Verità, Rettitudine, Amore e Pace, la santità di tutte le vostre azioni caritatevoli e la vostra gentilezza sono zero. Senza Verità, Rettitudine, Amore e Pace, l’utilità di tutte le vostre posizioni di autorità è zero. Senza Verità, Rettitudine, Amore e Pace, il risultato di tutte le vostre buone azioni è zero.”

La gente basa la propria fede sul corpo fisico così fragile e temporaneo. QUESTO 12

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Discorso 05-09-2006 Gente buona e nobile I cinque Valori Umani di Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ sono la proprietà vera e durevole di un essere umano. Fin dai tempi più antichi, la gente del Kerala possiede tali sacre qualità e adora Dio. Qual è l’intimo significato del fatto che Vâmana ponga il piede sulla testa dell’imperatore Bali e lo spinga nel mondo inferiore? Questo episodio rivela la distruzione dell’ego di Bali. Avendo compreso questo profondo significato, la gente del Kerala si liberò del proprio ego e, per questo motivo, lo Stato del Kerala si è guadagnato un buon nome come verde terra di pace e di purezza. Ogni essere umano ha qualche desiderio, ma gli abitanti del Kerala non ne hanno molti; i loro desideri mondani sono pochi. Essi si comportano amichevolmente con tutti e, anche quando sorgono inaspettatamente delle diversità, le mettono da parte, le considerano come nuvole passeggere. In verità, la gente del Kerala è pura e altruista, e ha mente stabile; gli altri devono emulare le sue qualità. Nonostante gli impegni, essi non dimenticano di mettersi la vibhûti sulla fronte né di andare al tempio mattina e pomeriggio. LA GENTE DICE CHE IL KERALA È UNO STATO COMUNISTA. IO NON SONO D’ACCORDO CON QUESTO; NON È “COMMUNIST” (COMUNISTA), MA “COME-YOU-NEXT” (AVVICINATO)! I SENTIMENTI SACRI DI QUELLO STATO LO HANNO AVVICINATO A DIO! In questa fausta ricorrenza di Onam, gli abitanti del Kerala si recano nei templi e partecipano a speciali pûjâ (riti di adorazione). Essi si recano in gran numero al tempio di Bâla K©¹²a e gioiscono dei canti devozionali. A causa degli effetti dell’era moderna, nel loro atteggiamento sono ovviamente sopravvenuti alcuni cambiamenti. Prima non era così: avevano cuori puri e saldi, desideravano e pregavano sempre per il benessere collettivo e non davano spazio ai desideri che Mother Sai settembre - ottobre 2007

sapevano non essere graditi a Dio. Gli abitanti del Kerala hanno la mente aperta e pregano per il benessere di tutta la gente del mondo ( Lokâssamastâh sukhino bhava¾tu): essi sono veramente buoni e nobili. Quando il Signore Vâmana spinse l’imperatore Bali agli inferi, essi ne furono molto dispiaciuti: “Oh, Dio! Il nostro imperatore non è più qui; chi si prenderà cura di noi d’ora in poi?” L’imperatore Bali promise allora al suo popolo che ogni anno, in quel giorno, gli avrebbe fatto visita e quel fausto giorno viene chiamato “Onam”; in questa ricorrenza egli viene e benedice il suo popolo. LA BONTÀ RACCOGLIE SEMPRE BUONI FRUTTI. NON SIATE OSTINATI, SVILUPPATE IL SENSO DI DISCRIMINAZIONE ED ESAMINATE LE COSE OBIETTIVAMENTE. Se vi comportate stupidamente, vi guadagnerete una pessima fama. Studiate bene, siate diligenti nella vostra carriera di studenti, ma, assieme a questo, sviluppate un buon carattere e una buona condotta. La vita autentica è il carattere; il carattere è la vera educazione. Sviluppate, quindi, un buon carattere. Gli studenti cercano di imitarsi l’un l’altro; imitare gli altri a causa di un falso senso dei valori è una cosa negativa. Valori da coltivare, smanie da evitare Cari studenti! Dovete frequentare buone compagnie per poter sviluppare un buon carattere:

Satsa¾gatve nissa¾gatva¼ nissa¾gatve nirmohatvam nirmohatve niµcalatattva¼ niµcalatattve jîvanmuktih Le buone compagnie portano al distacco, il distacco rende liberi dall’illusione, la libertà dall’illusione conduce alla stabilità mentale, e la stabilità mentale conferisce la liberazione. 13

Discorso 05-09-2006 “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”; quindi, per prima cosa, frequentate solo buone compagnie: soltanto allora potrete diventare delle brave persone. Non dovete acquisire la bontà da chissà dove; essa è inerente alla vostra natura: dovete solo svilupparla. Sforzatevi di alimentare questa bontà, proprio come si nutre e si alimenta un piccolo germoglio perché diventi un grande albero. Dovete guadagnare un buon nome per i vostri genitori, per la società e per il Paese. L’India ha un altro nome, “Hindu”, le cui iniziali rappresentano le seguenti qualità: H Umiltà (Humility, in inglese) I Individualità N Nazionalità D Devozione U Unità Solo quando il vostro comportamento è in linea con questi ideali meritate di esser chiamati veri esseri umani; essendo nati come tali, comportarsi come animali è un grave peccato. OGNIQUALVOLTA LE QUALITÀ ANIMALI SOLLEVINO LE LORO BRUTTE TESTE, RICORDATE A VOI STESSI: “IO NON SONO UN ANIMALE; SONO UN ESSERE UMANO.” VOI SIETE ESSERI UMANI E QUINDI SVILUPPATE I VALORI UMANI. OGGI, PURTROPPO, ESSI SONO MOLTO SCARSI TRA GLI UOMINI. LE QUALITÀ ANIMALI SONO DOMINANTI OVUNQUE VOLGIATE LO SGUARDO; OVUNQUE ANDIATE E CHIUNQUE INCONTRIATE, UNO SOLO È IL DESIDERIO DI OGNUNO: DENARO, DENARO E ANCORA DENARO! AL GIORNO D’OGGI, OGNI COSA VIENE MESSA IN RELAZIONE SOLO CON I SOLDI. Perché questa smania di denaro? Il denaro va e viene, mentre la moralità viene e cresce; quindi coltivate i Valori Morali. Soltanto allora diventerete dei veri esseri umani. Gli abitanti del Kerala coltivano bene i Valori Morali. Naturalmente, anch’essi desiderano acquisire il benessere materiale, ma, paragonati ad altri, il loro desiderio è minore. 14

Pace individuale per arrivare alla Pace mondiale Coltivate una buona natura, conducete una buona vita e guadagnatevi un buon nome. Dalla bontà (goodness) si deve procedere verso la Divinità (Godness). Innanzitutto assicuratevi che il cibo che consumate sia buono e satvico (puro); esso assicura una buona “testa” (mente). Solo quando la “testa” è buona Dio si manifesterà davanti a voi e quindi soltanto se il cibo che consumate è satvico potrete realizzare Dio. OGGI, OVUNQUE GUARDIATE, L’INQUINAMENTO È IN AUMENTO; L’ARIA CHE RESPIRIAMO, L’ACQUA CHE BEVIAMO, IL CIBO CHE MANGIAMO E IL LAVORO CHE COMPIAMO SONO TUTTI INQUINATI. LA SÂDHANÂ (PRATICA SPIRITUALE) CHE DOBBIAMO INTRAPRENDERE PER PURIFICARE QUESTA ATMOSFERA INQUINATA È

BHAGAVAT

PRÂRTHANÂ (LA PREGHIERA A DIO). SOLAMENTE DOPO AVER RIMOSSO QUESTO INQUINAMENTO E RESO PURO IL VOSTRO CUORE MERITERETE DI ESSER DEFINITI VERI ESSERI UMANI.

LA DIVINITÀ

PUÒ ESSERE RAGGIUNTA SOLO

ATTRAVERSO LA PUREZZA E TALE PUREZZA PUÒ ESSERE OTTENUTA SOLO ATTRAVERSO L’UNITÀ. UNITÀ, PUREZZA E DIVINITÀ SONO STRETTAMENTE LEGATE; RICORDATE SEMPRE L’INTIMA RELAZIONE CHE ESISTE TRA LORO.

Il Paese di Bhârat prospererà solo quando tali sentimenti nobili e sacri si manifesteranno in voi. Fin dai tempi antichi, la terra di Bhârat si è guadagnata un gran nome come “ pu²ya bhûmi ” (la terra del merito), “tyâga bhûmi” (la terra del sacrificio) e “yoga bhûmi” (la terra delle pratiche spirituali). Oggi, sfortunatamente, essa sembra diventata “bhoga bhûmi” (la terra dei piaceri materiali). Ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno al giorno d’oggi è lo spirito di sacrificio e qui si pone la domanda circa che cosa sia tyâga (il sacrificio). Esso non consiste nel recarsi nella foresta, lasciandosi dietro moglie, figli e proprietà: ciò Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 05-09-2006 che deve esser sacrificato è il frutto dei desideri. Questo è il vero sacrificio. Dovete rinunciare ai desideri indiscriminati: soltanto allora il vostro cuore diventerà puro come un pezzo di stoffa bianca. Dio desidera solo un simile cuore puro e sacro. Dio non desidera niente da voi; Egli non ha assolutamente desideri! Solamente voi avete desideri. Se svilupperete desideri sacri, Dio sarà felice e soltanto allora la vostra famiglia, la società e il Paese potranno sperimentare pace e felicità. INNANZITUTTO, LA PACE DEVE REGNARE NELLA VOSTRA CASA; SUCCESSIVAMENTE, QUELLA PACE DEVE ESSERE ESTESA ALLA SOCIETÀ. QUANDO LA SOCIETÀ DIVENTA BUONA, IL PAESE PROSPERA. PER IMPIANTARE LA PACE NEL PAESE, L’INDIVIDUO DEVE SPERIMENTARLA PER PRIMO; LA PACE MONDIALE SARÀ POSSIBILE SOLO DOPO CHE LA STESSA SARÀ STATA INSTAURATA A LIVELLO INDIVIDUALE.

Se la pace non è nell’individuo, come può essere nel mondo? La pace in mille pezzi Cari studenti! Tutti voi dovete desiderare che si instauri la pace nel Paese e lavorare a tal fine. La grandezza di Bhârat, che fin dai tempi antichi ha cercato di stabilire la pace nel mondo, è inesprimibile a parole; tuttavia, a causa del fascino delle usanze occidentali, la conoscenza della propria religione e della propria cultura si è ridotta. La pace (peace) si è rotta in mille pezzi (pieces)! Potete studiare qualunque lingua, non c’è nulla di sbagliato in questo, ma non dovete andar dietro alle usanze straniere a discapito delle vostre tradizioni. Dovete insediare la pace nel vostro cuore ed esser sempre felici e beati; un dolce sorriso deve sempre danzare sulle vostre labbra. Non dovete mai fare la faccia lunga in nessuna circostanza; dovete essere sempre sorridenti. Quando gli altri vi vedono, devono sentirsi contenti an-

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che loro e, per questo, dovete condurre sempre una vita felice e beata e avere in volto un dolce sorriso. Dovete essere felici e far felici anche gli altri. La gente di Bhârat viveva una simile vita beata con queste buone qualità. Infatti, neppure oggi c’è carenza di persone di questo tipo; possono non essere ricche economicamente, ma le loro menti non sono ristrette. QUANDO SVILUPPATE LARGHEZZA DI VEDUTE, POTETE ASSOLVERE QUALUNQUE GRANDE COMPITO. Dovete tutti comprendere il fatto che questa festività di Onam viene celebrata allo scopo di sviluppare tale apertura mentale. Dovete sperimentare la beatitudine a livello individuale e familiare, e poi dividerla con gli altri nella società: allora tutti saranno felici. Felicità è unione con Dio e voi dovete realizzare una tale felicità. Che tutti possano essere felici! Possiate tutti vivere come membri di un’unica famiglia condividendo il vostro amore e la vostra felicità! Dovete tutti vivere in unità, augurandovi gli uni con gli altri: “Ciao, salute a te!” Non vivete separatamente dicendovi “addio” (goodbye); dovete diventare “bravi ragazzi” (good boys), sviluppare questi sacri sentimenti. Il tempo è molto importante; lo spreco di tempo è spreco di vita: quindi non sprecate il vostro tempo. C’è ancora una parte del programma da svolgere e non voglio tediarvi con un Discorso troppo lungo. Praµânti Nilayam, 5 settembre 2006, Sai Kulwant Hall, Festa di Onam (Tradotto dal testo in inglese pubblicato sul sito internet dello ›rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)

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Amore in Azione

Il dono divino dell’assistenza sanitaria ideale “Direi che non ho mai visto un ospedale che si prende cura dell’umanità come questo. Solo nel nostro ospedale, non sto parlando dell’ospedale di Whitefield, abbiamo eseguito fin qui più di 16.000 interventi. E, badate bene, la probabilità di infezioni è così bassa e la percentuale di successo così impressionante che, quando gli esperti vengono a esaminare l’intera organizzazione, rimangono semplicemente sconcertati. Stentano infatti a credere che esista qualcosa di simile che dispone di tutte le tecnologie d’avanguardia e opera senza compromessi su alcun fronte.” Così ha dichiarato nel corso di un’intervista per Radio Sai Global Harmony il dottor Neelam Desai, medico specialista con il ruolo di responsabile aggiunto all’Istituto Superiore di Scienze Mediche ›rî Sathya Sai, Praµantigrâm, Puttaparthi. D. - Om ›rî Sai Ram. Benvenuto a Radio Sai Global Harmony, dottor Neelam Desai. Attualmente lei fa parte dello staff medico dell’Istituto all’interno del Dipartimento di Chirurgia Toracica e Cardiovascolare; è una persona molto impegnata, quindi. Perciò la ringrazio di aver accettato il nostro invito e di aver sottratto del tempo ai suoi numerosi impegni per essere con noi oggi. Prima di tutto, perché non racconta ai nostri ascoltatori di come è arrivato a Bhagavân? R. - Inchinandomi ai Divini Piedi di loto di Bhagavân, voglio innanzitutto dire che da bambino ero uno studente Bâl Vikâs e venni a sapere di Bhagavân all’età di dieci anni. Ci eravamo trasferiti a Mumbai, dove erano organizzate classi Bal Vikas che io cominciai a frequentare, interessandomi sempre più alle attività dell’Organizzazione Sai. Lentamente anche la mia famiglia prese a impegnarvisi. In seguito divenni insegnante coordinatore Bâl Vikâs, ma dovetti interrompere la mia partecipazione attiva perché l’aver intrapreso gli studi medici non mi consentiva di impegnarmi molto nell’Organizzazione. Ma in fondo alla mente avevo la sensazione che in qualche modo avrei ripreso i contatti. In occasione del Suo 65° Compleanno, Swami disse che avrebbe avviato un Ospedale di Alta Specializzazione. Questo avvenne nel 1990. Avevo un profondo desiderio di venire a lavorare qui. Perciò nello stesso anno cominciai la specializzazione in Chirurgia Toracica e Cardiovascolare e nel 1992 terminai gli esami. Nel febbraio del 1993 entrai a far parte di questo ospedale. Ecco come sono arrivato a questa struttura, che aveva già cominciato a funzionare nel novembre del 1991. D. - Parlando in generale, come sono state le esperienze in questo ambito di lavoro? Ciò ha portato appagamento nella sua esistenza? R. – Appagamento, certo. Credo che se l’occupazione che si intraprende, qualunque essa sia, ti dà soddisfazione, questo è un fattore che agevola. Trovo che, più che la medicina, sia la chirurgia a dare sollievo alla persona. Perciò al primo anno di specializzazione, quando fummo posti di fronte alla scelta tra il campo medico e quello

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chirurgico, ritenni quest’ultimo più soddisfacente e da quel momento desiderai diventare chirurgo. Allestire un ospedale in un villaggio e addirittura un ospedale di alta specializzazione dotato di tecnologia d’avanguardia è un dono divino per la gente dei villaggi. Degli ultimi quattordici anni trascorsi in questa struttura, non ho niente di cui lamentarmi. Nel nostro campo, essa dispone di tutti i dispositivi e le strumentazioni necessari. A qualunque attrezzatura più recente si possa pensare, questa è disponibile nel nostro Istituto. Non abbiamo mai sentito il bisogno di operare tagli sugli interventi chirurgici o su quelli che si basano sulle tecniche più recenti per mancanza di mezzi. Voglio farvi un esempio. Esiste una chirurgia chiamata chirurgia dell’aneurisma aortico, molto costosa, perché, a parte la valvola del paziente malato, l’intera parete dell’aorta che trasporta il sangue al resto del corpo è molto dilatata e allargata, e questa condizione richiede di sostituire l’intera parete assieme alla valvola. Questo intervento è denominato condotto valvolato neoaortico. Sottoporsi altrove a questo tipo di operazione, costerà alla persona 100.000 rupie, senza considerare il costo del condotto valvolato di circa 75.000 rupie. In aggiunta a queste spese, occorrono varie altre attrezzature di supporto, per cui il costo totale si aggirerà sulle 200.000 rupie. Qui, nel nostro Istituto, siamo in grado di offrire tutto gratuitamente a un paziente che si presenta con questa malattia e questo è davvero qualcosa d’impensabile. Qui siamo in grado di mettere in atto altri tipi analoghi di chirurgia senza alcun onere. D. – Che cosa fa sì che un medico trovi appagamento? R. – Un fattore è certamente rappresentato dalla soddisfazione derivante dal lavoro, che qui è eccezionale. Qui si presentano una grande varietà di casi. Infatti, ci sono molti cardiochirurghi stranieri che arrivano e si stupiscono della varietà dei casi che vedono nella nostra Unità Intensiva (ICU). Essi si dedicano alla popolazione pediatrica o a quella geriatrica e i casi non si confondono mai, anzi la nostra ICU ne realizza un’intera gamma e secondo questi chirurghi tutto ciò è incredibile, perché vorrebbero svolgere un lavoro più selettivo. Se si tratta di un caso congenito di patologia cardiaca, se ne dovrebbero occupare ospedali che fanno solo quello. D. – Ma voi dovete trattare tutte le tipologie di casi. R. – Sì, qui trattiamo qualunque caso e ciò dà molta più soddisfazione. Nel nostro ospedale si respira un’atmosfera diversa. D. – E tutto questo è gratuito per il paziente. R. – È tutto gratis. D. – Il fatto che sia gratis ne compromette la qualità? R. – No, questo è esattamente ciò che sto tentando di dire. Ecco perché vi ho riferito l’esempio della chirurgia dell’aneurisma aortico, che è una chirurgia molto costosa. Siamo in grado di eseguire da quattro a cinque interventi che rientrano in quella fascia di Mother Sai settembre - ottobre 2007

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costo. D. Talvolta le persone vanno in strutture che offrono prestazioni gratuite e non ne tengono conto. Trascorso un po’ di tempo, si avverte che la gente non dà a ciò il giusto apprezzamento e si tende ad allentare i servizi offerti. R. – No, nessuna compromissione su quel fronte. Mi consenta di dire che, nella chirurgia valvolare, installiamo le valvole migliori, quelle più costose e non si è mai posto il problema. D. – Abbiamo saputo che Sai Baba era solito fare frequenti visite all’ospedale appena aperto e all’inizio del suo funzionamento. La prego di raccontare ai nostri ascoltatori com’è una tipica visita di Bhagavan. R. – Swami, nei primi tempi, era solito recarsi in ogni reparto e chiedere ai pazienti dell’ambulatorio come si chiamavano. Poi domandava: “Da dove vieni?” e vedevamo molta gioia sui loro volti, il tocco personale che Swami dava a ciascuno di loro. Quando arrivava nell’area postoperatoria, andava all’ICU, letto per letto, e chiedeva al paziente: “Sei tranquillo?” Molto del Suo tocco personale; si poteva vedere il paziente illuminarsi di immensa gioia. E se il paziente dormiva, Swami diceva: “Non svegliatelo, non disturbatelo.” D. – Veniva anche in sala operatoria a seguire la chirurgia? R. – Ricordo distintamente Swami benedire un bimbo molto piccolo e dirgli: “Ti auguro un’esistenza lunga, in buona salute e felice.” Naturalmente l’intervento chirurgico si svolse senza complicazioni. D. – Si dice che, laddove termina la scienza, comincia la spiritualità. Se mi è permessa una variazione sul tema, direi dove il medico esce di scena, entra Dio. Secondo la sua esperienza in ospedale, se la sentirebbe di dire che le capacità del medico fanno metà del lavoro e la fede fa il resto? O sta tutto nell’abilità del medico, come sostengono i razionalisti? R. – Stando alla mia esperienza personale direi che è soprattutto Swami e Swami solo a guidare tutti noi. Ci si presentano situazioni difficili, ma a un certo punto, all’improvviso, tutto va a posto. Il caso si fa più lineare, più facile e anche il decorso postoperatorio diventa più semplice per il paziente. Anche nelle file per il darµan Swami chiede: “Come sta il paziente? Come procede?” Nessuno Glielo ha riferito, ma Egli sa tutto. Il giorno dopo andiamo per il darµan ed Egli mi chiede in hindî: “Kaisa Tha, Kal Ka Case, Tough Tha? Mujhe Pata Hai, Par Sab Theek Ho Gaya Baad Mein” (Com’è andato il caso di ieri? So che è stato duro, ma tutto è andato a posto dopo). C’è la sensazione costante che Swami è lì, che ti guarda e conosce ogni fase dell’intervento che abbiamo eseguito. D. – Se le chiedo di riassumere i risultati conseguiti dall’Istituto Superiore di Scienze Mediche ›rî Sathya Sai, che cosa può dire? R. - Direi che non ho mai visto un ospedale che si prende cura dell’umanità come questo. Solo nel nostro ospedale, non sto parlando dell’ospedale di Whitefield, abbiamo eseguito fin qui più di 16.000 interventi. E, badate bene, la probabilità di infezioni è così bassa e la percentuale di successo così 18

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impressionante che, quando gli esperti vengono a esaminare l’intera organizzazione, rimangono semplicemente sconcertati. Stentano infatti a credere che esista qualcosa di simile che dispone di tutte le tecnologie d’avanguardia e opera senza compromessi su alcun fronte. Non c’è pubblicità; non andiamo in giro a raccontare alla gente che abbiamo eseguito uno dei pochi e rarissimi casi. Nella letteratura mondiale sono riportati appena cinque casi, ma nel nostro Istituto ne abbiamo già realizzati ben più di cinque della stessa categoria. Ma non andiamo in giro a fare propaganda o qualcosa di simile. Direi che è questo il tipo di lavoro che si svolge nell’ospedale. Molte grazie, dottor Neelam. Chiudiamo con questa sua osservazione. Sai Ram. (Tratto da SANÂTANA SÂRATHI, 6/2007)

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Discorso 21-05-2006

Il servizio disinteressato alla società è vera sâdhanâ “Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo che è l’Incarnazione della Pace e della Prosperità. Egli è Essenza, Conoscenza, Beatitudine assolute e non duali. Egli è Satya¼, ›iva¼, Sundara¼ (Verità, Bontà, Bellezza).” Incarnazioni dell’Amore! Mi rende estremamente felice vedere che avete sperimentato la grande Gioia in questi ultimi tre giorni. Questi tre giorni sono passati come tre minuti. (Scroscianti applausi). I vostri cuori sono pieni di devozione, beatitudine e salda fede. Unirsi solo alle buone compagnie Vya¹ºi (l’individuo) è una parte di sama¹ºi (la società). Sama¹ºi è un aspetto di s©¹ºi (la creazione), che è emersa da Parame¹ºi (Dio). È quindi dovere di ciascun individuo compiere servizi sacri e altruistici nei confronti della società. La vera società è costituita da questo tipo di individui. Tutte le azioni dell’uomo dovrebbero essere dedicate al servizio alla società di cui tutti sono membri. Sebbene gli individui siano diversi tra loro, essi sono tutti dotati dello stesso cuore. Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti La Verità è Una, ma i saggi si riferiscono a essa con nomi diversi. Ekâtma sarva bhûtântarâtma L’unico Âtma è la Realtà interiore di tutti gli esseri.

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Questo è un foglio di carta vuoto. Se in esso incartate degli ortaggi, prenderà il loro odore; se vi incartate della frutta, come ad esempio una banana, prenderà il suo odore, e, se ci incartate del pesce secco, assumerà quell’odore. La carta non ha un profumo suo: prende l’odore di ciò che ci incartate. L’UOMO, PER SUA NATURA, È PURO E SACRO, MA ACQUISISCE CATTIVE QUALITÀ FREQUENTANDO CATTIVE COMPAGNIE. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se mi dite con che sorta di persone vi accomunate, Io potrò dirvi che tipo di persone siete; è quindi necessario che vi associate a gente buona in ogni vostra attività. Sono le compagnie a rendervi buoni o cattivi, per cui state lontani dalle cattive compagnie e frequentate coloro che hanno cuore puro e sentimenti sacri. L’uomo è parte integrante della società. I MALI PRESENTI NELLA SOCIETÀ SONO IL RISULTATO DEL MALE DEI SINGOLI INDIVIDUI CHE LA COSTITUISCONO E, ALLO STESSO MODO, I MALI DELLA SOCIETÀ INFLUENZANO L’INDIVIDUO. L’intera creazione è divina e tutti sono fondamentalmente sacri. Il comportamento dei singoli è tuttavia soggetto a cambiamenti a causa dell’impatto ambientale.

Le differenze nella società sono create dall’uomo L’uomo è dotato dei pañcaprâ²â (i cinque soffi vitali), dei pañcendriya (i cinque sensi) e dei pañcabhûta (i cinque elementi). Questi ultimi sono presenti nell’uomo sotto forma di sensi: µabda (suono), sparµa

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Discorso 21-05-2006 (tatto), rûpa (forma), rasa (gusto) e gandha (odorato). Voi farete le esperienze relative al tipo di cammino che seguite. Per questo, unitevi a persone buone, guadagnatevi un buon nome e conducete una vita buona. Riempite il vostro cuore di sentimenti puri e divini. Queste sono le qualità di cui Buddha era dotato. Egli dichiarò: “Dharma¼ µara²am gacchâmi” (“Prendo rifugio nella Rettitudine”), e “Satya¼ µara²am gacchâmi” (“Prendo rifugio nella Verità”). Tutti i nostri sforzi dovrebbero esser basati su Satya e Dharma. ANCHE QUANDO INCONTRATE PERSONE MALVAGIE, VEDETE IN ESSE SOLO IL BENE. LO STESSO DIO È L’ABITATORE DI TUTTI GLI ESSERI. La gente Gli attribuisce molti nomi, come Allah, Gesù, Râma, K©¹²a ecc., ma Dio è Uno. Non cercate differenze tra i diversi nomi di Dio. Esistono molti dolci, come il la¬¬u, il jilebi, il mysore pak, ma tutti contengono lo stesso ingrediente essenziale, cioè lo zucchero. I nomi e le forme possono esser diversi, ma l’Âtma è lo stesso in tutti. Râma e K©¹²a non sono nati con quei nomi: li ricevettero dai genitori. Dio non si incarna con un nome particolare.

Nirgu²a¼ niranjana¼ sanâtana niketana¼ nitya µuddha buddha mukta nirmala svarûpina¼ Dio è senza attributi, Puro, Dimora finale, Eterno, Senza macchia, Illuminato, Libero e Incarnazione della Sacralità. Sono le persone ad attribuire nomi e forme diversi a Dio, creando differenze tra loro su questa base, esaltando una forma e biasimandone un’altra. Non lasciatevi influenzare da nomi e forme; fate assegnamento sull’Âtma che non ha forma. L’Âtma è l’espressione della Beatitudine. Mother Sai settembre - ottobre 2007

Nityânandam parama sukhada¼ kevalam jñânamûrti¼ dvandvâtîta¼ gagana sad©µa¼ tattvamasyâdi lak¹ya¼ ekam nitya¼ vimala¼ acala¼ sarvadhî sâk¹ibhûta¼ bhâvatîta¼ trigu²arahita¼ L’Âtma è l’Espressione della Beatitudine eterna, della Felicità suprema, della Saggezza assoluta, al di là delle coppie di opposti, Esteso e Pervasivo come il cielo, Meta indicata dal grande aforisma vedico “Tat tvam asi” (Tu sei Quello), Senza secondo, Eterno, Puro, Immutabile Testimone di tutte le funzioni dell’intelletto, al di là di tutti i condizionamenti mentali e dei tre attributi, sattva, rajas e tamas. Quando all’Âtma si attribuiscono nomi differenti, nascono delle diversità che però sono ideate da voi, non da Dio. Dio è l’Incarnazione dell’Amore e della Verità; la Verità è Dio, l’Amore è Dio. Vivete nell’Amore, riempite il vostro cuore d’Amore e conducete una vita piena d’Amore. Amate tutti perché Dio è presente in tutti sotto forma d’Amore. Non c’è nessuno in questo mondo senza Amore. L’Amore può apparire in molte forme, ma in realtà è solo Uno. Riempire tutte le proprie azioni d’Amore Incarnazioni dell’Amore! Chiunque vediate, consideratelo come Incarnazione del Principio Atmico. NON LASCIATEVI TRASCINARE DA CIÒ CHE GLI ALTRI DICONO DI VOI; QUALUNQUE COSA LA GENTE POSSA DIRE, CONSIDERATELO UN BENE. QUANDO AVRETE SVILUPPATO QUESTO MODO DI PENSARE, OGNI COSA DIVERRÀ UN BENE PER VOI. Perfino se qualcuno vi muove delle critiche, non temetele: affrontatele

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Discorso 21-05-2006 gagliardamente, riempite il vostro cuore di coraggio e camminate indomiti sul sentiero della Verità e dell’Amore. L’Amore è sommamente sacro, è la forma di Dio. Odiare l’Amore è come odiare Dio. Non c’è altro nome di Dio se non “Amore”. Incarnazioni dell’Amore! In questi ultimi tre giorni, le canzoni che avete cantato e le attività che avete intrapreso hanno dato gioia a tutti. (Forte applauso). Avete atteso questa opportunità per molto tempo e oggi le vostre aspirazioni hanno trovato soddisfazione. Il vostro Amore e la vostra sâdhanâ non andranno mai perduti. L’Amore è sempre Amore e la Verità è sempre Verità. Qualunque azione intraprendiate, riempitela d’Amore; quando date del cibo a un mendicante, fatelo con Amore. Non alimentate mai disgusto, ira e odio verso nessuno. Se compite tutte le vostre azioni con Amore, quella sarà vera devozione. Alcuni fanno japa (la ripetizione del Nome di Dio) cantando Râm, Râm, Râm, ma, mentre sgranano il rosario, la loro mente vaga dappertutto. Questo non è japa. Il Nome di Râma dovrebbe riempire di gioia il vostro cuore. Sarete in grado di visualizzare la divina Forma di Râma quando canterete il Suo Nome a occhi chiusi con tutto il cuore. Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm (“Canta il Nome di Râma con il cuore pieno d’Amore”). IL NOME DI DIO DOVREBBE ESSER SCOLPITO NEL VOSTRO CUORE. Dio è l’Espressione dell’Amore ed è oltre ogni attributo; è soltanto la vostra immaginazione ad assegnare degli attributi a Dio. Desiderio, ira, odio, avidità, gelosia e orgoglio sono solamente creazioni vostre, non provengono da Dio. Dio vi benedice sempre con Amore. Voi vedete un oggetto e volete possederlo; ciò è conseguenza della vostra bramosia. Dio non ha nulla a che fare con questo: Egli è assolutamente privo di desideri. Alcune perso22

ne provano perfino a imbrogliare Dio attribuendoGli i loro desideri. Esse accusano Dio assegnandoGli ciò che in Lui non è. Nonostante questo, Dio vi ama sempre. Ottenete l’Amore di Dio attraverso l’Amore e cercate analogamente la Verità attraverso la Verità; se conducete la vita in tal modo, quella sarà vera sâdhanâ. Andare nella foresta e sedersi in solitudine non è vera sâdhanâ; vivete nella società e servitela senza egoismi pensando che state servendo Dio. Quando servite qualcuno che soffre, considerate che state servendo Dio Stesso. Non c’è luogo ove Dio non sia; ogni cosa è pervasa della Divinità. C’è Dio in questo vestito, in questo microfono e, di fatto, in qualunque cosa del mondo. Dal punto di vista terreno, potete chiamare questo “stoffa”, ma, quando avrete sviluppato la visione divina, vedrete Dio in ogni cosa. La stoffa è fatta di fili e i fili vengono dal cotone; senza cotone non ci sarebbero fili e senza fili non ci sarebbe la stoffa. Proprio come il cotone è la base del vestito, Dio è la base fondamentale del mondo. Non c’è posto in questo mondo dove Dio non sia: ovunque guardiate, Egli è là. Riconoscere la propria vera Identità Incarnazioni dell’Amore! Voi siete tutti Incarnazioni dell’Amore, siete tutti Incarnazioni della Divinità. NON ANDATE IN GIRO IN CERCA DI DIO: SE CHIUDETE GLI OCCHI E CERCATE, VEDRETE DIO IN VOI STESSI. La gente intraprende molti tipi di pratiche spirituali; esse mirano tutte allo stesso obiettivo. Come tutti i fiumi si fondono alla fine nell’oceano, così le preghiere di tutti raggiungono Dio. Non consideratevi semplicemente esseri umani: voi siete l’Incarnazione dell’Amore. Se chiedete il nome a qualcuno, questi vi risponderà “Ramaiah” o “Lakshmamma”, ma egli non è nato con quel nome: gli è stato dato dai suoi genitori. Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 21-05-2006 I nomi cambiano; c’è un solo nome che non cambia mai e questo è “Io”. Se qualcuno vi chiede “Chi siete?”, dovreste rispondere con convinzione: “Io sono Io.” Non avete altro nome o forma se non questa. Dovreste sviluppare questo spirito di Unicità. Non identificatevi con il nome dato al vostro corpo: il vostro vero nome è “Io”, “Io”, “Io”. “Io” è la realtà ultima che resta con voi in eterno. FINCHÉ AVRETE IL CORPO, LA GENTE POTRÀ CHIAMARVI CON IL VOSTRO NOME; QUANDO IL CORPO SE NE SARÀ ANDATO, DEL NOME CHE COSA NE SARÀ? Di fatto, voi non siete una persona, ma tre: colui che credete di essere, colui che gli altri credono voi siate e colui che realmente siete. Incarnazioni dell’Amore! Voi siete tutti ricolmi d’Amore, Devozione e Verità, e quindi siete Incarnazioni di Dio. Non scordate mai l’Amore: imprimetelo nel vostro cuore e assimilatelo. Non siate tristi se Swami non vi ha parlato negli ultimi tre giorni; Swami era sempre pronto a parlarvi, ma gli organizzatori non Me ne hanno dato l’opportunità, altrimenti vi avrei parlato a lungo in tutti questi giorni. (Fragorosi applausi). IO SONO FELICE DI RICEVERE IL VOSTRO AMORE ED È VOSTRA FORTUNA RICEVERE IL MIO; IL LEGAME DELL’AMORE È LA

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SOLA RELAZIONE TRA VOI E SWAMI. Tutti sono

nati nell’Amore, sono sostenuti dall’Amore e vivono nell’Amore. Non dimenticate mai l’Amore e imprimetelo nel vostro cuore. (Baba canta il bhajan “Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm …”, poi continua il Suo Discorso - N.d.T.)

È solo per Amor vostro che ho tenuto questo Discorso e cantato il bhajan. Il vostro Amore si riflette in Me e il Mio Amore si riflette in voi. Io accetto il vostro Amore e vi inondo con il Mio. L’Amore è importantissimo per tutti; l’Amore è la forza che ci tiene uniti. Senza Amore non può esserci alcuna relazione, neppure tra madre e figlio. L’Amore che esiste tra voi e Swami è più grande perfino dell’Amore esistente tra la madre e i suoi figli. Swami vi augura una vita felice e piena di gioia.

Brindavan (Whitefield), 21 maggio 2006, Sai Ramesh Krishan Hall, Incontro dei Giovani del Kerala (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.radiosai.org)

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Il vero significato di darµan, sparµa² e sa¼bhâ¹an In questo articolo intendo affrontare una domanda di uno dei nostri lettori, che scrive per dire che in un Suo recente Discorso, diretto ai giovani del Kerala, Swami ha affermato che il darµan (visione del Divino) da solo non è sufficiente e che dobbiamo assicurarcene anche il tocco (sparµa²) e la conversazione (sa¼bhâ¹an) . Lo stesso lettore prosegue dicendo: “Ma Swami Stesso ha smesso di concedere il Pâdanamaskâr (il tocco dei Piedi).

Primi Piani

Se il tocco è indispensabile, perché questo rifiuto?” Questa è la prima parte della domanda, se così posso porla. La seconda parte della domanda in realtà è un’affermazione che contiene la seguente osservazione: “Swami dice anche che sparµa² rimuove il karma (le conseguenze delle azioni passate - N.d.T.) e sa¼bhâ¹an rimuove le difficoltà (sa¾kaºa). In realtà tutti e tre - peccati, karma cattivo e difficoltà - sono un’unica cosa. Non c’è distinzione. Lo scrivente conclude chiedendoci di esprimere la nostra opinione. Quando ricevetti questa e-mail, essa mi dette da pensare e mi dissi: “Sì, Swami ha parlato delle benedizioni del darµan ecc. Ed è anche vero che Egli Stesso ha messo fine al tanto agognato Pâdanamaskâr. I Piedi di loto Tutto questo è senza dubbio vero, ma che cosa è successo mentre non c’erano Avatâr in giro, per esempio nel periodo che va da K©¹²a a ›irdi Baba? Ragionando su questo tema venni sopraffatto da molti pensieri, e questo articolo ne è il risultato. Cominciamo dal periodo intercorrente fra K©¹²a e ›irdi Baba. Se prendiamo le osservazioni di Swami su darµan, sparµa² e sa¼bhâ¹an in senso letterale, questo significa forse che durante quel lungo periodo di cinquemila anni la gente era condannata alla dannazione eterna? Che era tagliata fuori dalla grazia di Dio? Che i problemi delle persone non potevano avere soluzione? Ovviamente questo non può essere vero. Allora è Swami a sbagliare? Anche questo non può che essere escluso! Come possiamo conciliare questa contraddizione? Cominciamo dalla parola “darµan”. Tutti noi la colleghiamo soltanto al darµan del nostro amato Swami. Comunque, se poteste chiederne il significato a qualcuno che ha vissuto in India, diciamo nel diciassettesimo secolo, vi risponderebbe che darµan significa andare al tempio a visitare l’idolo della Divinità che si trova in quel luogo. Infatti, in India, anche oggi per milioni di persone che non sono devote di Swami, questo è il significato di tale parola. Pensate a Mîrâ, per esempio. Cominciò adorando una statua di K©¹²a, cosa che l’aiu24

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tò a imprimere la Sua Immagine nel proprio cuore. Dopo di allora vide sempre K©¹²a nel proprio cuore e quello fu il suo darµan. Lo era perché ci voleva credere? Se fosse stato così non avrebbe goduto dei benefìci del darµan che voi e io abbiamo. Ma, come tutti sappiamo, Mîrâ ricevette pienamente la grazia di K©¹²a. Poi ci fu Tyâgarâja, l’incomparabile devoto di Râma. Non uscì quasi mai di casa per visitare i templi. Aveva in casa statue di Râma, di Sîtâ e di altre Divinità e le adorava giornalmente come facevano tutti gli altri. Ma andò molto più lontano degli altri, perché per lui quelle statue non erano solo idoli: erano veramente Dio e la Sua consorte ecc. Perciò, quando suo fratello gettò gli idoli nel fiume, Tyâgarâja pianse come se gli fosse morta una persona amata. E quando ritrovò le statue cantò di gioia, dopodiché dette cerimoniosamente il benvenuto al Signore che era tornato nella sua casa. Swami ha ricordato tutti questi episodi dettagliatamente, così come le canzoni cantate da Tyâgarâja in quel frangente. Nessuna meraviglia che Swami dica: “Potete scegliere di far diventare una foto Dio o di far diventare Dio una foto.” Come è il vostro sentimento, così diventate: se sentite che una statua non è una statua, ma Dio, allora essa è Dio. Perciò, vedete, non dobbiamo interpretare il darµan in modo limitato. Attenzione, non sto cercando di dire che la visione di Swami non sia unica e grandiosa. Al contrario: la gioia di vedere il Suo Volto e il Suo Sorriso divini rimarrà sempre una benedizione senza pari. Niente sulla terra può eguagliare una cosa del genere. Solo l’Avatâr eguaglia l’Avatâr. Di questo potete essere ben certi. Allora, che cosa sto cercando di dirvi? Solo questo: le benedizioni conferite dal darµan fisico di Swami erano disponibili per i devoti anche quando Swami non era incarnato in questa presente Forma fisica, e quelle benedizioni provengono dalla fede. Dopo tutto, Swami non ci ricorda così spesso che Dio è dappertutto ed è presente in ogni luogo? Tutti possono avere il darµan di Dio in ogni momento e in qualunque posto si trovino. Chi vuole può vederLo in un tramonto, in una montagna... ovunque. Questo è il motivo per cui gli antichi Indiani adoravano quasi tutto, dalla formica alla montagna, inclusi i serpenti! A questo punto forse è pertinente ricordare brevemente la storia di Râmak©¹²a Paramaha¼sa e di un giovane ricercatore di nome Narendranath, che più tardi sarebbe diventato Swami Vivekânanda. Al tempo di questa storia, Narendra amava moltissimo Râmak©¹²a, ma era scettico per quanto riguardava i suoi ultimi insegnamenti. Quando chiese a Râmak©¹²a se egli avesse mai visto Dio, Râmak©¹²a replicò in senso affermativo, dicendo: “Vedo Dio altrettanto chiaramente di come vedo te.” Râmak©¹²a non solo vedeva la Madre nella statua di Kali, ma Le parlava regolarmente. In altre parole, non aveva solo darµan, ma anche sa¼bhâ¹an, e nessuno dei due era riferito a un Avatâr. Sono certo che avrete da protestare e dire: “Ma guarda, questa è una cosa diversa. Non puoi fare un paragone fra questi due.” Così potrebbe sembrare a voi e a me, ma dobbiamo ricordare che, per chi è pronto a vedere Dio ovunque, ogni esperienza in comunione con Dio è molto speciale! In altre parole, una tale persona da ogni cosa che si trova sotto il sole ricaverà altrettanta gioia di quanta noi ne traiamo da Swami. E questo è esattamente ciò che Swami si attende da noi: che non limitiamo Dio a una sola forma, ma che Lo vediamo nel cosmo e in tutti gli esseri. Questa è vera Advaitam o Unità universale e, come spesso dice Swami, Conoscenza Suprema e Ultima (“Advaita darµana¼ jñâna¼”). Sono d’accordo che la maggior parte di noi non Mother Sai settembre - ottobre 2007

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è minimamente vicina a quello stadio. Comunque, l’affermazione resta vera. Da darµan e sa¼bhâ¹an arriviamo a sparµa², che, per la maggior parte di noi, viene identificato con il Pâdanamaskâr. “Perché questo rifiuto?” ci chiede il nostro amico. Chi ha fatto questa domanda ha evidentemente dimenticato ciò che Swami ha detto quando ha abbassato la tenda sul Pâdanamaskâr, qualche anno fa. Fondamentalmente Swami fece questa domanda: “Chi dà il Namaskâr a chi? Voi e Io siamo Uno; quindi, perché mai devo darvi il Pâdanamaskâr?” Questa affermazione trasmette un profondo messaggio: “Uscite dal dualismo (dvaitam) ed entrate nello stato del non dualismo (advaitam).” Noi non vogliamo cedere e desideriamo restare nello stato dualistico, ma il Maestro non vuole. Quando ci rifiutiamo, significa che vogliamo restare alla scuola elementare, mentre il nostro caro Signore e Maestro ci vuole far passare a una classe superiore. Possiamo definire il Suo un “rifiuto”? Mi è stata appena ricordata una conversazione da me avuta molti anni fa con l’allora anziano signor Ahluwalia, che lavorava nell’ufficio del vicerettore. I vicerettori vanno e vengono, incluso me stesso, ma il signor Ahluwalia rimase in quell’ufficio stabilmente e vide sei vicerettori avvicendarglisi davanti! Un giorno mi disse: “Signore, io ho avuto molti, molti Pâdanamaskâr.” Questa affermazione mi confuse, perché non avevo mai visto Swami dare a questo venerabile signore tutti quei Pâdanamaskâr. Mentre pensavo ai miei dubbi, il signor Ahluwalia chiarì la sua affermazione dicendo: “Ho una foto dei Piedi di Swami, e non solo mi ci prostro davanti ripetutamente, ma tengo anche i Suoi Piedi sulla mia testa!” Il signor Ahluwalia era assolutamente sicuro che ciò che faceva equivalesse al Pâdanamaskâr. “Come è il sentimento, tale è il risultato”, dice spesso Swami. E certamente era vero per questo signore. Se parliamo di Pâdanamaskâr, non devo dimenticare di ricordarvi del brigadiere Bose, padre del colonnello Bose, che si prende cura del Caitanya Jyoti. Il brigadiere Bose e io, molti anni fa, stavamo sempre seduti vicini durante il darµan e in quei tempi, quando Swami passava davanti a noi, Bose non cercava mai di toccarGli i Piedi come facevano tutti gli altri, spesso disturbando e importunando Swami. A loro non interessava che cosa provasse Swami. Sentivano di avere il diritto di toccarLo e, se a Bhagavân questo non piaceva, era un Suo problema! E Bose? Dopo che Swami era passato, accarezzava il terreno su cui aveva camminato e poi con quella stessa mano si strofinava la testa. Questo era il suo modo di prendere la benedizione. Mi aveva detto che molto tempo prima anche lui era dipendente da quell’attaccarsi ai Piedi di Swami fino a quando, un giorno, Swami gli aveva detto: “Pensi di ottenere la liberazione per il semplice fatto di toccarMi i Piedi? Se fosse così semplice, tutte le mosche che si appoggiano sui Miei Piedi verrebbero liberate!” Bose mi disse che questo commento lo aveva guarito per sempre! Ora facciamo una sintesi di quanto detto finora. Sì, Swami ha indicato i vantaggi dei meriti del darµan ecc. È indubbiamente vero, ma la parte non esplicita di quelle affermazioni è che esse sono valide solo per i principianti. Non possiamo aspettarci di rimanere dei principianti a vita. Ci si deve muovere e salire per la scala dell’evoluzione spirituale. Salire implica, fra le altre cose, interpretare le parole darµan , sparµa² e sa¼bh â ¹an in senso più ampio, come da me spiegato antecedentemente. In ultima analisi si deve anelare all’advaitam, cancellando la diffe26

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renza fra uomo e Dio. Forse siamo lontani anni luce da tale realizzazione, ma dobbiamo comunque accettare la terapia choc che Swami ci dà per mantenerci in movimento verso quello che sembra un traguardo assai lontano. Dobbiamo sempre accettare ciò che Dio ci dà e ci chiede di fare, invece di voler far dire a Dio una cosa o un’altra! E ora alcune parole sulla seconda parte della domanda. Il nostro amico afferma che il karma negativo e le difficoltà (sa¾kaºa) coincidono, che non c’è distinzione. È così? Non ne sarei tanto sicuro. Come la vedo io, in tutt’e tre c’è una causa e un effetto. Il peccato è la causa e la difficoltà è l’effetto. Personalmente non userei la parola “peccato”, bensì “impurità” o meglio ancora “attaccamento” , invece che “peccato”, perché è l’attaccamento quello che porta alla disperazione: niente attaccamento, niente disperazione. Il Signore chiarisce molto bene questo concetto nella Gîtâvâhinî. Bene, e allora che cosa accade quando non c’è attaccamento? Swami ci spiega anche questo. Ci ricorda ciò che Egli disse ad Arjuna mentre era incarnato come K©¹²a: “L’attaccamento produce la schiavitù nei confronti del ciclo delle nascite e delle morti e questa schiavitù è il karma, che può essere buono o cattivo.” In altre parole, la causa delle difficoltà risiede nell’attaccamento. È per questo motivo che Swami ci esorta continuamente a elevarci e ad andare al di là della coscienza del corpo. Senza coscienza corporea non ci sono né attaccamento, né karma, né difficoltà. In via di principio è estremamente semplice, ma in pratica ci riesce difficile perché non siamo preparati a dedicare molto tempo a una pratica spirituale seria. Intimamente, potreste notare che un distacco perfetto conferisce gli stessi benefìci di darµan, sparµa² e sa¼bhâ¹an. Quando il Signore non era manifesto in Forma umana come è oggi, i devoti dovevano ricorrere alla sâdhanâ (pratica spirituale). Infatti questo triplo beneficio è un’“offerta speciale” (dei nostri giorni) e non ci si può aspettare che duri a lungo! Ecco perché Swami sta cominciando a levarci ciò che prima ci dava liberamente: vuole che diventiamo maturi. Le Sue azioni non possono esser catalogate come “rifiuto”. Dio non rifiuta mai niente; solo gli esseri umani lo fanno. Per concretizzare questo concetto, concluderò questo mio intervento ricordandovi una piccola storia che Swami spesso racconta. Sembra che, quando K©¹²a era molto giovane, un giorno stesse giocando vicino alla madre Yaµodâ che riempiva una brocca d’acqua a una fonte. Non appena la brocca fu piena, ella chiamò K©¹²a e Gli chiese di aiutarla a mettersi la brocca sulla testa. Ma K©¹²a si limitò a ridere e corse via. Yaµodâ si lamentò del fatto che il Figlioletto non fosse mai disposto ad aiutarla e si avviò verso casa. Arrivata alla soglia di casa, Egli con un grande sorriso l’aiutò a metter giù la brocca, sebbene questa volta ella non Gli avesse chiesto niente. K©¹²a con la madre Yaµodâ Yaµodâ ne fu molto sorpresa e disse: “K©¹²a, sei strano. Quando prima Ti ho chiesto di aiutarmi, Te ne sei andato, e ora mi aiuti senza che io Te lo abbia chiesto. Che cosa significa tutto questo?” K©¹²a sorrise e rispose: “Io non metto pesi sulle persone; le aiuto solo a levarseli di dosso!” Mother Sai settembre - ottobre 2007

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Tutto ciò che Dio dice e fa è sempre per il nostro miglior bene. Di questo possiamo essere più che certi. Se siamo sicuri di questo, molti dei nostri dubbi non avranno più motivo di essere. Tutto ciò che Dio fa è sempre per il nostro miglior bene. Jai Sai Ram. Dottor G.Venkataraman (Da un articolo del dottor G.Venkataraman su “Radiosai Journal”)

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Discorso 14-04-2006

La felicità è santità “Il Signore K©¹²a fece questa divina dichiarazione: ‘Mamaivâ¼µo jîvaloke jîvabhûta sanâtanah’ (‘In tutti gli esseri, l’eterno Âtma è una parte della Mia Essenza’). Quindi, non pensate di essere diversi da Dio. Dio risiede in voi. In effetti, voi siete Dio.” Niente è permanente in questo mondo Voi pensate di essere una creatura umana perché siete dotati di un corpo umano, ma l’Âtma che risiede in tutti manifesta la vostra Divinità. Migliaia di lampadine sono state attaccate come decorazione; il loro colore e voltaggio possono differire, ma la corrente elettrica che in esse scorre è la stessa. Come la corrente, che fa brillare tutte le lampadine, l’Âtma presente in tutti gli esseri umani fa sì che essi vedano, odano e lavorino, ma oggi l’uomo è preso da faccende terrene e ignora la spiritualità. SE AVETE LA VISIONE SPIRITUALE, SAPRETE CHE LO STESSO DIO È PRESENTE DOVUNQUE; TUTTO, DALLA TERRA AL CIELO, NON È ALTRO CHE DIO. ANCHE QUESTO FIORE, QUESTO BICCHIERE, QUESTO MICROFONO E LA TOVAGLIA CHE VEDETE QUI SONO ASPETTI DELLA DIVINITÀ. La Divinità pervade ogni singola cosa di questo universo, ma voi vedete delle differenze a causa della vostra visione errata. Il divenire è la natura dei cinque elementi, non quella di Dio. Nell’universo ci sono soltanto cinque elementi, non ce n’è un sesto ed essi compongono e sostengono la nostra forma umana. L’uomo è connesso

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ai cinque elementi finché dura il corpo, ma, una volta che questo sia stato abbandonato, non ha niente a che fare neanche con uno di essi. Questi elementi sono presenti nell’uomo nella forma dei sensi dell’udito, della vista, del tatto, del gusto e dell’odorato. I nostri sensi sono responsabili del bene e del male, del merito e del peccato. Il bene e il male non sono dati da Dio; sono la conseguenza delle nostre azioni. A VOLTE PENSATE CHE DIO VI ABBIA DATO DELLA SOFFERENZA E A VOLTE CHE SIA RESPONSABILE DELLA VOSTRA CONTENTEZZA, MA DIO NON DÀ NÉ GIOIA NÉ DOLORE; QUESTA È SOLO UMANA ILLUSIONE. L’uomo soffre a causa delle sue qualità malvagie come la gelosia, l’odio, l’ira e la boria. Da dove viene l’ira? Viene da dentro di noi a causa del cibo sbagliato e dei pensieri malvagi. Il desiderio sorge per colpa della vostra natura avida. Kâma, krodha, lobha, moha, mada e mâtsarya (desiderio, ira, avidità, attaccamento, orgoglio e gelosia) nascono tutti da noi stessi. Voi pensate che Dio abbia una forma, ma Egli ne è privo. Dio è positivo e l’uomo è negativo. Il negativo viene e va, mentre il positivo è permanente; riponete la vostra fiducia nel positivo e non nel negativo. Ogni cosa di questo mondo viene e va come una nuvola passeggera. Un ragazzo sposa una ragazza; prima del matrimonio, dov’era il ragazzo e dov’era la ragazza? Questa relazione nasce soltanto dopo il matrimonio e anch’essa non è permanente. NELLA VITA UMANA NON C’È NIENTE DI PERMANENTE; TUTTO È TEMPORANEO, VIENE E VA. SE L’UOMO VUOL DIVENTARE ETERNO, DEVE SVILUPPARE ÂTMA VIµVÂSA (FIDUCIA NEL SÉ). VOI POTE-

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Discorso 14-04-2006 TE AVVICINARVI O ALLONTANARVI, MA IO SONO

TENERE VOI STESSI E NON

DIO;

IN EFFETTI,

CON VOI PER SEMPRE. La Divinità è immuta-

VOI PREGATE VOI STESSI PERCHÉ

bile; invece di aspirare all’immutabile, l’uomo corre dietro a tutto ciò che è effimero e passeggero. Tutto ciò che desideriamo in questo mondo è soggetto al cambiamento e anche i corpi lo sono; potete vedere un corpo oggi e non vederlo domani. In questo mondo non c’è niente che sia permanente; esiste una sola entità che è permanente e di cui si dice:

VOI. A CAUSA DELLA VOSTRA IDENTIFICAZIO-

Sarvatah pâ²ipâda¼ tat sarvatok¹i µiromukham sarvatah µrutimalloke sarvamâv©tya ti¹ºhati “Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono tutto, Egli permea l’intero universo”. C’è soltanto l’Uno che è sempre presente, ma, durante la breve durata della nostra vita, noi maturiamo molte illusioni. Pregate Dio senza desideri Noi celebriamo l’Anno Nuovo e ci sentiamo molto felici; di fatto esso non è nuovo: è solo un cambiamento di tempo. Oggi è l’inizio di Caitra (un mese del calendario indiano) e il mese prossimo è Vaiµâkha; in questo modo molti Caitra e Vaiµâkha son venuti e andati, ma niente è permanente. Perché dovremmo interessarci a tutto ciò che è effimero è passeggero? Un frutto è dapprima acerbo, dopo un po’ diventa pienamente maturo e alla fine marcisce; anche il corpo umano è soggetto al cambiamento: fanciullezza, gioventù, vecchiaia e, infine, morte. In questo mondo non c’è quindi niente che sia permanente; tutto ciò che vedete è temporaneo e passeggero. C’È UNA

DIO

È IN

NE CON IL CORPO, VOI PENSATE DI ESSERE DEI

DIO SIA SEPARATO DA VOI, MA TRA VOI E DIO NON C’È ALCUNA DIFFERENZA: TUTTO CIÒ CHE VEDETE È DIO , OVUNQUE ANDIATE TROVERETE DIO, QUALUNQUE COSA FACCIATE SARÀ PER DIO. Egli è presente anche in una particella di polvere. Quando il vento soffia, la polvere si solleva e, quando non c’è vento, si deposita; nello stesso modo, quando ha dei desideri, l’uomo è immerso nell’illusione e, quando non ha desideri, anche la sua illusione viene domata. A VOLTE L’UOMO È TRANQUILLO E A VOLTE È AGITATO. QUESTI SUOI STATI SONO IL RISULTATO DEL CIBO, DELLE ABITUDINI E DELLE RELAZIONI ESTERIORI; NON SONO CAUSATI DA DIO CHE NON HA NIENTE A CHE FARE CON CIÒ. Dio è eternamente presente e lo sono pure i cinque elementi. Anche quando l’uomo muore, i cinque elementi continuano a esistere; la consapevolezza presente nei cinque elementi è responsabile di tutte le funzioni del suo corpo. Quando uno è appena sposato ama moltissimo sua moglie; all’inizio il suo amore è così intenso che, se ella sta per mettere il piede su una spina, egli la sposta con grande sollecitudine dicendo: “C’è una spina, c’è una spina!” Dopo un po’ di tempo, se si presenta la stessa situazione, egli semplicemente la avverte: “Attenta, c’è una spina”, e, dopo che è passato ancora del tempo, egli finisce con il rimbrottarla: “Non hai gli occhi? Non vedi che c’è una spina?” Con il passar del tempo, l’amore che c’è all’inizio lascia il posto alla collera. L’AMORE TERRENO È SOGGETTO A CAMBIARE; ANCHE L’AMORE TRA MOGLIE DEVOTI E CHE

E MARITO E TRA MADRE E FIGLIO SUBISCE UN

COSA SOLA CHE È PERMANENTE E VOI DOVETE

CAMBIAMENTO CON IL PASSAR DEL TEMPO. IN

PREGARE PER OTTENERLA; MA PREGATE PER

QUESTO MONDO TUTTO È TEMPORANEO , È

OTTENERE CHE COSA? VOI PREGATE PER OT-

TRANSITORIO, VIENE E VA.

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Noi siamo con-

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Discorso 14-04-2006 tenti quando otteniamo qualcosa e siamo afflitti quando lo perdiamo; perdita e guadagno sono la causa della nostra felicità e del nostro dolore, ma profitto e perdita sono soltanto termini relativi. Incarnazioni dell’Amore! In questo mondo non ci sono relazioni permanenti. Le relazioni permangono finché dura il corpo; quando il corpo è perduto sono perdute anche le relazioni. C’è una sola cosa permanente in questo universo ed è ciò a cui dovete aspirare. La vita umana è data perché l’uomo conosca se stesso e realizzi Dio. LE PERSONE ADORANO E PREGANO DIO; SE I LORO DESIDERI SONO ESAUDITI SONO MOLTO CONTENTE, ALTRIMENTI CAMBIANO PERFINO L’IMMAGINE DELLA DEITÀ SULL’ALTARE. SE ADORIAMO DIO SOLTANTO PER

biate accumulare ricchezze per mantenerlo. TENTARE DI ACCUMULARE POSSEDIMENTI TERRENI È SEMPLICEMENTE UNO SPRECO DI TEMPO ED ENERGIE; TOLTI L’AMORE E LA

VERITÀ, TUTTO È TEMPORANEO. Satyannâsti paro dharmah Non c’è Dharma più grande dell’aderenza alla Verità. Ci sono molti tipi di doveri che dobbiamo compiere con l’aiuto del corpo, ma il nostro primo dovere è sviluppare l’amore. Se c’è amore, c’è gioia. Una relazione vera esiste soltanto se c’è amore; se non c’è amore non può esserci gioia, né può esistere una relazione vera. Dio è l’Incarnazione dell’Amore.

OTTENERE IL SODDISFACIMENTO DEI NOSTRI DESIDERI, QUESTA NON È ADORAZIONE VERA; IL NOSTRO AMORE E LA NOSTRA DEVOZIONE

DIO DOVREBBERO ESSERE IMMUTABILI E L’Amore è la forma effettiva di Dio. L’Amore è Dio: vivete nell’Amore. L’Amore è presente in tutti; anche la persona che noi riteniamo malvagia nutre amore per sua moglie e i suoi figli. Se avete amore nel cuore troverete amore dovunque. Se amate un cane o un gatto, essi ricambieranno il vostro amore. Se non farete loro del male, non avrete paura neanche degli animali selvatici. PER

NON CAMBIARE IN NESSUN CASO.

Yad bhavam tad bhavati Com’è il sentimento così è il risultato. Tutto dipende dai nostri sentimenti. I desideri sono la causa della sofferenza umana Tutti noi dovremmo considerare il corpo soltanto come uno strumento atto a compiere i nostri doveri; non pensate mai che questo corpo sia permanente e che voi dobMother Sai settembre - ottobre 2007

Nityanandam parama sukhada¼ kevalam jñânamûrti¼ dvandvâtîta¼ gagana sad©¹a¼ tattvamasyâdi lak¹ya¼ ekam nityam vimalam acalam sarvadhî sâk¹ibhûta¼ bhâvâtîtam trigu²arahita¼ Dio è la Manifestazione della Beatitudine Eterna; Egli è Saggezza assoluta, oltre le coppie di opposti, Eterno e Pervasivo come il cielo, Meta indicata dal grande aforisma vedico “Tvam asi”, Uno senza secondo, Eterno, Puro, Immutabile Testimone di tutte le funzioni dell’intelletto, al di là di tutti i condizionamenti mentali e dei tre attributi, sattva, rajas e tamas. L’uomo dovrebbe maturare la qualità divina dell’Amore e non le relazioni mondane. Supponete che una persona abbia davanti a sé dei piatti e dei frutti prelibati che ama mangiare; mentre li consuma è felice, ma, 31

Discorso 14-04-2006 se in quel preciso momento riceve la notizia che suo figlio è morto tragicamente in un incidente al bazar, getterà via i piatti e correrà a vedere il figlio perché il suo amore per lui è maggiore di quello per il cibo. Quando il cibo è davanti a lui, egli pensa che la sua massima felicità si trovi nel consumarlo. Dov’è andato ora il suo amore per il cibo? In modo simile, l’uomo sviluppa amore per molte cose in questo mondo; in effetti, in questo mondo non c’è niente che voi dovreste desiderare. I DESIDERI SONO LA CAUSA DI TUTTE LE SOFFERENZE DELL’UOMO. MENO BAGAGLIO PIÙ COMODITÀ; QUANDO C’È IL BAGAGLIO NON POTETE SFUGGIRE AGLI INCONVENIENTI. Qui “bagaglio” si riferisce alle relazioni mondane e ai desideri. Soltanto quando vi liberate dei legami mondani potete essere felici; non c’è niente in questo mondo che voi dovreste desiderare. Se, nella vostra mente, si fa strada un qualunque desiderio mondano, eliminatelo all’istante. L’abbandono dei desideri è vera rinuncia. Meno bagaglio, più comodità, fa del viaggio un piacere. Si può avere vera felicità soltanto riducendo il bagaglio. IN QUESTO MONDO CI SONO TANTI MILIONARI; SONO FORSE CAPACI DI VIVERE PER SEMPRE? Essi vanno e vengono come nuvole passeggere. Le nuvole si trovano solamente in cielo; senza cielo non possono esservi nuvole. Così, finché avrete coscienza del corpo, avrete le nuvole dei desideri. Tutti devono lasciare il mondo a mani vuote Incarnazioni dell’Amore! Voi dovreste avere consapevolezza del corpo soltanto per compiere i vostri doveri. Dovete compiere il vostro dovere; il dovere è Dio. Non dovreste allacciare relazioni 32

mondane sconvenienti; invece, state sviluppando sempre più desideri e sempre maggior avidità. Dovete ridurre il bagaglio dei vostri desideri; potete accumulare quanto bagaglio volete, ma esso non sarà permanente. Alessandro, il grande imperatore, conquistò varie parti del mondo e venne in India col desiderio di conquistare questo Paese. Durante il viaggio di ritorno, contrasse una grave malattia e, sentendo avvicinarsi la fine, chiamò tutti i suoi ministri e generali e disse loro che stava per smettere di vivere. Ordinò quindi che, dopo la morte, il suo corpo fosse portato in patria e, durante la processione funebre, da farsi per tutte le strade della città, che le sue mani fossero esposte fuori dalla bara con il palmo rivolto in alto. Questo per dire a tutte le genti che, a dispetto delle sue grandiose conquiste nel mondo e alla grandezza del suo nome e della sua fama, Alessandro aveva lasciato la terra a mani vuote. Ciò è vero per tutti noi: qualunque cosa possiamo accumulare, dobbiamo andar via soltanto a mani vuote. In ultima analisi, tutti i possedimenti materiali sono inutili; perché, quindi, dovremmo preoccuparci per tutto ciò che è inutile? Assolvete il vostro dovere facendo il miglior uso del presente; non preoccupatevi inutilmente di ciò che avverrà in futuro. In questo mondo accadono molte cose e Dio è il Testimone di tutto ciò che accade, è sempre beato, non ha sofferenze né difficoltà o preoccupazioni. Dio non è la causa delle difficoltà o delle sofferenze di nessuno. Egli non ha desideri. Voi potete pensare che Dio abbia dei desideri, ma, in realtà, non ne ha. Dio è Gu²âtîta (oltre gli attributi) e Trigu²arahita (non vincolato dai tre attributi di sattva, rajas e tamas). Voi cadete vittime dell’illusione perché siete legati a queste tre qualità. SE QUALCUNO MUORE, LA GENTE SI LAMENTA DELLA SUA MORTE Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 14-04-2006 PER QUALCHE GIORNO E POI DIMENTICA; SIMILMENTE, NIENTE È PERMANENTE IN QUESTO MONDO, MA NOI DOBBIAMO FARE CIÒ CHE DEVE ESSER FATTO. VOI INDOSSATE UNA SCIARPA QUANDO FA FREDDO E LA TOGLIETE NON APPENA IL FREDDO È PASSATO; IN EGUAL MODO, VI VESTITE CON UN CORPO UMANO E LO NUTRITE PER COMPIERE I VOSTRI DOVERI NEL MONDO, MA ALLA FINE DOVETE LASCIARLO. Compite ogni azione per compiacere Dio. Incarnazioni dell’Amore! Voi fate ogni sorta di adorazione, di penitenze e riti; a che cosa serve però tutto questo? Essi non possono proteggervi e sostenervi se siete privi della divina qualità dell’Amore; sarà soltanto una perdita di tempo e di energia. Ciò che dovete nutrire e sviluppare è l’Amore; se avete Amore, potete conquistare qualunque cosa. Eccetto l’Amore, non c’è niente che possa nutrirvi e sostenervi. Occorre sviluppare la fiducia in se stessi, ottenuta la quale si giungerà alla soddisfazione di sé che porterà al sacrificio di se stessi e infine all’autorealizzazione. Qual è il significato di “autorealizzazione”? È realizzare il proprio Sé. Voi continuate a chiedere a tutti: “Chi sei tu?”, ma non chiedete a voi stessi: “Chi sono io?” Sono il corpo? Sono la mente, l’intelletto, citta o i sensi? Quando dite “il mio corpo” significa che siete differenti dal corpo; esso è come una bolla nell’acqua e la mente è come una scimmia pazza. NON SEGUITE IL CORPO, NON SEGUITE LA MENTE; NON PENSATE CHE IL CORPO SIA PERMANENTE. TUTTAVIA, FINCHÉ AVETE IL CORPO E LA MENTE, DOVETE USARLI PER COMPIERE I VOSTRI DOVERI. Se la mente non è forte e stabile, nessuno dei vostri tentativi darà frutto, per cui, prima di tutto, controllate la mente. Chi è un uomo? Colui che è dotato di mente è “uomo”. Non permettete alla vostra mente di diventare una mente di scimmia. Comprendete che appartenete al genere umano

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e quindi dovete comportarvi con gentilezza e compassione. Voi state correndo dietro a tutto ciò che è falso ed effimero e state abbandonando tutto ciò che è vero ed eterno. Nell’era di Kali, tutto sta divenendo “affari”; dovunque la gente vada, qualunque cosa faccia, agisce motivata dal guadagno e anche gli argomenti futili sono diventati attività commerciali. Per quanto ancora potete fare questi “affari”? Sono tutte cose inutili. L’uomo dovrebbe imparare a dare e non a cercare di arraffare tutto ciò che gli capita sottomano. Il corpo è dato per fare il bene degli altri. Paropakârah pu²yâya pâpâya parapî¬ana¼ Si ottiene del merito servendo gli altri e si commette peccato facendo loro del male. NON ACCETTATE SEMPRE IL SERVIZIO DEGLI ALTRI; PIUTTOSTO, CERCATE VOI DI SERVIRLI PER QUANTO POTETE. QUANDO SERVITE GLI ALTRI, PENSATE DI SERVIRE DIO; FATE TUTTE LE AZIONI PER COMPIACERE DIO. Tutte le vostre azioni divengono significative soltanto quando le fate per compiacere Dio. Non attuate mai niente con una motivazione egoistica. Oggi voi siete qui e domani potete essere chissà dove; niente è permanente: soltanto l’Amore è permanente in questo mondo. Riempite la vostra vita d’Amore; solamente quando avete l’Amore dentro di voi potete amare gli altri. Il vostro Amore innato è la vostra Divinità. SE AVETE AMORE NEL CUORE, NESSUNO VI ODIERÀ; GLI ALTRI VI ODIERANNO SOLTANTO SE AVETE DESIDERI EGOISTICI. Non odiate mai nessuno, non siate gelosi di nessuno e non arrabbiatevi mai con nessuno. Incarnazioni dell’Amore! Voi siete venuti da luoghi lontani grazie all’Amore per Swami. Difendete questo

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Discorso 14-04-2006 Amore per sempre e vivete alla presenza di Dio. Non dimenticate mai questo Amore che è in voi, con voi, sotto di voi, sopra di voi e attorno a voi. Non pensate che Dio sia separato da voi; Egli è il Testimone di tutto. La gente va nei templi con vassoi colmi di fiori e frutti: È possibile limitare in un tempio l’Uno che pervade il cosmo intero? Come si può offrire del cibo all’Uno che ha tutto l’universo nel Suo stomaco? Come si può lavare l’Uno che è presente in tutti i fiumi? La preoccupazione è una paura creata dalla mente La gente offre del cibo a Dio e poi lo consuma essa stessa! Dio non vuole niente: Egli non ha alcun desiderio. A volte può agire in modo da farvi pensare che abbia dei desideri, ma Dio non ha affatto desideri né legami; tutto ciò che Egli fa è per il vostro bene; tutto ciò che dice, fa e pensa, è per il vostro bene. Pregate per il benessere di tutti. Lokâssamastâh sukhino bhava¾tu Possano tutti i mondi essere felici. Non augurate alcun male neppure al vostro nemico. Amate sempre, non ferite mai. Non fate alcunché di contrario al principio dell’Amore. L’Amore è Dio; vivete nell’Amore. Considerate l’Amore come Dio. PORGETE I VOSTRI OSSEQUIOSI SALUTI A CHIUNQUE IN34

CONTRIATE, ANCHE SE È VOSTRO NEMICO; AMATE ANCHE IL VOSTRO NEMICO. IL VOSTRO SALUTO, PORTO A CHIUNQUE, RAGGIUNGERÀ

DIO

PERCHÉ EGLI È IN TUTTI. Con questi sacri sen-

timenti non nutrite odio verso nessuno. Tutto ciò che deve accadere accadrà: non preoccupatevi di questo. Il passato è passato: dimenticàtelo. Il futuro è incerto: non state a pensarci sopra. IL PRESENTE È IMPORTANTE: VIVETE NEL PRESENTE E SIATE FELICI. NON PREOCCUPATEVI DEL PASSATO E DEL FUTURO. Dov’è il passato? Molte persone sono scomparse; qualcuna di esse è forse tornata indietro? Nessuna. Similmente noi non sappiamo niente del futuro; perché dovremmo preoccuparcene? Dovreste cercar di trovare la felicità nel presente. Avendo un atteggiamento simile, non vi preoccuperete di nulla nella vita. Qual è la forma della preoccupazione? È una paura creata dalla mente. NOI NON DOVREMMO MAI PREOCCUPARCI; UN VERO DEVOTO NON AVRÀ ALCUNA PREOCCUPAZIONE. NON POTETE DEFINIRVI VERI DEVOTI SE SIETE ASSEDIATI DALLE PREOCCUPAZIONI. Fretta (hurry), preoccupazione (worry) e i cibi eccessivamente elaborati (curry) sono causa di malattie cardiache e quindi evitateli. Tutti voi siete Incarnazioni dell’Amore e della Divinità; voi siete Âtmasvarûpa (Incarnazioni dell’Âtma). A scopo di riconoscimento, voi avete un nome, ma, in realtà, tutti voi siete Incarnazioni dell’Âtma; soltanto l’Âtma è eterno. Questo giorno segna l’inizio dell’Anno Nuovo. La gente del Kerala lo celebra in modo tradizionale avendo la visione sacra di Viµukkani al mattino. Essi hanno piatti prelibati e grande allegria. È un’occasione festosa per i contadini che portano a casa il grano mietuto; di fatto, è un giorno sacro per loro in quanto raccolgono il frutto del loro duro lavoro dopo avere sgobbato nei loro campi da mane a sera per tutto l’anno. I contadini conducono una vita molto dura Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 14-04-2006 e questo è il tempo in cui gioiscono dato che il grano raccolto garantisce la libertà da tutte le preoccupazioni e li rende contenti e beati. LA CONTENTEZZA È VERA SANTITÀ. LA VERA GIOIA SI TROVA NEL COLTIVARE IL PRINCIPIO DELL’AMORE E NEL VIVERE SAPENDOSI ACCONTENTARE. Dovremmo sempre saperci accontentare. Quando non ci si accontenta, le preoccupazioni alzano la testa; tutti i problemi sorgono dalle preoccupazioni. Vivere sempre in beatitudine Incarnazioni dell’Amore! IL GIORNO SACRO È QUELLO IN CUI SIETE FELICi. L’Amore è divino: intridete il vostro amore del Principio della Divinità, conservate per sempre il vostro cuore colmo d’Amore e ogni giorno diverrà un Capodanno per voi. Che cos’è il Capodanno? La celebrazione dell’Anno Nuovo non risiede nel mangiare il budino di riso e altri piatti appetitosi. IL GIORNO IN CUI SI È PIENI DI BEATITUDINE È L’ANNO NUOVO. VIVETE SEMPRE IN BEATITUDINE; SE LE DIFFICOLTÀ VI ASSALGONO, METTETELE DA PARTE. DI FATTO, LE SOFFERENZE E LE DIFFICOLTÀ NON HANNO UN’ESISTENZA EFFETTIVA. PERCHÉ, ALLORA, VI PREOCCUPATE? SVILUPPATE L’ATTEGGIAMENTO DI DISTACCO E NON AVRETE NÉ SOFFERENZE NÉ PREOCCUPAZIONi. Ricordate a voi stessi: “Io sono un essere umano; queste difficoltà e sofferenze non mi appartengono.” Se sviluppate un distacco reale dal corpo, non sarete toccati da alcuna afflizione; i disturbi fisici, come il dolore di stomaco, il mal di testa o il mal di pancia, sono naturali per il corpo. Perché dovreste preoccuparvi per ciò che è naturale? VOI SOFFRITE PERCHÉ MATURATE TROPPO ATTACCAMENTO AL CORPO. DOVETE, TUTTAVIA, AVERNE CURA PER NON DIPENDERE DAGLI ALTRI. Dovreste realizzare la vostra vera natura; regolate la vostra dieta e le vostre abitudini. Dato che nutrite troppi desideri, avete Mother Sai settembre - ottobre 2007

ogni tipo di problemi; se mangiate troppo dovrete soffrire per l’indigestione e quindi controllate la vostra brama di cibo. Mangiate moderatamente e mantenete una buona salute. Questo è ciò che Io consiglio sempre ai bambini: Alzatevi presto al mattino al canto del gallo, fate il bagno dopo le vostre abluzioni mattutine e indossate abiti adeguati. Mangiate correttamente e moderatamente, andate a scuola e studiate con diligenza. Guadagnatevi un buon nome. Sviluppate una buona salute, coltivate buone abitudini, comportatevi bene e guadagnatevi un buon nome: se avete tutto questo, non necessiterete di altro nella vita. NON CORRETE DIETRO ALLE MEDICINE E AI MEDICI PER I VOSTRI PICCOLI PROBLEMI; SE UNA MEDICINA CURA UNA MALATTIA, NE CREA UN’ALTRA.

INOLTRE

MOLTI MEDICI HANNO FATTO

DELLA PROFESSIONE MEDICA UN AFFARE. Che

cosa ottenete conducendo una vita piena di preoccupazioni? Assolutamente niente! Alcuni medici possono esagerare anche i vostri più piccoli problemi definendoli cancro e ulcera; in questi casi, anche se voi non avete tali malattie, la preoccupazione procurata dalla malattia immaginaria può farvela venire. Più ve ne preoccupate, maggiore sarà la vostra sofferenza, per cui non state in pensiero per i vostri piccoli problemi fisici. SE CONDUCETE UNA VITA DI MODERAZIONE E MANTENETE UNO STILE DI VITA SALUBRE, NON AVRETE BISOGNO DI ESSERE ALLA MERCÉ DEI MEDICI. Incarnazioni dell’Amore! Abbandonate l’abitudine di preoccuparvi; anche uno studente intelligente è incapace di sostenere bene il suo esame se, in sala d’esame, diventa nervoso a causa dei suoi 35

Discorso 14-04-2006 dubbi, pur conoscendo le risposte alle domande. I dubbi sono la causa delle vostre preoccupazioni; voi dovete affrontare ogni difficoltà a causa della vostra abitudine di preoccuparvi. Dovreste lavorare sodo senza preoccuparvi di niente; se conducete una vita così retta, non dovrete correre dietro a nessuno né elemosinare favori dagli altri. SPERIMENTATE LA GIOIA CHE È NEL VOSTRO CUORE SENZA ESIBIRLA AGLI ALTRI. CREDETE IN CIÒ CHE DEVE ESSER CREDUTO, AMATE CIÒ CHE DEVE ESSERE AMATO. Dovete amare una sola cosa, vale a dire Dio; una volta che amerete Dio, avrete tutto nella vita. Da una parte c’è il mondo e dall’altra c’è Dio; non potete averli insieme. È come cavalcare due cavalli, il che si dimostrerà certamente pericoloso. Focalizzate la vostra mente soltanto su Dio e abbiate totale fede in Lui. Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti La Verità è una, ma i saggi si riferiscono a Essa con vari nomi. Dovreste sempre pensare a Dio nel piacere e nel dolore. Se aspirate a ottenere la gioia e la beatitudine, dovete desiderare solamente Dio. NON DATEVI TROPPO PENSIERO PER LE DIFFICOLTÀ; SE AVETE AMORE PER DIO, TUTTE LE VOSTRE DIFFICOLTÀ SVANIRANNO IN UN LAMPO. TUTTE LE DIFFICOLTÀ SONO TEMPORANEE COME NUVOLE PASSEGGERE. Swami ama moltissimo i Suoi studenti. Una

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volta è accaduto che uno studente stesse ritto su uno sgabello di ferro cercando di legare delle bandierine a una porta. Come Mi vide arrivare, si agitò e cadde. Lo sgabello e il ragazzo Mi vennero addosso e la Mia anca si fratturò. I medici Mi consigliarono di star fermo da tre a sei mesi, ma Io dissi loro che non avevo bisogno dell’immobilità neanche per tre minuti. A che serve questo corpo? Serve per aiutare gli altri. Il corpo ha bisogno di equilibrio, senza il quale camminare sarebbe difficile, ma non Mi preoccupo neanche per l’equilibrio; il problema è temporaneo e andrà a posto da solo. Io posso camminare con l’aiuto dei ragazzi; non dovremmo preoccuparci per i piccoli problemi. Fate il vostro dovere e tutto andrà bene. Sviluppate l’Amore. Incarnazioni dell’Amore! Non dimenticate il Principio dell’Amore. Amate Dio. NON C’È NIENTE DI GRANDE NELL’AIUTARE QUALCUNO CHE VI HA AIUTATI; LA GRANDEZZA CONSISTE NELL’AIUTARE COLORO CHE VI HANNO FATTO DEL MALE. (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Muditâ Manase Kaho..”) Kodaikanal, 14 aprile 2006, Sai ›ruti, Nuovo Anno Tamil (Tradotto dal testo inglese tratto da: www.sssbtp.org)

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La causa del disagio giovanile

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Domande & Risposte

D. - Swami, stiamo facendo progressi nelle scienze e nella tecnologia. Tuttavia, i nostri giovani d’oggi non sono capaci di affrontare i problemi della vita con coraggio. Si sentono abbattuti a ogni minima difficoltà. Sono incapaci di sopportare il dolore con pazienza e ricorrono facilmente all’alcol e alle droghe. Quale messaggio dà Swami ai giovani? Bhagavân - Oggi, ci sono molti ragazzi e ragazze che frequentano college e università. Ci sono molte specializzazioni in ogni campo dello scibile. Ciò è positivo da un punto di vista generale. Ciò che è deplorevole, invece, è che le innate qualità umane si stiano deteriorando rapidamente fino a svanire completamente! L’educazione non è per guadagnarsi da vivere, ma per imparare a vivere; non serve a trasmettere informazioni, ma per avviare trasformazioni. L’educazione ha lo scopo di elevare la personalità umana fino alla dimora divina. Essa non è uno strumento per far soldi, ma per sviluppare buone qualità; l’educazione non ha come obiettivo jitam, lo stipendio, ma jîvitam, la vita. Senza Valori, anche se hai un’istruzione molto elevata, tutto sarà inutile! Come può esserci vero progresso senza Valori? La scienza e la tecnologia ti aiuteranno se sei privo di Valori? È a causa della mancanza di questi che i giovani si danno all’alcol e alle droghe. I giovani non sono più vîra (uomini di valore), ma bhira (paurosi). Dovrebbero essere padroni, invece sono schiavi. Dovrebbero conoscere il significato di “La vita è una sfida: affrontala!” Devono fronteggiare e superare tutte le difficoltà e i problemi, anziché sfuggirli e sentirsi frustrati. Poiché la vita è una sfida, dovreste affrontarla! La vita è piena di forte senso di competizione in tutti i campi: scientifico, tecnologico, fisico, etico, politico e spirituale. Essi dovrebbero equipaggiarsi di tutto punto con le giuste armi ed essere sempre pronti alle sfide della vita. Qualcosa di simile accadde nella guerra del Mahâbhârata. Arjuna voleva scappare dal campo di battaglia poiché aveva perso ogni coraggio, diventando vile. Allora K©¹²a infuse in lui quel coraggio e quella forza morale che servivano in quel frangente, insegnandogli la Bhagavad Gîtâ (la Divina Canzone). Fu come un’iniezione di calcio e glucosio per ridare ad Arjuna la giusta forza mentale e fisica. La vita è una palestra, è un gioco: giocatelo! Dovreste giocare con vero senso sportivo e accettare la vittoria e la sconfitta, il guadagno e la perdita, con equanimità. Nel mondo, non tutti possono avere tutto, ma non c’è nessuno senza amore. Quindi, la vita è amore: condividetelo! Dio è Amore, l’Amore è Dio: vivete nell’Amore! Il vostro cuore è pieno d’Amore, ma con quanti condividete questo dono prezioso? Ponetevi questa domanda! L’Amore genera Amore. Non è ciò che accade oggi! Questo è il motivo principale degli attuali conflitti, incomprensioni e divergenze. Fate il vostro dovere con tutta la vostra abilità e al meglio delle vostre capacità. Non siate pigri e non costruite castelli in aria. Lavorate affinché i vostri sogni si realizzino: “La vita è un sogno: realizzalo!” Oggigiorno, fate progetti così strampalati e lontani dalla realtà! È forse vita questa? No. Offrite il vostro lavoro a Dio con sincerità: solo così esso si trasformerà in adorazione, le vostre azioni diventeranno yoga (unione con Dio). In tal modo, il dovere e le azioni diverranno una disciplina spirituale sul cammino del karmayoga (agire senza

cercare i frutti dell’azione). Non limitatevi a sognare, non perdetevi in fantasticherie insignificanti. Sappiate che la vita è dovere. D. - Swami, sembri molto arrabbiato e infastidito quando qualcosa va storto riguardo alla disciplina, agli standard educativi e allo sviluppo della personalità in generale. Swami, vai giù pesante con gli studenti quando non rispondono alle Tue aspettative e li riprendi pubblicamente. È spaventoso esserne testimoni! Swami, quando penso a Te in quello stato d’animo, sono terrorizzato. Come dobbiamo affrontare e accettare positivamente tali situazioni? Bhagavân - Anzitutto, dovreste sapere che Swami è sempre privo di ego e non è mai veramente arrabbiato con nessuno: Dio è Amore, l’Amore è Dio. Fingo di essere arrabbiato e scontento di voi soltanto per correggervi...e perfino quella rabbia apparente svanisce presto come una grandinata. Non si può definire nessuno un vero guru se accetta e approva tutto ciò che fate e dite. È un maestro nel vero senso del termine solo chi vi corregge e vi instrada nella giusta direzione come qualcuno che vuole il vostro bene. Supponiamo che questo luogo sia un’officina. Tutti i mezzi danneggiati o rovinati vengono portati qui per la riparazione. Come meccanico, io stringo bulloni, dadi e viti... Devo correggere i vostri errori, liberarvi delle vostre colpe, debolezze e difetti, per trasformarvi in cittadini ideali di questa terra. L’errore deve essere corretto immediatamente e sul posto, appena viene commesso. Per fare ciò, naturalmente, devo essere un po’ duro. Riuscite a piegare il ferro quando è incandescente, no? Ma quando è allo stato naturale, non ci sono muscoli d’uomo che potrebbero farlo. Quindi, la correzione deve essere istantanea. Se puntualizzo i vostri errori davanti agli altri, non li ripeterete. Vi porto un piccolo esempio: immaginate di stare pulendo con la scopa la vostra stanza con addosso solamente un lu¾gi (vestito informale dell’India del Sud, che consiste in un lungo panno avvolto ai fianchi, che arriva fino ai piedi - N.d.T.). D’un tratto, un amico viene a trovarvi: che cosa fate? Mettete via la scopa e vi cambiate velocemente per rendervi presentabili. Perché lo fate? Dopotutto, state pulendo la stanza. Non c’è nulla di male! Ma non volete mostrarvi in panni informali e volete vestirvi bene davanti a un altro. Vi preoccupate di lui, no? Così faccio Io: quando sottolineo i vostri errori apertamente, sarete in grado di riparare a essi e baderete a non ripeterli, giusto? Di fatto, Io non ci perdo nulla se vi rovinate e non ci guadagno nulla se siete bravi. Non Mi aspetto nulla da voi. Voglio che siate buoni e portiate buon nome ai vostri genitori, al vostro istituto e al vostro Paese. Ciò non è per Me, ma per la vostra realizzazione. (Tratto da Satyopani¹ad 5 del 18 maggio 2003)

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Discorso 24-05-2002

Il perenne stato di grazia dell’uomo senza desideri “Non c’è malattia peggiore dell’avidità, non c’è peggior nemico dell’ira, non c’è sofferenza più grande della povertà, non c’è felicità più grande della Saggezza.” Incarnazioni dell’Amore! Prema (Amore), Aha¼ (Io); Âtma e Io sono tutti termini che hanno lo stesso significato. Ogni individuo utilizza la parola Aha¼, Aha¼: Io, io1, indicando di essere l’Âtma. Tutto è Dio. Ovunque si guardi, ovunque ci si trovi, qualunque cosa si sperimenti, dappertutto si trova quell’unico Dio. Anche il termine Brahman ha lo stesso significato di Aha¼. Einstein affermò che al mondo non esiste niente, né oggetti, né forme, né esperienze. È tutto solo µakti (energia), anch’essa priva di una forma specifica. L’energia è energia. In questi tempi, influenzati dal Kali Yuga, dopo aver eseguito moltissimi esperimenti, Einstein affermò: tutto è Dio. Prahlâda Tuttavia, migliaia di anni prima di lui, senza effettuare nessuna sperimentazione, un bambino di 7 anni, Prahlâda2, disse: “Mai avere il dubbio che Egli sia in questo e non in quello. Dio è presente ovunque. Ovunque si guardi, Egli è là.”

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Dio era presente ovunque Prahlâda cercasse. Come gli accadeva una tale esperienza? Suo padre, Hira²yakaµipu, gli portò dei serpenti velenosi e lo fece mordere. Ma Prahlâda ripeté: “Om Namo Nârâya²âya, Om Namo Nârâya²âya”, e i serpenti si trasformarono in ghirlande di fiori. Il padre allora ordinò di prendere il figlio e di tagliarlo a pezzi, ma, a ogni colpo di sciabola, il bambino ripeté: “Om Namo Nârâya²âya, Om Namo Nârâya²âya”, e le sciabole a un tratto non furono più taglienti. Hira²yakaµipu disse: “Fategli bere del veleno.” Poiché per Prahlâda non esisteva altro che il Nome del Signore: “Om Namo Nârâya²âya, Om Namo Nârâya²âya”, il veleno si trasformò in nettare. Suo padre, capendo che ogni sistema risultava inefficace, ordinò, allora, che il bambino venisse gettato in mare da una montagna. Mentre precipitava, Prahlâda sorridendo disse: “Om Namo Nârâya²âya, Om Namo Nârâya²âya”, e le acque del mare presero la forma di due braccia che lo accolsero e delicatamente lo depositarono sulla spiaggia. Qual è il significato di tutto questo? Il motivo di tutto ciò è la fede, senza la quale, per quanto si ripeta “Om Namo Nârâya²âya, Om Namo Nârâya²âya”, tutto risulta inutile, poiché sarebbe solamente come far funzionare un registratore. Per Prahlâda, invece, il Nome di Dio era un suono proveniente dall’ombelico. Il suono di Dio è presente ovunque nella sua totalità.

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Discorso 24-05-2002 L’Energia di Dio Il corpo dell’uomo è potentissimo e, quando tutte le membra del corpo si assemblano insieme, esso diventa come un generatore. Questo corpo è un alimentatore elettrico che produce energia elettrica. Ciò che l’uomo possiede, non è altro che l’Energia di Dio. Prahlâda ebbe successo e fece delle esperienze; per questo poté dichiarare: “Ovunque si guardi, Dio è là.” Gli scienziati di oggi hanno compiuto molti esperimenti e indagato se fossero giuste o no le teorie di Einstein, arrivando anch’essi alla dichiarazione che, ovunque guardassero, non si vedeva altro che la natura di Dio. Nessuno può creare l’energia, nessuno la può distruggere. In base a questo fatto, anche Newton fece la stessa dichiarazione. Egli dedicò tutta la vita a scoprire da dove arrivasse il potere d’attrazione della terra. Non è un potere che nasce a causa della sperimentazione di qualcuno, non si distrugge se lo si ignora, né possiede una certa situazione o un destino. Dio è permanente, senza nascita né morte. Egli è eterno, senza inizio, né fine. Non muore, non nasce e non sarà mai ucciso. Egli è il Testimone di tutto. Anche Newton compì molti esperimenti su questo potere divino. Egli scoprì che la terra possiede il potere d’attrazione (la forza di gravità – N.d.T.). Come lo riconobbe? Ovunque guardasse, trovava forza di gravità; ovunque osservasse, c’era potere magnetico. N ESSUNO PUÒ CREARE O DISTRUGGERE L’ENERGIA. SI PUÒ, TUTTAVIA, TRASFORMARLA IN QUALCOS’ALTRO. LA FORZA MAGNETICA PUÒ ESSERE TRASFORMATA IN UNA CERTA ENERGIA ELETTRICA, LA QUALE, A SUA VOLTA, PUÒ 40

ESSERE TRASFORMATA IN CAITANYA ›AKTI (IL

POTERE DELLA CONSAPEVOLEZZA DIVINA). ESSA PUÒ ESSERE TRASFORMATA IN RAGGI DI LUCE. TALE POTERE PUÒ DUNQUE ESSERE TRASFORMATO IN UNA FORMA SACRA. SI PUÒ CAMBIARE QUESTO POTERE IN MOLTE DIVERSE ENERGIE, MA NON SI PUÒ AFFATTO CAMBIARE LA SUA IDENTITÀ DI BASE. IL MAGNETE È IL MAGNETE. QUALCHE VOLTA LA SUA INTENSITÀ PUÒ DIMINUIRE, QUALCHE VOLTA PUÒ AUMENTARE. PUÒ CAMBIARE E TRASFORMARSI, MA MAI PUÒ ESSERE DISTRUTTO TOTALMENTE. Fintantoché la terra continuerà a esistere, questo potere continuerà a sorgere. Ovunque si metterà piede, esso verrà attratto dalla forza gravitazionale; ovunque si poserà lo sguardo, esso verrà attirato dal potere d’attrazione presente nell’oggetto guardato; qualsiasi cosa si ascolti, il potere magnetico attirerà la nostra attenzione. Come fa ad attrarre? Perché lo fa? Se si osserva come stanno le cose, si noterà che all’inizio della sua vita l’uomo non aveva desideri. Non esistevano desideri. Senza desideri, egli era puro, saldo e tutti i poteri risplendevano vigorosi nel suo corpo. Allora come oggi c’erano 130.000.000 di raggi di luce in ognuno dei suoi occhi. Non solo. La sua lingua era formata da 3.000.000 di papille gustative ed esistevano 5.000.000 di onde sonore percepibili dal suo udito. In questo modo, il corpo intero dell’uomo era un’esperienza divina. Tutto è Dio. Tutto è il principio di Dio. Non solo. Se l’uomo tocca un oggetto, esso non sfugge alla presa. Poteri simili tempo addietro pervadevano l’uomo da cima a fondo. Egli è infatti percorso dal potere divino dalla testa ai piedi. Tuttavia, per colpa dei desideri che aumentano, aumentano, aumentano, ai giorMother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 24-05-2002 ni nostri tale potere diminuisce, diminuisce, diminuisce. “Abbiamo visto lo splendore di Dio” Non c’è comunque bisogno di andare tanto lontano. GUARDATEVI ORA. AVETE COSÌ TANTI DESIDERI! SUPPONETE DI AVERE 30 DESIDERI. SE DA 30 LI RIDUCESTE A 3, PENSATE QUANTO POTERE, QUANTA ENERGIA NASCEREBBE IN VOI. La memoria aumenterebbe. Ecco perché i ©¹i del passato erano in grado di raccontare eventi accaduti moltissimo tempo prima. Sârasvata Mah⩹i fu il primo a iniziare il canto dei Veda. Una volta ripeté 8 lettere (in sanscrito): “Ka, cha, ta, tha, pa, ya, sa, ha.” Che cosa sono? Tutti i Veda sono sorti da queste lettere, e ogni parola pronunciata dall’uomo deriva da questi 8 suoni. A livello esoterico, tali lettere rappresentano i Nomi di Dio. I Nomi di Dio, infatti, si diffusero dappertutto con delle parole. Quali sono tali parole? Il Dio vento le diffuse: ›abdabrahma mayî, la potenza del suono. Carâcara mayî, la forza della mobilità e dell’immobilità. Jyotir mayî, la potenza della luce. Vâc mayî, il potere del linguaggio. Nityânanda mayî, la forza dell’eterno. Parâtpara mayî, l’onnipotenza assoluta. Mâyâ mayî, la potenza dell’illusione. ›rî mayî, il potere della completa prosperità. I divini Veda sorsero da quelle lettere. È detto:

oltre le tenebre”, venne loro chiesto: “In che modo lo avete visto?” “Io conosco l’Essere Supremo che splende del fulgore del sole ed è oltre la tenebra dell’ignoranza.” La Divinità è presente ovunque “Abbiamo visto la Luce di Dio brillare del bagliore del sole.” Dove la videro? Interiormente? Esteriormente? Risposero: “All’interno, all’esterno, Egli è tutto. Nârâya²a permea ogni cosa.” “Non L’abbiamo visto solo all’interno, all’esterno, intorno e sopra, ma dappertutto!” “All’interno, all’esterno, Egli è tutto. Nârâya²a permea ogni cosa.” Dio è presente ovunque; per questo i ©¹i di quei giorni non facevano alcun viaggio. Si limitavano a sedersi in un luogo a contemplare Dio. (Essi pensavano:) “Se camminiamo, forse Dio finisce sotto i nostri piedi; forse potrebbe esser schiacciato dal nostro peso.” I ©¹i di allora compivano qualunque azione quotidiana con sentimenti tanto sacri. In quei giorni riuscirono a trasformare il loro comportamento facendolo diventare altamente sacro. AL CONTRARIO, AI GIORNI NOSTRI, OVUNQUE SI GUARDI, CI SONO PERSONE CHE METTONO I PIEDI SULLA STATUA DI

DIO; METTONO I LORO PIEDI SULLA FORMA DI DIO. CHE COMPORTAMENTO È MAI QUESTO? Queste sono pessime azioni. Da dove hanno avuto origine?

“Io conosco l’Essere Supremo che splende del fulgore del sole ed è oltre la tenebra dell’ignoranza.”

Nel momento della rovina, si prendono decisioni perverse.

(Quando i saggi affermarono:) “O gente! Abbiamo visto lo splendore di Dio che è

Invece quelli erano tempi colmi di meriti; per questo, all’epoca, venivano propagate

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Discorso 24-05-2002 molte conoscenza segrete, nascoste. I poteri di Dio Come sono i poteri di Dio? I ©¹i di allora diedero loro alcuni nomi, fra i quali “Saikotikam Mahâ”. Che cosa significa? “Ovunque si guardi, là sono presenti il Tuo sacro Nome e la Tua sacra Forma.” Quale Nome diedero, dunque, a Dio? Lo chiamarono: “Saikotikam”. Tuttavia, a causa dei cambiamenti della scienza, gradualmente questo Nome si trasformò in: “Bhakµakti”, ossia “›akti (Potere o Energia) divina”. Nessuno può toccare una tale energia. Questo è il suo potere. Alzate però la mano e osservate: tale potere toccherà voi. L’intera forma di Dio vi toccherà. NEI TEMPI ANTICHI, TUTTI SPERIMENTAVANO QUESTO POTERE DI DIO; DI CONSEGUENZA ERANO TUTTI BEATI E CONDIVIDEVANO QUESTO LORO STATO DI GRAZIA. Si trova, oggi, niente

di simile? Certamente sì. Possiamo sperimentarlo? Sì, senza ombra di dubbio; ma per farlo è necessario sviluppare una tale fede (come quella del passato). Dove la si trova? Nessuno ha fede nemmeno in se stesso; come si può, dunque, aver fede in Dio? Ovunque ci sia pienezza d’Amore.... Dove c’è Amore, c’è Pace; dove c’è Pace, c’è Verità; dove c’è Verità, c’è Beatitudine; dove c’è Beatitudine, c’è Dio. (Applausi)

DOBBIAMO

SVILUPPARE

AMORE;

SENZA DI

VERITÀ. COME POSSIAMO OTTENERE LA PACE? COME POSSIAMO SPERIMENTARE LA BEATITUDINE? ESSA CIRCOLA TUTT’INTORNO, PASSO DOPO PASSO , COME UN’ONDA DIETRO UN ’ALTRA ONDA. La Beatitudine era solita toccare la schieESSO È IMPOSSIBILE TROVARE LA

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na dei saggi che si recavano nella foresta. Quando ciò avveniva, essi si perdevano nell’estasi. Che coraggio possedevano, in quei giorni, tutti quegli asceti e quei ©¹i per recarsi nella foresta? Che armi portavano con sé? Che armi da fuoco possedevano? Che bombe utilizzavano? Non avevano proprio niente di tutto ciò! La loro unica “bomba” era la fede in Dio. Con tale sincera fede, compivano qualsiasi cosa. Poiché noi, da quei tempi, in questa sacra terra di Bhârata stiamo mantenendo tale sacra fede, questa nazione rimane stabile, salda e incrollabile. A quei tempi si diceva fosse eterna, pura e vera. CHE TIPO DI PERSONE ERANO QUELLE CHE, ALL’EPOCA, ANDAVANO A COMPIERE AUSTERITÀ? NON PERSONE ANZIANE O ADULTI DISGUSTATI DALLA VITA FAMILIARE. ERANO BAMBINI DI SEI, SETTE, NOVE ANNI QUELLI CHE ANDAVANO A COMPIERE AUSTERITÀ. Dhruva Quanti anni aveva Dhruva? Aveva solo 6 anni. Una delle due mogli di suo padre (di cui una era la madre di Dhruva – N.d.T.) lo umiliava; perciò egli, pieno di coraggio, se ne andò da casa. Per farlo, ottenne la benedizione di sua madre e disse: “Mamma, quando avrò ottenuto la grazia di Dio, ritornerò.” Cercò un luogo isolato, silenzioso, incontaminato. Andò in una foresta così fitta, che consentiva a stento di mettervi piede, e ove non c’era nemmeno una casa nelle quale abitare. Egli si stabilì in un posto simile. Si mise in equilibrio su una gamba e cominciò a contemplare Dio: “Nârâya²a... Nârâya²a...” A tempo debito Nârâya²a apparve, gli si manifestò: “Figliolo, che cosa desideri?” Ai giorni nostri nemmeno le persone anziane e quelle istruite hanno l’intelligenza di quel bambino! Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 24-05-2002 “Sono un bambino” - rispose Dhruva. “Come facevi a sapere che ero venuto qui, in questo luogo a tutti sconosciuto? Nessun altro all’infuori di Te poteva saperlo, non è vero? Tu, che perciò sapevi dove fossi, non sai anche che cosa voglio?” Nârâya²a rispose: “Figliolo! Le grandi anime hanno coerenza di pensiero, parola e azione. Dovresti diventare un Mahâtma (una grande anima - N.d.T.). Avevi preso una decisione (pensiero). Quale? Farò austerità per ottenere la grazia di Dio, poi tornerò. Per attuare una tale decisione, sei venuto qui e hai compiuto delle penitenze (azione). Il pensiero e l’azione sono dunque in armonia. Tuttavia, finora non hai potuto esprimere a parole ciò che desideri. Santifica, allora, anche le tue parole. Questo è il motivo per cui ti ho posto quella domanda.” Dhruva rispose: “Cercavo un pezzo di vetro e ho ottenuto un diamante. Dopo aver avuto un diamante, che cosa me ne faccio di un pezzo di vetro? Volevo essere il figlio preferito del re, volevo sedere sulle ginocchia di mio padre: per questo ho compiuto tutte quelle austerità. Tuttavia, è un desiderio ormai senza più valore per me. Io voglio solo Te.” Nârâya²a disse: “Mio caro, sono pronto a darti tutto ciò che chiedi. Dovresti tuttavia mantenere un comportamento santo. Hai pensato una cosa, ne hai fatta un’altra e detta un’altra ancora. Fintantoché pensiero, parola e azione non sono un tutt’uno, il tuo desiderio non verrà esaudito. Raggiungi completamente tale unità e Io esaudirò la tua richiesta.” Obbedendo agli ordini di Dio, Dhruva tornò a casa. COM’ERANO INTELLIGENTI I BAMBINI A QUEI TEMPI! POSSEDEVANO ANCHE SENTIMENTI SACRI. ESSI SEGUIVANO LA VIA MIGLIORE E LE LORO DECISIONI ERANO LE PIÙ ELEVATE.

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L’aumento dei desideri C’era poi Prahlâda. Tutti voi sapete che grande devoto fosse Prahlâda. Non aveva fede altro che in Nârâya²a. Non aveva fede né in suo padre né in sua madre. (Egli pensò:) “I genitori sono vyâmoha (l’amore illusorio, pieno di attaccamento – N.d.T.), mentre in Nârâya²a non c’è la minima traccia di vyâmoha; in Lui non esiste il minimo desiderio. È venuto a salvarmi. Chiederò dunque a Colui che è privo di desideri di esaudire i miei desideri.” Fin da quei giorni, quei bambini consigliarono di ridurre i desideri. I desideri, oggi, stanno aumentando senza limiti. Vyâmoha è in aumento e l’uomo vi è incatenato in schiavitù e, a causa di ciò, soccombe a moltissime difficoltà. Da dove arriva una tale schiavitù? SONO I VOSTRI DESIDERI, LE VOSTRE DIFFICOLTÀ A RENDERVI SCHIAVI. RIDUCETELI, DUNQUE. IN TAL MODO SARETE LIBERI DA QUALUNQUE PREOCCUPAZIONE E NON SARETE IN PERICOLO. PIÙ L’UOMO RIDUCE I DESIDERI, PIÙ AUMENTA LA SUA PACE. Meno bagaglio, più comodità Al contrario, i desideri stanno aumentando, aumentando, aumentando. Persino in fin di vita, due minuti prima di morire, l’uomo chiede l’appagamento di qualche desiderio. Che cosa sono i desideri? Che cosa otteniamo da essi? Invece, quanta beatitudine possiamo provare senza di essi! “SeguiteMi” In verità, che voi lo crediate o no, Io non ho assolutamente desideri. (Applausi). Di conseguenza, non ho alcuna preoccupazione. SeguiteMi! Restate anche voi senza desideri e con un cuore colmo di beatitudine. I desideri ci incatenano e non danno la Liberazione.

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Discorso 24-05-2002 Quando i vostri desideri sono esauditi, Mi lodate intensamente. Quando i vostri desideri non sono esauditi, Mi biasimate. Compite azioni peccaminose e, quando dovete affrontare il pericolo (delle conseguenze), chiedete che vi protegga, mentre Mi incolpate. VEDETE? COMMETTETE DEI PECCATI, MA PRETENDETE RISULTATI MERITORI. NON È APPROPRIATO. Non dovremmo mai soccombere al peccato, ma compiere sempre atti meritori. Date completo aiuto, al massimo delle vostre capacità. Vi¹²u aiutò sempre tutti e lo stesso fece εvara. Possibile, dunque, che voi non sappiate compiere nemmeno una frazione di ciò che fa Dio? Seguite il Maestro. Affrontate il male. Lottate fino alla fine. Concludete il gioco. Seguite il Maestro. Se lo fate, otterrete tutto. Da ormai tanti anni adorate Dio con devozione, leggete i testi sacri e cantate i bhajan, ma la sporcizia della vostra mente è forse diminuita anche solo in minima parte? L’inquinamento mentale, anziché diminuire, cresce ogni giorno di più. State forse sperimentando di tutto cuore la beatitudine, anche per un solo attimo? Assolutamente no! Perché allora quei desideri? Desiderate figli, figli, figli, figli. DOVRESTE SICURAMENTE DESIDERARE DEI FIGLI: È IL VOSTRO DOVERE. FATELO, DUNQUE. TUTTAVIA, SARÀ DIO STESSO A PRENDERSI CURA DEI VOSTRI FIGLI. NON C’È BISOGNO CHE LO FACCIATE VOI. Che risultato avete nel prendervi cura di loro? Se invece ne offrite la responsabilità a Dio, Egli Stesso se ne pren44

derà cura. In questo modo, voi proverete gioia e ne proveranno anche i vostri figli. Non dovremmo avere desideri. Essi andrebbero gradualmente ridotti. Saremo avvolti dalla beatitudine nella misura in cui i desideri verranno ridotti. Dovremmo cercare di riconoscere la natura di Dio presente nel mondo. Quando il mondo era immerso nel buio In passato la terra era avvolta dalla totale oscurità. Non si vedeva niente da nessuna parte. Non si vedevano né forme né oggetti. In quella situazione, gli esseri celesti pregarono; di conseguenza, cominciò a piovere a dirotto per alcune decine di milioni di anni. Furono decine di milioni e non centinaia di migliaia d’anni. Piovve a dirotto per decine di milioni di anni. Questa fu la causa della formazione degli oceani. Piovve, piovve, piovve; dopodiché il cielo si schiarì e, gradualmente, si cominciarono a vedere le stelle e anche il sole. Fu così che, grazie alla luce del sole, l’uomo poté esaudire i suoi desideri, far maturare i raccolti e trascorrere la sua vita. Questo fu ciò che successe. All’inizio, dunque, dove niente era conosciuto, non esistevano nemmeno desideri. Gradualmente, a causa della comparsa della luce del sole, i desideri nacquero e si svilupparono. Infatti, i desideri sono la prima cosa a comparire fin dal primo mattino! Di sera, al contrario, non ce ne sono molti. Che cosa significa? Non ci sono molte opportunità che i desideri compaiano di notte. Dovremmo perciò essere felici che arrivi l’oscurità. Molte persone brontolano: “Oh no! È diventato buio!” Secondo loro dovrebbe esser sempre chiaro. Ma a che servirebbe? Quando nacque Râma, il sole non sorse per 15 giorni. C’erano solo tenebre. In quella condizione, anche la luna ne risentiva: Mother Sai settembre - ottobre 2007

Discorso 24-05-2002 “Ahimè, non ho nessuna possibilità di vedere Râma!” Dopo 15 giorni anche il sole si stancò: “Non posso vedere Râma.” Dicendo ciò, cominciò gradualmente a contemplare Râma all’interno di se stesso e, pian piano, sorse. E così fece anche la luna. Il sole e la luna ottemperarono ai loro doveri e, di conseguenza, il mondo poté dedicarsi alla creazione e alla dissoluzione. Se quindi, innanzitutto, indagate nei segreti della creazione, vedrete che all’inizio l’uomo non esisteva. Ci sono esseri umani, oggi? Se ne vedono ovunque si guardi. In seguito gli uomini hanno scoperto farmaci molto potenti (metodi per il controllo delle nascite – N.d.T.). In questo modo stanno cercando di far diminuire la popolazione. Ma come può succedere una cosa del genere? Ciò non può accadere con i farmaci. Solamente quando la mente sarà rivolta verso Dio, i desideri diminuiranno, e solo quando i desideri saranno ridotti, la popolazione diminuirà. Per questo dovremmo innanzitutto controllare i sensi. L’argomento di cui parleremo domani, verterà sul grandissimo Prahlâda. Voi siete l’Incarnazione dell’Amore I devoti stanno arrivando da tutte le nazioni per diffondere nel mondo la natura del Buddha3. Ascoltate che cosa vien detto a riguardo e poi, almeno in parte, cercate di controllare la mente. Le persone controllano ogni cosa tranne i desideri nella mente. Dovete controllare i desideri. Così facendo otterrete tantissima Pace. DA DOVE VIENE LA PACE? QUANDO LO SCOPRIRETE, NE RIMARRETE SORPRESI. ESSA NON CIRCOLA (NON SI TRASMETTE) DA UNA PERSONA ALL’ALTRA, MA SORGE DALL’INTERNO DI SE STESSI. COLORO CHE SARANNO IN PACE, OVUNQUE GUARDERANNO, VEDRANNO SOLO PACE, SOLO VERITÀ, SOLO AMORE.

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Voi siete l’Incarnazione dell’Amore. Voi siete l’Incarnazione della Pace. Voi siete l’Incarnazione della Verità. Voi siete l’Incarnazione di Dio. (Applausi)

Come prima cosa riconoscete questa Verità. La Verità non è qualcosa di separato. Dove si trova? Proprio qui! Dove c’è Verità, c’è Dio. Pace, Pace, Pace. Dove si trova la Pace? All’esterno? All’esterno, ovunque si guardi, ci sono solo pezzi, pezzi, pezzi (pieces), non Pace (Peace). La Pace si trova solo vicino a Dio. Sviluppate la Divinità nel vostro cuore, abbiate fede nella Verità secondo cui “Dio è nel mio cuore”. Solo quando avrete fede in tale Verità, sicuramente otterrete la Pace. “L’intera Creazione ha avuto origine dalla Verità e si immergerà nuovamente nella Verità. Esiste un posto dove non sia il Principio di Verità? Questa è la pura, immacolata Verità.” Non c’è bisogno di andare da nessuna parte per cercare Dio. Egli si manifesta dove c’è Verità. Nârâya²a si manifesta là. Ovunque ci sia Verità, Nârâya²a si manifesta e, dove c’è Nârâya²a, c’è anche Lak¹mî (la Dea della ricchezza spirituale e materiale – N.d.T.). Come farà dunque Lak¹mî (il denaro) ad arrivare a voi? I soldi sono necessari. Da dove arriveranno? Dovrebbero arrivare da dentro di voi. Fate dunque sorgere Lak¹mî dal vostro interno. Se tenete Nârâya²a nel vostro cuore, anche Lak¹mî Lo accompagnerà. Compite dunque azioni con sentimenti sacri, una ferma determinazione e una costante contemplazione di Dio. Aiutate il prossimo e fate in modo che non 45

Discorso 24-05-2002 nasca in voi la gelosia nei confronti degli altri. NON DOVREMMO ESSER GELOSI. SE ARRIVA LA GELOSIA, SI DIVENTA INUTILI. ESSA È LA ROVINA DELL’UOMO. Sfortunatamente la gelosia ai giorni nostri è aumentata. Se qualcuno sta bene, gli altri, vedendolo, piangono; se qualcuno è felice, gli altri, vedendolo, non lo sopportano. Molto male, molto male! SE QUALCUNO È FELICE, SIATELO ANCHE VOI. IN QUESTO MODO PROVERETE SEMPRE GIOIA . QUESTI SONO I SEGRETI DELLA DIVINITÀ. Il pozzo della grazia C’è tanta grazia quanta è necessaria. Tuttavia, essa si trova nelle profondità. Se si vuole prender acqua da un pozzo, è necessario far scendere un secchio legato a una corda. Si avrà l’acqua solamente quando si tirerà su il secchio. Allo stesso modo, è tutto già presente (all’interno), ma voi non state legando nessuna corda al vostro secchio. Se lo fate, allora non mandate il secchio dentro il pozzo, oppure, una volta in fondo, non lo tirate su. A che cosa corrisponde la corda? Alla devozione. Legate la corda della devozione al secchio del cuore che prima avrete ben pulito. Solo quando esso verrà immerso nel pozzo della grazia, otterremo l’acqua della beatitudine. Il secchio deve essere calato nel pozzo della grazia, non nel pozzo dell’ira, in quello della gelosia o dell’insoddisfazione. Deve essere mandato nel pozzo della beatitudine. Allontanate dunque le cattive qualità presenti nell’uomo: perché mai dovremmo stimolarle durante questa sacra opportunità? Alimentando queste cattive qualità, ci stiamo creando un destino avverso. Perciò, Incarnazioni dell’Amore! Sviluppate sentimenti sacri e buoni, unitevi e amalgamatevi con Amore. Se conquistate quell’unica Cosa, l’Amore, tutto vi 46

verrà incontro. (Swami conclude il Discorso cantando il bhajan: “Prema Muditâ Mana Se Kaho ...”) Whitefield, Sai Ramesh Krishan Hall, 24 maggio 2002, Corso Estivo 2002 Versione Integrale

1. Il termine Aha¼ ha un significato più vasto di “Io”. “A” è la prima lettera dell’alfabeto sanscrito, “Ha” è l’ultima. Dire Aha¼, quindi, significa esprimere la Totalità, il Tutto. Equivale ad affermare: “Io sono l’Alfa e l’Omega.” 2. Prahlâda: nonostante fosse figlio del demone Hira²yakaµipu, Prahlâda era un ardente devoto del Signore Nârâya²a (Vi¹²u), del Quale ripeteva costantemente il Nome. Poiché invece Hira²yakaµipu era un acerrimo nemico di Dio e non sopportava di udirNe neanche il Nome, cercò di uccidere il figlio in svariati modi, ma senza mai riuscirvi, perché Nârâya²a salvava Prahlâda ogni volta. Alla fine fu lo stesso Hira²yakaµipu a morire per mano di Narasi¼ha, l’Avatâr di Vi¹²u mezzo uomo e mezzo leone. 3. Swami si riferisce alla festa del Buddha Pûr²imâ (Vaiµâkha), che quest’anno è stata celebrata il 25 e 26 maggio, e per la quale sono arrivate migliaia di persone dal Nepal, dallo ›rî La¾kâ e dal Giappone.

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Fatti, non parole...

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Sotto la Veranda

Durante quella piacevole serata, Swami ha guardato un ragazzo: “Che classe fai?” “Swami, la terza media.” “Perché non sei andato a casa?” gli ha chiesto Baba. “Perché avrei dovuto, Swami?” “Tuo padre ha avuto un incidente: perché non sei andato a casa?” “Tu non mi hai chiesto di andarci; perciò sono rimasto qui”, ha risposto il ragazzo. Swami ha sorriso: “Grazie alla tua fede, ti posso garantire che non gli è successo niente. È stato solo un piccolo incidente. Non preoccuparti. Questo pomeriggio hai ricevuto una telefonata da tua madre che ti diceva di non preoccuparti.” “Sì, Swami.” “Lo so, lo so. So bene che cosa tua madre ti ha detto al telefono.” È stato sorprendente per tutti vedere come Swami sapesse ogni cosa, inclusa la conversazione telefonica. Poi Baba ha aggiunto: ”Poiché hai così tanta fede, vuoi una catena da Me?” “Swami...ehmmm..... sì, la voglio”, ha risposto il ragazzo. (Risate). “Ehi! Chiedila a tua suocera! Te la darà lei. Perché dovrei dartela Io?” “No, no! Non la voglio dalla suocera o da qualcun altro. Sei Tu che doni le cose. Bhagavân è il Donatore. La voglio solo da Te.” “Oh, capisco!” ha risposto Swami e, roteando la Mano, ha creato una catena d’oro per lui. Tutti erano estremamente felici. Bhagavân poi ci ha detto: “Non mendicate da nessuno. Non siate mendicanti. Non chiedete niente. Le cose verranno a voi da sole. Se il vostro atteggiamento è altruista, se il vostro scopo è altruista e le vostre attività sono cariche d’Amore, avrete tutto senza dover chiedere niente. Bisogna mantenere il rispetto di se stessi; la stima in se stessi è molto importante. Guardate Me: non ho mai chiesto niente, non ho mai teso la Mano per prendere qualcosa, ma le cose vengono a Me. Perché? Sono altruista, sono pieno d’Amore. Se anche voi sarete come Me, vivrete una vita perfetta, in condizioni perfette.” Poi ha continuato: “Non siate esibizionisti, non correte dietro alla pubblicità, alla fama, alla gloria. Non elogiate voi stessi.” E ha fatto un esempio: Baba tempo fa andò a Delhi. Una volta arrivato, all’aeroporto c’era il Presidente indiano ad attenderLo su una lussuosissima automobile. Il Presidente pregò Swami di utilizzare quell’automobile per i Suoi spostamenti. Sapete invece che cosa disse Bhagavân? “Niente da fare! Questa è l’automobile del Governo; quest’auto appartiene al Governo: voi non avete dunque l’autorità di farmela usare. Non ci salirò.” E poi ci ha raccontato: “Ho invece utilizzato una piccola utilitaria Morris, vecchio modello. Perché? Perché il rispetto di se stessi è molto più importante di tutte le automobili lussuose.” Questa è una grande lezione per tutti noi. Rivolgendosi poi a qualcuno, Baba ha detto: “C’è un ragazzo seduto sotto la veranda. Lui e suo fratello sono entrambi ingegneri. Si sono stabiliti qui per servire Swami, mentre i loro genitori sono da soli a Bombay. I due 47

genitori, allora, ispirandosi agli Insegnamenti di Swami, hanno adottato due orfani.” Questa è la trasformazione che l’Avatâr sta attuando in tutto il mondo. Ha quindi chiesto a un ragazzo: “Che cosa fate per la festa di Ga²eµa?” Tutti gli studenti hanno risposto: “Swami ! Abbiamo organizzato questo, quest’altro e quell’altro.” “Oh, molto bene”, e ha ascoltato tutti i diversi progetti: dalle elementari, alle medie, alle superiori, all’università....Poi ha detto: “Ascoltate, ragazzi Miei: la Mia Felicità sta nell’azione e non semplicemente nella parola o nell’ascolto. Più importante di ciò che ascoltate, più importante di ciò che dichiarate, è importante ciò che realmente fate. L’azione è più importante del parlare. Ed è quella che a Me piace di più. Mi fate più felice se Mi dite ciò che avete fatto, piuttosto che quello che avreste intenzione di fare. Fate e solo dopo parlateMene.” Questa è stata la lezione di quel giorno. Non c’è niente di eccezionale nel parlare o pianificare. Ciò che conta è l’esecuzione, l’azione. Dovreste aver notato tutti che, il terzo giorno della celebrazione della festa, i ragazzi hanno portato nel tempio tanti idoli di Vinâyaka sui carri decorati. In quell’occasione essi hanno detto a Swami: “Ecco, Swami, ciò che abbiamo fatto. Abbiamo eseguito questo e quest’altro, e Swami si è dimostrato soddisfatto. Perché Lui è anche il Genitore ideale che si compiace di ciò che fanno i Suoi ragazzi. In quel caso erano arrivati dal collegio portando i vari carri in processione, accompagnandoli con canti, mantra e danze. Tuttavia Baba, in risposta, ha dato un altro Insegnamento: “Potete fare cose inimmaginabili, ma, prima o poi, ogni cosa deve arrivare qui. Ogni cosa che fate, qualunque essa sia, un giorno o l’altro deve arrivare qui.” (Tratto da “Perle di Saggezza” n 2 - settembre 2002)

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Mai giudicare dalle apparenze

Favole & Poesie

Oggi è invalsa l’abitudine di giudicare gli altri e di attribuir loro l’etichetta di devoti o di miscredenti. Che ne sapete voi? Che cosa potete sapere dell’intimo lavoro che una mente diversa dalla vostra sta conducendo? C’era una volta una regina, gran devota di Râma. Era assai dispiaciuta che suo marito, il ragià, non pronunciasse mai nemmeno il nome di Râma e non compisse alcun gesto devozionale. Per questo fece voto che, alla prima occasione in cui avesse avuto la prova della sua devozione o, per lo meno, del suo rispetto per il nome di Râma, avrebbe fatto celebrare l’evento in tutti i templi e avrebbe dispensato generosamente cibo ai poveri. Così, una notte, il ragià che dormiva profondamente pronunciò per tre volte il nome di Râma con tono di supplica e preghiera. La regina, testimone di quella ripetizione del Nome di Dio, si rallegrò di scoprire la devozione che suo marito portava al Signore Râma e diede ordine affinché si facesse festa in tutto il regno e si desse da mangiare ai poveri in abbondanza. Il ragià non conosceva la ragione della celebrazione; gli era stato detto semplicemente che gli ufficiali non facevano altro che eseguire un ordine della regina. Il re si rammaricò molto di essersi lasciato sfuggire dalla bocca il Nome di Râma, mentre era suo desiderio che nessuno sapesse del suo “amore” per Râma. Ci sono molti che non parlano del loro Maestro né del Nome o Forma della Divinità da essi preferita, e tuttavia, che ne parlino o no ad altri, li hanno sempre vivi nella propria coscienza. Il nome di Râma o qualsiasi altro Nome devono essere pronunciati con la stessa costanza del respiro. Per questo è essenziale tenersi in esercizio. Una volta un tale confidò al celebre pensatore inglese, il dottor Johnson, che raramente trovava il tempo per recitare il Nome di Dio, giacché aveva sempre centinaia di cose da sbrigare da mattina a sera, fino a tarda notte. Il dottor Johnson rispose con un’altra domanda: “Come fanno miliardi di persone a trovare spazio per vivere sulla superficie terrestre, che è per due terzi coperta d’acqua e per il resto è piena di monti, deserti, foreste, ghiacciai, fiumi, paludi e altre zone inospitali?” Chi gli aveva rivolto la domanda rispose che l’uomo è in qualche modo alla ricerca di uno spazio vitale. Il dottor Johnson replicò: “Alla stessa maniera, l’uomo deve trovare in qualche modo alcuni minuti ogni giorno per pregare il Signore.” (Tratto da Chinna Khata Vol. 1)

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CONSIGLIO CENTRALE SATHYA SAI D’ITALIA Segreteria Nazionale: Via Della Pace, 1 - 28040 VARALLO POMBIA (NO) Tel.(334) 75 74 107 - e-mail: [email protected] Sito Web: www.sathyasai.it INDIRIZZI DEI CENTRI SSSB AOSTA - GRESSAN Loc. La Roche, 8 Tel. (0165) 42233 [email protected] APRILIA (LT) V. Riserva Nuova, 62 Tel. (06) 9268454 [email protected] ASTI V. M. Giusta, 24 Tel. (0141) 410127 Fax (0141) 430575 BERGAMO V. Privata Lorenzi, 5 Tel. (0363) 901521 [email protected] BOLOGNA Strada Maggiore, 37 Tel. (051) 268662 [email protected] CATANIA V. San Giacomo, 10 Tel. (095) 7805622 [email protected] CISTERNINO (BR) C.da Restano, 57 Tel. (080) 4449727 [email protected] COSSATO (BI) V. Martiri della Libertà, 531 tel. (015) 562975 [email protected] FAENZA (RA) V. Renaccio, 1/5 Tel. (0546) 29731 [email protected] LATINA V. Toscana, 3 Tel. (0773) 621038 [email protected] LECCE V. Calore, 5 - Villa Elena Tel. (0832) 331129 MESTRE - MARGHERA (VE) V. Fabris, 1 Tel. 349 3893549 [email protected] MILANO B V. Savona, 7 Tel. (02) 8372841 [email protected] MILANO C V. Rezia, 1 Tel. (02) 89532850 - 340 5535862 [email protected] MILANO D V. Bolzano, 20 Tel. (02) 2367818 [email protected] MODENA V. delle Staffette Partigiane, 36 Tel. (059) 313124 [email protected] NAPOLI V. Milano, 33 Tel. (339) 2457191 [email protected] NOVARA-VARALLO POMBIA V della Pace, 1 Tel. (0321) 921186 [email protected] PADOVA V. Pontevigodarzere, 134 /c Tel. (338) 3036137 [email protected] PARMA A V. Morigi, 3 Tel. (349) 3540560 [email protected] PESARO Strada della Romagna, 181 Tel. (0721) 208490 [email protected] PESCARA V.le Figlia di Iorio, 11 Tel. (339) 5645089 [email protected] QUARTU S.ELENA V. Salieri, 45/47 Tel. (070) 820917 [email protected] ROMA A V. Musolino, 39 Tel. (06) 5819504 ROMA B V. Arno, 49 Tel. (06) 86209659 [email protected] ROMA C-FORMELLO B.go S.Antonio, 3 Tel. (06) 9075187 [email protected] TORINO A Strada Ponte Verde, 11/4 Tel. (011) 6602402 [email protected] TORINO B corso Rosselli, 123. int. 3 [email protected] TORINO C V. Principessa Clotilde, 44 Tel. (011) 480886 [email protected] TORINO D V. Broni, 1 Tel. (011) 390130 [email protected] UDINE V. M. Volpe, 45/6° Tel. (0432) 480952 [email protected] VENEZIA V. Castello, 3414 Tel. e Fax (041) 5202920 [email protected] VERONA V.1° maggio, 13 - Mozzecane (VR) Tel. (045) 6340815 [email protected]

INDIRIZZI DEI GRUPPI SSSB BADESI (SS) V. Dante, 20 (339) 1578309 BARI V. Amendola, 126 Tel. (080) 5798379 BARLETTA (BA) V. Imbriani, 88 Tel. (0883) 527358 [email protected] CARRARA (MS) V. Matteoni, 39 Tel. (0585) 253857 [email protected] CONEGLIANO - COLLE UMBERTO (TV) V. Cardenzin, 12 (0438)394065 [email protected] FERRARA V. Mayr, 90/a - Tel. 349 7442455 [email protected] FORLÌ V. F.Orsini, 19 gruppo.sai.forlì@sathyasai.it LIVORNO - LORENZANA (PI) V. Colle Alberti, 23 [email protected] MAROSTICA (VI) Viale Vicenza, 2 Tel. 335 5834701 [email protected]

MERONE (CO) V. S.G.. Emiliani, 33/A Tel. (347) 0119677 [email protected] MONTECATINI TERME P.le Leopoldo, 2 [email protected] POTENZA V. Boldoni, 8 Tel. (329) 7445775 [email protected] SIENA V. Martini, 110 Tel. (0577)281382 - 356795 [email protected]

GRUPPI BHAJAN CASATENOVO (LC) V. san Gaetano,11 Tel. (039) 9297011 Coordinatore: Renato Billo - email: [email protected] ROMA E Coordinatore: Paolo Startari - email: [email protected] TORINO E V. Millio, 53 Tel. (011) 4115083 Coordinatore: Guido Fedele - email: [email protected]

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Mother Sai Publications (EDIZIONI MOTHER SAI) e-mail:[email protected]

Sito Web: www.mothersaipublications.it (Collana Vahini) Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV] La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV] La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II] Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV] Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV] Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV] La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV] La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV] La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV] La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV] Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV] Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV] L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV] Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN]

(Collana Discorsi) di Sai Baba Discorsi 1988/89, I° vol. [D89-I] Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II] Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65] Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68] Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La Vita di Sai Baba (N. Kasturi) Collana Biografie) La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.

(Collana Educazione) Educazione)Discorsi agli Studenti Corso Estivo 1972 [CE72] Corso Estivo 1978 [CE78] Corso Estivo 1990 [CE90] Corso Estivo 1993 [CE93]

Periodici

Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme

Altre

Pubblicazioni

Disponibili:

Colloqui [CQ] Mother Sai Speciale (6° Conferenza Mondiale) Diario Spirituale 1 [DS1] Diario Spirituale 2 [DS2] Diario Spirituale 3 [DS3] Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi). Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi). Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi). Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali Sadhana Guida all’ashram di Prashanti Nilayam Racconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I) Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II) Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)

Altri Autori A Spasso con Dio Grazie Swami Messaggio d’Amore Sai Baba, l’Uomo dei Miracoli Visione del Divino. Sai Baba Fiamma d’Amore L’Eterno Miraggio Alla Scoperta della Verità Sai Baba: la Rivelazione continua Ho visto la Luce Purificare il Cuore (Purifying the Heart) Sathya Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting) Sathya Sai Baba: Colui che Dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra Incontrare Dio Pensando a Sai Baba Sai (Sai Smaran) Gemme di Saggezza Viaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi) Sri Sathya Sai Gita -Tutto sulla Spiritualità – Domande e Risposte

Audiovisivi: Shivarathri Sandesh (VHS) Le Percussioni, parte I (VHS) Shivarathri Sandesh(VHS) Le Percussioni, parte II (VHS) Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS) Tecnica di Canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.) Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II (CD musicale) Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale) Dyâna, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba (CD musicale) Scuola Bhajan Interattiva (N°2 CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale) Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video) Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video) Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)

Sai Gange (DVD Video) Shivarathri 2002/2003/2004 (CD video) Compleanno 2002/2003/2004 (CD video) Natale 2002/2003/2004 (CD video)

Compleanno 2005 (DVD Video) Guru Purnima 2002/2003/2004 (CD video) Brahmanandam (CD video)

In Preparazione: La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), V vol. NB.– Tutte

le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o inviando un fax a: Mother Sai Publications Sathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa, via Umbria 19, 20093 Cologno Monzese (MI); Italy tel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25118399

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