Mother Sai 3 2007

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  • Words: 23,824
  • Pages: 53
Sommario

03 Discorso Divino 09 Zoom 12 Discorso Divino - matt. 20 Discorso Divino - pom. 25 Report 27 Discorso Divino 32 Domande & Risposte 34 Discorso Divino 38 Sotta la Veranda 39 Discorso Divino 45 Fede & Scienza 49 Occhio al Libro

27 03 ’07 Ricordate per sempre il Nome di Râma Il Gruppo Bhajan Sai, orgoglio di Sundaram

20 03 ’07 Lavorate uniti per la trasformazione dei villaggi 20 03 ’07 Sviluppate l’amore e conducete la vita di un... Ati Rudra Mahâ Yajña a Chennai

27 01 ’07 Dio aiuta coloro che aiutano gli altri L’importanza prioritaria del pensiero positivo

22 11 ’06 Mettete in pratica i Valori Umani “Io so tutto di voi”

02 05 ’06 Non caricatevi di desideri illimitati Le 4 M

MOTHER SAI PUBLICATIONS Sathya Sai Books and Publications of Italy Tutti i diritti sono riservati Anno IX n.3(115) maggio-giugno 2007 Direttore responsabile: Giorgio Piccaia sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India. 2

Mother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 27-03-2007

RICORDATE PER SEMPRE IL NOME DI RÂMA

Migliaia di anni sono passati dall’avvento del Tretâ Yuga, ma ancora adesso tutti, dai più giovani ai più vecchi, ricordano il Nome di Râma. La grandezza del Nome di Râma è tale da non essersi ridotta neppure un po’, nonostante il passare del tempo. Questa verità dovrebbe essere riconosciuta da tutti. RÂMA È IL NOME DATO A UNA FORMA, MA IL NOME DI RÂMA NON È LIMITATO A UNA FORMA. L’Âtma è Râma, e il suo vero Nome è Âtmarâma. Pertanto, dovunque e in qualunque occasione, ricordate il Nome di Râma; Egli è sempre presente con voi, in voi e intorno a voi. Un Nome presente nel cuore Incarnazioni dell’Amore! Râma è Uno, che lo identifichiate con l’Âtma o con la Forma presente nel vostro cuore. Ogni anno si festeggia Râma Navamî. Io non credo che abbiate compreso il vero significato di questa festa. Voi identificate Râma con una forma, ma Egli non è limitato a qualche particolare forma. È il Nome che è presente nel vostro cuore. Molti cambiamenti e variazioni avvengono nel mondo, ma il Nome di Râma è Immutabile, Eterno, Senza macchia e Perenne. Râma non è stato un individuo comune. Egli era Dio incarnato in terra per il benessere dell’Umanità. La gente assegna a Dio vari nomi diversi, come Râma, K©¹²a, εvara e Mahâdeva. Questi, però, sono tutti Nomi di un unico Dio. Dovreste riconoscere la grandezza di questo Nome. Il Saggio Vaµi¹ºa disse: “Râmo vigrahavân dharma” (Râma è la personificazione del Dharma). Il Dharma Stesso si è incarnato

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prendendo la forma di Râma. DOVRESTE SEMPRE SEGUIRE IL DHARMA . Q UAL È IL DHARMA CHE DOVRESTE SEGUIRE? NON SEGUITE QUELLO ASSOCIATO ALLA VOSTRA MENTE , MA SEGUITE PIUTTOSTO IL P RINCIPIO DHARMICO CHE NASCE DAL VOSTRO CUORE. La storia di Sîtâ e altri episodi del Râmâya²a Sîtâ divenne la consorte di Râma, che era la personificazione del Dharma. In che luogo nacque Sîtâ? Ella nacque dal grembo della terra. Il re Janaka, mentre stava arando un campo durante la realizzazione di uno Yajña, trovò una scatola. Quando la aprì, vi trovò una piccola bambina. Considerandola una grazia di Dio, la portò a casa e la allevò con grande cura e affetto. Alla bambina venne dato il nome di Sîtâ. Poiché era la figlia del re di Videha, fu chiamata anche Vaidehî. Questo nome ha un grande significato, perché significa ”colui che trascende l’illusione causata dall’attaccamento al corpo”. Una volta, Sîtâ stava giocando a palla a casa sua con i suoi amici. C’era una grande scatola nella casa di Janaka, che conteneva un grande arco. Mentre i suoi compagni giocavano, la palla finì sotto la scatola e nessuno fu capace di muoverla. Sîtâ, allora, si avvicinò e spostò di lato la scatola con la sola mano sinistra. Vedendo ciò che Sîtâ era stata capace di fare, il re Janaka decise quel giorno stesso che il potere di Sîtâ avrebbe dovuto essere reso noto al mondo intero. Per questo motivo organizzò uno Yajña e fece una dichiarazione: “Chiunque metterà la corda all’arco del Signore ›iva, avrà mia figlia Sîtâ in sposa.”

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Discorso 27-03-2007 Giunsero re da ogni Paese. Tutti pensavano che sarebbe stata una grande fortuna sposare Sîtâ e diventare genero di re Janaka. Vennero uno dopo l’altro, e provarono a sollevare l’arco, ma tutti fallirono nel tentativo. Fra tutti quei nobili, erano presenti anche Râma e Lak¹ma²a, accompagnati dal saggio Viµvâmitra. Su istruzione del saggio, Râma si avvicinò per primo; si fece avanti con grande umiltà per la delizia di tutti i presenti. Il Suo modo di parlare, e il Suo comportamento erano colmi di dolcezza. Si avvicinò all’arco, lo sollevò con la mano sinistra e lo piegò. Esso si ruppe con grandissimo fragore. Tutti espressero la loro felicità con uno scrosciante applauso. La gente sapeva che era molto difficile sollevare l’arco, ma che cos’era difficile per Râma? Il Suo semplice Sa¾kalpa (Volontà) avrebbe potuto realizzare qualunque grandiosa impresa. Viµvâmitra si avvicinò a Râma e disse: “Râma! Oggi hai dimostrato tutto il Tuo Potere divino. Il Tuo non è certamente un potere umano; è veramente divino.” Tutti lodarono Râma, mettendoGli ghirlande di fiori al collo. Allora, re Janaka portò sua figlia Sîtâ. Quando ella giunse, Râma non guardò neppure verso la direzione dalla quale ella stava provenendo. Perché? Egli non voleva guardarla senza aver prima ricevuto il permesso dei suoi genitori. Janaka fece giungere la buona notizia a re Daµaratha ad Ayodhyâ, chiedendogli di arrivare dopo avere stabilito qual era il momento propizio (muhûrtam) per il matrimonio. Gli disse: “Tuo figlio è risultato il vincitore nella competizione da me organizzata. Per questo motivo chiedo a tutti voi di venire preparati a celebrare il matrimonio di Sîtâ con Râma.” Benvenuti a tutti per il matrimonio di Râma. 4

Insieme assisteremo alla gioiosa festa. Molti ospiti sono già arrivati indossando sontuosi abiti. Le donne sono adorne di collane fatte di raffinati e luccicanti gioielli. Râma si unirà in matrimonio oggi con la bella Sîtâ. Che meravigliosa coppia formano! Le donne del regno giunsero per partecipare al matrimonio e cantarono gioiosamente la canzone: “Venite, andiamo ad assistere al matrimonio di Râma e Sîtâ. La loro vista conferirà grandissimo merito. Benedetti coloro che assisteranno a questo evento. Oh! Venite tutti e guardate con gioia questo sacro matrimonio.” In questo modo, mentre le donne giungevano da una direzione, gli uomini venivano dall’altra cantando gioiosamente: “Venite, andiamo a vedere il matrimonio.” Daµaratha, assieme alle sue regine, ai suoi figli Bharata e ›atrughna e ai suoi ministri, arrivò a Mithilâ con grande entusiasmo. Era come se tutta Ayodhyâ fosse giunta a Mithilâ. Il re Janaka diede un regale benvenuto a tutti gli ospiti accogliendoli con grandi onori. Il nome della seconda figlia di Janaka era Ûrmilâ. Suo fratello minore aveva due figlie di nome Mândavi e ›rutakîrti. Fu deciso di dare in moglie Ûrmilâ a Lak¹ma²a, Mândavi a Bharata e ›rutakîrti a ›atrughna. Tutti furono felici del fatto che le quattro coppie si sarebbero sposate nella stessa occasione. Quando tutti si furono seduti nei rispettivi posti, iniziò la cerimonia del matrimonio. Sîtâ, Ûrmilâ, Mândavi e ›rutakîrti erano Mother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 27-03-2007 in piedi rispettivamente di fronte a Râma, fabbricando molte false storie contro Râma. Lak¹ma²a, Bharata e ›atrughna. Sîtâ mise Ascoltando quei cattivi racconti di per prima la ghirlanda intorno al collo di Mantharâ, la mente di Kaikeyî cambiò. Râma. Poi, anche le altre tre spose la mise- Sebbene fosse una regina, si lasciò influenro ai loro rispettivi futuri mariti. Tutti sa- zare dalle parole della sua serva e divenne la responsabile dell’esilio di Râma. Suclutarono con gioia l’avvenimento. È impossibile descrivere i lîlâ e le glorie cessivamente, si pentì e comprese che si di Râma. Dopo il matrimonio, tutti partiro- trattava di una congiura di Mantharâ. In no per Ayodhyâ. Lungo la strada udirono realtà Kaikeyî amava moltissimo Râma. un suono assordante. Dopo aver guardato Era stata lei a insegnare molte cose a Râma, attorno, per capire da dove provenisse quel il quale ricambiava il suo amore, amandosuono, videro Paraµurâma nella sua fiera la anche più di Sua madre Kauµalyâ. forma. Tutti furono turbati e pensarono: Mantharâ implorò Kaikeyî: “Madre! Io “Perché questa grossa difficoltà dopo la sono la tua serva. Fin dalla tua nascita ti grandiosa celebrazione del matrimonio?” IL ho allevata e cresciuta. Ti prego, soddisfa un mio desiderio. Il re Daµaratha ha deciBENE E IL MALE SI SUSSEGUONO SEMPRE . Dopo aver sperimentato la grande gioia di so di incoronare Râma, ma, per una proMithilâ, essi si trovarono a dover affronta- messa che ti aveva fatto precedentemente, re un grande ostacolo lungo la strada per avrebbe dovuto incoronare Bharata. Râma Ayodhyâ. Daµaratha e altri furono presi dal dovrebbe essere mandato in esilio per quatterrore. Paraµurâma si avvicinò e chiese: tordici anni.” “Chi ha rotto l’arco?” “Sono stato Io”, dis- Sia Sîtâ sia Râma erano pronti per l’incose Râma. “Se le cose stanno così, vediamo ronazione indossando abiti di seta gialla. ora se sei capace di rompere il mio arco”, A corte, erano tutti pronti per dar loro il e, così dicendo, Paraµurâma diede il suo benvenuto. Nel frattempo, Râma andò dalarco in mano a Râma. Egli spezzò anche la madre Kauµalyâ e disse: “O madre! Io quello con la mano sinistra. Vedendo ciò, sto per andare nella foresta. Ti prego, Paraµurârma offrì i suoi omaggi al Signore concediMi il tuo permesso.” Allora Râma e se ne andò. Dopo aver sperimen- Kauµalyâ chiese: “Perché, mio caro? Pertato la gioia della vittoria, tutti assieme tor- ché vuoi andare nella foresta proprio adesnarono ad Ayodhyâ e parteciparono ai so che è il momento della Tua incoronaziofesteggiamenti con grande gioia ed entu- ne?” Râma rispose: “Madre! È desiderio siasmo. La gente celebrò gioiose funzioni di Mio padre che io vada in esilio nella fodiffondendo nel mondo la potenza di Râma resta per quattordici anni. Devo mantenere la promessa da lui fatta.” Così dicendo, e la devozione di Sîtâ. salutò rispettosamente la madre e andò a incontrare Sumitrâ. Râma parte per l’esilio nella foresta Mantharâ (una serva di Kaikeyî) divenne Sumitrâ era la seconda moglie di gelosa nel vedere tutti quei festeggiamenti. Daµaratha. Prima del suo matrimonio con Potete trovare ovunque persone come Sumitrâ, Daµaratha chiese il consenso di Mantharâ. Ella si arrabbiò moltissimo Kauµalyâ, che rispose: “Il nostro regno ha quando il re Daµaratha decise di incorona- bisogno di un erede, non è vero? Quindi, re Râma invece del figlio di Kaikeyî. Ini- tu puoi sposare una donna di tua scelta. Anziò allora ad avvelenare la mente di Kaikeyî ch’io parteciperò al matrimonio.” Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 27-03-2007 Daµaratha ne fu molto felice e piacevolmente sorpreso. DONNE SIMILI, CHE SEGUONO I DESIDERI DEL MARITO, ESISTONO ANCHE NEL MONDO DI OGGI! Sumitrâ era persona di grande virtù. Fedele al suo nome “Su-mitrâ” (buona amica), era amica di tutti. Ella andò da Kauµalyâ e disse parole di grande incoraggiamento: “Mia cara sorella maggiore! Perché dovresti preoccuparti? Che cosa pensi di Râma? Egli è il Signore Nârâya²a Stesso. Che cosa Gli importa di stare in Ayodhyâ o nella foresta? Dovunque sia, sarà sempre con noi. Per Râma, Ayodhyâ e ara²ya (la foresta) sono esattamente la medesima cosa.” Kauµalyâ fu in qualche modo confortata nel sentire le parole di Sumitrâ. Anche la sua mente si mise tranquilla. Sumitrâ aggiunse: “Cara sorella maggiore, a me sono nati due figli, mentre tu e Kaikeyî avete partorito un figlio ciascuna. Sai il perché di questo? La ragione è che entrambi i miei figli avranno l’opportunità di servire i loro fratelli maggiori; Lak¹ma²a servirà Râma e ›atrughna Bharata. Pertanto, ascolta bene la mia proposta. Lak¹ma²a andrà nella foresta con Râma e Lo proteggerà come le palpebre proteggono gli occhi. Non avere quindi alcun timore.” Prima di recarsi nella foresta, Lak¹ma²a andò a incontrare sua moglie Ûrmilâ. Fino a quel momento ella non aveva saputo che Râma, Lak¹ma²a e Sîtâ stavano per andare nella foresta. Sedendo nella sua stanza, era tutta assorta a dipingere la scena dell’incoronazione di Râma e Sîtâ. In quel momento, Lak¹ma²a entrò e chiamò: “Ûrmilâ”, per attirare la sua attenzione. “Sì, Swami”, ella disse, alzandosi prontamente dalla sedia. Quando si alzò, per errore la pittura si rovesciò sul dipinto. Afflitta per ciò che era accaduto, ella esclamò: “Oh! Un bellissimo dipinto è rovinato.” Allora, Lak¹ma²a disse: “Ûrmilâ! Tu sei preoccu6

pata perché la tua pittura si è rovinata, ma Kaikeyî ha rovinato l’incoronazione di Râma che avrebbe portato un immenso bene agli altri.” Lak¹ma²a poi la informò che si accingeva ad andare nella foresta con Râma. Spaventata dalla notizia che Râma stava per andare nella foresta, ella chiese a Lak¹ma²a: “Che intendi dire con ‘Râma sta per andare nella foresta’? Tra pochissimo deve essere incoronato. Non è così?” Allora Lak¹ma²a la informò di tutto ciò che stava accadendo. Siccome era dotata di grande spirito di sacrificio, Ûrmilâ non fu molto turbata dal pensiero della separazione da suo marito. Al contrario, fu molto felice che al marito venisse offerta l’opportunità di servire Râma e Sîtâ, e disse a Lak¹ma²a: “Santifica il tuo tempo servendo Râma e Sîtâ. Molto pochi hanno una fortuna simile. Va’ e sii felice.” Così dicendo, si separò da Lak¹ma²a. Mettendola in guardia dai pericoli della foresta, Janaka chiese a Sîtâ: “Sîtâ! Stai per andare nella foresta con Râma. Là si aggirano molti animali feroci e vi si odono anche suoni spaventosi. Puoi sopportare tutto questo senza paura?” SÎTÂ RISPOSE: “PER QUALE MOTIVO DOVREI AVERE PAURA DEGLI ANIMALI, DAL MOMENTO CHE RÂMA, UN LEONE IN FORMA UMANA, È CON ME?

RÂMA È IL SIGNORE NÂRÂYA²A STESSO E QUINDI NON C’È NULLA DI CUI IO DEBBA AVER PAURA.” Così, Sîtâ, Râma e Lak¹ma²a scordarono la paura e partirono per la foresta, ove Lak¹ma²a protesse Râma e Sîtâ con grande cura e si impegnò personalmente nel loro servizio. Il trionfale ritorno ad Ayodhyâ Dopo aver ucciso Râva²a, Râma fece ritorno ad Ayodhyâ assieme a Sîtâ. Il popolo di Ayodhyâ li salutò con entusiasmo, acclamando il loro ritorno con grande festa: “Râma è arrivato. Madre Sîtâ è arrivata. Mother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 27-03-2007 Ayodhyâ sta risplendendo della loro gloria. Simili grandi donne sono nate nella terra di Questo è un grande giorno per Ayodhyâ.” Bhârat. Per questo motivo in Bhârat, ogni Ci furono molti grandi festeggiamenti per il giorno, è una festa ed è un’occasione buoLoro ritorno e le persone furono felicissi- na per festeggiare. Voi sapete che quando me di vedere Râma e Sîtâ che esse riveri- muore una moglie, l’uomo fa di tutto per vano come Nârâya²a e Lak¹mî. risposarsi. Ma per le donne di Bhârat non è Sîtâ consigliò Râma: “Trasforma questo così. Bhârat è giustamente chiamata l’inregno in un regno di gioia, dove tutti possa- segnante del mondo. In questa sacra terra no vivere felicemente. Ancora oggi la gen- si è incarnato il Signore Nârâya²a per rete di ogni villaggio, ogni casa e ogni capan- dimere la vita della gente mostrandole il na di Bhârat (India) venera Râma. Tra la Suo divino gioco e la Sua grandezza. gente di Bhârat, è abitudine comune chia- Ogni individuo è l’immagine dell’Âtma. La mare i propri figli con i nomi Râma e Sîtâ. stessa verità venne diffusa da K©¹²a: Niente è cambiato nei Nomi di Râma e Sîtâ, nonostante siano passati migliaia di anni. Mamaivâ¼µo jîvaloke La grandezza di questi Nomi è eterna e imjîvabhûta sanâtanah mutabile. “L’eterno Âtma in tutti gli esseri è parte della Mia Essenza”. Il Paese della Pace e dell’Amore Ci sono state guerre in molti Paesi, ma non Il Suo tempio in Bhârat. Le persone possono combattere Tutti voi siete Incarnazione dell’Âtma. Potra loro per divergenze di carattere perso- tete avere nomi diversi, ma l’Âtmarâma (il nale, ma nessuna guerra è stata combattuta Sé) in tutti voi è sempre lo Stesso. Pertanin questo Paese. Non solo, ma in Bhârat to, non pensate che Râma sia in qualche non ci sarà mai alcuna guerra. Essa è il altro posto. Il vostro stesso cuore è il Suo “Râma Râjya” (il Regno di Râma). È la tempio. Perciò, contemplate costantementerra della Pace. È la terra dell’Amore. te Râma, che è immanente nel vostro cuore. RÂMA È UNO CON VOI, IN VOI, INTORNO A Questa terra di Bhârat ha dato i natali VOI, NON SOLO NEL VOSTRO STATO DI VEGLIA, a molte nobili donne come Sâvitrî, MA ANCHE IN QUELLO DI SOGNO E DI SONNO che fece tornare in vita suo marito, PROFONDO; EGLI È ETERNAMENTE CON VOI. Candramatî che spense Râma non è limitato a una particolare forma. Egli assume innumerevoli forme. Sebun fuoco selvaggio bene le forme siano tante, in esse la Divinicon la forza della Verità, tà è sempre la Stessa. Quindi, chiunque Sîtâ che diede prova della sua castità uscendo illesa da un fuoco divampante vediate, porgetegli i vostri rispettosi omaggi e consideratelo una forma di Râma. e Damayantî che ridusse in cenere Adesso Swami viene esaltato come Sai un cacciatore malvagio Râma e Sai K©¹²a, perché incarna lo stescon il potere della sua castità. so Principio di Dharma (Rettitudine), PreQuesta terra di pietà e nobiltà ma (Amore) e ›ânti (Pace) che il Signore ha sempre goduto abbondanza Râma e il Signore K©¹²a personificarono. e prosperità ed è diventata Râma è immanente in tutti. εvara è prela maestra di tutte le nazioni del mondo sente in tutti. Râma è dentro di voi. Infatti, grazie a tali caste donne. Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 27-03-2007 voi stessi siete Râma. Stabilite saldamente questa verità nel vostro cuore e passate il vostro tempo in modo proficuo. Allora, la vostra vita sarà piena di una beatitudine sempre durevole. Recitate costantemente il Nome di Râma. Sono passati migliaia di anni, ma il Nome di Râma non è stato dimenticato. Râma non è separato da voi; voi non siete separati da Râma. Potete chiamare una persona con il suo nome, ma è Râma a esser sempre pre-

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sente in lui. Potete chiamarlo Sai Râma, Sîtâ Râma, Ayodhyâ Râma o con qualunque altro nome, ma ricordatevi sempre di Râma. Praµânti Nilayam, 27 marzo 2007, Sai Kulwant Hall, Festa di ›rî Râma Navamî (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.sathyasai.org)

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Continua la “Storia di Sundaram”, la “Praµânti Nilayam” di Chennai. Vi ritroveremo ancora avvincenti aneddoti, salti nel passato della vita di Swami, interessanti notizie.

Il Gruppo Bhajan Sai, orgoglio di Sundaram

Zoom

Sundaram Bhajan – Una parte indelebile nella vita dei devoti Sai. Non è soltanto il continuo servizio altruistico che interessa Sundaram; c’è anche un altro affascinante aspetto che ha fatto divenire Sundaram una parola di uso comune tra i devoti Sai e questo si riferisce ai Sundaram Sai Bhajan. Conosciuti per qualità, purezza e melodia, i bhajan di Sundaram hanno letteralmente fatto propria la pratica del canto dei Nomi del Signore con musica e sentimenti di alto livello. Se oggi migliaia di devoti sono in grado di cantare i bhajan di Sai nei loro Centri, è per la dedizione di questo gruppo di musicisti, uomini e donne, molto preparati e conosciuti come il “Sundaram Bhajan Group”. Essi sono stati scelti e guidati personalmente da Swami Stesso, durante le Sue numerose visite. Questo gruppo, oltre che cantare nella sala del sacro darµan ogni giovedì e ogni domenica, ha inciso regolarmente cassette fin dal 1985. Fino ad oggi sono stati raccolti 56 volumi di audiocassette e 19 di CD. Non è un’esagerazione affermare che i Sundaram Bhajan sono una parte indelebile nella vita dei devoti Sai. Per avere una sensazione reale riguardo a questo, leggiamo quanto ha detto il dottor Mohan: “Sundaram è sempre stato un luogo che mi ha affascinato soprattutto per i suoi bhajan; credo che essi mi siano particolarmente cari, perché in qualche modo fanno appello al cuore.” Il dottor Mohan ha una grande collezione delle cassette audio di Sundaram e non manca mai di acquisirne di nuove, o nuovi CD non appena vengono diffusi. “Questa è la sola musica che ascolto fin da quando ho smesso di sentire qualsiasi altro tipo di musica otto o dieci anni fa.” Egli continua: “Ascolto questi bhajan tutto il giorno. Comincio al mattino quando mi sveglio, poi li ascolto in auto, e anche in ufficio c’è qualche musica strumentale Sai e infine la sera. Quindi, virtualmente il mio giorno è scandito dalla musica dei bhajan, che per lo più sono cassette acquistate provenienti da Sundaram. Io sono profondamente grato a Sundaram per questi meravigliosi bhajan”, conclude il dottor Mohan. Perché sono così speciali i bhajan a Sundaram? Per avere una vivida esperienza di come questi bhajan influenzino i cuori e trasformino le menti, si deve andare a visitare Sundaram il giovedì o la domenica. Il numero di persone in fila dentro Sundaram in questi giorni è davvero sbalorditivo! Questo è ciò che disse il dottor Hiramalini Sheshadri: “Dai più grossi industriali agli abitanti delle vicine baraccopoli, dottori, avvocati, uomini d’affari...tutti sono in fila per i bhajan di Sundaram. Il parcheggio è un grosso problema la domenica, ma quando si chiede loro che cosa li ha spinti a recarsi a Sundaram, la risposta quasi unanime è: “Qui troviamo la pace della mente.”

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E perchè no? “L’Amore come sensazione è Pace”, dice Swami e Sundaram è soffusa d’Amore Divino accompagnato da disciplina e genuino interesse. Swami ha visitato Sundaram almeno dieci volte dopo la sua inaugurazione e cinque di queste in anni consecutivi. Ogni gennaio, dal 1981 al 1986, Swami era a Sundaram e in ognuna di queste visite ha passato molto tempo con i membri del “Sundaram Bhajan Group”. Infatti è stato Egli Stesso che ha composto il gruppo. Tutti gli artisti scelti sono persone comuni che si sono sviluppate come meraviglioso strumento divino, al tocco del Suo continuo Amore e della Sua Cura. “Il canto dei bhajan è parte della nostra vita.” – Dottor Devanathan Prendete per un momento il caso del dottor Devanathan, un membro senior del gruppo bhajan che è stato associato ai Sundaram Bhajan fin dall’inizio. Ricordando il suo primo appuntamento con il canto, egli disse: “Non avevo nessuna esperienza di musica fatta in precedenza, se si esclude una naturale predisposizione ereditata dai miei genitori. Ma, per Sua grazia, ebbi la possibilità di essere esaminato a Brindavan, durante il Corso Estivo del maggio 1978. Fui sorpreso e anche un po’ agitato dalla richiesta di sedere sul palcoscenico di un grande auditorio che era appena stato inaugurato da Swami nel campus di Brindavan. C’erano molti giudici davanti a me e mi fu chiesto di cantare. Ero veramente nervoso. In seguito fui molto sorpreso nell’apprendere di esser stato la sola persona selezionata al primo colpo. Quindi mi fu dato un foglietto dove era chiaramente scritto che sarei andato e avrei cantato alla Presenza di Swami ogni sera durante i bhajan!” Ma la storia non finisce qui. Un altro fatto bellissimo accadde come conseguenza di questo e lo apprendiamo dalle stesse parole del dottor Devanathan: “Nell’anno 1979 Swami stava parlando con un gruppo di persone, quando alzò la Mano e materializzò della vibhûti. La distribuì a tutti i presenti, poi venne accanto a me, prese una piccola quantità di cenere e me la strofinò sulla gola. Io ero emozionatissimo! Sentivo che era l’inizio di un lungo lavoro con i bhajan. Il canto dei bhajan non ha a che fare con un talento speciale o una carriera, ma è parte della vita stessa di una persona.” “Tu canta, Io ti ascolto” – Swami La verità è che, per i cantanti e gli altri artisti di Sundaram, Swami è la stessa vita e i bhajan sono il loro respiro vitale. Ogni membro del Bhajan Group potrebbe raccontare aneddoti commoventi sul modo in cui Swami ha toccato la loro vita e li ha motivati a dedicarsi a questo nobile sforzo. “Io ricordo la prima sessione di bhajan quando cantai davanti a Swami”, dice il signor A.K. Kumar. “A dire il vero, ero molto frustrato. Stavo aspettando che cominciassero i bhajan, ma accadeva di tutto meno che questo. C’era una grande attività di ogni genere e pensavo che la mia venuta fosse senza scopo, una vera perdita di tempo. Proprio allora Swami entrò; io però non lo sapevo. Lo capii solo quando sentii un colpetto sulla schiena, e girandomi vidi Swami!! E la cosa più bella fu quando, come un bambino piccolo, mi chiese sorpreso in tamil: “Non hai ancora cominciato i bhajan?” In quel preciso istante 10

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compresi come Egli conosca ciò che passa nel cuore di ogni uomo. Il Signore misericordioso venne accanto a me e molto dolcemente mi disse: “Ni pâdu na kekkaren”, che significa: “Tu canta, Io ti ascolto.” Naturalmente ero sopraffatto dalla gioia. Ma dopo che ebbi finito di cantare, Swami non si mosse e io non sapevo che fare! Credevo che Swami stesse soltanto cinque minuti, invece rimase 40 minuti! Più tardi la gente venne da me e mi ringraziò per aver fatto restare Swami tanto a lungo. Ma noi sappiamo che non fu per me, ma per il Suo Piano e i Suoi Giochi Divini!” (continua) (Tratto dalla ML ufficiale del CCSSI)

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Discorso 20-03-2007

LAVORATE UNITI PER LA TRASFORMAZIONE DEI VILLAGGI

(mattino)

Incarnazioni dell’Amore! Nell’almanacco telugu fra Prabhava e Ak¹aya intercorrono sessant’anni. I nomi di questi anni sono: Vibhava, ›ukla, Pramodhuta, Prajotpatti, A¾girasa, ›rîmukha, Bhava, Yuva, Dhatu, εvara, Bahudhânya, Pramâdi, Vikrama ecc. Tale ciclo culmina nel sessantesimo anno, denominato Ak¹aya. Questo Corpo nacque nell’anno Ak¹aya e ha visto un secondo Ak¹aya dopo sessant’anni. Questo ciclo si ripeterà nuovamente quando saranno trascorsi altri centoventi anni. Nutrite desideri elevati Per l’uomo, l’anno in corso, Sarvajit, è molto importante al fine di realizzare la propria Divinità. Un essere umano ha innumerevoli desideri e l’anno Sarvajit è significativo per l’esaudimento dei desideri elevati e per l’avanzamento in tutti i campi: morale, fisico, religioso, scientifico e spirituale. (All’uomo) non mancherà nulla, a patto che egli nutra desideri elevati. Chiunque può esser certo di riuscire vittorioso nella vita se coltiva tali desideri. L’uomo, pertanto, deve svilupparli e attenersi fermamente a essi. Il Sarvajit è l’anno della vittoria per tutti i progetti nobili intrapresi dall’uomo e, di tutti i sessanta (del ciclo), è l’anno più importante. Lo stesso nome indica vittoria in qualsiasi cosa si cerchi di fare, in tutti i campi: il significato di jit è “vittoria” e sarvajit significa “vittoria in tutti i campi”. PERCIÒ, SE VOLETE CRESCERE E PROGREDIRE NELLA VITA, DOVETE SVILUPPARE DESIDERI ELEVATI.

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NON HO VISTO UNA SOLA PERSONA CHE ABBIA COLTIVATO DESIDERI NOBILI E ABBIA AVUTO A SOFFRIRE NELLA VITA.

VI ESORTO PERTANTO

A RIEMPIRE I VOSTRI CUORI DI TALI DESIDERI E A SPERIMENTARE FELICITÀ E BEATITUDINE

SARVAJIT. Fu Pârvatî ad assegnargli questo nome. Ella fece dure penitenze per molti anni, rinunciando al cibo e al sonno al fine di conquistare il Signore εvara. Compiaciuto dalla sua penitenza, Egli le si manifestò e le chiese: “Per quale motivo stai facendo queste penitenze?” “Le sto facendo per conquistare Te”, rispose Pârvatî. Allora εvara le disse: “Oggi il tuo desiderio ha dato frutto. Sei riuscita ad arrivare a Me.” Prima che il suo desiderio venisse esaudito, molti Dei e molte Dee avevano cercato di dissuaderla dal suo nobile proposito di conquistare εvara. Questa era l’essenza dei loro consigli:

IN QUESTO ANNO

“Oh! Gaurî! Tu sei molto giovane e Sâ¼baµiva è vecchio, ha i capelli arruffati e indossa una pelle di tigre, cavalca un toro ed è sempre in giro, e si adorna di serpenti; perché Gli hai fatto la corte? Non sai tutte queste cose? Egli non ha una casa Propria e dorme sul terreno dove si cremano i cadaveri.” Le chiedevano: “Perché desideri sposare un uomo vecchio che chiede l’elemosina di porta in porta?” Pârvatî rispondeva: “Voi vedete solo il Suo Corpo, non cercate di

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Discorso 20-03-2007 riconoscere il Principio del Sé che è dentro Alcuni devoti Mi dissero che nel bacino non di Lui. Io desidero arrivare al Principio Di- c’era acqua da dieci anni. Qua e là vedemvino del Sé che non è soggetto al cambia- mo dei bambini che bevevano acqua mento.” Quindi Pârvatî seguì εvara e con- piovana, molto sporca, raccoltasi a formadusse con Lui una vita felice. Il giorno di re delle pozzanghere. Ci venne riferito che Ugâdi (capodanno), in cui Pârvatî riuscì a quella stessa acqua veniva usata anche per esaudire il proprio nobile desiderio dopo aver bere e cucinare. I devoti Mi chiesero: acquisito la vittoria su tutte le difficoltà, “Swami! Quand’è che quel bacino verrà venne per questo denominato Sarvajit. riempito d’acqua?” Per compiere qualsiasi Quindi, fu Pârvatî a dare il nome Sarvajit cosa è necessaria una combinazione approa questo anno. Dopo Sarvajit vengono gli priata di kâla, karma, kâra²a e kartavya anni chiamati Sarvadhârî, Virodhin e (momento, azione, causa e dovere), cose Vik©ti; quest’ultimo sta per ogni genere di che Io tengo presente quando intraprendo cose cattive. A essi fanno seguito gli anni qualsiasi impresa. Allora dissi: “Non metdenominati Nala, Pi¾gala, Kâlayukti, terò piede nella città di Chennai per i prosSiddhârthin, Raudri, Durmati, simi dieci anni. TORNERÒ QUI SOLO QUANDO Dundubhi, Rudhirodgârin, Raktâk¹i e TUTTA CHENNAI AVRÀ ACQUA PULITA PER TUTKrodhana. Si arriva all’anno Ak¹aya solo TI GLI ABITANTI.” Sono trascorsi dieci anni dopo averli attraversati tutti. LA DIVINITÀ da allora. Io ci sono tornato l’altro giorno e c’era grande abbondanza d’acqua dapperSI INCARNA SEMPRE E SOLO NELL ’ ANNO AK¹AYA. Anche questo (Mio) Corpo è nato tutto, sufficiente non solo per bere, ma annell’anno Ak¹aya, nel momento del che per annaffiare le messi. Gli Inglesi sono brahmamuhûrta (le prime ore del matti- rimasti a Madras (Chennai) per circa dueno). Solo quando comprendiamo il signifi- cento anni. A quei tempi non c’erano stracato profondo di tutte le cose diventiamo de o automobili ed essi raggiungevano i vari consapevoli di ciò che è bene e di ciò che è luoghi e le cime delle colline in groppa a un male. cavallo alla ricerca dell’acqua, ma, quando lasciarono questo Paese, il problema delRifornimento d’acqua alla popolazione l’acqua potabile non era stato ancora risolto. I ricchi requisivano le cisterne e bevedi Chennai Pârvatî è responsabile anche del riforni- vano acqua potabile, ma che ne era della mento d’acqua al mondo intero: εvara le gente povera che versava in misere condiha concesso questa grazia. Il Gange è una zioni e non aveva denaro per acquistare manifestazione di Pârvatî e questo è il mo- l’acqua dalle cisterne? Un giorno, scesi a tivo per cui esso viene adorato come Teynampet, nella città di Chennai. Tutti Mi Ga¾gâdevî (la Dea Gange). Alcuni anni si riunirono attorno e Mi pregarono: fa Mi recai in macchina a Chennai “Swami, non abbiamo acqua da bere!” (Madras). Là vicino c’è un posto chiamato Anche tanti bambini piccoli arrivarono corRed Hills nel quale era stato costruito un rendo a quella riunione perché quello era grande bacino di raccolta dell’acqua. Tutto un giorno di vacanza per la scuola elemenil rifornimento d’acqua di Chennai viene ef- tare. Vennero tutti da Me pregando: fettuato utilizzando questa riserva, ma, in “Swami! Abbiamo bisogno di acqua da quel periodo, il bacino era vuoto. Ma allora, bere!” Io dissi loro: “L’avrete sicuramenche rifornimento si poteva mai fare da lì? te; vi porterò l’acqua dal fiume K©¹²â.” Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 20-03-2007 Ora ho mantenuto la Mia promessa e ho Mia felicità consiste nella felicità di tutti. dato loro quell’acqua. Gli Inglesi avevano promesso di riunire i fiumi K©¹²â, Godâvarî Lokâssamastâh sukhino bhava¾tu e Gange, ma non ne hanno mai fatto nienChe tutta la gente del mondo te. possa essere felice! L’acqua del Godâvarî sfocia in mare e non ne viene fatto gran uso. Solo l’acqua del Considerate la felicità altrui come vostra. fiume K©¹²â può essere sfruttata. Anche Questo è il significato profondo di tale preadesso in questo fiume c’è una grande ab- ghiera. Dovete pregare tutti in questo modo. bondanza d’acqua. Vi sono state costruite molte nuove dighe e ora la sua acqua viene I l p r o g e t t o “ A c q u a P o t a b i l e ” fornita sia per essere bevuta sia per innaf- S a t h y a S a i p e r i d i s t r e t t i d e l fiare le messi. Ora la gente di Chennai beve Godâvarî Est e del Godâvarî Ovest felicemente acqua pura. Abbiamo dovuto Successivamente abbiamo dato inizio al spendere duecento crore di rupie (circa 3,3 progetto (di fornitura) dell’acqua ai distretmilioni di euro – N.d.T.) per approvvigio- ti che si trovano a est e a ovest del nare d’acqua da bere la popolazione di Godâvarî. Il Presidente del distretto del Chennai. Qualche giorno fa, quando sono Godâvarî Ovest, il dottor Bhaskar Rao, è tornato a Teynampet, la gente di quella zona presente qui adesso. Questo è stato un proMi ha informato felice: “Swami! Ora pos- getto molto difficile. Portare in alto dell’acsiamo bere acqua fresca e dolce. Come qua che scorre a un livello più basso è molpossiamo esprimerTi la nostra gratitudine? to difficile. Ho detto alle persone impegnaNon esistono parole che possano esprimerTi te in questo progetto: “Voi fate il vostro lala nostra gratitudine.” Io ho detto loro: “Be- voro. Io Mi prenderò cura del risultato.” vete quest’acqua e siate felici. Questo Mi Ho mandato Ramakrishna, l’ex basta, non ho bisogno di nient’altro.” Dio vicepresidente della Ditta Larsen & Toubro, può fare tutto, ma, a causa della loro igno- e Kondal Rao, ex ingegnere capo (del Goranza, alcuni non riconoscono la Divinità. verno) dell’Andhra Pradeµ, a ispezionare A questi sciocchi va impartita una buona l’avanzamento dei lavori. Dopo averne prelezione. C’è molta gente ricca che ha enor- so visione essi sono rimasti sorpresi e hanmi quantità di denaro, ma non dà neppure no esclamato: “Come ha fatto l’acqua a un paisa (monetina indiana - N.d.T.) a salire! Come ha fatto?!” Non è una cosa un mendicante. Quindi, che cosa ci si può che si può esprimere a parole; si deve veaspettare da costoro? Ho pertanto detto alla derla per crederci. Lo stile di vita delle pergente di Teynampet: “Voi non avete biso- sone che abitano queste regioni sulle colligno di chiedere niente a nessuno. Dio, che ne non è come quello degli altri; essi non è il Creatore dell’universo, può darvi tutto. scendono in pianura perché hanno paura di Pregate solo Lui.” La gente ha pregato con incontrare l’altra gente e si sono lamentati tutto il cuore e le loro preghiere sono state con Me: “Swami! Noi viviamo proprio soesaudite. Sono state attuate strutture atte a pra il Godâvarî, ma non prendiamo neppudistribuire l’acqua ad ogni casa, e persino re una goccia delle sue acque per bere.” ad ogni capanna, attraverso le tubazioni. Mediante le tubazioni, ora l’acqua è stata Ora tutti hanno acqua dolce e pura. Il Mio fornita ai residenti degli altopiani ed essi stesso Cuore è pieno di dolce nettare! La sono immensamente felici di bere quest’ac14

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Discorso 20-03-2007 qua che in tal modo è stata portata a molti tanti dei villaggi danno espressione alla loro villaggi per la soddisfazione della gente che gioia in questo modo. vi abita. Le persone di queste zone, in particolare donne, sono venute l’altro giorno a Bhagavân lancia un nuovo progetto Praµânti Nilayam e, dopo aver visto di sviluppo dei villaggi Praµânti Nilayam e i devoti che abitano qui, In questo sacro giorno di Ugâdi stiamo lanhanno detto: “Chi abita in questo luogo san- ciando un nuovo programma di sviluppo to è molto fortunato, ma anche noi, che in rurale. Ogni casa di ciascun villaggio deve qualche modo siamo riusciti a venire vicino essere resa pulita; si devono intraprendere a Swami, siamo molto fortunati.” Per espri- programmi adeguati al fine di mantenere mere la loro gratitudine a Swami, essi han- pulite le case, sia dentro sia fuori. Anche i no composto canzoni nelle loro lingue e le bambini dei villaggi devono essere strigliati hanno cantate danzando felicemente. Il fino a divenire individui puliti e sani. Voglio tema delle loro canzoni era all’incirca il se- che questo sevâ venga eseguito di villaggio guente: “Questa è l’acqua dataci da Swami: in villaggio. Naturalmente il progetto comnon se ne deve sprecare neppure una goc- porterà una spesa di alcune crore di rupie, cia. Quest’acqua sostiene la nostra vita.” ma non preoccupiamoci per il denaro: il Essi hanno associato a questi testi una mu- denaro viene e va, mentre l’aiuto dato agli sica adatta (râga) e hanno cantato in coro altri resta per sempre. Quindi si deve fare danzando. Erano molto felici perché il loro ogni sforzo per promuovere, in ogni modo problema dell’acqua è stato risolto in modo possibile, lo sviluppo dei villaggi. Stiamo lanpermanente. Essi riempiono d’acqua dei ciando questo piano oggi stesso, in questo grandi recipienti e li trasportano attaccan- giorno di Ugâdi che è sacro e di buon audoli a due a due alle estremità di una canna spicio. Gli anziani e i bambini, i poveri e i di bambù (l’attrezzo risultante è il cosid- ricchi, tutti devono lavorare uniti per il sucdetto kavadi - N.d.T.). Vedere questa sce- cesso di questo progetto. Questo sevâ deve na gioiosa trasmette molta felicità. La gen- unire tutti. Si deve sviluppare lo spirito di te delle città e delle metropoli ha molto da unità; i villaggi e le città devono unirsi. Diaimparare da queste persone che vivono la mo avvio a questo progetto oggi stesso! propria vita accontentandosi e sperimentan- Esso, molto presto, deve diventare una redo così la beatitudine. altà, ed è auspicabile che, per il prossimo Ieri, Ramakrishna e Kondal Rao sono ve- Ugâdi, tutti i villaggi ne siano già stati intenuti a chiederMi: “Swami! Ti preghiamo di ressati. Tutti devono prender parte a quevisitare i villaggi del Godâvarî Est e Godâvarî sto sevâ, inclusi gli studenti, e considerarlo Ovest. La gente di quei villaggi sta pregan- un servizio a Dio (Daiva Sevâ). Il servizio do seriamente per la visita di Swami.” Ho reso all’uomo è un servizio reso a Dio. Oggi detto loro che ci andrò certamente e molto ci limitiamo al livello individuale, ma dopresto mi recherò a Rajahmundry dove si vremmo sviluppare lo spirito di unità e renpuò arrivare solo a piedi. Tempo fa gli abi- dere unita tutta la nazione. Un gran numetanti di quei villaggi Mi hanno detto: “Non ro di Ministri dell’Unione, Primi Ministri, vogliamo essere causa di alcuno sforzo per Governatori degli Stati dell’India, funzionail Corpo di Swami: Lo porteremo là senza ri I.A.S. e una gran massa di altre persone che Egli debba camminare. Se necessario, hanno partecipato all’incontro tenutosi retrasporteremo Swami sulle spalle.” Gli abi- centemente a Chennai. PER MANTENERE LO Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 20-03-2007 SPIRITO DI UNITÀ SPERIMENTATO A CHENNAI, pulita. La gente di Mumbai può riuscirci TUTTI DOVREBBERO PARTECIPARE CONGIUNTAcertamente; perciò Io ho detto loro con ferMENTE AL PROGRAMMA DI SVILUPPO DEI VILmezza: “Voi fate questo lavoro e Io verrò LAGGI. SE TUTTI SI UNISCONO, IL MONDO INsicuramente.” Quando essi lavorano uniti, TERO PUÒ DIVENTARE UNO IN UN ISTANTE. Noi riescono in qualsiasi impresa; inoltre, handobbiamo prender parte a questo lavoro con no la pazienza e la perseveranza necessaferma determinazione. Non andate mai da rie allo scopo. IO DESIDERO CHE TUTTO IL nessuno a raccogliere fondi; vi darò tutto PAESE DI BHÂRAT DIVENTI LINDO E BELLO E Io Stesso: chiedeteMi qualunque cosa di cui CHE TUTTI I SUOI ABITANTI VIVANO NELLA PACE abbiate bisogno e Io provvederò. Come i E NELLA GIOIA. La felicità di Swami consifiumi che, scorrendo, alla fine si fondono ste nella felicità di tutti. La Mia felicità non nel mare, qualunque servizio facciate, a è separata dalla vostra. Se tutti voi siete chiunque, raggiunge solo Me. Non abbiate contenti, allora lo sono anch’Io, perché la paura. ChiedeteMi qualunque cosa di cui vostra felicità è la Mia felicità. Perciò, quaabbiate bisogno: Io vi darò tutto. Sia gli uo- lunque lavoro facciate, dovete compierlo per mini sia le donne devono tenersi pronti a la pace e la felicità di tutti. L’uomo ha bisopartecipare a questo compito. gno dell’acqua più di ogni altra cosa. L’acqua sostiene la vita: potete vivere per qualL’India intera deve diventare pulita, che giorno senza cibo, ma non senz’acqua. bella e unita In futuro ci saranno piogge copiose; nessuL’altro giorno un gruppo di devoti è venuto no si troverà in difficoltà. In verità, Io sono a Praµânti Nilayam da Mumbai. Sono tutti venuto per salvare il mondo da tutte le camolto ricchi e hanno proposto: “Noi voglia- lamità e vi darò certamente la felicità, cormo erigere uno ‘Stûpa’ (edificio sacro) nel reggendo i vostri difetti e perdonando i vomare, davanti a Mumbai. Sarà alto qualche stri errori. Dovete vivere tutti in unità e centinaio di piedi e porterà (incise) le paro- amore. Noi consideriamo Prâ²a, Apâna, le “Sai Ram”. Verremo a Praµânti Nilayam Vyâna, Udâna e Samâna come i per il darµan di Swami dopo aver comple- Pañcaprâ²â (i cinque soffi vitali), ma i veri tato il progetto. Esso sarà illuminato di not- Pañcaprâ²â dell’uomo sono Satya (Verite in modo da essere visibile da grande di- tà), Dharma (Rettitudine), ›ânti (Pace), stanza e comporterà una spesa ammontante Prema (Amore) e Ahi¼sâ (Non violenza). a varie crore di rupie. Senza dubbio i devo- Dove c’è Verità, la Rettitudine arriverà da ti di Mumbai stanno facendo un gran lavo- sola. La Pace si ottiene seguendo la via della ro; tutto ciò che fanno è buono, ma la città Rettitudine. Dalla Pace viene l’Amore. La di Mumbai è molto sporca. Prima di tutto Verità e l’Amore vanno insieme e la persoliberate la città dall’inquinamento. Anche na che possiede queste due ha tutto. MOLin passato sono stati fatti dei tentativi in TO PRESTO IL MONDO INTERO SARÀ UNITO. Gli questa direzione, ma senza successo. La studenti devono lavorare con vigore per ragione è che, durante l’alta marea, il livel- l’unità del mondo. I ragazzi e le ragazze lo del mare è più alto di quello della città hanno membra forti, sono dotati di grande che si trova a un livello più basso. Come forza fisica, mentale e spirituale e devono tutti sapete, l’acqua scorre verso il basso. farne un uso corretto. NON FATE CATTIVO Perciò, se le acque di scolo non vengono USO DEI VOSTRI SENSI; SOLTANTO COSÌ ACpompate fuori, la città non può diventare QUISITE LA CAPACITÀ DI FARE UN GRAN SERVI16

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Discorso 20-03-2007 ZIO AL MONDO. Non basta andare semplicevillaggio, gli abitanti si riunirono e cominmente in un tempio a imbiancarne le pareti: ciarono a dire con derisione: “Subbâmmâ è tutte le case devono esser tenute pulite. Solo diventata una mala (intoccabile); nessuno allora le si potrà visitare. del villaggio deve toccarla.” Ella rispose: “Questo è esattamente ciò che desidero: Visita alle case degli intoccabili che nessuno mi tocchi. A me basta che sia A Puttaparthi, nei tempi passati, le case degli solo Swami a toccarmi. Io non ho figli; non “intoccabili” (harijan) si trovavano fuori devo dare figlie in matrimonio ad altre fadal villaggio e Io andavo a far visita anche miglie o portare i loro figli a casa mia e mi a loro. Là viveva una persona di nome basta che Swami sia con me.” Subbâmmâ Nagappa; suo genero Ramulu aveva stu- cucinava il cibo per tutti i devoti. La fortudiato fino all’ottava classe e sapeva qual- na la assisteva per questo atto di generosicosa di Swami. Un giorno egli Mi invitò a tà e i suoi campi fornivano ricchi raccolti. mangiare a casa sua. Quando lo dissi a Le sue terre davano messi copiose due o Subbâmmâ, ella cercò di dissuaderMi di- tre volte l’anno; i grandi raccolti di riso non cendo: “Ma Swami! Andrai nella casa di potevano essere stipati in casa, per cui i un intoccabile? Ti prego, non farlo!” Io in- sacchi che ne erano colmi venivano svuosistetti per andare e le dissi anche di venire tati dall’alto in un granaio appositamente con Me. Ella apparteneva alla comunità dei costruito. In questo modo Subbâmmâ sanBramini Ortodossi, ma decise di seguirMi tificava la sua vita nel servizio a Swami. comunque, dicendo: “Per Swami farò qua- Un giorno le chiesi che cosa desiderasse lunque cosa.” Io camminavo davanti e lei da Me ed ella rispose: “Swami! Io non ho mi seguiva, mentre Ramulu ci precedeva desideri mondani. Se, prima che io lasci il facendo strada. Quando arrivammo alla corpo, mi verserai in bocca un po’ d’acqua casa di Nagappa, tutta la zona si riempì di benedetta con le Tue Mani Divine, sarà un dolce profumo e Io chiesi a coloro che sufficiente.” Le promisi che avrei esaudito ci abitavano: “Dove avete preso questo pro- il suo desiderio. fumo?” Ramulu rispose: “Swami, non lo abbiamo preso in nessun posto: emana solo La redenzione di Subbâmmâ da Te.” Io varcai la soglia della casa, e Una volta stavo tornando da Chennai in Subbâmmâ, che aveva allora sessantadue macchina; Subbâmmâ era morta il giorno anni, Mi seguì con gioia. Mi fu servito del prima e i suoi parenti stavano organizzanriso in un piatto di alluminio. Questo era ciò dosi per portarne il corpo al terreno che avevano: i piatti di acciaio inossidabile, crematorio di Bukkapatnam. Non appena a quel tempo, non esistevano. Anche a Mi videro, corsero verso di Me e dissero: Subbâmmâ il cibo venne servito in un piat- “Subbâmmâ è morta ieri.” Io risposi: “È to simile. Da principio Subbâmmâ aveva un soltanto una vostra illusione. Subbâmmâ non sentimento di superiorità per il fatto di ap- è morta e non lascerà il corpo prima di partenere alla nobile casta dei bramini, ma averMi visto.” Così dicendo, feci invertire dopo, dietro consiglio di Swami, cambiò at- il senso di marcia e dirigere l’auto verso la teggiamento e pensò: “Che vergogna! Non casa di lei. Allora, la madre di Subbâmmâ devo dividere la gente in ‘superiore’ e ‘in- era ancora viva e, con l’angoscia nel cuoferiore’!” e pranzò felice nella loro casa re, Mi disse: “Swami! Ti ha ricordato per assieme a Swami. Quando tornammo al tutto il tempo e ha recitato Sairam Sairam Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 20-03-2007 fino alla notte scorsa. Ella continuava a a casa sua per correggerlo. Essi camminachiedere: “Swami è arrivato? Swami è ar- vano in gruppo davanti alla sua casa canrivato?” Il corpo di Subbâmmâ era coperto tando queste canzoni. Una di esse diceva: da un drappo; Io lo rimossi e la chiamai: “Non cercare la compagnia “Subbâmmâ! Subbâmmâ!” Tra la sorpresa di donne perdute di tutti, ella aprì gli occhi. QUANDO DIO DÀ perché sicuramente cadrai, UNA PAROLA, NON LA DIMENTICA IN NESSUN diverrai un fuoricasta CASO. Le dissi: “Volevi che ti versassi in bocca dell’acqua benedetta con le Mie nella tua stessa comunità mani, non è così? Eccola, prendila” e, così e i tuoi parenti ti eviteranno dicendo, immersi una foglia di basilico in un e ti cacceranno. bicchiere d’acqua e gliene versai un po’ in Se i tuoi amici ti vedranno, bocca. Subbâmmâ la bevve, Mi strinse enti batteranno con le loro ciabatte!” trambe le Mani con forza e se le portò agli occhi con riverenza, dicendo: “Swami! Per Quando i bambini si recarono in gruppo a congedarmi ho aspettato che Tu fossi qui; cantare in questo modo davanti a casa sua, ora permettimi di andare.” Io le detti il per- egli si sentì molto imbarazzato. Li chiamò messo ed ella si immerse in Me. Ho fatto in casa e chiese loro: “Chi vi ha insegnato costruire una residenza comunitaria in sua questa canzone?” al che essi risposero: “Ce memoria ed essa porta il suo nome 1. l’ha insegnata Râju, signore.” Egli pensò: Subbâmmâ era una grande anima. Di tanto “Sì, è vero. Chi altri può essere al corrente in tanto saliva sulla terrazza di casa sua e del mio comportamento se non Râju?” e conversava con εvarâmmâ alla finestra. da allora abbandonò le vie del male e le Le diceva: “εvarâmmâ! Tu hai dato Swami brutte abitudini. A quei tempi gli venivano alla luce e io l’ho nutrito; perciò tu sei Devakî portate a casa delle carrettate di frutti di e io sono Yaµodâ”. εvarâmmâ risponde- mango, ed egli le distribuì ai bambini. Prova: “Subbâmmâ! Tu hai servito centinaia di prio in quel periodo erano appena arrivati devoti di Swami dando loro cibo e riparo in paese gli orologi da polso e nel villaggio nella tua casa. Non ti meriti il frutto di quel chi ne indossava uno era considerato una servizio? Certamente lo avrai.” Subbâmmâ, persona importante. Non solo: gli uomini a prima di lasciare il corpo, andò da quei tempi portavano dei baffetti sottili sotεvarâmmâ e la pregò: “Io sto per morire; to il naso per seguire la moda. Io composi occupati di Swami con grande cura.” En- una canzone che aveva come tema queste trambe piansero e il giorno dopo Subbâmmâ mode e la insegnai ai bambini del villaggio. morì. “La gente appende dei medaglioni Mantenete puri i vostri pensieri d’argento a un cinturino di pelle e i vostri sentimenti che mette al polso sinistro Il nome del marito di Subbâmmâ era e la chiama moda! Narayana Rao ed egli aveva l’abitudine di Ci si adorna in modo talmente grottesco sedersi sempre vicino al tulasî brindavan2 da non potersi guardare davanti a casa sua. Quando egli cominciò e lo si chiama moda! a comportarsi male, Io composi dei canti e I baffi lunghi vengono tagliati addestrai alcuni bambini a cantarli davanti fino a divenire toppe sottili 18

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Discorso 20-03-2007 ma. Tutto questo Mi ha reso molto felice. sotto il naso e la chiamano moda!” Nessuno ha mai scritto questa storia in In questo modo Io componevo delle canzo- modo simile prima d’oggi. ni e le facevo cantare nel villaggio ai bambini affinché la gente rinunciasse alla mania delle mode e coltivasse pensieri elevati. (Baba ha chiamato sul palco µrî Krishna Bhaskar, In questo modo apportai una trasformazio- che ha scritto il testo, e i tre ragazzi che hanno ne in tutti, dai bambini agli anziani. Da oggi cantato il “Burra Kathâ” e ha regalato loro dei in poi, dovete tutti impegnarvi nella missio- vestiti, posando poi con loro per delle foto di gruppo). ne di apportare una trasformazione nei villaggi. Questo non significa che essi debbano essere trasformati in cittadine e città e Praµânti Nilayam, 20 Marzo 2007 – mattino, non è questo che desidero. Prima di tutto, i Sai Kulwant Hall villaggi devono essere tenuti puliti. Le città Celebrazione di Ugâdi e le metropoli sono completamente inquinate. Apparentemente le persone (che vi abitano) possono sembrare molto pulite: in(Tradotto dalla versione inglese pubblicata da: dossano bei pantaloni, camicia e cravatta, ma tutti i pensieri e i sentimenti dentro di www.radiosai.org) loro sono sporchi. Quando indossate un abito Note: bianco immacolato, dovete mantenere puri e sacri anche i vostri pensieri e i vostri sen- 1. Il luogo è stato denominato “Karnam timenti. Prima cercate di trasformare voi Subbâmmâ Nagar” (la Città di Karnam stessi e poi lavorate per la trasformazione Subbâmmâ), ed è situato vicino al Gokulam del mondo. Ieri tre ragazzi hanno presenta(Puttaparthi). to la storia della vita di εvarâmmâ in un 2. Piccola costruzione usata come riparo per il tulasî, o basilico sacro. “Burra Kathâ” (Grande Racconto) e l’hanno interpretata molto bene. Anche la loro descrizione di Subbâmmâ è stata otti-

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Mother Sai Publications (EDIZIONI MOTHER SAI) e-mail:[email protected]

Sito Web: www.mothersaipublications.it (Collana Vahini) Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV] La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV] La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I] La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II] Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV] Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV] Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV] La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV] La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV] La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV] La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV] Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV] Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV] L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV] Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN]

(Collana Discorsi) di Sai Baba Discorsi 1988/89, I° vol. [D89-I] Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II] Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65] Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67] Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68] Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84] Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La Vita di Sai Baba (N. Kasturi) Collana Biografie) La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol. La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.

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SAI RAM

Discorso 20-03-2007 (pomeriggio)

Festa di Ugâdi (Cronaca degli eventi)

Il giorno di Ugâdi, al pomeriggio, Swami è uscito per il darµan poco dopo le ore 16, trovando un Sai Kulwant hall stracolmo di devoti, in particolare di quelli provenienti dal distretto di Anantapur e dei villaggi a esso circostanti. È stato organizzato un grande programma sevâ per le popolazioni delle campagne. Anil Kumar ha letto l’elenco dei beneficiari. A mano a mano che i nomi degli uomini e delle donne venivano citati, questi si avvicinavano al palco e posavano una rosa sugli scalini davanti alla veranda. Chi erano questi beneficiari? Uomini, donne, ragazzi e ragazze provenienti dai vari villaggi del distretto di Anantapur. La selezione è stata operata da un gruppo di membri anziani che sono andati di villaggio in villaggio a scegliere i più disperati, gli orfani, i più poveri, le vedove, tutte le persone senza risorse, alle quali è stata data la possibilità di guadagnarsi da vivere. Gli oggetti che sono stati loro regalati sono di vario genere, ma tutti hanno lo scopo di aiutare queste persone a mantenere con dignità se stesse e le proprie famiglie. Si tratta di macchine da cucire, di attrezzi per spruzzare fertilizzanti, tutto il necessario per preparare e poter vendere il tè, fornelli, stoviglie e barrocci, macchine per tessere, carrelli, macine per il grano ecc. Dopo la consegna degli oggetti i beneficiari hanno cantato melodiose canzoni soffuse d’amore e gratitudine, che hanno toccato il cuore dei presenti e anche il cuore di Baba. Dopo la distribuzione del prasâdam a tutti i presenti, Swami ha deciso di pronunciare un Discorso. Al Discorso Divino ha fatto seguito l’ârati, dopodiché Swami si è ritirato: erano all’incirca le ore 18.

SVILUPPATE L’AMORE E CONDUCETE LA VITA DI UN VERO ESSERE UMANO Studenti! Cittadini di Anantapur! Le parole che avete pronunciato e il programma che avete presentato sono rimasti impressi nel Mio Cuore. Siete diventati un esempio per gli altri e avete provato, al di là di ogni dubbio, che le persone di Anantapur sono dotate di enorme potenzialità e talen-

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to. È Mio desiderio che tutti gli altri distretti sappiano emulare il vostro esempio. Io non ho altro desiderio se non quello di purificare il vostro cuore e darvi pace e beatitudine. Questo è l’unico desiderio che ho. Non ho neppure una goccia d’odio in Me, né ho qualche nemico. Tutti sono Miei. È il Mio

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Discorso 20-03-2007 Amore a esser presente in tutti voi. Io par- mai il sentimento di nazionalità. Consideralo solo d’Amore e di nient’altro. IO HO UN te la Verità, la Rettitudine, la Pace, l’AmoAMORE IMMENSO PER I BAMBINI. INFATTI ESSI re e la Non violenza come i vostri pañcaprâ²â (i cinque soffi vitali) e tenete SONO MIA PROPRIETÀ ESCLUSIVA. SE CRESCERANNO BENE, IL MONDO INTERO NE SARÀ AValta la dignità dell’uomo (mânava). Dove c’è Amore, c’è Pace. Dove c’è Pace, c’è VANTAGGIATO. Dovreste sempre vivere uniti. Siete Hindu, Non violenza. Se si è privi d’Amore non si ma che cosa significa quel termine? “H”, può ottenere la Pace. LA PACE NON PUÒ Umiltà (Humility); “I”, Individualità; “N”, ESSERE ACQUISTATA IN UN NEGOZIO. NEL MONNazionalità; “D”, Divinità; “U”, Unità. DO ESTERIORE TROVERETE SOLO PEZZI Questi sono veramente i nostri cinque soffi (PIECES), MA NIENTE PACE (PEACE)! Se provitali (prâ²a). Proprio come i cinque ele- vaste a chiedere a qualche milionario, egli menti, i cinque sensi e i cinque involucri vi risponderebbe: “Io ho tutto, ma non ho la costituiscono il nostro corpo fisico, questi Pace della mente.” Si può ottenere la Pace cinque princìpi costituiscono la vera essen- solo attraverso l’Amore. L’Amore Divino za della spiritualità. Dovete quindi salva- è la base di ogni cosa. Quando sviluppiamo guardare questi cinque princìpi e restare amore per Dio, Egli si prende cura di ogni sempre uniti. Non lasciate mai spazio a dif- cosa. Se non abbiamo amore per Dio, ci ferenze di opinione, anche per argomenti sarà spazio per cattive qualità, come l’ira, futili. SE DOVESSE NASCERE TRA VOI QUAL- l’odio, la gelosia etc. L’uomo moderno ha abbandonato qualità umane come l’AmoCHE DIVERGENZA, OGNUNO DOVREBBE ESSER re, la Pace, la Compassione e sta conducenPRONTO A COMPRENDERE GLI ALTRI. Siete tutti figli di Dio e siete tutti fratelli e sorelle. do la vita di un animale. Dovreste tutti comprendere questa verità e comportarvi di conseguenza. In tutti voi Dovremmo sopportare con pazienza c’è Amore e solo quando l’uomo sviluppa tutte le difficoltà in sé quest’Amore potrà esserci unità. La tolleranza è la vera bellezza Quando sviluppiamo Amore e ci liberiamo dell’odio, si manifesta la nostra innata podi questa sacra terra di Bhârat. tenza. Gli anziani sono bloccati da numero- Tra tutti i rituali, l’aderenza alla verità se preoccupazioni che indeboliscono il loro è la penitenza più grande. potere mentale, ma i giovani sono dotati di Il sentimento più dolce di questo Paese un enorme potere della mente e dei sensi. è il sentimento d’amore verso la propria madre. Dovrebbero svilupparlo, utilizzando i sensi Il carattere viene valutato in modo sacro. Dovrebbero sviluppare lo spirito di unità. Non pensate mai di apparmolto di più della vita stessa. La gente ha dimenticato tenere a un particolare Stato perché questo può portare a divergenze. Dovreste semi princìpi fondamentali di questa grande cultura pre pensare di essere Indiani. Questo è ciò che ho detto anche recentemente a Madras. e sta imitando la cultura occidentale. Non identificatevi con il principio individuale Ahimè! I Bhâratîya non sono (vya¹ºi tattva). Dovremmo tutti identificarconsapevoli della grandezza ci con il principio della società (sama¹ºi della loro eredità culturale tattva) e coltivare l’unità. Non dimenticate proprio come un elefante Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 20-03-2007 non è consapevole della propria forza. tamente, oggi, nessun giornale riporta notizie di questi sacri eventi. Essi danno ampio L’uomo è dotato di un grande potere. Il spazio a pubblicizzare ogni tipo di spazzapotere che è presente in noi non può esse- tura di un mondo frivolo. re rintracciato in nessun altro posto. Ma noi Dovreste riempire il vostro cuore di un dimentichiamo il nostro innato potere per- amore sacro, costante e privo di egoismo. ché siamo sommersi da cattive qualità, come Dio viene descritto come: l’odio e la gelosia. Non dovremmo mai odiaNirguna¼ niranjana¼ re o arrabbiarci con qualcuno. NON SCONsanâtana niketana¼ VOLGETEVI SE QUALCUNO SI ARRABBIA CON nitya µuddha buddha VOI. OFFRITEGLI I VOSTRI OMAGGI E RESTAmukta nirmala svarûpinam TE COMPOSTI. SALUTATE ANCHE IL VOSTRO Dio è senza attributi, NEMICO CON AMORE DICENDO: “CIAO FRAPuro, Dimora finale, Eterno, TELLO! COME STAI?” SE VI RIVOLGERETE A Senza macchia, Illuminato, LUI COME A UN FRATELLO, EGLI VI RICAMBIELibero e Incarnazione della Sacralità. RÀ CON UN AFFETTO SIMILE. Se invece gli dite: “Tu sei mio nemico”, egli continuerà a sviluppare odio verso di voi. Ogni vostro Dovremmo fare ogni sforzo per santificare sentimento vi tornerà indietro in forma di la nostra nascita umana. Come può essere reazione, riflesso ed eco. Come è l’azione santificata? È forse partecipando a conflitcosì sarà il risultato. Potreste aspettarvi di ti o sviluppando odio? No, no. Queste sono sentire il sapore di un ananas mentre man- tutte qualità bestiali. L’amore è la vera quagiate un mango? No. L’odore del vostro alito lità dell’uomo. dipende dal frutto che avete consumato. Quindi, cari ragazzi! Allo stesso modo, sperimenterete solo amo- Sviluppate amore. Ogni volta che c’è qualche diversità di opinioni tra di voi, mettetela re se vi riempite d’amore. da parte. Se considererete l’amore come il Cari ragazzi! Dovreste sviluppare amore fin dalla più te- vostro respiro vitale, non ci sarà più spazio nera età. Qui per Amore non intendo l’amo- per tendenze bestiali come l’odio o la gelore materiale, ma quello divino. Quando avre- sia. GLI ANIMALI VIVONO NELLA FORESTA SENte l’amore divino non sarete più allettati dal ZA ODIARSI L’UN L’ALTRO. TALI CATTIVE TEN“forte vino” dei desideri materiali. Quindi DENZE SI RISCONTRANO SPESSO TRA GLI UOsviluppate l’Amore Divino. La Mia Vita è MINI CHE DOVREBBERO CONDURRE UNA VITA una testimonianza di questo Amore. CIVILIZZATA. CIÒ È CONTRARIO ALLA NATURA L’Amore è il marchio dell’autentica UMANA. La vita umana deve servire ad acUmanità. cumulare amore e non denaro. Il denaro Chi è privo d’amore non può esser chia- va e viene, ma la moralità viene e cresce. mato essere umano. Sviluppate quindi amo- Cari ragazzi! re e conducete una vita da mânava (esse- Siete tutti dotati di un cuore puro e di una re umano) nel vero senso del termine. Gua- mente stabile. QUANDO IL CUORE È PURO È dagnatevi un buon nome. MOLTO PIÙ SEMPLICE SVILUPPARE AMORE. InIl programma che avete presentato oggi e i fatti il vostro amore può diventare vasto sentimenti che avete espresso dovrebbero come il cielo. Non abbandonate mai l’amoesser diffusi nell’intera nazione. Sfortuna- re in nessuna circostanza. Swami è sem22

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Discorso 20-03-2007 pre in voi, con voi, intorno a voi, sopra e che dobbiamo salvaguardare: dobbiamo sotto di voi. Quindi sviluppate amore. Mol- soprattutto proteggere la nostra nazione. to presto verrò ad Anantapur. Sono passati DOPO TUTTO, CHE COS’È IL CORPO FISICO? più di dieci anni dalla Mia ultima visita. Ma OGGI ESISTE, MA POTREBBE NON VIVERE ABadesso, attratto dalla potenza del vostro BASTANZA DA VEDERE UN NUOVO GIORNO. Il amore e dal Sa¾kalpa (Volontà), verrò corpo è come una bolla nell’acqua. La certamente. Preparatevi alla Mia visita can- mente è una scimmia pazza. Non seguite il tando i bhajan sempre di più e condividen- corpo; non seguite la mente: seguite la vostra coscienza. Solo così potrete ottenere do il vostro amore con tutti. felicità in ogni senso. Incarnazioni dell’Amore! Hari bhajana binâ Oggi il vostro amore ha profondamente tocsukha µânti nahin… cato il Mio Cuore. Il Mio Cuore si è riempi“Non si può ottenere la Pace to di immensa beatitudine nel vedervi disenza cantare la Gloria di Dio”. stribuire cose diverse ai poveri e ai bisoCi sono molte donne piene di devozione gnosi. Aswattha Narayana e la sua fami(bhakti) e senso di resa (prapatti). Do- glia hanno messo tutto il loro impegno in vrebbero unirsi e organizzare qualche atti- questa nobile causa. Molta gente della citvità. Dovrebbero tenere pulite le loro case tà, professori e oratori hanno lavorato ased educare i loro figli nel sacro cammino. sieme con grande entusiasmo. Essi hanno Ma oggi molte donne istruite preferiscono fatto molto di più di quanto avevano pianifirecarsi al lavoro. Tali donne avranno scar- cato. sa comprensione delle loro responsabilità (Rivolgendosi ai beneficiari, Bhagavân riguardanti la casa. Se le donne vanno fuo- ha poi detto: - N.d.T.) ChiedeteMi tutto ri a lavorare, chi si prenderà cura della ciò di cui avete bisogno: Io ve lo darò cercasa? Se vanno fuori a insegnare nelle scuo- tamente. Non abbandonate mai i vostri studi le ai figli degli altri, chi si prenderà cura dei per mancanza di denaro. Se non potete loro bambini? COME PRIMA COSA DOVRESTE permettervi di pagare la retta mensile, chiedetela a Me. Io vi darò il denaro necessaINSEGNARE AI VOSTRI FIGLI E METTERLI SULrio. I vostri genitori probabilmente fanno già LA GIUSTA STRADA. SOLO COSÌ POTRETE ESmoltissimi sacrifici per far quadrare il biSERE CONSIDERATE VERE MADRI. SE VI RECAlancio. Non importunateli, dunque, chiedenTE ALL’UFFICIO TRASCURANDO I VOSTRI STESSI do loro del denaro. FIGLI, QUESTI POTREBBERO PRENDERE CATTIVE STRADE. DI CONSEGUENZA PERDERESTE Mat© devo bhava pit© devo bhava LA PACE DELLA VOSTRA MENTE. QUINDI, COME Riverisci tua madre come Dio; PRIMA COSA, PRENDETEVI CURA DELLA VOSTRA riverisci tuo padre come Dio. FAMIGLIA. Rispettate i vostri genitori e i vostri suoceri. In questo consiste il vero significato della femminilità. Ragazzi, giovani, Non crediate che Dio si trovi in una terra anziani, uomini e donne dovrebbero tutti lontana, tanto distante da voi. Dio non può percorrere il cammino della Verità. Solo mai essere lontano da voi. Egli non vi aballora potrete diffondere gioia e beatitudine bandonerà mai. È sempre in voi, con voi e alla nostra nazione e a tutto il mondo. Non intorno a voi. Abbiate una ferma fede in è solo la nostra casa e il nostro corpo fisico questa Verità e siate sempre felici. QuanMother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 20-03-2007 do vi sentite soli, pensate che Dio è con pazione e ansietà. Sviluppate sacri sentivoi. Dite a voi stessi: “Io non sono solo. menti nel vostro cuore. Dio è con me.” Da questo momento in poi, sviluppate questa assoluta convinzione. In Praµânti Nilayam, 20 marzo 2007 - pomeriggio, Sai Kulwant Hall, questo modo sarete liberi da ogni preoccuFesta di Ugâdi (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.sathyasai.org)

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Ati Rudra Mahâ Yajña a Chennai

Report

Dal 20 al 30 gennaio 2007 i giovani Sai del Tamil Nadu hanno organizzato su larga scala un Ati Rudra Mahâ Yajña a Chennai. A Thiruvanmiyur è stato allestito uno splendido Yajñaµâlâ (sala adibita allo Yajña) con 11 Homa Ku²¬a (bracieri per offerta votiva) per celebrare questo Yajña di significato spirituale estremamente rilevante. Lo Yajñaµâlâ è stato decorato con fiori, foglie di palma, cocchi ecc. Il 19 gennaio, Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba è giunto a Chennai con un volo da Praµânti Nilayam. Al Suo arrivo all’aeroporto di Chennai, alle 14,20, Bhagavân è stato accolto calorosamente. Migliaia di devoti affollavano l’intero percorso che Bhagavân doveva compiere tra l’aeroporto e “Sundaram”, dove è arrivato alle 15 ed è stato accolto con la tradizionale offerta del pûr²akumbham (vaso colmo d’acqua benedetta) tra il canto dei sacri mantra vedici. Per la gioia di migliaia di devoti lì riuniti, Bhagavân ha dato il darµan dal balcone del Sundaram stesso pochi minuti dopo il Suo arrivo. La sera, poi, sono stati offerti nuovi abiti ai ©tvik (sacerdoti), e, sempre nel Sundaram, è stata tenuta una sessione di bhajan estremamente toccanti alla Divina Presenza di Bhagavân. Esecuzione dello Yajña dal 20 al 30 gennaio 2007 Il 20 gennaio, Bhagavân è giunto allo Yajñaµâlâ alle 8,45 e ha acceso la lampada sacra per inaugurare la cerimonia. Nel suo discorso di benvenuto, µri G.K.Raman, coordinatore dello ›rî Sathya Sai Trust del Tamil Nadu, ha espresso profonda gratitudine a Bhagavân per la Sua Divina Presenza nella sacra occasione dell’Ati Rudra Mahâ Yajña. Quindi, il capobramino, µrî Nanjunda Dixit, ha spiegato il significato dello Yajña e ha aggiunto che veniva compiuto per la pace e il benessere del mondo. La cerimonia dello Yajña è cominciata dopo che Bhagavân ha compiuto il Prâ²a Prati¹ºâ del Li¾ga (caricare il Li¾ga di energia divina), che è stato chiamato “Sai Sundareµvara” Li¾ga. L’Ati Rudra Mahâ Yajña, che ha incluso il Li¾ga Abhi¹eka (aspersione del Li¾ga), il Rudra Pârâya²a (recitazione dei mantra del Rudra) e il Rudra Homa (offerta di oblazioni nel fuoco dello Yajña), è stato celebrato per 11 giorni, dal 20 al 30 gennaio 2007. 121 sacerdoti hanno compiuto il Rudra Homa presso 11 Homa Ku²¬a (bracieri per le offerte), secondo le prescrizioni delle Sacre Scritture. Assieme al Rudra Abhi¹eka, ogni giorno, per 11 giorni, 121 sacerdoti hanno recitato 11 Rudra Pârâya²a, per un totale di 14.641 pârâya²a (recitazioni) del Rudram, numero prescritto per il compimento dell’Ati Rudra Mahâ Yajña. Il 30 gennaio, alle 11,15, questo grandioso Yajña, eseguito per la pace e il benessere del mondo, è giunto a conclusione con il Pûr²âhuti (oblazioni finali), nello Yajña Ku²¬a, compiuto da Bhagavân. Discorsi Divini, programmi musicali e bhajan Mentre lo Yajña veniva eseguito la mattina, il pomeriggio si sono tenuti splendidi programmi musicali eseguiti da artisti rinomati e sessioni di bhajan. Inoltre, una varietà di oratori ha condiviso i propri pensieri con l’enorme folla su vari argomenti di rilevanza Mother Sai maggio - giugno 2007

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spirituale. La Divina Presenza di Bhagavân durante i programmi ha offerto l’opportunità del tanto desiderato darµan alla gente del Tamil Nadu che, in gran numero, affollava il luogo. Durante le sessioni di bhajan, Bhagavân si è recato tra le file dei devoti per dispensare loro la gioia del Suo darµan ravvicinato. La Sua Grazia si è riversata sui devoti anche con i Discorsi Divini, che, con Parole cariche di dolcezza, hanno impresso nel loro cuore i semi di Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ. Cerimonia pubblica allo Stadio Coperto Nehru La mattina del 21 gennaio 2007, Bhagavân ha concesso la grazia della Sua Presenza a una cerimonia pubblica tenutasi allo Stadio Coperto Nehru di Chennai. La cerimonia è stata organizzata dal Conclave dei Cittadini di Chennai per esprimere gratitudine a Baba per aver fornito l’acqua potabile alla popolazione di Chennai. Essa è stata presieduta da µrî M. Karunanidhi, Primo Ministro del Tamil Nadu. Fra le personalità presenti in quest’occasione c’erano: µrî Shivraj Patil, Ministro degli Interni dell’Unione, µrî Lalu Prasad Yadav, Ministro delle Ferrovie dell’Unione, µrî Dayanidhi Maran, Ministro delle Comunicazioni e Informazioni Tecnologiche dell’Unione, µrî Surjit Singh Barnala, Governatore del Tamil Nadu, µrî S. M. Krishna, Governatore del Mâhâra¹ºra, µrî Vilasrao Deshmukh, Primo Ministro del Mâhâra¹ºra, µrî H.D. Kumaraswamy, Primo Ministro del Karnâtaka, e µmt. Gita Reddy, Ministro del Turismo dell’Andhra Pradeµ. Nel discorso d’apertura, µrî Karunanidhi ha espresso gratitudine a Bhagavân per conto della popolazione del Tamil Nadu per aver fornito l’acqua ai residenti di Chennai. ›rî Shivraj Patil, µrî Lalu Prasad Yadav e µrî Dayanidhi Maran hanno parlato della munificenza di Bhagavân e dei progetti di pubblica utilità nonché delle istituzioni da Lui create. Dopo aver riversato la Sua grazia senza limiti e le divine benedizioni sulla popolazione del Tamil Nadu, sui devoti di altre parti dell’India e sugli stranieri riuniti a Chennai, Baba, il 31 gennaio, è ritornato a Praµânti Nilayam in aereo. Un gran numero di persone ha costeggiato il percorso di Bhagavân dall’aeroporto di Puttaparthi a Praµânti Nilayam per darGli il proprio rispettoso benvenuto. Tutta la strada era elegantemente decorata con archi floreali e striscioni a Lui inneggianti. Al Suo arrivo nel Sai Kulwant hall, alle 12,30, Baba è stato accolto con l’offerta tradizionale del Pûr²akumbham tra il canto dei Veda eseguito dagli studenti universitari. (Tratto da SANÂTANA SÂRATHI, 2/2007)

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Discorso 27-01-2007

DIO AIUTA COLORO CHE AIUTANO GLI ALTRI

Incarnazioni dell’Amore! “L’uomo è nato nell’azione, viene sostenuto dall’azione e infine si fonde nell’azione. L’azione è la causa del piacere e del dolore. In verità, per l’uomo l’azione è Dio.” La gioventù deve percorrere il Sentiero Sacro L’uomo non ha bisogno di cercare Dio da nessuna parte: Dio è presente in ciascuno di voi. Nella Bhagavad Gîtâ il Signore K©¹²a dichiara: Mamaivâ¼µo jîvaloke jîvabhûta sanâtanah “L’eterno Âtma in tutti gli esseri è una parte della Mia Essenza.” “Tutti sono un aspetto della Mia Divinità”, Egli ha detto. Allora, dove dovreste cercare Dio se Egli è in voi e con voi? Qualsiasi lavoro compiate, consideratelo un lavoro di Dio. Dio ha benedetto l’uomo con il corpo, con la mente, con l’intelletto e con la sostanza mentale (citta). I GIOVANI SONO DOTATI DI UN CORPO SANO, UNA MENTE FORTE E UN INTELLETTO ACUTO CAPACE DI PENSARE IN MODO PROFONDO, MA ESSI NE FANNO UN USO ERRATO. INVECE DI PENSARE A DIO E USARE I

si intende per “usare bene”? Si intende “percorrere il Sentiero Sacro”. Solo perché siamo dotati di occhi, questo non significa che ci sia bisogno di vedere tutto. Cercate di guardare solo ciò che è buono e non usate le orecchie per ascoltare le critiche degli altri o tutto ciò che non è necessario. ASCOLTARE LE CRITICHE DEGLI ALTRI E GUARDARE LE COSE CATTIVE È UN GRANDE PECCATO. Noi acquisiamo il male solo quando lo vediamo. Invece di usare le orecchie per ascoltare parole buone, ascoltiamo i discorsi cattivi. Surdas era cieco, ma ripeteva continuamente il Nome di K©¹²a. Per questo K©¹²a gli concesse il darµan e la realizzazione delle sue aspirazioni nella vita. Perché Dio vi ha dato la lingua? Per godere il gusto di ogni cosa e per parlare male degli altri? No, no: la lingua è intesa per cantare le glorie di Dio. ›ravana¼ (l’ascolto delle Storie di Dio), Kîrtana¼ (il canto del Suo Nome), Vi¹²usmarana¼ (la contemplazione del Signore Vi¹²u), Pâdasevana¼ (il servizio ai Suoi Piedi di loto), Vandana¼ (le salutazioni, ovvero renderGli omaggio), Arcana¼ (l’adorazione di Dio nei riti), Dâsya¼ (il servizio a tutto e tutti), Sneha¼ (l’amicizia con Dio) e Âtmanivedana¼ (l’abbandono totale a Lui): l’uomo può ottenere la realizzazione di Dio mettendo in pratica queste modalità di adorazione.

PROPRI ORGANI IN MODO APPROPRIATO, ESSI UTILIZZANO I LORO SENSI IN MODO IMPROPRIO. Questo è un grosso errore; a questa età dovreste usare bene le capacità del corpo, della mente e dell’intelletto. Che cosa

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Considerate tutti figli di Dio Ripetete il Nome di Dio. Fate sì che anche gli altri possano udirlo e redimere le loro vite. Noi facciamo il kîrtan (canto

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Discorso 27-01-2007 devozionale); per che cosa lo facciamo? Per goderci la melodia (râga)? No, no. Lo facciamo per liberarci della nostra malattia (roga). “Râma! Salvami!”: questo può essere recitato come una poesia, ma non ci conferisce la felicità che ci deriva dal cantarlo in forma di canzone. Se ripetiamo con tutto il cuore il Nome di Râma, questo è sufficiente. Anche il Nome di K©¹²a è potente e supremo. Molta gente descrive e loda K©¹²a in vari modi, ma ciò che dobbiamo fare ora non è solo ripetere i Nomi di Râma, K©¹²a o Sai, bensì aiutare tutti coloro che hanno dei problemi, dicendo: “O caro, che cosa vuoi? Hai fame? Prendi questo cibo!” Dovete offrirgli del cibo e aiutarlo, per quanto potete. Molti bambini piccoli vagano per le strade quando entrambi i loro genitori vanno a lavorare e si trovano esposti a molti incidenti e pericoli. Dobbiamo aiutare questi bambini e proteggerli dai pericoli e dagli infortuni. Alcune persone vengono ferite in un incidente; esse vanno portate all’ospedale e si devono prestare loro le cure appropriate e ogni tipo di aiuto necessario. SIATE GENTILI CON I POVERI E AIUTATELI. DATE AIUTO A COLORO CHE SOFFRONO DI QUALCHE MALATTIA E FATE SÌ CHE ABBIANO CURE ADEGUATE. Tendete la mano a coloro che sono deboli e non riescono a camminare. Fraternità degli uomini e paternità di Dio Insegnare agli altri il valore del sevâ (servizio altruistico disinteressato), dopo averlo messo in pratica nelle nostre vite, creerà in loro la consapevolezza. La gente penserà: “Questi ragazzi ci stanno insegnando tante buone cose.” Quindi, estendiamo a loro il nostro aiuito. Dobbiamo parlare ai bambini in modo garbato. Quando li chiamiamo, dobbiamo farlo amorevolmente, dicendo: “Caro bambino, ti prego, vieni” ed evitare

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di chiamarli con espressioni del tipo: “Ehi! Vieni qui!” detto con rabbia. Parlate con amore, dolcemente, senza ferirli; non lanciate loro sguardi arrabbiati. Mentre parliamo con loro dobbiamo esprimere amore. L’Amore è un potere supremo. Perciò chiamate tutti con amore, dicendo: “Vieni, fratello, vieni!” Informatevi sulle loro difficoltà: “Hai qualche problema di salute o di denaro?” Dopo aver capito bene i loro problemi, date loro l’aiuto necessario. Alcuni conducono una vita solitaria, non avendo padre, madre, né parenti o amici. Ad essi dobbiamo dare il nostro affetto fraterno e incoraggiarli dicendo: “Io sono come un tuo fratello” e parlare con loro amorevolmente, dicendo: “Mio caro! Non hai sorelle più grandi o più piccole? Io sono la tua sorella maggiore (o minore).” Parlando con essi in modo così sentito, li incoraggiamo e diamo loro soccorso. In verità, siete tutti figli di una stessa madre e questa madre è Dio. Seguite la massima: fraternità degli uomini e paternità di Dio. Dato che tutti sono figli di Dio, dovete considerare tutti fratelli e sorelle. Non è necessario, comunque, che dividiate con loro le vostre proprietà. Dovete parlare dolcemente con tutte le persone che incontrate e amarle con tutto il cuore. Amate e sarete amati Dio è l’Incarnazione dell’Amore. Egli protegge l’intera umanità con il Suo Amore. Basta che in noi ci sia l’amore e saremo tutti uniti. Non dobbiamo creare distanza fra noi mediante le nostre parole o la nostra condotta. Attirate tutti a voi mediante l’amore e otterrete di essere vicini a Dio. SE GUARDATE GLI ALTRI CON AMORE, ANCHE DIO GUARDERÀ VOI CON AMORE. In qualsiasi situazione possiate trovarvi, non dovete mai dar segni di rabbia, gelosia, ipocrisia od ostentazione. Non trattate gli altri con rabMother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 27-01-2007 bia o odio. Quando gli altri sperimenteranno il vostro amore, anche in essi l’amore aumenterà. SE TRATTATE GLI ALTRI CON AMORE, ANCH’ESSI VI MOSTRERANNO AMORE. INVECE, SE VI ESPRIMERETE CON RABBIA, ANCHE LORO SI COMPORTERANNO RABBIOSAMENTE CON VOI. Quando un mendicante si presenta alla porta di casa vostra e vi chiede del cibo, dicendo: “Madre, ti prego, fammi l’elemosina” (Bhavati, bhik¹am dehi), dovete chiedergli amorevolmente di attendere qualche istante, portargli del cibo da dentro casa e offrirglielo rendendolo felice. Un amore esemplare fra una madre e suo figlio Durante la guerra per la liberazione di Rangoon, una donna e suo figlio fuggirono in qualche modo dalla zona di guerra, riuscendo a raggiungere Kolkata. Non avevano rifugio né nutrimento; la madre andava di casa in casa a elemosinare del cibo dandone la maggior parte al figlio e consumando il poco che rimaneva. Quando non ce n’era abbastanza, ella dava tutto al figlio e rimaneva a digiuno. In conseguenza a ciò, diventava sempre più debole. Un giorno il figlio, non riuscendo a sopportare la sua sofferenza, le disse: “Mamma, da oggi in poi tu riposerai; andrò io a cercare del cibo per entrambi.” Da quel giorno si recò lui a chiedere l’elemosina per le case, dando la maggior parte del ricavato alla madre e tenendo per sé il poco che restava. A volte le mentiva dicendole di aver già mangiato. Così anch’egli diventò molto debole senza aver più la forza di prendersi cura di lei, né questa aveva la forza di proteggere il figlio. Un giorno il ragazzo si trovò a chiedere l’elemosina davanti alla porta di un ufficiale. Questi, che si stava rilassando in poltrona sulla veranda leggendo un giornale, ebbe pietà del ragazzo, per cui entrò in casa e gli portò del cibo su Mother Sai maggio - giugno 2007

una foglia di banano, dicendogli di sedersi lì a mangiare. Il ragazzo però rispose che voleva portare il cibo a casa a sua madre. L’ufficiale allora gli disse: “Ma se hai fame, perché non ti siedi qui e mangi? Dopo puoi portare del cibo a tua madre.” Il ragazzo replicò: “Signore, per tanto tempo mia madre ha portato il cibo a me, a costo di molto dolore, e la sua salute si è deteriorata. Perciò io devo dar da mangiare a lei per prima.” Mentre pronunciava queste parole, si sentì girare la testa, cadde a terra e le ultime parole sulle sue labbra furono: “Prima mia madre, prima mia madre!” L’ufficiale si sentì molto triste. Era rimasto enormemente toccato dall’amore che quel ragazzo nutriva per sua madre; si mise quindi alla ricerca di questa e la trovò sdraiata sotto un albero. Aveva il dilemma di come comunicarle la tragica fine del figlio. Con l’aiuto di un servo, ne trasportò il cadavere (fino a lei) e glielo mise accanto. Ella, allora, si drizzò all’istante e lo chiamò: “Oh, mio caro, mio caro!” ma non ebbe risposta. L’ufficiale allora le disse: “Tuo figlio ha esalato l’ultimo respiro mentre ti portava il cibo” ed ella, prostrata dal dolore, gli rispose: “Ahimè! A che cosa mi serve il cibo, ora che ho perso mio figlio?” Senza l’amore, le relazioni mondane sono inutili Una madre nutre i propri figli fino a quando ne ha la forza; anch’essi devono nutrire la propria madre allo stesso modo. Dio ci ha dato una nascita umana perché possiamo nutrirci reciprocamente e prenderci cura gli uni degli altri. A CHE COSA SERVONO LE RELAZIONI FRA FRATELLI E SORELLE? NON SOLO PER DIVIDERSI LE PROPRIETÀ E LE RICCHEZZE; QUESTE RELAZIONI SERVONO A SVILUPPARE L’AMORE E A DIVIDERLO GLI UNI CON GLI ALTRI. LE VERE RELAZIONI SONO QUELLE IN CUI VIENE CONDIVISO L’AMORE; LE RELA29

Discorso 27-01-2007 ZIONI TERRENE PRIVE DI AMORE SONO INUTILI.

Coloro che sono potenti e forti devono proteggere chi è debole e disperato. Se vedete qualcuno che ha dei problemi, siate gentili con lui e cercate di asciugare le sue lacrime. Questa è vera Compassione. Questa Compassione è Rettitudine, è Amore. Se espandiamo il nostro amore possiamo dare felicità al mondo intero. Perciò, sviluppate l’amore. SE INCONTRATE UN POVERO, UN MALATO O QUALCUNO CHE SI TROVA NEI GUAI, DATE LORO TUTTO L’AIUTO CHE POTETE. SE OFFRITE IL VOSTRO AIUTO A QUESTA GENTE, DIO RIVERSERÀ IL SUO AMORE SU DI VOI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI DIO È PRESENTE NELLA FORMA DELL’AMORE. NON DOBBIAMO SCIUPARE QUESTO AMORE O USARLO IN MODO IMPROPRIO. Oggi esprimiamo il nostro amore in modo arbitrario per qualsiasi cosa. Se amiamo le cose indesiderabili, percorriamo il sentiero sbagliato e arriviamo a uno stato di dolore. Amate tutti, aiutate tutti Alcune persone mostrano un grande amore per gli estranei, ma non fanno altrettanto verso la loro madre e il loro padre in casa. INNANZITUTTO DOBBIAMO AMARE I NOSTRI GENITORI E POI L’ALTRA GENTE. NON DOBBIAMO COMUNQUE LIMITARE IL NOSTRO AMORE AD AMICI E PARENTI; DOBBIAMO AMARE TUTTI.

SOLO ALLORA DIO RIVERSERÀ IL SUO AMORE SU DI NOI. Se vediamo qualcuno che si trova nei guai o una persona ferita sulla strada, non dobbiamo mostrarci indifferenti nei loro confronti. Per quanto urgente possa essere un lavoro che dobbiamo fare, dobbiamo cercare di rimuovere la loro sofferenza. Allora Dio si manifesterà a noi e ci riempirà di Energia. In questo mondo non c’è nessuno che possa darci più amore di Dio. Noi cantiamo i bhajan e facciamo le attività di servizio solo per ottenere l’Amore di Dio; il Suo Amore ci riem30

pie di grande Energia e soltanto Lui ci dà questa Energia. Perciò amateLo, e amate tutti, perché tutti sono realmente figli di Dio. ALCUNI BAMBINI RESTANO ORFANI. DOVETE ALLEVIARE LE LORO PENE E ALLORA LA VOSTRA NASCITA COME ESSERI UMANI AVRÀ UN SENSO.

Vedete una persona nei guai e ve ne andate senza manifestarle neppure un po’ di gentilezza: non esiste peccato più grande di questo. Domani potrete essere voi ad avere dei problemi e allora anche i vostri amici vi ignoreranno e vi derideranno. Quindi, dovete amare gli altri e ricevere il loro amore. La carità e la gentilezza sono parti molto importanti del Dharma (Rettitudine). Non c’è carità più grande del dar da mangiare agli affamati; non ci sono Dei più grandi dei genitori; non c’è Dharma maggiore della compassione; non c’è guadagno più grande di quello che si ottiene frequentando i buoni; non c’è peggior nemico dell’ira.

In nessuna condizione dobbiamo permettere all’ira di sopraffarci. Dobbiamo obbedire ai genitori; dobbiamo amare persino coloro che ci odiano. Si deve sacrificare persino la propria vita per l’Amore. La vita diventa degna di essere vissuta solo se si ha l’Amore. Sviluppate l’Amore e sperimentate l’Unione con Dio Sevâ Dal! Innanzitutto impregnate i vostri cuori d’amore. Chiunque incontriate, parlategli con amore e attirate, a voi, tutti coloro che hanno dei problemi. Allora Dio riverserà il Suo Amore su di voi. Come potete ricevere l’Amore di Dio se non amate i vostri siMother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 27-01-2007 mili? Se volete diventare meritevoli di essere amati da Dio dovete innanzitutto meritarvi l’Amore dei vostri fratelli. Dio vi aiuterà se voi aiutate gli altri. Help Ever, Hurt Never (Aiutate sempre, non fate mai del male). Non mettete nessuno nei guai, amate tutti, conducete la vostra vita con bontà di cuore. Il vostro cuore deve sciogliersi per amore e l’amore deve scorrere in esso. Quindi, Incarnazioni dell’Amore! Tutti voi incarnate l’Amore; sviluppate l’amore in voi sempre di più. Questo è un aspetto della Divinità. È riferendosi a questo che il Signore K©¹²a dichiara che tutti gli esseri sono solo un aspetto della Sua Divinità. MIEI CARI! VOI NON SIETE DIVERSI DA ME; IO SONO IN VOI E VOI SIETE IN ME.

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COME IO AMO VOI, ANCHE VOI DOVETE AMARE TUTTI. ALLORA IL VOSTRO AMORE E IL MIO AMORE SI UNIRANNO. SE AGGIUNGETE AMORE ALL’AMORE, ESSO AUMENTERÀ IMMENSAMENTE. Potete acquisire la grandezza solo se sviluppate l’amore in voi: questo è il servizio che dovete fare. Solo se sviluppate l’amore diventate meritevoli di ricevere l’Amore e la Grazia di Dio. (A conclusione del Discorso Baba ha cantato il bhajan: “Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm...” Thiruvanmiyur, Chennai, 27 gennaio 2007, Ati Rudra Mahâ Yajña (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.radiosai.org)

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Domande & Risposte

L’importanza prioritaria del pensiero positivo D. - Swami, è una grande sventura che non ci sia un cambiamento tangibile nel nostro stile di vita, sebbene siamo qui e ascoltiamo i Tuoi Discorsi da anni. Non riusciamo a comprenderne il motivo. Per favore, spiegacelo. Bhagavân - L’unico motivo è che non mettete in pratica. Se manca il generatore di corrente ed è buio, basta forse dire la parola “luce” per disperdere le tenebre? Non potete saziare un affamato semplicemente mostrandogli un menù di cibi prelibati: dovrà mettere in bocca qualcosa per sfamarsi, giusto? Un malato può guarire semplicemente leggendo la composizione di un farmaco? Potete alleviare le sofferenze di un povero leggendogli i trattati di economia e commercio? Potete avere mukti (la liberazione) leggendo libri, ma non mettendo in pratica alcun insegnamento in essi contenuto? Invece di dire qualcosa senza farlo, è meglio farlo senza dire nulla! Ve l’ho detto ripetutamente che, finché non metterete in pratica ciò che predicate, potete ascoltare i Discorsi per anni senza conseguenze di rilievo. Vi porto un semplice esempio: se volete accendere una lampada e avete una scatola di fiammiferi, dovete prima aprire la scatola, prendere un fiammifero, poi strofinarlo contro la parte ruvida. Se dopo aver provato più volte ad accendere il fiammifero, la fiamma non compare, significa che la scatola è bagnata. Quindi non potete accendere il fiammifero strofinandolo contro la scatola. Allora dovete lasciarla ad asciugare al sole per un po’. Ecco perché la fiamma della saggezza non si accende in voi: perché siete immersi nell’acqua dei desideri e degli attaccamenti materiali! Quindi, dovete asciugare la mente con tutti i suoi infiniti desideri e pensieri di benessere materiale al sole della rinuncia. Solo allora potrete accendere la lampada della saggezza. Potete rimanere qui ad ascoltare tutti i Discorsi che volete, ma non potete aspettarvi di raggiungere i risultati desiderati se non traducete in pratica, nella vostra vita quotidiana, l’essenza di un solo Insegnamento! D.- Swami, a causa della direzione sbagliata del nostro pensiero, ci sentiamo agitati e spesso falliamo nei nostri tentativi. Come uscirne? Bhagavân - La causa di ogni agitazione, disturbo, delusione, depressione e fallimento, è il vostro pensiero sbagliato. Esso è completamente deviato! Qualunque cosa vi accada nella vita, dovreste pensare: “Questo è un bene per me.” Dovreste sapere che, tutto ciò che accade, ha un esito finale positivo per voi. Questo è il pensiero positivo. Invece oggi siete pieni di pensieri negativi. Come potete pensare di conoscere e sperimentare Dio? Il corpo, la mente, l’intelletto e i sensi sono completamente negativi, mentre lo spirito, la vostra coscienza o Âtma, è positivo. Dio è la vostra coscienza. Sapete perché non riuscite a conoscere e sperimentare Dio? L’unica causa sono i vostri pensieri e atteggiamenti negativi. Quindi, il pensiero positivo e le azioni positive sono davvero essenziali al progresso spirituale. Soltanto allora avrete pace, beatitudine e successo. Vi faccio un esempio... Certamente è positivo saper progettare un piano accademico, prepararvi, ottenere una buona votazione agli esami e assicurarvi un impiego. Invece, progettare di studiare qualunque cosa vi assicuri un salario molto alto, di andare all’estero dove si guadagna di più e di sposare una ragazza che abbia una ricca dote, è pensiero negativo. Rivolgersi ai genitori, o educare voi stessi, è sicuramente positivo, ma costruire un business dall’istru-

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zione che avete ricevuto è pensiero negativo. Per un dottore, l’approccio positivo è curare e trattare il paziente, ma se il criterio su cui si basa la cura è il denaro, allora l’approccio è negativo. Oggi dovremmo riempire il cuore di pensieri tutti positivi, di sentimenti divini. Soltanto così potete sperimentare Dio che è Sat-Cit-Ânanda, ed è assolutamente positivo. Pertanto, è necessario che accettiate tutto come buono per voi. Questo è pensare positivamente. Succeda pure tutto quello che deve accadere: problemi, guai, difficoltà, perdite, fallimenti, critiche e quant’altro. Successivamente saprete che era avvenuto per il vostro stesso bene. Una piccola storia. C’era un re cui un giorno venne l’idea di tagliare da solo una canna da zucchero e mangiarsela pezzo per pezzo. Ma, per sventura, si tagliò un dito e il ministro, che gli era accanto, disse: “O re! Vi siete tagliato un dito. Questo è un bene per voi!” Il re andò su tutte le furie e pensò: “Che cosa? Che cosa c’è di buono nel perdere un dito? Che cosa direbbe il mio ministro se perdessi anche la testa?” Infuriato, fece rinchiudere il ministro in prigione. Questi, per tutta risposta, esclamò: “O sire, la prigione è la mia fortuna!” Qualche tempo dopo, il re andò a caccia nella foresta attigua. Perse la strada e fu avvistato da una tribù locale che stava cercando una vittima sacrificale per propiziarsi la propria divinità. Catturarono il re e lo condussero dal loro sacerdote. Dopo aver esaminato il re accuratamente, il sacerdote disse: “Non possiamo uccidere questo re e offrirlo alla divinità, perché gli manca un dito! Un corpo menomato o imperfetto non può essere offerto in sacrificio.” Così dicendo, fece liberare il re. Mentre camminava, il re comprese il significato delle parole del suo ministro: “Questo è un bene per voi!” Fece chiamare il ministro e gli disse: “Quant’erano vere le tue parole, ministro! Grazie al fatto di aver perso un dito, la tribù mi ha reso la libertà e ho avuta salva la vita! Ora però mi è rimasto questo dubbio: di quale beneficio è stata la prigione per te?” Il ministro rispose: “Se non fossi stato incarcerato, sicuramente sarei venuto con voi e gli indigeni, dopo avervi rilasciato, avrebbero catturato e sacrificato me al posto vostro! Perciò, la prigione è stata veramente la mia salvezza...” Ecco che cosa sono il pensiero e l’atteggiamento positivo. Allora la felicità e il successo vi seguiranno. Un amico che non vi soccorre nel momento del bisogno, un Dio che non vi concede le grazie che Gli avete chiesto in preghiera, un cavallo che non corre durante la battaglia, o saggio, abbandonali immediatamente! In primo luogo, sappiate che nella poesia, ci si rivolge a un sumati (un uomo saggio). È vero che dovete tagliare i rapporti con chi non vi aiuta nel bisogno, che dovete abbandonare il cavallo che non corre in battaglia e dimenticare il Dio che non risponde alle vostre preghiere. Tuttavia, c’è una cosa importante da notare. Perché non pensate in quest’altro modo? Prima di biasimare chi non vi aiuta quando ne avete maggiormente bisogno, perché non riflettete un attimo se siete sempre corsi in aiuto di qualcuno nel momento in cui aveva necessità di voi? Un cavallo che non corre nel campo di battaglia deve essere abbandonato; ma vi siete mai chiesti se siete abbastanza esperti da cavalcarlo? Il Dio che non risponde alle vostre invocazioni non è Dio; ma vi meritate ciò che desiderate e chiedete? Questa poesia si rivolge al saggio, al sumati, che pensa in maniera positiva prima di incolpare gli altri; è così che dovreste pensare. (Tratto da Satyopani¹ad n. 7 del 6/7/2003) Mother Sai maggio - giugno 2007

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Discorso 22-11-2006

METTETE IN PRATICA I VALORI UMANI L’uomo moderno è molto orgoglioso di padroneggiare molte branche del sapere e di aver studiato numerosi testi. Ciononostante, non cerca di comprendere l’essenza dell’istruzione. LE ATTUALI CONOSCENZE SONO LIMITATE SOLO AGLI ASPETTI FISICI DEL MONDO, MENTRE GLI ASPETTI MORALI, ETICI E SPIRITUALI VENGONO IGNORATI. OGGI, I GENITORI FANNO ENORMI SACRIFICI PER PROVVEDERE ALL’ISTRUZIONE DEI FIGLI, MA NESSUNO CERCA DI COMPRENDERE IL VERO SIGNIFICATO DELL’ISTRUZIONE. La gente pensa che, chi sa parlare con eloquenza e ha studiato numerosi libri, sia persona altamente istruita; di fatto, però, le sue conoscenze si limitano all’alfabeto e nulla più. La semplice conoscenza dell’alfabeto non può essere chiamata istruzione. Oltre a conoscere le lettere, si deve conoscere il significato delle parole e delle frasi che con queste si possono costruire. Un enigmista abile…e astuto Avendo compreso questa verità, il re K©¹²adevaraya convocò una grande assemblea, poi rivolse una domanda a tutti i poeti e agli eruditi ivi convenuti. All’assemblea erano anche presenti otto poeti della sua corte molto conosciuti, noti come A¹ºa Diggaja. Essi erano: Allasani Peddana, Nandi Thimmana, Madayyagari Mallana, Dhurjati, Ayyalaraju Ramabhadrudu, Pingali Surana, Ramarajabhushanudu e Tenali Ramakrishna. K©¹²adevaraya voleva scoprire chi, tra essi, fosse il migliore. Chiese quindi loro di comporre una frase di senso compiuto composta di cinque parole, ciascuna delle quali avesse lo stesso significa-

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to in cinque lingue diverse. “Chiunque mi porti la risposta entro domani mattina verrà adeguatamente ricompensato”, dichiarò il re. Poiché la sua casa era molto lontana, Tenali Ramakrishna decise di passare la notte in quella di suo cognato. Gli fu preparato un comodo letto, ma egli si rifiutò di dormirvi e disse: “Entro domani mattina devo pensare a rispondere a una domanda che il re mi ha posto. Un letto come questo mi farebbe certamente addormentare in brevissimo tempo. Quindi, preparatemi un giaciglio nella stalla.” Mentre era lì coricato, all’una di notte una delle mucche diede alla luce un vitellino. Ramakrishna, allora, chiamò forte il cognato per informarlo dell’evento. Il cognato gli chiese quale delle mucche avesse partorito, perché egli, a ogni singola mucca, aveva dato un nome diverso, come Lak¹mî, Sarasvatî, Râdhâ ecc. Chiese quindi a Ramakrishna: “Ye âv ra bava” (“O cognato, qual è la mucca?”). Quando Ramakrishna udì ciò, la sua gioia fu incontenibile, perché in quel preciso momento aveva trovato la risposta alla domanda del re. Così (per non scordarla) ripeté la frase più volte. Il cognato pensò che lo strano comportamento di Ramakrishna fosse dovuto alla mancanza di sonno. La mattina successiva, Ramakrishna si recò alla corte reale e vide subito che nessun altro aveva una risposta da proporre. Tutti gli altri avevano concluso che non si poteva comporre una simile frase. “Ye âv ra ba va: questa è la risposta”, egli disse. Tutti erano incuriositi e allora egli spiegò

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Discorso 22-11-2006 che “ye” in marâthî, “âv” in hindî, “ra” in telugu, “ba” in kannada e “va” in tamil hanno tutte lo stesso significato e cioè “vieni”. In questa frase erano rappresentate tutte e cinque le lingue. Analogamente, ognuno dovrebbe conoscere il significato di ogni sillaba. LA GENTE DEI NOSTRI TEMPI LEGGE MOLTI LIBRI SENZA PERÒ COMPRENDERE IL VERO SIGNIFICATO DELLE PAROLE, MENTRE, NEI TEMPI ANTICHI, LE PERSONE CONOSCEVANO IL SIGNIFICATO DI OGNI SINGOLA LETTERA STUDIATA. Compiaciuto della risposta di Tenali Ramakrishna, K©¹²adevaraya gli fece omaggio di un pacco di monete d’oro e preziosi diamanti. Ramakrishna fu felice di ricevere il prezioso dono dal re, ma si preoccupò di come salvaguardarlo. Pertanto, chiese al re di mettere a sua disposizione due guardie del corpo, in modo da poterlo trasportare in tutta tranquillità. Quindi, accompagnato da esse, lo portò a casa sua. Quando vi giunse, pensò che conservare quei valori in casa gli avrebbe procurato mille preoccupazioni, poiché non aveva una robusta cassa di ferro. Sua moglie gli si avvicinò e vide il pacco. In quel preciso momento, Tenali Ramakrishna notò due ladri che lo avevano seguito e che in quell’istante si stavano nascondendo nel cortile dietro casa. Allora disse alla moglie che, per sicurezza, sarebbe andato a gettare il prezioso pacchetto nel pozzo del cortile dietro casa. Parlò ad alta voce in modo che i ladri udissero e, invece di buttare il pacco nel pozzo, vi gettò una borsa contenente pietre. Per tutta la notte i ladri attinsero acqua dal pozzo nella speranza di prendere i preziosi. Ogni loro tentativo risultò però inutile e, all’alba, se ne andarono. Tenali Ramakrishna fu felice di aver salvato il pacco dalle grinfie dei ladri e che, nel frattempo, questi avessero versato acqua sufficiente ad annaffiare i campi…

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La saggezza celata nelle parole Chi conosce il significato di ogni singola sillaba, di ogni parola e frase è un vero poeta. Tenali Ramakrishna fu certamente un simile grande poeta. Kavi¼ purâ²am anuµâsitâram a²or a²îyâ¼sam anusmared yah sarvasya dhâtâram acintya rûpam âdityavar²a¼ tamasah parastât. Chiunque mediti sull’Essere onnisciente, il più antico, Colui che tutto governa, più piccolo di un atomo, Che sostiene l’universo, la Cui forma è inconcepibile e il Cui splendore è quello del sole che emerge dalle tenebre, raggiunge realmente il supremo e divino Puru¹a (Dio). (Bg 8.9)

Oggi la gente tenta di capire il significato delle frasi senza provare a comprendere il significato delle lettere e delle parole che costituiscono la frase stessa. PERFINO GLI ATTUALI PRECETTORI ATTRIBUISCONO ALLE FRASI SOLO IL SIGNIFICATO MONDANO, MA NESSUNO PARLA DEL LORO SIGNIFICATO MORALE, ETICO E SPIRITUALE.

È responsabilità di un insegnante diffondere la conoscenza che riguarda i princìpi morali, etici e spirituali. Questa è vera istruzione. Oggi, gli studenti si impegnano negli studi, ma, se chiedete loro che cosa stanno facendo, essi rispondono: “Caduvu kontunnamu”, che significa: “Stiamo comprando istruzione.” Questa non è affatto istruzione. Occorre conoscere il significato di ogni singola sillaba, di ogni parola e frase e poi comportarsi di conseguenza. La conoscenza che rende immortali Nonostante tutta la conoscenza acquisita, è inevitabile che tutti (prima o poi) debbano 35

Discorso 22-11-2006 morire. Si dovrebbe acquisire quella conoscenza che rende immortali: si tratta della conoscenza dei cinque Valori Umani e cioè Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ. Il primo è Satya (la Verità). La Verità è eterna. La Verità è una, non due. Dharma (la Rettitudine) è eterna. ›ânti (la Pace) è la sorgente della Beatitudine. Poi c’è Prema (l’Amore). Dalla prima infanzia fino alla vecchiaia, quando si è prossimi alla morte, tutti sono dotati d’Amore. L’Amore, però, non muore mai. L’ultimo, ma non da meno, è Ahi¼sâ (la Non violenza). Dov’è la morte per la Non violenza? Buddha propagò questo principio. Egli affermò: Ahi¼so paramo dharma “La Non violenza è il Dharma supremo.” Conoscere e mettere in pratica questi princìpi è vera istruzione. DITE IL VERO, SEGUITE IL CAMMINO DELLA GIUSTIZIA E SPERIMENTATE LA PACE. DIVIDETE GIOIOSAMENTE

Pertanto, i cinque Valori Umani devono essere inculcati in tutti fin dalla prima infanzia. Se confidate nella Verità potrete ottenere tutto nella vita. Daiva¼ mânu¹a rûpena Dio si rivela in forma umana. Dio non è separato dall’uomo. Tutti sono Incarnazione della Divinità. Lo stesso Principio Atmico è presente in tutti, anche se assume svariati nomi. Abbiate fiducia in voi stessi e affrontate ogni difficoltà con tale fiducia. Chiunque vediate, consideratelo un vostro riflesso. Dio è al di là di ogni attributo e di ogni azione. Sviluppate spirito di sacrificio. Na karmana na prajayâ dhanena tyâgenaike am©tatvamânasuh L’immortalità non si ottiene attraverso l’azione, la progenie e le ricchezze: si ottiene solo con il sacrificio.

IL VOSTRO AMORE CON TUTTI E CONDUCETE UNA VITA NON VIOLENTA: QUESTA È L’ESSENZA DELL ’ISTRUZIONE .

QUESTI SONO I CINQUE PRINCIPALI VALORI UMANI CHE DOVREBBERO ESSER DIFFUSI NEL MONDO. ESSI SONO ETERNI E IMMORTALI. Oggi, si corre dietro a tutto quanto è effimero, ignorando ciò che è immortale. Il Presidente dell’India vi ha detto molte cose importanti. Potrete raggiungere grandi altezze se metterete in pratica i suoi insegnamenti. Ogni essere umano è dotato dei cinque Valori Umani: mettendoli in pratica, si diventerà Dio. I Veda affermano: Tat tvam asi “Tu sei Quello.” Questo profondo insegnamento dei Veda contiene l’essenza di tutta la conoscenza. 36

Una rara opportunità Dovreste esser pronti ad affrontare qualunque sacrificio. ABBIATE SEMPRE LA FERMA CONVINZIONE: “IO SONO DIO E DIO NON È SEPARATO DA ME.” OVUNQUE GUARDIATE, LÌ È DIO. NON ESISTE ALTRO CHE DIO. Nomi e forme possono differire, ma lo stesso Principio Atmico è presente in tutto. Tutto ciò che l’uomo sperimenta è il risultato delle sue azioni. Adesso è già molto tardi e non voglio importunarvi dilungandoMi a parlare. È sufficiente che voi conosciate tali cinque princìpi e li mettiate in pratica nella vita di ogni giorno. Solo praticandoli potrete conoscerli e non solamente leggendo e scrivendo di essi. Qualunque conoscenza che non sia messa in pratica, non è affatto conoscenza. Mettete in pratica almeno uno o due princìpi tra quelli che avete appreso. Solo allora la voMother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 22-11-2006 stra vita sarà redenta e avrete acquisito merito. Solamente allora avrete seguito il giusto cammino. Avete ascoltato molte cose da Me e Kalam, ma a che serve ascoltare se poi non si mette nulla in pratica? È una rara fortuna per voi avere l’opportunità di ascoltare tante sacre parole. Fate il miglior uso di tale opportunità e raggiungete l’obiettivo della vostra vita. Il Signore K©¹²a afferma nella Bhagavad Gîtâ: Mamaivâ¼µo jîvaloke jîvabhûta sanâtanah “L’eterno Âtma, in tutti gli Esseri, è parte della Mia Essenza”. Siete tutti scintille della Divinità. Non siete semplici mortali. Non siete separati da Me. ESSENDO UN ASPETTO DELLA MIA DIVINITÀ, DOVRESTE COMPORTARVI DI CONSEGUENZA. Non sciupate il vostro tempo in vani pettegolezzi. Questi cinque Valori hanno avuto origine da Dio. Ovunque rivolgiate la vostra attenzione,

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potete vedere il principio di Unità. Voi e Io siamo Uno. MOLTE PERSONE MI CHIEDONO QUAL È LA MIA VERA IDENTITÀ. IO DICO LORO: “VOI E IO SIAMO UNO. VOI NON SIETE SEPARATI DA ME.” Considerate tutti gli altri come fossero vostri fratelli o sorelle e rafforzate con essi il legame d’Amore. Dovreste vivere tutti in Unità e non dare mai spazio a cattive qualità come l’ira, l’odio e la gelosia. Queste qualità creeranno solo differenze. Dovremmo alimentare questi cinque Valori Umani che promuoveranno, nel mondo, armonia e unità. Dovremmo sviluppare quelle peculiarità che ci avvicinano gli uni agli altri, e non alimentare quelle che ci dividono. Lasciate a Dio il peso di tutte le vostre responsabilità. Questo è il Mio Messaggio di oggi. Praµânti Nilayam, 22 novembre 2006, Sai Kulwant Hall, 25a Inaugurazione dell’Anno Accademico dello SSSIHL (Tradotto dal testo inglese pubblicato da: www.sssbpt.org)

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Sotto la Veranda

“Io so tutto di voi” Quel pomeriggio Swami si è seduto fra di noi; rilassato, ha guardato i Suoi devoti, ondeggiando la Mano, benedicendoli e scambiando sorrisi con gli studenti. Poi ha chiamato un ragazzo: “Vieni qui.” Era uno studente in MBA (Specializzazione in Gestione Aziendale), originario di Hyderabad, la capitale dello Stato dell’Andhra Pradeµ, in India. Swami: “Mmmm. Studente in MBA?” “Sì, Swami.” “Vieni da Hyderabad?” “Sì, Swami; vengo da Hyderabad.” Swami ci ha guardato e ci ha detto: “Sapete? Prima di entrare nella nostra scuola, questo ragazzo per 5 anni è regolarmente venuto in visita qui, a Praµânti Nilayam, e Mi ha pregato, Mi ha pregato ardentemente di poter essere ammesso nella nostra università. Ecco perché ora è qui.” Poi, rivolto agli studenti: “Ragazzi! Voi pensate che Io non parli con voi; pensate che non vi conosca. Io conosco tutti. Magari non vi parlo, però vi conosco. Io conosco tutti. Io so tutto di tutti; per questo non ho bisogno di parlare con voi. Ecco una prova: so tutto di questo ragazzo. Non è questo sufficiente a farvi comprendere che so tutto anche di voi? Non vi basta? Io conosco tutti.” Poi, continuando a parlare con lo stesso studente: “Cinque giorni fa sono venuti qui i tuoi amici di Hyderabad, non è vero?” “Sì, Swami, è vero.” “Vedi che lo so? E tu sei stato in loro compagnia e avete parlato.” “Sì, Swami.” “Dove sono Io, allora? Ovunque! Di che cosa avete parlato? Che cosa vi siete detti?” “Questo e quest’altro, Swami. Niente di eccezionale...” “No, no, no. Te lo dico Io? Non ti hanno forse chiesto perché Swami non ti parla mai? Non ti hanno forse domandato che cosa Swami dice ogni giorno, quando parla agli studenti?” “Sì, Swami, è vero.” “Lo so. Devo dirti anche chi è venuto a trovarti? Il fratello di un ragazzo che conosci è ammalato. Come sta, adesso?” “Adesso sta bene, Swami.” “Vedi che lo so? Un altro tuo amico sta cercando lavoro. Oh! Il suo colloquio sarà domani. Lo so.” In questo modo Swami è andato avanti a raccontare tutto degli amici di quel ragazzo: i loro problemi, lo scopo della loro visita e tutti i dettagli di ogni conversazione. A quel punto tutti noi abbiamo cominciato a sudare freddo!! (Risate). (22 settembre 2002)

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Discorso 02-05-2006

NON CARICATEVI DI DESIDERI ILLIMITATI “Satya, Dharma, ›ânti, Prema sono i pilastri del Sanâtana Dharma (la Legge Eterna). Senza assimilare questi Valori, l’acquisizione di ogni forma educativa, la realizzazione di qualunque atto di carità e la pratica di ogni attività spirituale sono completamente prive di utilità. Che altro potrei dire a questa assemblea di nobili anime?” Incarnazioni dell’Amore! Qual è il significato di Avatâr (Incarnazione di Dio)? Esso indica il connubio della Consapevolezza Divina con la Coscienza umana. L’uomo è la combinazione di corpo, mente, intelletto e coscienza. DIO, CHE È L’ESPRESSIONE DELL’AMORE, ASSUME FORMA UMANA PER STABILIRE LA SUA IDENTITÀ CON L’UOMO, IN MODO DA PROMUOVERE IN LUI LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO L’AMORE. DIO DISCENDE SULLA TERRA E SI LASCIA COINVOLGERE NELLE COSE DEL MONDO PER INSEGNARE E GUIDARE L’ESSERE UMANO E METTERLO SULLA GIUSTA STRADA. Ecco un piccolo esempio. Non attribuire le qualità umane all’Avatâr Una volta le gopika avvicinarono Yaµodâ e si lamentarono in questo modo: “Madre! K©¹²a è venuto nelle nostre case e ha rotto i nostri vasi di curd e latte.” Altre gopika lamentarono con Yaµodâ il fatto che a mezzanotte K©¹²a fosse entrato nelle loro case e avesse legato le trecce di una di loro con quelle di un’altra. Quando Yaµodâ sgridò

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K©¹²a per questi atti disdicevoli, Egli disse a Sua madre: “Madre! Tu sai bene che per tutta la notte ho dormito al tuo fianco. Dimmi, allora, come sia stato possibile che Io sia entrato a casa loro a mezzanotte.” Yaµodâ comprese che ciò che K©¹²a diceva era vero. Ovviamente, le gopika mentivano, ella pensò. C’è una differenza fondamentale tra la coscienza umana e quella divina. DOVENDO ANALIZZARE LE BIRICHINATE DI K©¹²A DA UN PUNTO DI VISTA SPIRITUALE, I VASI DI TERRA RAPPRESENTANO IL CORPO UMANO. QUINDI, ROMPERE I VASI SIGNIFICA RIVELARE DEHABHR¾TI (L’INGANNO CAUSATO DALL’ATTACCAMENTO AL CORPO). NON COMPRENDENDO IL PROFONDO SIGNIFICATO NASCOSTO DIETRO LE APPARENTI BIRICHINATE DI K©¹²A, LE GOPIKA SI LAMENTAVANO DI

LUI CON YAµODÂ. Più tardi, esse compresero la vera natura di K©¹²a e Lo pregarono: “O K©¹²a! Tu sei l’Incarnazione della Beatitudine, libero dai trigu²a (i tre attributi: sattva, raja e tamas) e dalla dualità, e oltre ogni comprensione della mente umana. È stato un nostro errore attribuire a Te le qualità umane. Qualunque lamentela possiamo aver fatto a Tua madre nei Tuoi confronti è sorta solo a causa della nostra ignoranza. O Swami! Ti preghiamo di perdonarci e di prenderci sotto la Tua protezione.” K©¹²a, allora, le perdonò tutte e spiegò loro il Principio di Unità, dicendo: “Voi non siete diverse da Me. Voi e Io siamo Uno.” Così, se sviluppiamo fede nel Principio di Unità, la nostra vita sarà santificata. L’uomo è dotato di corpo e di mente che, insieme, generano kâma e krodha (deside-

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Discorso 02-05-2006 rio e ira), ma Dio non nutre né desideri né ira. Dio non ha neanche una briciola di desideri o aspirazioni materiali. Qualunque cosa Dio faccia, veda e dica è sempre per il bene dei propri devoti, e non per Se Stesso. Quando Dio si incarna sulla terra in forma umana, si comporta come fosse un essere umano. Può far piangere qualcuno, ridere qualcun altro e indulgere in qualche simpatica birichinata con un altro ancora. Vedendo queste azioni apparentemente umane, la gente si inganna e tratta l’Avatâr come un normale essere umano. Di fatto, quale potrebbe essere la ragione per cui Dio discende sulla terra assumendo una forma umana? È solo per stabilire un ideale per l’uomo e avviarlo sul cammino della Rettitudine. Unità ed Eguaglianza sono le peculiarità del consorzio umano Quando qualcuno chiede il vostro nome, la normale risposta dovrebbe essere: “Il mio nome è Ranganna o Somanna” ecc. Tuttavia, questi sono solo i nomi che vi sono stati dati dai vostri genitori. Non sono i vostri veri nomi. INFATTI, QUANDO QUALCUNO VI DOMANDA IL VOSTRO NOME, DOVRESTE RISPONDERE: “IO SONO IO.” QUESTO È IL VOSTRO VERO NOME. QUESTO “IO” È PRESENTE IN OGNI INDIVIDUO. QUESTO È L’ÂTMA TATTVA (IL PRINCIPIO DEL SÉ). A parte ciò, tutti gli altri nomi sono solo immaginari. Questo implica che Dio è immanente in ogni essere umano, o meglio, in ogni essere vivente. Tutti sono Incarnazioni di Dio. Ekoham bahusyâm L’Uno volle diventare i molti. È l’Uno che ha assunto tutte le forme. Aha¼ brahmâsmi Io sono Brahman. 40

Questa dovrebbe essere la realizzazione di ciascun individuo. Questa realizzazione è la base dell’unità di vya¹ºi (l’individuo), sama¹ºi (la società), sri¹ºi (la creazione) e Parame¹ºi (Dio). Senza sri¹ºi, non può esserci sama¹ºi, e, senza sama¹ºi, non può esserci vya¹ºi. Ma chi è vya¹ºi? È l’Incarnazione della Divinità presente in tutti. Pertanto, la società, che è un insieme di individui, è la forma collettiva della Divinità. Quindi, nella società tutti sono uguali. Non si possono fare classificazioni, come, ad esempio, distinguere fra alto e basso. R IDICOLIZZARE QUALCUNO EQUIVALE A RIDICOLIZZARE VOI STESSI. È SOLO IL VOSTRO RIFLESSO CHE VEDETE IN LUI. È SOLO IL VOSTRO RISUONARE CHE SENTITE IN LUI. TUTTI DOVREBBERO COMPRENDERE QUESTA VERITÀ E SVILUPPARE IL SENSO DI UNITÀ. I Nomi Râma e K©¹²a furono dati agli Avatâr dai Loro genitori. Quando Dio nel passato si incarnò non proclamò mai di essere Râma o K©¹²a. Questi Nomi furono dati agli Avatâr dopo le loro Incarnazioni e non prima. Nomi e forme sono solo il marchio che contraddistingue gli individui nella società. Non è necessario che cerchiate Dio ovunque. Quando qualcuno vi chiede: “Dov’è Dio?”, dovreste rispondere in tutta sicurezza: “Io sono Dio.” La gente costruisce templi ed edifici con mattoni e calce, e vi colloca statue di Dio. Di fatto, Dio è saldamente insediato nel cuore di tutti gli esseri umani, o meglio, di tutti gli esseri viventi. È solo per spiegare questa Verità che K©¹²a, nella Bhagavad Gîtâ, dichiara: Mamaivâ¼µo jîvaloke jîvabhûta sanâtanah “L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri, è parte della Mia Essenza.” È possibile comprendere questa Verità adeMother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 02-05-2006 rendo ai cinque Valori Umani di Satya (Verità), Dharma (Rettitudine), ›ânti (Pace), Prema (Amore) e Ahi¼sâ (Non violenza). Dove si trovano questi Valori Umani? Non sono fuori: sono tutti dentro di voi. È davvero una sventura che li cerchiate fuori, mentre essi si trovano proprio al vostro interno. Finché cercate il loro riflesso al di fuori di voi non sarete in grado di riconoscere l’oggetto che è in voi. La Divinità è immanente in voi. Quindi dovreste considerarvi divini e proclamare: “Io sono Dio.” Così non avrete timore, ansietà e illusioni. FINTANTOCHÉ NON COMPRENDERETE LA VOSTRA DIVINITÀ INTERIORE NON POTRETE LIBERARVI DELL’ATTACCAMENTO CORPOREO. Non occorre andare in pellegrinaggio per cercare Dio. Egli è presente ovunque. Sarvatah pâ²ipâda¼ tat sarvatok¹i µiromukham sarvatah µrutimalloke sarvam âv©tya ti¹ºhati Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono tutto, Dio permea l’intero universo. Ovunque guardiate, Dio è presente. Non esiste posto dove Dio non sia. Non esiste forma che non Gli appartenga. L’uomo cerca Dio convinto che sia in qualche posto lontano, ma Dio è di fronte a voi, dietro e accanto a voi. Tutti sono Incarnazioni di Dio; tuttavia voi non considerate incarnazioni divine le persone che sono intorno a voi. Vi soffermate sulla loro forma e le considerate soltanto “esseri umani”. DIMENTICATE LA FORMA, E SIATE FERMAMENTE CONVINTI CHE TUTTO CIÒ CHE VEDETE È SOLO

DIO. È solo Lui che provvede al nostro sostentamento. Quindi, qualunque lavoro intraprendiate, consideratelo un lavoro di Dio e dedicatelo a Lui. Se compite le vostre azioni come offerta a Dio, diverrete puri e Mother Sai maggio - giugno 2007

sacri. Dio non è in qualche posto in un angolo lontano. Voi siete Dio. Voi siete la società. Voi siete il mondo. Voi siete il cielo. Voi siete la terra. Voi siete le stelle. Voi siete tutto. Quindi, sviluppate la consapevolezza di essere tutto. Finché usate nomi e forme, sarete sempre immersi nella dualità, ma, se andate al di là dei nomi e delle forme, troverete Unità ovunque. Tutti voi siete Incarnazioni dell’Âtma. Se questo è vero, perché mai dovreste cercare l’Âtma in qualche altro posto? Che cosa significa Âtma? Âtma indica la Coscienza: Essa pervade ogni cosa. Fintantoché nel corpo c’è Coscienza, esso sarà nutrito e protetto. Quando la Coscienza abbandona il corpo, questo perde ogni suo valore. Sviluppare purezza e bontà Supponete che un ragazzo e una ragazza decidano di sposarsi. Dopo il matrimonio, la ragazza si riferirà all’uomo come “suo marito”; analogamente, il ragazzo si riferirà alla donna come “sua moglie”. Ma per quanto tempo? Solo per un periodo ben determinato di tempo e cioè finché vivranno assieme. Più tardi, quando entrambi saranno morti, l’uno non avrà più alcuna relazione con l’altra. Chi è il marito e chi è la moglie? Tutte queste relazioni sono immaginarie e transitorie. Analoga è la relazione tra madre e figlio. Il figlio si rivolge a quella donna come madre per un certo numero di anni, ma, quando ella lascia il corpo mortale, il figlio si duole del corpo morto della madre, dicendo: “O madre! Tu mi hai lasciato!” Infatti, dov’è andata sua madre? Il corpo fisico al quale si è rivolto come madre per tutti quegli anni, si trova ancora di fronte a lui. Se il corpo morto fosse veramente quello di sua madre, lo conserverebbe in casa sua, non è così? Ma lo farà? Assolutamente no! Egli porta il corpo al luogo della cremazione. Quindi, tutte queste 41

Discorso 02-05-2006 relazioni legate al corpo sono solo illusorie e non reali; sono come nuvole passeggere. Solo l’Âtma è eterno. Qualunque cosa possa accadere al corpo fisico, l’Âtma non è soggetto ad alcun cambiamento. Tutti sono Incarnazioni di Dio. Poiché sbagliamo pensando che Dio sia separato da noi, ci sottoponiamo a molte pratiche spirituali per raggiungerLo. Crediamo che µrava²a¼ (l’ascolto delle Storie di Dio), kîrtana¼ (il canto delle Sue lodi), vi¹²usmara²a¼ (soffermarsi mentalmente sul Signore), pâdasevana¼ (il servizio ai Suoi Piedi di Loto), vandana¼ (l’atteggiamento di rispetto verso tutte le forme di vita), arcana¼ (l’adorazione di Dio nei riti), dâsya¼ (servire tutti indistintamente), sneha¼ (l’amicizia verso Dio), âtmanivedana¼ (la completa resa a Lui) siano le sâdhanâ che dobbiamo realizzare. Ma che cosa vuol dire sâdhanâ? Sâdhanâ = sâ + dhana. La sillaba “sâ” nella parola sâdhanâ implica sâlokya (la percezione del Divino), sâmîpya (la vicinanza del Divino), sârûpya (l’identificazione col Divino) e sâyujya (la fusione nel Divino). Questo è dhana (la ricchezza) che l’uomo deve acquisire e conservare con cura. Tuttavia, l’uomo moderno cerca solo dhana (il denaro) scordando questo “sâ” consistente in sâlokya, sâmîpya, sârûpya e sâyujya. Ogni attività di questo mondo è oggi accentrata su dhana. Facciamo il caso che richiediate a qualcuno di cantare una canzone o di fare qualche lavoro per voi. Egli inizierà immediatamente a mercanteggiare la quantità di denaro che dovrete pagare per quel suo servizio. OGNI ATTIVITÀ DELL’UOMO È OGGI DIVENTATA UN “BUSINESS”, A TAL PUNTO

dotati di un immenso potere divino, ma dovete mantenere salda la vostra mente. Non lasciate che salti da un pensiero all’altro. Se scriverete risposte esatte ai vostri esami, avrete buoni voti. Se la vostra mente sarà positiva, avrete risultati positivi; ma se nella vostra mente ci sono pensieri negativi, anche i risultati saranno negativi. Come prima cosa, comprenderete la natura della vostra mente. POTRETE CAPIRE I SEGRETI DELLA VITA UMANA SOLO DOPO AVER COMPRESO LA VOSTRA MENTE. Siate buoni, fate del bene, vedete il bene: allora ogni cosa volgerà al meglio nella vostra vita. Siate sempre buoni e percorrete il giusto cammino. Non seguite strade sbagliate, imitando gli altri. Seguite la vostra coscienza. Se il vostro cuore è puro, ogni cosa diverrà pura e sacra.

CHE QUESTO AVVIENE ANCHE NEL CAMPO DELLA

PERICOLO SE LI SUPERERÀ A CAUSA DEL SUO

SPIRITUALITÀ.

EGO.

Non è necessario acquistare Dio pagandolo con del denaro, visto che non potete acquistare voi stessi, che siete Dio. Voi stessi siete il Principio Divino. Siete 42

Tenere i desideri sotto controllo Incarnazioni del Divino Âtma! C’è un limite a tutto in questo mondo. Non c’è nulla che non abbia un limite. Infatti, il mondo è una società a responsabilità limitata. Che cosa succede a questo tipo di società quando vengono superati i limiti? Quindi, ognuno dovrebbe sempre mantenersi entro i propri limiti. Quando un medico prescrive una particolare medicina a un paziente, ne indica anche il dosaggio. Se il paziente prende la medicina senza fare attenzione al dosaggio e supera il limite, potrebbe contrarre qualcosa di peggio della malattia stessa. Analogamente, Dio ha posto dei limiti a ogni individuo. L’UOMO MODERNO, PERÒ, HA DESIDERI ILLIMITATI. È NECESSARIO CHE MANTENGA I PROPRI DESIDERI ENTRO OPPORTUNI LIMITI.

SARÀ IN

GRANDE

Sia che si tratti di un individuo, della società o del mondo, tutti dovrebbero restare nei limiti prescritti. L’uomo nasce con molte relazioni, come Mother Sai maggio - giugno 2007

Discorso 02-05-2006 padre, madre, parenti e amici. Tutte queste relazioni sono legate al mondo materiale. Quando si sposa avrà una moglie, poi nasceranno dei figli, poi i nipoti. Cosi le relazioni crescono senza limiti. A mano a mano che crescono le relazioni, crescono senza limiti anche i desideri. L’uomo sarà felice se ridurrà i propri desideri. Meno bagaglio, maggior comfort. Riducete il vostro bagaglio. Sviluppate coraggio e fiducia. Queste non sono qualità che potete prendere in prestito dagli altri. Voi stessi dovrete svilupparle con pazienza e perseveranza. Incarnazioni dell’Amore! Santificate la vostra vita sviluppando il controllo dei sensi. È SOLO PERCHÉ LA GENTE NON HA IL CONTROLLO SUI PROPRI SENSI E NESSUN LIMITE AI DESIDERI CHE NEL MONDO C’È TANTA IRREQUIETEZZA E AGITAZIONE. LE PERSONE VAGANO LIBERAMENTE NELLA SOCIETÀ COME FOSSERO ANIMALI.

Non dovreste diventare animali. Quando qualche cattivo pensiero nasce in voi, dovreste ricordare a voi stessi che siete un essere umano e non un animale. La collera è una qualità animale. Quando gli animali si arrabbiano combattono l’uno contro l’altro. Sfortunatamente, oggi, anche gli esseri umani combattono l’uno contro l’altro come fossero animali. SI POTREBBE QUASI DIRE CHE OGGI GLI ANIMALI SONO MIGLIORI DEGLI UOMINI. GLI ANIMALI HANNO SEMPRE UNA STAGIONE E UNA RAGIONE, MENTE L’UOMO NON HA NÉ STAGIONI NÉ RAGIONI. QUINDI, L’UOMO MODERNO SI STA COMPORTANDO PEGGIO DEGLI ANIMALI. Essendo esseri umani dovreste coltivare qualità umane. Infatti un essere umano non dovrebbe mai cadere vittima dell’ira! Anche se questo dovesse accadere, dovreste sempre provare a riacquistare calma e quiete. Non perdete mai la vostra serenità. Se la coltiverete, non sarete mai agitati e irrequieti. La Pace (Peace) è in voi, non la si può

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trovare fuori. Fuori ci sono solo i pezzi (pieces). Analogamente, la felicità non è all’esterno. Molte persone arrivano da Swami e Lo pregano: “Swami, voglio la pace della mente.” Io dico loro che devono cercare la pace dentro se stessi. Io sono sempre pieno di Pace e Beatitudine. Qual è oggi il motivo della perdita della pace? I desideri sono alla radice di ogni inquietudine. Dove ci sono desideri, la pace scompare. Pertanto, riducete il bagaglio dei vostri desideri: allora, nella vita, avrete un minor carico. Non permettere alle cattive qualità di entrare nel proprio cuore Incarnazioni dell’Amore! Tutti voi sapete che l’uomo deve seguire la strada della Verità. Egli non dovrebbe mai intraprendere la strada della menzogna quali che siano le circostanze. QUALUNQUE COSA ACCADA NELLA VITA, PENSATE SEMPRE CHE CIÒ CHE È AVVENUTO È UN BENE PER VOI. PERFINO QUANDO QUALCUNO VI CRITICA, DOVRESTE PENSARE CHE È UN BENE PER VOI. SE CONSIDERATE BUONA OGNI COSA, ALLORA TUTTO DIVERRÀ BUONO. Dio non è qualcosa di estraneo: Egli è dentro di voi. Analogamente, Satya, Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ non sono fuori; sono dentro di voi. Quando vi arrabbiate perdete la vostra pace. Pertanto dovreste sempre essere in pace e beati. Essendo esseri umani, dovreste avere qualità umane. Un vero essere umano è colui che è soffuso di Satya, Dharma, ›ânti e Prema. Quando svilupperete queste qualità umane, sentirete la Pace in ogni momento, e allora avrete sempre un sorriso sul volto. Ma se la vostra mente è turbata non potrete trovarla. Voi non siete semplicemente esseri umani. C’è la Divinità immanente in voi: realizzate questa Verità. Fintantoché considererete voi stessi dei semplici esseri umani, non

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Discorso 02-05-2006 potrete sfuggire all’inquietudine. I cambiamenti avvengono in voi a causa del cibo e della condotta. Alcune volte certe qualità cattive, come la collera e la gelosia, possono nascere in voi. Non dovreste però mai lasciare troppo spazio a queste cattive qualità. Supponete di costruire una casa e di sistemarvi alcune porte. Solo perché ci avete messo delle porte permetterete forse a ogni sorta di insetti e animali come asini, maiali, serpenti e scorpioni, di entrare nella vostra casa? Assolutamente no! Anche se questi dovessero provare a entrare, chiudereste immediatamente le porte. Analogamente, il controllo è la porta del vostro cuore. Se chiuderete la porta del cuore alle cattive qualità, esse non potranno entrarvi. NON DOVRESTE MAI ARRABBIARVI CON NESSUNO, NÉ CRITICARE O DANNEGGIARE QUALCUNO. SE, PER QUALCHE RAGIONE, NASCE UNA QUALCHE CIRCOSTANZA FAVOREVOLE A CIÒ, CONTROLLATEVI. QUANDO LA COLLERA VI SOVRASTA, CANCELLATELA IMMEDIATAMENTE CONSIDERANDOLA IL VOSTRO NEMICO. Si dice che l’ira è il vostro nemico, la pazienza lo scudo che vi protegge, la felicità il vostro paradiso. Riempite il vostro cuore d’Amore e Compassione. Se avete il cuore ricolmo d’Amore, vedrete Dio ovunque. Senza Amore, vedrete solo il diavolo. Quando avrete acquisito la salda fede che Dio è in voi, che voi siete Dio e che il vostro corpo altro non è che il tempio di Dio, non ci sarà

più motivo che ira, gelosia, orgoglio ecc. possano disturbarvi. Quindi, bangaru (tesori), sviluppate Amore e Compassione. Dio è il vostro unico rifugio ovunque siate, nella foresta, nel cielo, in una città o in un villaggio, sulla cima di una montagna o al centro del profondo oceano. La Verità è immutabile indipendentemente dal momento e dal luogo. Dovunque siate, la Verità è Verità, l’Amore è Amore! Se vivrete nell’Amore, la Verità diverrà automaticamente parte di voi e viceversa. Siete tutti figli dell’Amore, ma, sfortunatamente, non appena crescete, l’Amore in voi comincia gradualmente a declinare e l’odio e la gelosia ad aumentare. La gelosia è veramente una pessima qualità; provocherà danno non solo agli altri, ma anche a voi. Quindi, non date mai spazio a simili pessime qualità. Fate di tutto per coltivare le buone qualità come l’Amore e la Verità: solo allora potrete sperimentare una pace senza fine. (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Muditâ Manase Kaho Râma Râma Râm… “). Brindavan (Whitefield), 2 maggio 2006, Sai Ramesh Krishan Hall (Tratto da: www.sssbpt.org)

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Fede & Scienza

Il dottor G. Venkataraman ha fatto una prestigiosa carriera nel servizio pubblico e nella ricerca; è Vicerettore dello ›rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha servito nel Bhabha Atomic Research Centre a Mumbai e nell’Indira Gandhi Atomic Research Centre a Kalpakkam, è il Direttore Fondatore dell’ANURAG, che è una branca del Defence Research and Development Organization, e ha ricevuto i seguenti riconoscimenti dal Governo indiano: Sir C.V.Raman Centenary Award, Indira Gandhi Award e Padma ›ri Award. Egli ha scritto vari libri, tra cui “Journey into Light: Life and Science of C. V. Raman”e attualmente insegna presso l’Istituto, oltre a dirigere il Praµanti Digital Studio e Radio Sai.

Le 4 M Man (uomo), Money (denaro), Myth (mito), Morality (moralità) Professor G. Venkataraman (Prima Parte)

Introduzione Questo articolo è un rimaneggiamento del discorso che io ho tenuto nel 2004 durante una conferenza di economisti organizzata dal Dipartimento di Economia dell’Istituto di Swami. Io non sono un economista ma, dato che molte attività e commerci dipendono notevolmente dalla scienza ed essendo io uno scienziato, sono stato invitato a illustrare il mio punto di vista in materia. Non mi accade di frequente di rivolgermi a un uditorio così specializzato, per cui ho pensato di provocare i pa²¬it dell’economia con alcune idee non conformiste, usando la scienza e la tecnologia solo come pretesto. Ho preso ad argomento principale il fatto che l’uomo, che va in cerca di ricchezze con avidità, perde ben presto la discriminazione e comincia a imbottirsi di ogni tipo di teoria con il risultato di abbandonare quasi completamente gli scrupoli; questo lo porta al disastro. In altre parole, il mio punto è che nessuno, neanche gli economisti, possono permettersi di ignorare la moralità. Alcuni esempi di come la scienza abbia influenzato la tecnologia Le attività economiche, industriali e commerciali moderne dipendono molto dalla scienza e dalla tecnologia. La relazione è complessa e in qualche modo delicata; cominciamo quindi cercando di comprendere questa connessione almeno a grandi linee. A un’estremità abbiamo ciò che è comunemente chiamato ricerca di base. Qui, stimolati dalla curiosità intellettuale, gli scienziati esplorano e investigano i vari aspetti della natura per puro piacere di conoscenza. Non c’è altro motivo eccetto forse quello di diventare famosi, ma anche questo è secondario; il punto di partenza è un irresistibile desiderio interiore di conoscere. Non di rado però le scoperte che ne derivano hanno un impatto enorme sull’umanità. Vediamo degli esempi. Primo: nella prima metà del XIX secolo molta gente come Faraday, Ampère e Oersted, per nominarne alcuni, fecero scoperte importanti sull’elettricità e il magnetismo. Pochi decenni dopo, James Clerk Maxwell, in Inghilterra, riassunse il tutto in quattro equazio-

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ni fondamentali conosciute come Equazioni di Maxwell. Lo studio di queste è oggi una tappa obbligata per gli studenti di fisica di tutto il mondo; esse sono così importanti che Richard Feynman, uno dei più grandi geni della fisica, ha detto una volta che tra mille anni la guerra civile americana sarà dimenticata, ma non le equazioni di Maxwell ad essa contemporanee. Nel momento in cui egli le formulò, nessuno poteva immaginare l’impatto che avrebbero avuto sull’umanità: è ad esse che dobbiamo i generatori elettrici, i motori, il telegrafo, il telefono, la radio, la televisione ecc. Nonostante questo e altri esempi simili, fino alla metà del XX secolo, ben pochi compresero l’influenza che la scienza esercita sulla tecnologia; la scienza veniva considerata una cosa da sognatori, ma gli inventori intelligenti come, ad esempio, Edison e Alexander Graham Bell, videro con chiarezza come essa potesse essere utilizzata a scopi pratici. Si racconta la storia di uno scienziato inglese che illustrò una delle sue scoperte al British PM (credo fosse Gladstone) e si sentì chiedere: “Qual è l’utilità di questa scoperta?”, al che egli rispose: “Signore, un giorno potrete tassarla!” Questa storia riassume gran parte della relazione tra scienza e società. Secondo: durante la terza decade del XX secolo, i fisici cominciarono ad applicare i quantum della meccanica appena scoperti alla teoria dei solidi. Questo lavoro fu interrotto durante la seconda guerra mondiale, ma, alla sua fine, tre scienziati americani, Shockley, Bardeen e Brittain, che lavoravano nei famosi laboratori Bell, stavano studiando la capacità del germanio di trasportare corrente. Essi costruirono un congegno, chiamato transistor, che era della grandezza di un sassolino, poco più di una curiosità, ma, in accordo con la politica del laboratorio, esso fu brevettato. Grazie a ciò l’azienda ottenne un guadagno immenso e gli scienziati vinsero il Premio Nobel. Credereste che l’Intel Pentium chip, che anche i bambini di scuola ora conoscono, sia fatto con diverse decine di milioni di transistor? Il transistor ha fatto, per la comunicazione e le tecnologie dei computer, mille volte più di quanto le macchine a vapore abbiano fatto per i trasporti nel XVIII secolo. Terzo: nel 1939, Otto Hahn e Lise Meitner scoprirono in Germania un fenomeno chiamato fissione nucleare. Questa fu una scoperta scientifica molto interessante e nessuno sapeva che avrebbe cambiato l’umanità per sempre portando la bomba e l’energia atomiche. La corsa all’oro nel dopoguerra Fino alla fine della seconda guerra mondiale, la società ammirava gli scienziati che vincevano il Premio Nobel, ma non faceva molta attenzione alle loro scoperte; la guerra cambiò tutto questo. L’America intera, e le sue istituzioni militari e politiche in particolare, compresero subito tre fatti: 1) La scienza può essere usata a scopi militari, politici ed economici. 2) La scienza è troppo importante per essere lasciata agli scienziati; la società deve avere una politica scientifica e finanziare la ricerca. 3) La scienza può essere fonte di grandi fortune e denaro che si possono usare come esca per gli scienziati. Dall’oggi al domani gli scienziati persero la loro innocenza e divennero strumenti nelle mani di coloro che avevano denaro da buttare. Come un noto fisico, di nome Freeman Dyson, si è una volta lamentato, “Noi abbiamo venduto l’anima al diavolo!” Il più 46

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spettacolare esempio di questo si è visto in America nel dopoguerra in cui, abbagliati dalla potenza della bomba atomica, la Commissione per l’Energia Atomica, il Dipartimento della Difesa, l’esercito, la marina e l’aviazione cominciarono a coprire gli scienziati di denaro per la ricerca cercando, ognuno per suo conto, di farli lavorare per loro. I ricercatori potevano lavorare su qualunque cosa preferissero e, grazie alla Guerra Fredda, potevano ottenere qualunque finanziamento. Se questo non bastasse, la corsa allo spazio portò ancora più denaro. Era come una corsa all’oro che attrasse migliaia di scienziati da ogni dove, inclusa l’India. La ricerca oggi e le sue relazioni con il mondo imprenditoriale I giorni fantastici della Guerra Fredda sono finiti e il denaro per la ricerca di base sta ultimamente scarseggiando, anche se in alcuni campi della ricerca applicata giungono ancora grossi investimenti. Vi sono altre differenze importanti. All’inizio, anche in America i finanziamenti provenivano pressoché interamente dal governo, mentre ora alcune delle grandi compagnie sono entrate in scena; esse investono quasi esclusivamente nella ricerca mirata che possa produrre ritorni per gli azionisti e questo ha alterato drammaticamente l’aspetto e la cultura della scienza in modo tale che molte scoperte della ricerca di base vengono brevettate, specialmente nel campo della biologia molecolare, cosa impensabile cinquant’anni fa. All’inizio del diciannovesimo secolo, Sir J.C.Bose fondò il “Bose Institute” a Calcutta e dichiarò con orgoglio che le scoperte fatte lì sarebbero state liberamente divise con tutta l’umanità. Ben pochi oggi direbbero questo; appena possibile, le scoperte vengono brevettate. Le università americane insistono affinché lo si faccia puntando al ritorno economico, anche se gli scienziati che ne sono gli autori non sono di quell’idea. La regola sembra essere: se potete avere un’esclusiva, non indugiate! Questo è un piccolo panorama del modo in cui la scienza influenza la società. In breve, negli ultimi due secoli, abbiamo visto l’impatto della macchina a vapore sui trasporti e sull’industria tessile, dell’elettricità in vari campi che vanno dai consumi domestici alle comunicazioni e ai trasporti, del motore a combustione interna su tutte le forme di trasporto, sia di superficie sia marittimo o aereo, del nucleare sulla produzione di energia e sugli armamenti, dell’elettronica solid state su tutto. La Francia produce l’ottanta per cento della propria energia con l’atomo. Ora le biotecnologie stanno velocemente venendo alla ribalta. La produzione di massa e il suo impatto Dopo questa visione panoramica, devo attrarre la vostra attenzione su alcuni importanti aspetti culturali della forza d’urto che scienza e tecnologia hanno avuto sulla società. L’automobile ne costituisce l’esempio classico: essa fu inventata in Europa verso la fine del XIX secolo. In quel tempo ne furono sviluppate varie versioni e gli imprenditori costruirono alcune centinaia di copie di ogni modello. Sostanzialmente si trattava di una curiosità per i ricchi. Molti in America seguirono l’esempio e uno di questi fu Henry Ford, il quale costruì officine, assunse meccanici e macchinisti e sfornò automobili a centinaia. Non soddisfatto, volle costruire automobili a centinaia di migliaia abbassandone il prezzo, in modo che l’Americano medio ne potesse facilmente comprare una. Con Mother Sai maggio - giugno 2007

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inventiva tipicamente americana, egli concepì un’idea completamente nuova che non aveva niente a che fare con la scienza e la tecnologia; si trattava piuttosto di una innovazione azzardata, mossa esclusivamente dal desiderio di guadagnare un mucchio di denaro. Ford capì che la quantità viene soltanto dalla produzione di massa e per questo inventò la linea di montaggio che, dall’oggi al domani, cambiò drasticamente l’industria automobilistica. Quando le auto furono prodotte a milioni invece che a centinaia, il costo scese naturalmente e avvenne la rivoluzione dell’automobile. Essa ebbe un’incredibile risonanza oltre oceano. Prima vi fu un’ondata di immigranti che si riversarono in America cercando il lavoro che era ora disponibile per decine di migliaia di loro; inoltre la produzione con la catena di montaggio significò che non era necessario essere esperti: bastava che la persona sapesse fare bene sempre un solo tipo di lavoro. Questo comportava minore addestramento, minore perizia ecc. e anche minor salario. Inoltre più automobili significava più persone di servizio, più impieghi e maggiore produzione di ricchezza. Ci fu anche il boom del turismo, dell’industria del petrolio, della costruzione di autostrade, di alberghi, di motel ecc. Ford cambiò veramente il modo di vivere degli Americani. Egli incontrò presto un’agguerrita concorrenza proprio nel suo campo; il suo concorrente, General Motors, disse: “Produrre lo stesso modello anno dopo anno non ha significato; perché non introdurre una moda e continuare a cambiare i modelli ogni anno adescando la gente a comprarne sempre uno nuovo?” Così nacque il concetto della “obsolescenza pianificata” che è ora diventata un’arte raffinata. La storia non finisce qui, perché, dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel lontano Giappone che stava tentando di risollevarsi dalle rovine, l’uomo che dirigeva una piccola industria, di nome Toyota, si chiese: “Come si possono ridurre ulteriormente i costi e rendere l’auto più allettante?” e propose una sua splendida innovazione dicendo: “I costi si possono ridurre usando dei robot e uno stretto controllo dell’inventario (il metodo del “giusto in tempo”). Inoltre voglio fare dell’affidabilità una pietra angolare; la gente sicuramente apprezzerà l’affidabilità. Poi, perché fare soltanto automobili grandi? Perché non farne anche di più piccole?” Gli Americani risero, ma tutti sappiamo come andò a finire specialmente dopo la prima crisi del petrolio nei primi anni settanta. Sto dicendo tutto questo per evidenziare il fatto che l’introduzione della produzione di massa fu una grande rivoluzione. Si comprese ben presto che questa tecnica poteva essere applicata oltre oceano a qualunque tipo di produzione, dall’abbigliamento all’industria della carne. In seguito, gli industriali compresero che la produzione di massa da sola non bastava: non serve produrre beni in quantità se non ci sono compratori. Le masse dovevano essere costantemente spinte a comperare ogni sorta di cose, incluse quelle di cui non avevano alcun bisogno, ed è così che la vendita divenne un’arte in sé. Oggi il semplice marketing è divenuto qualcosa di molto più sofisticato, ma di questo parleremo dopo. (continua) (Tradotto dal testo pubblicato da: www.radiosai.org - Gruppo Heart2Heart)

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Siamo lieti d’informarvi che la nostra collezione si arricchirà di un nuovo testo dal titolo “Srî Sathya Sai Gîtâ -Tutto sulla Spiritualità in Domande e Risposte”.

Occhio al Libro

Il nuovo libro è stato presentato in occasione dei Giochi Europei Sai 2007, che si sono tenuti presso la “Mother Sai” di Varallo Pombia il 28 e 29 Aprile 2007. Edito nella versione originale dalla “Srî Sathya Sai Books & Publications Trust” di Praµânti Nilayam (India), è un bellissimo documento nel quale troverete, in forma di Domande e Risposte, quanto Bhagavân Srî Sathya Sai Baba ha affermato sulla Spiritualità nei Suoi Discorsi . Il libro è disponibile al costo di Euro 11,00 - scontato del 30% (Euro 7,70) più contributo spese di spedizione. Chi fosse interessato può contattare per fax o per e-mail la “Sathya Sai Books and Publications of Italy” a uno dei seguenti indirizzi: “Sathya Sai Books and Publications of Italy” – “Mother Sai Publications” - magazzino e sede operativa: Viale Umbria n. 19 20093 Cologno Monzese (MI) - Italia Tel: 0039-02-26708288 - Fax: 0039-02-25118399 (Sito Web: www.mothersaipublications.it - e-mail: [email protected])

Mother Sai maggio - giugno 2007

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CONSIGLIO CENTRALE SATHYA SAI D’ITALIA Segreteria Nazionale: Via Della Pace, 1 - 28040 VARALLO POMBIA (NO) Tel.(334) 75 74 107 - e-mail: [email protected] Sito Web: www.sathyasai.it INDIRIZZI DEI CENTRI SSSB AOSTA - GRESSAN Loc. La Roche, 8 Tel. (0165) 42233 [email protected] APRILIA (LT) V. Riserva Nuova, 62 Tel. (06) 9268454 [email protected] ASTI V. M. Giusta, 24 Tel. (0141) 410127 Fax (0141) 430575 BERGAMO V. Privata Lorenzi, 5 Tel. (035) 533110 [email protected] BOLOGNA Strada Maggiore, 37 Tel. (051) 268662 [email protected] BRESCIA V. Michelangelo, 110 Tel. (030) 2306501 CATANIA V. San Giacomo, 10 Tel. (095) 7805622 [email protected] CISTERNINO (BR) C.da Restano, 57 Tel. (080) 4449727 [email protected] COSSATO (BI) V. Martiri della Libertà, 531 tel. (015) 562975 [email protected] FAENZA (RA) V. Renaccio, 1/5 Tel. (0546) 29731 [email protected] LATINA V. Toscana, 3 Tel. (0773) 621038 [email protected] LECCE V. Calore, 5 - Villa Elena Tel. (0832) 331129 MESTRE - MARGHERA (VE) V. Fabris, 1 Tel. (041) 5383246 [email protected] MILANO B V. Savona, 7 Tel. (02) 8372841 [email protected] MILANO C V. Rezia, 1 Tel. (02) 89532850 [email protected] MILANO D V. Bolzano, 20 Tel. (02) 26820515 [email protected] MODENA V. delle Staffette Partigiane, 36 Tel. (059) 313124 [email protected] NAPOLI V. Milano, 33 Tel. (339) 2457191 [email protected] NOVARA-VARALLO POMBIA V della Pace, 1 Tel. (0321) [email protected] PADOVA V. Pontevigodarzere, 134 /c Tel. (338) 3036137 [email protected] PARMA A V. Morigi, 3 Tel. (349) 3540560 [email protected] PESARO Strada della Romagna, 181 Tel. (0721) 208490 [email protected] PESCARA V.le Figlia di Iorio, 11 Tel. (339) 5645089 [email protected] QUARTU S.ELENA V. Salieri, 45/47 Tel. (070) 820917 [email protected] ROMA A V. Musolino, 39 Tel. (06) 5819504 ROMA B V. Arno, 49 Tel. (06) 86209659 [email protected] ROMA C-FORMELLO B.go S.Antonio, 3 Tel. (06) 9075187 [email protected] SOLARO (MI) P.zza 5 Giornate, 1 Tel. (02) 96409037 [email protected] TORINO A Strada Ponte Verde, 11/4 Tel. (011) 6602402 [email protected] TORINO B V. Caserta, 23 Tel. (011) 3826788 [email protected] TORINO C V. Principessa Clotilde, 44 Tel. (011) 480886 [email protected] TORINO D V. Broni, 1 Tel. (011) 390130 [email protected] UDINE V. M. Volpe, 456/a Tel. (0432) 480952 [email protected] VENEZIA V. Castello, 3414 Tel. e Fax (041) 5202920 [email protected] VERONA V.1° maggio, 13 - Mozzecane (VR) Tel. (045) 6340815 [email protected]

INDIRIZZI DEI GRUPPI SSSB BADESI (SS) V. Dante, 20 (339) 1578309 BARI V. Amendola, 126 Tel. (080) 5798379 BARLETTA (BA) V. Imbriani, 88 Tel. (0883) 527358 [email protected] CARRARA (MS) V. Matteoni, 39 Tel. (0585) 253857 [email protected] CONEGLIANO - COLLE UMBERTO (TV) V. Cardenzin, 12 (0438)394065 [email protected] FERRARA V. Ghiara, 10 - Tel. 0532 761534 [email protected] FORLÌ V. F.Orsini, 19 gruppo.sai.forlì@sathyasai.it LIVORNO - LORENZANA (PI) V. Colle Alberti, 23 [email protected] MAROSTICA (VI) Viale Vicenza, 2 Tel. 335 5834701 [email protected] MERONE (CO) V. S.G.. Emiliani, 33/A Tel. (031) 990672 [email protected] MONTECATINI TERME P.le Leopoldo, 2 [email protected] POTENZA V. Boldoni, 8 Tel. (329) 7445775 [email protected] SIENA V. Martini, 110 Tel. (0577)281382 - 356795 [email protected]

GRUPPI BHAJAN CASATENOVO (LC) V. san Gaetano,11 Tel. (039) 9297011 Coordinatore: Renato Billo - email: [email protected] ROMA E Coordinatore: Paolo Startari - email: [email protected] TORINO E V. Millio, 53 Tel. (011) 4115083 Coordinatore: Guido Fedele - email: [email protected]

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