Sommario
03 Discorso Divino 22 11 Discorso Divino 19 16 Amore in Azione 20 Discorso Divino 22 26 Insieme 27 Domande & Risposte 28 Discorso Divino 14 . 36 Occhio al Libro 37 Report 44 News
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Fin dalla più tenera età. Sviluppare lo spirito di unità. Gente che ama...
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Il fondamento della vera educazione. La Festa della Donna. Frasi immortali di verità.
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Con un senso di abbandono a Dio. Compleanno-Natale-Capodanno. Il Convegno degli insegnanti....
MOTHER SAI PUBLICATIONS Sathya Sai Books and Publications of Italy Tutti i diritti sono riservati Anno XVIII n.2(108) marzo-aprile 2006 Direttore responsabile: Giorgio Piccaia sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001
Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India. 2
Mother Sai marzo - aprile 2006
Discorso 19-11-2005
Sviluppare lo Spirito di unità Incarnazioni dell’Amore! Essendo il giorno delle donne, oggi molte signore si sono qui riunite per dividere la loro gioia con tutti gli altri. Noi distinguiamo e facciamo differenza tra donna e uomo sulla base di upâdhi (la forma fisica), ma lo stesso principio di Brahman è presente in ambedue. Sarva¼ khalvidam brahma In verità, tutto questo è Brahman. Ognuno aspira a raggiungere la Divinità; molti saggi, profeti e yogî hanno fatto grandi penitenze per avere la visione di Dio. Dov’è Dio? Daiva¼ mânu¹a rûpena Dio si incarna in forma umana. DIO ASSUME FORMA UMANA PER PROTEGGERE L’UMANITÀ; QUESTA È STATA LA MISSIONE DI TUTTI GLI AVATÂR. L’Illimitato talvolta prende forma umana Incarnazioni dell’Amore! Dio trascende nomi, forme e attributi; Egli è infinito e non limitato a una forma particolare. Una volta Nârada e alcuni altri saggi pregarono il Signore Nârâya²a di incarnarsi in forma umana e redimere l’umanità. Il Signore Nârâya²a disse: “Nârada, Brahma akti (l’Energia Divina) è positiva e non è possibile che si incarni sulla terra a meno che non si unisca all’Energia negativa. È soltanto quando il positivo e il negativo si uniscono che la Divinità si manifesta in forma umana.”
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In risposta alle preghiere dei saggi e dei profeti, Dio scende in forma umana; Egli si adopera per il benessere dell’umanità e dona gioia a tutti. L’Avatâr è una manifestazione di Brahma Svarûpa (la vera Natura di Brahma) e di Mânavatva (l’Umanità autentica). Lo stesso principio di Brahman è latente in tutti; bisogna sviluppare la visione interiore per farNe esperienza. εvara sarva bhûtânâm Dio è l’Abitante interiore di tutti gli esseri. IN QUESTA COMMEDIA COSMICA, DIO SOLO È IL REGISTA E ANCHE L’ATTORE; EGLI RECITA TUTTI I RUOLI COME MADRE, PADRE, MARITO, MOGLIE, FIGLIA, FIGLIO ECC. Princìpi inseparabili Qualcuno dice: “Oggi sono stato benedetto con un nipote.” Il nipote è una manifestazione di Brahma; Egli solo assume i vari nomi e forme di questo mondo. Quando Dio si incarna sulla terra, deve assumere la forma di jîva (anima individuale). I princìpi di Daivatva (Divinità) e jîvatva (individuo) sono inseparabili: non si può trovare l’uno senza l’altro. La Divinità non ha forma specifica; solo il jîva ha nome e forma, ma non Deva (Dio). Egli è presente in tutti. IN EFFETTI OGNUNO DI VOI È UNA INCARNAZIONE DI
DIO E ANCHE OGNI COSA CHE TROVATE ALL’INTORNO È UNA MANIFESTAZIONE DI DIO; PERSINO GLI UCCELLINI CHE VEDETE QUI
DIVININON C’È POSTO CHE NON SIA PERMEATO DI DIVINITÀ. Non c’è forma che non sia di-
SONO PERVASI DAL PRINCIPIO DELLA TÀ.
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Discorso 19-11-2005 vina, ma Dio assume una forma particola- condo la Sua Volontà. Sviluppate questa re in seguito ai sentimenti dei Suoi devoti. fede certa. Gli altri sono Dio Dio è celebrato come abda brahmamayî, Carâcaramayî, Jyotirmayî, Vângmayî, Nityânandamayî, Parâtparamayî, Mâyâmayî e rîmayî (Incarnazione del suono, della mobilità e dell’immobilità, della luce, della parola, della beatitudine eterna, della perfezione, dell’illusione e della ricchezza). Pertanto, persino le parole che pronunciamo manifestano la nostra Divinità innata. È Dio che parla attraverso ognuno di voi: dovete avere questa ferma convinzione. SE QUALCUNO VI ACCUSA, PENSATE CHE DIO IN QUELLA FORMA VI STA ACCUSANDO. SE SVILUPPATE UN TALE SPIRITO DI UNITÀ E TOLLERANZA, NON SARETE MAI DISTURBATI DALLA RIPROVAZIONE O DAL BIASIMO E LA VOSTRA MENTE RIMARRÀ IN PACE.
QUALUN-
QUE COSA POSSA ACCADERE, ACCETTATELA
VOLONTÀ DI DIO; ABBIADIO E SOLO DIO CHE AGISCE . Non considerate gli altri esseri umani come semplici individui. Quando parlate con qualcuno, pensate che state parlando con Dio. Se non vedete Dio negli altri, e li trattate semplicemente come vostri simili, favorite qualità malvagie come l’ira, la gelosia, l’odio ecc. Sviluppate lo spirito di unità; solo allora la vostra vita sarà redenta. Quando andate da un’anima nobile e le chiedete un suggerimento, essa vi dirà semplicemente: “Figlio mio caro, conosci te stesso.” Oggi la gente è interessata a conoscere cose che riguardano gli altri e continua a chiedere: “Chi sei tu? Da dove vieni?” Nessuno, però, indaga dentro se stesso circa: “Chi sono io?” Otterrete la risposta corretta soltanto facendo una simile autoindagine. Dio vi ha dato il corpo umano ed è Lui che vi fa parlare, camminare, ridere e anche piangere; tutto accade se-
VOLENTIERI COME
TE FEDE CERTA CHE È
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Il premio al grande cuore di εvarâmmâ In questa occasione dovremmo ricordare Madre εvarâmmâ e gli ideali di cui fu promotrice. Ella fu un esempio di virtù; sempre serena e gioiosa, aveva un’espressione sorridente. Il suo cuore era tenero e dolce perché era pieno d’amore e compassione. Un giorno venne da Me con una richiesta: “Swami, quando i bambini del nostro villaggio soffrono di un qualsiasi disturbo, le loro madri li devono trasportare fino all’ospedale di Bukkapatnam. Vedere le madri addolorate, che portano i loro bambini così lontano, spezza il cuore. Una volta là, non c’è neanche la garanzia che ottengano cure mediche appropriate. Perciò, Ti prego, costruisci un piccolo ospedale nel nostro villaggio.” La rassicurai dicendole che il suo desiderio sarebbe certamente stato esaudito a tempo debito. Solo quando kâla, karma, kâra²a e kartavya (tempo, azione, ragione e dovere) sono favorevoli si può raggiungere il risultato desiderato. Ho costruito un ospedale per suo volere. Un altro giorno, ella venne da Me con un’altra preghiera: “Swami, non sopporto di vedere i bambini che devono andare a piedi sino alla scuola di Bukkapatnam portando un carico di libri; anche Tu, ai Tuoi tempi, sei dovuto andare fin là. Per favore, costruisci una piccola scuola nel nostro villaggio e risparmia loro il disagio di arrancare fin laggiù per i loro studi.” La rasserenai dicendo: “Stai tranquilla, costruirò certamente una scuola nel villaggio”; quindi soddisfeci il suo desiderio. Ella venne poi da Me con un’altra richiesta: “Swami, le persone del nostro villaggio soffrono per mancanza di acqua potabile. Esse devono andare fino al fiume Citrâvatî per procurarsela e anche lì non Mother Sai marzo-aprile 2006
Discorso 19-11-2005 sempre noi troviamo l’acqua, perché esso corrente fosse portata ai villaggi. IN EFFETnon è perenne e l’acqua c’è soltanto nel TI HO REALIZZATO OGNI PICCOLO DESIDERIO periodo delle piogge. Sono molto triste nel CHE ELLA AVEVA ESPRESSO E LA RAGIONE È vedere dei bambini che portano orci pieni CHE I SUOI DESIDERI NON ERANO MAI RIVOLTI d’acqua sulle loro tenere spalle. L’acqua è AL PROPRIO BENEFICIO, MA INVARIABILMENTE il sostegno della vita, per cui, Ti prego, fai ALL’INTERESSE PIÙ VASTO DEI PAESANI. IN scavare un pozzo nel nostro villaggio e sod- QUALSIASI MOMENTO QUALCUNO ESPRIMA UN disfa la sete della gente.” Io le dissi: “I tuoi DESIDERIO VERAMENTE ALTRUISTICO, SWAMI desideri sono molto semplici e Io li LO REALIZZERÀ CERTAMENTE. Quella che una soddisferò certamente in misura conside- volta era una piccola scuola, è stata ora trarevole. Non preoccuparti di queste cose; sformata in una università multidisciplinare farò in modo che la gente del nostro villag- e quello che era un piccolo pozzo è stato gio abbia istruzione e assistenza medica trasformato in un sistema gigantesco di diadeguate.” stribuzione d’acqua. In quei giorni, l’elettriIn ossequio alla Mia promessa feci costru- cità era un privilegio raro per la popolazioire una piccola scuola nel villaggio. Nei ne rurale. I politici che andarono al potere primi tempi, ella temeva che non tutti i bam- non erano né solleciti né efficaci nel dotarbini dei villaggi andassero a scuola. In se- ne la maggior parte dei villaggi, per cui deguito fondai un college e εvarâmmâ era cisi che, senza chiedere la loro assistenza o molto contenta. Gradualmente il college è il loro aiuto, dovevo provvedere a queste diventato un’università. necessità Io Stesso. Quando a Puttaparthi Per cominciare feci costruire un piccolo fu portata l’energia elettrica ci fu una granospedale in cima alla collina. Il dottor de esultanza e questo fu persino causa di Sîtârâmaiah, del distretto del Godâvarî Est, gelosia da parte dei villaggi vicini; allora venne qui a servire nell’ospedale dietro Mio estesi tali servizi anche agli altri villaggi. ordine. Egli era un ardente devoto e servì Queste azioni non erano casuali o estrose, fino al suo ultimo respiro. In quei giorni, ma poste in essere dopo aver accertato i l’intero ospedale era gestito da un medico bisogni dei paesani. Guardate questo grane due infermiere. Ora è stato ottenuto mol- de auditorio: per chi l’ho fatto costruire? to più di quello che εvarâmmâ aveva chie- Non è forse per la comodità di tutti voi? È sto: la costruzione di un Super Speciality detto: Hospital. I suoi semplici desideri spianarono in quei giorni la strada a progetti giParopakâra pu²yâya ganteschi di benessere sociale. pâpâya parapî¬ana¼ Una volta, mentre andavo sulla riva del fiu“Si ottengono meriti aiutando gli altri me Citrâvatî, vidi delle donne del village si commette un’azione peccaminosa gio scavare nella sabbia per riempire d’acdanneggiandoli.” qua i loro recipienti. Più tardi, anche εvarâmmâ Mi parlò delle sofferenze a cui AIUTA SEMPRE, NON FERIRE MAI. le madri di famiglia del villaggio dovevano sottoporsi per procurare l’acqua da bere Quindi, sforzatevi sempre di aiutare tutti. e Mi chiese di fare qualcosa per alleviare le loro difficoltà. Allora feci sì che, da alcune centinaia di chilometri di distanza, l’acqua Mother Sai marzo-aprile 2006
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Discorso 19-11-2005 Quando l’egoismo entra...in politica Prima di tutto acquisite le buone qualità. L’egoismo è male. “Fish” è migliore di Dovete essere utili almeno a qualche per“selfish”. (Gioco di parole che significa sona attorno a voi e i vostri sforzi dovreb“Un pesce è migliore di un egoista”. Esso bero mostrare un elemento di sacrificio. si basa sull’assonanza dei due termini inglesi che, in italiano, viene a mancare Karmanyevâdikâraste mâ assieme alla sottigliezza e all’arguzia phale¹u kadâcana delle due parole combinate – N.d.T.). Voi avete solo diritto all’azione, Sfortunatamente oggi si vedono ovunque ma non ai suoi frutti. persone totalmente egoiste. È difficile tro(Bg. 2.47) vare l’origine del totale egoismo in cui è impregnata la politica odierna, ma le sue Siate attivi nella vita; qualunque lavoro inconseguenze sono la corruzione selvaggia traprendiate, affidatevi alle vostre personali e le tendenze malvagie. Se questo tipo di energie. NON DIPENDETE DAL SOSTEGNO, DALpolitica verrà eliminata, ci sarà gioia ovun- L’ASSISTENZA O DALL’AIUTO DEGLI ALTRI; FATE que. In questo periodo chiunque si mette in AFFIDAMENTO SU VOI STESSI. Se desiderate politica; anche i lustrascarpe e i venditori che la vostra famiglia e i bambini siano ben ambulanti hanno sviluppato aspirazioni educati e in salute, pregate Dio. Dio è prepolitiche. PRIMA DI ENTRARE IN POLITICA BI- sente dovunque guardiate: dalle stelle alle SOGNA COMPRENDERNE IL SIGNIFICATO E GLI colline, dagli insetti agli elefanti, ogni cosa SCOPI EFFETTIVI. ATTUALMENTE, INVECE DI è pervasa dal Brahman. ESSER D’AIUTO ALLA SOCIETÀ, I POLITICI SI IMPEGNANO NEL DANNEGGIARE COLORO CHE Espandere il cuore spirituale per aprire DOVREBBERO SERVIRE; QUELLI CHE SONO AL la mente POTERE SI ASPETTANO CHE OGNUNO LI PREColmate il vostro cuore di sentimenti divini. Dio è conosciuto come H©dayavâsin GHI PER OTTENERE, IN FORMA DI FAVORE, CIÒ CHE IN REALTÀ È SUO DIRITTO. Io vi consi(Residente del cuore). Qui “cuore” non vuol glio quindi di evitare questi politici e di affi- dire “cuore fisico”; un ingrossamento del darvi invece alle vostre forze innate. cuore sarebbe fonte di malattia. Ciò a cui Che genere di pratica è quella di andare di Mi riferisco in questo contesto è il cuore porta in porta elemosinando voti? Se vi spirituale che è presente in ogni individuo. manca la capacità, i vostri sforzi sono de- L’ESPANSIONE DEL CUORE INDUCE APERTURA MENTALE, MENTRE, SE C’È CONTRAZIONE DEL stinati al fallimento. CUORE, AVRETE SOLTANTO SENTIMENTI MEFare affidamento su se stessi con la mente SCHINI; QUINDI, NON DATE MAI SPAZIO A BASSE QUALITÀ. rivolta a Dio Affidatevi alla grazia di Dio: se contate su La nascita umana è altamente sacra; è per Dio, Egli dirigerà le menti delle persone in questo che Dio assume la forma umana. vostro favore. Dio è tutto. La vittoria è as- Quindi, sviluppate purezza di cuore e consicurata solo quando vi affidate totalmente ducete la vostra vita in modo sacro. IL FATalla Sua grazia e qui, di nuovo, le vostre TO CHE IO TENGA UN DISCORSO, O VI COINpreghiere non dovrebbero avere scopi VOLGA NEL CANTO DEI BHAJAN, HA PER SOLO egoistici; l’essere egoisti vi rende pratica- SCOPO L’ESPANSIONE DEL VOSTRO CUORE. Se mente incapaci di aiutare gli altri. partecipate al nâgarasa¼kîrtan, nelle pri14
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Discorso 19-11-2005 me ore del mattino, il vostro cuore traboc- possibile solo quando si ha fede certa nel cherà di beatitudine. Non basta che cantia- fatto che Dio è presente in tutti. Senza la te semplicemente per vostra soddisfazio- presenza della Divinità interiore non si può ne; dovete partecipare al canto comune con vivere: coscienti di questo, vivete sempre tutto il cuore e dividere la vostra gioia con nella consapevolezza di Dio. tutti gli altri. Cantate la Sua gloria a voce Considerate la sofferenza degli altri come spiegata e fate che ognuno beva il nettare vostra e non fate agli altri quello che non del Nome Divino. Vostro scopo dovrebbe vorreste fosse fatto a voi. Considerate essere sempre quello di ottenere l’espan- l’amore come vostro vero e proprio respisione del cuore in ogni impegno; solo allora ro vitale. Crescete in amore, siate di mente l’appellativo di “essere umano” vi si aperta e dividete il vostro amore con tutti. attaglierà. Abbiate mente aperta e dividete Pregate che gli altri non subiscano le vostre stesse sofferenze; fate che ognuno sia la vostra felicità con tutti. Al momento l’egoismo e l’interesse perso- felice e progredisca nella vita. Questo è nale vanno per la maggiore. Le persone non possibile solo quando si sviluppa amore. cercano di purificare il loro cuore; si sforzano invece di nascondere i propri errori e (Baba ha terminato il Discorso con il bhajan: hanno atteggiamenti da esseri eminenti. “Prema Mudita Manase Kaho...”) Esse sono interessate soltanto al benessePraµânti Nilayam, 19 novembre 2005, re della loro famiglia e degli amici. Voi doSai Kulwant Hall, vreste interessarvi anche dei sentimenti e Giornata della donna del benessere degli altri. L’Amore è Dio: vivete nell’Amore. L’amore non dovrebbe (Tratto dalla versione in inglese pubblicata sul essere contaminato dai sentimenti meschisito internet dello rî Sathya Sai Central Trust ni di “io” e “mio”. Tutti dovrebbero vivere di Praµânti Nilayam) in amicizia con spirito di unità; questo è
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Amore in Azione
Gente che ama “L’esperienza più bella per un volontario è capire che Dio non è un concetto, ma un’azione d’Amore. I concetti dividono, l’Amore unisce sopra ogni fede. E Dio-Amore va trasmesso soprattutto come incontro vivo e vivificante. Un amore mediato da gente che ama. L’amore è attinto, rispondendo ad Uno che ama e si dà, innamorandosi. Siamo tutti in missione e tutti, sempre, nel mezzo di tsunami di sofferenze, immersi in tsunami di spirito, tsunami di Dio.” È questa solo una della frasi di Padre Michele Catalano che mi ha accompagnato nell’esperienza di servizio fatta nell’agosto scorso nelle zone colpite dallo tsunami nello rî La¾kâ. Che Dio sia presente e si manifesti in tutte le forme e in tutti gli esseri non è sempre facile da capire, ma risulta invece estremamente semplice rendersene conto quando si sta a contatto con gli ultimi. E questo Padre Michele ce l’ha fatto percepire fin dal primo giorno che l’abbiamo incontrato. Nello rî La¾kâ dal 1949, Padre Catalano, frate gesuita di 81 anni, segue una missione umanitaria (o meglio, come lui lo definisce, un Movimento d’Azione Comunitaria) che ha voluto chiamare ânti nella speranza di portare pace a coloro che vivono ai margini della capitale: Colombo. Quello che colpisce di più quando si incontra Padre Michele è lo spirito con cui opera, il suo sorriso costante e la sua voglia e modo di Amare. Ogni suo discorso è carico di buone intenzioni, di parole di conforto e di speranza, di affetto per gli altri. Entusiasta in ogni cosa che dice. Lui sorride, per darti coraggio ogni volta che parla, con entusiasmo, di quello che fa o che si dovrebbe fare, o di Dio e di come Egli si manifesti nelle persone, dell’Amore che da solo ti insegna come Amare, dell’Amore come scuola dell’Amore, nell’incontro. Accanto a Padre Michele c’è Sujeeva, una ragazza di 28 anni che è col Padre da quando era piccina e che ha cominciato presto a lavorare a stretto contatto con lui. Il suo sorriso sgorga dal cuore, ma quando parla del dolore della sua gente, dei vecchi abbandonati, dei ragazzi drogati e delle donne che allattano senza più latte, lei cambia e i suoi occhi lampeggiano cupi come pozzi neri dove nel fondo si legge una luce di ribellione. Ma Sujeeva è buddista e non si ribella; ella ama per davvero, lei è per ânti, lei è per la Pace. Sujeeva è indispensabile alla struttura, anzi, si può dire che la struttura sono Sujeeva e Padre Michele. Una caratteristica del Movimento è infatti di non essere eccessivamente strutturato, nel senso che, proprio per scelta di Padre Michele, le attività sono parecchio legate all’iniziativa personale di chi ci lavora. E il Padre vuole ottenere con questo proprio un coinvolgimento diretto delle persone. Lui lascia molta autonomia, delega tantissimo, prendendo i frutti che possono venire dal lavoro di ognuno, e questo stile è una conseguenza proprio del suo modo di fare che tende a voler coinvolgere il più possibile tutti in quello che stanno facendo. Nell’atteggiamento di Padre Michele, che lo aiuta nella sua missione, c’è poi anche una grande capacità di accettare con serenità tutto ciò 16
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che gli viene offerto, gioendo di quello che concretamente c’è e gli viene dato senza lasciarsi sconfortare e preoccupare di quanto ancora manca alla meta. ânti opera attraverso vari progetti tra cui: progetti educativi, progetti di assistenza ad anziani, progetti sanitari e di nutrizione, progetti socio-economici per la ricostruzione delle case dopo lo tsunami, progetti di formazione tecnica per i più grandi, attività ricreative, adozioni a distanza, attività religiose quali pellegrinaggi, meditazione, funzioni religiose. Abbiamo avuto modo di seguire principalmente i progetti di ricostruzione delle case e i progetti educativi. Padre Michele ha fatto nascere attorno alla sua missione una serie di scuole per i figli delle famiglie con meno possibilità di studiare. Come ci ha sempre insegnato il nostro Maestro, l’educazione è il primo passo per sollevarsi dalla condizione di indigenza che spesso accompagna, appunto, l’ignoranza. In quelle zone è netta la distinzione tra chi ha una cultura e chi affoga nei dispiaceri sociali e affettivi dell’ignoranza, senza una meta, trascinati a volte anche da droga o alcol. A Colombo esistono molte scuole, ma purtroppo solo i benestanti hanno la possibilità di far studiare i figli nelle scuole migliori; gli altri vanno a scuola, ma spesso i programmi sono quasi inesistenti. Lo scopo principale delle scuole di Padre Michele è, oltre a quello di stare vicino alla gente, quello di insegnare l’inglese ai ragazzini. Questo è infatti uno strumento che può dar loro la possibilità di risollevarsi da una condizione di indigenza per mezzo di un lavoro dignitoso. I risultati disciplinari che però si sono potuti ottenere in tali scuole non sono paragonabili ai livelli di una scuola italiana, ma una cosa che insegnava sempre Padre Michele è di capire e accettare le cose per quello che sono. Capire che quello che si stava dando non era solo l’insegnamento, ma anche l’attenzione verso i bambini, per lui anche più importante dei risultati didattici. Di accettare! Di prendere una realtà e capirla per quella che è. Di prendere noi stessi con i nostri limiti e accettarci, non colpevolizzarci, in riferimento alla situazione che si sta affrontando. Un altro grosso insegnamento nella pratica del lavoro di un volontario. La nostra partecipazione ai progetti educativi è stato il modo attraverso il quale siamo entrati più a stretto contatto con le persone del posto, per stare in comunione con loro. Perché in ogni caso il valore più grande che riesce a vivere e a trasmettere Padre Michele è la comunione. Si vede, semplicemente, che quello che dice in merito alla possibilità di condividere con gli altri e di voler loro bene, il Padre l’ha sperimentato negli anni in cui è stato lì. Un giorno mi ha detto: “Quando insegni, insegna l’affetto”, perché l’idea che egli ha sempre cercato di passarci è stata quella di “sentire” la gente, capirla, starci assieme per farle capire che c’eravamo e che le stavamo vicino, in un’azione d’amore costante. Abbiamo avuto modo, il giorno successivo al nostro arrivo alla missione, di visitare i campi degli sfollati dello tsunami: così questa è stata proprio la prima realtà che abbiamo conosciuto. Noi siamo andati all’inizio in quei luoghi non preparati a fare alcun tipo di attività, e quello che ci è venuto più spontaneo è stato giocare con i bambini. “Quello che ha fatto ânti è stato spargere i propri volontari per i campi dei rifugiati, passando le giornate con loro, ascoltandoli e partecipando alle loro angosce e disagi. Mother Sai marzo-aprile 2006
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Così la gente, quando noi andiamo con il nostro affetto, si riprende e si incoraggia. Siamo diventati gente feriale.” Visitando quelle zone ci si rendeva conto che il posto e le case abbattute e le baracche si presentavano con uno scenario da TG, quasi finto, ma poi ci si accorgeva quanto quelle persone fossero vere, e quanto grandiosi e fieri quegli sguardi negli occhi. Questo è quello che ho visto. Gente che vive in baracche, senza implorare elemosina. Ti guardano semplicemente, e credono nella vita. Ho pensato all’Italia del dopoguerra, spontaneamente, e mi sembrava di vederli i miei nonni a dover ricominciare. Come questa gente, ora. È vero anche che la filosofia orientale nell’occasione del disastro è stata determinante (come ha detto da cristiano anche Padre Michele). È gente con grande capacità di sopportazione; ha una forza che gli occidentali non hanno e neppure capiscono. In un altro posto il disastro avrebbe messo tutti a terra; qui ci sono persone rimaste davvero senza niente che nonostante tutto sorridono. E stando in mezzo a loro si iniziano a dire le prime parole in cingalese. Il problema è poi che, se si inizia a parlare la loro lingua, magari solo chiedendo “come stai”, iniziano con una sfilza di ‘n’ e ‘i’ in quel loro tipico buffo strascichio, sicuri che per te è possibile capirli e parlare con loro. In questi campi, ânti porta aiuti sotto forma di generi alimentari e igienici, medicine e saponi, vestiti e scarpe, quaderni e penne per i ragazzi di scuola. E poi barche e reti per i pescatori, e attrezzi da lavoro, e macchine da cucire per le sarte e i piccoli commercianti, biciclette per i venditori ambulanti e i pescivendoli, strumenti per carpentieri ed elettricisti. Inoltre sono stati aperti dei conti in banca a molte famiglie. Ma, quando andavamo nei campi degli sfollati, Padre Michele diceva: “Costruite uomini e non solo case.” Ci siamo resi conto che quasi 400.000 persone in tutta l’isola e più di 4000 nella sola zona in cui operavamo si sono trovate a vivere senza un tetto. E come in tutti i luoghi in cui il proprio livello d’Amore si innalza, anche lì, durante quell’esperienza, ha funzionato un po’ come quando si è a Puttaparti, quando basta chiedere, perché si presenti la possibilità di realizzare ciò che si è chiesto. Dopo una settimana di permanenza si parlò del fatto che sarebbe stato bello lavorare nei campi a ricostruire case e il giorno dopo Sujeeva ricevette una telefonata in cui le veniva comunicato che avevano dato il via ad un progetto per la costruzione con ânti di 14 case sulla riva. Quelle 14 case sono diventate poi 21, 34, e ora si può pensare anche di poter arrivare a 100. Il resto è molto calore, natura e foresta, e traffico e polvere e sorrisi e aria speziata, e la compagnia di gente di Dio che ogni tanto ci ricordava che: “Non basta lavorare; è indispensabile Amare.” Un volontario del Gruppo Giovani Sai del Triveneto
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Gioia condivisa Sabato 17 e domenica 18 dicembre 2005, il Gruppo sevâ di Carrara, assieme ai ragazzi disabili con i quali da tempo lavora nel laboratorio artistico per loro realizzato e numerosi ragazzi dell’attività giovanile Sai provenienti da varie parti d’Italia, ha organizzato due giorni d’incontro e condivisione dell’atmosfera natalizia con gli anziani della Casa di Riposo “Regina Elena”. Sono stati due giorni veramente speciali; il primo è iniziato con un lauto pranzo vegetariano offerto da chi ci ha ospitati, consumato assieme ai disabili e agli anziani. Poi, nel pomeriggio, in un crescente entusiasmo, è iniziata una gran festa con canti, karaoke, balli e tanta tanta gioia di stare tutti assieme. Il 18 mattina ci siamo ritrovati e, dopo aver bissato il pranzo, abbiamo organizzato una simpatica tombolata con vari premi preparati dal gruppo giovani. È poi arrivato Babbo Natale che, in un clima di grande allegria, ha distribuito graziosi doni con pensieri di Baba a tutti. Da segnalare il momento di commozione quando il direttore della Casa di Riposo, dopo aver ricevuto in dono dal gruppo di Carrara un prezioso Gesù Bambino in gesso, fedele riproduzione di una statuetta del ’700, eseguita da un associato, artista ed esperto ceramista, ha fatto i complimenti a tutti gli animatori ribadendo la sua più completa disponibilità per ogni programma futuro inerente al servizio della nostra Organizzazione. Al termine della festa, ci siamo salutati tutti con profonda felicità e commozione, facendoci la promessa di ritrovarci la prossima estate per organizzare altre belle giornate da trascorrere assieme. (Gruppo Sai di Carrara)
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Discorso 22-11-2005
Il fondamento della vera educazione Cari studenti! Non è Mia intenzione parlare a lungo dell’educazione attuale. In realtà l’educazione ha un solo intento e una sola meta: la Verità. Qualunque cosa si apprenda, al di fuori della Verità, non può essere interpretata come vera educazione, ma soltanto come educazione profana. Oggi nel mondo ci sono molte persone “istruite”, ma qual è il loro impegno? Al giorno d’oggi Io non trovo gente istruita che si impegni nel servizio alla società; ciononostante, le istituzioni educative del mondo licenziano sempre più persone “istruite” di questo tipo. L’educazione che questa gente acquisisce è solamente profana, non spirituale. Come deve essere l’educazione? In realtà, l’educazione spirituale è la sola vera educazione che farà riconoscere l’esistenza di Dio. L’educazione profana permette di garantirsi un impiego e quindi di guadagnarsi da vivere; essa serve al sostentamento della persona in questione e della sua famiglia. Come viene comunemente detto: “Il fine dell’educazione è il carattere.” Se manca il carattere, tutte le altre proprietà sono inutili. SFORTUNATAMENTE, OGGI, LA FORMAZIONE DEL CARATTERE È STATA MESSA IN CODA: È L’ULTIMA DELLE PRIORITÀ. A CHE SERVE PERSEGUIRE UN’EDUCAZIONE CHE NON CONFERISCE CARATTERE ALLA PERSONA? L’educazione moderna può aiutare a ottenere il controllo di uomini e cose, ma fallisce completamente nell’elevazione di se stessi. Tra i propri sentimenti interiori e le azioni esteriori deve esserci unità; l’armonia tra pensiero, parola e azione è della
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massima importanza. L’educazione dovrebbe mettere in condizione di coltivare le buone qualità, il carattere e la devozione. Quando c’è unità tra pensiero, parola e azione, si può acquisire la purezza e realizzare la Divinità. L’EDUCAZIONE MODERNA È TOTALMENTE CENTRATA SULL’EGO; DOVUNQUE GUARDIATE, L’EGOISMO È DILAGANTE. Contrariamente a essa, la vera educazione insegna l’altruismo; la gente che persegue questo tipo di educazione abbandona i propri interessi egoistici e lavora per l’interesse più generale della società. Si dice: Paropakâra pu²yâya pâpâya parapî¬ana¼ “Si ottiene del merito servendo gli altri e si commette un’azione peccaminosa nuocendo loro.” In ogni essere umano e in ogni essere vivente Dovunque guardiate, oggi le persone considerano se la particolare attività che intendono intraprendere le farà guadagnare o meno; in ogni luogo troverete che emergono soltanto gli interessi egoistici. La gente tende a dimenticare che il vero sé è il proprio Âtma (il Sé), il quale è lo stesso Sé presente in ogni individuo ed è Caitanya akti (il Potere della Consapevolezza universale). Caitanya akti è presente in ogni essere umano o, meglio, in ogni essere vivente. È per questo che si dice:
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Discorso 22-11-2005 εvara sarva bhûtânâ¼ egoismo. Al giorno d’oggi, solo le persone “Dio è il Residente interiore di questo tipo sono considerate dei di tutti gli esseri.” “gentlemen” nella società. Tornando al punto ancora una volta, il carattere è l’aspetto Quindi, bisogna abbandonare gli interessi più importante di un essere umano. La Vepersonali e sforzarsi di realizzare l’Âtma rità e la Rettitudine sono le basi del caratteTattva (il Principio Atmico) che è presente re. Come si suol dire: in tutti gli esseri viventi. L’educazione moSatyannâsti paro dharma derna è intrisa di puro egoismo. È soltanto Non c’è Dharma più grande quando si va al di là del proprio interesse dell’aderenza alla Verità. personale che si può acquisire vera educazione e purezza di cuore; è quindi necessa- La dimora della Rettitudine poggia sulle rio trascenderlo e aiutare gli altri con spiri- fondamenta della Verità. Se crolla proprio to di sacrificio. Soltanto allora, e non trami- il fondamento della Verità, non può esserci te la mera istruzione, si può diventare veri Rettitudine, per cui la Verità e la Rettitudiesseri umani ed esser definiti tali. GLI UC- ne sono le due membra più importanti dell’essere umano. Quando la Verità e la RetCELLI, LE BESTIE E GLI ANIMALI NON POSSOtitudine vanno insieme, l’Amore si maniNO REALIZZARE QUESTO SACRO ÂTMA TATTVA E MANIFESTARE ALTRUISMO; SOLO UN ESSERE festa. UMANO PUÒ FARLO PER MEZZO DELLA SÂDHANÂ
(LA PRATICA SPIRITUALE). Un essere umano può acquisire valore solo sviluppando un buon carattere, per cui bisogna sforzarsi di formare e proteggere il proprio carattere ricercando la vera educazione. Il ribaltamento dei valori nella società moderna L’educazione non è fatta per guadagnare una busta paga rigonfia; dopo tutto, che cosa può fare il denaro? In che modo può aiutarci? Forse può aiutarci ad acquisire nome e fama e a costruire sontuosi palazzi provvisti delle comodità moderne, ma, privati del carattere, che ne facciamo di tutte queste comodità? Sfortunatamente oggi il mondo rispetta soltanto gente simile. A Mio modo di vedere, una persona senza carattere non è idonea a esser chiamata “essere umano”; è soltanto un animale. Anche un animale è migliore di un simile essere umano, perché ha una stagione e una ragione, mentre l’uomo non ha né l’una ne l’altra! Dovunque guardiate, oggi trovate soltanto Mother Sai marzo-aprile 2006
In mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace, il valore di tutta la vostra educazione è zero; in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace, la santità di tutti i vostri atti di carità è zero; in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace, l’utilità delle posizioni di potere occupate è zero; in mancanza di Verità, Rettitudine, Amore e Pace, il risultato di tutte le vostre buone azioni è zero. Queste quattro qualità sono le quattro mura portanti che sostengono la dimora del Sanâtana Dharma (la Legge Eterna). Che cos’altro posso ancora spiegare, o uomini dalle nobili qualità? Il paradosso del mondo odierno Senza Verità, Rettitudine e Amore, non può esserci Pace. Spesso incontrate persone che si lamentano: “Io ho tutto nella vita, ma non ho la pace della mente.” Una persona senza pace mentale deve affrontare difficoltà 21
Discorso 22-11-2005 di ogni tipo. Se soltanto uno ha la pace del- Esempi di grandi anime la mente può essere felice nel mondo e non Âdi a¾kara, il più grande esponente della avere difficoltà di alcun genere! Una per- filosofia Advaita, andò una volta a fare un sona simile è una grande anima. Analizzia- viaggio nell’India del Nord allo scopo di mo ora il vero significato della parola vincere una disputa con degli studiosi. Du“mânava” (essere umano): essa indica uno rante il viaggio, incontrò un grande studioche non ha attaccamento al mondo. Solo so di nome Ma²¬ana Miµra; questi aveva una persona di questo tipo può esser chia- una moglie, Ubhaya Bhârati, che era parimata un vero essere umano. Sposare qual- menti versata nelle Scritture oltre a essere cuno, avere figli e costruire una famiglia un’anima realizzata. Fu scelta come arbisono da considerare tutti attaccamenti; l’uo- tro e giudice per decretare chi, fra mo perde la pace a causa degli attacca- a¾karâcârya e Ma²¬ana Miµra, fosse il menti. Oggi si presenta una situazione pa- vincitore della disputa. Era una donna veradossale: l’uomo ha tutto, buon cibo, vita ritiera, adatta a essere giudice. In quanto a confortevole ecc., ma non ha pace menta- verità e obiettività, i giudici dei tempi mole. Perché? Perché ha sviluppato attacca- derni non sono paragonabili a Ubhaya mento agli oggetti di piacere. La pace è qual- Bhârati. Ella credette sempre nell’aforisma cosa che non si può comprare al mercato; “la Verità è Dio” ed era quindi perfettamenessa dipende dal proprio atteggiamento ver- te adatta al compito. La diatriba tra so la vita e il modo di vivere. Quindi biso- a¾karâcârya e Ma²¬ana Miµra cominciò gna sviluppare ekâtma bhâva (il sentimento alla sua presenza; ella seguiva di unità); se questo viene sviluppato, la per- argomentazioni e controargomentazioni sona può andare liberamente in giro per il con totale attenzione. Infine a¾karâcârya mondo senza attaccamento a qualsiasi par- sconfisse lo studioso e fu da lei dichiarato ticolare individuo od oggetto. Quando l’uo- vincitore. In ossequio alle condizioni poste mo perde la sua libertà, diventa schiavo del per la disputa, Ma²¬ana Miµra dovette farsi mondo oggettivo, sviluppa desideri, con- sannyâsin (rinunciante) e Ubhaya Bhârati, cupiscenza ecc. e, dove c’è concupiscenza, come moglie rispettosa, fece lo stesso. Qui l’amore non può esistere. può nascere la questione su che cosa effettivamente significhi farsi sannyâsin: vuol L’esempio della rosa dire abbandonare tutti i desideri. La rosa, che è un simbolo d’amore, inse- Fintantoché uno alimenta dei desideri sarà gna molte buone cose; è un esempio di bel- soltanto un sa¼sârin (capofamiglia), intratlezza che parla silenziosamente nel linguag- terrà relazioni mondane, desidererà primagio dei profumi ed è circondata di spine. In riamente avere un figlio e in seguito una questo esempio, la rosa è paragonabile al- nuora, dei nipoti ecc. Ubhaya Bhârati non l’amore e le spine alla concupiscenza. L’uo- desiderava impigliarsi nella rete di simili mo deve esser capace di cogliere il fiore relazioni mondane, per cui scelse la rinundell’amore senza lasciarsi pungere dalle cia. Un giorno, mentre stava andando verspine della concupiscenza. Solo quando so il Gange con i suoi discepoli per fare un l’uomo sviluppa amore puro, non contami- bagno sacro, vide un sannyâsin che si rinato dal desiderio e dalla concupiscenza, posava al lato della strada con una zucca può esser definito un vero essere umano. vuota sotto la testa; egli la usava come recipiente per l’acqua da bere e quindi la te22
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Discorso 22-11-2005 neva al sicuro. Ubhaya Bhârati vide l’at- Râmâya²a, per esempio, quando Râma e taccamento del sannyâsin alla zucca e com- Lak¹ma²a stavano andando in cerca di Sîtâ, mentò rivolgendosi ai suoi discepoli: quest’ultimo si sentì improvvisamente stan“Guardate! Quest’uomo si definisce un co e disse al Fratello di essere esausto e di sannyâsin, ma è attaccato a una zucca che averne abbastanza di cercare Sîtâ e di votiene al sicuro sotto la testa come un cusci- ler tornare ad Ayodhyâ prima possibile per no.” Il sannyâsin udì il commento, ma non avere una vita più confortevole. Râma gli proferì parola. Mentre ella e i suoi disce- sorrise e disse: “Andiamo avanti; ti spiepoli tornavano dal fiume, l’uomo gettò via gherò tutto più tardi.” Come fece la zucca di fronte a loro per dimostrare che Lak¹ma²a, che aveva prima dichiarato che non era attaccato all’oggetto. Osservando Râma era tutto per lui e non voleva viverGli il gesto, Ubhaya Bhârati rimarcò appro- lontano neanche un momento, a sviluppare priatamente: “Pensavo che in lui ci fosse improvvisamente questo atteggiamento? solo un difetto, abhimâna (l’attaccamen- Come sorse all’improvviso in lui questo into), ma ora vedo che ne ha anche un altro: teresse per le comodità fisiche? Dopo aver aha¼kâra (l’ego). Come può qualcuno con camminato per un po’, essi sedettero sotto abhimâna e aha¼kâra diventare uno un albero e Lak¹ma²a sentì le fitte del penjñânin e un sannyâsin?” Il suo commento timento per il suo comportamento aprì gli occhi al sannyâsin che subito si irriguardoso. Egli comprese il suo errore, prostrò ai suoi piedi e la pregò di insegnar- abbracciò i piedi di Râma e disse: “Râma! gli la vera conoscenza. Perdonami per quanto ho detto; non riesco Le persone oggi fanno finta di aver rinun- a capire come queste qualità demoniache e ciato a tutto. Di fatto, sono loro che questi cattivi pensieri siano entrati dentro bramano i possedimenti materiali. di me. Quale può esserne la ragione?” Râma rifletté per un po’ sull’argomento e spiegò: Le varie influenze sul comportamento “Lak¹ma²a! La zona che abbiamo appena umano attraversato era il covo di ûrpanakhâ; ella Cari studenti! soleva riposare sotto quell’albero, per cui Voi siete tutti impegnati nel conseguire il posto è inquinato da tutte le sue qualità l’educazione, per cui ora dovete avere un demoniache. Le vibrazioni di quelle qualisolo desiderio: brahmacarya (il celibato). tà negative hanno fatto sorgere in te dei Quando venite qui a iscrivervi allo rî cattivi pensieri; appena ti sei allontanato da Sathya Sai Institute of Higher Learning, quel luogo, sei di nuovo tornato te stesso e pregate dicendo: “Swami! Noi non voglia- la tua intima buona natura si è riaffermata.” mo niente; non abbiamo desideri come il QUINDI, ANCHE LA CONNESSIONE CON UN POmatrimonio, la famiglia, la casa ecc. Ti pre- STO PARTICOLARE HA IL SUO EFFETTO SUL COMghiamo di condurci sulla via della libera- PORTAMENTO. È per questo che è chiamato zione”, ma, appena lasciate il portale del- sthânabala (il potere del luogo). l’Istituto, innumerevoli desideri vi attorniano come uno sciame d’api. Potenza delle buone compagnie Il comportamento dell’uomo è influenzato La gente spesso desidera e prega per avere da sthânabala (il potere del luogo), un figlio; ma per quale tipo di figlio prega? bhujabala (il potere del corpo fisico) e Per uno che emuli le nobili qualità dei genidhanabala (il potere della ricchezza). Nel tori. Sfortunatamente, però, oggi non si troMother Sai marzo-aprile 2006
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Discorso 22-11-2005 vano qualità nobili in nessun luogo. I GIO- in biblioteca, invariabilmente di domenica o VANI VANNO SPESSO IN GIRO CON CATTIVE durante le vacanze, a cercare libri nocivi e COMPAGNIE E COLTIVANO CATTIVE TENDENZE; leggerli con grande interesse. Quei libri QUESTO NON È CORRETTO. ESSI DOVREBBEdannosi sono molto eccitanti per le giovani RO SEMPRE FARE AMICIZIA CON PERSONE BUOmenti; così i giovani si rovinano per colpa NE E IMITARE LE LORO CARATTERISTICHE. La delle cattive compagnie. Nessuna forza al grande epica Râmâya²a abbonda di esempi mondo può cambiare questi ragazzi, neandi come frequentare persone buone porti che Dio. A meno che uno non faccia allo sviluppo di nobili qualità. Âdi a¾kara, introspezione circa il proprio comportamennel suo famoso canto Bhaja Govindam, to e si sforzi di trasformarlo, continuerà a descrisse molto pittorescamente come il frequentare cattive compagnie. Il carattesatsa¾ga (stare in compagnia delle perso- re e la condotta sono estremamente imporne buone) conduca, alla fine, alla Libera- tanti; se vi si fa attenzione, si può esser sizione: curi di procedere sulla giusta strada. Ottenere elevati gradi accademici, mirando a Satsa¾gatve nissa¾gatva¼ nissa¾gatve guadagnare un salario e una posizione elenirmohatvam nirmohatve vati, non serve a niente. Quanto dureranniµcalatattvam niµcalatattve no? D’altro canto, è possibile che essi posjîvanmukti sano causare delle difficoltà. “L’essere compagni dei santi stimola il non attaccamento. Quando la durezza è necessaria Con il non attaccamento Attenendosi al detto Yad bhavam tad ci si libera dell’illusione; bhavati, “Com’è il sentimento, così è il risenza l’illusione, sultato”, bisogna coltivare pensieri e sentisi scopre la Realtà costante menti nobili e leggere buoni libri che pore quando si è stabiliti tino una trasformazione del cuore ed elevinella Realtà costante no l’anima. SI TROVANO SPESSO DEI GIOVANI CHE VANNO IN BIBLIOTECA E STUDIANO ATTENsi consegue la Liberazione in vita.” TAMENTE. CHE TIPO DI LIBRI STUDIANO? ESSI Oggi la gente frequenta cattive compagnie LEGGONO LIBRI SCONVENIENTI, CAMUFFATI DA e alla fine si rovina. Questo è l’effetto del UNA BELLA COPERTINA; SE LA TOGLIETE E Kali Yuga, spesso definito Kalaha Yuga APRITE IL LIBRO, (NOTERETE CHE) TUTTO È (l’era della discordia). Per natura, l’uomo SPAZZATURA E FOTO SCONVENIENTI. CON QUEè divino, ma diventa malvagio per colpa di STI STUDENTI BISOGNA ESSERE MOLTO DURI. dussa¾ga (le cattive compagnie). Questa è Non si può dare nessuno per scontato; essi la ragione per cui, nei tempi antichi, i saggi parlano dolcemente come se fossero assoe i profeti si sforzarono costantemente di lutamente ingenui, ma, di nascosto, intracoltivare le nobili qualità tramite il prendono attività malvagie. Diversamente satsa¾ga. O GGI SI TROVA DAPPERTUTTO dagli studenti del sistema gurukula1 dei DELLA LETTERATURA CHE NON VALE NIENTE; tempi antichi, gli studenti del giorno d’oggi DOVUNQUE GUARDIATE TROVERETE PERSONE, indulgono in cattivi comportamenti. A diSPECIALMENTE I GIOVANI, CHE LEGGONO PESspetto dei grandi sforzi che gli insegnanti SIMI LIBRI CHE INQUINANO LA LORO MENTE. fanno per provocare in loro una trasformaAvrete sicuramente visto i giovani andare zione, essi continuano a fare mostra delle 24
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Discorso 22-11-2005 ci a lungo. A volte le loro madri possono loro cattive qualità. Nelle odierne istituzioni dire: “Mio caro! Sei stato un anno intero a educative non sorprende vedere degli stuBrindavan o Puttaparthi e non hai mai avudenti che aggrediscono gli insegnanti. Ci to l’opportunità di mangiare un buon piatto sono studenti che accusano coloro che provsaporito e piccante; ora ti preparerò del cibo vedono al loro effettivo mantenimento e ce che gusterai.” I nostri ragazzi risponderanne sono anche altri che non esitano a colpino: “Madre! Neanche tu dovresti mangiare proprio la mano che serve loro il cibo. re tale cibo rajasico; non fa bene alla saluEssi non si rendono conto del ruolo che svolte.” Com’è il cibo così sono i pensieri; in tal gono gli insegnanti nella loro edificazione modo, quando il cibo e la testa vanno insiemorale. me, la gente dimentica Dio. Quindi, non cambiate le vostre abitudini alimentari: conPer essere studenti modello tinuate a mantenere una dieta satvica, e usate molti ortaggi a foglia verde. È SOLO Quali sono le qualità SE MANTENETE ABITUDINI SPARTANE RIGUARche uno studente dovrebbe avere? DO AL CIBO E AI PENSIERI CHE DIVERRETE INGli studenti dovrebbero perseguire DIVIDUI AMOREVOLI. Voi sapete che la gente un’educazione che sviluppi di fuori nutre grandi aspettative circa gli qualità sacre come il buon carattere, studenti delle Istituzioni Educative rî l’aderenza alla Verità, la Devozione, Sathya Sai. Certi studenti mostrano devola Disciplina e il Dovere. zione e un buon comportamento finché rimangono nei nostri pensionati, ma, quando Solo quegli studenti che coltivano tali qualiescono dai cancelli dell’istituto, diventano tà sono idonei a essere definiti “studenti” in cattivi. Questo non dovrebbe accadere. senso reale. Quelli che agiscono contro Dovunque siate, qui nel pensionato o fuori, questi princìpi non sono studenti, ma studovete continuare a tenere un buon compidi. Non dovete fare amicizia con tali perportamento. Naturalmente Io non ho alcun sone né dire che sono stupidi provocando dubbio sul comportamento dei nostri stule loro ire; nelle vostre relazioni con loro denti; essi sono bravi ragazzi. Mi auguro e siate neutrali. Dovete mantenere le vostre spero sinceramente che i nostri studenti buone qualità che il mondo apprezzerà. continuino a essere buoni e diventino ottimi Amate tutti. In effetti l’Amore è l’aspetto cittadini degni di essere emulati dagli altri. più importante dell’educazione. COLUI CHE Concludo il Mio Discorso benedicendo tutti. INSEGNA IL METODO CON CUI L’UOMO PUÒ COLTIVARE L’AMORE ALTRUISTICO È IL VERO Praµânti Nilayam, 22 novembre 2005, Sai Kulwant Hall, GURU; NATURALMENTE, DI INSEGNANTI SIMILI 24ª Convocazione Annuale CE NE SONO TANTI. IO HO FONDATO LE ISTIdello Srî Sathya Sai Institute TUZIONI EDUCATIVE SATHYA SAI AL SOLO of Higher Learning SCOPO DI ISPIRARE AMORE E INSEGNARE LE BUONE QUALITÀ AGLI STUDENTI. Dire che nella (Tratto dal testo inglese pubblicato sul nostra biblioteca non c’è un solo cattivo lisito internet dello rî Sathya Sai bro non è una esagerazione. I nostri sono Central Trust di Praµânti Nilayam) ottimi studenti; essi non frequentano affat1.Gurukula: il romitaggio di un guru, ove to cattive compagnie. Anche quando vanegli abita con i suoi discepoli, vivendo in no a casa in vacanza, non gradiscono starAmore e Saggezza.
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La Festa della Donna
Insieme
Quando Swami parla delle donne, della loro sincerità, del loro coraggio, della loro compassione e gentilezza, ogni donna è fiera di essere madre, o sorella o figlia e di essere nata appunto……..donna. Dal pensiero del giorno del 19/11/2005 ecco le parole di Sathya Sai Baba: “…..le donne sono le artefici della casa, della nazione e del mondo.” Ma ognuna di queste donne sente nel profondo l’impegno che comportano questi ruoli come patti d’amore e di gioia per essere nata con queste potenziali qualità. L’Organizzazione che porta il nome di Sathya Sai Baba offre continuamente l’occasione per mettere in pratica il valore dell’unità e della condivisione auspicabili fra i devoti di Swami. Queste occasioni possono impegnare nel servizio o in lavori di gruppo che promuovono appunto tale unità e tale accordo tra i partecipanti. Ma ci sono degli appuntamenti particolarmente gioiosi e significativi; uno di questi celebra, ogni anno, la “Festa della Donna”. Quest’anno il Centro Sathya Sai Baba di Modena ha avuto l’onore e il privilegio di ospitare gli altri Centri Italiani per una festa nazionale. La ricorrenza è stata all’insegna della Madre delle Madri, εvarâmmâ. In tale occasione l’atmosfera che si è potuta respirare e quasi toccare è stata di grande armonia e unità tra coloro che si erano radunati per questa ricorrenza. Ogni Centro ha potuto esprimere la propria creatività presentando ai partecipanti il proprio lavoro di gruppo. Ci sono stati momenti di grande commozione e di intensità e nel contempo anche di gioiosa ilarità. Per il Centro di Modena, la preparazione di questo incontro è stata una autentica gioia, che ha accomunato tutti i membri del Centro in un lavoro di grande armonia e cooperazione. Condividere l’offerta del cibo, assieme a tutti i nostri fratelli, è stato un altro momento di autentica serenità. Dobbiamo quindi ringraziare anche e soprattutto coloro che, affrontando disagi per poter raggiungere Modena, ci sono stati vicini con le loro esperienze e il loro affetto. Ma dobbiamo soprattutto ringraziare ancora una volta la nostra Madre Divina Sai per averci donato questa meravigliosa occasione d’amore e unità. (Centro Sathya Sai Baba di Modena)
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Frasi immortali di Verità
Domande & Risposte
D.-Swami! Oltre ai diciotto Purâ²a, ci sono due grandi epiche: il Râmâya²a e il Mahâbhârata. I Purâ²a trattano dei vari appellativi e attributi di Dio in forma storica che costituiscono la maggior parte della mitologia indiana. Essi trasmettono a tutta l’umanità un messaggio universale su tutti gli aspetti della vita. Illustraci gentilmente i princìpi più importanti che vi sono espressi affinché noi li pratichiamo nella nostra vita di tutti i giorni. Baba - Il Saggio Vyâsa, che compose tutti i diciotto Purâ²a, riassunse la loro essenza in due frasi: “Paropakâra pu²yâya” e Pâpâya parapî¬ana¼. Si dice anche “Paropakârârta¼ idam µarîra¼”, che significa che il corpo non è dato solo per mangiare, dormire, bere e morire. Il corpo non ci è stato dato allo scopo di essere egoisti. Dio vi ha benedetti con un corpo per servire gli altri. Dopo tutto, perché mai si dovrebbe essere così attaccati e possessivi nei riguardi di questo corpo? Non è altro che un ammasso di sporca materia fecale orribilmente putrida, di urina e di sangue. Esso è assolutamente temporaneo. E con questo corpo voi volete ottenere risultati eterni? Com’è possibile? Come potete sperimentare la gioia eterna con il corpo? La gioventù se ne va come ghiaccio al sole, come le nuvole, come la nebbia. Il corpo è come una bolla nell’acqua. Esso è destinato al servizio al povero e al bisognoso; vi è stato donato per questo, e non è sicuramente solo per mangiare e bere, perché anche gli uccelli e le bestie, le mosche e gli insetti si procurano da mangiare e da bere. Che cosa c’è di straordinario in voi? È sufficiente che non facciate del male a nessuno. È il più grande aiuto che potete dare. Vyâsa disse che servire gli altri è un merito (pu²yam). Questo significa che non dovete far del male a nessuno né con i pensieri, né con le parole, né con le azioni. Che cos’è allora il peccato (pâpam)? Fare del male agli altri in qualunque modo è un peccato. “Essere utili agli altri” (Paropakâra pu²yâya) ha anche un altro significato: Param significa Dio, Upa vuol dire vicino e Kâra sta per “stare assieme a”. Paropakâra significa “avvicinarsi a Dio”. Quindi, il più grande aiuto che potete dare è quello di portare gli altri vicino a Dio e avvicinarvi a Lui voi stessi. Questo è possibile attraverso i buoni pensieri e le buone azioni. Anche la seconda affermazione “fare del male agli altri è un peccato” (pâpâya parapî¬ana¼) ha un altro significato: Param=Dio, e Pî¬a=Dio, Uno visto come molti. La conclusione e la sostanza della frase è che pensare all’Uno, a Dio, come fosse molti è peccato. Significa pensare alla pluralità o molteplicità della Divinità. C’è un solo spirito/anima o Âtma in tutti, ma, se lo dividete in frammenti e sperimentate la diversità, fate peccato. Io dico molto spesso ai miei studenti che l’essenza di tutte e diciotto le epiche è “Siate sempre di aiuto, non fate mai del male a nessuno” (Paropakâra pu²yâya, pâpâya parapî¬ana¼). Praticare questi due precetti, nella vita di tutti i giorni, è sufficiente per ottenere la liberazione. (Tratto da Satyopani¹ad 20)
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Discorso 14-01-2006
Celebrazioni del Makara Sa¾krânti (cronaca della festività)
Makara Sa¾krânti è per gli Indiani una delle festività più importanti e riveste un profondo significato fisico e spirituale. Nello stato meridionale del Tamil Nadu essa è celebrata anche come Pongal”. In questa occasione i contadini festeggiano il buon raccolto ed esprimono la loro gratitudine al Sole, alla Terra e al bestiame per i loro doni generosi. Sa¾krânti segna la fine dell’inverno grigio e noioso e l’inizio della primavera, piena di gioia e di colori, assieme al movimento del Sole verso nord, chiamato Uttarâya²a, e al suo passaggio in Capricorno o Makara. Il Sole rappresenta l’illuminazione, per cui questo evento è atteso anche dalle persone spirituali in quanto è simbolo dell’intelletto che viene indirizzato verso il raggiungimento di scopi più elevati e della meta dell’unione con il Divino. Nel grande poema epico Mahâbhârata si racconta che Bhî¹mâcarya, il grande re dei PⲬava e dei Kaurava, sia rimasto disteso per giorni su di un letto di frecce aspettando questo santo giorno per lasciare le sue spoglie mortali e raggiungere i mondi più elevati. A Praµânti Nilayam, questa occasione sacra e piena di gioia coincide con la cerimonia di commiato e la distribuzione dei premi dell’“Incontro Annuale di Sport e Cultura” delle istituzioni educative di Bhagavân. Baba è arrivato nella Sai Kulwant Hall alle 9,50 del 14 gennaio in processione con i capitani e vicecapitani dei campus maschili assieme alle bande di ottoni delle università di Anantapur e Praµânti Nilayam. Appena Baba si è seduto sul palco, gli insegnanti di educazione fisica di tutti i campus Lo hanno salutato con dei bouquet di fiori. Egli ha quindi acceso la lampada cerimoniale dando inizio alla celebrazione. Il vicerettore dell’università, µrî A.V. Gokak, ha pronunciato un breve discorso di introduzione sul significato della festività di Makara Sa¾krânti, evidenziando l’unicità del sistema integrale di educazione offerto dalle istituzioni rî Sathya Sai, in cui viene data pari importanza allo sviluppo di corpo, mente e spirito. Questo incontro è un’occasione per applicare questo metodo integrale, in cui il corpo e la mente degli studenti vengono rinforzati ed essi assorbono molte lezioni di vita preziose e durevoli. Dopo di lui, Baba ha pronunciato il Suo Divino Discorso, e ha poi consegnato i trofei e le coppe. La sessione pomeridiana è iniziata alle 16,15 con il darµan. Il programma prevedeva una commedia degli studenti del college di Brindavan intitolata “Âdi Kavi Vâlmîki” (Vâlmîki, il Primo Poeta). Il Saggio Vâlmîki è il compositore dell’epica sacra Râmâya²a che narra la divina storia del Signore Râma, un’Incarnazione del Signore Vi¹²u; per certo questa storia è affascinante ed esaltante. Anche la storia della vita del Saggio Vâlmîki è stimolante in quanto narra la trasformazione del crudele Ratnâkara, ladro di strada, nel Saggio Vâlmîki tramite il potere del Nome del Signore Râma. Nella prima scena Ratnâkara incontra i sapt⩹i (i sette grandi saggi) in una foresta e ne pretende le ricchezze e proprietà, al che essi gli pongono una domanda: “Tu dichiari di rapinare al solo scopo di mantenere la tua famiglia, ma essa è d’accordo a dividere il frutto dei tuoi misfatti?” Quando Ratnâkara va a casa e interroga la moglie, ella risponde che nessuno può partecipare delle malefatte di un altro e che ognuno è responsabile delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Questa verità lo colpisce come un fulmine e il disilluso Ratnâkara si 28
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Discorso 14-01-2006 pente di tutte le sue colpe e decide di cercare Dio. I sapt⩹i gli insegnano quindi il sacro Nome di Râma e lo esortano a meditare su di Esso. Egli intraprende allora una severa penitenza e rimane in meditazione per moltissimo tempo, tanto che un formicaio (“valmîka” in sanscrito) lo avvolge. Risvegliato in seguito dai sapt⩹i, egli ne esce, imponente e luminoso per il fulgore divino nato dal canto del Nome di Râma, e riceve il nuovo nome di Vâlmîki, venendo poi benedetto dalla visita del Saggio Nârada e del Signore Brahmâ che lo ispirano e lo benedicono con il sacro compito di scrivere la storia di Râma, il Signore Incarnato che camminò sulla terra come un essere umano ideale per dare a tutta l’umanità un esempio da emulare. Sullo sfondo apparivano scene del Râmâya²a, mentre, in primo piano, Lava e Kuµa raccontavano la storia tramite melodiosi canti in telugu. Sai Prema Dhara Nel Sai Kulwant hall, la sera del 13 gennaio, gli studenti della scuola elementare rî Sathya Sai hanno presentato un programma, eseguito dalla sezione femminile che è iniziato con un concerto di violini ed è stato seguito da una rappresentazione dal titolo “Sai Prema Dhara” (Sai, Colui che sostiene l’Amore) sulla vita e gli Insegnamenti di Sai Baba. All’inizio della scena il Signore Ga²eµa e il Signore Subrahma²ya rendevano omaggio al principio di iva-akti, incarnato come Bhagavân rî Sathya Sai Baba. I narratori erano due studenti vestiti da professor Kasturi e dottor Hislop, due devoti che hanno avuto la fortuna di stare vicino a Baba e sono stati testimoni di molti prodigi e miracoli. Essi hanno raccontato vari fatti accaduti durante l’infanzia di Baba che dimostrano come, pur essendo un bambino, Egli manifestasse il dominio sulle forze della natura, le Sue qualità di leader e le Sue eccelse virtù, come l’Amore e la Compassione per tutti gli esseri. Uno dei punti salienti della recita è stata la descrizione dell’episodio in cui Bhagavân dimostrò la Sua Divinità al proprio esimio fratello, µrî Seshama Râju, durante il loro pellegrinaggio al tempio di Virûpâk¹a a Hampi. Gli astanti sbigottiti videro il giovane Sathya apparire nel sancta sanctorum del tempio, pur essendo Egli ancora al di fuori del tempio stesso, convincendo così Suo fratello di non essere un ragazzo qualunque, ma l’Onnipotente e Onnipresente Signore Stesso. I grandiosi progetti intrapresi da Sai Baba sono stati descritti nella forma di un romanzo in cui Madre Sarasvatî, Dea dell’apprendimento, il Signore Dhanvantari, Dio della guarigione e Madre Ga¾gâ discendono per rendere omaggio ed esprimere la loro gratitudine a Baba che ha provveduto all’educazione, alla salute e all’indispensabile acqua per milioni di persone in modo assolutamente gratuito, e per aver restituito a questi doni di Dio la loro gloria originaria. Seguivano poi i grandi Santi Tyâgarâja, Purandaradasa, Mîrâbâî, Caitanya Deva, Andal e Namdev, che offrivano i loro omaggi al Signore da tutti loro adorato tramite le loro composizioni devozionali. Alla fine della rappresentazione, gli studenti hanno cantato insieme “Madhura Mohana Gha²aµyâma…” in adorazione dell’incantevole Signore K©¹²a che è disceso, come nostro amato Signore Sai, per spargere Ânanda (Beatitudine) su ognuno. È così terminata la celebrazione della sacra ricorrenza di Makara Sa¾krânti alla Divina Presenza. Preghiamo che questo periodo di Uttarâya²a porti a tutti salute, prosperità e felicità e ci veda procedere con successo nel nostro viaggio spirituale.
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Con un senso di abbandono a Dio “Dio è amore e l’amore è Dio. La vera disciplina spirituale consiste nello sviluppare relazioni da amore ad amore. Cari bambini! Attenetevi a questo principio d’amore e propugnate l’ideale dell’unità.” Cari studenti! Ragazzi e ragazze! Si dice: “Daiva¼ mânu¹a rûpena” (Dio si incarna in forma umana). Questo è il motivo per cui la nascita umana è considerata molto sacra. Dio si incarna in forma umana per redimere l’umanità. Non cadete nell’errore di pensare che Dio sia confinato in una forma specifica. LA DIVINITÀ NON È UN ’ENTITÀ SEPARATA; È IMMANENTE NELL’UMANITÀ. LA FORMA UMANA È UN CONGLOMERATO DEI CINQUE ELEMENTI, CIOÈ TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA ED ETERE. Il Potere divino che fa funzionare i cinque elementi è chiamato Âtma. Qual è la Sua forma? Molti fanno spesso questa domanda. In effetti Esso trascende nome e forma. Informazione e trasformazione Il semplice fatto di avere forma umana non significa essere umani; sono la condotta e il comportamento che contano. Allo stesso modo, la semplice acquisizione di informazioni dai libri non rende veramente educati. Tale educazione temporale è di natura negativa. Bisogna fare una distinzione tra educazione ed Educare: mentre l’educazione ha per scopo l’informazione, Educare ha per scopo la trasformazione. L’educazione è limitata al livello fisico e mentale. Proprio come i fiumi K©¹²â e Godâvarî
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hanno la loro origine dall’acqua dell’oceano, l’educazione ha le proprie radici in Educare. La conoscenza fisica e temporale corrisponde all’educazione, mentre Educare è attinente ai nostri intimi sentimenti e alla purezza di cuore. I nostri mâta, pâta e bâta (parola, canto e modo di vivere) dovrebbero originare dal cuore. Questa è l’essenza di Educare. Pur acquisendo molti diplomi, se voi mancate di purezza di cuore, non potete essere definiti veramente educati. L’importanza di comprendere “Educare” Ben pochi fanno oggi lo sforzo di comprendere che cosa sia Educare; solo quelli dotati di conoscenza pratica e di saggezza potranno capirne e apprezzarne il concetto, mentre gli altri verranno illusi dai loro alti gradi accademici. Essi sono interessati ad acquisire soltanto la conoscenza teorica e a disseminarla. Tale vana occupazione non darà loro il diritto di esser definiti veramente educati. Per gli studenti è oggi normale acquisire vari gradi accademici come B.A., M.A., C.A., Ph.D. ecc., ma rari sono coloro che comprendono il vero scopo dell’educazione e il suo profondo significato. Una volta che avrete compreso lo scopo dell’educazione e agirete di conseguenza, la vostra vita sarà redenta. Voi non dovreste dipendere interamente da ciò che vi viene insegnato in aula; dovete comprendere la natura del vostro corpo, della mente, dei sensi e dell’intelletto per esser capaci di realizzare il vostro Sé interiore. Ogni individuo ha tre attributi, cioè sattva, rajas e
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Discorso 14-01-2006 tamas (la serenità, la passione/attività e l’in- molti dolci, la Divinità si incarna in varie dolenza). Essi rappresentano la Trinità di forme. La gente adora Dio e canta la Sua Brahmâ, Vi¹²u, e Maheµvara. Il sattva gloria pensando che Egli risieda in qualche gu²a corrisponde alla purezza interiore e il luogo distante; in effetti, i pañcabhûta (i rajo gu²a si riflette nel nostro agire, ma la cinque elementi) sono la manifestazione Verità fondamentale è l’Âtma che ha com- vera e propria di Dio. Il vostro cuore è il pleto controllo sui sensi e sul funzionamen- Suo tempio; quindi riempitelo d’amore. Chi to del corpo umano. Voi eseguite vari com- è privo d’amore non può esser chiamato piti e partecipate a sport e giochi; tutto que- essere umano. Considerate divini i cinque sto rappresenta il rajo gu²a. Al giorno d’og- elementi e fatene un uso appropriato. gi la gente insegna parârtha (i valori spirituali) senza abbandonare svârtha (l’egoi- Il grande Donatore smo). Questo è un errore grave: dovreste, Chi vi ha dato la vita? Qual è la fonte da come prima cosa, liberarvi dell’egoismo e cui essa è scaturita? L’avete acquisita con considerare i valori spirituali come la base qualche pratica spirituale? No! Dio vi dà la di tutti i vostri tentativi. Sviluppate la fede vita ed è Lui l’unico che la sostiene. Egli è in Dio: Egli è Âdhâra (il Sostegno), e tutto presente in ogni essere vivente in forma di il resto sarà adheya (sostenuto). La Divini- Âtma; ogni cosa ha avuto origine dall’Âtma. tà è una e i Veda hanno per questo dichia- Gli studenti studiano un gran numero di testi rato: “Ekoham bahusyâm” (L’Uno volle e acquisiscono elevate qualifiche accadeessere i molti). miche; qual è la fonte di tutta la loro conoscenza e del loro apprendimento? Non è L’Essenza di ogni cosa altro che la Divinità, ma l’uomo, a causa I nomi e le forme possono variare, ma il della sua illusione, è incapace di comprenPrincipio Divino inerente è identico. Per dere questa verità. Prima di tutto sviluppaesempio, questa sala è decorata con molte te una salda fede nell’esistenza di Dio. lampadine, ma la corrente che scorre attra- Quando Egli si incarna in forma umana, si verso di esse è la stessa. Similmente i dolci comporta come un essere umano. Solo alpossono essere molti, ma l’ingrediente es- lora l’uomo può capire la divinità e sacralità senziale in essi, lo zucchero, che è la fonte della nascita umana. della dolcezza, è lo stesso. Molte volte noi seguiamo semplicemente i nomi e le for- I cinque elementi, manifestazione me dimenticando la realtà. dell’Âtma Un essere umano dovrebbe avere tre quali- Educare è relativo a bhâva (il sentimento), tà essenziali: niµcalattva, nirmalattva e mentre l’educazione è relativa a bâhya nirmohattva (la fermezza, la purezza e il (l’esterno). L’EDUCAZIONE CHE ACQUISITE distacco). Chi ha queste tre qualità è vera- DOVREBBE SORTIRE UN BENEFICIO PER LA SOmente Dio Stesso. NON OCCORRE CHE CHIE- CIETÀ; VOI DOVRESTE UTILIZZARE LA VOSTRA CONOSCENZA E INTELLIGENZA IN SUO FAVORE. DIATE AD ALTRI SE SIETE BUONI O MENO: IL GIUDICE È LA VOSTRA COSCIENZA. Dovreste Tenete sotto controllo le emozioni, non spapensare a Dio sempre. Nel passato ci sono zientitevi né irritatevi come Durvâsa1 che state molte Incarnazioni divine, ma il prin- non aveva controllo sul suo carattere; solacipio inerente a tutte è il medesimo. Pro- mente colui che ha il completo controllo di prio come lo zucchero assume la forma di se stesso è un vero essere umano. Mother Sai marzo-aprile 2006
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Discorso 14-01-2006 L’Âtma rappresenta l’unità di tutti gli esse- NELLA VITA BISOGNEREBBE AVERE IL DESIri e alla fine tutto si fonde in Esso. DERIO DI SEGUIRE IL GIUSTO SENTIERO E RAGGIUNGERE DIO; SI DOVREBBE ACCETTARE OGNI COSA COME VOLONTÀ DI DIO. Le religioni sono molte, ma lo scopo è uno. SE SVILUPPATE PUREZZA DI CUORE, OGNI VOI vestiti sono molti, ma il filo è uno. STRO TENTATIVO AVRÀ SUCCESSO. In nome I gioielli sono molti, ma l’oro è uno. della meditazione la gente siede con le gamLe mucche sono molte, be incrociate e gli occhi chiusi; come posma il latte è uno. sono tali pratiche portarvi alla Divinità? Quando chiudete gli occhi non potete veSFORTUNATAMENTE, OGGI, INVECE DI CONCE- dere neanche la persona che avete di fronte; figuratevi se potete vedere Dio. In efPIRE L’UNITÀ NELLA DIVERSITÀ, L’UOMO VEDE LA DIVERSITÀ NELL’UNITÀ E QUESTA È LA CAUfetti Dio è presente in voi. Un vero vyakti SA DI TUTTA LA SUA SOFFERENZA. Il principio (individuo) è chi manifesta avyakta (latendell’Âtma è la base di tutta la creazione; te) Divinità. Se comprendete il principio potete dimenticare tutto, ma non l’Âtma. I dell’Âtma e vi impegnate sinceramente, cinque elementi, che sono immanenti in voi, potrete certamente sperimentare non sono altro che le manifestazioni Âtmasâk¹âtkâra (la realizzazione del Divino). Potete fare japa o tapas (pregare e dell’Âtma. sottoporvi a penitenze), ma, se mancate di Le istituzioni educative che servono purezza di cuore, tutte le vostre pratiche spirituali risulteranno futili. Qualunque sia a comprendere l’Âtma Il semplice scorrere i grani del rosario non la pratica che intraprendete, dovreste semsignifica pregare. Si dovrebbe trascendere pre focalizzare la vostra mente soltanto il piano dell’esistenza fisica e materiale: sull’Âtma. questa è la vera preghiera. Colui che comprende la fonte del suo essere è veramente Il significato profondo di mânava “umano”. Voi potete studiare la Bhagavad Mâni¹i (l’uomo) è uno dotato di manas Gîtâ e impararne i versi a memoria, ma (mente); mâni¹i è anche conosciuto come questo non fa di voi un dotto; sarebbe suf- mânava. Qual è il significato profondo di ficiente se foste capaci di metterne in prati- questo termine? Ma significa mâyâ (l’ignoca anche solo un verso. Con l’aiuto delle ranza), na significa nâsti (senza) e va silettere dell’alfabeto, a, b, c, d,….. si pos- gnifica vartincuta (comportarsi). Un essesono scrivere innumerevoli libri. Esse, per- re umano è uno che supera mâyâ e si comtanto, sono la base di qualsiasi scritto, che porta senza ignoranza. L’EDUCAZIONE È INsi tratti del Râmâya²a, del Mahâbhârata TESA AD AIUTARVI A SUPERARE L’ILLUSIONE; o del Bhâgavata; in egual modo, l’Âtma è COLUI CHE TRASCENDE LA MENTE È UN il fondamento di ogni cosa. Una volta com- PARAMAHA¼SA (UN’ANIMA REALIZZATA). Noi preso il principio dell’Âtma, avrete com- non siamo semplicemente dei mânava preso tutto il resto ed è solo per impartire (semplici mortali): siamo veramente l’incartale conoscenza che noi abbiamo fondato nazione di Mâdhava (l’immortale Princidelle istituzioni educative; nelle nostre scuo- pio Divino). DOVREMMO AVERE FEDE IN DIO le e college viene data assoluta priorità al E AFFRONTARE LE SFIDE DELLA VITA CON COcarattere, alle virtù e al comportamento. RAGGIO E VALORE; SOLO ALLORA MERITERE32
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Discorso 14-01-2006 MO DI ESSER CHIAMATI ESSERI UMANI. La moderna, la gente li trascura. Che vi piacmente è data per contemplare Dio. Chi cia o no, lo studio dei Veda è del tutto esconosce il valore di un diamante lo conser- senziale per chiunque. Non è sufficiente che verà al sicuro e ne farà un uso corretto; in li leggiate semplicemente; dovete anche eguale modo, colui che comprende il pote- comprendere i loro insegnamenti. L’uomo re della mente non lascerà che si disperda. ha dimenticato il suo vero Sé; egli cerca di Bisogna sforzarsi di raggiungere lo stato di acquisire l’educazione senza conoscere la mente “morta” (annientamento della men- propria realtà e, come risultato, ripone fede te); questo è possibile solo attraverso la in qualunque cosa eccetto Dio. Non dovete mai dimenticare il Principio Fondamencontemplazione incessante di Dio. tale, cioè la Divinità. Il controllo della mente Si dice: “Mano mûla¼ ida¼ jagat” (La Mantenere sempre e ovunque la visione mente è la base del mondo intero). Quale spirituale sarà il vostro destino se non controllate la Cari studenti! mente e vi lasciate portare in giro dalle sue Voi potete comprendere e acquisire la costravaganze? È soltanto attraverso mano noscenza profana e mondana, ma non per nâµana (l’annientamento della mente) che tutti è facile comprendere la realtà profonsi diventa Paramaha¼sa. Non seguite mai da. I nomi e le forme degli individui possono apparire differenti, ma essi sono esla mente. LA MENTE È, PER SUA NATURA, ALTAMENTE senzialmente una cosa sola. La realtà innaSACRA, MA, A CAUSA DELL’IMPATTO DELL’EDUta è âdhâra (sostegno) e i nomi e le forme esteriori sono solamente adheya (entità CAZIONE MODERNA, È DIVENTATA MUTEVOLE COME UNA SCIMMIA. A che serve studiare testi sostenute). Conoscere adheya senza comvoluminosi se non si comprende la natura prendere âdhâra non serve a nulla; anche della mente? Quando studiate l’alfabeto avendo a che fare con cose materiali dodalla a alla zeta, dovreste anche imparare il vremmo avere una visione spirituale. Quinsignificato delle parole; a che serve legge- di, prima di tutto, sviluppate fede in Dio; con una fede incrollabile in Dio si può otre senza capire il significato? tenere qualunque cosa. OTTEMPERATE AI VOSTRI DOVERI CON UN SENSO DI ABBANDONO I profondi insegnamenti del Veda Qui gli studenti imparano i Veda. Si dice: A DIO: QUESTA È L’ESSENZA DELLA VERA EDU“Ananto vai veda” (i Veda sono infiniti); CAZIONE. L’educazione non consiste nella essi sono dotati di potere infinito. mera acquisizione di conoscenza teorica; Quando leggete la Bhagavad Gîtâ dovre- la vera educazione è al di là della conoste sforzarvi di comprendere i suoi insegna- scenza acquisita sui libri. menti e metterli in pratica, altrimenti è inutile studiarla o tenere delle conferenze su “Chi sono io?” di essa; ripetere semplicemente gli µloka (i Studenti! Incarnazioni dell’Amore! versi) come pappagalli, senza comprender- Prima di tutto dovete comprendere che la li, non porta alcun beneficio. I Veda sono Divinità è presente dovunque. Fate che tutte stati trasmessi di generazione in generazio- le vostre azioni compiacciano Dio. Voi vene da anime nobili; essi contengono la Ve- nite da Dio e state vivendo in Dio; perciò rità eterna, ma, in nome dell’educazione tutte le vostre azioni dovrebbero esser deMother Sai marzo-aprile 2006
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Discorso 14-01-2006 dicate a Lui. Se seguite un simile sacro verrete confusi e irrequieti. Tenete sotto cammino, vi fonderete alla fine in Dio. Egli controllo i desideri. I desideri senza limiti è bhâvapriya, non bâhyapriya; Egli vede vi porteranno lontano dalla Divinità, menil sentimento dietro le vostre azioni. Il mon- tre l’annientamento dei desideri vi condurdo è interessato a bâhyam (apparenza este- rà verso il principio dell’unità. Dovreste riore), ma Dio è interessato al vostro sviluppare le virtù e condurre una buona bhâvam (sentimento). Pertanto, in primo vita. Comprendete lo scopo dell’educazioluogo, purificate i vostri sentimenti. VOI ne e agite di conseguenza. Solo allora la CHIEDETE AGLI ALTRI: “CHI SIETE?” MA VI vostra nascita come esseri umani avrà siSIETE MAI CHIESTI: “CHI SONO IO?” LA VERA gnificato. Una lampadina può fornire luce EDUCAZIONE CONSISTE NEL CONOSCERE LA a molti, così come un cuore pieno d’amore RISPOSTA A QUESTA DOMANDA; A CHE SERVE può illuminare molte vite. LE PERSONE “EDUCONOSCERE GLI ALTRI SE NON SIETE COSCIENCATE” NON DOVREBBERO DISPREZZARE QUELTI DELLA VOSTRA EFFETTIVA REALTÀ? QueLE NON EDUCATE; SE SONO DAVVERO EDUCAsta non è affatto vera educazione! Un vero TE TRATTERANNO TUTTI NELLO STESSO MODO aspirante spirituale è colui che comprende E SVILUPPERANNO UNITÀ. DOVE C’È UNITÀ C’È e sperimenta il principio dell’unità. Voi dite: PUREZZA E, AVENDO PUREZZA, SI PUÒ SPERIMEN“Ella è mia madre”, “Egli è mio padre” e TARE LA DIVINITÀ. L’amore è la base delcosì via. Tali relazioni fisiche sono attinenti l’unità; se si è sprovvisti di amore le diffealla mente; se voi le ritenete reali non com- renze sono destinate a manifestarsi. prenderete mai la verità. Voi dite: “Io sono Ramaiah”; questo è il nome dato al corpo, Purezza interiore ed esteriore ma voi non siete il corpo. Voi dovreste dire Studenti! con salda convinzione: “Io sono Io.” Co- Se, avendo aderito alle nostre istituzioni, munque, se vi chiamate Ramaiah, dovreste acquisirete semplicemente dei diplomi senagire in armonia con il vostro nome; una za sviluppare le virtù, noi non saremo convolta compresa la vostra realtà, sperimen- tenti. Dovete sviluppare purezza interiore terete la beatitudine eterna. ed esteriore e solo allora vi guadagnerete un buon nome nella società. La gente vi Per dar senso alla nascita come esseri loderà dicendo: “Il tale è un buon ragazzo, umani pensa ai fatti suoi e non partecipa ad attiviMolti studenti si sono qui riuniti, ma non tà inutili.” Tali buone persone possono detutti studiano la stessa materia. Voi frequen- terminare la trasformazione della società. tate vari corsi come B.A., M.A., M.Sc. ecc.; Essendo studenti, voi dovreste seguire il dovreste comprendere lo scopo dell’edu- codice di condotta prescritto per la condicazione. Al giorno d’oggi numerosi studenti zione di brahmacarya2. Se, al contrario, aspirano ad andare all’estero dopo aver soccombete alle bizzarrie della mente e completato i loro studi; essi dimenticano andate in giro senza alcun controllo, le perlo scopo vero e proprio dell’educazione e sone diranno che siete uno scalmanato. Se sono irretiti dalle attrattive del mondo. siete buoni in pensieri, parole e azioni tutti Bisognerebbe avere una devozione diranno bene di voi. unidirezionale verso Dio. La vostra fede Insegnamenti da conservare dovrebbe essere totale e incondizionata; se saldamente nel cuore essa è instabile, in balia di alti e bassi, di- Incarnazione dell’Amore! 34
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Discorso 14-01-2006 C’è amore in tutti, nessuno ne è privo in guadagniate un buon nome. Solo allora lo questo mondo. Sviluppate l’amore. Lasciate scopo, per cui sono stati qui fondati dei che la gente dica quello che vuole; non la- college, sarà raggiunto. Io sono sempre con sciatevi turbare dalle critiche. Se qualcuno voi, in voi, sopra di voi e intorno a voi; vi critica ad alta voce, ciò diverrà parte del- sforzatevi di instillare una tale fede e devol’aria circostante e, se vi critica interiormen- zione nei vostri simili. Questo Mi farà molte, sarà l’unico ad esserne colpito. In que- to felice. sto modo, non sarete né esaltati dalla lode Oggi è Sa¾krânti, che segna l’inizio né abbattuti dalle critiche. Se volete rag- dell’Uttarâya²a, il tempo fausto e sacro. giungere Dio ci deve essere armonia tra i Almeno da oggi in poi, sviluppate sentivostri pensieri, le vostre parole e le vostre menti nobili, seguite il sentiero sacro e il azioni. vostro futuro sarà certamente sicuro e gaSi dice: “Mânasyeka¼ vâcasyeka¼ rantito. karmanyeka¼ mahâtmanâ¼ mânasyanyat Spero di non recarvi disturbo parlando a vâcasyanyat karmanyanyat duratmanâm” lungo. Quando vedo tutti voi, il Mio cuore (Sono nobili coloro i cui pensieri, parole e si colma di Ânanda (Beatitudine). azioni sono in perfetta armonia; quelli che LA FELICITÀ SI TROVA NELL’UNIONE CON DIO; ne mancano sono malvagi). Non basta che QUINDI CONTEMPLATE DIO INCESSANTEMENabbiate padronanza del linguaggio e par- TE. Non date mai spazio all’ansia o alle preliate eloquentemente della Divinità; dove- occupazioni pensando: “Gli esami si avvicite anche mettere in pratica ciò di cui parla- nano; come farò ad affrontarli? Li superete e sperimentarLa. Potete esser capaci di rò?” Non date spazio alla disperazione e attrarre la gente con discorsi convincenti, allo scoramento con tale atteggiamento nema le vostre parole, se non convertite in gativo. Abbiate fede in Dio, fate il vostro azioni, a che servono? dovere e affrontate ogni situazione con coQuando nacque Gesù, tre re arabi andaro- raggio. Allora il risultato non potrà che esno a vederLo. Cogliendo il Suo Divino sere buono. L’Amore è tutto, l’Amore è Splendore, il primo re esclamò: “Egli è il Dio: vivete nell’amore. messaggero di Dio”; il secondo disse: “Egli (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: è il figlio di Dio” e il terzo proclamò: “Egli “Hari Bhajana Binâ Sukha ânti Nahin”). è, in verità, Dio Stesso.” Tutte e tre le afPraµânti Nilayam, 14 gennaio 2006, Sai Kulwant Hall, fermazioni sono vere. Non pensate mai di Festività di Makara Sa¾krânti essere diversi da Dio. Voi dovreste trascen(Tradotto dal testo inglese pubblicato sul sito dere la dualità e comprendere l’unità con internet dello rî Sathya Sai Central Trust di la Divinità. Qualunque cosa accada non deviate dal sentiero dell’unità; dovete ave- Praµânti Nilayam) 1. Un saggio profondamente religioso, re fede incrollabile. Installate saldamente ma dal carattere irascibile. nel vostro cuore questi insegnamenti e met2. Lo stato del brahmacârin, lo studenteteli in pratica nella vita di tutti i giorni. te religioso, che segue una vita spiriAnche tornando nelle vostre stanze, riflettuale e i doveri della sua condizione. È tete su ciò che è stato insegnato qui. il primo degli âµrama o stadi tipici della Pregando Dio potete ottenere qualsiasi cosa vita dell’uomo. nella vita. Io voglio che preghiate, che rimaniate uniti come fratelli e sorelle e vi Mother Sai marzo-aprile 2006
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.............E..........DVD....... + CD..............
Rendiamo noto che è disponibile L’audio CD “AVO SAI” Questo CD è una raccolta di bhajan composti e cantati da George Bebedelis, membro dell’Organizzazione Sathya Sai greca.
Occhio al Libro
L’audio CD potrà essere ordinato ai seguenti costi: Costo del DVD Euro 4,00 cad. + Contributo spese postali: Per N° 1 DVD Euro 1,80 Fino a N° 3 DVD Euro 2,00 Sono già disponibili altre pubblicazioni prodotte dalla “Mother Sai Publications”. Più precisamente: 1. DVD “La Creazione” del mondo così come spiegata (con commento in lingua italiana) dai Veda, dalle Upani¹ad e da Sai Baba. Il video è sicuramente noto a coloro che hanno visitato il Museo delle Religioni a Praµânti Nilayam. - Costo unitario del DVD • 5,00 + spese di spedizione (1 DVD • 1,80 - fino a 3 DVD • 2,00) 2. Video CD “ivarâtrî 2002” e “ivarâtrî 2003” contenente i bellissimi filmati rappresentanti la citata festività tenutasi negli indicati anni. Costo unitario del VCD • 4,00 + spese di spedizione (1 DVD • 1,80 - fino a 3 DVD • 2,00). 3. N° 2 Video CD relativi a “ivarâtrî 2004” - Costo unitario dei 2 VCD • 7,00 + spese di spedizione (• 2,00) Chi fosse interessato a riceverli è pregato di contattare per fax o per e-mail la “Sathya Sai Books and Publications of Italy” ad uno dei seguenti indirizzi: “Sathya Sai Books and Publications of Italy” “Mother Sai Publications” Magazzino e sede operativa: Viale Umbria N°19 - 20093 Cologno Monzese (MI) Italy tel: 0039-02-26708288 - fax: 0039-02-25118399 (Sito Web: www.mothersaipublications.it; e-mail:
[email protected])
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23 Novembre 2005 a Praµânti Nilayam (Cronaca delle celebrazioni)
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Report
Finalmente il giorno era arrivato! Molto prima che il sole facesse la sua comparsa all’orizzonte, che era coperto da nuvoloni, il grosso della fraternità Sai, proveniente da ogni parte del mondo, si accalcava in questa capitale spirituale cercando di prender posto, con molto anticipo, allo stadio Hill View, per avere la rara visione della Bellissima Forma del Signore, il cui Corpo fisico è entrato oggi nell’80° anno del Suo soggiorno sul pianeta terra. Sì, sono ora esattamente ottant’anni da quando il mondo odierno ha cominciato a vedere Dio in Forma umana; un raro privilegio, di cui la comunità umana aveva potuto godere sia nel Tretâ Yuga (l’Età dell’Argento) sia nel Dvâpara Yuga (L’Età del Bronzo). Il mondo odierno è però certamente molto più fortunato di quello delle ere passate, poiché solo ora il Signore ha scelto di muoversi più liberamente con la Sua creazione, rivelando di quando in quando la Sua identità, rendendo possibile a tutti il sospirato contatto con l’Avatâr di questa era. E oggi si è presentata nuovamente un’altra occasione di assaporare la Sua ineffabile Magnanimità, la Sua indicibile Benevolenza! Il Signore della Compassione, il Signore dell’Amore, che è spesso salutato come “Amore in azione”, “Amore che conquista”, era là fuori, per elargire felicità anche solo con ciò che da Lui emanava. Egli ha spesso ripetuto che per Lui non esiste festa di Compleanno. Continua a far celebrare tale ricorrenza solo per soddisfare il desiderio dei devoti e colmarli di gioia. Le condizioni di nuvolosità, l’acquazzone della penultima notte e i periodi di pioggia durante il pomeriggio precedente, hanno gettato un’ombra sui preparativi dell’ultimo minuto nel luogo d’incontro principale, vale a dire lo stadio rî Sathya Sai Hill View. È stata dunque unicamente la grazia di Swami a render possibile la prosecuzione dei lavori, nonostante un’intermittente pioggerella che, in un giorno in cui il sole è stato costretto a non comparire per le cattive condizioni meteorologiche, sembrava non volersi fermare. L’elefantessa di Swami, Sai Gita, gli studenti che cantavano i Veda, seguiti da un gruppo di studenti che danzavano e squadre d’orchestrali degli Istituti Educativi rî Sathya Sai davano il benvenuto a Swami che sfilava fra la folla, alle 7,40 del mattino, su una magnifica guida rossa. È stato davvero uno spettacolo vedere tutto lo stadio in eccitazione per la successione di variopinti e scoppiettanti petardi che hanno salutato la solenne entrata di Swami nella Sua macchina scoperta, con un sottofondo di canti che salutavano il Suo arrivo. Baba si è subito diretto verso lo ânti Vedika, decorato per l’occasione e ha preso posto nella Sua poltrona per elargire il sospirato darµan di Compleanno. È stato veramente uno splendido spettacolo vedere il Signore, nella Sua veste bianca, sorridere benevolmente alla folla di devoti che occupavano ogni spazio dello stadio, e il sole, che non poteva più resistere alla tentazione, è sbucato dalle scure nubi brillando in tutto il suo splendore come a rendere omaggio ai Divini Piedi di loto! È stato, questo, l’unico momento dell’intera giornata in cui il sole è apparso, anche se solo per due minuti! In verità, tutto sembrava voler partecipare a questa grandiosa
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festa sul pianeta terra! Ben presto il palcoscenico eretto per l’occasione sul lato sinistro dello stadio, veniva occupato da un gruppo di danzatori che hanno ballato sulle note di una canzone di benvenuto, a cui è seguito l’intervento della nota stella cinematografica Sai Kumar che, presentando un’esibizione, rendeva omaggio al Signore nell’80° anno del Suo Avvento sul pianeta terra. Subito dopo, la leggenda del cricket, Sunil Gavaskar, ardente devoto di Baba da trent’anni, ha preso il microfono per rendere omaggio a Swami. Simultaneamente, alcuni rappresentanti di diversi continenti, nonostante le differenti culture, ma uniti dal comune filo dell’amore per Bhagavân, rendevano omaggio ai Suoi Piedi di loto, sfilando davanti al palco nel proprio stile tradizionale. Gavaskar introduceva il colonnello indiano Rajyavardhan Singh Rathore, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004 nella disciplina del tiro a segno con carabina, seguito da alcuni membri dell’attuale nazionale indiana di cricket. Il colonnello era poi invitato a issare le insegne della pace universale per il benessere dell’umanità. Dopo aver ricevuto le benedizioni di Baba, egli è salito su una pedana per mostrare le insegne all’enorme folla, prima di issarle sulla collina vicino alla statua di Hanuman. In seguito, faceva srotolare lungo la collina uno striscione con il seguente messaggio: “Possano esservi, nel mondo, Pace, Unità e Amore.” Il giocatore di cricket, Sachin Tendulkar, nel suo tributo a Baba ha espresso la propria felicità, anche per conto di tutta la squadra, per essere alla Sua Divina Presenza in questa fausta occasione. Ha poi pregato Swami di benedirli e di restare sempre con loro. Ha quindi preso la parola µrî Indulal Shah, ex Presidente mondiale delle Organizzazioni rî Sathya Sai e attualmente consigliere del Praµânti Council, l’ente supervisore delle Organizzazioni d’oltremare. Mentre offriva i suoi riverenti saluti ai Divini Piedi di loto, egli ha ricordato come la grazia e la protezione di Baba lo abbiano seguito negli ultimi quarant’anni e di come abbia potuto assistere alla nascita e alla crescita delle Organizzazioni rî Sathya Sai. Ha poi aggiunto che il Messaggio d’Amore di Bhagavân Baba supera i Paesi, le culture, le religioni e le razze ed è tempo per l’uomo di unirsi in fratellanza con tutta l’umanità. In seguito, il dottor Michael Goldstein, Presidente del Praµânti Council, nel suo incisivo discorso, ha sottolineato che abbiamo a portata di mano la possibilità di sperimentare l’era della pace. Ha aggiunto che Baba è insondabile, il Suo Divino Amore è infinito e che i presenti avevano avuto l’immensa fortuna di partecipare a quello straordinario evento in un’era in cui Dio cammina sulla terra. Parlando del Divino Mistero di Bhagavân, egli ha detto di aver avuto l’ardire di chiederGli di fargli vedere il mondo attraverso i Suoi occhi. La risposta fu che, se egli avesse potuto vedere attraverso i Suoi occhi, non avrebbe più voluto la sua famiglia, il suo denaro, il suo corpo e nient’altro. Al termine dell’intervento, Goldstein ha pregato Baba di benedire l’enorme folla di devoti con il Suo Divino Messaggio. Swami ha quindi tenuto il Suo Divino Discorso. Molte personalità e uomini di Stato hanno partecipato alle Celebrazioni del Compleanno. Al termine del Discorso, Baba ha personalmente distribuito il prasâdam ai membri della 38
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nazionale indiana di cricket, prima di lasciare lo stadio. Le parole sono inadeguate a descrivere la grandezza, la gloria, lo splendore, la magnificenza e la maestà delle celebrazioni dell’80° Compleanno di Bhagavân rî Sathya Sai Baba a Praµânti Nilayam. Vien detto: “Quando il cuore è colmo, le parole scarseggiano.” Tuttavia, abbiamo umilmente tentato di descrivere le immagini del programma del pomeriggio del Compleanno di Baba, che si è svolto nello stadio. Baba, indossando una veste gialla, è giunto allo stadio alle 5 del pomeriggio, preceduto da una lunga sfilata di esibizioni di artisti provenienti da diversi Stati. Ha aperto la sfilata il gruppo di danze folcloristiche del Tamil Nadu, seguito da ballerini Garba del Gujarat, da danzatori folcloristici dell’Orissa, da quelli del distretto di Sangli del Mahâr⹺ra, da quelli Kavadi del Kerala, dal gruppo di Nâdasvaram del campus di Anantapur, da suonatori di flauto della scuola elementare, dalla fanfara del campus di Anantapur, da quella della scuola elementare, da quella dell’Istituto e da danzatori Bhangra della scuola elementare Dopo esser giunto sul palco, Baba si è seduto sul magnifico trono d’argento per seguire le esibizioni previste dal programma. Che visione! Una visione degna perfino degli Dei e degli angeli dei cieli più alti. Per tutta la processione, in sottofondo, era stato cantato il benvenuto con i versi: “Il Compleanno di Sai è una festa di Verità, Rettitudine, Pace e Amore. Buon Compleanno a Te, Bhagavân.” Sul lato sinistro dello stadio, era stato montato un magnifico palco, con luci e altre attrezzature. Due rinomati artisti di musica indostana, Shiv Kumar Sharma e Ustad Amjad Ali Khan, hanno ricevuto la benedizione di Swami prima di cominciare la loro esibizione. Shiv Kumar, presentando lo spettacolo, ha evidenziato come persone di tutti i Paesi, di tutte le culture, senza barriere di casta, credo, religione e nazionalità, fossero tutte convenute lì, a Praµânti Nilayam, per il Compleanno di Swami. I primi a esibirsi sono stati Shiv Kumar Sharma e Rahul Sharma. Shiv Kumar Sharma ha cominciato dicendo di aver avuto la buona sorte di esibirsi alla Presenza di Baba nel 60°, nel 70° e ora nell’80° Compleanno. Fazal Quereshi ha suonato il tamburo e Yogesh Samshi le tabla. Il pubblico è stato intrattenuto da una ricca varietà musicale. Il concerto è terminato sul crescendo del ritornello “Baba, we love You” (Baba, noi Ti amiamo). Il maestro di Sarod, Amjad Ali Khan con i suoi figli, Aman Ali Bangash, Ayan Ali Bangash e consorte Subbalakshmi hanno aperto con una scintillante esibizione. Ustad Amjad Ali Khan ha detto che, per essi, è stata una grande opportunità offrire un tributo musicale a Swami. Il suo secondo pezzo, “Raghupati Râghava Râja Râm”, ha incontrato il gradimento generale. Begum Parveen Sultana, ambasciatrice della musica classica indostana, ha ringraziato Baba per la grandiosa opportunità. Ella ha iniziato l’esibizione con una composizione di Ustad Dilshad Khan che aveva composto la canzone appositamente per l’occasione. Il canto successivo, interpretato dalla cantante, è stato “Payoji Maine Râm Ratan Dhan Payo” (Ho avuto la preziosa ricchezza della gemma del Nome Râma). Ella ha concluso
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la sua esibizione con la canzone “Sai Râm Sai Râm Sumiran Karûn Sakhala Dukh Haran“ (Il Sacro Nome Sai Râma, se cantato, rimuove ogni genere di dolore). Improvvisamente, dall’alto del palco, si sono potuti vedere fasci di luce verde che si irradiavano su tutto lo stadio. Si trattava di uno spettacolo di luci laser associate a una musica ad alto volume. I raggi creavano nel cielo vari giochi di luce. Poi, L. Subramanyam con Kavita Krishnamurthy si sono messi al centro del palco. La particolarità del programma sono stati 80 studenti dell’Istituto che partecipavano al coro. Il violinista µrî Subramanyam ha detto essere una fortuna e una benedizione trovarsi lì, alla Divina Presenza. Egli ha iniziato con “Vâtâpi Ga²apatim Bhajeham”, una composizione di Muthuswami Dikshitar. Poi è stata cantata, da Kavita Krishnamurthy, la canzone composta per l’occasione del Compleanno, a cui hanno partecipato gli studenti. I versi della canzone sono i seguenti: “Noi cerchiamo le Tue benedizioni, Bhagavân Sathya Sai Baba. Tu sei il nostro faro.” La famosa cantante occidentale Dana Gillespie è stata la successiva interprete: ella ha cantato due canzoni: “Che cosa posso dare a Colui che ha tutto, a Colui che regge il mondo intero sul palmo della mano?” e “Con la lampada dell’Amore, non sarai mai al buio. Se la terrai vicino, essa ti porterà lontano.” Entrambe le canzoni hanno rapito il pubblico. Si è poi nuovamente passati allo spettacolo di luci laser, questa volta con un fantastico spettacolo di fuochi d’artificio. Essi hanno illuminato il cielo ed è stata una visione spettacolare, il tutto arricchito da musica in sottofondo. La gente si è goduta ogni più piccolo attimo dello spettacolo. Un’altra suggestiva visione sono stati i fasci di luci multidirezionali provenienti dalla statua di Hanuman; si vedevano i raggi di luce ondeggiare nel cielo. Poi, la signora Richa Sharma ha intonato un canto devozionale, invitando la gente a prendervi parte. Dopo tale esibizione, tutti gli artisti sono scesi dal palco per avere la benedizione di Baba. In seguito ci sono stati altri fuochi d’artificio. Dopo l’offerta dell’ârati, Swami si è diretto verso la Sua residenza alle 19,25. Queste memorabili grandiose Celebrazioni dell’80° Compleanno di Bhagavân rî Sathya Sai Baba resteranno davvero impresse nel cuore di ognuno. (Tratto dal testo pubblicato sul sito internet dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
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Celebrazione del Santo Natale 2005 (Cronaca della giornata)
Il Natale è una delle maggiori feste del mondo, che celebra l’Avvento del Figlio di Dio, Gesù Cristo. A Praµânti Nilayam, la festa assume maggior significato e fascino, in quanto i devoti di Gesù hanno l’immensa fortuna di celebrare l’Avvento del Figlio di Dio alla Presenza di Suo Padre. La mattina del 25, il Sai Kulwant hall, splendidamente addobbato, era stracolmo di devoti provenienti dall’India e dall’estero in attesa di una fugace visione del Signore. Alle 7, l’auto di Baba scivolava nella sala, nella particolare atmosfera creata dalla dolce musica del coro e dei canti vedici. Dopo il giro della sala, donando il darµan alla folla, Baba è uscito dalla macchina e si è sistemato sul palco. Il primo programma è stata una rappresentazione musicale da parte degli studenti della scuola elementare rî Sathya Sai di Praµânti Nilayam. Il virtuosismo dei giovani, che suonavano violini e flauti, ha calamitato l’attenzione dei presenti per circa 15 minuti. Il successivo spettacolo è stato un’offerta musicale della fanfara dello rî Sathya Sai Institute of Higher Learning di Praµânti Nilayam. Il direttore della fanfara si è fatto avanti e ha mostrato a Swami la bellissima locandina del programma, attendendo le Sue benedizioni. La gente è rimasta affascinata dal suono dei loro canti natalizi. In seguito, gli studenti hanno cantato molte celebri canzoni di Natale come “All night long I shall burn my Christmas candle”, “Rudolph, the red-nosed reindeer, had a very shiny nose”. I canti sono stati preceduti da un breve commento, che ne spiegava il significato, da parte di due studenti. Quando è stata intonata la canzone “Jingle Bells”, Babbo Natale (Santa Claus) è giunto davanti a Baba e, dopo aver fatto benedire un sacco pieno di caramelle, è andato in giro a passo di danza per la sala a distribuirle a tutti. La sessione del mattino si è conclusa con l’ârati. Nel pomeriggio, Baba è giunto nel Sai Kulwant hall alle 3,50. I devoti d’oltremare si erano riuniti per presentare un programma musicale di canti natalizi. Il programma è cominciato con una breve scenetta illustrante il reale spirito con cui deve essere celebrato il Natale. La parodia ha illustrato come la celebrazione della nascita del Salvatore sia stata ridotta a un semplice momento per fare acquisti e divertirsi, invece di essere colma di sacri sentimenti di gratitudine e venerazione. Al termine della recita, è giunto un giovane, vestito da Gesù Cristo, si è inchinato davanti a Baba e Lo ha pregato di benedire tutti e guidarli lungo il sentiero dell’Amore. È stato poi fatto ciò anche dal coro dei devoti d’oltremare, prima dai ragazzi poi dagli adulti. Dopo l’invocazione al Signore Ga²eµa, i devoti hanno cantato alcune canzoni natalizie, celebranti lo spirito del Natale. Il suono di centinaia di voci, unite in un’unica adorazione del Divino, ha riempito la sala sollevando i cuori delle migliaia di persone lì riunite. Le canzoni contenevano l’adorazione di tutte le manifestazioni della Divinità, Gesù, Allah, K©¹²a, Buddha, Mahâvîra e Zoroastro, arrangiate con musiche spumeggianti.
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Il programma si è concluso con l’ârati e la distribuzione del prasâdam ai devoti. Con l’augurio a tutti di Buon Natale e Felice Anno Nuovo! (Tratto dal report in inglese pubblicato sul sito internet dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
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Celebrazioni del Capodanno: 1° gennaio 2006
Il nuovo anno è giunto con gioia e festosità a Praµânti Nilayam, alla Divina Presenza di Bhagavân rî Sathya Sai Baba. Il mattino del 1° gennaio, migliaia di persone hanno iniziato il nuovo anno nel modo più auspicale, riempiendosi gli occhi della splendida Forma di Bhagavân allorché Egli è giunto nel Sai Kulwant hall donando il Suo divino darµan. Dopo che per un po’ di tempo erano stati intonati i canti vedici, Baba ha dato il via alla fanfara per l’esibizione. Il loro programma prevedeva una varietà di motivi che andavano dalle melodie occidentali classiche ai bhajan. Dopo di ciò, è stato presentata, da parte degli studenti delle Istituzioni Educative di Baba, una miscellanea di canzoni. Essi hanno catturato l’attenzione del pubblico per circa mezzora con l’esecuzione di melodiose canzoni in diverse lingue. Al termine del programma, Swami ha amorevolmente tagliato la torta preparata dagli studenti. La sessione pomeridiana ha visto una rappresentazione musicale offerta dagli ex studenti dei campus maschili dell’università e della scuola rî Sathya Sai. Il programma ha segnato l’inizio delle Celebrazioni del Giubileo d’Argento dello rî Sathya Sai Institute of Higher Learning. Ogni canzone è stata preceduta da un piccolo commento in telugu che ha magnificamente evidenziato i sentimenti d’amore e gratitudine che gli studenti hanno verso il loro Rettore e Signore, nel ricordo degli splendidi giorni trascorsi quali studenti affidati alle cure di Bhagavân. Questi sentimenti erano stati dapprima espressi nella forma di grâma sevâ (servizio nei villaggi) e conduzione di campi medici il 30 e 31 dicembre nel villaggio di Puleru, a circa 45 chilometri da Praµânti Nilayam. Il campo medico ha offerto, nel villaggio, consulenza in medicina generale, in oftalmologia e controlli sul diabete. Durante il programma del tardo pomeriggio, Baba ha anche benedetto e approvato i CD e le cassette di bhajan realizzati dagli ex studenti, intitolati “Un ponte attraverso il tempo”. Alle 18, è stato offerto l’ârati a Baba e distribuito a tutti il prasâdam. Così, con tale nota di buon auspicio, ha avuto inizio il nuovo anno, recante l’augurio di potere usufruire sempre più, per tutto l’anno, dell’Amore e delle Benedizioni divini di Baba. Con l’augurio a tutti di un felice e prospero nuovo anno.
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News
Il Convegno degli insegnanti Bâl Vikâs “...non lasciate mai affievolire la luce delle lanterne. Fate che le lampade siano sempre luminose.” Questo fu il Messaggio ispiratore che Baba rivolse agli insegnanti Bâl Vikâs quando si dette vita al Movimento nel lontano 1969. Non si trattò semplicemente di un messaggio, ma di una enorme responsabilità, stabilita dal Divino per alimentare i piccoli cuori dei bambini, al fine di farli diventare cittadini ideali. Da allora, il Movimento Bâl Vikâs è stato sulla cresta dell’onda e migliaia di bambini sono sbocciati, negli anni, in giovani di “carattere” e ci sono migliaia di insegnanti, noti come guru Bâl Vikâs, che guidano le giovani menti a un domani migliore, basato sui divini Insegnamenti e sulle Linee Guida di Bhagavân rî Sathya Sai Baba. In preparazione delle tanto attese celebrazioni del Compleanno di Sai Baba, Praµânti Nilayam è stata testimone del convegno, unico nel suo genere, di “Famiglie Bâl Vikâs” provenienti da tutta l’India, che hanno trovato l’opportunità condivisa di rivivificare la mente e impegnare il cuore alla Divina Presenza dell’Essere Eterno in Forma umana, il Sadguru, Bhagavân Sathya Sai Baba. È stata la “Festa della Gioia dei Bambini” a dare il via, il 22 ottobre, alle celebrazioni, con bambini provenienti da ogni parte dell’India che, in maniera davvero speciale, riversavano visibilmente amore e gratitudine su Baba per essere entrato nella loro vita, averla trasformata e, con essa, anche quella della loro famiglia e dei conoscenti. Per tre giorni, i bambini si sono beati dell’Amore di Baba, presentando una varietà di programmi, alla Divina Presenza, sulle lezioni assimilate come studenti del Programma Bâl Vikâs. Davvero significativa è stata la presenza di studenti di lontani Stati nordorientali come Assam, Manipur e Sikkim, il cui volto irradiava la gioia di essere con Baba in una simile straordinaria occasione. Sullo sfondo della splendida “Festa della Gioia”, si è svolto il Convegno degli Insegnanti Bâl Vikâs rî Sathya Sai di tutta l’India, inaugurato dalle Divine Mani il mattino del 25 ottobre. Con un significativo discorso, µrîmat Sarla Shah, Coordinatrice Nazionale Bâl Vikâs, metteva in luce l’evoluzione del Movimento dalle sue umili origine, nell’anno 1969, fino al ben più famoso e molto considerato “rî Sathya Sai Educare” e l’importanza della sua attuazione quotidiana. Ella ha affermato che il Movimento mira a creare piccoli frammenti di Energia Sai nel cuore dei bambini e dei genitori, in modo che, invece dell’energia atomica, si crei Energia Atmica che darà come risultato la pace su tutto il pianeta. Ha anche ribadito la necessità di rendere più efficiente il Movimento per la rigenerazione spirituale dell’umanità. Solo l’Amore è l’essenza dell’educazione e, allorché esso ha il sopravvento, avviene una trasformazione che sfocia nella manifestazione della purezza, dell’unità di pensiero, parola e azione, e della sperimentazione della propria Divinità. Sarla Shah ha poi concluso il suo intervento affermando che l’Educazione Sai è l’unica soluzione per i tempi attuali e solo la Missione dell’Avatâr Sai, unita alla nostra azione, potrà cambiare il mondo in meglio.
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Il successivo oratore, µrî Nimish Pandya, con il suo eccelso eloquio, ha piacevolmente intrattenuto il pubblico sulla magnificenza dell’Avatâr Sai, affermando che i divini giochi d’Amore puro sono l’essenza della Sua gloria. Ringraziando profusamente Baba per aver sfatato il mito che Dio è complesso e che, al contrario, Egli può essere raggiunto con semplicità e Amore attraverso i Bâl Vikâs, egli ha sottolineato che essi costituiscono il mezzo più semplice per raggiungere la tanto discussa Pace mondiale. Ponendo in evidenza l’Insegnamento di Baba secondo cui è essenziale trasformare gli individui e il loro atteggiamento per poter migliorare il mondo, µrî Nimish Pandya ha concluso con una nota ottimistica, affermando che solo ciò sarebbe foriero dell’alba dell’era d’oro. Bhagavân, nel Suo breve ma dolce Discorso agli insegnanti Bâl Vikâs, ha ribadito che ciò che protegge il Dharma è la Vera Conoscenza. Essa altro non è che “Educare”, che proviene dall’Âtma. Per gli addetti ai lavori, la prima sessione della Conferenza si è tenuta, nel pomeriggio, nell’auditorium Pûr²acandra, alla Divina Presenza. Il primo oratore, signora Kamala Pandya, ha parlato agli insegnanti sul tema “I Bâl Vikâs rî Sathya Sai - Pietre Miliari della Missione Divina”. Il successivo oratore, dottor Anand Mohan, parlando dell’argomento “I Bâl Vikâs rî Sathya Sai: un Modo di Vivere”, ha riportato il famoso detto di Baba: Se c’è Rettitudine nel cuore, ci sarà bellezza nel carattere. Se c’è bellezza nel carattere, ci sarà armonia nella casa. Se c’è armonia nella casa, ci sarà ordine nella nazione. Se c’è ordine nella nazione, ci sarà Pace nel mondo. A tal riguardo, solo la trasformazione individuale può portare la trasformazione del mondo. Nel suo esaltante discorso, la signora Deepali Changkaoti, parlando sul tema “Siate, Agite e Dite”, ha esortato gli insegnanti a essere esempi per eccellenza. L’ultimo oratore della sessione, signora Jayashree Bajaj, ha messo l’accento sul Messaggio di Baba relativo alla Purezza e all’Unità, affinché gli insegnanti possano sperimentare la Divinità. La seconda sessione, tenutasi ancora nell’auditorium Pûr²acandra, è iniziata con l’intervento della dottoressa Neeta Khanna, che, nella sua incisiva esposizione sull’importanza della “Gestione del Pensiero”, ha affermato che il nostro destino poggia sui nostri pensieri e che perciò il seme dei buoni pensieri dovrebbe esser piantato a partire dal concepimento nel grembo materno. Proseguendo con gli oratori, µrîmat Parul Sachdeva, nel suo commovente eloquio, ha sottolineato l’importanza di inculcare buone abitudini, poiché esse creano il nostro destino e ci avvicinano a Dio, donandoci in tal modo la Pace. Ella stessa si è posta la domanda se possedesse un buon carattere e tutti quei valori che un insegnante deve avere. Accreditando pienamente la formazione che avviene attraverso i Bâl Vikâs, ha affermato che la trasformazione ha avuto inizio in lei il giorno stesso in cui ne è diventata insegnante. L’oratore successivo, signora Sashibala, proveniente dall’Andhra Pradeµ, ha sottolineato la necessità di integrare le materie scolastiche con le cinque tecniche del metodo Bâl Vikâs. Mother Sai marzo-aprile 2006
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Successivamente, la dottoressa Devi Rajagopal, in una lucida esposizione, ha elencato dettagliatamente quali debbano essere i tratti caratteristici dello studente Bâl Vikâs modello. Parlando minuziosamente delle cinque “D”, cioè Dovere, Disciplina, Devozione, Discernimento e Determinazione, ha affermato che esse non vengono date al bambino tutte insieme, ma gradualmente in base all’età. Sempre per gli addetti ai lavori, la terza sessione ha avuto inizio con l’analisi del ruolo degli insegnanti Bâl Vikâs svolta dalla signora Radhika Trasi. Illustrando dettagliatamente le tecniche per formare i bambini e farli diventare perfetti futuri cittadini, ella ha avuto parole di ammonimento: “...essendoci tuffati in profondità nelle impetuose acque del sa¼sâra (la vita terrena), ne siamo emersi eroicamente stringendo in mano una perla rara, ovvero la Grazia Divina di Swami, per merito della quale siamo diventati insegnanti Bâl Vikâs. Ora dobbiamo fare molta attenzione a non lasciarci sfuggire di mano questa perla rara, facendola ricadere nelle profondità del mare, giacché solo come insegnanti Bâl Vikâs potremo rendere servizio e far diventare feconda la nostra vita.” A questo intervento hanno fatto seguito le linee guida della signora Binoti Thakore su l’esser genitori e sul cruciale compito degli stessi nel forgiare i bambini in figli ideali. Ella ha evidenziato che le famiglie devono essere luoghi di retta condotta. Concludeva poi il suo illuminante intervento con alcuni bellissimi versi sull’esser genitori: “Esser genitori è amore e regole. Esser genitori è semina e frutto. Esser genitori è indulgenza e fermezza. Esser genitori è musica leggera e musica classica. Esser genitori è mistica, ma anche prammatica. Esser genitori è cosa temporanea, seppur pietra di paragone. Esser genitori è teoria e pratica.” Proseguendo, µrîmat Vidya Srinivasan ha sottolineato la necessità di coordinazione fra le diverse Ali dell’Organizzazione nel promuovere i Bâl Vikâs. La cerimonia di commiato si è tenuta nel Sai Kulwant Hall alla Divina Presenza di Baba. Il signor Nimish Pandya, riassumendo brevemente le conclusioni dei lavori del Convegno, ha ringraziato Baba per aver fatto sì che “vivessimo in un momento storico dell’umanità in cui il mondo intero è destinato a diventare un’Organizzazione Sathya Sai, ogni famiglia una famiglia Sai, ogni madre una insegnante Bâl Vikâs e ogni bambino uno studente Bâl Vikâs. Il primo oratore, signora Usha Nair, ha parlato del Movimento Bâl Vikâs nell’India rurale. Narrando vari esaltanti episodi accaduti in vari villaggi della Madhya Pradeµ, in cui erano coinvolti bambini Bâl Vikâs, ella ha concluso il suo vibrante discorso con la preghiera a Baba di profondere le Sue benedizioni affinché il loro impegno sia coronato da successo, in modo che la salute, la ricchezza e la prosperità di tali villaggi, che costituiscono la vera ricchezza della nazione, possano ampiamente contribuire al benessere del Paese. Ha poi parlato µrîmat Nimmi Kanvar, che, dopo aver profusamente ringraziato Baba per 46
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le copiose benedizioni, ha posto l’attenzione sulle proposte emerse durante il Convegno, in base alle quali tutti gli operatori attivamente impegnati e coloro che detengono cariche dovrebbero considerare essenziale partecipare alle lezioni Bâl Vikâs rî Sathya Sai, tanto da farne uno stile di vita. Il dottor Anil Vinayak Gokak, vicerettore dello rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha esortato gli insegnanti a trasmettere adeguati stimoli ai bambini e a scoprire i loro talenti. rîmat Jayalakshmi Bajaj, espressamente invitata da Baba a salire sul palco, ha affermato che l’Amore dovrebbe abbracciare tutta la creazione e che Esso è espansione. Il programma è giunto al termine con l’offerta delle proposte del Convegno ed espressioni di ringraziamento da parte di µrî Nimish Pandya. È stato davvero esaltante per il cuore e la mente di migliaia di insegnanti di tutta l’India, galvanizzati dalla Divina Presenza di Baba, portare la fiaccola di ispiratori e guida delle giovani menti per farne futuri cittadini esemplari della nostra Madre India, culturalmente arricchita: invero, il più nobile dei compiti, divinamente voluto dall’Avatâr della nostra era. (Tratto dal sito internet dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
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