Lo Per La Didattica

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  • Pages: 24
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MODULO 5: Costruire Learning Object

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C o s t r u i r e L e a r n i n g O b j e c t s

Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

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Cosa sono i

Learning Objects? Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

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Tante definizioni, ne mostriamo due, ne assumiamo una.

“Un LO è definito come una qualsiasi entità, digitale o non, che possa essere usata, ri-usata o referenziata durante l’apprendimento/formazione supportato dalla tecnologia.” (IEEE LTSC, Learning Technology Standard Commette , 2000)

David Wiley propone una definizione più precisa rispetto a quella dell’LTSC, che considera troppo generale e allargata per essere compresa correttamente. Egli invece definisce i LO come “ogni risorsa digitale che può essere riutilizzata per supportare l’apprendimento”, introducendo così due discriminanti importanti: esclude il NON digitale e il NON riutilizzabile.

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Ne sappiamo di più? Possiamo chiarire il concetto? I LO sono elementi di un nuovo modo di erogare • l’apprendimento che utilizza le tecnologie infotelematiche.

contenuti per

Il concetto di Object è mediato • “orientata agli oggetti” si intende

dalla cultura informatica, dove per la programmazione di componenti indipendenti l’uno dall’altro, che possono essere riutilizzati in contesti di volta in volta nuovi a seconda delle esigenze e dell’obiettivo da perseguire.

•Un LO é una risorsa didattica "modulare", una risorsa didattica che si può riusare senza la necessità di modificarne i componenti.

Per iniziare possiamo pensare alla metafora dei mattoncini Lego, con • cui tutti abbiamo giocato da bambini (la confutiamo in seguito).

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Confutiamo subito. Non mattoncini Lego, ma atomi.

David Wiley pensa che la metafora del Lego considera i LO come semplici parti di un CMS, un sistema di gestione dei contenuti, ma in questo caso sarebbero solo degli “Information Objects”, ovvero qualcosa diverso dall’apprendimento come processo progettato e più vicini alla semplice informazione.

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Lego come elemento monolitico. Gli atomi invece:

•Non sono tutti combinabili l’uno con l’altro; Possono essere combinati solo in certe strutture che dipendono dalla • loro struttura interna; •Possono essere assemblati solo da personale formato; Inoltre l’atomo risulta composto da parti più piccole che • proprietà che condizionano la compatibilità con altri atomi.

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godono di

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E quindi? Un LO di quali proprietà deve godere?

•Modularità •Portabilità •Riusabilità •Adattabilità •Accessibilità •Interoperabilità •Longevità

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Tutto qui? No,esaminiamo due altri concetti chiave. Granularità: è il livello minimo di grandezza dei LO. Questo livello • minimo però non è specificato in maniera standardizzata e quindi pone la

questione della grandezza dei LO. Più è grande il LO meno sarà riutilizzabile. Si introduce una dimensione temporale:la durata del LO, ma anche qui si dibatte tra una durata ottimale di 15 minuti e un’ora.

Combinazione: è l’elemento attraverso cui gli agenti del computer (i • Computer Agents) possono comporre automaticamente e in modo dinamico lezioni, personalizzandole per i singoli utenti. Per permettere ciò il LO deve essere rigoroso e consentire l’automazione.

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Abbiamo finito? No, manca una proprietà essenziale.

Rintracciabilità

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Rintracciare? Dove? Per cosa? Nel web, in luoghi di deposito strutturati, nei cosiddetti repositori, • luoghi autorevoli validati in ambienti scientifici, di ricerca, nelle università, sostanzialmente dei database di LO.

Per essere riutilizzati, adattati, • ampliati, parcellizzati, condivisi.

combinati,

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assemblati,

spezzati,

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A questo punto manca un elemento determinante. L’elemento cardine del LO.

Il metadato

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Una parola nuova? Possiamo chiarire il concetto? I metadati sono semplicemente dei “dati sui dati”, ovvero la descrizione • strutturata del contenuto del LO.

•Un

esempio di metadato vicino alla nostra esperienza è la scheda all’interno di un catalogo di una biblioteca: il titolo, l'autore, la localizzazione ed altre informazioni. Lo scopo della scheda è quello di classificare il libro all’interno di • un’ampia collezione e consentirne la rintracciabilità senza che il lettore sia

costretto a leggere tutti i libri per capire se contengono o no le informazioni che si cercano. Nel web, per l’aumento della complessità e delle grandezze, emerge la • necessità di strutturare le informazioni all’interno di una ontologia semantica.

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E’ complesso? No, basta ricordare che il LO è fatto di:

•Obiettivi (Manifesto del LO) •Metadati per descrivere il LO (Quali tipi di Contenuti) •Contenuti (Insieme di Assets in una logica finalizzata) •Packaging strutturato (Come sono organizzati i contenuti)

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Metadati? Non informazioni ma indicazioni operative.

•LOM: Learning Objects Metadata scritti in XML. •XML: è un linguaggio di marcatura semantica. •XML: consente interscambiabilità tra database diversi. XML: consente la separazione tra contenuto, • rappresentazione.

struttura

e

LOM: non solo tassonomie di contenuti ma anche informazioni utili sulle • per le applicazioni didattiche.

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LOM. Esiste uno standard condiviso? Gli standard rendono più facile la ricerca, la valutazione e la • condivisione di LO e assicurano la possibilità che oggetti creati per un sistema possano essere letti da altri sistemi.

Il 25 luglio 2002 l’IEEE-SA (Institute of Electrical and Electronic • Engineers)-(Standards Association) 20 ha approvato, con i contributi di altre organizzazioni, tra cui ARIADNE, Dublin Core Metadata Initiative e IMS Global Learning Consortium, il protocollo che rappresenta un grande passo avanti per il settore delle nuove tecnologie.

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Standard 2002. Abbiamo finalmente:

IEEE 1484.12.1 “Standards for Learning Object Metadata”

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Standard IEEE 1484.12.1. Quali specifiche dei LOM? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

General: ID, titolo, lingua, livello di granularità o aggregazione. Lifecycle: versione, stato, chi ha contribuito, modalità di intervento sull’oggetto. Meta-metadata: categoria che descrive i metadati stessi e non l'oggetto descritto. Technical: formato, grandezza in byte, localizzazione, requisiti per accedere alla risorsa. Educational: categoria che descrive le caratteristiche educative e pedagogiche della risorsa. Rights: costo, copyright e altre restrizioni, descrizioni sulle modalità d’uso della risorsa. Relation: tipo di risorsa, cioè se è parte di un’altra, se è una versione di un’altra, se ha lo stesso formato di un’altra, identificatore dell'altra risorsa. Annotation: persona che ha fatto l’annotazione, data, contenuto. Classification: categoria che descrive in quale parte di un sistema di classificazione si trova la risorsa.

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Punto 5, Educational. 11 Sottocategorie standard. 5.1: tipo di interazione, se attiva, espositiva,mista o indefinita. 5.2: tipo di risorsa didattica, se si tratta di esercizio, simulazione,test... 5.3: livello di interattività da 0 a 4. 5.4: densità semantica, da 0 a 4 (in rapporto alla densità dei contenuti). 5.5: a chi è rivolto per l’uso finale, discenti, autori, insegnanti o manager… 5.6: contesto di utilizzo principale, scuola elementare, media, università... 5.7: fascia d’età adatta per la fruizione dell’oggetto. 5.8: livello di difficoltà, da 0 a 4. 5.9: tempo approssimativo richiesto. 5.10: descrizione, commenti su come debba essere usata la risorsa. 5.11: lingua. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

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I tuoi LO hanno i metadati in standard? Sei in regola con:

SCORM

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SCORM:Sharable Content Object Reference Model. Più che uno standard un insieme di gerarchie.

Rappresenta il modello di riferimento impostosi per la realizzazione di • applicazioni e-learning. Nasce dall'iniziativa denominata ADL (Advanced Distributed Learning) • promossa a partire dal 1997 dal Dipartimento alla Difesa americano e dall'Ufficio della Casa Bianca per le politiche scientifiche e tecnologiche.

SCORM vuole definire le interrelazioni dei componenti di un corso e il • modello attraverso cui il contenuto didattico ( non solo l’informazione, ma anche gli obiettivi didattici, i requisiti, ecc.) deve organizzarsi.

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SCORM: architettura. Composta da quattro elementi essenziali.

•Learning Object: la cellula minima della quale si compone un corso. Uno stesso LO (in SCORM chiamato SCO, Sharable Content Objects) se compatibile con lo standard SCORM, può essere utilizzato all'interno di corsi diversi (architettura modulare). Learning Management System (LMS): il sistema di gestione del corso • che ne consente la fruizione. Course Structure Format (CSF): file d'interscambio in grado di tradurre • lo stesso corso in LMS differenti; Run-time Environment, file-meccanismo che • riutilizzabilità dei LO e l'interoperabilità fra LMS .

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rende

possibile

la

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Troppo complicato? Prendiamo l’idea. Cominciamo per gradi e progettiamo.

•Strutturiamo gli assets (convenzioni per costuire per file_type). •Stabiliamo convenzioni per nome_files e nome_cartelle. •Stabiliamo convenzioni per i metadati dei nostri LO. •Stabiliamo un protocollo di stili di formattazione. •Stabiliamo un diagramma di flusso per lo sviluppo del materiale. •Creiamo il nostro repositorio.

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Assets? Parliamone e creiamoli correttamente.

Definiamo assets ogni singolo elemento_file di cui è composto il nostro • LO.

•Tipi di assets: *.doc, *.txt, *.jpg, *.wav…. •Stabiliamo un formato file portabile per i nostri assets. La dimensione spaziale di un asset non deve mai superare il 50% del • LO. •Creiamo il nostro asset secondo l’uso a cui è finalizzato. •Archiviamo gli assets in cartelle strutturate e gerarchiche. Stabiliamo la convenzione per nome_file: (id del learning object) + (id • dell’asset) + (versione dell’asset). Per convenzione le versioni vanno da 01 dell’ iniziale a 10 della definitiva.

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Metadati? Crea la tua tassonomia.

Se vuoi lavorare • riutilizzare i prodotti

in team, strutturare, archiviare, rintracciare, dovrai negoziare una tassonomia che, se non Standard IEEE 1484.12.1, sia comunque attenta al riutilizzo didattico finalizzato del LO.

•Abitua i tuoi alunni a fornirti i materiali “ben formattati” e “strutturati”. nella tua scuola una cultura della documentazione didattica •Costruisci semantica, portabile, flessibile, trasferibile, longeva.

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