Locri Africo • Stilo • San Luca il Quotidiano
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Giovedì 13 dicembre 2007
La deputata di An, Angela Napoli, chiede l’intervento del Consiglio dei ministri
«La Locride? Una terra abbandonata» «Il Tribunale diLocri cade a pezzi. Queste le soluzioni del dopo Fortugno?» di MICHELE INSERRA
LOCRI - «Basta chiacchiere, occorrono i fatti. La situazione di degrado in cui versa il Tribunale di Locri sta diventando insopportabile per gli operatori di giustizia. L’economia è in ginocchio e le cosche sono pronte a riorganizzarsi per mettere le mani sul territorio dopo un periodo di stasi». Così il deputato di Alleanza nazionale, Angela Napoli, ha deciso di portare il “caso Locride” nell’aula di Montecitorio e ha chiesto un intervento deciso («non più a livello di mero impegno», ha tenuto a precisare) del Presidente del consiglio dei ministri, del ministro dell’Economia, del Guardasigilli e del Viminale. «Nonostante le numerose promesse profuse all'indomani dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno, la Locride rimane a tutt'oggi estremamente penalizzata – scrive il deputato - in data 18 luglio 2007, con atto ispettivo numero 4-04411, privo di risposta, l'interrogante aveva già chiesto l'intervento al fine di garantire l'efficienza all'interno del Tribunale di Locri nonché la salvaguardia della dignità e dell'immagine dell'intera amministrazione della giustizia». Di fronte al silenzio Angela Napoli si è vista costretta nuovamente a tornare alla carica, soprattutto dopo le dichiarazione rese alla stampa dal Presidente del Tribunale, Domenico Ielasi, che metteva in luce lo stato di degrado in cui versava la strut-
Locri. In una lettera: «Addio onorevole»
Ancora minacce a Maria Grazia Laganà
Angela Napoli e il Tribunale di Locri
tura giudiziaria. In tribunale bisogna far fronte non solo alle difficoltà di organico. Qui l’edifico è una vera e propria rovina (con cadute di pezzi di intonaco e cornicioni). Per non parlare del degrado dell’archivio storico, dove sono custoditi voluminosi fascicoli: tra l’altro a causa d’acqua diverse pratiche sono andate distrutte. Situazione allarmante che la stessa Angela Napoli aveva verificato di persona quando era stata chiamata a deporre in una della udienze del processo Fortugno: «La costruzione della nuova sede del Tribunale di Locri, dopo un blocco causato da negative informative antimafia che hanno coinvolto la ditta aggiudicatrice dell'appalto, è ripresa da pochi giorni, ma, naturalmente, i tempi non saranno brevissimi, non sono state neppure avviate le iniziative, sempre promesse all'indomani dell'omicidio
Fortugno, necessarie a garantire lo sviluppo economico della Locride. Quel territorio rimane attraversato dalla statale 106, definita “Strada della morte”, ed a tutt'oggi non è dato sapere di alcun lotto di ammodernamento in quel tratto interessato». Ed ancora: «La vecchia linea ferroviaria ionica continua ad essere penalizzata a causa di una insana politica di mancato ammodernamento della stessa e di soppressione treni, posta in essere da Trenitalia, non sono state in alcun modo incentivate le risorse del territorio, tra le quali gli scavi archeologici di Locri». Un panorama desolante che era stata già denunciato nei giorni scorsi dal sindaco di Locri, Francesco Macrì, e da quello di Siderno, Alessandro Figliomeni. «E’ stata persino esclusa l'area urbana delle due località dalla programmazione strategico-operativa della
Regione Calabria - dichiara la Napoli - del tanto proclamato “pacchetto Sicurezza”, i cui contenuti sono ancora del tutto inattuati, non è dato conoscere in che modo lo stesso inciderà sul territorio della locride. Il tutto diventa preoccupante la pressione esercitata dalla ‘ndrangheta, caratterizzata dall'instabilità delle varie cosche e da faide che mirano all'acquisizione del dominio sul territorio e nei traffici illeciti. Negli ultimi anni, poi, si sono verificati numerosi omicidi e casi di lupara bianca, quasi tutti privi dell'individuazione dei responsabili». A questo punto si attende la risposta e soprattutto l’intervento dei ministri interpellati per «mettere in piedi iniziative tese a garantire l'efficienza della giustizia, ad offrire una sede decente agli operatori, ad avviare progetti per la sicurezza e lo sviluppo del territorio».
LOCRI - Nuova lettera di minacce giunta ieri a casa di Maria Grazia Laganà Fortugno. Quella di ieri è la settima lettera che la parlamentare locrese del Pd riceve dal dicembre del 2006. Il sinistro messaggio giungeva a casa della parlamentare con la posta del mattino mentre a qualche decina di metri, in Corte d’Assise del Tribunale di Locri si stava espletando la 35esima udienza del procedimento penale contro i presunti esecutori, mandanti ed organizzatori dell’assassinio del marito. La missiva è stata aperta dal padre della parlamentare, l’ex onorevole Mario Laganà, che non appena letto il tenore del contenuto non faceva altro che chiamare gli agenti del commisarito di Siderno ai quali consegnava la missiva. Il cliché era identico a quelli delle altre. Composto con ritagli di giornali di vaia grandezza la missiva conteneva non solo minacce per la vedova Fortugno, ma anche per il fratello Fabio e persino per la Polizia. «Siamo troppo arrabbiati. Ora fate tutti gli eroi ma per poco ancora. Ora la morte ci fa giustizia. Resterà il nulla. Addio onorevole a te e a tuo fratello e ai bastardi della polizia che ti proteggono e parlano troppo». La sconcertante missiva indirizzata alla parlamentare locrese, recante il bollo del Centro postale di smistamento di Lamezia Terme, giungeva mentre in Corte d’Assise il dirigente capo del Commissariato di Siderno, il vicequestore Silipo, stava deponendo circa il metodo utilizzato dagli investigatori per identificare gli odierni inquisiti durante le intercettazioni telefoniche ed ambientali. La prima lettera di minacce l’onorevole Laganà la ricevette il 28 aprile scorso. Già da allora la vedova Fortugno aveva capito che questo stillicidio sarebbe continuato tanto da manifestare la paura che i «tentativi di condizionarmi possano aumentare di intensità con l'approssimarsi del processo che riguarda la sola fase di esecuzione e progettazione dell'omicidio di Franco». Quel timore, infatti, si dimostrava fondato dal momento che lo stillicidio dell’arrivo di “lettere” continuava il 21 ed il 30 maggio, giorno, questo, in cui è iniziato il processo. Poi il 21 giugno, l’11 luglio e il 23 settembre. Fino a ieri, fino alla settima. E lo stillicidio continua. Pino Lombardo
Locri. Conferenza stampa del consigliere comunale
A buon punto l’iter avviato dai commissari dell’Asl di Locri
Mammoliti attacca il sindaco «La sua giunta cerca sempre di mettermi il bavaglio»
Saranno indetti i concorsi per 15 primari ospedalieri
LOCRI - Il capogruppo del Centro cristiano popolare, Pino Mammoliti, attacca il sindaco Francesco Macrì e la sua giunta in quanto starebbero cercando di «mettergli il bavaglio attraverso una serie di azioni discriminatorie». Mammoliti effettua questa pesante accusa nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì sera nel corso della quale afferma che «la richiesta notificatagli, lo scorso 26 novembre, dall’area amministrativa del Comune di restituire la somma di 16.116,37 euro perchè da lui “indebitamente percepita”, sarebbe una di queste azioni miranti ad imbavagliare le opposizioni». Il consigliere comunale diffonde una notifica effettuata nei sui confronti dal responsabile dell’area amministrativa del comune di Locri lo scorso 26 novembre. Con quell’atto, emanato a seguito del parere legale che ha evidenziato la non validità del provvedimento amministrativo col quale era stata determinata a favore di
Mammoliti l’erogazione della cifra in questione e della consequenziale delibera di giunta che annullava il provvedimento amministrativo e “tutti gli atti connessi”, l’amministrazione locrese ha chiesto la restituzione della cospicua cifra perché «indebitamente percepita». Mammoliti invece sostiene che la cifra incassata a dicembre del 2005, gli era dovuta in quanto rappresentava il proprio onorario: «Ho percepito quella somma quale onorario per aver difeso, nel 2004, 19 dipendenti comunali denunziati nel lontano 1991 per assenteismo dall’allora sindaco Galasso». «Il procedimento – evidenzia il consigliere comunale di minoranza - si è concluso nell’ottobre del 2004 con l’archiviazione disposta dal Gip del tempo». Quindi si rivolge ai sindaci della Locride chiedendo che «il sindaco Macrì venga espulso dall’associazione», ed al prefetto ed alla commissione nazionale Antimafia perché «intervengano subito». p.l.
di PINO LOMBARDO
LOCRI - L’Asl si avvia a risolvere la questione delle carenza di primari presso la struttura ospedaliera di Locri. Infatti i commissari hanno chiesto all’assessorato regionale l’autorizzazione per indire i concorsi inerenti quei posti vacanti. «Questa fase ha subito - ha ribadito ieri il presidente della terna commissariale Antonio De Luca - un qualche rallentamento perché l’assessorato regionale tardava a dare l’Ok per l’indizione dei relativi concorsi. Adesso, dopo l’approvazione delle nuove linee d’indirizzo regionale noi siamo ritornati alla carica ed abbiamo richiesto l’autorizzazione a poter indire i concorsi per l’assunzione dei primari mancanti». Infatti nella deliberazione inerente il Piano annuale delle attività ed il Bilancio di previsione del 2007, trasmessa all’assessorato regionale lo scorso 21 novembre, la terna commissariale composta anche da Ezio Pierotti e Massimo Nicolò, hanno richiesto le relative autorizzazioni affinché possano essere espletati i bandi inerenti la copertura di ben 15 posti di primario attualmente scoperti nell’area ospedaliera. La richiesta che era già stata effettuata col Piano delle assunzioni trasmesso nell’anno 2006, adesso è stata ribadita. Viene richiesta “con assoluta urgenza” l’autorizzazione per l’indizione dei con-
Antonio De Luca e l’ospedale di Locri
corsi inerenti la copertura di 8 posti vacanti di primariato, (Pronto soccorso, Medicina generale, Ortopedia, Nefrologia e dialisi, Ostetricia e ginecologia, Pediatria, Utic e Neurologia), nonché l’autorizzazione per altri 7 (Anestesia e rianimazione, Chirurgia d’urgenza, Neonatologia, Oncologia, Psichiatria, Urologia, Radiognostica). Inoltre la terna commissariale, che ha anche posto in essere la procedura per «la verifica della legittimità del concorso per il primariato di Radiologia pres-
so l’ospedale di Locri», ha chiesto, «sin da ora, l’autorizzazione all’avvio di una nuova procedura concorsuale per detta specialità», che sarà subordinata all’esito della verifica. De Luca nel corso dell’incontro, dopo aver evidenziato che durante la loro gestione hanno «effettuato un abbattimento di circa il 50% del passivo presente nei bilanci del 2004 e del 2005», ha posto in evidenza che «diversi problemi continuano a permanere nel settore amministrativo dove siamo costretti non solo ad accentrare diverse incombenze che finiscono per sovraccaricare l’importante ed ottimo lavoro espletato dal dottore Niccolò, ma anche ad avvalerci dell’ausilio di cinque consulenti esterni fornitici dall’allora prefetto De Sena che sono a costo zero per l’azienda». «Queste difficoltà ancora presenti nel settore amministrativo - afferma De Luca - rendono difficoltosa la concretizzazione del Nucleo di valutazione e quello inerente il Controllo di gestione».