Il Quotidiano Della Calabria Del 24.09.08

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Tirreno Mercoledì 24 settembre 2008

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Email: [email protected] - Altri recapiti: Amantea E-mail [email protected] - [email protected] Paola Fax 0982.612306 - E-mail [email protected], [email protected] San Lucido Email [email protected] Scalea Email [email protected] Belvedere Email [email protected] Acquappesa E-mail [email protected]

Serra D’Aiello. La parlamentare chiede l’intervento immediato del governo

Nuovi misteri sul Papa Giovanni Altre ipotesi di reato nell’interrogazione di Angela Napoli di SALVATORE MUOIO SERRA D‘AIELLO – La drammatica situazione del Papa Giovanni approda nelle aule parlamentari, attraverso un’interrogazione che il deputato del Pdl, Angela Napoli, ha indirizzato ai ministri del Lavoro, della Salute, dell'Interno e della Giustizia. Si tratta di un vero e proprio invito al governo del Paese a porre con urgenza adeguata attenzione verso una situazione di crisi gravissima sulla quale, peraltro, nelle ultime settimane è calato un silenzio impenetrabile. La parlamentare, in particolare, chiede di sapere «quali urgenti iniziative intendano assumere per le parti di competenza, considerata l'assoluta insensibilità della Regione, al fine di

sanare la drammaticità della situazione dell'istituto Papa Giovanni e per evitarne la chiusura. “L'Istituto – scrive nell'interrogazione Angela Napoli – nel quale trovano ospitalità circa 360 degenti bisognosi di cure particolari, ha costituito un importante punto di riferimento per l'intera Calabria e di sostegno per numerose persone disagiate ed è gestito da una fondazione di proprietà della curia arcivescovile di Cosenza”. “Gli stessi dipendenti – prosegue – non hanno alcuna risposta sul loro futuro posto di lavoro. Dal luglio 2007 il Tribunale di Paola ha nominato dei commissari giudiziari per gestire l'Istituto ed il nuovo assessore regionale alla Sanità ha respinto il protocollo che il precedente as-

L’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra D’Aiello

sessore regionale del ramo aveva stipulato per giungere alla costituzione di una nuova società, con la partecipazione della Regione, che avrebbe dovuto gestire la fase iniziale del processo di ristrutturazione e di riorganizzazione».

Ma l’onorevole Napoli, che abbiamo raggiunto telefonicamente nella serata di ieri, non cela le sue preoccupazioni anche su quelli che definisce i “misteri” del Papa Giovanni. «Da cronache giornalistiche – aggiunge infatti

nella stessa interrogazione – sembra che sull'Istituto siano stati aperti altri filoni d'indagine che farebbero trasparire un reticolo istituzionale creato per bloccare alcune denunce circostanziate sui maltrattamenti inflitti ai pazienti del Papa Giovanni, nonchè per trasferire ad alcuni privati la gestione della convenzione sanitaria con la Regione”. “In tutto questo contesto – conclude – emerge la misteriosa scomparsa di una delibera di Giunta regionale, registrata con numero e data, ma mai pubblicata, che autorizzerebbe la gestione dell'Istituto a terzi. Oggi la Regione Calabria, nonostante gli accordi, le promesse ed i progetti, si è chiamata fuori, e si limita a pagare le rette per garantire la quotidianità,

peggiorando la già grave situazione dei degenti e dei seicento dipendenti». Alla nostra domanda, infine, su quali possano essere gli interventi del governo, Angela Napoli è stata piuttosto prudente: “Essendo una fondazione di carattere religioso – ha affermato – le cose non sono agevolissime. Tuttavia io chiedo ai ministri interessati una sensibilità particolare su una vicenda dai risvolti umani e sociali fortissimi. Voglio anche dire, però, che, nel prendere questa iniziativa dopo le parole accorate elevate nei giorni scorsi dal vescovo di Cosenza, penso anche che una maggiore attenzione da parte della Chiesa sulla drammatica situazione del Papa Giovanni non sarebbe stata e non sarebbe negativa”.

Aiello Calabro. Molte le segnalazioni per lo stato del fiume Olivo Paola, convocazione per il 1º ottobre

Depuratori inesistenti Cattivi odori ed evidente inquinamento ambientale

Consiglio comunale sul porto turistico

di BRUNO PINO

di FRANCESCO STORINO

AIELLO CALABRO – I depuratori di acque reflue che insistono nei pressi del fiume Olivo, uno nel comune di Aiello Calabro in località Macchia Sottana, e l’altro nel comune di Lago, in una località posta tra Seminali ed Aria di Lupi, sembrano non funzionare come dovrebbero. Ci sono giunte diverse segnalazioni al riguardo, accompagnate anche da veri e propri reportage fotografici che descrivono una situazione di evidente inquinamento ambientale. La prima rassegna di foto ed un racconto dettagliato, pubblicati peraltro sul sito web AielloCalabro.Net, e risalenti a qualche giorno fa, riguarda il depuratore aiellese. «Sono ormai diverse settimane che transitando lungo la strada Fondo Valle Olivo, all’altezza del depuratore cittadino – si legge nel documento prodotto da AC.Net - si avverte un odore inconfondibile che appesta l’aria. Il che fa pensare che l’impianto di depurazione, funzioni male o non funzioni affatto». «Non è difficile accorgersi – si legge ancora nella relazione - che quello che finisce nel fiume non è semplice “acqua”. Appena arrivati si nota subito la fatiscenza degli impianti: i motori che dovrebbero lavorare ininterrottamente sono tutti quasi completamente rotti o rattoppati e di conseguenza per buona parte della giornata fermi; le griglie che dovrebbero trattenere i componenti solidi presenti nelle acque sono rotte in diversi punti». Sulla questione, in queste ore, è intervenuta anche l’opposizione consiliare di Alleanza di Progresso per Aiello che in una interrogazione a risposta scritta al sindaco

PAOLA – Il presidente del consiglio comunale, Ferruccio Fedele, ha convocato per giorno 1 ottobre con inizio alle ore 16 il civico consesso locale. Come anticipato vi sarà un solo punto all’odg: la pratica del porto turistico. Si presume che nel corso della stessa riunione consiliare i componenti della parte pubblica del Cda della Porto dei Normanni spa relazioneranno sui lavori da effettuare. E ciò in considerazione del fatto che è stato stilato nel corso dell’ultima riunione il cronoprogramma degli interventi. In precedenza nella stessa mattinata di ieri si era tenuta una riunione di maggioranza nella quale si è discusso dei problemi più urgenti. Ultimo dei quali il sequestro dell’area dove dovrà sorgere il cantiere del porto turistico. Anche se l’amministrazione comunale in merito ha affermato che il sequestro non costituisce un problema, si presume che sulla questione la minoranza consiliare darà filo da torcere. La parlamentare Angela Napoli informata della situazione si è infatti già attivata per verificare lo stato di cose. Com’è noto la Napoli aveva prodotto una dettagliata interrogazione al ministero delle Infrastrutture e trasporti dove definiva “alquanto intricata” la questione porto e sollecitava l’avvio di “un’adeguata indagine amministrativa per verificare l’utilità e l’interesse pubblico, richiesti dalla legge, e sottesi a giustificare la cessione delle quote dal socio vincitore della gara europea che ha costruito porti in tutta Italia ad una società costituita un anno prima, e che ha iniziato la propria attività poco più di un mese prima della deliberazione del Comune di Paola, che non ha realizzato

La documentazione fotografica che testimonia il degrado ambientale

Perri ha chiesto: «che provvedimenti la S.V. ha pensato di prendere a riguardo; il motivo per cui non si è intervenuto in modo tempestivo sugli impianti, visto che il problema è sorto da qualche settimana; perché sugli impianti non è stata eseguita la corretta manutenzione, o per lo meno come mai il Comune non si è accertato che ciò avvenisse». LAGO. Altra questione ambientale di una certa gravità, come anticipato, interessa pure un depuratore di Lago, comune limitrofo ad Aiello. Sempre la Redazione di AielloCalabro.Net, è andata sul

posto e, armata di macchinetta fotografica ha documentato nel fiume Olivo un livello di inquinamento inconfutabile. «Abbiamo risalito il letto del fiume per un lungo tratto – raccontano i ragazzi che hanno condotto la perlustrazione -. Una tranquilla passeggiata all’inizio, ma man mano che si saliva, la situazione peggiorava sempre di più. Le acque, inizialmente solo coperte da una leggera schiuma bianca, addebitabile a qualche piccolo scarico abusivo, diventavano sempre più malsane, fino a perdere del tutto la loro trasparenza. In particolare, un chilometro

più a monte, al di sopra di una delle due diramazioni che alimentano l’Olivo, abbiamo verificato un grosso scarico». «Si tratta – spiegano - di un tubo delle dimensioni di circa 40 centimetri di diametro. Abbiamo subito capito che quello “schifo” era dovuto allo scarico fognario non di una singola abitazione ma di un’intera contrada, dove gli impianti di smaltimento sono praticamente assenti. Una vera e propria “fogna” a cielo aperto! Dove non vengono smaltiti solo parti liquide ma l’intero flusso cittadino viene buttato direttamente nel fiume».

Angela Napoli

altre opere infrastrutturali e che risulta priva di adeguati capitali finanziari”. Pertanto chiedeva: “se non si ritenga necessario ed urgente verificare le motivazioni che hanno portato la Sider Almagià a derogare dai compiti contrattuali e le verifiche delle motivazioni che fino ad oggi hanno portato al mancato avvio per la realizzazione del Porto di Paola”. Ed ancora secondo la parlamentare si dovrebbe “avviare un’adeguata indagine amministrativa per verificare quanti fondi del finanziamento Cipe sono stato realmente spesi fino ad oggi”. E rivolgendosi ancora ai ministri di Infrastrutture e Sviluppo “se non ritengano necessario ed urgente far svolgere adeguate indagini amministrative sulla Società “Porto dei Normanni spa” e sull’esecuzione dei lavori relativi al Porto di Paola”. Infine sulla possibilità di nominare un’Authority che “funga da controllo sia sul corretto utilizzo dei fondi stanziati sia sulle diverse decisioni relativi agli assetti societari del “Porto dei Normanni spa”. Il nuovo sequestro dell’area potrebbe essere ora un altro tassello da aggiungere alla sua dettagliata richiesta.

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