Evola 6

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l'arco. E quando questa potere conduce alIa vittoria, Ia Vergine, infine, appare anche come dea delIa vittoria. Cost Durga e anche la vergine nera - krshna kumari=-: invocata come colei che da la vittoria in battaglia (40). Per l'aspetto «infero» di questa insieme, e interessante notare che nella devotio romana, rito tenebroso con cui un condottiero si offriva voIontariamente come vittima aIle forze infere per scatenarle contro il nemico, nell'invocazione, dopo Ie divinita Iuminose, compreso Marte, viene il nome di Bellona, che e appunto una dea della guerra nel senso anzidetto, dagli autori antichi pero identificata anche aIle altre forme delIa Grande Dea (41). E anche da citare l'egiziana Sekhmet, la dea nuda leontocefala della guerra che si .rallegrava dei sacrifici cruenti e che si diceva si congiungesse viva coi vincitori. Una trasposizione sul piano morale dell'aspetto ontologico «Durga» della dea e la crudelta attribuitale in mitologhemi vari cristallizzatisi intorno a figure del genere La dea si compiace del sangue e delIa morte. Cia e visibile nel modo pili netto in KaIi. Ma in Grecia in pili luoghi, a Sparta, a Braurone e altrove, alIa Vergine divina, ad Artemide Orthia, detta anche Tauria, anticamente venivano offerti sacrifici umani; dopo che questi vennero aboliti, come residuo resto il rito della diamastigosis, dell a tlagellazione degli adolescenti a Sparta nelle feste della dea, ache il sangue ne bagnasse l'altare: perche la dea vergine amava il sangue. In altre citta greche anche gli adoratori di Demetra si tlagellavano a vicenda. La festa di Cibele che aRoma si inspirava al culto della Grande Dea si celebrava dal 15 al 27 marzo, comprendendo il 27 marzo, giomo segnato nel calendario come dies sanguinis. In esso i sacerdoti delIa dea si tlagellavano e ferivano unendo Ie loro grida al suono dei flauti e dei timpani. Poi, dopo una veglia misteriosa, si riteneva che gli iniziati si unissero con la Grande Dea (42). Carattere simile avevano i riti orgiastici dedicati alIa dea Ma, che era anche una dea delIa guerra. Nello stesso contesto rientra il fatto, che spesso a sacerdotesse fu affidata l' esecuzione di sacrifici cruenti: cost fra i Galli e in America. E se era un rito arcaico praticato dalle Vestali, dalIe sacre vergini romane custodi della fiamma che e vita, il gettare nel Tevere ventiquattro fantocci, e opinione prevalente che a questi fantocci in origine corrispondessero vittime umane.

(40) Cfr. A. e E. Avalon, Hymns to the Goddess, cit., pp. 70-71, 76,115,117. (41) E cosa abbastanza evidente che gli attributi teologici di Maria Vergine nel cristianesima sono una assurdita se ci si riferisce alia parte che la madre di Gesu ha nei Vangeli, essi sono comprensibili solo corne una trasposizione ad essa di quelli che furono gia propri alIa Grande Dea precristiana. Perfino alcuni attributi delle litanie canoniche, corne «madre inviolata», «vergine possente», hanno una tinta «durgica», non meno di quelli di «giardino chiuso» e di «fonte suggellata», Non mancano tratti arnazzonici, nelle antic he invocazioni, vicino ad altri; cosi per es. nell'Inno acatista attribuito a S. Germano, patriarca di Costantinopoli: la «sposa inviolata» viene anche detta «generatrice della luce indicibile, maestra che supera ogni insegnarnento, illuminatrice dello spirito dei credenti, entrata alia porta del paradiso, scienza radiosa delia grazia, lampo che illurnina I'anima, fulmine che atterrisce i neniici, imagine vivente dell' Acqua del battesirno, "tu che lavi la macchia del peccato, tu che dai le vittorie, tu che disperdi i nemici", salute del mio corpos ecc.: cfr. P. Regarney, Les plus beaux textes sur la Vierge Marie, tr. it., Roma, 1952, pp. 95-105. (42) Cfr. F. Cumont, Les religions orientales dans le paganisme romain, c. ill (tr. it.: Le religioni orientali nel paganesimo romano, I libri del Graal, Roma, 1989); J. Przyluski, La Grande Deesse, cit., pp. 29, 30.

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