L’APPRENDIMENTO. L’apprendimento è un’esperienza di cambiamento nell’individuo dovuta alla sua interazione con gli altri e con l’ambiente. Per l’uomo apprendere significa acquisire competenze,conoscenze sempre nuove. Ma c’è un vero apprendimento solo quando questo si trasforma in comportamento. La prima teoria dell’apprendimento è il COMPORTAMENTISMO,che prende spunto dagli studi di Pavlol,il quale sosteneva che l’uomo,come gli animali,reagisce agli stimoli dell’ambiente. Ciò fu rafforzato da Watson che coniò proprio il termine “comportamentismo”. Anche’esso sosteneva che la psicologia dovesse occuparsi del comportamento dell’individuo e non della sua mente. Skinner riprese questi studi affermando anch’esso che l’apprendimento è osservabile solo grazie al comportamento e inoltre studiò il “condizionamento operante”,secondo il quale le reazioni dell’ambiente al comportamento determinano il comportamento stesso poiché se la reazione è positiva allora è probabile che il comportamento venga ripetuto. In base alle ipotesi di Skinner,l’obiettivo della scuola deve essere quello di cambiare il comportamento degli studenti servendosi di rinforzi (promozioni…) e punizioni. Qui il docete è un formatore attivo di studenti passivi poiché è lui che decide gli obiettivi che gli studiosi devono raggiungere. A questo punto per Skinner questo non è più un processo di apprendimento ma una sorte di addestramento dove il metodo usato è quello trasmissivo poichè gli studenti assorbono in modo passivo le informazioni. Nei suoi studi però lui sottovalutava le emozioni,le abitudini,le esperienze degli individui,le cosiddette idee pregresse. Queste possono essere definite come costruzioni cognitive realizzate dai soggetti fin da bambini;ma la maggior parte di esse sono errate e se non vengono affrontate rischiano di ostacolare il processo di apprendimento. Queste idee dipendono dall’esperienza e dal contesto in cui si vive e vanno fatte emergere durante la discussione con gli studenti,dove l’insegnante deve “sfidarli” per creare insoddisfazione nelle loro idee. Altra teoria sull’apprendimento è il COGNITIVISMO. Uno degli esponenti maggiori fu Piaget che si dedicò ai diversi stati evolutivi dell’intelligenza. Secondo lo studioso, l’adattamento è quel cambiamento che avviene nell’organismo in risposta all’ambiente ed è formato da 2processi: • •
ASSIMILAZIONE: acquisire nuove conoscenze nel tentativo di adattarle agli schemi già esistenti; ACCOMODAMENTO: cambiamento degli schemi esistenti.
Egli sostiene che lo sviluppo mentale avviene secondo fasi precise: TEORIA DEGLI STADI DELLO SVILUPPO. Questa teoria costituisce una vera e propria rivoluzione poiché fino ad allora si riteneva che l’attività cognitiva del bambino fosse simile a quella dell’adulto. Le fasi di questo sviluppo sono quattro: 1. SENSO MOTORIO : dalla nascita ai 2 anni dove il bambino differenzia se stesso dagli altri;
2. PREOPERATIVO : dai 2 ai 7 anni;il bambino ha un atteggiamento egocentrico,comincia ad usare il linguaggio e a rappresentare gli oggetti con le immagini; 3. OPERATORIO CONCRETO : dai 7 agli 11anni dove il bambino comincia a ragionare il modo logico; 4. OPERATORIO FORMALE : dagli 11 anni in poi dove si fa uso della ragione,si organizzano i dati e si formulano ipotesi. A Piaget sono state inoltre rivolte anche varie critiche : non ha utilizzato un campione sufficiente per poter dichiarare generali le sue conclusioni, i confini degli stadi sono troppo rigidi e inoltre non ha tenuto presente le differenze di personalità, di intelligenza tra un bambino e l’altro. Abbiamo poi il COSTRUTTIVISMO (80,90) che costituisce una prospettiva importante nell’attuale ricerca educativa e vede la conoscenza come un elemento costruito dal soggetto , che acquisisce le conoscenze e le competenze nel contesto culturale in cui si trova. Gli aspetti principali di questa teoria sono (Merril): • •
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SAPERE COME COSTRUZIONE PERSONALE : il soggetto costruisce le conoscenze sulla base delle proprie esperienze; APPRENDIEMNTO CHE TENGA CONTO DEL CONTESTO: è importante che la conoscenza sia legata all’ambiente e al contesto reale e culturale dell’individuo; APPRENDIMENTO ATTIVO : il ruolo dell’insegnante deve essere quello della guida,non dovrebbe porsi solo il compito di trasmettere conoscenze ma anche quello di creare situazioni dove gli alunni possano giungere autonomamente alla conoscenza della realtà.
Esistono inoltre 2 tipi di costruttivismo: 1. PERSONALE : prende origine dai lavori di Piaget,secondo il quale la conoscenza viene costruita attivamente da chi apprende e non può essere trasmessa passivamente da chi spiega. Con questa teoria trova una giustificazione il concetto “imparare facendo”,dove individuo,in modo autonomo,attraverso le esperienze costruisce la sua conoscenza. 2. SOCIALE: prende origine dal pensiero di Vigosky che ritiene fondamentale l’interazione con gli altri per acquisire conoscenze poiché attraverso questo rapporto ,il dialogo e il confronto l’individuo può sviluppare e crescere le proprie conoscenze. Nei suoi esperimenti esso ha studiato la differenza tra il ragionamento di un individuo che studia da solo e quello invece di un individuo che ha la possibilità di studiare con un adulto. Il ruolo dell’insegnante secondo Vigosky sarebbe quello di sfidare il bambino ad andare oltre i suoi limiti;egli concepì a questo proposito il concetto di “ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE”,secondo il quale in ogni individuo ci sono delle capacità che possono essere sviluppate con l’aiuto di un mediatore.
Altro esponente del costruttivismo è BRUNER . Secondo il suo pensiero nell’apprendimento è importante il contesto del soggetto poiché il “se” non è solo dentro di noi ma anche nel mondo e questo mondo può essere scoperto in modo progressivo attraverso 3 tappe: 1. ENATIVA: si conosce attraverso le azioni; 2. ICONICA: si conosce attraverso le immagini; 3. SIMBOLICA: si conosce attraverso l’uso del linguaggio. Egli definisce L’APPRENDIMENTO PER SCOPERTA poiché secondo lui lo sviluppo è ciò che si scopre per se stessi la scoperta consiste proprio nel trasformare e migliorare la propria esperienza. Infine abbiamo la TEORIA UMANISTICA : corrente psicologica che da molta importanza alle risorse e alle capacità dell’individuo. Come esponenti abbiamo: •
ROGERS : il suo approccio si basa su una concezione positiva dell’individuo,partendo dal presupposto che ognuno abbia valori e capacità di autodeterminazione,ossia ogni persona possiede già dentro di se la capacità di modificare e migliorare il proprio comportamento. Il ruolo del docente (terapeutico) è proprio quello di facilitare questo compito creando un clima di empatia,accettazione. Questo suo metodo è detto anche “INCENTRATO SUL CLIENTE”.
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FOURESTAIN : per lui sono fondamentali il linguaggio,la centralità dell’individuo,il ruolo della società e la trasmissione culturale. Egli procede in maniera pratica individuando le cause dei ritardi in campo cognitivo : causa endogene (ereditaria), causa esogene (diversità culturale), causa endo-esogene (status sociale,relazione nella famiglia).
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GARDNER : è il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple: 1. INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA : abilità nel confronto; 2. INTELLIGENZA LINGUISTICA : abilità nell’uso del linguaggio e della padronanza dei termini linguistici; 3. INTELLIGENZA SPAZIALE: abilità nel percepire gli oggetti anche nella loro assenza; 4. INTELLIGENZA INTERPERSONALE: abilità nell’interpretare le emozioni degli altri; 5. INTELLIGENZA INTRAPERSONALE: abilità nel comprendere le proprie emozioni; 6. INTELLIGENZA CINESTETICA: abilità nel movimento; 7. INTELLIGENZA MUSICALE: abilità nella composizione di brani musicali; 8. INTELLIGENZA NATURALISTICA: riconoscimento degli oggetti naturali; 9. INTELLIGENZA EISTENZIALE: abilità nel saper riflettere sulle questioni riguardanti l’esistenza.
Gardner inoltre si è occupato anche dei vari strumenti per migliorare l’apprendimento e le forme di insegnamento,criticando Piaget e sostenendo che l’intelligenza non si sviluppa in modo omogeneo in tutti i saperi. •
GUILFORD : secondo il suo pensiero nel processo di insegnamento entrano in gioco 2 componenti: la creatività (produrre un lavoro originale e utile) e l’attenzione (concentrazione).
Egli inoltre teorizza 2forme di pensiero: DIVERGENTE che è un pensiero autonomo che si differenzia da quello CONVERGENTE dove tutti la pensano allo stesso modo. •
POPPER : parla di problemi che l’allievo deve superare per arrivare ad un vero apprendimento. Questo ” processo” è detto PROBLEM SOLVING e avviene attraverso 4 fasi: 1. PROBLEM FINDING: conoscere il problema da risolvere; 2. PROBLEM POSING: comprensione del problema e definizione dei dati; 3. PROBLEM SOLVING: formulazione di varie ipotesi; 4. VERIFICA: verificazione delle ipotesi.
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GORDON: egli sostiene che si debba impostare una relazione tra insegnante e allievo. Quest’ultimo non si deve sentire in ansia in presenza del docente;ansi dovrebbe crearsi un rapporto di empatia dove l’insegnante accetti l’alunno per quello che è, dandogli fiducia e non rimproverandolo in continuazione. Inoltre l’insegnante non dovrebbe presentarsi come una persona che sa tutto,che non sbaglia mai.