Intervento di tecnologie dei media "… — mi direte — «Scuola» e «gioco» sono termini antitetici: se qualcosa appartiene all’uno non può appartenere all’altro e viceversa. E se non me lo direte voi, sicuramente me lo dirà un qualunque ragazzo che a scuola ci va. Eppure, abbiamo appena visto che gran parte dell’attività di un videogioco consiste nell’imparare: dalle abilità e le coordinazioni complesse dei giochi sensomotori fino ai più sofisticati procedimenti di deduzione logica, calcolo e previsione dei giochi di strategia. Anzi, in un certo senso, questi giochi costituiscono apprendimento allo stato puro; apprendimento, cioè, che non è funzionalizzato a nessuno scopo che non sia quello di progredire costantemente, di migliorare se stessi. Ma, nonostante questo, tutto ciò sembra non avere nulla a che fare con ciò che chiamiamo comunemente apprendere, conoscere e sapere, e, soprattutto, con l’istituzione fondamentale che è interamente dedicata a questi compiti." Gioco e apprendimento Penso che tra il gioco e la scuola ci sia un legame stretto,infatti nei primi anni di vita i bambini imparano ad apprendere proprio attraverso il gioco. Basti pensare che nel ciclo”corpo-movimentosport”promuovono la conoscenza di sé,dell’ambiente e delle proprie possibilità di movimento. Contribuiscono,inoltre,alla formazione della personalità dell’alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea,nonché della necessità di prendersi cura della propria persona e del proprio benessere. Tali attività motorie e sportive che si svolgono nell’ambito scolastico,forniranno all’alunno le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo,costruire esperienze cognitive,sociali,culturali e affettive ed imparare ad esplorare lo spazio. In oltre partecipare ad un gioco significa condividere con altre persone esperienze di gruppo,promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport sono,infatti,mediatori di relazioni e incontri. In questo modo le varie forme di diversità individuali vengono riconosciute e valorizzate e si evita che le differenze si trasformino in disuguaglianza. Qualsiasi tipo di gioco organizzato da un insegnante o da qualsiasi altra persona promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile. I docenti sono impegnati a trasmettere e a far vivere ai ragazzi i principi di una cultura portatrice di rispetto per sé e per l’avversario,di realtà, di senso di appartenenza e di responsabilità,di controllo dell’aggressività,di negazione di qualunque forma di violenza. Quindi possiamo affermare che l’apprendimento avviene attraverso l’esperienza,l’esplorazione, i rapporti tra i bambini,con la natura,gli oggetti,l’arte,il territorio e le sue tradizioni,attraverso la rielaborazione individuale e collettiva delle esperienze e attraverso attività ludiche. Con il gioco i bambini si esprimono,raccontano,interpretano e cambiano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.
Teresa di Girolamo