il giornale dalla parte dei carovignesi
francam e nte Proclami, proclami, proclami… Dalla Gazzetta del mezzogiorno dell’agosto 2005: Carovigno avrà presto il suo nuovo ufficio postale: in un incontro è stato illustrato il progetto. «È fatta! Pare proprio di sì. Ora tocca che si passi con l’immediatezza alla realizzazione del nuovo ufficio postale e alla chiusura definitiva della umiliante attuale sede… La prima fase dei lavori è a carico dell’Amministrazione comunale e gli stessi dovrebbero iniziare nel mese di ottobre (2005). La seconda ed ultima fase è a carico dell’ente poste e i lavori dovrebbero essere ultimati entro il mese di maggio del 2006» . “La mia soddisfazione è stata quella di essere riuscito a chiudere questo annoso problema per tutti noi cittadini carovignesi, dopo due anni di trattative con l’ente poste italiane”, ha dichiarato notevolmente soddisfatto il Sindaco Zizza. Dal Quotidiano di Brindisi di mercoledì 30 novembre 2005: “Basta disagi, dal primo gennaio lavori per il nuovo ufficio postale”. “Attualmente l’amministrazione sta espletando la gara di appalto e l’inizio dei lavori previsti è fissato per il 1 gennaio 2006 per concludersi nel periodo estivo 2006. Nel frattempo comunico ai cittadini la riapertura dell’ufficio postale di Serranova, mancano solo alcuni dettagli, ma possiamo assicurare che il servizio sarà operativo nel gennaio prossimo”. Al nostro Sindaco evidentemente piace fare dichiarazioni pubbliche che puntualmente finiscono in una bolla di sapone. Promesse, solo promesse, ma i fatti? Chi vive a Carovigno avrà potuto constatare che ottobre è passato da un pezzo e che anche gennaio se né andato senza che siano mai iniziati i lavori per la costruzione del nuovo ufficio postale. Il tempo passa inesorabile, ma questa è una prerogativa dell’attuale Amministrazione comunale. Va sui giornali a gonfiarsi il petto. Faremo questo, faremo quello. E intanto il tempo passa, ma i problemi anziché essere risolti aumentano in continuazione. La gente è stanca di questa politica poco credibile. È per questo
che si allontana e disinteressa delle faccende amministrative. Ma guai se la folla comincia a rivoltarsi. Il problema di un ufficio postale efficiente è molto serio. La gente di Carovigno ha il sacrosanto diritto di usufruirne e comincia a essere sempre più insofferente, specie se si sente continuamente presa in giro. È l’ora dei fatti, non se ne può più di questi continui proclami, proclami, proclami… MARIO CICORIO
PIANGE IL TELEFONINO Sulla questione delle antenne per i telefonini a Carovigno c'è la litania ricorrente dell'Amministrazione Comunale che non perde occasione per affermare che il Comune non ha alcuna possibilità di intervenire in merito. Ciò non è vero. La legge n.36 del 22 febbraio 2001, ad oggetto "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", al comma 6 dell'articolo 8, recita testualmente: " I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". La legge è chiara e non dà possibilità di equivoci interpretativi. Non impone obblighi ai Comuni, ma dice che, se lo vogliono, possono adottare strumenti per tutelare i Cittadini. Il Comune di Carovigno ha ritenuto di non adottare queste misure per "minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". Alla luce dei noti accadimenti, Il Sindaco e l'Amministrazione hanno l'obbligo morale di spiegare il perché. Devono solo dire questo. NATALINO SANTORO
Cartelle Pazze: “tutta colpa dei cittadini...” I nostri Amministratori non recitano il mea culpa ma se la prendono con i contribuenti e l’opposizione
Su richiesta dei Consiglieri del centrosinistra, si è tenuto martedì 31 gennaio, il Consiglio Comunale per discutere la questione legata alle 4.000 cartelle ICI pervenute nelle case di altrettanti ignari cittadini di Carovigno. Il Consiglio che avrebbe dovuto essere monotematico, ossia avrebbe dovuto discutere solo delle cartelle ICI, è stato costretto, invece, ad affrontare anche altri argomenti. Noi abbiamo denunciato questa scorrettezza istituzionale nei confronti dell’opposizione, ma, ancor di più, abbiamo affermato la nostra volontà politica di non prendere più parte ad alcuna seduta del Consiglio Comunale, se queste continueranno a essere convocate in mattinata, anziché nel pomeriggio, non permettendo, così, ai cittadini di assistere ai lavori del Consiglio. È superfluo ricordare che tra gli impegni assunti dalla maggioranza che amministra Carovigno, c’era anche l’impegno di tenere i Consigli nelle ore pomeridiane; ma, anche questo impegno insieme agli altri è stato disatteso. Ma torniamo alla discussione sulle cartelle ICI: stranamente, e al di fuori di ogni ritualità, un dibattito richiesto dall’opposizione, è stato avviato, invece, dall’Assessore Pepe. Egli ha pronunciato un vero e proprio atto di difesa del suo operato, di cui riportiamo alcuni stralci: • Il Comune è obbligato a notificare gli avvisi; • Il nostro Ente non possiede, un supporto informatico; • Se qualche errore è stato fatto, è un errore fisiologico; • È il contribuente che non ha comunicato le nuove rendite catastali; • È colpa della Sesit che non ha comunicato i dati al Comune; • È il contribuente che non ha denunciato la compravendita degli immobili; In altre parole è stata addossata agli Uffici e ai cittadini la responsabilità di quanto è accaduto. Dello stesso tenore l’intervento del Consigliere Mele che ha affermato testualmente “su 4.000 cartelle
c’è solo un 15% di errori, dovuti agli uffici e ai cittadini”, e poi ha richiamato i Democratici di Sinistra alla VERGOGNA per il modo in cui hanno posto la questione sul giornale Francamente. Noi abbiamo affermato il principio che la lotta all’evasione e all’elusione è legittima, e che ogni cittadino è chiamato a contribuire alla vita dell’Ente in rapporto al proprio reddito. Ma abbiamo affermato, anche, il principio della tutela del cittadino. Abbiamo chiesto all’Assessore Pepe se ha riflettuto sulla portata dell’operazione: 4.000 cartelle equivalgono a 4.000 cittadini, ossia il 30% dei cittadini di Carovigno: si è chiesto l’Assessore se sia possibile che il 30% della popolazione sia costituita da evasori o elusori? Se questa domanda l’assessore Pepe se l’è posta, oggi, dopo tre anni che riveste il ruolo di Assessore alle Finanze, deve riconoscere, anche, il fallimento della sua azione amministrativa, un’azione triennale che ha permesso al 30% dei cittadini di perpetrare evasione ed elusione nei confronti dell’Ente Comune. Se, al contrario, l’assessore Pepe questa domanda non se l’è posta, egli ha peccato di superficialità, di approssimazione, di disordine, tutti elementi che caratterizzano un’azione amministrativa fallimentare. Noi, al contrario, di domande ce ne siamo poste non poche: • È possibile pensare che i commercialisti di Carovigno che elaborano la denuncia dei redditi, siano degli incompetenti? • Perché l’assessore anziché rivolgersi imperiosamente ai cittadini, non si è rivolto alla Conservatoria dei Registri per verificare la sussistenza degli immobili? • Perché l’Assessore non ha fatto una verifica a campione prima di notificare 4.000 cartelle? Noi riteniamo che si è voluto semplicemente sparare sul muchhio per mettere in bilancio una cifra fantasma e costruire, così, un bilancio revisionale, altrimenti impossibile. Altroché la “vergogna” indirizzata al nostro giornale che corretta-
mente ha sostenuto e informato i cittadini! La vergogna è dalla parte di chi amministra il nostro Comune e continua a declinare le proprie responsabilità di fronte ad un’operazione che ha coinvolto i cittadini, mortificandoli. Quando si unisce l’atteggiamento vessatorio nei confronti dei cittadini con le scelte sbagliate che portano il bilancio ai limiti del dissesto, e quando si addossa ai cittadini la colpa di metodi errati, anziché chiedere loro scusa, allora il fallimento di chi governa un paese non ha più veli. ROSETTA FUSCO (CONSIGLIERE COMUNALE D.S.) Durante il suddetto Consiglio Comunale è stata posta la seguente interrogazione: A nome del Gruppo “Uniti per Carovigno” INTERROGAZIONE PREMESSO CHE: • Il comune di Carovigno ha indetto e avviato una gara per la raccolta dei rifiuti solidi urbani per la durata di due mesi prima dell’avvio della Carbinia S.p.A. prevista per il primo marzo 2006; • La gara è stata vinta dalla ditta Ecopuglia; CHIEDIAMO AL SINDACO DI CONOSCERE: 1. quali e quante aziende sono state invitate alla gara? 2. quali criteri sono stati adottati per la selezione delle aziende? 3. quante e quali aziende hanno presentato offerta? 4. qual’è il canone mensile della ditta che ha vinto la gara e quali elementi e/o prestazioni sono compresi nel canone stesso? N.B.. Il Sindaco ha dichiarato che risponderà per iscritto, a tutte le domande poste.
francam e nte - nuova serie - n. 9 - FEBBRAIO 2006 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni -
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SALVIAMO IL CENTRO STORICO P RIMA CHE SIA COMP LETAMENTE DISTRUTTO! L’atteggiamento generale di “non rispetto” e di disinteresse per il nostro patrimonio culturale, nel tempo, ha determinato l’attuale situazione di degrado del centro storico di Carovigno. Il problema principale è stata ed è tuttora l’assenza di attenzione e se vogliamo di sensibilità da parte delle varie amministrazioni comunali verso le emergenze storico-architettoniche di Carovigno ancora miracolosamente presenti, emergenze che rischiano di diventare veri e propri ruderi abbandonati all’usura del tempo e all’incuria dell’uomo. Da un po’ di anni a questa parte si viene maturando un’idea distorta di sviluppo turistico, basata sulla politica della continua edificazione, anche abusiva, a discapito di una politica del recupero dell’esistente, determinando sotto molti punti di vista, un sorta di regresso che penalizza l’area abitata ed il territorio. Il risultato è stata la scomparsa graduale di numerose testimonianze storiche, a favore di un’edificazione incontrollata: si ricordino i tratti di mura messapiche abbattuti nel corso degli anni a partire dagli inizi del Novecento, via via che iniziava l’espansione urbana della città; o l’arco ubicato all’incrocio tra via Don Minzoni e via Parma, ai bordi di una delle cinte murarie messapiche, abbattuto negli anni cinquanta del Novecento, su delibera del Consiglio Comunale per la realizzazione di un’ abitazione privata, non tenendo conto delle normative in materia di conservazione dei beni culturali come l’art. 11 della legge n. 1089 del 1939, relativo alle cose d’interesse storico ed
Da quanto tempo è in queste condizioni?
L’asfalto che contrasta con la chianca.
artistico, che prevede il divieto di demolizione senza autorizzazione ministeriale; o il degrado di emergenze architettoniche di età medievale, come l’arco a sesto acuto che sovrasta Porta Brindisi, in via Cattedrale, crollato in parte, sistemato in modo provvisorio, a rischio e pericolo dei passanti, senza che, a tutt’oggi, si sia giunti a risolvere la disputa tra il pubblico e il privato per il suo restauro conservativo dell’immobile, anche in questo caso, non tenendo conto degli art. 14 e 16 della legge n. 1089 del 1939, che regolano le opere di conservazione di beni di interesse storico-artistico appartenenti ad enti o istituti riconosciuti o a priva-
l’asfalto, e in qualche caso, il cemento, sempre più utilizzati per rivestire e rattoppare frettolosamente e mai uniformemente le stradine del rione “ Terra” dopo i vari lavori di scavo sul manto stradale. Tali materiali oltre ad essere antiestetici, sono anche una delle principali cause dell’umidità prodottasi lungo le case e le stradine del centro storico, creando delle “ macchie” scure che ricoprono ormai ovunque le bianche chianche di pietra gentile usate nella realizzazione delle stradine, caratteristiche del nostro territorio e testimoni di una antica tecnica stradale che deriva da quella romana. Il secondo elemento di disturbo è rappresentato dall’uso frequente di rivestire le superfici esterne degli edifici storici di proprietà privata con materiali poco apprezzabili da un punto di vista estetico, come le piastrelle colorate lucide, il plastico granitico, i mattoncini sbozzati di altri tipi di pietre che non sono originarie del nostro territorio e che in molti casi rivestono le facciate di strutture medievali ancora visibili. Il terzo elemento di disturbo è costituito ahimè dall’uso di tettoie esterne in èternit, materiale da costruzione composto da malta e polveri d’amianto, che si utilizzava ampliamente in passato e che è stato ritirato dal mercato a causa della sua alta pericolosità. Altro elemento di disturbo “ superficiale” è l’anticorodal, lega metallica resistente ed economica utilizzata per gli infissi esterni, come porte e finestre. Questi due materiali a ben dire, potrebbero essere sostituiti da materiali più adatti ad un centro storico, come il legno per gli infissi, il rame per le tubature esterne, etc.. Tra gli interventi invece di tipo “ strutturale” cioè quelli riguardanti le modifiche parziali o gli ampliamenti di un immobile, di gran lunga più gravi e più
ti; ed infine, la quasi riuscita distruzione del palazzo Granafei, immobile settecentesco ubicato in Corte Marino, che necessita di repentini lavori di consolidamento e di recupero, non ancora iniziati nonostante la ripetuta segnalazione agli Organi competenti. E’ facile capire come la disattenzione a queste problematiche da parte delle varie amministrazioni abbia col tempo portato i cittadini a una totale disaffezione a tutti quei “ tesori” che arricchiscono il nostro centro storico, vivendo la città nella rassegnazione e nell’immobilismo fisico e mentale. Ma perché tutto questo non sia vano e perché si impari dagli errori passati, bisogna ora più che mai preoccuparsi della situazione del centro storico. Per analizzare la condizione di degrado del centro storico si è voluto semplicemente percorrere le viuzze del rione “ Terra” per vedere con occhi critici ma obbiettivi, quello che andrebbe fatto per riportarlo in vita. Partendo dall’arco di Porta Ostuni, proseguendo verso via S.Anna, salta subito agli occhi una discontinuità, un contrasto di forte impatto tra l’antico e il moderno: lo spaccato storico della città, il cuore antico di Carovigno viene aggredito dai materiali edilizi moderni che disturbano la vista del bello e rompono con il contesto storico del rione. Questo sarà il fattore principale di degrado per tutto il centro storico: un insieme di elementi che ne stanno cancellando l’antico aspetto. Tra gli interventi “ superficiali” cioè di rivestimento o di copertura di case e strade, il primo elemento di disturbo è È ternit
??? Senza parole
difficili da recuperare, va segnalata in primis, la tendenza di trasformare l’originaria fisionomia di alcune case del rione “ Terra” , acquistate e ampliate da privati, nell’ambito di quel famoso “ Progetto di Quartiere” mirante al recupero del centro storico, che se da un lato non ha visto rinascere il centro storico dall’altro lato ha fatto sì che molte porte, finestre di interesse architettonico e i caratteristici “ vignali” venissero chiusi, murati con blocchi di tufo o con mattoni forati. Cosa ancor più grave, è che ai pregiati materiali antichi, quali cornici, soglie, scalini in pietra gentile vanno sosti-
Vandalismo
tuendosi materiali edili moderni di poco pregio. Ne deriva un forte contrasto tra i blocchetti di pietra locale impiegati per la costruzione dei bellissimi palazzi medievali, obliterati dall’intonaco a calce, e l’uso dei mattoni moderni. Altro intervento edile grave è che i palazzi storici di maggior pregio sono spesso ed in più punti nascosti dalle abitazioni private che gradualmente ed abusivamente si elevano in altezza, coprendone progressivamente la vista.
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Ma è l’interno del dedalico centro storico di Carovigno a mostrare la faccia più nera: un profondo stato di degrado fatto di abbandono, incuria, sporcizia e vandalismo. Sono davvero pochi gli scorci puliti e
Vignale murato con blocchi di tufo
“ fioriti” del centro storico di Carovigno: angoli dal sapore mediterraneo, la cui cura si deve all’iniziativa del solo e semplice privato. Questi fatti di incontestabile gravità hanno determinato l’attuale stato di degrado del centro storico, da tempo oggetto di frequenti atti vandalici da parte di giovani in cui non si è riusciti a creare la coscienza del rispetto del bene pubblico, della storia, delle tradizioni del proprio paese. Atteggiamento di non rispetto che pervade anche il privato quando continua ad impiegare materiali che non rispettano le prerogative di luce, decoro ed integrità di un contesto storico. Atteggiamento di non rispetto che pervade il pubblico, quando continua a non vedere la situazione crescente di declino del proprio territorio. E’ necessario provvedere al recupero culturale del centro storico e delle aree urbane periferiche degradate; impedire interventi deturpanti il contesto architettonico quali quelli descritti sopra; far effettuare periodici interventi di pulitura dai rifiuti e dalla vegetazione spontanea sia del tratto di mura messapiche in via Emilia, ormai non più vi-
sibile, sia delle aree libere comprese nell’area del centro storico; e predisporre obblighi di conservazione di palazzi tardo medievali, di proprietà privata, ubicati lungo corso V. Emanuele, attualmente abbandonati. E’ necessaria la realizzazione di un programma mirato al recupero, alla valorizzazione e quindi alla fruizione dei Beni culturali esistenti, siano essi be-
Abitazione che occulta la vista di un monumento
Ancora vandalismo
ni mobili, immobili, archeologici, architettonici ed ambientali (art. 2, comma 2 del D.L. del 23/01/2004, recante il “ Codice dei Beni Culturali e del paesaggio” ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), a favore della città e di un turismo intelligente.
Il centro storico rappresenta di per sé il cuore della città, il suo passato, la sua storia e per questo motivo diviene l’attrattiva della città, il suo biglietto da visita agli occhi del turista. CARMELA IAIA
Cosa bolle in pentola per le comunali del 2008: “ Per vincere le prossime elezioni…” Intervista a Corrado Tarantino, Segretario dei Democratici di Sinistra di Carovigno Prendendo spunto dall’articolo di Pinuccio Calò dal titolo “ Se ci siete…” pubblicato sul numero di gennaio di questo giornale, intendiamo aprire un dibattito che coinvolga gli esponenti dei partiti, la società civile, i singoli cittadini, al fine di provare a rispondere alla domanda che pone P. Calò nel suo articolo: Quale strategia e quale progetto sta elaborando il Centrosinistra di Carovigno per vincere le prossime elezioni amministrative? In questo numero intervistiamo il segretario dei Democratici di Sinistra di Carovigno, Corrado Tarantino. Segretario, hai letto l’articolo di P. Calò pubblicato sul numero di gennaio? Si, certo che lo ho letto! Che idea ti sei fatto? Innanzitutto ritengo giusto e opportuno aprire un dibattito pubblico, alla luce del sole, capace di far discutere il centrosinistra di Carovigno, e quanti intenderanno parteciparvi, sulle prospettive politiche e sul futuro del nostro paese. In che senso? Nel senso che un primo elemento positivo può essere proprio quello di discuterne pubblicamente, appunto alla luce del sole, coinvolgendo i cittadini, fuori da ogni logica di sospetto o dei “ si dice” . Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Insomma perché il Centrosinistra ha perso le elezioni amministrative di tre anni fa? Sinceramente in questa fase sono più propenso a ragionare sul cosa fare per vincere le prossime. Tuttavia la risposta sta nei numeri. La realtà è che il centrosinistra a Carovigno è minoranza. Bisogna dunque sforzarsi di allargare la coalizione, di coinvolgere altri pezzi della società carovignese in un progetto politico che guardi al futuro più
che al passato. Stai pensando forse al coinvolgimento di personaggi che facevano parte del centrodestra? Sto pensando a quanti si sentono di condividere con noi l’idea che a Carovigno c’è bisogno di dare una svolta significativa a questo modo assurdo di gestire il Comune. Dunque penso ai liberi professionisti discriminati, alle imprese costrette a pagare un prezzo insostenibile all’immobilismo ormai cronico, ai tanti giovani illusi da tante promesse mai mantenute, a quanti considerano fallimentare l’esperienza del governo del centrodestra ad ogni livello. Sarò più preciso nella domanda. Pensi di coinvolgere i vari Angelo Lanzillotti, Perrino, De Biasi, Semeraro…?
Mah, per quello che mi riguarda il problema non sta tanto nei nomi, ma nelle scelte che questi intendono fare. Se dichiareranno in modo chiaro che considerano chiusa definitivamente la loro esperienza col centrodestra, se ammetteranno il fallimento degli ultimi quindici anni di governo locale, ci può anche essere un confronto. Pensi che ciò accadrà? Sicuramente non dipende da me. Non possono però pensare di rimanere alla finestra per poi valutare pochi giorni prima del voto con chi stare. Sarebbe inaccettabile! Qual èil rapporto tra i gruppi di opposizione? I gruppi di opposizione sono tre: (Fusco, Locorotondo, Saponaro, Annicchiarico) del centrosinistra; (Perrino e Lanzilotti) di Alleanza e Libertà; (De Biasi, Cervellera e Semeraro) che sono usciti dalla maggioranza. Sono certo che ci siano le condizioni per fare un’opposizione più incisiva ed efficace di quanto sia avvenuto finora. Anzi proporrò ai partiti e al gruppo consiliare del centrosinistra prima e agli altri gruppi poi di creare un coordinamento dell’opposizione nel quale, fermo restando la distinzione di ogni gruppo, si possano mettere a punto linee comuni di intervento almeno sulle questioni più rilevanti. Lì si potrà verificare la reale intenzione di mandare a casa Zizza e Mele. Perché, dubiti forse che non ci sia questa intenzione? Secondo me, c’è bisogno della massima chiarezza. Non saremmo mai interessati ad operazioni gattopardesche (cambiare tutto per non cambiare niente) o a semplici intenzioni trasformistiche. Sarebbe dunque importante capire quali sono le posizioni su temi come: Piano Urbanistico Generale, Piano delle Coste, Multiservizi, gestione dei
rifiuti… Noi abbiamo manifestato chiaramente la nostra contrarietà sul modo di agire di Zizza-Mele relativamente a questi argomenti. Gli altri non mi risulta. A questo punto la fatidica domanda. Chi sarà il prossimo candidato Sindaco del centrosinistra? La storia delle ultime elezioni amministrative insegna che per vincere c’è bisogno non solo di un buon candidato Sindaco e di un buon programma (e condivido il giudizio di Pinuccio Calò sul valore dei nostri candidati), ma c’è bisogno di alleanze ampie e di ottime liste. Bisogna ragionare tenendo tutto insieme. Per fare questo mi auguro che non si voglia portare avanti la logica della bandierina di questo o quel partito da piazzare a prescindere. Così come pure, essendoci molto da lavorare, mi auguro che chiunque accarezzi questa legittima aspirazione si spenda da subito insieme all’opposizione. Ci saranno le primarie? La discussione è prematura, ma non è del tutto da escludere. Per concludere? Io mi auguro che i partiti facciano la loro parte iniziando a discutere un progetto di rottura con il passato e con il modo di fare politica che ha così tanto penalizzato il nostro paese. Mi auguro, anche, che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte di quelle categorie che ho prima citato e che formano la cosiddetta società civile. Il loro impegno è fondamentale per dare l’impulso alla vita politica carovignese. Per cambiare Carovigno c’è bisogno dell’apporto di tutti. Ciascuno deve fare il suo. Altrimenti è troppo facile dire che è colpa di quello o di quell’altro. A CURA DI MARIO CICORIO
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La Regione Puglia “smonta” il Piano dell’Amministrazione Zizza “ Il vento sta cambiando. La gente inizia a rendersi conto che non è affatto vero che, privatizzando tutto, si vive meglio.” Con queste parole Guglielmo Minervini, Assessore regionale alla Trasparenza con delega per il demanio marittimo , ha iniziato il suo appassionato intervento sul tema dei Piani comunali delle coste. All’iniziativa pubblica di Ostuni del 19 gennaio scorso, organizzata dal Sindaco Domenico Tanzarella, erano presenti anche i Sindaci di Carovigno e Fasano, coadiuvati dai tecnici incaricati di illustrare i relativi progetti. Non è andato tanto per il sottile l’Assessore Minervini quando ha ricordato che il demanio marittimo costituisce, per la Puglia, la categoria principale dei nostri beni pubblici. L’attenzione nello studio e nell’utilizzo del territorio deve essere per la Regione una priorità assoluta per interrompere le pessime abitudini dei passati governi di destra. Lo stato attuale del nostro territorio non è esaltante: scempi e saccheggi sono stati tollerati e gestiti con imbarazzante continuità. Ma adesso è giunto il momento di invertire la rotta e non si tratta di scialbi proclami elettorali. Il governo Vendola è già passato ai fatti. La giunta regionale ha bloccato l’istruttoria di tutti i Piani comunali delle coste (anche quello di Carovigno, s’intende) perché, prima di tutto, dev’essere approvata la legge regionale in materia. Di che cosa si tratta? Il provvedimento regionale vincolerà l’azione dei Comuni al rispetto di norme molto rigide per l’utilizzo delle risorse demaniali. Non solo. Il Politecnico di Bari è stato incaricato di compiere indagini sul
L’Assessore regionale alla Trasparenza G u glielm o M inerv ini
inv erte la rotta d i F itto:
“ B asta c on il sac c h eggio e la d istru zione d el territorio e d el paesaggio” .
ta dai nostri amministratori. Come è territorio per stabilire, in maniera cerstato ribadito ad Ostuni , il Piano delta e definitiva, quali saranno gli spazi le coste non deve diventare un piano demaniali suscettibili di qualsivoglia delle concessioni! Questo non è sviforma di intervento privato e quali asluppo, ma vero e proprio svilimento solutamente no. “ Basta con un’idea del territorio. Anticipando prevedibili mediocre di sviluppo e di un turismo obiezioni, Minervini ha detto che la straccione e di basso profilo” - ha Regione non è affatto contraria agli inenergicamente affermato Minervini – vestimenti privati. Ne è prova il fatto “ La nostra vera fabbrica è il paesagche la legge in materia sarà approvata gio” . In altri termini, non sarà più tolcon il sostegno di una vasta rappresenlerato un utilizzo del territorio per tanza di gestori balneari, interessati ad l’egoismo di pochi e il disagio di tanti. Dispiace ripetersi, ma il Comune L’Assessore Regionale uno sviluppo compatibile e ordinato. Guglielmo Minervini L’attenzione dell’Assessore si è poi di Carovigno, anche in questa occasoffermata su dettagli importanti. Le sione, fa finta che tutto vada per il mequote di ripartizione della fascia deglio. Si coglieva, alle parole dell’Assessore regionale, il mal celato imbarazzo del Sin- maniale (60% a spiaggia libera, 40% soggetto a daco Zizza e dell’intera delegazione carovignese. concessioni varie) non possono essere utilizzate per fare il gioco delle tre carte... Non hanno (abbiamo!) fatto una brillante figura… Il Piano coste dell’Amministrazione è in palese La “ quota” di spiagge per la libera balneazione decontrasto con le direttive regionali. Il Sindaco Zizza ve essere calcolata non sul totale delle aree demacontinua a giustificare il solito strumento della con- niali, ma solo sulla parte di territorio con gli indici cessione/favore con il pretesto che la gente deve la- di più elevata qualità per i bagnanti. Per essere più vorare e vivere. Le concessioni sembrano essere un chiari, non si può “ gonfiare” quel 60% con tratti di dovere civico, l’unica politica di salvezza conosciu- costa dove è difficile fare il bagno o far giocare i
Provincia: in via di realizzazione la p is ta ciclab ile ch e colleg a il centro ab itato al S antu ario di B elvedere La Provincia di Brindisi, tra gli Obiettivi per l’anno 2005, ha previsto la costruzione di un percorso di raccordo tra l’abitato di Carovigno e il santuario di Belvedere finalizzato alla sicurezza dei pellegrini che si recano a piedi al santuario stesso. Giovedi’ 2 febbraio, l’Assessore Provinciale ai lavori pubblici, l’ing. Antonio Gennaro, accompagnato dal Consigliere provinciale Rosaria Fusco, si è recato sul posto per verificare il percorso in questione, prima dell’elaborazione del progetto esecutivo. L’opera già finanziata nell’anno 2005, trova, così, avvio nel processo di realizzazione. Dopo 10 anni di governo del centro destra, oggi il centrosinistra alla Provincia guarda con attenzione al territorio e ne progetta la riqualificazione. Finalmente le donne, i bambini, gli uomini, che si recano a Belvedere, potranno farlo in sicurezza su un percorso diverso da quello carrabile. Quest’opera l’avevamo annunciata lo scorso anno e, coerentemente, quest’anno trova la sua realizzazione. I Democratici di Sinistra di Carovigno, di concerto con il Consigliere provinciale Rosaria Fusco, esprimono grande soddisfazione per l’opera che interessa l’intera cittadinanza, e ringraziano l’Assessore Antonio Gennaro per la sensibilità che ha dimostrato nel condividere la valenza di tale opera per i Carovignesi e per i tanti visitatori che dalla provincia si recano al Santuario di Belvedere, un sito ricco di storia, di cultura, di tradizione, di inestimabile bellezza paesaggistica. L’opera va, anche, in direzione delle valorizzazione del Santuario che entrerà di diritto nella mappa provinciale dei siti artistici e turistici, in fase di realizzazione. LA REDAZIONE
F E S TA D E L T E S S E R A M E N TO 2006
bambini. E, al contrario, non si possono indicare i lidi più appetibili per l’esclusivo profitto dei concessionari. Ma non finisce qui. Un altro punto delicato è quello delle strutture da impiantare. La legge richiede che esse possano essere facilmente rimosse e, invece, come ha ricordato Minervini, si vedono spesso colate di cemento che di mobile hanno davvero poco. Tornando ai nostri amministratori, v’è da aggiungere che la “ precarietà” del progetto carovignese è indirettamente emersa dalle stesse parole dell’Arch. Rizzo, uno degli specialisti incaricati dal Comune: “ Il piano coste che abbiamo redatto implica un coordinamento necessario con il Piano urbanistico generale, non ancora approvato, per il grave problema degli accessi al mare e costituisce una bozza sempre modificabile” . Di più il dott. Rizzo, è ovvio, non poteva dire. In realtà, è molto probabile che quel progetto sarà completamente da rifare, dopo che saranno state approvate le direttive regionali. A questo punto si pongono altre questioni: 1) Perché il Piano coste è stato redatto così rapidamente se i nostri amministratori sapevano che era già allo studio la legge regionale che probabilmente lo “ smonterà” pezzo per pezzo? 2) Potrebbero sapere i cittadini quanto è costato elaborare il progetto? 3) Come reagiranno gli investitori privati ai quali era stata prospettata la concessione di tratti di pregio, in barba a tutte le prescrizioni della giunta Vendola? Credo che solo il Sindaco e i suoi collaboratori possano e debbano darci, al più presto, delle risposte adeguate. ANTOINE ANTELMI
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RASSEGNA D’ESSAI
Il 23 gennaio 2006 si è svolta nei locali de “ Il Grottino” la Festa del Tesseramento 2006 dei Democratici di Sinistra di Carovigno. Vi hanno partecipato oltre all’Onorevole Nicola Latorre (Segreteria Nazionale D.S.) moltissimi iscritti e simpatizzanti.
francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni: Cell. 338.9861242 e-mail:
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LA MARCIA DEI PINGUINI - 9 Febbraio REGIA: Luc Jacquet – DOCUMENTARIO RACCONTATO DA FIORELLO GABRIELLE - 16 Febbraio REGIA: Patrice Chereau con Isabelle Huppert, Pascal Greggory BAMBOLE RUSSE - 23 Febbraio REGIA: Cedric Klapish con Audrey Iautou, Romain Duris NIENTE DA NASCONDERE - 2 Marzo REGIA: Michael Haneke con Daniel Auteuil, Juliette Binoche LA DAMIGELLA D’ONORE - 9 Marzo REGIA: Claude Chabrol con Benoit Magimel, Laura Smet PARADISE NOW - 16 Marzo REGIA: Hany Abu - Assad con Kais Nashef, Ali Suleiman BROKEN FLOWERS - 23 Marzo REGIA: Jim Jarmush con Bill Murray, Sharon Stone, Jessica Lange A HISTORY OF VIOLENCE - 30 Marzo REGIA: David Cronemberg con Viggo Mortensen, Ed Harris, Maria Bello LA ROSA BIANCA - 6 Aprile REGIA: Marc Rothemund con Julia Jentsch, Fabian Hirrichs TUTTI I BATTITI DEL MIO CUORE - 20 Aprile REGIA: Jacques Audriard con Romani Duris, Emmanuelle Devos ME AND YOU AND EVERYONE WE KNOW - 27 Aprile REGIA: Miranda July con John Hawkes, Miranda July L’ENFANT - 4 Maggio REGIA: Jean Pierre e Luc Dardenne con Jeremie Renier, Deborah François
Ingresso 4 euro INIZIO SPETTACOLI: 18.00 - 20.15 - 22.30 SALA CLIMATIZZATA - DOLBY SURROUND - ALTA QUALITA’ D’IMMAGINE ACCESSO DISABILI - CINEMA BAR