2005-08

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il giornale dalla parte dei carovignesi

francam e nte UFFICIO POSTALE: c o t t i, b o llit i e

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ran caldo, sudore, cattivo odore, la maleducazione di qualche immancabile furbacchione. È questa la miscela esplosiva che sì riversa tutti i giorni all’ufficio postale di Carovigno.

Le lunghe ed estenuanti code per usufruire dei servizi di sportelleria lasciano il segno sull’utenza carovignese. I locali che ospitano la clientela sono troppo piccoli ed inadeguati. Molto spesso qualcuno si sente male e bisogna chiamare il 118

per prestargli soccorso. Anche perché ad affollare l’ufficio di Largo Castello ci sono tanti anziani che devono riscuotere la pensione. Alcuni di loro per gli acciacchi dell’età a stento riescono a stare in piedi. Figurarsi se devono aspettare il proprio turno per più di un’ora. Certo qualcuno potrebbe pensare che il tempo trascorso in coda possa servire a socializzare visto che a Carovigno ce n’è un gran bisogno. Ma il clima che si respira è più quello di “Kill Bill”, che di “Voglia di tenerezza”. L’utenza è arrabbiata. Più passa il tempo e più la calca aumenta. L’aria è sempre più irrespirabile. I furbi mettono in atto i propri espedienti e ti passano davanti. La rabbia aumenta! La pazienza è un’utopia! Cominciano le urla, gli insulti, le imprecazioni. Possibile che una città di sedicimila abitanti possa avere un solo ufficio postale? Quanti sono gli sportelli che funzionano? Due. Perché non tre? Manca il personale. Si sbotta, si sgomita, si minaccia. Non è un ufficio postale. È un ring!

Ottobre: Finalmente il nuovo Ufficio Postale? Signor Direttore, quali notizie ha Intervista a Vincenzo Caliolo menti. Nel frattempo, si cerca di tampoper il nuovo ufficio postale a Carovinare le falle con le assunzioni interinali, Direttore dell’Ufficio Postale che certamente determinano un punto di gno? di Carovigno Finalmente notizie positive. È stato debolezza a livello organizzativo, all’infirmato il contratto di permuta tra Poterno dell’ufficio e creano disagio alla ste Italiane S.p.A. e l’Amministrazione Comunale di Carovi- clientela per i tempi di attesa lunghi e snervanti. Ad onor del vegno in nome del Sindaco Vittorio Zizza, per la realizzazione ro, c’è da dire che alcuni di questi ragazzi, anche se non comdel nuovo ufficio postale. pleti nella preparazione professionale, dimostrano impegno e L’inizio dei lavori è previsto per i primi giorni del mese di voglia di fare. ottobre prossimo. Personalmente credo che queste assunzioni interinali non si C’è da dire che Poste Italiane in questa trattativa ha più protrarranno a lungo e che questo tipo di organizzazione sia volte manifestato la volontà di voler concretizzare l’accordo. un fatto transitorio. Direttore, abbiamo appreso che l’ufficio postale di CaroIl nostro Sindaco si è molto prodigato affinché tutti gli ostacovigno è risultato uno dei migliori su scala nazionale per la li tecnici, amministrativi ed economici, fossero superati. L’attesa è stata estenuante. Il contratto avrebbe potuto tro- produttività. Eppure eravate molto svantaggiati nei convare conclusione alcuni mesi addietro; la causa del ritardo è fronti degli altri uffici concorrenti in quanto le condizioni in da imputare a Poste Italiane e, in particolare, alla procura che cui ancora versa la struttura di Largo Castello sono a dir pol’amministratore delegato doveva rilasciare al responsabile co penose. Alla luce di questo grande risultato non pensa che del Polo Immobiliare di Bari per la firma del contratto; alla l’azienda dovrebbe investire molto di più su un ufficio che è stato capace di conseguire un piazzamento di prestigio e di fine ciò che importa è che il nuovo ufficio postale si farà!!! “Finalmente”, quindi, per la Comunità Carovignese, e fi- portare molti introiti nelle casse di Poste Italiane? nalmente per noi operatori. Questo ci permetterà di offrire un Il risultato che abbiamo conseguito è sbalorditivo! Sembra servizio migliore e di qualità. inspiegabile come sia possibile che un ufficio così brutto, privo Direttore, la presenza così forte di personale interinale è di mezzi, senza postazione esterna ATM, con soli quattro sporsolo una criticità del momento, o condizionerà l’operativi- telli e con personale ridotto in alcune occasioni anche del 40% tà anche nel nuovo ufficio? sia riuscito a classificarsi nelle migliori posizioni nazionali, ed È bene precisare che la nostra azienda, pur in presenza di addirittura fra i primi tre uffici della Country Sud 1, composta una politica di contenimento dei costi, sta cercando di attuare dalle regioni Puglia, Basilicata e Molise. Tutto questo è stato possibile grazie ai notevoli sacrifici e una più giusta razionalizzazione della forza lavoro, svolgendo una operazione di riequilibrio delle risorse umane, all’interno all’impegno profuso da quasi tutti i collaboratori presenti e delle varie aree geografiche del territorio italiano. Principal- non più presenti all’interno dell’ufficio postale di Carovigno, mente si sta spostando gradualmente il personale verso la pro- ai quali esprimo il mio personale ringraziamento. Questo risultato sarà molto utile per il futuro. Spero che duzione e quindi verso gli uffici che svolgono attività di contatl’azienda Poste effettui scelte meritocratiche volte al potenziato diretto con la clientela. L’operazione comporta dei tempi un po’ più lunghi di quelli mento dell’ufficio di Carovigno, assegnando quindi più mezzi che i cittadini si aspettano, anche perché sono operazioni com- e più risorse. Lo spero principalmente per tutti i cittadini, perché, dopo anplesse che prevedono chiusure di reparti, spostamento di personale in aree geografiche diverse dalle loro e tanti altri aggiusta- ni di disagi, meritano di ricevere un servizio celere ed efficiente.

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I contendenti ci danno dentro, devono raggiungere il loro obiettivo. Quell’impiegato è nuovo. Possibile che debbano cambiare in continuazione? Non fanno in tempo ad imparare che debbono andarsene perché gli scade il contratto. Allora perché non assumere gente di ruolo? Bisogna risparmiare. Peccato che lo si faccia sempre a danno dei cittadini. Per fortuna quell’altro impiegato è bravo e gentile. Si sobbarca gran parte del lavoro. Bisognerebbe aumentargli lo stipendio. Qualche giorno si sente un tonfo. Qualcuno è andato al tappeto. È un anziano che si sente male. Bisogna soccorrerlo. Lasciatelo respirare. Ha gettato la spugna. Si sente la sirena, non è la fine di una ripresa. È arrivata l’ambulanza. Il cinismo vince. Si sono guadagnate posizioni. Finalmente la luce. È arrivato il mio turno. È il mio momento. Ce l’ho fatta! Vorrei riscuotere la pensione! Ma come?!? Non è possibile!!! Non ci sono soldi. Torni domani!!! MARIO CICORIO

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23/24/25 Settembre C CA AR R O OV V I IG G

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Nuova Area Mercato Via Martiri di Via D’Amelio - (Zona fiera)

C’era una volta... paesetto chiamato Carovigno,un posto incontaminato in mezzo agli ulivi e vicino al mare. Qui, la gente viveva pacificamente, e tutto intorno era tranquillo, ma così tranquillo che il tempo pareva essersi fermato. Alcuni passatempi erano sbucciare le fave, fare la salsa, raccogliere le olive…I bimbi giocavano felici sui marciapiedi d’estate, gli anziani solevano parcheggiarsi fuori dalla porta, i ragazzi passeggiavano nella villa e per le strade improvvisando sfilate di moda, e immedesimandosi in quelli che poi con gli anni sarebbero stati i concorsi di bellezza: l’immagine era una qualità a cui tenevano molto e per lungo tempo la si sarebbe difesa tenacemente, tanto che se qualcuno non ci badava troppo tenendola in poco conto, era giustamente considerato un buzzurro privo di stile. Gli adulti intanto, discutevano di cose importanti quali situazioni erotico/sentimentali del paese, eventuali risvolti di queste e non disdegnavano di dare sempre la loro opinione su quello che succedeva: erano infatti molto attivi dal punto di vista sociale ed un esempio di solidarietà e altruismo perché mettevano davanti a tutto prima gli altri e poi sé stessi. Inoltre avevano una straordinaria capacità di precorrere i tempi, infatti ancora prima dell’invenzione del telefono, avevano trovato il modo di passarsi informazioni in modo veloce, ma non sempre altrettanto funzionale: a volte le notizie arrivavano a destinazione un po’ distorte. Col passare degli anni questo magnifico pezzo di terra smise però di essere incontaminato: fu invaso da una presunta ondata di innovazione, ma era solo arrivismo e speculazione e la gente iniziò a pensare che i tempi continua a pag. 2

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francam e nte - nuova serie - n. 3 - AGOSTO 2005 - distribuzione gratuita mensile a cura della sezione "Enrico Berlinguer" dei Democratici di Sinistra di Carovigno Direttore responsabile: Natalino Santoro - Direttore editoriale: Mario Cicorio

Reg. Trib. di Brindisi n. 7 del 20.04.2001 - stampa: Nuova g@ srl - Ostuni - [email protected]

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e n te n e l C e n tro sin istra ” Intervista a Vito Perrino

Con questa intervista al Consigliere Comunale Vito Perrino, continua l’ analisi dell’ attuale situazione politica di Carovigno ed i possibili sbocchi futuri, iniziata lo scorso numero con l’ articolo “Anche a Carovigno saltano le quaglie”, proprio in base alla cronaca degli spostamenti politici avvenuti nella nostra città dopo le elezioni amministrative del maggio 2003, e che avevamo definito “saltelli carovignesi”. Sotto l’ aspetto della sua geografia, Carovigno è una città bellissima. La collina circondata dagli ulivi più belli del mondo, il litorale per lunghi tratti incontaminato, unitamente ad un clima mite, ne fanno il posto ideale per trascorrerci la vita. Come contro, una città immobile, chiusa nell’ involucro impenetrabile di un individualismo tanto marcato da impedire processi di socializzazione nel lavoro, nell’ associazionismo; una città penalizzata forse dalla politica, forse dalla sua storia o forse dal Purgatorio di un Medioevo dal quale fatica ad uscire. Vedi, io ho un sogno ed è quello di vedere Carovigno crescere come città libera da vincoli di qualsiasi genere, orgogliosa delle proprie radici, capace di scrivere il proprio futuro. Ed è con imparzialità che sto cercando risposte utili ad operare la ricomposizione del gioco delle parti finalizzata alla realizzazione del mio sogno che vorrei, fosse il sogno di tutti i Carovignesi. Comincerò col sentire gli umori della politica, delle associazioni culturali, di quelle di categoria, sentirò le scuole, la gente. Alla fine di questo percorso, credo si apriranno spiragli, credo sarà possibile individuare linee guida per una rinascita che deve necessariamente partire dalla consapevolezza che solo un progetto condiviso e aperto al contributo di tutti può servire a scrivere regole nuove per lo sviluppo culturale ed economico, della nostra città. Consigliere Perrino, partendo da questa premessa, vuoi fornirci una tua analisi della società carovignese? Comincio col dire che tanti anni di politica mi hanno sicuramente insegnato qualcosa. Ho capito che la gente di Carovigno, presa da una sostanziale fretta a risolvere i propri problemi quotidiani, lascia pochi spazi a quella che mi piace definire la “ crescita dialogante” . C’ è una sostanziale chiusura, come hai detto bene, in un individualismo marcato che impedisce l’ utilizzo del tempo libero in direzione dell’ impegno sociale. Inoltre, Carovigno risente di quella globale tendenza delle società più evolute a crescere sull’ immagine e a società così impostate rimane sempre meno tempo per pensare, per leggere; diventa, paradossalmente, società che nei tempi dell’ informazione, non si informa. Oggi, poi, i giovani vivono la loro età non proiettati verso il futuro anche per la mancanza di posti di lavoro stabili. La crisi strutturale che ci attanaglia crea un sistema debole all’ interno della società, un sistema vulnerabile che sfocia nell’ incertezza che ci atta-

naglia tutti. Può la politica intervenire in queste problematiche? Cosa deve fare il politico? Io credo che la politica debba individuare sul proprio territorio dei riferimenti certi e puntare su quelli. Un’ idea di città qualsiasi politico, di qualsiasi colore, che venga chiamato a governare, deve avercela. Io ricordo che in passato, e non parlerò del mio passato amministrativo, ci sono stati dei sindaci come il Dr. Scalera e lo stesso Angelo Lanzillotti che si sono sforzati ad organizzare convegni, manifestazioni teatrali e culturali in genere, che coinvolgessero i cittadini in un dibattito “ orizzontale” e non “ verticistico” e li abituassero al dialogo costruttivo. Questo tentativo oggi è frenato, io lo vedo frenato nel senso che quest’ Amministrazione vive alla giornata, rendendo tutto precario. Questa precarietà induce all’ egoismo e di conseguenza ad una chiusura verso l’ esterno. Posso chiederti qual è la tua idea di città? Carovigno deve puntare su tre questioni fondamentali: • La costa con Torre Guaceto • Il borgo di Serranova • Il centro urbano Circa tre anni fa, passando da Serranova, vedendo i lavori di recupero che erano stati fatti con i finanziamenti della Regione Puglia, mi accorsi che era stata modificata l’ ipotesi progettuale per il recupero di alcune abitazioni. Mi resi conto che quel progetto era stato stravolto rispetto a quella che era l’ idea di un “ turismo tranquillo” per persone di una certa età che avrebbero, così, potuto usufruire di un ambiente salubre in un contesto di naturale bellezza. Poi non ho digerito, e lo dico francamente, la scelta di spostare in questo luogo il Centro Servizi di Torre Guaceto, staccandolo completamente da quello che è il contesto della zona umida. Gli uffici, poi, dislocati nei locali del Castello, completano una logistica incongruente. E, comunque, una riflessione va fatta: Torre Guaceto non decolla prima di tutto perché se ne vuole fare un santuario dell’ immobilismo utile solo e soltanto alle visite scolastiche, sicuramente utili, ma che sicuramente non creano sviluppo ne ricchezza come dovrebbe una bellezza naturale di grandissimo valore che invece rimane poco fruibile. Finanziamenti, inoltre, non se ne sono visti dalla gestione di Scalera e del sottoscritto e quindi posso affermare che stiamo subendo una battuta d’ arresto. Relativamente al centro urbano e relativamente al recupero dell’ area adiacente alla

chiesa di Sant’ Anna, ho fatto delle interrogazioni per lavori eseguiti malissimo, ho chiesto risposte scritte sulla prosecuzione di quei lavori fatti, ripeto, in modo così maldestro ma ad oggi non ho ancora ottenuto risposte. Da questo si evince la scarsa attenzione di questa Amministrazione per il nostro Patrimonio architettonico. Le cause a tuo parere? Io vedo,da parte di quest’ Amministrazione, una situazione di stanchezza, di apatia; è come se non ci fosse il mordente per fare di più di quello che è stato fatto, se è stato fatto. Non vedo un’ idea forte per il governo di questa città, vedo al contrario un’ amministrazione chiusa in se stessa, chiusa a guscio, incapace di dialogare. C’ è quasi una voglia di non accettare interferenze e ne sono un esempio le defenestrazioni dell’ assessore, nonché ora consigliere comunale Nicola Semeraro e dell’ assessore Tamburrano, gli allontanamenti forzati, da parte mia poco compresi, di De Biasi e Cervellera. Alla luce dei mutamenti che si sono succeduti all’interno del Consiglio Comunale, come si deve interpretare la tua candidatura nello S.D.I., partito della coalizione di Centrosinistra, scelta di campo o candidatura strategica? Partendo dal presupposto che sono sempre stato uno che ha creduto nel confronto, nella discussione franca come base del mio agire politico, considerato che nel Centrodestra tutte le decisioni sono ormai solo verticistiche -si fa così e bastala mia scelta è di posizionarmi, e questo l’ ho già detto in una riunione con gli amici del Centrosinistra, definitivamente nel Centrosinistra e non come scelta strategica ai fini di una posizione futura a livello comunale, perché questo mi interessa poco per la verità. C’ERA UNA VOLTA...

non erano più quelli di una volta e che si stava meglio quando si stava peggio. Mentre nelle tribù vicine fiorivano il progresso e la cultura, Carovigno ne rimaneva esclusa e molti suoi abitanti si sentivano infelici ed esclusi dal mondo perché tutti li chiamavano carvignuli, che era in effetti il loro nome, ma in senso dispregiativo. Era arrivata anche a loro notizia dell’ invenzione di cose strane come “ biblioteca” , o “ libreria” , o “ postazioni automatiche x fototessere” , e altre mille cose nuove, che i carovignesi pensarono che il mondo fosse un paese dei balocchi e si sentirono profondamente frustrati per non poterne fare parte. Allora successe l’ inevitabile: molti lasciarono la loro terra, pur con rimpianti:chi per le sue radici, chi per i suoi parenti, chi per il suo barista di fiducia che ogni tanto gli offriva qualche birra gratis, chi per i suoi vicini di casa con cui sembra-

Come sai sono stato il Sindaco che nel 1992/93 si è dimesso, di punto in bianco, senza manco avvisare la sua maggioranza, perché ritenevo, allora, che quell’ esperienza amministrativa non potesse dare più niente alla città. Partendo da questo assunto, dico che a sinistra ci sono energie che, se messe insieme, possono far ipotizzare un percorso diverso sul metodo di amministrare Carovigno. Da uno a dieci quanto t’interessa il futuro di questa città. Otto, perchè almeno un due va correlato allo sviluppo che la provincia e la regione sapranno creare. Da uno a dieci quanto t’interessa il tuo futuro politico. Uno, perché per me non è importante il futuro politico del singolo tant’ è che in politica sono sempre stato un altruista e se sono stato visto come un amministratore dal polso duro è perché ho sempre creduto nelle mie idee ed in quello che stavo facendo. Il mio cruccio è quello di non essere riuscito ad inaugurare nessuna delle opere per le quali sono riuscito ad avere i finanziamenti, come Torre Guaceto, il Palazzetto dello Sport, il Castello ed a proposito di quest’ ultimo, non ho mai accettato e non accetto il posizionamento di quella lapide nel salone di rappresentanza. Dal 1300 ad oggi, non esiste scritta che non sia collegabile a quella dei Dentice di Frasso. Che c’ entra la citazione di Vittorio Zizza, nonostante il rispetto per l’ amico. Bene, a questo punto, ringrazio il consigliere Perrino per la disponibilità e la franchezza che ha animato questo scambio di opinioni sereno e sicuramente costruttivo. PINUCCIO CALÒ segue da pag. 1 vano aver fatto una grande famiglia per la loro genuinità…per molti era un viaggio senza ritorno; altri invece tornavano adeguandosi alla situazione ma lamentandosi di questa; altri ancora restavano, cercando di far sentire la propria voce e di sensibilizzare la gente puntando sul loro ormai scolorito campanilismo….Insomma, era una situazione frammentaria e problematica, ed era difficile non provare dispiacere della decadenza di quello che una volta era stato un paese felice e orgoglioso di sé. Un giorno si raggruppò un po’ di gente, stanca dell’ andazzo delle cose e desiderosa di cambiare ed evolversi, che decise di andare sul punto più alto del paese: da lì inizio ad urlare con tutta la voce

che aveva in gola e ancora oggi se può sentire l’eco, che fa tremare gli ulivi secolari. DALILA ANNEO

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ARCHEOLOGIA? NO GRAZIE Archeologia? No grazie. Storia? No grazie. E’ questo quello che si pensa guardando la città di Carovigno, che ormai di storico non ha più niente! E allora, siamo davvero una cittadinanza che ama il proprio paese, la propria storia, le proprie origini?!? Oppure è solo uno slogan da sbandierare in

determinate occasioni? Personalmente, credo che ciascuno di noi abbia dimenticato il concetto di bene pubblico, per adorare esclusivamente i propri gusci dorati, le proprie sontuose dimore. Guardiamo la nostra città, Carovigno, spoglia memoria dell’ antica e preziosa Carbina: cosa resta oggi? C’ è ormai ben poco che attesti l’ antichità del luogo. I bellissimi monumenti, risalenti a varie epoche storiche, che costellano il territorio carovignese, appaiono ai nostri occhi come pallide presenze, vestigia del passato che rompono con il

contesto architettonico moderno, e che sopravvivono, è proprio il caso di dirlo, allo scellerato scempio edilizio, urbano ed extraurbano, multicolor, multiforma, multistile e multipiano. Le città a noi vicine, meritatamente, hanno saputo conquistarsi le lodi dei turisti, esperti o semplicemente appassionati d’ arte, guadagnandosi un posto più in alto rispetto a Carovigno tra le città che hanno saputo meglio valorizzare il proprio territorio, e solo perché le Amministrazioni locali, i cittadini, gli imprenditori e chiunque altro nel suo piccolo, agisce nel meglio per il proprio paese. Da parte nostra, invece, si preferisce edificare e non preservare, costruire ex-novo piuttosto che recuperare e riutilizzare, conservando. Belvederi, aree di interesse paesaggistico, siti di interesse storico-archeologico, tutto viene demolito davanti al grande santo dell’ EDILIZIA! Gli esempi da fare sono tanti, tutti negativi. Prendiamo l’ esempio della cosiddetta zona PIP (Piano di Insediamento Produttivo). La scelta del sito è illuminante. Si tratta di un’ area paesaggisticamente molto bella e che ospita beni di spiccato interesse storico-architettonico, patrimonio culturale della città di Carovigno. La scelta del sito, (sebbene tutti a Carovigno siamo a favore dello sviluppo economico e produttivo del paese!!) è stata tuttavia una scelta sbagliata, che ha comportato la devastazione dell’ area, mentre il degrado in cui versa ormai da tempo, non è altro che indice del mancato interesse, oltre che scarsa se non addirittura assente, conoscenza delle bellezze storiche, ambientali e culturali che sopravvivono sul

nostro territorio. Prendiamo l’ esempio del monumento tardo settecentesco sito in Corte Marino. L’ antico splendido palazzo Granafei. Emergenza di interesse storico-architettonico ed archeologico. Il suo stato di conservazione è stato compromesso. Nessuno se ne occupa. Prendiamo l’ esempio del ex- Convento dei Carmelitani, sito in Largo Machiavelli. Primo convento realizzato nella città. E’ un edificio di interesse culturale, perchè interessa vari aspetti da quello religioso a quello storico-artistico. Il suo stato di conservazione è compromesso. Nessuno se ne occupa. Prendiamo l’ esempio del superstite tratto di mura messapiche, sito in via

Brandi-incrocio via Emilia. La sua importanza da un punto di vista storicoarcheologico non ha parole. Eppure, guardate lo stato di degrado in cui versa. Non indicato neanche da un cartello di segnalazione turistica! Prendiamo l’ esempio degli unici e quasi rari spazi di verde cittadino, il Parco Comunale e il Parco Provinciale. Guardate lo stato di degrado in cui versano. Nessuno se ne occupa. Prendiamo l’ esempio delle case del centro storico, gli arredi urbani, i materiali edilizi impiegati, i prospetti delle case (inesistenti!), l’ urbanizzazione selvaggia ed illogica di S. Sabina, l’ abusivismo edilizio, i compromessi, i condoni… … … Ognuno di questi argomenti rappresenta le problematiche del nostro territorio, ognuno di essi ci ricorda o almeno dovrebbe, quanto poco amiamo la nostra città. E’ un fatto che non si può smentire. L’ archeologia, la storia, non interessa più gli adulti, attori della realtà presente e inconsapevoli artefici di azioni e opere (in questo caso distruttive!). Forse solo e ancora per poco, interessa i ragazzi delle scuole elementari

e medie, che coi loro progetti, coi loro disegni cercano di ricreare la loro città, la città di Carovigno. Si parla di turismo, di sviluppo intelligente, di cultura, ma ancora non ci si è resi conto di quanto questi argomenti poggino sul rispetto dell’ esistente, sulla conoscenza della propria storia locale, del proprio passato. E, inevitabilmente, tali presupposti portano ad azioni ragio-

nate e ragionevoli. E’ un atteggiamento diverso che darebbe altri risultati. Chi dovrebbe occuparsene subito e seriamente, è in primis l’ Amministrazione comunale con un intervento deciso e sollecito, attraverso una logica che guidi l’ edificazione urbana ed extraurbana, che permetta alla città e al suo territorio, di assumere una fisionomia urbana uniforme, non “ arlecchina” . Non ultimo, spetta anche a noi cittadini, che abbiamo il dovere di segnalare alle autorità competenti possibili ritrovamenti e beni di interesse culturale da salvaguardare. Questo dà il turismo. Bisogna collaborare tutti per migliorare le cose, che sono davvero tante ad andare male. CARMELA IAIA

TRAFFICO E CAOS Con l’ arrivo del caldo e dell’ estate, Carovigno sembra essersi ridestata dal letargo in cui è avvolta nel periodo invernale e trasformata in una metropoli: dalla mattina alla sera c’ è un grande traffico; ci sono più macchine che abitanti! Questo non può che farci gioire perché denota il benessere di questo piccolo paese, ma d’ altro canto si va incontro ad una serie di problemi, come il rispetto delle norme stradali che dovrebbero garantire la “ normale convivenza civile” . Invece di rispetto di norme c’ è ben poco! Basti pensare all’ arroganza di parecchi guidatori che nei pressi delle rotonde fanno i furbi e non concedono la precedenza dovuta, oppure a coloro che, avendo la patente da tanti anni, si riservano il diritto di non mettere le frecce (bisogna leggerli nel pensiero); o chi pensa che alcune strade considerate “ principali” abbiano diritto di precedenza e non la danno a chi proviene da destra. Questo però non è l’ unico problema presente, purtroppo. Quello ancora più

urgente da risolvere è quello dei “ parcheggi selvaggi” . Le macchine sono parcheggiate ormai da ambedue i lati delle carreggiate provocando non pochi problemi agli altri automobilisti, che sono costretti a fare la “ gymkhana” e districarsi tra una macchina e l’ altra. Il disagio maggiore si avverte a Carovigno il martedì mattina,quando c’ è il mercato. Le strade di via S. Sabina, via F.lli Cervi, via G.Pascoli e dintorni, sono inaccessibili perché ci sono macchine parcheggiate quasi al centro di strada, altre sul marciapiede… e quindi, anche se sono strade a doppio senso di marcia, si trasformano in strade a senso unico e bisogna essere fortunati se si riesce ad allontanarsi dal “ pericolo incombente” . Ma tutti noi ci chiediamo: in questa situazione difficile da affrontare, dove sono i vigili urbani? Perché quest’ assenza tanto ingiustificata? Eppure è un disagio evidente, avvertito da tutti i cittadini. E’ vero che fa parte anche della coscienza di ognuno di noi essere civili e pensare anche agli altri, ma una mano non guasterebbe! ANGELA ANNEO

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Impresa di permute vendita appartamenti

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iovedì 28 luglio il Consiglio Comunale ha nistrazione ad occuparsi dei continui pignoramenti approvato il bilancio consuntivo del nostro presso la Tesoreria che rendono sempre più precari gli Comune. L’ immagine che emerge dal con- equilibri di bilancio, con il rischio di determinare il dissesto finanziario dell’ Ente. suntivo è quella di una AmminiL’Amministrazione Di fronte a questo quadro dramstrazione che ha fatto tutt’ altra ha prodotto debiti matico, l’ Amministrazione che cosa che gli interessi del Paese. fuori bilancio fa? Rassicura il Consiglio che il Nel 2004 l’ Amministrazione Comune non versa in cattive acha previsto un’ entrata di 320.000 che rendono esplosiva euro dai “ photored” : ne sono en- la situazione patrimoniale que e che sta seguendo l’ interesse dell’ Ente. Ma ognuno di noi ha trati 175.000; ha previsto un’ endel nostro Comune occhi per vedere: il Paese è allo trata di 140.000 euro dalle multe: ne sono entrati 55.000; ha previsto 160.000 euro dai stremo, stracolmo di rifiuti, abbandonato al suo destiproventi delle vasche d’ accumulo di Specchiolla: si no; la marina è gestita senza programmazione, senza sono incassati 33.000 euro; ha previsto un’ entrata di tutela del paesaggio, senza alcun incentivo per il turi100.000 euro per il Giro d’ Italia, promessa dalla Re- smo; i cittadini sono senza tutele, su di loro pende la spada di Damocle del rincaro di tasse e imposte, per gione che non è pervenuta. In più l’ Amministrazione ha prodotto debiti fuori sanare gli errori e le insufficienze di un’ Amministrabilancio che rendono esplosiva la situazione patrimo- zione preoccupata solo a reggersi in equilibrio. Di solito quando la nave sta per affondare si lancia niale del nostro Comune. Lo stesso Collegio dei Revisori dei Conti esprime l’ S.O.S., si cerca di predisporre tutte le azioni per il grande preoccupazione per l’ esistenza di debiti non salvataggio. Il Comune di Carovigno sta per calare a previsti, che ammontano a 553.000 euro, e per il fatto picco, ma non se ne rendono conto neanche coloro che che non comprende da dove e in che modo si potran- l’ occupano, anzi continuano a galleggiare suonando no reperire i fondi per riconoscere ed estinguere quel- l’ ultimo concerto, prima della fine. la montagna di debiti. ROSETTA FUSCO Il Collegio dei Revisori richiama, inoltre, l’ Ammi-

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Amministratore unico Salvatore GRECO C.so Umberto I, 101 - CAROVIGNO Tel. uff. 0831.990924 - 368.7168364

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CATTIVE ACQUE

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“ Sono desolato, mortificato, indignato. Non riesco ad assistere ad un conziglio comunale. E menu mali ca eruni dittu che si dovevano fare di pomeriggio. Ci ti l’ ava ddà!! Io di mattina non ci posso andare e quiri sempri di matina lì facuni. Io glielo detto più volte. Ma quiri pari ca mi stoni pigghiuni pi fessa.” È lui! Maldestro non si smentisce. Sempre da criticare! Non c’ è una cosa che gli stia bene. “ io devo assistere alli conzigli” vabbene?! ma Le disavventure vidi nu picca quisti?!? Ma se li fanno di mattina non ci posso andare. Eppure lu sindicu l’ era dittu chiaru chiaru dudi M aldestro: rante la campagna elettorale. i Consig li Novvi preoccupati! Vi faremo partecipare a tutti. Vogliamo che i cittadini siano vicini alla vita Com unali e amministrativa di Carovigno. I Consigli comunali li faremo di pomeriggio per permettere a lu bag nu a m ari tutti di partecipare. Addò?! Tu ha vistu nienti? Sarà no voluni cu vè nisciunu! continua dal 1° numero Bù?! Sarà è megghiu cu mi vo fazzu nu bagnu a mari. A propositu. Sapi quanni ona pulizzà li spiaggi. Sono andato a Santa Sabina con la famiglia. Appena sono arrivato ho steso l’ asciugamano e magghiu curcatu. Non sono riuscito a prendere pace. Sotto l’ asciugamano stavuni tanta di quiri zippi ca si ficcavuni a tutti vanni. Come mi girava girava stava nu zippu ca mi dava tormentu. Nossi po’ stà mancu qua. Li spiaggi stoni mucati, mucati, mucati… MARIO CICORIO

Un po’ di colore per spezzare il grigiore

Siamo due fratelli gemelli di 12 anni. Scriviamo questa lettera dopo aver letto il precedente numero di Francamente con la speranza che sia oltre che pubblicata, ascoltata.

L’

ecologia, il verde in questi ultimi decenni è divenuto un argomento molto importante soprattutto nei paesi più industrializzati e avanzati. Dal momento della scoperta e dell’ utilizzo di materia combustibile quali soprattutto il petrolio, l’ aria che respiriamo è diventata col passare del tempo sempre più inquinata. Ciò è dovuto al fatto che in ogni combustione, anche quella del fuoco del camino, c’ è consumo di ossigeno con il rilascio nell’ aria di molti gas e particelle nocive al nostro organismo. Di qua l’ aumento notevole di tante malattie come ad esempio i tumori e le allergie. L’ inquinamento del pianeta è pure agevolato dalla deforestazione continua e massiccia di intere aree boschive. Infatti come sappiamo il verde favorisce la purificazione dell’ area tramite l’ apparato fogliare che assorbe anidride carbonica restituendo ossigeno. Carovigno, anche se non ha grandi e tante industrie, ha migliaia di veicoli che uniti a caldaie per il riscaldamento, ogni giorno compromettono la nostra salute. Anche se abbiamo la fortuna di essere un piccolo paese circondato da ulivi, vigneti e altre coltivazioni che certamente fre-

nano l’ inquinamento, non siamo esenti comunque da tante malattie che si sviluppano con l’ immissione di gas nocivi nell’ aria che respiriamo. Per noi ragazzi il fatto della salute è importante, ma è altrettanto importante il bisogno di spazi verdi per lo stare insieme e per il gioco, anche perché le costruzioni ci stanno soffocando. Ascoltando i discorsi dei più grandi abbiamo capito che il nostro Comune si trova in uno stato di disagio economico, per questo con alcuni nostri amici, abbiamo pensato a qualche piccola modifica da fare a quello che già c’ è. L’ esistente in materia di verde è essenzialmente: • La villa Comunale; • Il parco attiguo la villa e la scuola media; • Il parco provinciale; • La pinetina sulla via per Belvedere. Per quanto riguarda la villa comunale occorrerebbe una migliore e più attenta manutenzione sia delle piante che degli spazi e dei giochi dei bambini. Nel parco attiguo la villa e la scuola media invece oltre alla cura delle piante sarebbe bello ed utile creare dei campi di bocce e tutt’ intorno seminare erbetta da curare.

Il parco provinciale avrebbe bisogno di qualche ritocco per migliorare la “ pista” , rendendola soprattutto meno pericolosa per le caviglie, così si potrebbero, ad esempio, organizzare corse, passeggiate agonistiche, con poche spese e tanta salute. Gli altri spazi possibili sarebbero da rinverdire con uguale erbetta per rendere un bel colpo d’ occhio. Per la pinetina sulla via per Belvedere c’ è da dire che è un peccato non poter usufruire di quell’ ambiente. Forse è troppo vicina alla strada, forse è piccola e forse è troppo vicina al paese per poter dire di fare una “ scampagnata” . Sicuramente manca l’ abitudine all’ utilizzo. Per questo è maltenuta? Un altro punto dove, ci vedremmo un po’ più di verde è nei pressi di Piazza Giovanni XXII. Ci sono due piazzette lastricate di mattoni. Una di queste, quella più grande a forma rettangolare, più vicina alla case popolari, si potrebbe portare interamente a prato verde con altri alberi per dare fresco soprattutto ai residenti. Un po’ di aiuole con fiori darebbe un po’ di colore anche lì che è quasi tutto grigio. Riflettendoci non sono richieste che porterebbero via tanti soldi, anche perché si possono trovare collaboratori volontari negli stessi abitanti per la cura e la manutenzione di questi giardini che oltre ad essere più belli sarebbero più utili per giochi ed aria pulita. ENRICO E FRANCESCO VIGNOLA

francamente è aperto alla collaborazione dei cittadini

Per collaborazioni, informazioni, sponsorizzazioni: Cell. 338.9861242 - e-mail: [email protected] Sede: C.so V. Emanuele, 35 72012 CAROVIGNO (BR)

PREMIO DELFINO: CANTANTI MODELLE E BALLERINI ALLA EDIZIONE 2005 Ritorna lo scenario del Premio Delfino, diretto artisticamente da Rosanna Tersicci, martedì 2 agosto a S. Vito dei Normanni. Grazie alla volontà dell’ assessore allo spettacolo Ernesto Marinò e dell’ amministrazione comunale di S.Vito dei Normanni, il Premio Delfino, organizzato dal centro di danza Arabesque C.S.E.N. e dalla scuola di musica De Armonika, quest’ anno arriva alla sua V edizione. Raffaele Romano e Maria Di Filippo saranno i conduttori della serata che oltre a presentare i concorrenti in sfida, chiameranno sul palco gli ospiti della serata: Francesco Capodacqua dal programma televisivo Amici e dell’ attuale musical Foot loose uno dei ragazzi più amati ed acclamati visto le sue innumerevoli doti artistiche ed Edoardo Guarnera famoso tenore del bagaglino nonché portiere della nazionale cantanti. L’ 8 agosto poi il concorso farà tappa a Carovigno dove insieme a Raffaele Romano presenterà la serata la nota soubrette Rossella Brescia. Quindi dopo la modella brindisina Serena Mastrorosa vedremo chi dei ragazzi e ragazze saranno incoronati vincitrici di questa manifestazione. Per ricevere le informazioni e le iscrizioni telefonare allo 0831/990769 o 339/4581795 o collegarsi sul sito www.premiodelfino.com

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