2004 Aprile

  • November 2019
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LA PIETRA SCARTATA ORA E’ PIETRA ANGOLARE La liturgia di Pasqua ci parla di due pietre dal differente valore. La prima pietra è quella che pesa di più sulle spalle dell'uomo, insopportabile per tutti: la pietra tombale che chiude la sorgente della vita e sigilla la fine dell'esistenza. Questa pietra si chiama morte ed è il vero macigno che ognuno si porta dentro e che neppure a Gesù è stato risparmiato. Lì dove essa si abbatte, si registra spesso il crollo della speranza e di ogni umana certezza. Questa pietra è fredda come il marmo, insensibile ai fiori e alle lacrime, ai ricordi e agli affetti e sa dire all'uomo che la guarda una sola parola: FINE. La seconda pietra è quella di cui ci

parla il Salmo 117 " La pietra scartata dai costruttori ora è pietra angolare", la pietra angolare da cui prende vita tutto l'edificio che viene costruito, il cuore di ogni abitazione, sia essa una casa, un tempio, una reggia, una città. Sulla pietra angolare normalmente si incide un'iscrizione destinata a durare nel tempo e a ridire per sempre il senso di quell'impresa. Quando viene posata la prima pietra di un edificio si celebra un momento solenne rivolto al futuro, si dà risaldo e solidità alla speranza, al progetto, ai desideri di chi sa pensare la vita in crescita, in prospettiva. In quella pietra si materializzano la fiducia e l'ottimismo di chi lavora e apre un cantiere, affidandosi alla validità di un disegno e cedendo al fascino della sfida. Il giorno di Pasqua, il Vangelo ci parla di un corpo fatto di carne, privo del soffio vitale, che è scomparso dal sepolcro e non si trova. Ad attestarlo c'è anche una pesante pietra sepolcrale

rotolata via non si sa da chi. Inutili a questo punto gli oli aromatici e gli ultimi gesti delle donne atti a dare ancora onore e calore al cadavere. Oggi ci viene detto che quel corpo è tornato a vivere, che la carne è risorta e risplende di una gloria del tutto nuova, che il sonno della morte si è improvvisamente interrotto. Quel corpo risuscitato ha sconfitto per la prima volta il Regno della morte. E'sgusciato via dalle bende che non hanno potuto trattenerlo. E'questa la notizia, la Buona Notizia, l'imprevedibile Notizia ( Vangelo), che permette al cristiano di ricostruire la sua esistenza: Gesù, pietra scartata, rigettata, deposta nel sepolcro, è resuscitato, primogenito ( prima pietra) di coloro che risuscitano dai morti! Con Lui rinasce ogni vita, in Lui la carne della debolezza e della corruzione trova una roccia di salvezza, un baluardo che ripara. L'uomo non si sente più appiattito sotto una fredda pietra, ma su pietra sicura s'innalza, reagisce e trova forza per sconfiggere la paura. Dalla pietra di scandalo rappresentata dalla morte, dall'essere lui stesso inciampo al cammino del Maestro per aver protestato all'annuncio della Sua Passione, Simone, figlio di Giona, oggi per la prima volta diventa Pietro, il primo mattone che farà crescere l'edificio del Signore Gesù. Lui che dall'esperienza delle sue cadute ha imparato ad essere roccia, sa che può essere tale solo confidando nel Signore e prendendo costantemente vita da Lui. Insieme a lui saranno pietre vive tanti altri fratelli di ogni lingua che crederanno all'annuncio della Chiesa che Cristo è risorto, annuncio che riaggrega il mondo in unità e che permette a tutti gli uomini di ritrovarsi nella confessione di un'unica, solida, fede. La pietra della morte viene, in definitiva, disintegrata da una pietra di diverso genere, quella della vita, del fondamento che non fa crollare chi su di esso si fonda. Questo è il segnale chiaro che il Risorto, da qui alla fine dei tempi, svolgerà una duplice funzione: da una parte permetterà di costruire significati e percorsi di crescita sulla via dell'evangelizzazione, dell'educazione della coscienza, della formazione della persona umana e darà quindi la possibilità di un nuovo inizio ad ogni uomo e ad ogni comunità che decidono di fondarsi totalmente su di Lui; dall'altra demolirà ogni struttura di peccato che cerchi ancora di ergersi sull'umanità per opprimerla e ogni torre di Babele che voglia arrivare fino al cielo per farsi uguale a Dio.

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&267587725,',3$&( I b a mb ini d elle p a rroc c hie Silvi, To rto reto , Ca stelnuovo , a rm a ti d i so rriso e ta nta vog lia d i d ivertirsi, l’ 8 feb b ra io si so no d a ti a p p unta m ento a To rto reto in o c c a sio ne d ella Festa d ella Pa c e, festa c he, d a ta l’ a ttua lità , m eritereb b e d i essere vissuta d a tutti, in p a rtic ola r mo d o d a g li a d ulti. Do p o i p rimi sa luti ed a lc uni g io c hi p er risc a ld a re l’ a t m o sfe ra , fina lmente si è inizia to e q ua le mig lior m o d o p er d a re l’ a vvio a lla g io rna ta se no n c a nta nd o l’ inno ? Ed è c o sì c he è c o minc ia ta la g ra nd e festa . E’ imp o ssib ile d imentic a re i so rrisi e g li sg ua rd i d i tutti q uei b a m b ini, si resp ira va un’ a ria m a g ic a in q uella sta nza , sem b ra va d i essere in un mo nd o a p a rte! Ma il c om p ito d i no i ra g a zzi d i A.C. no n è q uello d i rifug ia rsi in una to rre d ’ a vo rio p er vivere il no stro “ sog no c ristia no” , m a è q uello d i a nnunc ia re la Pa rola d i Dio tra i c o eta nei, nelle stra d e, nelle p ia zze, nelle sc uole. Per q uesto si è a p p rofitta to d i q uesta festività p er p a rla re c on i ra g a zzi d ella p a c e e so p ra ttutto d ella d ifferenza , d irei q ua si so sta nzia le, tra p a c ifisti e c o strutto ri d i p a c e. Ab b ia mo c erc a to d i fa r c a p ire lo ro c he p er o ttenere la p a c e no n b a sta “ d ic hia ra rsi a fa -

vo re” d i essa , m a lo tta re ed imp eg na rsi nel p ro p rio q uo tid ia no p er vivere in un m o nd o senza ing iustizie.

Biso g na q uind i “ rim b o c c a rsi le m a nic he” p er c erc a re d i a llevia re i d olori d eg li a ltri, no n “ c hiud ere g li o c c hi” d a va nti la so p ra ffa zio ne d ei d iritti, c o minc ia nd o d a l no stro p ic c olo…d ’ a ltro nd e a nc he una g o c c ia fa p a rte d ell’ oc ea no ! La mia c o nvinzione è c he tutti noi, finito l’ inc o ntro , sia mo to rna ti a c a sa c o n la c ertezza nel c uo re d i a vere un c o mp ito , una p ic c ola missio ne d a p o rta re a va nti e p er c ui vivere…so no sic ura c he sia p ro p rio q uesto lo sp irito d ell’ Azione Ca tto lica.

%$0%,1,',3$&( ASSISI – 17 e 18 Aprile 2004 ³5LFRVWUXLUHFRQ'LR XQPRQGRGLSDFH´ L’iniziativa UNITALSI di una FESTAINCONTRO di Pace animata dai bambini è nata proprio dalle famiglie incontrate dall’Associazione dove vivono bambini che soffrono: sono proprio questi ultimi a chiedere a tutti i loro coetanei di incontrarsi per proporre insieme un segno di speranza e di pace al mondo intero. La proposta è rivolta ai bambini delle diocesi e delle parrocchie, delle scuole (in particolare elementari e prime classi della scuola media inferiore), delle associazioni (A.C., AGESCI), degli istituzioni e reparti ospedalieri dove vi sono bambini, è rivolta, ai sacerdoti, alle famiglie, agli educatori, ai volontari, ai medici e paramedici che lavorano con i bambini. Ogni regione partecipante all’incontro sarà abbinata ad un elemento della creazione. I bambini indosseranno perciò un costume su questo elemento (luce, terra, piante, animali, firmamento, ecc.) ed imparerà canzoni. 352*5$00$ 17 Aprile – accoglienza dei vari gruppi nelle città dell’Umbria dove saranno organizzati per la serata grandi momenti di festa e di gioco. 18 Aprile – ad Assisi comincerà il VIAGGIOGIOCO con la partenza ispirata al primo momento della creazione: LA LUCE, continuando con la seconda tappa dedicata al secondo giorno con la CREAZIONE DEL CIELO E DEL MARE, e via via rievocando tutti i giorni della creazione fino ad arrivare all’ultimo momento; il settimo giorno con una grande preghiera comunitaria davanti la Basilica di S. Maria degli Angeli. Riprenderà l’animazione per i bambini suddivisi in vari gruppi regionali. /DTXRWDGLSDUWHFLSD]LRQHqGL¼VSH VHGLYLDJJLR3HUXOWHULRULLQIRUPD]LRQLHGLVFUL ]LRQLULYROJHUVLDOQXPHUR

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