Trascrizione Consiglio Comunale Del 14.10.2009

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COMUNE DI SEVESO CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009

PUNTO N. 1 O.d.G. – RISPOSTA AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE

PRESIDENTE … Al Segretario per l’appello. SEGRETARIO (Procede all’appello nominale). Ne ho 3 al momento di assenti. PRESIDENTE Benissimo. Allora, prima di passare all’Ordine del Giorno soltanto due cosette. Io volevo comunicarvi che abbiamo messo a punto insieme con la Dottoressa Mariani un programma di formazione per Consiglieri Comunali in materia di contabilità pubblica, di bilancio. Questo programma, in linea di massima, potrebbe iniziare a Novembre: pensavamo di dargli una cadenza quindicinale a questi incontri, e si articolerà in 4 incontri. Per quanto riguarda il materiale diciamo didattico da dare ai partecipanti, abbiamo visto che è materiale che possiamo auto produrre e, quindi, non avendo un costo diretto, pensiamo di farlo avere a tutti i Consiglieri Comunali a prescindere dalla frequenza al corso. L’unica cosa è questa, che secondo me ha senso farlo se c’è un minimo di presenza, nel senso che se ci troviamo in due o tre probabilmente non vale la pena. Allora io vi inviterei, ovviamente non c’è nulla di obbligatorio ci mancherebbe, io vi inviterei a mandare una mail alla Segreteria dicendo se siete o meno interessati a partecipare a queste 4 serate. (Dall’aula si replica fuori campo voce). Sì, è aperto eventualmente anche agli Assessori che volessero essere presenti.

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Quindi se ci fate avere la mail, non so, nel giro di questa settimana giù di lì, così ci organizziamo a prenotare la sala, a vedere in base anche a quanti sono coloro che aderiscono decidiamo se farlo in Sala Giunta, se farlo al CDA, se farlo qui. Dipende un attimino da quanti partecipano. INTERVENTO Il calendario è quello indicato sulla mail che ci è arrivata? Cioè i Sabati o no? PRESIDENTE No, quella mail che vi ho mandato, no quella è un’altra cosa. Quello è un corso a pagamento organizzato da ANCI/ANCITEL che sono le due Società legate all’ANCI, che è una comunicazione che gentilmente mi ha fatto avere il Consigliere Formenti. (Dall’aula si replica fuori campo voce). Gratuito. Io ho letto un 60 Euro di… (Dall’aula si replica fuori campo voce). Sì, quindi una parte gratuita. Sì, io comunque l’ho ricevuta dal Consigliere Formenti e lo ringrazio. Come l’ho ricevuto ho detto alla Segreteria di scannerizzarlo e, per conoscenza, farlo avere a voi. No, questa era una cosa, mi è sembrato di capire anche dal programma di quello che avete ricevuto, mi sembra più circostanziata solo sulla materia contabile, di contabilità pubblica; nello stesso tempo, probabilmente, un po’ più pratica e un po’ più approfondita come taglio, come argomento. Questa era la mia comunicazione. Poi do la parola al Consigliere Tagliabue che mi ha chiesto anche lui di fare una comunicazione. Prego. CONSIGLIERE TAGLIABUE Sì, una breve comunicazione riguardante un incontro che Sevesoviva ha avuto con il Professore Marco Ponti. Ve la leggo almeno è sintetica. Comunico che in data 7 Ottobre dalle ore 16 alle ore 18 una delegazione di Sevesoviva ha incontrato il Professore Marco Ponti, l’Ingegnere Paolo Beria del Politecnico di Milano e l’Ingegnere Borghi di Ferrovie Nord per un approfondimento tecnico sull’Analisi Costi Benefici dell’interramento a Seveso

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presentata da Ferrovie Nord a Maggio in questo Consiglio Comunale. Avevamo chiesto l’incontro al Professore Ponti nel mese di Maggio. Ponti, per incontrarci, ha chiesto l’autorizzazione a Ferrovie Nord, che è stata poi richiesta nel mese di Giugno. Ferrovie Nord ha chiesto a sua volta di ottenere l’autorizzazione di Regione Lombardia che abbiamo chiesto il 17 Giugno. Nel mese di Agosto Regione Lombardia ha invitato Ferrovie Nord ad organizzare l’incontro “così da poter acquisire -si legge nella lettera che ci ha inviato- le informazioni con il livello di approfondimento tecnico che riterremo più adeguato”. Ferrovie Nord quindi ha fissato l’incontro per il 7 Ottobre presso la sua sede di Milano. Al Professor Marco Ponti avevamo chiesto a Maggio copia del modello logico/matematico con il quale è stata realizzata l’analisi costi benefici. Ci aveva risposto, e anche qui leggo le sue testuali parole, che: “Il modello di valutazione economicofinanziaria è patrimonio intellettuale del Politecnico, mentre qualsiasi spiegazione sul modello stesso, o elaborazioni su ipotesi, o input diversi, è perfettamente richiedibile alle Nord, che, se lo riterranno, ci gireranno la richiesta”. Per questo motivo abbiamo dovuto procedere in proprio alla ricostruzione integrale del modello logico/matematico e alla sua verifica durante questo incontro. Durante l’incontro sono state presentate 25 domande tecniche riguardanti i dati di input e il modello stesso. Alcune hanno avuto risposta immediata, altre avranno risposta scritta nelle prossime settimane. L’incontro si è svolto in un clima di grande cordialità e stima reciproca. Il modello da noi ricostruito risulta perfettamente corrispondente a quello applicato dal Politecnico ed ora è a disposizione, eventualmente anche dell’Amministrazione se è interessata, qualora si vogliano fare delle simulazioni. C’è sembrato giusto comunicare al Sindaco, all’Assessore, al Consiglio Comunale tutto, questi fatti. Concludo con le parole del Professore Ponti che ha dichiarato che raramente gli è capitato di incontrare gruppi politici che abbiano analizzato così a fondo i suoi studi. Grazie. PRESIDENTE Grazie a lei Consigliere. Io su questo dico solo una cosa. Io a volte sono dotato di pazienza anche eccessiva. Però su questo argomento, che ha caratterizzato gli ultimi anni della vicenda politica Sevesina, in via del tutto eccezionale credo di essere ormai arrivato

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all’esaurimento della mia pazienza. Per cui io ho molto rispetto istituzionale, non scavalco e rispetto tutte le componenti istituzionali, ovviamente di comune via. Però sto valutando seriamente l’eventualità di convocare un incontro, magari in prima battuta riservato, con i Capigruppo alla luce un po’ di quello che avevamo deliberato a Maggio, quant’era, facendomene promotore io. Dicevo in prima battuta magari riservato per decidere poi come muoversi e come andare avanti, perché credo che su questo tema occorra dare una accelerata. Possibilmente sarebbe bello fosse unanime, ma diciamo più ampia possibile come consenso, più qualificata possibile come contenuti, quindi ben venga anche questo vostro contributo, e politicamente il più decisa possibile. Per cui io ripeto: io aspetto gli sviluppi, va bene, però è una pazienza che sta andando un pochino a terminare, ecco. Per cui grazie dell’intervento. Va bene. Allora passiamo al punto n. 1: risposta ad interrogazioni ed interpellanze. Ci sono 4 interrogazioni. Però 2 sono relative all’argomento Piano casa e adesso io chiedo a coloro che li hanno anzi a colui che l’ha presentato, perché non c’è Houeis, per cui c’è solo Formenti. Se non ci sono aspetti che esulano dalla delibera, perché stasera abbiamo la delibera, in teoria il regolamento dice che potremmo accorpare tutto nel dibattito. Per cui io chiedo se ci sono magari aspetti che a me sono sfuggiti lo mettiamo in discussione, altrimenti… INTERVENTO No, no assolutamente, si può benissimo spostare. PRESIDENTE Lo spostiamo a dopo, bene. Grazie. Passiamo alla terza interrogazione che è del Consigliere Tagliabue, relativa ai parcheggi sul territorio comunale. La può illustrare. Poi risponderà l’Assessore Belotti. CONSIGLIERE TAGLIABUE Grazie Presidente. Premesso che i parcheggi posizionati sul territorio comunale nelle aree ad alta intensità di domanda sono regolamentati a disco orario con tempi da 1 a 5 ore; premesso che la fruibilità dei servizi pubblici e privati nonché dei servizi del commercio è

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fortemente condizionata dal rispetto dei tempi previsti su questi parcheggi da parte degli automobilisti; osservato che la Vigilanza non sembra applicare forme di controllo diverse dalla lettura del disco orario; che è pratica diffusa l’utilizzo improprio degli stalli per tempi superiori a quelli di regolamento mediante avanzamento manuale del disco orario; osservato che questo comportamento sanzionato dal Codice della Strada trasforma la turnazione prevista nell’uso degli stalli in un uso esclusivo con danno per i pubblici e privati; osservato inoltre che nella maggior parte dei casi esistono stalli gratuiti e senza limitazioni di tempo a poche centinaia di metri dagli stalli a disco orario dove, chi ne ha la necessità, cioè generalmente residenti, pendolari e lavoratori diurni, possono lasciare l’auto anche tutto il giorno, ma che non vengono utilizzati perché giudicati troppo lontani; osservato che in paesi come Francia, Austria e anche in alcune città della Liguria si applicano forme di controllo degli stalli mediante segnatura della posizione del veicolo con segno corrispondente sulla ruota e a terra, per cui il mezzo viene sanzionato se risulta nella stessa posizione dopo il tempo massimo pubblicato sui cartelli. Si richiede all’Amministrazione in forma verbale in Consiglio Comunale con risposta scritta, se considera la turnazione sugli stalli pubblici una politica essenziale di equilibrato utilizzo degli spazi pubblici e per la sopravvivenza del commercio, primo; secondo, quali procedure vengono attualmente applicate dalla Vigilanza per rilevare il rispetto dei regolamenti sul disco orario e ogni quanto tempo; quanti verbali per superamento periodo disco orario o per mancata esposizione sono stati elevati nel 2008; quarto, quali sono le singole voci di costo e ricavo nel 2008 imputabili alle gestioni dei parcheggi a pagamento esistenti sul territorio comunale; e quinto, se è intenzione dell’Amministrazione applicare il semplice ed efficace metodo del controllo degli stalli mediante segnatura della posizione della ruota. ASSESSORE BELOTTI Buonasera. La risposta scritta dovrebbe esserle pervenuta, pertanto la leggo. Egregio Signor Consigliere Comunale, rispondo alla sua relativa all’oggetto per significare quanto segue. La città di Seveso è inserita in un ampio contesto metropolitano gravitante nell’opera del Capoluogo di Regione, da cui consegue un apprezzabile movimento da e per Milano mediante il trasporto su rotaia. Per questo motivo, la problematica dei

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parcheggi dei pendolari nel corso del tempo, ha visto il consolidarsi di una disciplina della sosta a tempo il più delle volte con tempistiche concordate con gli stessi utilizzatori, gli abitanti ed i commercianti della zona interessata. Di recente, soprattutto nell’area centrale adiacente alla stazione ferroviaria, è stata introdotta la disciplina della sosta a pagamento. Tanto premesso, si può affermare che la politica di disciplina della sosta vedrà coesistere sia la sosta a pagamento, con particolari correttivi per i residenti, sia la sosta a tempo. La Polizia Locale ogni giorno procede al controllo delle soste a tempo e non proprio in funzione di quanto sopra esposto. Nel corso dell’anno 2008 la Polizia Locale ha accertato 1.022 violazioni per violazione della disciplina della sosta di cui: 461 per sosta vietata, 509 per sosta oltre l’orario consentito nella zona disco, 52 soste su stalli per disabili. Inoltre, sempre nel 2008, sono state accertate anche 387 violazioni di cui 189 per mancata esposizione del disco orario e 198 per mancata esposizione del ticket della sosta a pagamento. Per verificare il rispetto della sosta a tempo la Polizia Locale, nei casi di persistenza quotidiana del veicolo con il disco orario esposto conforme, ricorre a documentazione fotografica (per cui abbiamo superato quello che è il segno con le gomme) quale prova affida e facente e legale della violazione commessa da esibire in caso di eventuale ricorso. Il sistema della segnatura, tra l’altro, non contemplato quale mezzo di prova da alcuna norma di Legge, può essere oggetto di alterazione ed inapplicabile in caso di maltempo. Per questo non offre sufficienti garanzie probatorie in caso di ricorso. Infine, per quanto riguarda la sua richiesta di una analitica contabilità sulla gestione dei parcheggi a pagamento, ovviamente, la medesima richiesta deve essere inoltrata ad ASPES, perché è lei che ha in gestione la quantificazione economica dei parcheggi a pagamento. L’altra cosa che invece e la ringrazio per questa interrogazione, perché voglio anche estendere un invito a tutti i Consiglieri: io sono predisposta ad accogliere ogni suggerimento che serva a migliorare quello che è un sistema viabilistico, piuttosto che non di sicurezza, piuttosto che non di utilizzo in modo consono delle aree pubbliche. Però vi chiedo la cortesia di essere anche, guardo voi, ma in realtà intendo tutti, vi chiedo anche di essere abbastanza responsabili perché qualora, proprio perché la mia intenzione è quella di raccogliere i vostri suggerimenti e di attuarli, qualora però predisponessi insieme al Comandante della Polizia Locale di attivarmi e magari arrivare a

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sanzionare, ecco che poi non ci siano reclami perché il sanzionato però…Siccome è già capitato nei tempi addietro, non parlo in questo mandato, ma negli anni precedenti, allora io sono disposta e ringrazio per la collaborazione. L’intenzione è quella di raccogliere ovviamente richieste razionali, però nel momento in cui col Comandante studiamo e dovessimo arrivare a mali estremi vi chiedo poi di non sentirmi dire perché, non perché e quanto altro. Vi chiedo, quanto meno, di supportare quello che è il lavoro a seguito di un suggerimento, richiesta fatta. Grazie. PRESIDENTE Prego Consigliere. CONSIGLIERE TAGLIABUE Grazie della risposta. Io ho riflettuto sulla sua risposta che ringrazio di avermi inviato con l’anticipo di un paio di giorni. Le leggerò le mie riflessioni, sostanzialmente riguardano due aspetti. Allora, con delibera 17 del 14 Marzo 2006 il Consiglio Comunale aveva affidato ad ASPES la gestione dei parcheggi a pagamento. Nella stessa delibera si legge: “Su ASPES il Comune di Seveso esercita un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi”. Ora, per questo non è accettabile una risposta nella quale l’Amministrazione dichiara che la domanda su costi e ricavi dei parcheggi deve essere inoltrata da ASPES: questo è un aspetto che non posso accettare. I casi sono due: o l’Amministrazione non sa rispondere a questa interrogazione perché non esercita un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, e quindi non rispetta gli indirizzi del Consiglio Comunale indicati in delibera 2006 e ciò significa che ASPES è un’azienda fuori dal controllo dell’Amministrazione. Oppure l’Amministrazione non vuole rispondere alla mia interrogazione, pur conoscendo i dati: questo significherebbe che l’Amministrazione vuole sottrarre alla conoscenza dei Consiglieri Comunali e dei cittadini alcuni fatti. Allora, in ogni caso l’Amministrazione non fa quello che il Consiglio Comunale ha deliberato che debba fare, ovvero esercitare il controllo su ASPES e pretendere che ASPES fornisca le informazioni richieste, perché vede Assessore, ormai sono tre mesi che richiedo queste informazioni ad ASPES e se né io né lei siamo in grado di ottenerle, significa che è venuto il momento che intervenga qualcun altro, insomma. A meno, ripeto, che lei le

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conosca, ma non mi sembra, e ce le voglia nascondere. E questo è il primo aspetto della questione. Il secondo punto è questo: è che i parcheggi a pagamento sono stati presentati nel 2007 dall’ex Sindaco Galbiati come un fatto sperimentale e limitato alla zona centrale. Io credo che sia venuto il momento di fare una valutazione di questa fase sperimentale, perché credo che anche senza i dati del 2008 che Matta per ora ci nega, credo che siamo al fallimento economico di questa iniziativa. Questa è una mia presunzione, io non ho i dati, ripeto, li aspetto. E d’altra parte, se Matta nasconde questi dati l’unica cosa che si può pensare è questa, non vedo altri motivi per nasconderli. Ed è un fallimento economico perché da un lato si mettono a pagamento stalli disseminati in centro difficili da controllare, difficili da pagare per gli utenti della mezz’ora, perché chi si ferma non trova le macchinette, non capisce i cartelli (poi vi leggo i cartelli), mentre non si mettono a pagamento stalli destinati a raccogliere auto per tutta la giornata, cioè stalli facili da controllare. E vi leggo i cartelli, perché sono il simbolo di questo disorientamento di molti utenti. Allora, il cartello in Piazza Confalonieri recita: “Dal 1 Settembre al 30 Giugno dalle 9.30 alle 15.30 e dalle 16.30 alle 19, ma solo dal Lunedì al Venerdì. Invece dal 1 Luglio al 31 Agosto dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 19”. Allora ditemi voi se un utente normale non è disorientato da un tal panegirico di informazioni. Mi sembra che le informazioni, che le regole debbano essere poche, chiare e semplici come in gran parte dei cartelli esposti sulle strade: “Sosta per 1 ora”. Punto. Le strade non sono né i box dei residenti, né dei pendolari, né dei dipendenti degli uffici, né dei commercianti. Sono spazi di fermata temporanea per chi vuole e per chi deve usufruire dei servizi della città. Se qualcuno vuole lo stallo privato davanti a casa o davanti al proprio posto di lavoro significa che ha bisogno di un box e le strade non sono dei box. Questa funzione può essere assegnata, la funzione diciamo di uno stallo ad uso di lungo tempo, può essere assegnata solo ad alcune aree ben specifiche. Quindi in sintesi la risposta che lei mi ha dato mostra due debolezze strutturali di questa Amministrazione: da un lato l’incapacità di controllare ASPES, dovrei dire la volontà di nascondere i fatti, non lo so, sinceramente non riesco a capire; dall’altro, secondo aspetto, l’incapacità di gestire le risorse della città continuando senza ragioni su una strada sbagliata tracciata da altri e dichiaratamente comunque sperimentale. Concludendo, mi sembra che su questo tema, che è un tema urbanistico, occorre che l’Amministrazione si apra subito ad un dialogo innanzi tutto con chi è seduto in Consiglio Comunale. Per

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questo che accolgo con grande favore la sua, diciamo, quanto ha detto in precedenza, perché sono innanzi tutto i Consiglieri seduti in Consiglio Comunale che hanno avuto dai cittadini il mandato di avere una visione della città e sono i Commissari seduti in Commissione urbanistica che hanno il mandato di collaborare alla costruzione di questa visione della città. Non sono né le Associazioni né i singoli cittadini, tanto meno i pendolari che vengono da fuori che hanno il compito di indirizzare la gestione delle risorse pubbliche. Hanno il diritto, per carità, di criticare, di fare istanze ragionate, come ragionate devono essere le proposte dell’Amministrazione e del Consiglio. Ma non sono loro i primi interlocutori dell’Amministrazione: sono i Consiglieri e i Commissari. E non mi rimandi al Piano Urbano del Traffico: il Piano Urbano del Traffico in centro potrà al massimo aggiungere o togliere 10 posti auto, facendo peraltro qualche deprecabile senso unico, non so vedremo. Però il margine di manovra in centro non mi sembra quello da Piano Urbano del Traffico. Non può certo incidere sulla gestione di quello che c’è. Quindi la invito, e accolgo con grande favore quanto ha detto, a farsi promotrice di una riorganizzazione del sistema di gestione dei parcheggi in centro che sia condivisa con i Consiglieri, perché la risorsa che abbiamo deve essere gestita al più presto nel modo giusto e io sono convinto che si possa arrivare unanimemente, questo è fondamentale, unanimemente ad una gestione più soddisfacente di quella attuale per tutti. Grazie. ASSESSORE BELOTTI Se permette Consigliere vorrei io farle una richiesta. Visto quanto mi ha detto, io non ho preso nota, se ha una copia che vorrei tenere come promemoria di quanto mi ha detto ora. La risposta per quanto riguarda la parte economica dei parcheggi a pagamento del 2008 non gliel’ho fornita, perché pensavo fosse più fluida e prodotta e oltretutto con valore maggiore ufficiale, diciamo così, se prodotta direttamente da ASPES. Io non mi sono mossa in quel senso, per cui è una mia pubblica ammenda che vado a fare, chiedo venia, in quanto pensavo che forse era più corretto e fosse più funzionale che fosse data direttamente da ASPES. Comunque, se crede, mi muovo e le faccio avere copia. L’altra cosa, per quanto riguarda il Piano del traffico, dei parcheggi per quanto riguarda la zona centrale, condivido che c’è

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parecchio caos, parecchia confusione e che i fruitori di questi parcheggi si ritrovano molte volte destabilizzati. Come ha ben sentito l’altra volta con la presenza del Presidente Matta di ASPES ha presentato quello che è tutto un loro programma di lavoro e all’interno ci sarà sicuramente anche quello che riguarda poi l’area parcheggio a pagamento che sono in loro gestione. È altrettanto vero che, mentre infine sentivo mi stava suggerendo di fare una verifica dei parcheggi e quanto altro, proprio in settimana personalmente col Comandante e il Funzionario dei Lavori Pubblici ho fatto una bella passeggiata per tutto il centro di Seveso, perché oggi è il punto più caldo del paese. Non escludo di organizzare altri giri per le rimanenti parti del paese. Le dico che ho fatto praticamente da Corso Isonzo fino ad arrivare in Via San Carlo, passaggio a livello, per intenderci, della Chiesa di San Pietro; tutta la parte qua dietro di Via Carducci, entrando nelle varie stradine. Ho fatto un sopralluogo, perché è in dubbio che al di là di quello che poi sarà il programma operativo di ASPES, anche io voglio avere il polso della situazione e lo voglio, come al solito, in diretta per cui lo vivo in prima persona. Mi riservo pertanto di fare qualcosa tipo confronto con quello che è il programma o comunque la prospettiva che presenterà ASPES, e di conseguenza valutarla funzionalmente. Non escludo pertanto poi di poter chiedere una riunione dei Capigruppo, fare un riassunto e verificare con voi, con tutti i Capigruppo, quelle che sono le possibili soluzioni più funzionali per quello che è l’utilizzo del territorio e degli spazi pubblici. Oggi, purtroppo, ho bisogno di tempo anche per mettermi a studiare. Comunque questa è una delle prossime proposte che verrò a farvi. PRESIDENTE Grazie Assessore. Passiamo alla quarta… CONSIGLIERE BUTTI Mi scusi Presidente. Volevo dare un brevissimo contributo a questo tema tratto da un documento che è arrivato al protocollo, appunto in riferimento alla situazione dei parchimetri dove ASPES dice: “la presente per comunicare che gli orari dei 5 parcometri posti sul territorio di Seveso per il parcheggio a pagamento non sono stati aggiornati dall’unico soggetto abilitato a tale azione (la ditta fornitrice è

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TSP ITALIA) nonostante le nostre ripetute richieste e il sollecito di intervento urgente, in quanto il loro ufficio amministrativo ha bloccato qualsiasi azione a nostro favore per delle pendenze economiche, a loro parere, aperte. In realtà, da una nostra verifica contabile risulta, con chiarezza, che alla data attuale la stessa TSP ITALIA ha da noi incamerato già più del dovuto. Vista l’impossibilità di un dialogo costruttivo con la sopra citata la pratica passerà ora nelle mani del nostro legale. Resta il problema, che qui vi evidenziamo, che i parcometri non sono aggiornati con le indicazioni poste su cartelli e questo crea indiscutibilmente dei problemi per l’utenza”. Quindi qualche volta siamo riusciti ad avere un’informazione da ASPES. PRESIDENTE Grazie. Dicevo passiamo all’ultima interrogazione del Consigliere Tagliabue relativa al bilancio preventivo e consuntivo di ASPES. Risponderà il Signor Sindaco. CONSIGLIERE TAGLIABUE Grazie. Premesso che con l’audizione del Presidente di ASPES avvenuta in Consiglio Comunale del 21 Settembre, che quella audizione è da considerarsi interlocutoria, in quanto non è stata preventivamente fornita la documentazione richiesta, nonostante siano trascorsi 2 mesi dalla prima richiesta; premesso che in data 25 Settembre per la terza volta è stata presentata richiesta dei saldi di tutti i conti economici e patrimoniali di ASPES al 31/12/2008, richiesta che ad oggi risulta non evasa; rilevato che in Consiglio Comunale con comunicazione scritta ai Consiglieri il Presidente di ASPES dichiara che non sono disponibili i conti economici settoriali, ovvero separati per Farmacia, servizi cimiteriali, parcheggi a pagamento e altri servizi, per la difficoltà di attribuzione delle spese generali, mentre sulla stampa appare che lo stesso Presidente dichiara che il bilancio della Farmacia Comunale avrebbe un utile di 150.00 Euro; osservato che in occasione dell’approvazione del bilancio del Comune di Seveso, preventivo e consuntivo, non vengono presentati gli analoghi bilanci di ASPES, nonostante ad essa siano stati trasferiti servizi che erano parte rilevante del bilancio comunale come le manutenzioni e i servizi cimiteriali; osservato che le scelte sugli indirizzi economici e sociali di ASPES, le scelte riguardanti la

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destinazione di eventuali utili di settore nonché le scelte di eventuali politiche sociali perseguibili attraverso i servizi forniti da ASPES, non competono al Presidente di ASPES, ma competono alla proprietà ovvero al Consiglio Comunale; osservato oltretutto che per esplicita volontà della Maggioranza di questo Consiglio Comunale è stata negata la possibilità di controllo dell’operato del Presidente di ASPES attraverso la negazione alla Minoranza di un Consigliere all’interno del Consiglio di Amministrazione di ASPES. Si richiede all’Amministrazione in forma verbale, in Consiglio Comunale e con risposta scritta: primo, se intende presentare il bilancio preventivo di ASPES, nonché gli indirizzi strategici che ogni anno ASPES dovrà perseguire in occasione dell’approvazione dei bilanci preventivi del Comune di Seveso e sottoporli all’approvazione del Consiglio; secondo, se intende presentare il bilancio consuntivo di ASPES, nonché i bilanci settoriali in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo dell’Ente e sottoporli all’approvazione del Consiglio Comunale. Grazie. SINDACO Mi devo scusare col Consigliere Tagliabue se non sono riuscito a preparare la risposta scritta, ma francamente mi sembrava che l’audizione di ASPES avesse un po’ stemperato alcune problematiche, anche perché il Presidente poi alla fin fine si era detto disposto a creare una serie di organismi, capigruppo o audizioni in Consiglio Comunale che comunque riuscissero a gettare un ponte su questo genere di problematiche. Anche perché ASPES non ha nessun obbligo di bilancio preventivo, per cui non avendo obbligo di bilancio preventivo è chiaro che non glielo si può chiedere. Essendo una persona giuridica diversa dal Comune di Seveso, io credo che noi dobbiamo sfruttare tutte le situazioni di dialogo con ASPES a cui anche io sono assolutamente favorevole, per cui non possiamo sicuramente chiedergli di fare un bilancio preventivo che non è tenuta a fare, né tanto meno è tenuta ad avere un’approvazione del Consiglio Comunale. ASPES è una persona giuridica di diritto privato, anche se il suo socio è pubblico e assoggettato a tutte le regole tutto sommato essendo il suo socio pubblico, per cui dovrà seguire regole degli appalti e tutta una serie di normative, però non è la stessa cosa del Comune, è una cosa diversa dal Comune. Di questo noi dobbiamo tenere conto e credo che sia opportuno sfruttare le opportunità di apertura, di grande apertura che tutto sommato il Presidente Matta

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ha dato nell’audizione di 2 settimane fa, di un mese fa, quando è stato. Su una cosa sono d’accordo tornando un po’ al punto precedente: sul problema del significato del controllo analogo. Il controllo analogo è importante. Io credo che questo sarà uno dei punti nodali su cui dovremo andare a discutere, cioè il Comune e ASPES devono avere un controllo analogo: c’è oggi, non c’è, come attuarlo credo che questo sia uno dei punti di discussione su cui dovremo lavorare nelle prossime settimane. CONSIGLIERE TAGLIABUE Grazie Signor Sindaco. A me risulta che l’art. 42 del Testo Unico stabilisce che il Consiglio Comunale ha competenza per quanto riguarda gli indirizzi che le aziende pubbliche devono osservare e devo dire che questo è proprio scritto nel Testo Unico: “Il Consiglio Comunale ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti” ecc. Quindi mi sembra ovvio che si applichi anche ad ASPES. Gli indirizzi non vengono dati una sola volta nella vita di una azienda. L’art. 114 del TUEL prevede, infatti, il controllo delle società di proprietà dell’ente pubblico attraverso l’approvazione degli atti fondamentali e lo stesso articolo dice che: “Gli atti fondamentali sono il bilancio di previsione e il bilancio consuntivo e il Piano programma” (art. 114 comma 6 e comma 8). A me non risulta che questo Consiglio Comunale abbia mai approvato il bilancio consuntivo di ASPES, non mi risulta neppure che sia mai stato presentato un bilancio di previsione tanto meno un piano di utilizzo delle risorse, né comunque mi risulta che siano stati forniti i dati richiesti e avere i saldi dei conti al 31/12/2008, fornire i saldi dei conti al 31/12/2008, è un preciso obbligo dell’azienda, in quanto ricade nel dettato dell’art. 43 se non ricordo male. Quindi questo Consiglio Comunale con delibera del 2000, del 2002, del 2004 e del 2006, parecchie delibere, ha consentito di trasferire pezzi di pubblica amministrazione ad una società esterna il cui capo viene scelto in forma privata dal Sindaco e di questi pezzi di pubblica amministrazione non se ne sa più nulla, salvo, come accade in certi Comuni, quando accade il peggio pagare a piè di lista, come sta ad esempio accadendo a Meda. A me risulta che questo comportamento è certamente al di fuori della Legge, come appunto dicevo è al di fuori della Legge che l’Amministratore Delegato Dottor Antonio Matta non fornisca

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ostinatamente da tre mesi i saldi dei conti economici e patrimoniali disaggregati al 31/12/2008. Non c’è ragione di nascondere questi dati ai Consiglieri Comunali, oppure se esiste una ragione, perché dovrà pur esistere una ragione per negare una trasparenza in modo così pervicace, l’unica ragione che io posso vedere è che c’è qualcosa che non Va. Quindi, Signor Sindaco, io rimango qui ad attendere i dati che ho richiesto, rimango ad aspettare che lei porti in Consiglio Comunale per l’approvazione il bilancio consuntivo 2008, il preventivo 2009 e le linee di indirizzo 2009 di ASPES. Rimango in attesa che questo Consiglio approvi questi documenti e decida, ad esempio, come debbano essere impiegati i 150.000 Euro di utile della Farmacia, se esistono. Sembra che ne sappiano di più i giornali di quello che ne sa il Consiglio Comunale, perché è un’informazione che non è ufficiale, appare su un articolo di un giornale. Comunque questo è il compito del Consiglio Comunale secondo la Legge, fino a prova contraria. Fino a prova contraria questo a Seveso non si fa, quindi io mi aspetto che si faccia. Per concludere, io ho visto che anche in altre realtà, come ad esempio il Comune di Pogliano Milanese, l’azienda farmaceutica presenta il bilancio di previsione 2009: lo può trovare, mi pare, tra le delibere di Consiglio Comunale di Gennaio e quindi si comporta secondo quanto è scritto nel Testo Unico. A me non risulta invece che ASPES si comporti nello stesso modo. SINDACO Brevemente. Sono francamente rammaricato dalle sue insinuazioni che nascondiamo qualche cosa, nel senso che le posso assicurare che non nascondiamo nulla. Mi spiace solo che tra le tante farmacie di proprietà pubblica si debba andare a cercare quella di Pogliano Milanese che consolida i suoi dati che francamente non so neanche… no, però fra Cesano Maderno, Desio, hanno tutte farmacie pubbliche che probabilmente non sono consolidate nel bilancio del Comune. Andiamo a cercare pure a Pogliano Milanese, non è lì il problema, io le assicuro che non abbiamo assolutamente niente da nascondere. Abbiamo portato qui il Presidente di ASPES nella penultima seduta di Consiglio Comunale. A me dispiace che poi questo cinema qui ricominci. Abbiamo deciso di creare dei momenti di incontro. Io le assicuro che le norme verranno rispettate. Se lei ha ragione che questi bilanci devono essere approvati dal Consiglio Comunale io le assicuro che verranno approvati dal Consiglio Comunale. Io

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purtroppo non sono il TAR, non sono niente, se lei ha ragione non c’è nessun problema. Glielo dico con estrema franchezza. CONSIGLIERE TAGLIABUE Mi scusi, si impegni almeno a fornire i dati che sono stati richiesti dai Consiglieri Comunali, non capisco perché non debbano essere forniti. Non è che può portarmi qui il Presidente in persona e questo soddisfa una richiesta di dati, questo non la soddisfa. PRESIDENTE Ci sono interpellanze da presentare? Marzorati poi Garofalo. CONSIGLIERE MARZORATI Buonasera. Oggetto di questa interpellanza è una seconda interrogazione in merito alla Variante generale del Piano Territoriale del Parco delle Groane. Con interpellanza al Consiglio del 2 Settembre chiedevo le ragioni e le motivazioni della richiesta formulata dal Sindaco al Parco delle Groane, relativa al cambio di destinazione d’uso di 2 aree a Seveso Altopiano situate nel Parco, per la costruzione di un centro sportivo comprensivo di piscine. L’area in oggetto, come risulta dalla relazione di Variante del Parco, ha una superficie di circa 4 ettari. Nella richiesta il Comune formulava anche la proposta di una ulteriore volumetria da insediarsi in Via Ortles al fine di ottenere l’acquisizione delle aree in oggetto. Il Parco ha accolto, in prima istanza nella Variante generale adottata, la proposta di cambio di destinazione d’uso per la realizzazione di impianti sportivi nel Comune di Seveso. Dopo l’adozione della Variante generale del Parco avvenuta il 29 Maggio e successivamente all’interpellanza del 2 Settembre la Giunta deliberava il 28 Settembre del 2009, diciamo che il giorno prima del Consiglio Comunale in cui mi è stata data risposta all’interpellanza quindi poteva anche essere detto e il giorno stesso della scadenza dell’osservazione della Variante del Parco, un’ulteriore richiesta di ampliamento delle aree da dedicare ad impianti sportivi. Questa proposta dell’Amministrazione Comunale si somma a quella già accolta dal Parco per una superficie complessiva di almeno 80.000 m², il doppio di quanto già il Parco delle Groane ha concesso. Nell’allegato al deliberato di Giunta, a firma del Sindaco, si

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afferma che il mancato accoglimento della proposta rischierebbe di rendere concretamente inattuabili gli interventi di ricollocazione delle attrezzature sportive esistenti. Le aree in oggetto di cui si chiede cambio di destinazione d’uso, sono attualmente destinate, nel Piano Territoriale del Parco delle Groane, a riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico e a riqualificazione ambientale ad indirizzo agricolo. La richiesta dell’Amministrazione Comunale di Seveso contrasta altresì, secondo il mio parere, con il Piano Territoriale di coordinamento provinciale, il quale prevede in tali aree le seguenti destinazioni: aree boscate art. 63, ambiti di rilevanza naturalistica art. 32, proposte di tutela di geositi art. 52/68. Chiediamo di verificare anche i vincoli idrogeologici in considerazione della conformazione dei terreni di natura argillosa. Come dicevo l’altra volta, il Consiglio Comunale titolare della pianificazione non ha espresso nessun indirizzo in merito e poteva esprimerlo l’altra volta, invece non è stato possibile neanche fare questo. Ragione quindi di queste osservazioni del deliberato di Giunta, fatto queste seguenti richieste: la prima, per quale motivo il Sindaco e la Giunta hanno fatto la richiesta di cambio di destinazione d’uso di un’area così rilevante del parco delle Groane, soprattutto si chiede di conoscere il progetto di interesse pubblico che giustifica tali richieste. Infine si chiede di sapere perché sono state identificate tali aree e non altre. Chiediamo di sapere il motivo tecnico, urbanistico, ambientale, paesaggistico, geologico, idrogeologico e i motivi di interesse pubblico e di pubblica utilità che motivano tale proposta. Terzo, per quale motivo si allontanano i servizi sportivi nella città in aree periferiche del tutto inadeguate alla fruizione pubblica dei Sevesini. Quarto, chiediamo di conoscere quali volumi possono essere realizzati e qual è la superficie coperta in base alle norme del Parco esistenti in tali aree; di conoscere cosa si intende per “ambito sportivo di tipo inglese” così come citava la relazione del Sindaco allegata alla delibera, così come dichiarato in questa relazione; di conoscere quanti saranno i parcheggi di servizio che si realizzeranno nell’area. Quinto, chiediamo di sapere con quali modalità si acquisiranno le aree di cui sopra, ricordando che sia per l’esproprio sia per l’acquisto la competenza è del Consiglio Comunale. Si chiede per questa interpellanza una risposta scritta, chiedo che avvenga nei 30 giorni previsti, e una risposta verbale in Consiglio. Ringrazio l’Assessore che ho sentito per la prima interpellanza e che siccome era con noi occupato sul Piano Casa,

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mi ha detto che stava formulando la risposta; quindi non sollecito quella risposta, perché mi ha gentilmente comunicato che lo avrebbe fatto. E però risollecito in questa interpellanza altre domande. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere. La parola al Consigliere Garofalo. CONSIGLIERE GAROFALO Sì, un’interpellanza che ho fatto insieme al Capogruppo Paolo Butti: qualità delle acque cittadine. Premesso che in alcune zone della città nei giorni scorsi è uscita dai rubinetti acqua giallastra, questa situazione non risulta essere nuova, poiché già nei mesi passati ci sono state delle occasioni in cui l’acqua risultava tinta di rame e di conseguenza poco salubre al solo sguardo. Date per scontato l’importanza dell’acqua cittadina negli usi domestici, il diritto dei cittadini a ricevere acqua pulita e buona da bere oltre che per l’igiene e la preparazione degli alimenti e per rassicurare tutti i cittadini di Seveso sulla bontà dell’acqua della nostra città. Da qualche tempo, inoltre, si cerca di incentivare pubblicamente l’uso dell’acqua dei rubinetti, pratica da preferire al consueto acquisto ai centri commerciali: comprare acqua minerale, infatti, è un’abitudine che costa caro, sia al portafoglio (costa 500-1000 volte in più dell’acqua che arriva direttamente alle nostre case) che all’ambiente (tonnellate di plastica per l’imbottigliamento). Si chiede pertanto con urgenza se si conosce il motivo di tali alterazioni e se non si possa intervenire in modo tempestivo per evitarle. Inoltre si chiede di rendere noto il risultato delle più recenti analisi condotte sulla qualità dell’acqua cittadina: i risultati, infatti, dovrebbero risultare conformi a quanto disposto dal decreto legislativo n. 31 del 2001 e dalle successive modificazioni. Ringrazio per la disponibilità e porgo cordiali saluti. (dall’aula si replica fuori campo voce). Mi scusi, ma la devono bere senza sapere se sia buona o meno? Non ci sono al protocollo neppure i dati delle analisi, non ci sono. Acqua gialla è buona da bere, no magari io non sono medico non lo so, se è gialla e colore rame è buona?

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PRESIDENTE La risposta al prossimo Consiglio Comunale. Altre interpellanze? CONSIGLIERE BUTTI Mi scusi Presidente. Noi avevamo indicato anche una risposta urgente per capire se rispetto alla segnalazione di acqua gialla, arancione che anche io personalmente ho constatato c’è, c’è stato un monitoraggio, ci sono state delle segnalazioni, delle risposte ufficiali. (dall’aula si replica fuori campo voce). No, qui non è una questione opinabile. Se vuole raccolgo i secchi a casa mia e glieli porto in Comune. Quella è una cosa che ho constatato e non solo io, mi diceva anche il collega. SINDACO Da sempre purtroppo, a volte, c’è della sabbia nei tubi, ci sono dei detriti, ma questo non implica nessun dubbio sulla potabilità. L’acqua di Seveso è un’acqua buona; è un’acqua buona; anzi io invito la gente a non porsi neanche nessun dubbio. Se c’è della sabbia, la sabbia è assolutamente digeribile, stimola la peristalsi, mangiamo le fibre e se c’è un po’ di sabbia in più non succede niente. Abbiamo un’acqua eccellente, a prescindere dal colore. Credetemi, fidatevi dell’acqua di Seveso. CONSIGLIERE BUTTI Io comunque l’acqua gialla non la berrei in ogni caso. PRESIDENTE I dettagli della risposta al prossimo Consiglio. Ci sono altre interpellanze? Butti. CONSIGLIERE BUTTI Dunque, vista la determina n. 74 del 22/07/2009 dei Lavori Pubblici riguardante liquidazione e competenze professionali per la verifica strutture portanti edificio Scuola Materna Corso Marconi, si chiede: quale sia stato il risultato di tale verifica, per quale motivo sia stato realizzato dall’ente pubblico, che tipo di

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contratto di utilizzo abbia l’ente con la Scuola Materna e per quale utilizzo pratico. PRESIDENTE Grazie. Altre interpellanze? Nessuna.

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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009 PUNTO N. 2 O.d.G. – LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE DEL 14/09/09 E 21/09/09

PRESIDENTE Allora passiamo al secondo punto dell’ordine del giorno: lettura ed approvazione verbali delle sedute del 14/09/09 e 21/09/09. Ci sono osservazioni? Consigliere Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Mi dispiace dover ribadire la necessità che i nostri cittadini possano leggere verbali fedeli e completi di quanto viene detto in Consiglio Comunale, come avviene in numerosi altri Comuni italiani, e non la sintesi quasi priva di contenuti prevista dal nostro regolamento. La richiesta di partecipazione dei cittadini alla politica e anche il concetto di sussidiarietà rimangono formule astratte, quando si negano, come a Seveso, strumenti primari di conoscenza e partecipazione. Ribadisco, quindi, voto contrario all’approvazione di questi verbali e la richiesta che la trascrizione delle sedute di Consiglio diventi verbale e siano pubblicate sul sito comunale, come peraltro, promesso a Maggio dal Presidente del Consiglio Comunale. In applicazione del principio di sussidiarietà ricordo infine che le trascrizioni dei Consigli Comunali possono essere lette nella sezione verbale del sito internet di Sevesoviva. Grazie. PRESIDENTE Grazie. Altre osservazioni? Nessuna. Chi è favorevole? Allora, tutto il Consiglio Comunale escluso il Consigliere Tagliabue e assente il Consigliere Marzorati. Chi è contrario? Consigliere Tagliabue. E quindi chi si astiene? Nessuno. Approvato.

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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009 PUNTO N. 3 O.d.G. –ADEMPIMENTI COMUNALI PER L’ATTUAZIONE DELLA L.R. 13/2009 “AZIONI STRAORDINARIE PER LO SVILUPPO E LA QUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ED URBANISTICO DELLA LOMBARDIA”

PRESIDENTE Passiamo al terzo punto dell’Ordine del Giorno: adempimenti comunali per l’attuazione della L.R. 13/2009 “azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia”. La parola all’Assessore Alari. CONSIGLIERE BUTTI Volevo fare solo una puntualizzazione, mi scusi Presidente, che sulle delibere di oggi alcuni Consiglieri del Partito Democratico si allontaneranno al momento del voto per motivi legati a possibili indiretti coinvolgimenti nella materia. PRESIDENTE D’accordo. Grazie. ASSESSORE ALARI Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Oggi noi andiamo a deliberare quello che è il cosiddetto Piano Casa; però per entrare in merito un po’ alla discussione sul Piano Casa, corre l’obbligo tornare indietro per capire un attimino il perché è nato questo Piano Casa. È nato dalla volontà di far ripartire un comparto trainante per l’economia nazionale e in funzione di questo il Governo ha individuato alcuni ambiti su cui intervenire. E precisamente gli ambiti sono tre: due sono di tipo economico, cioè con l’iniezione di risorse all’interno del sistema edilizio, quindi con la creazione di fondi speciali per l’edilizia residenziale e pubblica e tramite la creazione di fondi immobiliari dove possano partecipare banche e

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privati. Il terzo, invece, riguarda i bonus volumetrici da concedersi agli immobili esistenti da realizzarsi secondo la normativa regionale attuativa dell’accordo Stato-Regioni, che è stata approvata il primo Aprile 2009, il cosiddetto Piano Casa. Che cosa prevede sostanzialmente? Quali sono la finalità di questo Piano? È quello di promuovere un’azione straordinaria dei soggetti pubblici e privati per conseguire la massima valorizzazione e utilizzazione del patrimonio edilizio ed urbanistico presente sul territorio lombardo. Quali sono le finalità di questa Legge e su cosa si impernia? Si impernia su tre punti principali: uno che è quello del recupero edilizio delle volumetrie esistenti, l’ampliamento e la sostituzione degli edifici esistenti e terzo la riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale e pubblica. A fronte di questo la Regione Lombardia ha emanato la Legge 13/2009, il cosiddetto Piano Casa. In funzione di questa Legge i Comuni devono adempiere a delle formalità. Queste formalità a cui noi andiamo adempiere questa sera, e che andremo a dibattere questa sera, sono sostanzialmente 4 linee guida: quello di stabilire la riduzione del contributo di costruzione; individuare parti del proprio territorio nei quali non troveranno applicazioni le disposizioni speciali introdotte dalla Legge; terzo, individuare aree classificate nello strumento urbanistico comunale a specifica destinazione produttiva secondaria nelle quali può essere richiesta la sostituzione con eventuale incremento volumetrico di edifici produttivi esistenti; individuare modalità applicative della Legge con esclusivo riferimento alle dotazioni di spazi e parcheggi. A fronte di questo, da un’analisi che è stata fatta all’interno degli uffici e che voi avete potuto scorgere sicuramente nel deliberato di questa sera, abbiamo individuato 4 punti sostanzialmente su cui andare a deliberare e in modo particolare i 4 punti sono così composti: uno, per quanto riguarda l’individuazione di aree produttive secondarie nelle quali si potranno realizzare interventi di sostituzione edilizia con eventuale incremento volumetrico. Facendo un’analisi un po’ del tessuto industriale Sevesino e facendo una ricognizione, diciamo così, storica un po’ dagli uffici, abbiamo ritenuto di non andare ad individuare zone particolari su cui far applicare il Piano Casa, perché il nostro comparto industriale è di recente costruzione, perché voglio dire non ci sono gli estremi per un ampliamento, tutta una serie di considerazioni. Quindi noi, non andando ad individuare comparti particolari, facciamo sì che per il comparto produttivo, in modo particolare per l’art. 3 comma 5 della Legge, non si possa applicare il cosiddetto Piano Casa, la Legge 13 per il comparto produttivo. L’altro punto che andiamo a deliberare è

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quello relativo al costo di costruzione, i cosiddetti oneri di urbanizzazione. A fronte di questo già c’era stato un dibattito, una relazione da parte del Consigliere Tagliabue dove evidenziava come sul territorio di Seveso gli oneri erano nettamente inferiori rispetto a quello dei paesi limitrofi. Infatti i nostri oneri di urbanizzazione sono, l’ultima revisione è avvenuta nel 2004, quindi sono fermi da 5 anni. Allora in funzione anche di questo ragionamento, quindi poi visto che il Piano Casa permette un bonus volumetrico e quanto altro, l’Amministrazione ha deciso di non ridurre gli oneri di urbanizzazione, anche perché questi oneri di urbanizzazione poi serviranno a dover fare delle opere sul territorio. L’altra parte su cui siamo andati ad intervenire è quella di aver individuato alcune parti del territorio su cui non si potranno applicare le disposizioni introdotte dalla Legge 13 e, come avete visto dal deliberato, sostanzialmente i comparti su cui da una attenta analisi dagli uffici e quanto altro, i comparti che potrebbero utilizzare lo strumento del Piano Casa, la cosiddetta Legge 13, sono quei tre comparti evidenziati nel deliberato. Uno è il comparto dell’Allocchio-Bacchini e uno sostanzialmente è il comparto di Via Fantoni angolo Via Raffaello Sanzio; poi c’è un terzo comparto, ma quello lo abbiamo inserito con un altro tipo di riflessione. Questi due comparti sono attualmente individuati all’interno dello strumento del Piano Regolatore vigente come dei P.L. dei Piani Attuativi. Però presentano sostanzialmente tutte le caratteristiche per poter usufruire del Piano Casa ed essendo per noi delle aree strategiche, a cui dovremo dare una pianificazione nella formulazione del Piano di Governo del Territorio ed essendo anche dei P.L. quindi dove l’Amministrazione ha una parte attiva nella formulazione di questi P.L. quindi con la contrattazione dei parcheggi, delle aree da cedere e quanto altro. L’invocare la Legge 13 ci escludeva anche da questo tipo di rapporto con queste parti del territorio importanti per quanto riguarda la pianificazione urbanistica. Quindi noi abbiamo ritenuto di escluderle da quella che è la possibilità di applicazione della Legge 13. Mentre il terzo comparto che abbiamo deciso di escludere dalla possibilità di applicazione della Legge 13 è il comparto dell’area Schwarzenbach, anche se, per quanto ci riguarda e per quanto è la nostra interpretazione della Legge, questo comparto non era soggetto ad un’applicazione della Legge. Perché dico questo? Perché è un comparto che è ubicato in zona B3 servizi direzionali e commerciali, mentre la Legge prevede per i comparti artigianali produttivi, quindi come zona di destinazione urbanistica è differente. Però in via cautelativa nella eventuale interpretazione di questa destinazione servizi direzionali, mentre

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sul commerciale è ben definito, servizi direzionali in questa eventuale interpretazione da parte di altri soggetti abbiamo ritenuto comunque di inserirla all’interno e quindi di escluderla da un’eventuale applicazione della Legge 13, perché anche quella comunque è ritenuta da parte dell’Amministrazione un’area importante urbanisticamente che dovrà essere pianificata all’interno del Piano di Governo del Territorio. Mentre l’altra prescrizione che abbiamo fatto, che è la quarta, sostanzialmente riguarda le aree a parcheggio. La Legge prevedeva di dare una definizione per questo ambito e la riflessione che l’Amministrazione ha fatto e che oggi sottopone alla sua approvazione è quella di chiedere, nel momento in cui venissero avanti pratiche relative al Piano Casa, alla Legge 13, di chiedere uno spazio per posto auto pertinenziale nella misura minima di 15 m² per ogni unità abitativa che viene realizzata in più, oltre a quello che devono lasciare come parcheggi previste dalle altre Leggi, ecc. Questi sono sostanzialmente i 4 punti su cui noi abbiamo deciso di intervenire, lasciando la possibilità di utilizzare il Piano Casa un po’ su tutto il territorio comunale, fatto salvo quelle 3 aree che ho citato prima. Questa è in sintesi un po’ la proposta di deliberato. PRESIDENTE Grazie Assessore. Ci sono interventi? Direi in questa prima chiarimenti e poi per dibattito. Consigliere Marzorati.

fase

per

CONSIGLIERE MARZORATI Prima di esprimere un’opinione in merito sia alla Legge che al deliberato, volevo un chiarimento dall’Assessore. Prima di tutto lo ringrazio, perché comunque il percorso di partecipazione di questo atto, quindi do atto all’Assessore di aver mantenuto fede a quello che in Consiglio Comunale è stato detto (non è avvenuto uguale per altre questioni che riguardano il nostro territorio: la Pedemontana, l’interramento, i sottopassi, ecc.) di questa Amministrazione, quindi do atto che, invece, quello che è stato detto anche nei tempi purtroppo ristretti di questa Legge è stato mantenuto. Abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo, è stata fatta una riunione della Commissione urbanistica in cui hanno partecipato ancora i Capigruppo. Insomma questo deliberato è abbastanza condiviso e quindi di questo lo ringrazio, perché è un atto che quindi si riconduce al

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Consiglio Comunale perché pianifica e quindi anticipa il Piano di Governo del Territorio: se questo è l’atteggiamento sul Piano di Governo del Territorio, insomma ben venga. Una cosa che è stata inserita che non avevamo avuto modo di discutere e quindi io volevo un chiarimento riguarda le esclusioni. Poi il giudizio lo dico dopo sul resto, però su quanto riguarda la Via Fantoni, che non avevamo discusso, l’ho ritrovata lì, quindi positivo. Però leggo nelle motivazioni sull’esclusione di questo intervento che riguarda quella costruzione ad angolo, c’è la seconda parte delle motivazioni dice: “Nonché dalla necessità - se seguite - di reperire standard urbanistico già individuato a Piazza adiacente alla Casa di Riposo Anziani Padre Masciadri”. Allora, mentre mi è chiara la prima parte della motivazione che esclude questo comparto per i motivi strategici, poi insomma qualche motivazione va trovata, però quelle sono abbastanza coerenti, questa seconda non la comprendo e quindi volevo un chiarimento. Dico subito come la penso su questo compendio: sono contrario che ci siano tentativi di divisione di questa area o di possibili lottizzazioni separate, cioè non è questo l’atto che va ad influire in quello, però questo secondo passaggio non mi è chiaro e non vorrei che creasse un’ambiguità sul progetto in atto su quel territorio che è veramente strategico sia per lo standard a parcheggio che può prevedere, sia per la vicinanza alla Casa Padre Masciadri e alla stazione. Questo era uno dei chiarimenti che volevo chiedere all’Assessore. Grazie. PRESIDENTE Facciamo un giro di richieste, poi così rispondiamo con un intervento unico. Consigliere Formenti. CONSIGLIERE FORMENTI Io volevo avere un chiarimento in merito al discorso di finizione e riduzione del contributo di costruzione, in merito alle parole, nel senso che se andiamo a prendere “contributo di costruzione” all’interno della Legge Regionale, la Legge Regionale parla di contributo in merito al solo e mero costo di costruzione. La Legge dice, allora: “ comportano la corresponsione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché del contributo commisurato al costo di costruzione”.

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Io, al limite, chiederei, se possibile, all’Assessore di andare a specificare meglio magari con un emendamento. Con un emendamento precisare che noi non andremo a modificare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e il costo di costruzione, perché io ho paura che poi in una interpretazione che possa fare magari la Giurisprudenza a seguito di un ricorso al TAR, vadano a dire va bene, il Comune ha regolamentato la parte sul costo di costruzione ma non gli oneri di urbanizzazione, quindi scatta la riduzione. PRESIDENTE Grazie. Altre richieste di chiarimento? Nessuna, quindi direi possiamo rispondere ad entrambi i quesiti. ASSESSORE ALARI Rispondo alla prima domanda del Consigliere Marzorati in chiave politica poi. Voglio dire sull’aspetto tecnico di fianco a me c’è il Geometra Febbo, responsabile dell’edilizia privata che poi in merito tecnicamente conoscendo tutti i regolamenti vi darà una risposta sia sull’area di Via Fantoni, sia sulla definizione della domanda sul costo di costruzione fatta dal Consigliere Formenti. Per quanto mi riguarda su quell’area, in chiave politica è un’area strategica, come ho già detto prima, ritenuta strategica da parte dell’Amministrazione. È ovvio che sarà un’area che dovrà essere pianificata nel nuovo Piano di Governo e quindi, come Consigliere, vedrà nascere qual è la pianificazione che avverrà su quell’area, anche se ha già anticipato quello che è il suo pensiero. Per noi è ritenuta importante, la guarderemo con un occhio di riguardo in quanto strategica, poi dietro alla stazione, è una zona che necessita di spazi, di aree a parcheggio e quant’altro. È una riflessione che faremo collegialmente. GEOMETRA FEBBO Buonasera. Il discorso dell’area tra Via Fantoni e Via Raffaello Sanzio è legato al fatto che è perimetrata. La Legge Regionale parla di interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. A Seveso di perimetrati con edifici esistenti sono Allocchio-Bacchini e praticamente quell’area lì. Di altre aree come pianificazione attuativa e edifici preesistenti non ce ne sono che potrebbero riguardare questa Legge. Quindi andare a individuare i due

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comparti significa poter partecipare alla concertazione e ottenere la pianificazione attuativa. Oltretutto quell’area lì è divisa in due proprietà: lo sappiamo perché in ufficio sono già avvenute varie proposte. Quindi nel momento in cui una delle due proprietà, che è una dove c’è l’edificio, dovesse applicare la Legge sul Piano Casa, quell’altra, non avendo edifici, non avrebbe nessun motivo, nessun vantaggio e quindi indottamente perderemmo la possibilità di ottenere lo standard su tutta la perimetrazione, perché la Legge 13 va in deroga anche ai Piani Attuativi. Quindi il motivo è questo. L’altro aspetto a livello tecnico sempre sul contributo, la Legge Regionale parla di contributo di costruzione onnicomprensivo di oneri e costo di costruzione. Il contributo di costruzione non è l’applicazione del costo di costruzione, ma “contributo di costruzione è oneri primari e secondari e costo”: è definito così dalla Legge Regionale 12. Commisurato al costo di costruzione, ma il contributo di costruzione è definito dalla Legge Regionale 12. CONSIGLIERE FORMENTI Ma è un problema se noi andiamo a specificare meglio, cioè prevedendo oneri di urbanizzazione primari e secondari e costo di costruzione? Proprio per rendere magari il testo più chiaro. ASSESSORE ALARI Assolutamente No. Nel senso che, onde evitare come abbiamo fatto sull’area Schwarzenbach, onde evitare qualsiasi possibile e libera interpretazione, se ci aggiungiamo, questo però lo devono decidere i Capigruppo, dobbiamo perfezionare quello che è il linguaggio nella definizione; l’importante è che non si snaturi il concetto. CONSIGLIERE FORMENTI Io presento quindi l’emendamento, Presidente. PRESIDENTE Sì, direi essendo materia molto tecnica se, mentre facciamo il dibattito e le dichiarazioni, il Geometra Febbo vuole formalizzare una proposta di modifica di quella parte della delibera così poi la leggiamo ai Capigruppo: se va bene per tutti

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ok, se non va bene sospendiamo un attimo e facciamo incontrare i Capigruppo. ASSESSORE ALARI Allora l’abbiamo corretto così: “Si prevede la piena applicazione del contributo di costruzione comprensivo di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e costo di costruzione”. PRESIDENTE Va bene. Sì Mastrandrea. CONSIGLIERE MASTRANDREA Forse manca una parola: “Contributo commisurato al costo di costruzione”, perché altrimenti così come è definito è il costo della casa, non è commisurato al costo di costruzione. Se da parte dell’Assessore e dei tecnici soprattutto non c’è nessun problema a recepire questa proposta con l’aggiunta della parola “commisurato”, il PDL voterà sicuramente a favore. ASSESSORE ALARI No, non c’è nessun problema. Dopo lo perfezioniamo e lo scriviamo messo bene. PRESIDENTE Va bene. Intanto allora possiamo andare avanti con il dibattito. Poi prima di metterlo ai voti, mi date il testo definitivo che mettiamo in votazione come emendamento prima della delibera. Allora, di interventi in sede di dibattito, di dichiarazioni? Vedo che nessuno chiede…Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Allora io faccio due o tre riflessioni su questa normativa. Tra l’altro in questi giorni sono usciti anche diversi articoli sui giornali che chiariscono un po’ come le varie Amministrazioni si sono comportate. Ho avuto modo di discuterne anche con i colleghi. Secondo me l’effetto che inizialmente il Governo voleva dare all’aspetto economico si è un po’ vanificato nel tempo, nel senso che il tempo di realizzazione e di approvazione, ecc. come

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volevasi un po’ dimostrare dall’inizio, insomma era stato detto una Legge di questo tipo non fa, fa da volano ad una crisi economica in maniera così efficace come si pensava. Secondo me poi in questa normativa regionale c’è purtroppo un dato che non è, a mio parere, estremamente positivo. Ne avevamo parlato anche con l’Assessore e anche qua lui si è speso per verificare con la Regione la possibilità di attuazione; ne avevamo parlato anche col Sindaco sull’aspetto energetico. A mio parere la Legge Regionale è un po’ morbida sulla possibilità di incentivo della parte energetica, nel senso che sulle costruzioni nuove, cioè abbattimento e nuova costruzione, impone il 30% di miglioramento energetico certificato sull’energia primaria, quindi vuol dire che quella casa deve consumare il 30% in meno di combustibile per riscaldarsi, elettricità per illuminare, ecc. Secondo me questo è molto poco rispetto al regalo, comunque, volumetrico che viene dato e in questo senso altre Regioni, in questo caso la Toscana per esempio, arriva fino al 50%. Altro dato negativo, secondo me, sulla normativa sempre sull’aspetto energetico, riguarda il fatto che quando non c’è abbattimento ma aggiunta di volumetria, cioè del 20% in più, la Legge Regionale impone un miglioramento energetico del 10% sull’esistente e non sul nuovo e questo non si capisce per quale motivo. E quindi anche qua l’uno deve intervenire per aumentare del 20% la propria abitazione e deve intervenire per migliorare il 10% la performance energetica di tutta l’abitazione. Quindi, sull’aspetto energetico, credo che si vinca una battaglia che è quella di: uno, fare innovazione estetica delle costruzioni, perché sull’intervento energetico si fanno innovazione di materiali, si mette in campo un indotto edilizio più creativo e più intelligente, si creano delle situazioni più virtuose anche per le famiglie, perché succede che un’abitazione energeticamente più performante riduce il consumo di KWh al m², quindi per una famiglia vuol dire comprare una nuova macchina con un consumo chilometrico inferiore. In questo caso la Legge poteva fare molto di più. L’altra cosa che invece nel deliberato non è per fortuna contemplato, anche perché il patrimonio, come diceva l’Assessore, esistente sul nostro territorio è nuovo appena ristrutturato (mi riferisco alla parte produttiva), anche qua la Legge Regionale concede dei buoni volumetrici del 30-35% per la parte produttiva che, secondo me, sarà preoccupante per tutta la parte logistica degli interventi e quindi su questo aspetto c’è di fatto una possibilità di intervento speculativo della parte logistica che non è collegata sempre alla parte produttiva, cioè all’aumento dei posti di lavoro.

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Abbiamo ragionato anche sull’aspetto Parco delle Groane, nel senso che il Comune di Limbiate, per esempio, non ha perimetrato le aree nel Parco edificate nel Parco come non pertinenti per questa normativa. Abbiamo visto che le aree di Seveso sono piuttosto ridotte: si tratta di aree che sono vicine a Via Gorizia, costruzioni in parte già nuove, quindi non soggette all’aumento volumetrico di questa Legge; però ci sono altre case che invece sono già costruite precedentemente che avranno una certa possibilità di espansione e questo avverrà sostanzialmente in queste fasce della nostra città più che nel centro. Però credo che tutto sommato quella parte sia sostanzialmente non così rilevante del territorio, mentre Limbiate, che ho visto il suo piano, è molto più significativo e quindi ben fatto a delimitare l’intervento in quell’area. Altri Comuni, per esempio il Comune di Meda mi dicevano anche ieri, ha approvato la non applicabilità sull’intero comparto residenziale dell’aumento volumetrico e quindi della Legge. L’altra cosa un po’ grottesca di questa normativa, anche qua non se ne capisce la finalità, che uno avrà un altro vantaggio volumetrico pari al 5% se lascia una copertura vegetale arborea nella sua pertinenza e non si capisce perché uno che lascia la parte in verde deve avere un premio volumetrico, cioè non se ne capisce l’utilità. Un dato che anche i tecnici hanno confermato nelle varie riunioni è che a Seveso non avrà un grande sviluppo questo tipo di normativa, perché almeno nella parte centrale si parla già di terreni che sono saturi, quindi hanno gli indici volumetrici già superiori a quanto si può realizzare e quindi questa normativa non può essere applicata di fatto. L’altro aspetto è che senza l’accompagnamento energetico rischia di essere una cosa non grandemente rilevante per trainare l’economia in una situazione innovativa. Quindi, secondo me, qui l’Assessore ha dichiarato che ci sarà un’attenzione da parte dell’Amministrazione e degli uffici alla presentazione dei progetti: io credo che in parte i privati debbano essere anche accompagnati alla scelta migliore, perché non è detto che possa essere la scelta migliore quella di applicare quella normativa, soprattutto in aree centrali. Condivido abbastanza la parte di parcheggio, quindi questo tipo di intervento che aumenta la disponibilità di parcheggio oltre a quello obbligatoriamente previsto dalla normativa, anche se appunto avverrà all’interno della struttura in molti casi, perché è impossibile che avvenga sulla strada. Però questo da possibilità a chi ristruttura di avere maggiore spazio per le abitazioni. Per cui io credo che sostanzialmente l’intervento di questa delibera sia positivo, interviene su una Legge Regionale che, a

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mio parere, doveva essere più coraggiosa, nel senso più coraggiosa anche nell’aspetto volumetrico, ma con un cambiamento proprio di indirizzo sulla questione energetica. La Regione Lombardia poteva farlo, perché ha le caratteristiche strutturali, cioè ha fatto una Legge buona sulle certificazioni, ha una struttura pubblica efficace per i controlli e quindi poteva applicare con questa normativa anche premi volumetrici maggiori. Credo che sull’aspetto degli oneri concordo che è meglio non toccarli oggi, perché già ne entrano pochi, già sono bassi e già portano a un aumento dei costi dei Comuni per tenere l’urbano, quindi io credo che non c’è così un appetito. Dall’altro dicevamo anche e concordo sul fatto che bisogna stare attenti a non creare una situazione di mercato sfavorevole per le parti sfitte, perché oggi gli appartamenti sfitti a Seveso privi di mercato ci sono: questa Legge potrebbe indurre quindi una competitività svantaggiosa per chi ha già fatto gli investimenti. Quindi tutto sommato giudico la delibera positiva come si è costruita e come va a deliberare, dentro una Legge che è lacunosa, a mio parere, perché non induce ad un cambiamento, arriva tardi, arriva non centrando l’obiettivo e quindi questo è un peccato, perché dalla Regione per le altre politiche virtuose che ha fatto sull’energia mi aspettavo qualcosa in più. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Marzorati. Consigliere Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Sì, per dichiarazione di voto. Diciamo che possiamo essere d’accordo con l’obiettivo della Legge, cioè lo stimolo dell’economia, ma siamo in totale disaccordo con lo strumento, cioè l’ampliamento delle costruzioni, e siamo in totale disaccordo con questo strumento per diversi motivi: in primo luogo ogni strumento di deroga urbanistica è contrario ad un ordinato e organico sviluppo urbanistico; secondo in Lombardia è uno strumento obsoleto: lo sviluppo edificatorio di questi anni con i pacchetti di Leggi come quelli sui sottotetti, hanno già esaurito da tempo il potenziale di questo stimolo probabilmente; e terzo, a Seveso poi è uno strumento totalmente incoerente con la situazione attuale di carenza di servizi: questa situazione è cresciuta per una politica di applicazione di oneri minimi, ricordata prima dall’Assessore, che è stata applicata quando c’era un mercato immobiliare molto florido permettendo di

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edificare molto e incassando poco, però. Buona parte di questi oneri sono poi stati utilizzati per coprire la spesa corrente. Di qui la carenza di risorse che oggi abbiamo per fare aule scolastiche o fare quella lunga serie di opere che rimangono ferme. Quindi guardando a questa situazione il Piano Casa è un piano del tutto inutile. Una riflessione generale è questa: questo Governo sta facendo una politica industriale da anni 80. Piano Casa, nucleare, inceneritori, sussidi alla rottamazione, sono pratiche politiche industriali da anni 80. Per non parlare delle politiche per le banche, che drenano soldi alla collettività, minacciando di fallire poi presentano trimestrali straricche. Cosa accomuna tutte queste politiche? Primo, sono tutte politiche di emergenza; secondo, che i beneficiari industriali sono pochi e sempre gli stessi: edilizia, ENEL, FIAT, banche. Credo che di queste politiche senza futuro l’Italia ne abbia veramente piene le tasche. E soprattutto credo che in queste politiche la collettività paghi tre volte: prima paga con i dissesti idrogeologici, paga con la contaminazione da diossina degli inceneritori, paga con le scorie nucleari nei mari, poi paga con le emergenze degli interventi per i dissesti idrogeologici, paga per la decontaminazione da diossine e paga per la messa in sicurezza delle scorie nucleari. E poi paga con le vite rovinate di chi ha conseguenze sanitarie per questi fatti, se non addirittura la morte. Ora, a livello nazionale come a livello locale nel nostro Comune, c’è una totale incapacità di progettare il futuro e soprattutto si è totalmente incapaci di coinvolgere le persone nel crearlo. Basti il fatto che per il 2010 sembra che siano a rischio lo sgravo fiscale per le opere edilizie di efficienza energetica, cioè sono a rischio politiche industriali diffuse. Comunque il mio voto sarà di astensione, riconoscendo quanto meno all’Assessore lo sforzo di un confronto avvenuto in Commissione Urbanistica per l’applicazione locale di questa Legge. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Tagliabue. Altre dichiarazioni? CONSIGLIERE BUTTI Dunque, innanzi tutto anche da parte nostra un giudizio positivo sul fatto che si sia, per la prima volta riteniamo, aperto un lavoro comune su un tema importante.

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Dobbiamo dire che questa possibilità è stata data anche dalle forti pressioni che sono state fatte in Consiglio Comunale dai Consiglieri e anche dai tempi stretti che hanno comunque portato a dover dare una delibera senza grosse basi strutturali. Mi riferisco al fatto che questa delibera e questa materia è, a nostro parere, una materia di competenza e di realizzazione soprattutto a livello di PGT. Essendo noi in una situazione ancora molto arretrata a livello di questo documento, siamo stati costretti a trovare appunto dei paletti che delimitino un po’ l’intervento della Legge, senza però avere la capacità di un’analisi di tutto il territorio che possa permetterci di garantire che gli aspetti negativi di questa Legge non possano essere comunque realizzati in qualche ambito. Tant’è che, questo dico giustamente, rispetto alle segnalazioni e alle aree che avevamo evidenziato in Commissione che erano soprattutto relative all’ex AllocchioBacchini e in parte avevamo parlato dell’area Schwarzenbach, se n’è aggiunta una terza: quindi questo è indice di quanto sarebbe stato necessario un lavoro più approfondito, che per questioni di tempo o anche di conformazione della Legge che andava, appunto, ad ostacolare il lavoro che invece doveva essere prettamente dell’Amministrazione Comunale, rischia di portare delle disfunzioni sul territorio. Io voglio comunque partire da un’analisi delle motivazioni che hanno indotto all’inizio il Governo e poi la Regione a legiferare. La Legge 13 del 16/07/2009 di Regione Lombardia denominata Piano Casa non dà a nostro parere risposte sufficientemente adeguate a vari problemi legati al settore edilizio e non solo. Innanzi tutto recepisce una volontà del Governo centrale, che in un primo momento, attraverso le parole dello stesso Presidente del Consiglio, intendeva addirittura legiferare su questo tema, che è invece di competenza prettamente regionale. Inoltre introduce nuove norme in un settore che, al contrario, ha forte esigenza di semplificazione burocratica: anche su questo tema le parole di Berlusconi di impegno verso una semplificazione burocratica del settore edilizio, si sono al contrario tradotte in una nuova norma che si aggiunge alla giungla legislativa in ambito edilizio. Peccato che poi in Italia non ci sia mai quasi nessuno che abbia la volontà di controllare che le norme vengano rispettate. Siamo di fronte ad un problema culturale del Paese Italia, che avrebbe bisogno, perlomeno, di nobili esempi politici, esempi invece sempre più lontani da quella volontà di trasmettere senso civico e trasparenza amministrativa, veri mattoni su cui andrebbe costruito un nuovo Paese.

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Sta di fatto, tornando a noi, che le Regioni si sono trovate a dover redigere una norma per certi versi di ostacolo alle stesse politiche regionali nel settore. Le manie di onnipotenza e onniscienza di Berlusconi hanno dovuto, a tutti i costi, condizionare l’operato di altri enti. L’obiettivo del Governo è stato da subito quello di rilanciare economicamente il settore. Il Presidente del Consiglio, oltre a concentrarsi nel tutelare se stesso attraverso Leggi “ad personam”, arrivando, per ottenere questo scopo, a tentare di screditare da una parte la più alta ed imparziale carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, e dall’altra lo stesso fondamento di imparzialità dell’ordinamento legislativo italiano: a questo punto, diciamo, ogni imputato può appellarsi al fatto di avere di fronte una giustizia corrotta e non imparziale. Dicevamo il Presidente del Consiglio Berlusconi da buon immobiliarista, oltre che assicuratore, oltre che banchiere, oltre che editore, oltre si potrebbe continuare quasi all’infinito, ha ritenuto di dare campo libero all’edilizia incentivando il settore con maggiori volumetrie, meno regole, meno costi urbanistici. Ha detto: “Fate così che vedrete che ripartirà l’economia, che viene sempre trainata dal settore del mattone”. Non ha detto, però, come i minori costi di urbanizzazione potevano essere compensati per non mandare in bancarotta Comuni già economicamente scassati, anche a causa dei mancati trasferimenti statali in compensazione ICI, altra superba mossa elettorale. Sta di fatto che tutto ciò ha portato alla redazione di una Legge, quella di Regione Lombardia, ambigua, poco chiara e di intralcio alle impostazioni delle Amministrazioni Comunali. Temi centrali vengono tralasciati o sottovalutati. Il tutto calato in un’ottica temporale limitata (la Legge durerà 18 mesi) che nulla ha a che spartire con una seria programmazione nel settore edilizio. Ad onor del vero Regione Lombardia non è del tutto ferma su questi temi; certamente i problemi che coinvolgono le nostre aree urbane, sia per concentrazione abitativa che per inquinamento, hanno portato alla consapevolezza che qualcosa si debba fare. Ma con questa Legge 13 si è persa un’occasione importante per dare un impulso significativo verso un nuovo modo di costruire. I veri problemi da risolvere sono tre: quello delle case sfitte e del caro affitti, quello di realizzare una conversione ed una realizzazione edilizia basata sul risparmio energetico, quella di affrontare la concentrazione abitativa dei centri storici e della conseguente mancanza di pertinenze e di parcheggi nelle zone più densamente abitate e frequentate della città. Tutti problemi

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complessi che nulla hanno a che fare con una politica edilizia rivolta a fargli spartire il settore. In questo scenario si colloca anche la delibera che oggi andiamo a votare. Forse, come dicevo, per la prima volta con questa Giunta, ma possiamo benissimo considerare anche la precedente in questa affermazione c’è stato…problema. L’augurio è che non si sia trattato di una scelta estemporanea. La maggioranza, infatti, con un Piano di Governo del Territorio ancora lontano dall’essere definito, con continue lacerazioni interne e con la limitatezza di tempo che aveva per prendere una posizione, probabilmente non sarebbe stata in grado di presentare una proposta chiara e dettagliata. Ed, in effetti, questo è forse il limite della delibera che andiamo a votare. Abbiamo introdotto vincoli positivi come quello della non riduzione degli oneri, quello delle pertinenze per nuove unità abitative, quello dello stralcio di alcune zone strategiche. Il punto è che, e questo viene evidenziato dal fatto che siano state aggiunte due zone di non applicazione rispetto alla sola indicata in Commissione, il punto dicevamo è che tutto è stato trattato, per quel che ci riguarda, in due ore di Commissione e cioè in modo troppo affrettato e superficiale. Ci rendiamo conto che tanto dipende dal fatto che siamo di fronte ad una Legge Regionale confusa ed estemporanea come dicevamo, questo lo abbiamo già detto, ma tanto dipende anche dal fatto che in questo anno e più di Amministrazione Donati ed Assessorato Alari, troppo poco si sia fatto per un reale cambio di direzione nel settore edilizio. Due esempi concreti: un nuovo regolamento edilizio fortemente incentivante un’edilizia eco-compatibile, ne stiamo usando uno degli anni 60 non può aspettare oltre, non può attendere un PGT che è ripartito daccapo, andava modificato subito. Questa era un’azione fortemente concreta in ottica ambientale. Secondo, la realizzazione di un pool, un ufficio che si occupi di ricerca di bandi doveva essere realizzata da subito perché in questo settore, come d'altronde in altri, molteplici sono le possibilità di reperire fondi attraverso questa strada. Ora così ci troviamo a dover redigere una delibera che cerca solo di limitare i danni senza la certezza di riuscirci per la mancanza di definizioni programmatiche già chiare. Per questi motivi il nostro non può essere un voto favorevole. Troppo estemporaneo è stato oltretutto il nostro coinvolgimento. Giudichiamo, però, positivo il lavoro fatto in Commissione, auspichiamo, come richiediamo da tempo, che lo si possa replicare per gli altri ambiti. Dichiariamo per tanto voto di astensione alla delibera in oggetto.

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PRESIDENTE Grazie Consigliere Butti. Altri interventi? Consigliere Houeis. CONSIGLIERE HOUEIS Buonasera a tutti. Allora, in questo particolare momento storico caratterizzato dalla crisi economica risulta fondamentale il rilancio dell’economia e in particolare del settore dell’edilizia. La Legge Regionale 13 del 2009 punta alla massima utilizzazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente nel territorio lombardo nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Vi è, infatti, una particolare attenzione all’aspetto paesaggistico, storico e ambientale della nostra Regione e, al contrario di quello che afferma qualcuno, non è un Piano di cementificazione che danneggia il territorio e i cittadini. Con il provvedimento che ci apprestiamo a votare, il Piano Casa, permetterà di intervenire non solo all’esterno, ma anche all’interno dei centri storici ad eccezione dell’ambito denominato ex Allocchio-Bacchini, dell’area dell’ex opificio Schwarzenbach e del Piano attuativo di Via Raffaello Sanzio. Viene inoltre ammessa la sostituzione degli edifici produttivi esistenti e l’intervento che viene effettuato tenendo conto delle finalità energetiche è limitato alle sole strutture previste dai Piani Urbanistici Comunali. Questo provvedimento ha tra i suoi punti cardine proprio l’esclusione di ulteriore consumo di suolo: non ci sarà quindi nessuna cementificazione, ma una valorizzazione e riqualificazione di ciò che già esiste. Tutti gli interventi edilizi dovranno rispettare i caratteri dell’architettura, del paesaggio e dell’efficienza energetica. Infine, le attività di costruzione e di demolizione favoriranno le piccole e medie imprese e gli artigiani del settore, rilanciando così la nostra economia. Per tutti i motivi sin qui espressi il Gruppo del PDL non può che votare a favore di questa deliberazione. Infine, un ringraziamento particolare da parte mia e da parte di tutto il Gruppo Consigliare del Popolo Delle Libertà all’Assessore Alari e agli uffici competenti per l’ottimo lavoro svolto in partner-ship con la Commissione Urbanistica e con i Capigruppo. Grazie.

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PRESIDENTE Grazie Consigliere Houeis. Se non ci sono a questo punto altri interventi, vi dico come si vota, perché è una votazione leggermente più complessa del solito. Direi vista la delicatezza dell’argomento, intanto puntualizziamo chiaramente chi sono i Consiglieri che si assentano al momento della votazione, dopodiché, nell’ordine voteremo l’emendamento Formenti, la delibera come seconda votazione e l’immediata esecutività come terza votazione. Allora, i Consiglieri assenti sono Benetti, che è assente dall’inizio della seduta; Maggioranza, li vedo tutti presenti; Minoranza, assente Ragazzo. Allora, dicevo la prima votazione riguarda l’emendamento Formenti. Do lettura dell’emendamento: esso è relativo all’allegato A che è intitolato: “Criteri relativi all’applicazione della Legge Regionale 13/2009 Piano Casa”. Alla seconda pagina punto 2 che si intitola “Definizione e riduzione del contributo di costruzione, art. 5 comma 4”, alla prima riga anziché le parole “Si prevede la piena applicazione del contributo di costruzione in considerazione del fatto ecc.”, si sostituisce aggiungendole con queste parole: “Si prevede la piena applicazione del contributo di costruzione comprensivo di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e contributo commisurato al costo di costruzione in considerazione del fatto ecc.”. Tutto chiaro? Perfetto. Chi è favorevole? All’unanimità. A questo punto mettiamo in votazione la delibera così emendata. Chi è favorevole? Tutta la Maggioranza. Chi si astiene? Tutta l’Opposizione. Votiamo anche l’immediata esecutività. Chi è favorevole? Tutta la Maggioranza. Chi si astiene? Tutta l’Opposizione. Ringrazio il Geometra Febbo per la sua presenza. ASSESSORE ALARI Volevo ringraziare il Geometra Febbo per l’assistenza.

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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009 PUNTO N. 4 O.d.G. – APPROVAZIONE PREVENTIVO DELLE SPESE RELATIVE ALL’ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO COMUNALE PER L’ANNO 2010 AI SENSI DELL’ART. 16 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

PRESIDENTE Bene, passiamo al punto successivo, al punto 4: approvazione preventivo delle spese relative all’attività del Consiglio Comunale per l’anno 2010 ai sensi dell’art. 16 del regolamento del Consiglio Comunale. Su questa materia avevamo acquisito i pareri dei Capogruppo via e-mail. Ci sono osservazioni? Non ci sono osservazioni. Mettiamo in votazione. Chi è favorevole? All’unanimità.

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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009 PUNTO N. 5 O.d.G. – ESAME ED APPROVAZIONE PIANO DIRITTO ALLO STUDIO. ANNO SCOLASTICO 2009/2010

PRESIDENTE Passiamo al quinto punto, è rientrato anche il Consigliere Ragazzo nel frattempo, passiamo al quinto punto dell’Ordine del Giorno: esame ed approvazione Piano Diritto allo Studio, anno scolastico 2009/2010. La parola all’Assessore Volpi. ASSESSORE VOLPI Buonasera a tutti. È una delibera conosciuta, ha una struttura ormai che esiste da più di 10 anni e quindi vado a rappresentarla celermente. Il Diritto dello Studio è così costituito: ci sono interventi per l’attuazione del Diritto allo Studio, servizi e convenzioni. Per quanto riguarda gli interventi per l’attuazione del Diritto allo Studio ci si riferisce a finanziamenti che riguardano l’acquisto di materiale didattico e al finanziamento di progetti educativi, didattici e culturali. I servizi invece riguardano la refezione scolastica, sostegno agli alunni disabili e in situazioni di svantaggio, il trasporto pre e post scuola e le cedole librarie. Non entro nel merito delle voci di questi servizi che sono conosciute. Dico abbastanza celermente, invece, la composizione in termini di valori del Piano Diritto allo Studio. Andiamo oggi a deliberare una spesa presunta di 1.925.000 Euro circa con entrate per 774.000 Euro; le spese quindi superano le entrate di 1.151.000 Euro. Le voci più importanti di queste spese si riferiscono alle convenzioni per 437.000 Euro e sono le convenzioni fatte con le scuole materne, le scuole dell’infanzia, vale a dire il Seveso Centro di Corso Marconi, Baruccana e San Pietro. Sono soldi che vanno direttamente per il tramite delle scuole materne, è come se andassero direttamente nelle tasche delle famiglie, perché servono giusto per l’abbattimento della retta che pagano presso gli asili le famiglie. La refezione scolastica è un servizio molto importante e trascina con sé un valore altrettanto importante di 833.000 Euro con una copertura di 702.000 Euro, quindi abbiamo un saldo

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negativo di 131.000 Euro. I trasporti, ovviamente per raggiungere le scuole c’è bisogno di utilizzare i mezzi, pullman fondamentalmente, la spesa è di 215.000 Euro con una copertura di 56.000 Euro, quindi c’è un gap negativo di 159.000 Euro. L’ultima voce più importante, le altre sono residuali, quelle residuali sono per l’appunto il pre-post scuola, le cedole librarie, vado a memoria, non mi viene in mente altro, fondamentalmente queste. L’ultima voce importante, invece, è il servizio di integrazione scolastica, il cosiddetto sostegno ai disabili e a chi vive in una situazione di svantaggio e la spesa di 309.000 Euro per l’appunto. Il cerchio poi si chiude con le borse di studio dove abbiamo un valore invece residuale di 5.250 Euro. Ovviamente i valori sono riconosciuti a tutte le Istituzioni presenti sul territorio di Seveso, ci si riferisce alla scuola dell’obbligo, a parte la scuola materna che come sappiamo non è dell’obbligo, ma che ci ha posto anche questa estate nell’obbligo morale di cercare di andare incontro a questo bisogno e riguardando tutte le Istituzioni Scolastiche, ovviamente, ci si rifà sia alle scuole pubbliche che alle scuole paritarie. PRESIDENTE Grazie Assessore, ci sono degli interventi? Garofalo. CONSIGLIERE GAROFALO Volevo fare più che altro una domanda visto che non è stato citato il problema degli spazi, soprattutto in merito alla Scuola Materna Rodari, ma anche altre scuole hanno questo problema. Volevo sapere dall’Assessore in che modo pensa nei prossimi anni, nei prossimi tempi di far fronte alle problematiche di questo tipo che si ripresenteranno senza dubbio anche i prossimi anni. PRESIDENTE Ci sono altre domande? Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Solo una domanda all’Assessore sulla parte refezione: c’erano stati problemi. Volevo sapere come sta funzionando l’appalto e anche se c’è un maggior costo pubblico, questo continua, c’era stata una diversità tra un’integrazione comunale,

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se non sbaglio, all’aumento dei costi dell’appalto. Quindi voglio sapere se lì si è sistemata la situazione, qual è il grado di copertura rispetto a quel servizio e se l’appalto funziona. Questa è una cosa che aveva già detto in qualche Consiglio. Grazie. PRESIDENTE Consigliere Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Io ho notato un valore per il costo dei trasporti che è molto consistente. Volevo capire bene come viene gestito questo costo in appalto, trasporto in appalto, cioè c’è una grandissima differenza tra il trasporto in appalto e il trasporto tramite scuolabus. Ora, il trasporto in appalto c’è una gara per l’assegnazione di questo trasporto, perché è veramente consistente questa cifra e vorrei approfondirlo un attimo con lei, capire meglio come è composta. PRESIDENTE Altre domande possiamo rispondere.

di

chiarimento?

Nessuna,

quindi

direi

ASSESSORE VOLPI Prima domanda, Consigliere Garofalo. Diciamo che io rispondo comunque alla sua domanda, anche se non attiene al Piano Diritto allo Studio. Si sta facendo una programmazione sugli interventi nelle scuole, non ultimo mi sono visto Venerdì scorso con alcuni rappresentanti del plesso di Via de Gasperi, che ha come riferimento oltre a questa Scuola Leonardo da Vinci anche tutte le scuole dell’Altopiano. Stiamo facendo delle indagini statistiche sugli sviluppi degli alunni, cioè dei ragazzi che andranno ad occupare questi spazi scolastici e le risultanze dovrebbero arrivare a giorni. Tanto è vero che anche oggi in Giunta si è discusso proprio di questo problema per cercare di presentare una programmazione adeguata su questi spazi. Adesso non voglio anticipare dei dati che conosco, perché li direi a spizzichi e bocconi e secondo me non è utile per nessuno, però sicuramente io personalmente ho preso a cuore un po’ tutte queste vicende e sto cercando di condividere tutto quanto con la Giunta. Si tratta sicuramente di far recepire nel piano triennale degli

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investimenti anche questa tipologia di investimento, quella sulle strutture scolastiche e trovare le adeguate coperture finanziarie. È un piano che stiamo coordinando con l’Assessore ai Lavori Pubblici, ma non solo, perché poi sulle indagini statistiche ci stanno dando una buona mano anche proprio i servizi demografici. Non è un caso che nella Giunta scorsa abbiamo istituito proprio una Commissione Statistica che ci serve anche per dare una mano a questo livello. Poi confido nei prossimi mesi di poter incontrare abbiamo già prefigurato, per la verità, un incontro con la Commissione del plesso di Via de Gasperi a metà di Dicembre, dove appunto faremo in modo di presentare gli sviluppi delle considerazioni che stiamo facendo in Giunta sulle strutture scolastiche. Per quanto riguarda la refezione, l’anno scorso ci siamo trovati ad approvare il nuovo appalto e abbiamo ovviamente ampliato le classi ISEE per scaglionare il valore del buono mensa, in sostanza. L’anno scorso sapete tutti un po’ com’è andata ovviamente ognuno ha cercato di difendere il proprio territorio e dal canto mio, ovviamente a malincuore, nel senso che comunque qualche aumento c’è stato, ma d’altro canto un appalto che era, fra virgolette, fermo da 10 anni era stato ritoccato solo nei limiti dell’indicizzazione ISTAT, in sostanza. È chiaro che dopo 10 anni lo stacco è stato importante, quindi c’è stato un aumento considerevole. Abbiamo però studiato gli scaglioni ISEE e questo ci ha permesso di contenere il buco, fra virgolette, cioè la scopertura e di praticamente confermare un po’ quello che era nei nostri piani. L’anno scorso la scopertura è stata di circa 129.000 Euro; quest’anno stimando dei pasti quasi simili a quelli dell’anno scorso rimaniamo sempre su questi valori. Sono 129.000 adesso siamo 131.000 Euro, intorno al 15%. Per quanto riguarda la qualità del servizio, è stato confermato, anzi per la verità nell’appalto abbiamo chiesto tante cose in più e a tutt’oggi nella Commissione Mensa non sono uscite delle grosse rimostranze, certo giustamente si cerca sempre di migliorare, di fare nuove richieste, ma non ci sono state lamentele. Anzi i genitori della Commissione Mensa hanno ritenuto valido proprio il servizio proposto dalla Sodexo. Ultimo, i trasporti. I trasporti hanno un buco considerevole. Si discute ogni anno di questa vicenda dei trasporti, dove si dice spesso che trattandosi di servizi a domanda individuale, bisognerebbe arrivare ad una copertura al 100%. Diciamo che noi non è che non abbiamo mai avuto il coraggio, obiettivamente vuol dire incrementare notevolmente il costo del trasporto a carico delle famiglie, in sostanza.

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CONSIGLIERE TAGLIABUE Mi faccia capire bene come viene, il trasporto viene usato da tutta l’utenza molto lontana? ASSESSORE VOLPI Fondamentalmente ci sono tutti i ragazzi che devono raggiungere questa scuola, perché essendo le scuole medie presenti a Baruccana e a Seveso, tutti i ragazzi che arrivano dall’Altopiano devono raggiungere questa scuola con dei mezzi e il mezzo è il pullman. Fondamentalmente c’è questo, ma poi ci sono anche altre tipologie di trasporto, non so ad esempio qualcuno di Baruccana che raggiunge la scuola materna, cioè diciamo per spostamenti di un certo livello tra le frazioni di Seveso, fondamentalmente quello. C’è un appalto che è stato giudicato e quei micro spostamenti che dicevo prima vengono gestiti col pulmino, quello di proprietà comunale, guidato da un dipendente della società che si è aggiudicata l’appalto. E poi la società che si è aggiudicata l’appalto, oltre a fornire i mezzi, fornisce l’autista e gli accompagnatori. Questo è un po’ il succo dell’appalto, il gap è considerevole, però diciamo che per ora è opportuno stare nei termini di questo valore. PRESIDENTE Mi permette l’Assessore di aggiungere solo un dato storico di uno che ha un’anzianità di Amministrazione; solo qualche anno prima avevo fatto l’Assessore alla Pubblica Istruzione, in anni in cui si era posto il problema di questa bassissima copertura del servizio. Era un problema che era nato addirittura ancora con chi mi aveva preceduto che era l’Assessore Rossin ancora ai tempi. Si era verificato questo, che c’era stata un’indicazione della Prefettura di Milano, ai quei tempi, in cui veniva data indicazione di non far pagare il servizio di trasporto a tutti i ragazzi che abitavano oltre una certa distanza dalla sede scolastica ritenendo che il trasporto fosse fondamentale per poter adempiere all’obbligo scolastico. È chiaro che questa era una circolare che avrebbe mandato in crisi qualsiasi bilancio comunale, viste le cifre. Allora noi ci trovammo già allora, ma ripeto addirittura chi era venuto Assessore prima di me, di fronte a due scelte: applicarla questa circolare andando a gravare di più su chi abita più vicino, che è quello dove, in teoria, anche il Prefetto diceva abitando vicino se vuole il servizio lo paga se no l’obbligo lo può adempiere andandoci a piedi direttamente. Ma se avessimo fatto

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questo, avevamo visto, la copertura paradossalmente si sarebbe ulteriormente ridotta, perché ovviamente molti pur di non pagare quella cosa, se l’avessimo aumentata, avrebbero rinunciato al servizio. Quindi in termini economici avremmo peggiorato la situazione. La scelta nostra e un po’ di tutti gli altri Comuni già da allora, fu quella di sostanzialmente non ritoccare più, se non marginalmente, le tariffe che c’erano allora rinunciando, però, a toglierle come era stata data indicazione. Cioè praticamente non le abbiamo tolte come ci aveva chiesto, ma neanche eravamo andati ad incrementarle più di tanto, per cui questo gap si era creato e parlo di una quindicina di anni fa, praticamente. CONSIGLIERE TAGLIABUE Ancora una domanda. Quanti mezzi vengono utilizzati dalla società in appalto, cioè contemporaneamente quanti mezzi vengono utilizzati? ASSESSORE VOLPI Non ne sono certo, ma penso che siano due, di proprietà della società che ha vinto l’appalto che è Stoffa. CONSIGLIERE TAGLIABUE Quindi due mezzi di Stoffa più lo scuolabus giallo. Un’ipotesi di gestione, almeno da un punto di vista del mezzo, in proprio? Perché uno scuolabus, non sono uno specialista del settore, ma mi pare che sia intorno ai 100.000 Euro l’acquisto di un mezzo in proprio, poi la fornitura del personale. Non lo so, è mai stato fatto uno studio per la gestione in qualche modo in proprio del mezzo? È una follia? ASSESSORE VOLPI Allora noi abbiamo un problema: che oggi come oggi bisognerà mettere mano a questo benedetto pulmino, nel senso che è un problema, una spesa dobbiamo farla. Per la verità io ho già tentato di farmi sponsorizzare questo pulmino, adesso va un po’ di moda, anzi tra un po’ riusciremo a farci regalare e lo scuolabus non me lo finanziano, purtroppo. Però c’è una sorta di Ducato, Doblò, una cosa di questo tipo per i Servizi Sociali che sarà sponsorizzato da una società che riempie tutta la superficie dell’automezzo. Con questo sistema riusciamo a farci dare un Doblò. Io ho confidato, anzi ho suggerito loro perché per me

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urgeva invece ottenere un pulmino per la scuola, però mi hanno detto che non ci stanno dentro, non è ancora testata come operazione, quindi non sono certi sul risultato. Però è una cosa su cui dobbiamo ragionare, per lo meno sul pulmino stesso. Poi farlo in proprio vuol dire ci sono diversi problemi: il fatto che comunque devi assumerti un autista, devi assumerti le accompagnatrici e poi, dopo, il costo del mezzo più la manutenzione è importante. Quindi non so fino a che punto alla fine conviene fare questa operazione. PRESIDENTE Seveso per molti anni aveva avuto l’autista dipendente del Comune. Cosa era successo? CONSIGLIERE TAGLIABUE Mi scusi, ma allora in questi costi dello scuolabus non è compreso lo stipendio dell’autista…ah no, lo stipendio viene fornito dall’azienda che appalta. PRESIDENTE L’altro problema Tagliabue era che avere l’autista come dipendente del Comune significa che quella mattina che è scoppiata l’influenza, che non sta bene, che ha un impegno, io mi ricordo quando ero Assessore le telefonate dagli uffici al mattino che dicevano: “ abbiamo 50 bambini in giro per Seveso fermi in strada”. Invece così con l’appalto il problema è di chi ha vinto l’appalto. Consigliere Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Solo un appunto. Ha ragione, però a questo riguardo Tagliabue non ha torto, nel senso che io personalmente sarei contrario ad una municipalizzazione per i problemi che ha detto Vaccarino, il Presidente. Però ad un’idea di utilizzare eventualmente appalti diversi che permettano la possibilità di fare bandi per tassi collettivi, che poi vengono utilizzati anche durante il giorno per il trasporto alla stazione oppure possono servire ad un trasporto locale pubblico, questo lo sperimenterei, perché ci sono situazioni di alcune città, e poi se ne può parlare con l’Assessore, dove il trasporto viene dato sì in appalto ma con un servizio diverso, che non è il semplice trasporto bambini, perché

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questi bambini molte volte vengono trasportati su autobus non appropriati al trasporto di bambini, perché vengono utilizzati autobus normali, con tutti i problemi di trasporto in città. Mentre con una proporzione di micro-autobus può essere utilizzato per un servizio di trasporto verso i centri, soprattutto in stazione. Quindi è una cosa che con i dovuti modi questo anno verificherei. Potrebbe diminuire i costi. ASSESSORE VOLPI Il nostro pulmino trasporto al mercato.

giallo

viene

utilizzato

anche

per

il

PRESIDENTE Consigliere Garofalo. CONSIGLIERE GAROFALO Un’ultima domanda. Volevo chiedere se esiste un rendiconto delle spese che vanno a fare gli istituti paritari, ma anche pubblici, perché no, dei finanziamenti che fa il Comune. ASSESSORE VOLPI Sì, per la verità mi era stato chiesto anche dalla Lega, se non sbaglio con riferimento, ad esempio, al finanziamento dei progetti. Di fatto in Commissione Scuola abbiamo preteso poi che ci consegnassero questi progetti e a tutto oggi noi formuliamo una lettera di richiesta dei progetti stessi, per cui, di fatto, con riferimento questo, c’è una rendicontazione. Sul resto sicuramente, perché le spese più importanti che sono le convenzioni, ad esempio, si basano giusto sulle frequenze dei ragazzi dentro la scuola, cioè noi prendiamo i registri di presenza e sulla base di questo andiamo a riconoscere le quote di abbattimento delle rette. Quindi le rendicontazioni, per definizione, sono proprio dentro nei regolamenti delle convenzioni stesse. PRESIDENTE Tagliabue.

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CONSIGLIERE TAGLIABUE Un’altra domanda riguardava il sostegno che è una cifra molto consistente. C’è una valutazione, in qualche modo, di efficacia di questa spesa? Almeno di soddisfazione dell’utenza, perché questo è un ambito certamente molto delicato, la spesa è consistente, si vorrebbe almeno che chi usufruisce di questo servizio possa in qualche modo dire la sua, una valutazione di efficacia del sostegno. ASSESSORE VOLPI Ma allora, c’è una continua relazione da parte delle educatrici, di coloro che fanno il sostegno. Voi sapete che noi il sostegno lo facciamo per il tramite della Cooperativa CESED per tutte le realtà scolastiche tranne che per due scuole, vale a dire Frassati e Baruccana, che sono gestite da Cooperative loro. Entrare nel merito dell’efficacia di questa cosa qui, come dire, ci sono le relazioni che vengono fatte proprio da queste educatrici ed educatori che intervengono proprio sulle persone che accudiscono. Poi siccome entriamo nel merito della privacy, la cosa è un po’ delicata. Sicuramente noi rispondiamo ad una esigenza delle scuole, nel senso che le scuole ricevono dal Provveditorato gli educatori e noi andiamo ad integrare quello che il Provveditorato non dà alle scuole. Quindi mettiamo a disposizione di fatto queste insegnanti di sostegno proprio per dare supporto alle ore che mancano, quindi integriamo queste ore. Ripeto, sull’efficacia bisognerebbe leggere tutte le relazioni. PRESIDENTE Grazie. Allora passiamo ad interventi e dichiarazioni. Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Faccio la dichiarazione di voto. Ringrazio l’Assessore per il lavoro, giustamente ben illuminato dei passati 10 anni, quindi questa continuità nella gestione del Diritto allo Studio come diceva lui, la continuità premia rispetto proprio alla funzione educativa che viene svolta. Lo ringrazio anche per il sostegno alla parte delle scuole paritarie che continua ad essere riconfermata.

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Chiedo all’Assessore, però, due cose: uno un impegno, anche qua visto la buona performance del Collega Alari chiedo anche la possibilità di fare questo intervento con la Commissione Istruzione, su l’introduzione possibile del quoziente famigliare su alcune delle parti che riguardano il Diritto allo Studio. Io ritengo che si debba andare verso la questione del pagamento totale per chi ha disponibilità di risorse delle quote individuali, sia della refezione che del trasporto, però credo che lo sforzo oltre all’ISEE che sappiamo non contiene la parte che è interessante per una politica legata alla famiglia, che sull’educazione esprime il massimo libertà di scelta educativa e possibilità di riduzione dei costi in proporzione al quoziente famigliare, cioè al numero di figli presente. Credo che sia un intervento che si possa fare. La Regione Lombardia sta predisponendo alcune indicazioni in questa direzione e quindi chiedo all’Assessore di prestare attenzione in questo e di coinvolgere il Consiglio. Io sono disponibile, a parte che si può venire perché è libera la partecipazione; però, chiedo se posso essere avvisato la prossima Commissione Istruzione, mi interesserebbe cominciare a discutere in quella Sede alcune sfide che possono legare il quoziente famigliare agli interventi del Diritto allo Studio. So che è stato fatto, così mi è stato riferito, un buon lavoro in Commissione Istruzione: quindi questo va, anche qua, a merito di questa delibera. Una cosa voglio dire che ha sollevato il Collega Tagliabue sul sostegno: io ritengo questa parte del sostegno alla disabilità che è diventata un sostegno alle difficoltà generali dell’integrazione dei ragazzi, è centrale nella politica del Diritto allo Studio, molto di più di molti anni fa, nel senso che alcuni anni fa questo sostegno era collegato a problemi che riguardavano l’handicap fisico effettivo. Oggi riguardano i problemi di integrazione scolastica e anche i problemi relazionali dei ragazzi. Quindi, invito l’Assessore ha utilizzare le capacità professionali che sono disponibili nella struttura pubblica che hanno fatto un lavoro in questi anni e da lì può venire anche un criterio valutativo, che chiede Tagliabue, trasparente, cioè possibile, quello non collegato alla privacy naturalmente; però credo che sia una buona cosa anche dare informazione di questo grosso lavoro che viene fatto di rapporto con le famiglie, anche in una direzione di non cronicità di questa relazione. Voi sapete che lì c’è una certificazione che viene realizzata, che molte volte bolla il ragazzo per sempre anche quando invece ha una difficoltà passeggera relazionale e quindi va anche modificato quale intervento della struttura pubblica, che deve garantire trasparenza ed equità, ma dall’altro anche come possibilità di tornare sui

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giudizi rispetto ai ragazzi, perché altrimenti poi si cronicizza questo tipo di intervento. L’ho detto l’anno scorso e anche qua credo possa essere oggetto di discussione, io estenderei anche con una certa pressione da parte pubblica dell’Amministrazione il discorso delle convenzioni anche alle scuole statali, cioè cercherei visto che le scuole paritarie hanno fatto questo passo molto importante di gestione interna, anche in una logica di maggiore responsabilità della struttura scolastica passerei i fondi in una logica di sussidiarietà alla struttura statale, perché le scuole statali facciano anche loro questo intervento con la supervisione dell’ente pubblico e degli uffici, però collegata direttamente ad una propria autonomia, cioè la sfida dell’autonomia non è che è solo collegata alle scuole paritarie è collegata anche ad una libertà che deve crearsi nelle scuole statali, se no questa cosa non funziona. Quindi su questo io torno insistentemente, la prego di poter fissare all’interno della Commissione questi due punti all’Ordine del Giorno per poterli discutere. Ultimo, la questione dei trasporti. Questa voce va ad incidere tantissimo. Io vedevo il Comune di Desio che si è trovato con un bilancio preoccupante sulla questione trasporti, per una serie di problemi di edificazione, di espansione delle famiglie con figli in aree che prima non avevano residenza; Cesano ha fatto e sta continuando una politica interessante sul “Pedibus”, il trasporto pedonale. Secondo me, noi oggi siamo diventati una città, non possiamo più ragionare da paese che va a prendere le persone che vivono al Meredo lontano; va creato un tessuto di mobilità che permetta una riduzione proprio dei costi di questo tipo di trasporto. È una sfida per vivere la città: quindi non demorderei sul fatto che le attività di edilizia e di urbano possano aiutare ad una fruizione diversa di questo tipo di spazi. Quindi invito a tenere presente il problema dei trasporti in questa funzione. Quindi il mio voto è senz’altro favorevole. PRESIDENTE Grazie Consigliere Marzorati. Altri interventi o dichiarazioni? Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Il mio voto è favorevole. Rimane qualche perplessità su questo aspetto dei trasporti, mi riservo di approfondirlo in altra sede, comunque il mio voto è favorevole.

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PRESIDENTE Grazie. Altre dichiarazioni. Garofalo. CONSIGLIERE GAROFALO Quando si prende in esame il Piano del Diritto allo Studio si rischia sempre di pretendere dall’Amministrazione Comunale ciò che ci viene tolto dal Ministero dell’Istruzione, quindi dal Governo nazionale. Attualmente ci troviamo in una condizione non felice per la scuola pubblica: tagli di risorse, diminuzione degli orari, tagli al personale docente, danno come risultato preoccupante la riduzione e il costante immiserimento della qualità dell’offerta didattica e dell’offerta educativa. Continuiamo negli anni a dare sempre meno ai nostri studenti. Se è vero che lo stato di salute di un Paese che vuole crescere ed essere competitivo nel mondo si misura con la qualità della scuola e della ricerca scientifica, il nostro Paese non gode affatto di ottima salute. Quindi a noi tutti deve essere chiaro che la maggior opera di distruzione della scuola pubblica è a firma del Governo. Questo non toglie che si possano fare delle critiche, ma dare dei consigli all’attuale gestione delle risorse comunali per l’attuazione del Piano del Diritto, che dovrebbe garantire il Diritto allo Studio sul territorio di Seveso. La situazione scolastica del nostro Comune è continuamente monitorata dal Gruppo Sociale Istruzione del Partito Democratico: ne approfitto per ringraziare Elisabetta Della Croce e Mariagrazia Colico, nostre componenti nella Commissione Istruzione per il lavoro che hanno svolto anche in Commissione con lei. Ma entriamo nel merito del Piano e delle problematiche legate ai nostri Istituti Scolastici. Che dire? Innanzi tutto, le cifre basse rispetto ad altri Comuni, comunque non sufficienti. Si potrebbe dire che i soldi sono pochi ed arrivano anche tardi: oggi è il 14 Ottobre, la scuola è già iniziata da un mese e chissà quando arriveranno le risorse delle quali discutiamo oggi. Questi soldi servono per programmare progetti ed attività scolastiche, ma i docenti hanno avuto già l’obbligo di consegnare il Piano Didattico e si sono trovati, come sì suol dire, a fare i conti senza l’oste. Meglio chiarire subito che scuole pubbliche Sevesine mostrano in molti casi situazioni di disagio: manca la carta per fare le fotocopie e spesso il materiale per i laboratori. Pochi

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giorni fa è arrivata una circolare dal Ministero che invita gli studenti e tutto il personale scolastico a lavare spesso le mani col sapone per abbassare le probabilità di contagio della ormai nota influenza AH1N1: unico problema negli Istituti Scolastici di Seveso manca il sapone. Insomma siamo di fronte a meri problemi economici e molto pratici. I professori, nel caso in cui vogliano avviare un progetto didattico o formativo che richieda una anche piccola spesa, sarebbero costretti ad anticipare dalle proprie tasche soldi che poi non sarebbero sicuri di vedere rientrare. Non so se dicendo questo vi do una notizia, comunque vi posso assicurare che spesso lo fanno e grazie a questi sforzi i nostri studenti possono seguire attività stimolanti. Un ruolo fondamentale in questo contesto lo svolgono i genitori. Il Comitato Genitori si trova ad affrontare problematiche di questo tipo e questo anno è stata presa la decisione di auto-tassare le famiglie degli studenti per creare un fondo cassa. Solo grazie al mutuo aiuto alcune iniziative vengono sostenute. Ma è chiaro che non basta e non può bastare. Infatti, molti progetti stentano a decollare, molti altri non partono neppure. Un esempio su tutti lo “Sportello di ascolto”, un servizio di supporto psicologico, a mio parere importantissimo, che gli Istituti presenti a Seveso avrebbero voluto attivare, puntuale è arrivato il niente dal Comune. Altre difficoltà sono legate agli spazi, ne abbiamo già parlato… (dall’aula si replica fuori campo voce). A quanto pare non bastano. Infatti, le premesse dicevano che i fondi sono pochi. In altri Comuni esiste questo sportello psicologico. Assieme guardiamo come fanno. Concludo. Altre difficoltà sono legate agli spazi, ne abbiamo già parlato, non mi dilungo su questo tema. Abbiamo parlato di questi problemi grazie ad una nostra interrogazione: la Scuola dell’Infanzia Rodari si è trovata una soluzione provvisoria, per carità non drammatica, ma la considero sempre provvisoria che ha ridotto gli spazi. Sempre più urgente, inoltre, è un ampliamento alle Munari, se ne parla dal 2000 e ancora non si vede nulla di concreto e gli alunni continuano ad aumentare. Il nostro voto è chiaramente contrario. PRESIDENTE Grazie Consigliere Garofalo. Altri interventi? Lucchini.

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CONSIGLIERE LUCCHINI Buonasera. Assessore Volpi, noi l’altra sera quando ci siamo incontrati avevamo chiesto se si poteva inserire appunto la voce sui progetti educativi, didattici e culturali dei rendiconto da parte della scuola. Possiamo inserire nella delibera una cosa in più? Lei dice che comunque loro li presentano lo stesso, però se li potessimo mettere per iscritto e chiari così almeno siamo sicuri che ce li possano dare, così come aveva chiesto prima anche Garofalo. Il rendiconto sui progetti educativi che vengono fatti alle scuole, cioè che venga fornito dalla scuola un rendiconto su come effettivamente sono stati spesi e su che progetto. ASSESSORE VOLPI Chiede di formalizzare in delibera anche questa richiesta. PRESIDENTE Allora bisogna che qualcuno formalizzi l’emendamento, perché lo inseriamo come emendamento. Quindi qualcuno si prende la briga di formalizzarlo. CONSIGLIERE MASTRANDREA Al di là della demagogia del PD, visto che proprio un Consigliere del PD lavora in una scuola paritaria, quindi va be’ a volte la demagogia ha le gambe corte. Comunque la dichiarazione di voto è la seguente: con la delibera riguardante il Diritto allo Studio, il Popolo Delle Libertà conferma la propria politica pro-famiglia, non lesinando nel fornire un aiuto concreto ai nuclei famigliari…, delle spese per l’istruzione dei figli secolarizzati: ciò a partire dalla scuola dell’infanzia con un sostanziale abbattimento delle rette per il tramite della convenzione con le scuole materne paritarie, che da oltre un secolo sussidiariamente rispondono al bisogno educativo e di cura dei bambini dai 3 ai 6 anni, proseguendo poi con l’offerta di servizi di refezione, di trasporto, di pre e post-scuola e di sostegno agli alunni disabili, ovvero versanti situazioni di svantaggio. Ulteriormente il provvedimento oggi in approvazione prevede l’assegnazione di finanziamenti da destinarsi all’acquisto di materiale didattico oltre ai sussidi per progetti educativi didattici e culturali e per le borse di studio. Una delibera corposa

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sul piano delle risorse finanziarie che prevede, infatti, lo stanziamento dell’importo di 1.925.000 Euro da destinarsi a vantaggio degli studenti frequentanti le Istituzioni Scolastiche Sevesine, sia pubbliche che paritarie. Per i motivi sopra esposti il Popolo Delle Libertà nel ringraziare per il lavoro svolto l’Assessore Volpi, i suoi uffici, ma anche l’impegno svolto da tutte le Direzioni Didattiche non può che essere favorevole all’approvazione di questo provvedimento. PRESIDENTE Grazie Consigliere Mastrandrea. Il testo dell’emendamento. Un attimo che lo sta verificando l’Assessore. CONSIGLIERE LUCCHINI Posso parlare? Nel punto dove c’è A 2: “Progetti educativi, didattici e culturali, l’Amministrazione Comunale intende contribuire – primo punto – alla realizzazione di proposte educative, culturali e sportive che pervengano dalle Istituzioni Scolastiche, rivolte agli studenti, fornendo i rendiconto sui progetti stessi”. PRESIDENTE Prego Consigliere Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Io non so, la ritengo abbastanza inutile, nel senso che come dice l’Assessore sono sempre stati forniti dalle scuole, questo tipo di cosa è sempre stata fatta, c’è un processo di autonomia della scuola, è vero che è denaro pubblico. Però ci stiamo rivolgendo ad operatori professionisti e ad una struttura che ha una sua autonomia. Io sono perché un aspetto di sussidiarietà, c’è una responsabilità in primis educativa. Che poi Lucchini magari voglia puntualizzare, non voglio interpretare, però l’aspetto che la scuola ha una debolezza oggi educativa oppure deve rendere conto di un denaro pubblico che gli viene dato, posso comprenderlo perché lo votiamo noi, però credo che anche bisogna fare un segno di maturità rispetto oggi al fronte scolastico che ha in sé un peso incredibile sull’aspetto educativo. Quindi io non vedo una necessità dell’Ente pubblico di ingerire

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nelle attività autonome che la scuola produce con grande senso di responsabilità. Anzi io sarei perché questi processi fossero ancora molto più liberi da parte della scuola, cioè deve assumersi la sua responsabilità di fronte alle famiglie. È lì il vero nodo in cui passa il giudizio, non il fatto che manda un rendiconto pubblico, perché questo io credo che è implicito al suo sistema di bilancio, ci mancherebbe poi anche. Quindi capisco la buona fede, non voglio giudicare, però non vedo la necessità di questo emendamento. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Marzorati. Ci sono altre interventi? Mastrandrea. CONSIGLIERE MASTRANDREA Noi ci rimettiamo al parere dell’Assessore, nel senso che ha già espressamente indicato che è una prassi che gli uffici adottano nella richiesta di una rendicontazione, anche perché, anche poi chi firma materialmente è il Funzionario, quindi prima di dare i soldi credo che voglia anche tutelarsi. Quindi, se l’Assessore è favorevole noi esprimeremo parere favorevole, altrimenti ci asterremo. ASSESSORE VOLPI Ritengo valide entrambe le considerazioni, sia quelle del Consigliere Marzorati. Probabilmente, di fatto, io come Assessorato non posso intervenire sulla didattica della scuola, è assurdo, semplicemente assurdo: ogni tanto cerco di farlo quando faccio delle proposte culturali, nel senso che ho fatto diverse iniziative con le scuole, però nel caso dei progetti è evidente che si lascia autonomia didattica a chi fa la didattica. D’altro canto la preoccupazione forse nostra è quella di dire che, in fondo, stiamo dando dei soldi per dei motivi concreti, quindi il fatto di chiedere alla fine il rendiconto è per dire: “ sono state effettivamente spese per dei progetti”. Per cui va benissimo anche accettare questo emendamento. PRESIDENTE Ci sono altri interventi sull’emendamento? Garofalo.

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CONSIGLIERE GAROFALO Lo accettiamo perché siamo convinti che questo non diminuisca l’autonomia della scuola, ma vada solo a puntualizzare a che fine siano stati usati. PRESIDENTE Consigliere Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Anche io sono favorevole, anche perché almeno c’è un’informazione in più su cosa sono questi progetti, quindi secondo me è un’informazione che è utile anche al Consigliere Comunale per capire concretamente come vengono spesi questi soldi. PRESIDENTE Grazie Consigliere. Ci sono altri interventi sull’emendamento? No. Allora sentite faccio una dichiarazione mia personale sull’emendamento, del quale colgo sicuramente il significato e sicuramente è fatto a fin di bene tant’è che sento che c’è una quasi unanime condivisione. Io mi astengo su questo emendamento, ma non per l’intervento di Lucchini che condivido, perché, per carità, se diamo del denaro pubblico è anche giusto chiedere il controllo di come viene speso. Ma io mi astengo per delle considerazioni, invece, che ho sentito fare da Garofalo, che mi portano a trarre delle conclusioni molto simili a quelle di Marzorati. Vedete, anni fa, io l’ho vissuta da Assessore, la scuola pubblica ha ottenuto la conquista dell’autonomia scolastica. Io vissi da Assessore in quegli anni e vissi come la scuola pubblica, a seguito dell’autonomia scolastica, visse dei momenti finanziariamente difficilissimi, perché la scuola pubblica forse ha meno facilità di accesso anche a quella rete di genitori che possono muoversi per dare un sostegno anche finanziario, che invece è una caratteristica tipica della scuola pubblica non statale. Io ricordo che quell’anno, con gran gioia degli organismi rappresentativi dei genitori e dei Dirigenti Scolastici, io da allora finché rimasi Assessore abolii quella distinzione che voi trovate anche nei libri di questa sera (punto A 1-A 2 ovvero i materiali dei laboratori e i progetti). Lo unificai in

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un'unica voce dicendo ai Dirigenti Scolastici: “ Questo è quanto vi dà l’Amministrazione Comunale, scegliete voi in totale autonomia come meglio ritenete spenderli”. Ricordo che mi dicevano allora, io adesso non sono più Assessore non sono aggiornato, ma mi dicevano che i fondi per i progetti addirittura si faticava a trovare i giustificativi per riuscire a giustificarli al Comune e quindi introitarli, mentre, ahimè, i costi per i materiali dei laboratori e a volte anche quelle altre spesucce tipo quelle che ricordava giustamente questa sera il Consigliere Garofalo, quelle invece faticavano terribilmente a riuscire a coprirli. Quindi, va bene è giusto rendicontare, è giusto tutto, però io credo che forse tutto sommato lasciare più libertà di margine, soprattutto come riconoscimento di libertà di margine alla scuola pubblica statale, non sarebbe negativo. Comunque c’è una specie di unanimità per cui va benissimo. CONSIGLIERE BUTTI Vorrei precisare che l’obiettivo non è entrare nel merito dei progetti, è avere un rendiconto che poi queste risorse vengano anche effettivamente spese. È una sorta di preventivo e di rendiconto. Senza entrare nel merito. CONSIGLIERE TAGLIABUE D’altra parte non è che chiediamo le fatture di ogni singola prestazione. CONSIGLIERE GAROFALO Considerato che il concetto si è capito che abbiamo trovato la quadra, mi sembra di essere tutti unanimi su questa proposta, se magari procediamo alla votazione. PRESIDENTE Allora leggete l’emendamento così rimane a verbale. CONSIGLIERE LUCCHINI L’Amministrazione Comunale punto 4, punto 2 dice: “L’Amministrazione Comunale intende contribuire alla realizzazione di proposte educative, culturali e sportive che pervengono dalle Istituzioni Scolastiche rivolte agli studenti, chiedendo alle Istituzioni medesime i rendiconto sui progetti”.

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PRESIDENTE Grazie. Allora chi è favorevole all’emendamento? Tutti escluso Marzorati e Vaccarino. Chi si astiene? Vaccarino. Chi è contrario? Marzorati. Mettiamo allora in votazione la delibera nel suo complesso così emendata. Chi è favorevole? Allora, tutta la Maggioranza, Marzorati e Tagliabue. Si è assentato Tallarita e Formenti. Chi è contrario? Ragazzo, Tavecchio, Garofalo e Butti.

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CONSIGLIO COMUNALE DEL 14 OTTOBRE 2009 PUNTO N. 6 O.d.G. – RATIFICA DELIBERAZIONE DI G.C. N. 17 DEL 04/02/2009 – ADESIONE ALL’INIZIATIVA COVENANT OF MAJORS – PATTO DEI SINDACI PROMOSSO DALLA COMMISSIONE EUROPEA

PRESIDENTE Bene passiamo all’ultimo punto dell’Ordine del Giorno: ratifica deliberazione Giunta Comunale n. 17 del 04/02/2009, adesione all’iniziativa “Covenant of Majors”, Patto dei Sindaci promosso dall’Unione Europea. Lo illustra il Signor Sindaco. SINDACO Quello che proponiamo al Consiglio Comunale per l’approvazione questa sera è questo Patto che è già stato proposto dalla Comunità Europea per ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di CO². Questo dovrebbe avvenire attraverso un investimento favorito dalla Banca Europea per gli investimenti che dovrebbe coprire bene o male le spese per la riqualificazione energetica degli edifici comunali. È evidente che l’occasione è ghiotta, perché noi avendo già fatto in precedenza una ricognizione, una sorta di diagnosi energetica su alcuni dei nostri edifici pubblici, siamo in una posizione avvantaggiata per poter accedere a questo finanziamento. Diciamo che lo scopo precipuo è questo qui. PRESIDENTE Grazie Signor Sindaco. Formenti. CONSIGLIERE FORMENTI Una domanda per capire bene. Questa seconda parte di cui lei ha parlato, Sindaco, in merito all’auditing energetico che ha fatto l’Amministrazione precedente, volevo capire in che rapporto può aiutarci come Comune a poter rispettare quello che è lo scadenziario che siamo obbligati come Comune per non essere poi espulsi dal Patto dei Sindaci.

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PRESIDENTE Altre domande, altri chiarimenti? Tagliabue. CONSIGLIERE TAGLIABUE Anche io per capire meglio. Con la semplice sistemazione degli edifici comunali noi riusciamo a raggiungere l’obiettivo di riduzione di oltre il 20% dell’emissione di CO²? Mi sembra molto. SINDACO Se non ci sono altre domande rispondo. Diciamo che c’è un Piano d’Azione che deve essere sviluppato che comprende anche questo intervento sugli edifici pubblici, poi è evidente che comunque si sta già muovendo tutta una serie di iniziative anche a livello Nazionale con quello che è il risparmio energetico, per cui ci sono investimenti che favoriscono l’utilizzo dell’energia solare, per cui nell’insieme quello che a noi interessa nello specifico su questo argomento è il poter avere dei finanziamenti. A dir la verità poi valuteremo la convenienza di questi finanziamenti, perché non è che abbiamo dei dati precisi, perché dovremo vedere se sono a fondo perduto, tasso agevolato, quello che sarà. Però, comunque, vale la pena di provarci. Il fatto di avere fatto una diagnosi energetica è uno degli elementi che sono richiesti dalla BEI per poter accedere, per cui diciamo che noi siamo un po’ favoriti da questo punto di vista, perché giustamente l’Amministrazione precedente aveva iniziato questo processo. PRESIDENTE Altri interventi? Marzorati. CONSIGLIERE MARZORATI Io ringrazio il Sindaco di avere portato questa delibera in Consiglio. Credo che sia molto importante per dare corpo ad un’idea anche di sostenibilità, di punto di riferimento ambientale per Seveso. Credo che però bisognerebbe dare un’enfasi non solamente collegata a dei possibili finanziamenti che possono stimolare una modifica delle strutture pubbliche, ecc, ma cambiare una mentalità dell’Ente nel finanziare le cose che già fa, nel senso che il Piano d’Azione serve proprio per questo, cioè va fatto entro un anno e

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serve a poter praticare delle azioni all’interno dell’Ente che già si fanno, quindi parlo di opere pubbliche, di interventi che riguardano anche i servizi, anche i servizi scolastici, per esempio, che possono indurre una diminuzione delle immissioni, perché il parametro di valutazione sarà quello. Quindi io invito a riprendere anche da parte dell’Amministrazione i rapporti con la Regione in questo senso, perché l’Unione Europea farà un monitoraggio del Piano e delle azioni che dal Piano verranno realizzate rispetto alla riduzione di CO², quindi dei gas clima alteranti. Questo parametro deve essere scientifico. Oggi il CESTEC, che è un’impresa della Regione che è nata appositamente per individuare le immissioni locali. Oggi c’è un sito che si chiama “Sirena della Regione” e la Regione Lombardia è all’avanguardia in Italia nella predisposizione di un inventario delle immissioni, perché Formigoni ha fatto una scommessa con la sua Amministrazione che riguarda la Pianura Padana, insomma dentro lì troviamo gli indicatori di Seveso. Lì c’era un Piano che viene da alcuni anni di lavoro intercomunale e su quello ci sono degli indicatori di che il Piano d’Azione dovrebbe tenere in considerazione per far sì che le azioni virtuose possano andare ad incidere su quella riduzione. Quindi io invito a realizzare questo Piano; chiedo anche qual è l’ufficio che se ne occuperà, cioè dove sta questa competenza, perché poi negli equilibri ho visto che, ho già detto, sono sparite fonti di finanziamento che riguardavano i processi di Agenda 21, che potevano essere utili a mettere in campo queste prime azioni. Dico che il Piano deve contemplare una serie di azioni specifiche. A questa ragione io volevo lasciare ai Consiglieri un altro documento e invitare il Sindaco a valutarlo, perché oggi già le città Italiane, cioè sono 500 le città Europee che hanno firmato il Patto, però ci sono città Italiane che hanno sottoscritto una “Carta delle città dei territori”, che è stata proposta dall’ANCI e dall’UPI e dal coordinamento di Agenda 21 che fa anche una precisa richiesta al Governo che è già stata presa in considerazione su: prevedere l’accesso delle Amministrazioni dei territori ai meccanismi di emissions-trading, che sono essenziali per il mercato dei titoli di efficienza energetica. Oggi non viene riconosciuto, l’Assessore Alari annuisce anche perché durante proprio la sua esperienza di lavoro sa benissimo che mentre per un privato le performance energetiche hanno uno sconto economico che è fatto di titoli e quindi di contributi economici, per gli enti pubblici no. Tutti gli interventi che vengono fatti dagli enti pubblici non vengono economizzati per gli enti. È questo è un danno, perché l’azione pubblica non viene premiata come l’azione privata.

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L’altra cosa importante è che questo documento prevede anche il fatto che gli interventi sull’efficienza energetica vengono tolti dal Patto di Stabilità: questo è un altro elemento, credo, necessario per far sì che gli enti pubblici siano stimolati ad utilizzare questi investimenti e non vengano contabilizzati dentro il Patto di Stabilità. Chiedo al Sindaco di poterne discutere in un incontro con i Capigruppo, perché ritengo che a quel tipo di Patto bisogna dare anche una maggiore concretezza di incentivo a carattere istituzionale e siccome il Governo sta già recependo alcune di queste politiche più efficienti sul discorso delle riduzioni, credo che potremmo trovare un terreno sicuramente fertile per fare una proposta in più. Invito anche a far sì che questa azione del Patto dei Sindaci non sia puramente solo un’azione di richiesta di finanziamenti, ma anche una possibilità di fare un lavoro in concerto con la Provincia di Monza-Brianza su questo tema, nel senso che la Fondazione Cariplo nel suo recente incontro che fa col terzo settore, ha annunciato la predisposizione di un bando specifico per gli enti pubblici sull’attivazione del Patto dei Sindaci. Quindi questo può essere un terreno importante per chiedere un finanziamento per attuare non solo il Piano ma alcune politiche attuative del Piano. Invito anche qua a far sì che questo tipo di progetto sia anche qua realizzato in termini sussidiari con la società, cioè con il coinvolgimento anche qua dell’impresa privata che può svolgere un lavoro importante di sostegno all’intervento pubblico e del terzo settore. Grazie. PRESIDENTE Grazie Consigliere Marzorati. Prego Consigliere Formenti. CONSIGLIERE FORMENTI Innanzi tutto volevo dire che finalmente un atto di coraggio da parte dell’Amministrazione Comunale. Lo apprezzo davvero tanto. È un atto di coraggio quello che ha fatto l’Amministrazione stasera, perché come ha detto prima il Sindaco delle risorse economiche dovranno essere messe in campo ed è un periodo difficile questo per noi, lo sappiamo tutti. Il bilancio comunale, purtroppo, non brilla, però comunque delle azioni noi dovremo metterle in essere per poter rimanere nel Patto dei Sindaci. Un atto di coraggio perché siamo uno dei pochi paesi in zona che ha ratificato il Patto dei Sindaci: gli unici che l’hanno fatto in zona sono Barlassina, Lentate, e noi come Seveso, poi va be’ c’è anche

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Carugate, ecc ma sono un pochino più distanti da noi. Un atto di coraggio, perché finalmente se tutto andrà in porto, come io mi auguro, potremo essere magari ricordati nel mondo anche per qualcos’altro che non è soltanto il disastro della diossina. . Quindi Sindaco apprezziamo il coraggio che ha avuto. Ovviamente il Partito Democratico approverà e darà il proprio sostegno a questa delibera. E vorrei portare un altro contributo: un modo diverso per poter andare a ridurre quel 20% delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente. Noi possiamo farlo direttamente andando ad agire sugli edifici pubblici installando i pannelli fotovoltaici o per il riscaldamento, ma possiamo anche farlo attraverso un concetto diverso del rifiuto, andando ad intervenire su quella che è la TARSU sul rifiuto in sé. Se noi riuscissimo come Seveso a ridurre anche di un terzo, perché è possibile, la produzione dei rifiuti a Seveso sarebbe un grande successo e com’è possibile fare questo? È possibile fare questo andando a sviluppare anche a Seveso quello che ormai in Piemonte sta diventando un’abitudine: cioè l’andare a reperire i beni alimentari non quei supermercati che ti presentano l’imballaggio, ma all’interno dei dispenser. Io vado là, prendo quello che mi serve come bene e lo porto a casa, non compro la scatola, non compro il contenitore, pago soltanto quello che effettivamente prendo, cioè il bene alimentare in sé. Questo potrebbe portare non solo ad una riduzione della TARSU, perché se comunque ho meno rifiuti da dover smaltire avrò una spesa minore di conseguenza di impegno economico. Vado a ridurre quella che è la spesa corrente dell’Amministrazione di Seveso per quanto riguarda la tassa rifiuti, o meno per quella quota che mette l’Amministrazione di Seveso e vado a fare un ottimo gesto nei confronti dell’ambiente e c’è anche la possibilità di un possibile guadagno dell’Amministrazione Comunale stessa, se il servizio venisse gestito dall’Amministrazione. A meno che non esistano sul territorio delle realtà locali economiche lungimiranti che già attuano questo tipo di politica. Allora se esistono chiedo all’Amministrazione di sostenerle anche attraverso la pubblicità. Quindi il Partito Democratico voterà a favore della delibera sul Patto dei Sindaci. PRESIDENTE Grazie Consigliere Formenti. Altre dichiarazioni, altri interventi? Tagliabue.

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CONSIGLIERE TAGLIABUE Una domanda di chiarimento. Questo è un Patto, una dichiarazione di intenti mi sembra di capire, non ha né costi economici né sanzioni economiche laddove il 20% di riduzione non venga raggiunto, quindi è più una dichiarazione di intenti. Siamo sicuri di questo. Perché l’obiettivo è lungimirante non c’è dubbio e penso che sia giusto aderirvi, però è meglio mettere in chiaro tutti gli elementi. SINDACO Sì, io lo intendo come un impegno morale, ci proponiamo come città per l’ambiente, come città simbolo dell’ambiente, per cui è evidente che non possiamo sfuggire a una logica di questo tipo qui. Certo noi aderiamo più che altro per cercare di entrare anche in un circolo virtuoso di finanziamenti che arrivano dall’Europa, per aiutarci a risolvere i nostri problemi. Su queste cose qui io sono molto concreto, nel senso che sono abbastanza al di fuori dalla logica di tutte queste riunioni qui e da una parte e dall’altra, dove alla fin fine poi si spende più per fare le riunioni poi di quello che sono poi i risultati che si ottengono. Io dico, il Comune di Seveso concretamente entra in una iniziativa di questo tipo, perché vuol partecipare in maniera razionale cercando di portare a casa quello che riesce, ma soprattutto di raggiungere degli obiettivi che sicuramente deve raggiungere, perché se deve proporsi al mondo come una città che è ambientalmente sostenibile dopo tutto quello che è successo è evidente che deve seguire questo cammino. PRESIDENTE Se ci sono altri interventi, se no mettiamo ai voti. Chi è favorevole? Unanimità. Votiamo anche l’immediata esecutività. Chi è favorevole? Tutta la Maggioranza, più Tagliabue, Ragazzo e Marzorati. Chi si astiene? Formenti, Butti, Garofalo, Tavecchio. Bene, la seduta è tolta. Buonanotte a tutti.

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