LUNEDÌ 16 MARZO 2009
LA SICILIA
CATANIA .49
GIORNO & NOTTE AL CENTRO ZO. Domani l’anteprima del lavoro realizzato a conclusione del quinto Workshop Ciak Sicilia
«Viva la mamma», cortometraggio sul bullismo
LUCIA SARDO E ALTRI DUE ATTORI DEL CORTO DIRETTO DA TIZIANA BOSCO
oggi dove Teatro Massimo Bellini. Alle 21 Midori (violino), Charles Abramovic (pianoforte). Musiche di Bach, Respighi, Pärt e Fauré. Palazzo Biscari. Alle 19.15 e alle 21.15 "Lo spaventapasseri", della "Compagnia marionettistica Sterlino". Zero 69. Fino al 31 marzo mostra pittorica «Umano atto animale» di Leandro Russo. Ingresso libero. Palazzo Valle. Dalle 11 alle 13,30 e dalle 16 alle 19 in via Vittorio Emanuele 122 «Costanti del classico nell’arte del XX e del XXI secolo», a cura di Bruno Corà. Museo civico. Mostra personale di Hilde Margani-Escher «Omaggio a Federico II» (visitabile lun-sab h. 9-13 e 15-19). Ingresso libero. Archivio di Stato. In via Vittorio Emanuele 156 da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 17,30, e sabato dalle 9 alle 13, «Feste e spettacoli nella Catania dell’Ottocento», mostra di manifesti, locandine teatrali e documenti d’epoca raccolti da Turi Giordano e Maria Grazia Malagodi della Cooperativa Comedia. Fino al 30 aprile. Palazzo della Cultura. La mostra «Il martirio di Agata», con le sculture donate da Dino Cunsolo, è permanente. Orari: da lunedì a sabato ore 9-13, martedì e giovedì anche 15-18. Chiusura domenicale. Museo di sculture in pietra lavica. In via Santangelo Fulci 55, mostre dello scultore Nino Valenziano Santangelo. Ingresso gratuito. Opere non in vendita. L’artista farà da guida. Telefonare allo 0957221642. Biblioteca. Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Catania, via Luigi Sturzo 62/80, tel. 0957472267, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 17,30. Museo Belliniano. Aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 13 in piazza San Francesco d’Assisi 3. Ingresso gratuito. Sede della Regione siciliana. Nella sede di via Etnea 73, «Galleria dei ritratti degli autori e attori del teatro siciliano», visitabile dal lunedì a venerdì, dalle 10,30 alle 13,30. Segnalazioni al fax 095253495. (Non pubblicheremo segnalazioni che non riportino date e orari d’apertura al pubblico).
Domani martedì, alle 20.45, al centro culturale ZO, si terrà anteprima del corto "Viva la mamma" diretto da Tiziana Bosco, con la partecipazione di Lucia Sardo, Giada Ruggeri, Gioacchino Cappelli e degli allievi del quinto Workshop Ciak Sicilia effettuato a Ragusa nel luglio 2008. Il cortometraggio, di un quarto d’ora circa, tratto da un’idea di Tiziana Bosco e Daniela Marchesini e sceneggiato da Rosario Lizzio, è stato girato alla fine del Workshop di Ragusa, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del capoluogo ibleo e della società "L’infor-
matica". Affronta "in maniera originale - dicono gli autori - il problema del bullismo, in un’ottica non drammatica e che cerca di non colpevolizzare a tutti i costi gli studenti, a volte solo vivaci e un po’ ribelli alle istituzioni". Girato all’ITC "Fabio Besta" di Ragusa in quattro giorni, con l’attiva collaborazione dei dieci allievi del corso di cinema, vede Lucia Sardo nei panni di una mamma preoccupata perché convocata dalla preside (Giada Ruggeri) per parlare della condotta del figlio (Gioacchino Cappelli). Tra gli interpreti anche Emanuele Francalanza nel ruolo del padre e
due giovani aspiranti attrici del corso di cinema. Alla presentazione al centro culturale Zo saranno presenti Lucia Sardo, Gioacchino Cappelli, gli autori Tiziana Bosco, Rosario Lizzio e Daniela Marchesini, lo scenografo Giuseppe Busacca, la montatrice Francesca Allegra e l’autore delle musiche Giuseppe Mirabella. Nella stessa occasione Rosario Lizzio presenterà il sesto Workshop Ciak Sicilia - che si terrà a Giarre e Riposto con inizio il 24 marzo - per il quale sono ancora aperte le iscrizioni e che prevede la realizzazione di un cortometraggio.
PICCOLA OPERA. Il difficile equilibrio tra passioni e potere affidato ai giocolieri
«Maria Stuarda» per i bambini Anche per Piccola Opera è tempo di Maria Stuarda. L’opera di Gaetano Donizetti, da oggi in programmazione al Teatro Massimo Bellini per la Stagione Lirica 2009, sarà proposta anche nella versione per i bambini da domani martedì a venerdi 20 nel Teatro Sangiorgi, nell’ambito della rassegna Piccola Opera. Gli attori e gli animatori del Teatro Zig Zag, che realizzano Piccola Opera in collaborazione con il “Bellini”, proporranno al pubblico di bambini e ragazzi la drammatica vicenda della Regina di Scozia mandata al patibolo dalla rivale Regina d’Inghilterra con gli strumenti propri della comunicazione per i più piccoli: sarà infatti la giocoleria a mostrare ai piccoli spettatorti come l’equilibrio tra passioni umane e dovere di governare sia delicato e difficile da mantenere. Gli elementi comici della vicenda saranno affidati a personaggi che fanno da parodia a ruoli canonici del teatro elisabettiano: le streghe che aprono il Macbeth shakespeariano, un simpatico e ironico giullare, Mister Punch, maschera tipica della scena anglosassone. I piccoli spettatori avranno così la possibilità di lasciarsi affascinare dalla grandiosa musica di Donizetti, proposta nelle arie in video e nell’esecuzione pianistica dal vivo e, nello stesso tempo, di giocare e di divertirsi con le animazioni alle quali, come sempre, saranno chiamati ad intervenire. Maria Stuarda in versione Piccola Opera ha i testi e le scene di Letizia Catarraso e la regia di Filippo Aricò. Sulla scena: Gian Maria Aricò, Amanda Catania, Letizia Catarraso, Luciano Zuccarello. Esecuzioni al pianoforte del maestro Vincenzo Pavone. Coordinatrice tecnica Anna Amoroso. Tecnici dell’ E. A. R. Teatro Massimo Bellini. Le recite, tutte riservate alle scuole, si svolgeranno al “Sangiorgi” tutte le mattine, da domani 17 al 20 marzo, con inizio alle ore 10,30.
ASSOCIAZIONE MUSICALE ETNEA
Compagnia marionettistica Sterlino «U spavintapàssari»: poveri uomini Oggi lunedì, alle 19 e alle 21.15, a Palazzo Biscari, per l’Associazione Musicale Etnea, si terrà lo spettacolo «U spavintapàssari» della Compagnia marionettistica Sterlino, una fiaba in dialetto siciliano i cui protagonisti sono dispettosi e divertenti uccelli che incarnano le debolezze, le paure e le piccole vanità degli uomini. Due le repliche. ’U spavintapàssari è tratto da un racconto del 1997 di Nino De Vita e vive delle musiche di Šostacovic, Bartók, Kabalevskij, Zorzanello, Fauré. Il marsalese Nino De Vita ha vissuto una esistenza appartata, dedicata alla poesia in lingua siciliana, con pubblicazioni in gran parte autoprodotte nonostante il plauso costante della critica specializzata. "Sterlino" è il nome di una marionetta costruita nella seconda metà del XIX secolo dal bisnonno di Alessandro Mazzeo, che aveva tentato la carriera del puparo. Alessandro ha ripreso le passioni del suo antenato realizzando raffinatissimi personaggi attraverso il recupero di carta, plastica, fili di ferro, legno, scampoli di stoffa. È particolarmente affascinato dall’accostamento di materiali poveri ad altri più raffinati come i tessuti damascati. Il lavoro di Alessandro è affiancato da musicisti di ampia esperienza: Alessandra Toscano, pianista, docente, esperta nei settori pedagogici della musica; Stefano Zorzanello, flautista, docente, musicologo e compositore; Giovanni Costantini, violinista e professore d’orchestra al teatro Vincenzo Bellini di Catania. Domani martedì 17, alle 11, la stagione dell’Ame dedicata agli studenti ospita l’incontro/concerto del pianista Roberto Carnevale che eseguirà la Guida al secondo volume del Clavicembalo ben Temperato di Bach.
ALFIO GUZZETTA E GREGORIO LUI ALLA SALA MAGMA CON «LE CORNA DEL DIAVOLO»
Ritorno alle tradizioni siciliane vitali, senza orpelli e cariche di energia Le tradizioni siciliane hanno una loro vitalità che si realizza nella parola immediata: senza la retorica stilistica, senza gli orpelli della teatralità elaborata. Troppo spesso oggi invece si cede agli abbellimenti che fanno dimenticare le origini e fanno passare in secondo ordine anche i contenuti più forti che attraversano i secoli e suggeriscono di fare valere l’ingegno e non essere creduloni, di essere ottimisti anche quando tutto suggerisce il contrario, di trovare lo spazio per cantare e trovare la necessaria ricarica. Alfio Guzzetta come ideatore e narratore (ma anche come interprete allegramente versatile di figure e figu-
rine popolari, partendo da quella proverbiale di Giufà) e Gregorio Lui, cantautore dalla voce pacata secondo la migliore tradizione (e che sa trarre dalla chitarra suoni sicuri e privi degli sfregolii cui anche i maestri più titolati talora cedono) hanno proposto alla Sala Magma uno spettacolo dal titolo "Le corna del diavolo" in cui hanno raccolto situazioni e caratteri della Sicilia senza tempo, ritrovandone la parlata senza pedanterie, proponendone lo stile musicale senza anacronistici filologismi. Canzoni dettate dal primo e musicate dal secondo, ispirate da un composto lirismo e di immediata comprensione così come gli apologhi che conquistano
immediatamente l’attenzione e non hanno bisogno di scenografie pesanti per raggiungere l’ascoltatore: come avveniva un tempo, nelle piazze e nelle aie della Sicilia quando l’elettronica non era arrivata ad espropriarci delle nostre radici. Un bel successo di pubblico con il quale i due interpreti dialogano fuori dal copione proponendo fino ad aprile una serie di creazioni teatrali sulle tematiche attualissime dell’emigrazione per giungere alla satira politica in chiave grottesca che sarà nella commedia «Malanova a la bruttizza», dello stesso Alfio Guzzetta che chiuderà la stagione l’8 maggio.
IL COMICO ROMANO APRE LA RASSEGNA AL «MACHERIONE»
L’uomo raccontato alla maniera di Pippo Franco Raffiche di applausi e fragorose risate, hanno scandito lo spettacolo "L’occasione fa l’uomo ragno", con il quale un vulcanico Pippo Franco ha inaugurato, al Teatro "Macherione" di Fiumefreddo, la rassegna di cabaret "Aperibaret", proposta dall’associazione culturale giarrese "Pi.Da" di Pina D’Amore. Uno show acuto e divertente che prende spunto dall’omonimo libro scritto, a quattro mani, con Antonio Di Stefano. Un singolare "cammino" imperniato sulla genuina ironia del popolo italiano, rigorosamente ispirato al mondo reale, rigoglioso bacino di eventi, equivoci e considerazioni dilettevoli. «In verità - sottolinea Pippo Franco - si tratta di un viaggio alla ricerca di noi stessi. L’obiettivo è cercare di capire il nostro tempo dal momento che quando siamo nati era tutto totalmente diverso. L’uomo coglie le opportunità, le possibilità di scoprire se stesso e di difendersi dalle aggressioni, motivo per cui, inevitabilmente, l’occasione fa l’Uomo Ragno».
Il 2 aprile, nel medesimo teatro, sarà la volta del catanese Marco Cavallaro, autore e interprete, per la regia di Claudio Insegno, della brillante commedia "Pericolo di coppia", arguta analisi di fidanzati trentenni in crisi. Il 15 aprile, direttamente da "Zelig" e "Colorado Cafè", padrone della scena Giovanni Cacioppo, con "Una vita al bar", spaccato esistenziale proposto attraverso gli occhi di un giovane stravagante. Il 24 aprile, sul palco del "Macherione" si esibirà Pippo Pattavina, personaggio principale della fortunata commedia "Metti una sera che…ne parliamo". Infine, il 7 maggio, chiuderà la rassegna Manlio Dovì, vivace imitatore del "Bagaglino", compagnia teatrale fondata da Pier Francesco Pingitore. L’attore palermitano presenterà "Partiti di testa", esilarante sequenza di sketch ambientati in aeroporto. Dovì, in attesa di prendere il volo, si imbatterà in un nugolo di bizzarri personaggi, ognuno dei quali intento a raccontare le proprie balzane vicissitudini. GRAZIA CALANNA
PIPPO FRANCO HA APERTO LA RASSEGNA «APERIBARET»
SERGIO SCIACCA
Ficarra & Picone risate intelligenti
La matassa – di Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino – cast: Ficarra & Picone, Tuccio Musumeci, Pino Caruso, Gino Astorina, Claudio Gioè, Gaetano Pappalardo Picone sta per suicidarsi, ovviamente non lo farà, ma sarà l’ennesima lite fra due cugini che non si parlano da anni a causa di vecchie storie di famiglia e che dovranno sbrogliare la matassa delle liti con conseguenti situazioni esilaranti. Dopo concorsi persi di proposito, culle scambiate e segnali stradali sottratti alla loro legittima funzione, stavolta le liti familiari sono il leit motiv che introdurrà ai matrimoni bianchi, alle sedute psicoanalitiche e alla demistificazione della mafia. Questo terzo lavoro della coppia siciliana, che denota il raggiungimento della maturità artistica, si basa su una solida sceneggiatura (Francesco Bruni è stato, fra l’altro, sceneggiatore di alcuni episodi di Montalbano, oltre a due film di Virzì); la regia è curata nei dettagli e si avvale di un’ottima performance degli attori, sia navigati che esordienti, sui quali i personaggi sembrano “cuciti addosso”. Il ritmo è sempre sostenuto e se per appena qualche minuto, verso metà film, la sceneggiatura appare vacillare, poi si “riprende”. La decontestualizzazione dei luoghi fa sì che situazioni anche tipicamente locali assumano una portata universale, mentre un sapiente uso della macchina da presa (per esempio quando l’inquadratura inizia dal basso, accompagnata dall’ottima musica di Buonvino), crea la giusta tensione in alcune scene. Nel film ci sono suggestioni varie, dal teatro di Angelo Musco alla comicità di Stanlio e Onlio, dallo slapstick alla commedia americana degli anni ’50. Da antologia la scena dei “pizzini”, omaggio al cinema muto. La vis comica sta nella spontaneità con cui vengono fuori le battute; e anche quando, a tratti, la trama sembra cedere al sentimentalismo, subito ritorna all’ironia, e non scivola mai nel buonismo. Insomma, un film che diverte tutti, lasciando soddisfatti anche i palati cinematograficamente più esigenti. MARIELLA PICCIONE