Riassunto Appunti.docx

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BILANCI DELLE SOCIETA’ E DEI GRUPPI Introduzione ai principi contabili internazionali Le finalità del bilancio d’esercizio sono desumibili dal Codice Civile, dai principi contabili nazionali OIC e dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Il bilancio deve dare, per ogni normativa, una rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria al fine di:   

Determinare il risultato d’esercizio dell’attività svolta relativo ad un determinato periodo per poter distribuire gli utili effettivamente conseguiti (Codice Civile); Dare un’informativa fruibile a tutti gli stakeholders (OIC); Determinare la performance dell’azienda e quindi della capacità del management di ottenere risultati;

Principi contabili nazionali Secondo i principi contabili nazionali il bilancio deve essere redatto rispettando: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Il principio di prudenza; Il principio di continuazione dell’attività (going concern); Il principio di iscrizione dei ricavi effettivamente realizzati; Il principio di competenza; Il principio di valutazione separata degli elementi eterogenei compresi nella stessa categoria; Il principio di continuità dei criteri di valutazione; Il principio di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Il bilancio deve fornire informazioni complementari se quelle espressamente richieste non sono sufficienti e il redattore del bilancio è obbligato a derogare le normative se esse non consentono una rappresentazione veritiera e corretta. Principi contabili internazionali: framework e IAS 1 Secondo i principi contabili internazionali i dati presentati devono: 1. 2. 3. 4.

Essere confrontabili; Essere comprensibili per un soggetto con una conoscenza contabile di base; Essere significativi ovvero avere una rilevanza ai fini delle decisioni economiche; Essere attendibili.

Il Conceptual Framework for Financial Reporting è un documento approvato dall’organismo che approva i principi contabili internazionali. Nel 2018 è stato oggetto di aggiornamento al fine di allinearsi ai principi contabili statunitensi. All’interno di tale documento sono specificati i termini essenziali del sistema contabile alla base dei principi contabili internazionali. È strutturato in otto capitoli: I. II. III. IV. V. VI.

Obiettivo del bilancio e utilità dell’informativa finanziaria; Caratteristiche qualitative del bilancio; Documenti del bilancio; Elementi del bilancio; Iscrizione e cancellazione degli elementi; Aspetti della misurazione e criteri di misurazione;

VII. VIII.

Presentazione del bilancio; Il concetto di capitale e il mantenimento dello stesso.

Il primo capitolo, obiettivo di bilancio e utilità dell’informativa finanziaria delinea la finalità generale del bilancio ovvero fornire informazioni sulla reporting entity (la società che redige il bilancio) agli investitori attuali e potenziali e ai soggetti prestatori di denaro per assumere decisioni relative alla messa a disposizione delle risorse. Deve, dunque, essere utile ai soggetti per decidere se investire (o continuare ad investire) oppure non investire (oppure smettere di investire) nell’entità. Secondariamente, definisce il reddito di base per la dichiarazione dei redditi e consente una rendicontazione sulla gestione del management. Le informazioni rilevanti per gli utilizzatori sono in pimis:   

La definizione delle risorse economiche; I diritti dei soggetti terzi che gravano su tali risorse; Le variazioni intercorse nelle risorse o nei diritti.

In secondo luogo, è utile conoscere come il management sta generando le risorse. Il bilancio non è tenuto ad esprimere il valore dell’impresa ma deve essere utile agli investitori al fine di valutarla. Se il bilancio fornisse il valore stesso dell’azienda vi sarebbe iscritto l’avviamento generato internamente. Il sistema contabile adottato dai principi contabili internazionali è il sistema patrimoniale il quale definisce il reddito come una variazione tra le attività nette di inizio periodo e quelle di fine periodo. La priorità è determinare il patrimonio di un’impresa e per farlo è necessario conoscere le risorse e i diritti che gravano su di esse. [ in Italia si usa il sistema reddituale] Il secondo capitolo definisce 2 caratteristiche fondamentali e 4 con funzione migliorativa delle prime. Le caratteristiche fondamentali sono la rilevanza e la rappresentazione del fenomeno sottostante. Rilevanza Un dato è rilevante se è in grado di influenzare le decisioni degli investitori. Deve, dunque, consentire di fare previsioni su andamenti futuri -deve avere valore predittivo- e di confrontare le previsioni con i dati effettivi -valore confirmatorio. Il dato può soddisfare entrambe le caratteristiche oppure solo una delle due. Rappresentazione fedele del fenomeno sottostante alla sostanza dell’operazione Tale fondamento si ricollega al principio di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Il fenomeno sottostante è descritto in numeri e parole. La rappresentazione è fedele quando è completa, se include tutte le info per prendere decisioni, neutrale, se non manipola la rappresentazione per distorcere le decisioni dell’utilizzatore, e priva di errore, se il processo per la definizione di stime e congetture non presenta errori. Tuttavia, la prudenza non deve influenzare eccessivamente la rappresentazione: il reddito non deve essere sopravvalutato e i costi non devono essere sottovalutati. Le caratteristiche migliorative sono: 

La comparabilità: consente di confrontare informazioni della stessa impresa ma di periodi diversi oppure di imprese diverse operanti nel medesimo settore;

  

La verificabilità: la definizione di parametri per le stime e congetture assicurano che la rappresentazione sia fedele al fenomeno sottostante; La tempestività: l’informazione è utile solo se tempestiva; La comprensibilità: consiste nel classificare, caratterizzare e presentare informazioni chiare ai soggetti che hanno ragionevole conoscenza delle modalità di redazione del bilancio.

Inoltre, bisogna tener conto del vincolo di costo per produrre le informazioni: i costi di produzione delle informative devono essere inferiori ai benefici. Il terzo capitolo si occupa dei documenti del bilancio ed in particolare della definizione di bilancio e entità che lo redige. Il bilancio deve fornire informazioni inerenti alle attività, alle passività, al patrimonio netto e ai proventi e oneri della reporting entity. Devono essere, inoltre, presentate altre informazioni sui rischi di passività non iscritte in bilancio, dei flussi di cassa, dei contributi o distribuzioni ai soci, dei criteri di redazione del bilancio e sui dipendenti dell’azienda. È necessario inserire informazioni comparative di almeno un esercizio precedente. Alla base ti tale bilancio vi è il going concern: i criteri e le informazioni sopracitate non si riferiscono ai bilanci delle imprese in stato di liquidazione. Il soggetto che presenta il bilancio è l’entità obbligata alla redazione. Può essere un’impresa singola, una parte di entità o più entità. Nel terzo caso non è detto che le differenti entità siano legate fra loro legalmente. Ciò comporta serie difficoltà nella determinazione dei confini di redazione. Nel bilancio consolidato l’entità redattrice del bilancio è l’entità composta dalla parent entity e dalla\dalle subsidiaries entity. [in Italia dal punto di vista legale il soggetto passivo rilevante legalmente è unicamente la controllante] Gli elementi fondamentali del bilancio secondo i principi contabili internazionali sono:   

Le attività; Le passività; Le variazioni delle due.

Le definizioni di ricavi e costi sono marginali alle definizioni di attività e passività. Attività Sono risorse economiche detenute dall’entità e controllate da essa come risultato di eventi passati. Il controllo è indipendente dalla forma giuridica che lega l’entità alla risorsa. In sostanza è un diritto che potenzialmente può generare benefici economici futuri in termini di maggiori entrate oppure di minori uscite. In funzione della definizione di attività si delimitano i confini del bilancio in termini di reporting entity. Diritti che gravano sulle attività In essi rientrano le passività e, in via residuale, il patrimonio netto. Le passività sono obbligazioni in essere a consegnare risorse economiche come risultato di eventi passati. Ciò che rimane dedotte le passività è definito patrimonio netto.

Variazioni delle attività e dei diritti su esse I proventi sono definiti come incrementi di attività o decrementi di passività che comportano aumenti del patrimonio differenti dall’apporto dei soci. I costi sono definiti come decrementi di attività o incrementi di passività che comportano una diminuzione del patrimonio diversa dalla distribuzione ai soci. Vi sono, tuttavia, delle variazioni di attività e passività che per principio sono imputati a patrimonio netto anche se dovrebbero essere iscritti a CE. Per tale motivo è stato introdotto il prospetto di conto economico complessivo. I criteri di misurazione Il criterio di misurazione delle poste è un criterio misto in cui si associa il criterio a valori correnti con il metodo del costo. Il criterio fondamentale è a valori d’entrata (metodo del costo) integrato con il metodo a valori d’uscita. La metodologia fondamentale non può essere a valori correnti in quanto avrebbe come diretta conseguenza l’iscrizione in bilancio dell’avviamento prodotto internamente. Tuttavia, ed eccezionalmente, per alcune tipologie di elementi, è necessario utilizzare il suddetto metodo. Alla base della determinazione dei valori di costo vi è la transazione originaria che ha generato l’iscrizione dell’attività o passività; non riflette le variazioni del valore. Il valore d’uscita può essere espresso con riferimento al: 

 

Fair value (IFRS 13): è il prezzo che potrebbe essere ricevuto per vendere un’attività (singola o come gruppo) o che dovrebbe essere corrisposto per estinguere una passività (singola o come gruppo) in una normale operazione tra partecipanti al mercato alla data in cui è effettuata la valutazione. È definito dal prezzo per i beni oggetti di valutazione dal mercato (se bene quotato), dal prezzo desunto per beni simili (il bene non è quotato ma beni simili si) oppure mediante modelli di valutazioni basati sul reddito (Income approach), sul costo di produzione (cost approach) o su parametri di mercato (mark approach). Valore d’uso e valore di estinzione: è il valore dei flussi di cassa che l’azienda si aspetta di ottenere o dei flussi di cassa che si aspetta di dover pagare. Costo corrente: consiste nel definire quanto costerebbe alla data della valutazione riprodurre l’attività con le medesime caratteristiche. Codice Civile art. 2423 e successivi

Principi contabili internazionali IAS 1

SP (voci in ordine di liquidità e esigibilità crescente) CE (classificazione per natura) NI Rendiconto finanziario Relazione sulla gestione Bilancio abbreviato e bilancio per le micro imprese.

Prospetto di situazione patrimoniale e finanziaria Prospetto di conto economico e conto economico complessivo (può essere un unico prospetto oppure due prospetti separati, CE per natura o per destinazione) Rendiconto finanziario (presentazione solo in forma delle variazioni delle disponibilità iniziali e finali – Cash and cash equivalents – è preferito il metodo diretto). Prospetto delle variazioni di patrimonio netto Principi contabili e note al bilancio Prospetto della situazione patrimoniale finanziaria del primo esercizio comparativo Relazione sulla gestione non obbligatoria ma consigliata

Ulteriori differenze generali tra i principi contabili nazionali e quelli internazionali si riscontrano:   

Nella relazione degli amministratori che non è obbligatoria e non prevede una struttura obbligatoria per i principi IAS\IFRS. Gli IAS si applicano a tutte le imprese mentre in Italia vi è una legislazione specifica per i bilanci delle istituzioni finanziarie e assicurazioni Nei gruppi di imprese è obbligatorio il bilancio consolidato e non il bilancio della capogruppo

Differenze specifiche per voci I. II.

III.

Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti: negli IAS sono iscritti a diminuzione del capitale sociale; Attività immateriali diverse dall’avviamento: nello IAS 38 sono considerate attività sotto il controllo dell’impresa da cui si avrà la possibilità di ottenere benefici economici futuri. Devono essere identificabili, non monetarie e prive di consistenza fisica. Si distinguono le attività con vita utile definita che sono soggette ad ammortamento + eventuale impairment test, e attività con vita utile indefinita che NON sono soggette ad ammortamento ma alle quali deve essere svolto annualmente l’impairment test. Avviamento: per IFRS 3 rappresenta i futuri benefici economici risultanti da altre attività acquisite in una aggregazione aziendale non individuate singolarmente e rilevate separatamente. Non è soggetto ad ammortamento ma solo ad impairment test. CORRISPETTIVO PAGATO + PARTECIPAZIONI VALUTATE AL FULL GOODWILL O PARTIAL GOODWILL + FV ALLA DATA DI ACQUISTO DELLE INTERESSENZE NELL’ACQUISITA PRECEDENTEMENTE DETENUTE - FV DELLE ATTIVITA’ E PASSIVITA’ IDENTIFICABILI = VALORE ISCRIZIONE AVVIAMENTO

IV.

V.

VI. VII. VIII.

Attività materiali e leasing: requisito per l’iscrizione per i principi contabili internazionali è la possibilità di ottenere benefici economici futuri (non il solo passaggio di proprietà). Valore di iscrizione è il costo o il FV. Ammortizzati in base alla residua possibilità di utilizzazione con il component approach e soggetti ad impairment test (se rivalutazione iscritta a OCI, se svalutazione iscritta a CE). Strumenti finanziari (valutazione uguale): Attività\passività finanziaria

Valutazione

Imputazione componenti reddituali

FV through profit and loss

FV

Utili e perdite da FV a CE

Held to maturity

Costo amm.

Componenti reddituali a CE

Loans & receivables

Costo amm.

Componenti reddituali a CE

Available for sales

FV

Utili e perdite da FV a CE complessivo

Rimanenze e lavori in corso su ordinazione: non ammesso il metodo LIFO per la valutazione dei beni fungibili. I ricavi e costi dei lavori in corso sono rilevati in relazione allo stato di avanzamento. Azioni proprie (uguale): a diminuzione del capitale, utili o perdite iscritte a patrimonio netto. Fondi rischi e oneri: nello IAS 37 sono definite passività di cui sono incerti la scadenza e l’ammontare e che sono contabilizzate nel momento in cui l’entità ha un’obbligazione attuale risultante da eventi passati che probabilmente genererà in futuro un impiego di risorse economiche stimabili. NON iscritte le passività potenziali. Possono essere attualizzati

IX.

X.

TFR: Non disciplinato dai principi contabili internazionali. Rientra tra i benefici successivi al rapporto di lavoro con distinzione tra piani a contribuzione definita (debiti verso fondo pensione) e piani a benefici definiti (tfr trattenuto in azienda). Operazioni in valuta: Contabilizzazione in base al cambio a pronti del giorno in cui è effettuata l’operazione. Alla chiusura dell’esercizio si ridetermina il valore in base al tasso di cambio alla data di chiusura. Utili e perditi a CE (PC internazionali non prevedono accantonamento a riserva non distribuibile).

Conviene esercitare l’opzione per la redazione del bilancio secondo i principi contabili internazionali perché:           

Consente di avere un linguaggio coerente con il mondo finanziario; Migliora l’immagine aziendale perché è più trasparente; Migliora i rapporti con le banche perché la trasparenza consente l’assegnazione di rating bancari; Si ha maggior opportunità per una futura quotazione o vendita; Si ha più chiarezza nei rapporti clienti e fornitori; Si può confrontare il bilancio con competitor settoriali; Nei gruppi con società estere c’è maggiore omogeneità contabile; Si conosce il reale debito verso i dipendenti; Si ha migliore conoscenza della situazione finanziaria; Si anticipano i problemi derivanti da perdite di valore; Non si effettua ammortamento dell’avviamento o di beni con vita indefinita.

IAS 17 – Il leasing Il leasing è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al locatario il diritto all’utilizzo di un bene per un dato periodo in cambio di un pagamento o di una serie di pagamenti. Il leasing si suddivide in:  

Finanziario: trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà del bene. La proprietà può essere traferita o meno al termine del contratto. Operativo: è un contratto di locazione senza vincoli di durata e senza opzione di riscatto. I rischi connessi all’obsolescenza sono a carico del cedente. Nel principio contabile ha definizione residuale.

I locatari devono rilevare le operazioni di leasing finanziario ponendo attenzione alla prevalenza della sostanza economica (possesso di un bene pluriennale) rispetto alla forma giuridica (canone di locazione). Il valore iniziale dell’attività e della passività connessa è dato dal fair value del bene o, se inferiore, dal valore attuale dei pagamenti minimi dovuti utilizzando un tasso di attualizzazione implicito del leasing o un tasso di finanziamento marginale del locatario. 𝑛

𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 = ∑ 𝑡=1

𝐶𝑡 𝑅𝑖𝑠𝑐𝑎𝑡𝑡𝑜 + 𝑡 (1 + 𝑖) (1 + 𝑖)𝑛

Ogni canone leasing deve essere ripartito tra quota capitale, che va in diminuzione della passività (debiti v/so società di leasing), e quota interessi, iscritta a CE. Alla fine di ogni esercizio è necessario rilevare l’ammortamento del bene in leasing coerentemente con i piani di ammortamento dei beni di proprietà della società.

Metodi di contabilizzazione Metodo finanziario – IAS 17 Immobilizzazioni D Debiti v\so società di leasing A Debiti v\so società di leasing D Oneri finanziari D Debiti v\so fornitori A

Alla stipula

Ad ogni fattura

Amm.to bene in leasing D Fondo amm.to A

Al 31.12

Debiti v\so società di leasing D Oneri finanziari D Debiti v\so fornitori (prezzo riscatto) A

Al riscatto

Metodo operativo – Principi contabili italiani Beni in leasing (c. d’ordine) D Società in leasing (c. d’ordine) A Canoni di leasing D Debiti v\so fornitori A

Risconto attivo (per maxi canone) D Canoni leasing A Immobilizzazione D Debiti v\so fornitore A

Vedere esercizio svolto sulle slides Operazioni di vendita e retrolocazione – sale and lease-back È un’operazione che comporta la vendita di un bene e la retrolocazione dello stesso. Leasing operativo Prezzo vendita = FV > valore contabile

Utile subito

Prezzo vendita > FV > valore contabile

Utile subito + differito

Prezzo vendita < FV > valore contabile

Utile subito

Leasing finanziario

In teoria utile per tutta la durata del contratto in pratica non si realizza alcuna vendita quindi non si rilevano perdite o utili.

LEASING OPERATIVO Prezzo vendita = FV > valore contabile Vendita Credito D Immobile A Plusvalenza (prezzo di vendita – residuo contabile) A Canoni periodici Canoni leasing D Debito A Prezzo vendita > FV > valore contabile Utile operazione = FV – Valore contabile Utile differito per tutta la durata del contratto = prezzo di vendita – FV  risconto passivo ad ogni es.

Vendita Credito D Immobile A Plusvalenza (utile operazione + utile differito di comp. anno) A Risconto passivo (risconto) A Canoni periodici Canoni leasing D Debito A Prezzo vendita < FV > valore contabile Utile = prezzo vendita – valore contabile Vendita Credito D Immobile A Plusvalenza (prezzo di vendita – residuo contabile) A Canoni periodici Canoni leasing D Debito A LEASING FINANZIARIO Prezzo vendita = FV > valore contabile Nella sostanza dell’operazione la vendita non è mai realizzata  no iscrizione plusvalenza e amm.to sul valore contabile Vendita Credito (prezzo di vendita) D Debiti per leasing A Canoni periodici Debiti per leasing (quota capitale) D Oneri finanziari (int) D  suddivisione con piano ammortamento Debito A Ammortamento Amm.to (valore contabile \ vita utile) D Fondo amm.to A IAS 8 – Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili e errori Cambiamenti di principi contabili Il cambiamento è consentito se è richiesto da IAS\IFRS o SIC\IFRIC oppure qualora consenta di fornire un’informativa migliore. Non rappresentano cambiamenti di principi contabili l’applicazione di un principio per operazioni che differiscono sostanzialmente da quelle verificatesi precedentemente oppure se il nuovo

principio contabile serva a rappresentare fatti o circostanze mai verificate prima (o che prima erano irrilevanti). L’applicazione di un nuovo principio contabile è retroattiva; l’impresa, quindi, deve rettificare il saldo di apertura delle componenti di PN interessata per il primo esercizio presentato e gli altri importi comparativi indicati per ciascun esercizio precedente come se il nuovo principio fosse sempre stato applicato. Unica eccezione riguarda l’ipotesi in cui sia impraticabile determinare l’effetto cumulativo pregresso per tutti gli esercizi. In tal caso, si rettifica il saldo delle voci di PN all’inizio dell’esercizio più remoto per il quale l’applicazione retroattiva sia possibile. Cambiamento di stime contabili I cambiamenti nelle stime contabili derivano da nuove informazioni acquisite e, di conseguenza, non sono considerate correzioni di errori. Consistono in una rettifica del valore contabile di un’attività o passività oppure in una quantificazione della sistematica svalutazione (deprezzamento) di un’attività risultante dalla valutazione della sua attuale condizione e dei benefici futuri attesi e obbligazioni associate. Il cambiamento deve essere rilevato prospetticamente includendolo nel risultato economico dell’esercizio in cui è avvenuto il cambiamento (es. perdita su crediti) e degli esercizi futuri qualora il cambiamento influisca su più esercizi (es. svalutazione immobilizzazione). Errori Gli errori sono omissioni o errate misurazioni nelle voci di bilancio per uno o più esercizi che derivano dal non utilizzo o scorretto utilizzo di informazioni attendibili e disponibili alla data di redazione del bilancio. Sono costituiti da errori aritmetici, errori nell’applicazione dei principi contabili, sviste o interpretazioni distorte di fatti o frode, errori nella rilevazione, valutazione e presentazione del bilancio. Il bilancio non è conforme qualora contenga errori rilevanti oppure errori irrilevanti ma intenzionali. Gli errori di esercizi precedenti devono essere corretti retroattivamente rideterminando gli importi corretti. Tuttavia, la correzione di un errore di un esercizio precedente non incide sul risultato economico dell’esercizio in cui è scoperto. IFRS 3 – Aggregazioni aziendali (business combination) L’aggregazione aziendale è un’operazione o un altro evento in cui un acquirente acquisisce il controllo di una o più attività aziendali. Se le attività acquisite non sono un’attività aziendale devono essere registrate come acquisizione di attività. Un acquirente può ottenere il controllo mediante:  Trasferimento di disponibilità liquide, mezzi equivalenti o altre attività;  Assumendo passività;  Emettendo interessenze;  Fornendo più tipi di corrispettivi;  Senza trasferimento di corrispettivi, inclusa l’acquisizione unicamente per contratto. Un’attività aziendale (business combination) è un insieme integrato di attività e beni che può essere condotto e gestito allo scopo di assicurare un rendimento sotto forma di dividendi, minori costi o altri benefici economici direttamente agli investitori, soci, membri o partecipanti. I tre elementi di un’attività aziendale sono:  I fattori di produzione: risorse economiche che creano o sono in grado di creare produzione quando applicati ad uno o più processi;



Processo: sistema, standard, protocollo, convenzione, regola che applicata i fattori produttivi crei produzione;  Produzione: risultato di fattori di produzione e processi applicati ad essi che forniscano un profitto sotto forma di dividendo, minor costi o altri benefici economici ad investitori, soci, membri o partecipanti. La disciplina della business combination è applicata sia per le operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti d’azienda) sia per i legami partecipativi dai quali scaturisce il controllo di una partecipata. Nel primo caso l’IFRS 3 è applicato al bilancio d’esercizio dell’acquirente; nel secondo caso è applicato al bilancio consolidato redatto dalla controllante. Purchase method – metodo dell’acquisizione L’aggregazione aziendale deve essere contabilizzata applicando il metodo dell’acquisizione che richiede: 1. Identificazione dell’acquirente - l’acquirente è colui che acquisisce il controllo (vedi IFRS 10); 2. Determinazione della data di acquisizione – data in cui si ottiene effettivamente il controllo dell’acquisita. A decorrere di tale data l’acquirente deve contabilizzare l’operazione. La data di acquisizione può non coincidere con il passaggio della proprietà (data di scambio). Se l’acquisizione avviene con più operazioni di scambio la data di scambio coincide con quella di ciascuna operazione mentre la data di acquisizione è quella in cui l’acquirente ottiene il controllo; 3. Rilevazione e valutazione delle attività e passività identificabili acquisite e assunte e qualsiasi partecipazione di minoranza – le attività e le passività devono soddisfare i requisiti del framework (costi futuri non rilevati come passività), devono essere parte dello scambio e non il risultato di operazioni distinte (operazione che remunera dipendenti) e devono essere rilevate anche quelle non precedentemente iscritte nel bilancio dell’acquisita (marchi, brevetti). Si rileva un’attività immateriale (no avviamento) se rispetta la definizione di attività immateriale e se il FV può essere determinato attendibilmente. Il FV è definito dal prezzo di mercato se esiste un mercato attivo o dall’ammontare ottenibile in una transazione tra parti indipendenti, consapevoli e disponibili (metodo delle transazioni comparabili o altri) se non esiste un mercato attivo. L’acquirente deve valutare le attività e le passività ai rispettivi FV alla data di acquisizione. Inoltre, devono essere valutate le partecipazioni di minoranza che rappresentano le interessenze partecipative e conferiscono ai possessori il diritto ad una quota proporzionale delle attività nette in caso di liquidazione ad un valore pari al FV oppure alla quota proporzionale egli importi rilevati nelle attività nette. (esercizio slides) Elemento Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Att. Immateriali Strumenti fin. In mercato attivo Strumenti fin. senza mercato attivo Crediti Attività e passività fiscali Attività e passività per dipendenti Debiti a breve e lungo termine Contratti onerosi Passività potenziali all’acquisto

Valutazione Valore di mercato Valore di mercato\costo di sostituzione FV Valore di mercato Valore stimato Valore attuale atteso Beneficio fiscale da perdite o imposte Valore attuale atteso Valore attuale atteso per estinguerle Valore attuale atteso per estinguerle Importo che un terzo pagherebbe per assumerle

4. Rilevazione e valutazione dell’avviamento o di un utile – l’avviamento è dato da Corrispettivo + ammontare interessenze di minoranza + fair value investimento già detenuto (es. si acquisisce prima il 15% poi il 60%)1 - patrimonio netto a valori correnti dell’acquisita Alla data di acquisizione si rileva l’avviamento e successivamente deve verificare annualmente se ha subito riduzioni di valore. Nel caso di avviamento negativo l’acquirente deve rivedere la misurazione delle attività\passività e rilevare immediatamente a CE l’eventuale eccedenza dopo la nuova misurazione. Corrispettivi trasferiti e potenziali Il corrispettivo trasferito deve essere valutato al FV come somma dei FV alla data di acquisizione delle attività trasferite ai precedenti soci dell’acquisita, delle passività sostenute dall’acquirente per tali soggetti e delle interessenze emesse dall’acquirente. Il corrispettivo potenziale rappresenta obbligazioni per l’acquirente di trasferire attività aggiuntive ai precedenti soci di un’acquisita qualora si verifichino determinati eventi futuri o vengano soddisfatte condizioni contrattuali (es. corrispettivi subordinati al realizzo di un certo ebit target). I costi connessi all’acquisizione (es. consulenze legali e perizie) sono contabilizzati come spese nei periodi in cui tali costi sono sostenuti salvo che siano relativi all’emissione di titoli di debito o titoli azionari che seguono gli IAS 32 e 39. Opzione per il full goodwill L’avviamento può essere calcolato valutando le interessenze delle minoranze al fair value (full goodwill) oppure proporzionalmente al valore delle attività nette acquisite (partial goodwill). (esercizio slides) 1

Aggregazione realizzata in più fasi – step acquisition

I singoli investimenti devono essere contabilizzati in conformità dello IAS 28 per partecipazioni in società collegate, IFRS 11 per Joint Venture e dello IAS 39 per gli altri strumenti finanziari. Nel momento in cui si ottiene il controllo bisogna ricalcolare la partecipazione detenuta in precedenza al rispettivo FV e rilevare a CE l’eventuale utile o perdita da rideterminazione del valore. Se negli esercizi precedenti le variazioni del FV sono state iscritte a CE complessivo al momento dell’acquisizione del controllo devono essere imputate a CE. (esercizio slides) Le immobilizzazioni immateriali Un’attività intangibile è:    

un’attività; identificabile; non monetaria; priva di sostanza fisica.

Attività È una risorsa controllata dall’impresa come risultato di eventi passati dalla quale sono attesi in futuro flussi di benefici economici. L’entità ha il controllo su un’attività quando ha il potere di usufruire dei futuri

benefici attesi e ha il potere di renderli esclusivi. I benefici economici possono essere ricavi derivanti dalla vendita di prodotti, minor costi o altri benefici economici. Identificabilità Per definire l’identificabilità di un’attività si utilizzano:  il criterio della separabilità: se l’attività e le passività collegate possono essere separate e divise dall’azienda;  il criterio contrattuale-legale: se l’attività deriva da diritti legalmente attribuiti sulla base di contratti o dell’ordinamento giuridico. Non monetaria Non è denaro o altra attività che deve essere estinta in ammontare di denaro prefissato o determinabile. Criteri per l’iscrizione dell’attività immateriale in bilancio I criteri per l’iscrizione sono il criterio della probabilità di ottenimento dei benefici economici e il criterio della misurazione attendibile. Se tali criteri sono soddisfatti contemporaneamente ai criteri definitori l’attività è iscrivibile a bilancio. Misurazione attendibile – Immateriali acquisiti in una business combination In tale categoria rientrano i beni immateriali autonomamente identificabili (intangibili specifici) e l’avviamento. L’avviamento è: 1. la differenza positiva tra FV delle attività nette acquisite e il loro valore contabile; 2. i FV assest non rilevati in bilancio dell’azienda acquisita (intangibles); 3. FV del going concern element; 4. FV delle sinergie attese; 5. Sopravvalutazione del corrispettivo pagato; 6. Sopravvalutazione dovuta alla fase di contrattazione. Il goodwill è un’attività aziendale che rappresenta il pagamento effettuato in anticipazione di futuri benefici economici ottenibili da assets non individualmente valutabili. È quantificabile come differenza tra il costo dell’azienda acquisita e il FV delle attività nette acquisite. Non è un’attività generica ma deve essere attribuito alle parti ove si otterranno futuri benefici economici. L’intangibile specifico è indipendente dall’iscrizione nel bilancio dell’acquisita. Deve essere riconosciuto separatamente dal goodwill come bene immateriale se rispetta la definizione di asset individuabile ed è riconoscibile. L’intangibile specifico acquisito in una business combination è per presunzione normalmente sempre misurabile in modo attendibile. Il valore di iscrizione è il FV misurato facendo riferimento al mercato attivo del bene se esiste oppure stimandolo. Misurazione attendibile – Immateriali acquisiti individualmente In tal caso il goodwill è sempre identificabile in modo autonomo e deve rispettare il criterio della probabilità e della misurabilità per essere iscritto. Il costo comprende il prezzo di acquisizione e altri costi direttamente imputabili alla transazione (es costo per consulenza professionale). Misurazione attendibile – Immateriali generati internamente Il goodwill generato internamente non è mai iscrivibile in bilancio in quanto non rispetta i criteri dell’identificabilità e della misurabilità attendibile. Tra le attività immateriali generate internamente vi sono

i progetti di Ricerca e Sviluppo. La ricerca concerne le attività rivolte allo sviluppo di una nuova conoscenza e i relativi costi sono iscritti a CE (es. ricerche di alternative per materiali, progetti, processi). Lo sviluppo, invece, riguarda le attività di applicazione della conoscenza precedentemente all’avvio della produzione, commercializzazione o utilizzazione e i relativi costi possono essere capitalizzati. Se non si possono suddividere sono totalmente iscritti a CE. Un intangibile specifico derivante da un progetto di sviluppo può essere riconosciuta come attività se:      

Vi è la possibilità tecnica di completamento e utilizzazione; Vi è intenzione di completamento e utilizzazione; Vi è capacità di utilizzazione o vendita; Sono dimostrabili i futuri benefici economici; Vi è disponibilità delle risorse tecniche ed economiche necessarie al completamento o utilizzazione; I costi specifici attribuibili sono misurabili.

Sono sempre esclusi dall’iscrizione se generati internamente:        

I marchi; Le testate giornalistiche; I diritti editoriali; Anagrafiche clienti etc.. perché è impossibile distinguerli dall’avviamento generato internamente Avviamento di un’attività; Spese per formazione personale; Spese pubblicitarie; Spese di riorganizzazione dell’impresa perché devono essere contabilizzate in CE.

Il costo di iscrizione degli assets generati internamente corrisponde al totale dei costi sostenuti a partire dalla data in cui l’asset ha rispettato i criteri di iscrivibilità (es. materiali, personale, servizi). I costi sostenuti dopo il completamento non sono capitalizzabili a meno che possano probabilmente aumentare i futuri benefici economici attesi dall’attività e possano essere misurati e attribuiti in modo attendibile. Contabilizzazione successiva delle attività immateriali La valutazione dei beni immateriali può avvenire mediante due modelli:  Del costo;  Della rivautazione (FV) applicato solo se esiste un mercato attivo dell’intangibile (per licenze taxi, pesca). Le attività immateriali si suddividono in attività con vita economica finita e indefinita (NON INFINITA). Per definire l’appartenenza ad una o l’altra categoria si considera l’obsolescenza, la stabilità del settore, le azioni della concorrenza e altri parametri. I beni con vita economica finita sono ammortizzati periodicamente non necessariamente in quote costanti ma in modo da riflettere gli effetti economici dell’utilizzo. Il periodo di vita di assets che derivano da diritti contrattuali o giuridici non può superare il suddetto periodo ma può comunque includere l’eventuale periodo di rinnovo. I beni immateriale a vita utile indefinita sono sottoposti almeno annualmente all’impairment test ovvero alla verifica del valore. Ad ogni data di chiusura del bilancio bisogna valutare se esiste qualche indicazione sulla perdita durevole di valore (diminuzione del valore di mercato di un’attività, variazioni nell’ambiente tecnologico, incremento tax interesse, obsolescenza, cambiamenti nell’utilizzo). Se esiste tale indicazione si

effettua una stiva formale del valore recuperabile che è il maggior valore tra il valore d’uso e il valore nello scambio. Per i beni immateriali con vita utile indefinita e per l’avviamento il valore di realizzo deve essere stimato con cadenza almeno annuale. L’impairment test può essere svolto in qualsiasi momento dell’anno (anche in momenti diversi per beni diversi) ma alla stessa data ogni anno. Beni immateriali con vita utile indefinita Impairment test almeno annualmente o non ancora disponibili per l’uso Avviamento acquisito Altre attività Impairment test solo se vi sono indicazioni Determinazione del valore recuperabile È il maggior tra il FV (ricavo di vendita) al netto dei costi per vendere e il valore d’uso. Il valore d’uso è la stima dei flussi di cassa che deriveranno dall’uso permanente dell’attività e della sua dismissione finale applicando il tasso di attualizzazione più appropriato. IAS 36 – Riduzione di valore delle attività (impairment test) Il principio cardine è che le attività devono essere iscritte ad un valore non superiore a quello recuperabile. Tale principio si applica alle immobilizzazioni materiali, alle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture, alle attività immateriali e all’avviamento e ad altre attività se previsto da altri principi. Si applica sia ai beni che alle CGU. Cash generating unit: più piccolo gruppo di attività che comprende l’attività e che genera flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo e ampiamente indipendente dai flussi finanziari in entrata derivanti dalle altre attività o gruppi di attività. Il valore recuperabile è il maggiore tra il FV al netto dei costi di vendita e il valore d’uso. Se non vi è un mercato attivo il valore recuperabile è il valore d’uso. L’impairment test si applica ad una singola attività se l’attività è in grado di generare flussi di cassa in entrata largamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività. Eccezione a tale regola si ha per le attività che non generano flussi di cassa largamente indipendenti se l’impresa è in grado di stimare il FV netto e questo è maggiore al valore contabile o se si può assumere che il valore d’uso sia prossimo al FV netto. La situazione si verifica quando i flussi di cassa derivano prevalentemente dalla vendita dell’attività. Nella normalità dei casi il test si esegue per le immobilizzazioni materiali e immateriali con riferimento a complessi di beni o a business unit mentre per le immobilizzazioni finanziarie può essere eseguito anche a livello di singole partecipazioni, titoli e crediti. Qualora l’impairment test non è applicabile alle singole attività bisogna individuare la CGU. L’identificazione della stessa implica un giudizio soggettivo da parte degli amministratori i quali devono considerare le modalità con le quali viene operato il controllo sulla gestione dell’entità. Se il controllo di gestione è articolato per linee di prodotto le CGU sono le linee mentre se articolato in aree le CGU coincidono con le aree monitorate. Il valore contabile di una CGU è comprensivo del valore delle sole attività che possono essere ad essa attribuite. Deve esservi coerenza tra le attività che rientrano nel conteggio del valore contabile e i flussi di cassa utilizzati per la determinazione del valore d’uso. Si precisa nello IAS 36 che se il valore recuperabile tiene conto anche di attività che non fanno parte della CGU allora anche il valore contabile ne deve tener conto.

Casi particolari: corporate asset (attività ausiliarie o comuni) Sono attività che non generano flussi finanziari in entrata indipendenti dalle altre attività o gruppi di attività e i loro valori contabili non possono essere totalmente imputati alla CGU. Se un’attività ausiliaria può aver subito una riduzione di valore si deve determinare il valore recuperabile della CGU a cui l’attività appartiene ed esso è confrontato con il valore contabile. Se parte del valore contabile di un’attività comune può essere allocata in modo ragionevole ad una CGU allora si procede con il confronto dei valori della CGU. Qualora non sia possibile si confronta il valore contabile e recuperabile della CGU senza attività comuni, si identifica il più piccolo gruppo di CGU a cui una parte del valore contabile delle attività comuni può essere allocato e si confronta il valore contabile con quello recuperabile dello stesso. Fair value Il FV è il prezzo di offerta vincolante netto o il prezzo sul mercato attivo netto o il valore basato sulle migliori informazioni disponibili. Il valore d’uso Per determinare il valore d’uso di deve considerare la stima dei flussi di cassa futuri, le aspettative in merito alla variazione dei flussi, il valore temporale del denaro, il tasso di mercato al lordo delle imposte (free risk e tasso di rischio specifico). Perdita di valore La perdita durevole di valore si rileva quando il valore contabile è maggiore del valore di recupero ed è pari alla differenza tra i due valori. È iscritta a CE per attività valutate con il modello del costo, per le attività valutate con il modello della rideterminazione per la parte eccedente la riserva di PN e se la perdita è superiore al valore contabile mentre si utilizza una riserva per le attività valutate con il modello della rideterminazione per la parte non eccedente la riserva di PN. Deve essere effettuato il ricalcolo dell’ammortamento. (esercizi slides) La perdita di valore di una CGU deve essere imputata all’avviamento, fino a concorrenza dello stesso, e successivamente in proporzione al valore contabile di ciascuna attività. La riduzione delle singole attività, tuttavia, non può portare le stesse al di sotto del loro FV netto e del loro valore d’uso se determinabili o annullare l’importo. (esercizi slides) Ripristino del valore Se il valore contabile è minore del valore di recupero l’attività è incrementata sino al ripristiono del valore contabile precedente alla svalutazione. È iscritta in CE per attività valutate al costo, per attività valutate con il modello della rideterminazione per la parte di svalutazione precedentemente imputata a CE e per la parte di svalutazione precedentemente iscritta a CE nel caso di perdita superiore al valore contabile. È iscritta a incremento della riserva di PN per attività valutate con il modello della rideterminazione per la parte di svalutazione precedentemente portata a diminuzione della riserva. (esercizi slides) Impairment test in altri principi contabili internazionali IAS 36 – impairment test applicato alle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture. Nel caso di partecipazioni in imprese collegate valutate al patrimonio netto il valore recuperabile è calcolato attualizzando i dividendi attesi e il valore di dismissione. IAS 39 – impairment test a partecipazioni di minoranza, titoli a reddito fisso e crediti finanziari. Le perdite di valore delle attività finanziarie devono essere calcolate se vi è obiettiva evidenza della riduzione causata da uno o più eventi che impattano sui futuri flussi dell’attività stessa (es. difficoltà

finanziarie dell’emittente, accesso del debitore a pratiche concorsuali). La perdita è pari alla differenza fra il valore contabile e il valore attuale dei flussi finanziari attesi con un tasso pari al rendimento corrente di mercato di un’attività similare (valore in base ai flussi finanziari previsti – DCF). Le perdite di valore delle partecipazioni valutate al costo non devono essere ripristinate negli esercizi successivi. Per partecipazioni di minoranza non qualificata bisogna attualizzare i dividendi attesi e il valore di dismissione. I titoli a reddito fisso (attivo non corrente): Per i titoli Held to maturity (valutati al costo ammortizzato) bisogna calcolare il valore attuale dei flussi finanziari stimati utilizzando il tasso effettivo originario del titolo. Per i titoli Avaible for sale (valutati al FV con riserva in PN) la riduzione di fair value rilevata a PN deve essere stornata e imputata a CE. L’importo da stornare è pari alla differenza tra il costo di acquisizione e il FV corrente della stessa. Principali differenze tra IAS e OIC per impairment test  Per i principi contabili internazionali non serve valutare se la perdita è durevole o meno;  Nei principi IAS non c’è esplicita limitazione dell’impairment test alle sole immobilizzazioni;  Gli OIC non forniscono un procedimento per il calcolo dei flussi finanziari attesi;  Negli OIC non c’è la definizione di CGU;  Gli OIC non permettono la valutazione al FV delle immobilizzazioni materiali e immateriali se maggiore. IFRS 13 – Valutazione del fair value Il FV è il prezzo che potrebbe essere ricevuto per vendere un’attività o che dovrebbe essere corrisposto per estinguere una passività in un’operazione normale tra partecipanti al mercato alla data in cui si effettua la valutazione. L’attività citata può essere una singola attività oppure una CGU. Il FV è per i beni quotati il prezzo di mercato (mark tu market) oppure il prezzo desunto per beni simili se il bene in oggetto non è quotato ma beni similari si (mark to model). Infine, può essere determinato tramite modelli di valutazione. Vi sono tre differenti approcci per la valutazione del FV:  Market approach: utilizza prezzi e informazioni da operazioni di mercato;  Cost approach: identifica l’importo che sarebbe richiesto per sostituire l’attività;  Income approach: converte i flussi di cassa o reddituali in un valore attualizzato.

IL BILANCIO CONSOLIDATO Introduzione Il bilancio consolidato è il bilancio di un gruppo di imprese. L’entità che redige il bilancio è, dunque, una pluralità di imprese costituita dalla società controllante (parent) e da tutte le società controllate (subsidiaries). L’OIC 17 definisce come obiettivo del bilancio consolidato l’esposizione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di un gruppo di imprese viste come un’unica entità economica. Non fornisce una definizione di gruppo ma può essere ricavata dall’area di consolidamento. L’IFRS 10, invece, definisce il bilancio consolidato come il bilancio di un gruppo in cui le attività, passività, il PN, i costi, i ricavi e i flussi finanziari della controllante e delle sue controllate sono presentati come se fossero un’unica entità economica. I gruppi di imprese possono essere classificati:   

In relazione al livello di integrazione: gruppo economico oppure gruppo finanziario; In relazione all’attività della capogruppo: holding pura o holding mista; In relazione alla configurazione del controllo: gruppi a struttura semplice, gruppi a struttura complessa, gruppi a catena.

Caratteristiche del bilancio consolidato Nello IAS 27 è definito che il bilancio separato è presentato da una controllante o da un investitore che controlla congiuntamente o che esercita influenza notevole su una partecipata se le partecipazioni sono contabilizzate al costo in aggiunta al bilancio consolidato e al bilancio in cui le partecipazioni in società collegate o joint venture sono contabilizzate al PN. Se l’entità è esonerata dalla redazione del bilancio consolidato o dall’applicazione del metodo al PN può presentare solo il bilancio separato. Nel consolidato le singole attività e passività e i componenti del CE della capogruppo vanno sommati a quelli delle controllate e devono essere sottratti tutti gli elementi economici e patrimoniali che hanno natura di reciprocità (rapporti interni al gruppo). Tale documento fornisce informazioni sul gruppo ma non informazioni di tipo giuridiche. Tutti i bilanci delle singole imprese del gruppo devono essere redatti alla stessa data e utilizzando i medesimi principi. Qualora siano differenti è necessario trasformarli per renderli uniformi. Il bilancio consolidato non ha alcun utilizzo fiscale in Italia. Inoltre, deve essere depositato presso il registro delle imprese unitamente al bilancio d’esercizio ma non deve essere approvato dall’assemblea dei soci. Non è utilizzato per distribuire i dividendi agli azionisti i quali riceveranno i dividendi dalle singole imprese. È redatto dagli amministratori della capogruppo. Il bilancio consolidato deve contenere (art. 29 D.LGS 127/1991): SP, CE e NI. Quest’ultima dovrebbe comprendere anche il rendiconto finanziario consolidato, il prospetto delle variazioni del PN consolidato e il prospetto di raccordo tra PN e risultato d’esercizio della controllante e PN e risultato d’esercizio del consolidato. [documenti consolidato secondo principi internazionali nello IAS 1 – vedi prima parte] Soggetti obbligati alla redazione secondo la normativa italiana: Sono obbligate alla redazione del bilancio consolidato:  le SPA, le SAPA e le SRL che controllano altre imprese;  le società cooperative e le mutue assicuratrici che controllano una SPA, SPA o SRL;  le SNC e SAS con tutti i soci illimitatamente responsabili costituiti da SPA, SRL o SAPA. Sono esonerati:





le imprese controllati che unitamente alle controllate non abbiano superato per due esercizi consecutivi almeno due dei limiti (attivo 20 mln, ricavi 50 mln, dipendenti 250) e non abbiano emesso titoli quotati nei mercati regolamentati; le imprese che contemporaneamente: 1. sono controllate da una società che sia titolare di almeno il 95% delle azioni o quote della controllata oppure quando la reazione del consolidato non sia richiesta almeno sei mesi prima della fine dell’esercizio da soci che rappresentano almeno il 5% del capitale sociale, 2. la controllante redige e sottopone al controllo il bilancio consolidato in uno stato UE, 3. La controllata non ha emesso titoli in borsa.

Soggetti obbligati alla redazione secondo i principi internazionali È obbligata alla redazione del consolidato un’entità che è una controllante ad eccezione:  se l’entità controllante 1. è una società interamente o parzialmente controllata da un’altra entità e tutti i terzi azionisti sono stati informati e non dissentano, 2. I suoi titoli di debito o di capitale non sono negoziati in un mercato pubblico, 3. Non ha depositato e non ha intenzione di depositare il bilancio presso la borsa valori per emettere strumenti finanziari in mercati pubblici, 4. La sua capogruppo o controllante intermedia redige un consolidato per uso pubblico.  Se l’entità è stata creata per piani per benefici a lungo termine per i dipendenti a cui si applica lo IAS 19. IFRS 10 – Il concetto di controllo L’IFRS 10 richiede che l’entità parent presenti il bilancio consolidato, definisce il principio del controllo alla base del consolidamento e spiega come applicarlo, e indica le modalità contabili di redazione del bilancio consolidato. Il concetto di controllo ha subito varie modifiche negli anni; attualmente un investitore controllo un’entità oggetto di investimento quando è esposto a rendimenti variabili o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la stessa, e nel contempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere. Gli elementi del concetto di controllo sono dunque: 1. potere sull’entità; 2. esposizione al rischio o a diritti derivanti da rendimenti variabili; 3. possibilità di influenzare i rendimenti. Prima dell’emanazione dell’IFRS 10 il concetto di controllo era legato al possedimento della maggioranza dei voti in assemblea. Nel suddetto standard è specificato un unico modello di controllo, è specificatamente trattato il controllo di fatto, sono considerati i diritti di voto potenziali sostanziali ed è previsto il rapporto di agenzia. Nella determinazione dello scopo e della costituzione della partecipata bisogna considerare: le attività rilevanti (vendita e acquisto beni, gestione finanziaria), come vengono prese le decisioni relative a tali attività, chi ha la capacità di condurle e chi riceve i rendimenti. Identificazione del potere Bisogna identificare quale parte detiene il potere sull’entità ovvero detiene diritti esistenti che conferiscono la possibilità di dirigere le attività rilevanti. Tra tali diritti rientrano: diritti di voto e di voto potenziale (es. obbligazioni convertibili), diritto ad assumere personale chiave etc. Il potere non deriva da diritti di protezione i quali sono correlati ai finanziamenti e servono a tutelare l’investitore. La qualificazione del potere richiede sempre una valutazione caso per caso.

Valutazione dei rendimenti È necessario valutare se l’investitore vanti diritti su rendimenti variabili dell’entità derivanti dal proprio coinvolgimento nella stessa. Sono inclusi i dividendi, le remunerazioni e le economie di scala. Valutazione del legame Bisogna valutare se l’investitore ha l’abilità di usare il suo potere per influenzare i rendimenti mediante il suo coinvolgimento nell’investimento. Se è applicabile la valutazione determina se l’investitore è un principale (mandante) o un agente (l’agente non controlla un’entità). Quando un’entità controlla una o più entità deve procedere al consolidamento. IFRS 11 – Il controllo congiunto Lo standard definisce il concetto di controllo congiunto e le modalità di determinazione delle tipologe di joint arrangement. Un joint arrangement è un contratto attraverso il quale due o più parti hanno un controllo congiunto sul contratto. Si manifesta quando le decisioni richiedono il consenso unanime. Vi sono due tipologie di joint arrangement:  Joint operation: in cui le parti hanno il controllo sulle attività e passività oggetto dell’accordo;  Joint venture: in cui l’oggetto del controllo sono le attività nette (PN). La forma legale non è più l’unico fattore da considerare per la definizione della tipologia di JA tuttavia è quello più importante. Nel caso in cui il controllo sia classificato come Joint operation si contabilizzano le attività, le passività, i costi e i ricavi la proporzionale alla partecipazione posseduta. Nel caso in cui il controllo sia classificato come Joint venture si utilizza il metodo del patrimonio netto. IAS 28 – Partecipazioni in società collegate: l’influenza notevole Si ha una partecipazione in impresa collegata se l’investitore ha un’influenza notevole. L’influenza notevole corrisponde al potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o controllo congiunto. Si presume che si abbia influenza notevole quando l’investitore possiede direttamente o indirettamente almeno il 20% dei diritti di voto nelle società non quotate e almeno il 10% nelle società quotate. In caso contrario si presume che l’influenza notevole non ci sia, salvo dimostrazione del contrario. Nella valutazione devono essere considerati i diritti di voto potenziali che siano correntemente esercitabili o convertibili. Anche in tale situazione l’entità che esercita l’influenza procede alla contabilizzazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto. Controllo Joint operation Joint venture Consolidamento Rilevazione di attività, Contabilizzazione integrale passività, costi, ricavi al metodo del PN in relazione alla partecipazione

Influenza notevole Altro Contabilizzazione al Contabilizzazione metodo del PN al costo o al FV

Il controllo secondo il codice civile Si ha il controllo su una società quando:  Si dispone della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria (controllo di diritto);  Si dispone di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria (controllo di fatto);  Si configura un’influenza dominante in virtù di particolari vincoli contrattuali (controllo contrattuale);

Teorie del consolidamento Teoria dell’entità – metodo di consolidamento globale Si considera il gruppo come un’unica entità economica e evidenzia i risultati integrali del gruppo a prescindere dalla divisione tra i soci del capitale. Nella controllante è iscritto il 100% della controllata anche se non interamente posseduto dalla stessa. Il PN e il reddito appartengono al gruppo nel complesso senza distinzioni delle interessenze di terzi. Teoria della capogruppo – metodo di consolidamento integrale Si considera il gruppo come un’unica entità economica e viene dato rilievo alle effettive percentuali di proprietà degli azionisti di minoranza. Nella controllante è iscritto il 100% della controllata ma con distinzione tra la quota posseduta dagli azionisti di minoranza. Il PN e il reddito sono evidenziati separatamente per mostrare le effettive interessenze di terzi. Teoria della proprietà – metodo di consolidamento proporzionale Il bilancio consolidato risulta come estensione del bilancio della capogruppo per le porzioni di attività e passività detenute nelle controllate. Nella controllante si iscrivono le attività e passività solo per la percentuale posseduta. Il PN e il risultato di esercizio iscritti sono quelli della capogruppo, Metodo del patrimonio netto o consolidato sintetico È una forma sintetica del consolidamento proporzionale. In questa situazione i risultati della controllata sono esposti nel valore della partecipazione che è pari alla frazione del patrimonio netto della stessa. Il metodo di consolidamento integrale Processo di consolidamento integrale 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Definizione dell’area di consolidamento; Deifinizione della data del consolidato; Utilizzo di criteri omogenei di valutazione dei bilanci delle diverse società; Scelta della valuta del consolidato; Aggregazione dei bilanci delle singole società; Rettifiche\scritture di consolidamento.

Definizione dell’area di consolidamento Nell’OIC 17 è l’insieme delle società che vengono include nel consolidato tenendo conto del criterio del controllo e della rappresentazione corretta e veritiera della situazione patrimoniale, finanziaria e economica. Le casistiche di esclusione riguardano il criterio dell’irrelevanza della controllata (se la partecipazione è irrilevante), il criterio della limitazione dei diritti della controllante (limitazioni al contro per procedure concorsuali), impossibilità di reperire informazioni, per partecipazioni destinate all’alienazione. Nell’IFRS 10 l’area di consolidamento deriva direttamente dalla definizione di gruppo: parent + subsidiaries. Definizione della data del consolidato Nell’OIC 17 è la data della controllante o della maggior parte delle imprese del gruppo. Se le date non coincidono bisogna redigere un bilancio annuale intermedio alla data del consolidato. L’IFRS 10 prevede che la data di redazione del bilancio della controllante sia uguale a quella delle controllate. Se risultano diverse le controllate devono redigere un bilancio intermedio alla data della

controllante. Qualora risultasse eccessivamente oneroso si può utilizzare il bilancio più recente ma tenendo conto delle operazioni o fatti più significativi e le date non possono differire di più di tre mesi. I criteri di valutazione L’OIC 17 prevede che i bilanci siano redatti con gli stessi criteri e l’esposizione delle voci deve essere uniforme. Ciò può essere derogato se la rappresentazione migliora o se le differenze sono irrilevanti. L’IFRS 10 prevede che i bilanci siano redatti con riferimento a principi contabili uniformi per operazioni simili in circostanze similari. Se ciò non avviene devono essere apportate delle rettifiche per uniformare i bilanci. (esercizio slides) Scelta della valuta del consolidato L’OIC 17 prevede la redazione in migliaia di euro mentre i principi contabili internazionali fanno riferimento alla valuta funzionale. Rettifiche\scritture di consolidamento. 1. Eliminazione del valore contabile della partecipazione e corrispondente parte di patrimonio netto di ciascuna controllata; 2. Identificazione delle partecipazioni di minoranza nel CE complessivo; 3. Identificazione separata delle partecipazioni di minoranza nell’attivo netto con riferimento al valore delle stesse alla data di acquisizione e della quota parte delle variazioni di PN alla data di aggregazione. Le partecipazioni di minoranza sono presentate separatamente al PN dei soci della controllante e l’utile riferibile a tali partecipazioni è inserito distintamente nel CE complessivo. Risulta necessario eliminare le operazioni infragruppo quali:  Saldi, operazioni, ricavi, dividendi e costi infragruppo;  Utili e perdite da operazioni infragruppo;  Le perdite infragruppo devono essere rilevate;  Per le differenze temporanee si applica lo IAS 12. È altresì necessario:  Includere i costi e ricavi dalla data di acquisizione (e fino alla perdita del controllo);  I costi e ricavi basati sul valore delle attività e passività rilevate nel consolidato;

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