Proposta Per Contenuti Didattici Digitali - Ver. 16.9.2008

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Proposta di Garamond per nuovo marketplace di contenuti didattici digitali in adozione nella scuola italiana (Roma, 10 settembre 2008) La seguente proposta si inquadra nel contesto normativo recentemente definito (Legge 6.8.2008, n. 133, art. 15, comma 2) che introduce nelle scuole l’obbligo di adozione di contenuti didattici online scaricabili da internet come libri di testo. Al fine di sostenere ed incentivare autori ed editori a produrre materiali didattici digitali di elevato livello qualitativo e – nel contempo – di non far gravare la spesa relativa sulle famiglie, si propone quanto segue: 1. I Produttori (Autori ed Editori) pubblicano i materiali didattici digitali prodotti (E-Book, Learning Object, Podcast ecc.) su un sito web gestito dall’amministrazione pubblica (un marketplace simile a quello realizzato per il progetto DIGI Scuola), indicando un costo unitario di licenza d’uso, fruibile da casa e da scuola, scaricabile anche per l’uso off-line. 2. Gli insegnanti visionano e valutano tali materiali e procedono alla loro selezione (adozione) per le discipline e gli alunni delle classi di rispettiva competenza, indicando il numero di licenze corrispondente a tutti gli alunni delle classi interessate, anno per anno. 3. I Produttori fatturano quanto adottato dalle scuole per le rispettive competenze, secondo un report generato dal sistema di gestione del marketplace, corrispondente al totale dei materiali adottati per il numero di licenze. 4. L’Amministrazione reperisce i fondi per compensare i Produttori prelevando un’imposta di scopo destinata al finanziamento dei contenuti didattici per la scuola su tutte le vendite di Personal Computer, Connessioni di rete e Dispositivi telefonici mobili o altri dispositivi idonei alla fruizione di contenuti didattici digitali quali: testi, immagini, audio, video, animazioni ecc.. In sostanza, l’imposta di scopo sarebbe a carico di aziende attive nel settore IT come produttori di computer, cellulari, lettori MP3, connessioni di rete ecc. ________________________________________________________________________________ Via Tevere 21 - 00198 – Roma - Tel (+39) 06.97.27.05.14 – Fax (+39) 06.855.21.41 www.garamond.it – [email protected]

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5. I fondi prelevati dall’imposta di scopo sopra indicata vengono destinati al finanziamento di un fondo riservato agli acquisti dei contenuti didattici digitali nel marketplace di cui al punto 1. e della formazione del personale docente della scuola per l’uso efficace di tali contenuti. In tal modo si realizza un nuovo sistema in cui: a) Le Famiglie non hanno più in carico il costo del materiale didattico per i figli studenti: i contenuti didattici divengono sostanzialmente gratuiti. b) Gli Insegnanti possono scegliere ed utilizzare materiali di diversi autori ed editori, adottando nelle proprie classi le fonti e le formulazioni didattiche che risultano migliori per ciascun argomento, rapidamente aggiornabili, individualizzando la scelta anche per singolo alunno e facendo acquistare solo quello che serve realmente allo studio. c) L’Amministrazione Pubblica promuove una forte svolta innovativa nel sistema dell’istruzione, senza alcun onere aggiuntivo grazie all’imposta di scopo, che potrebbe essere commisurata ad una percentuale tale da totalizzare quanto viene attualmente speso per l’acquisto di libri di testo in Italia (circa 650 ML di Euro), decurtato dei costi connessi alla produzione e distribuzione del supporto fisico (stampa, logistica, libreria…). d) I Produttori di contenuti didattici digitali (Autori, Editori) possono continuare a svolgere la loro attività equamente remunerati dal fondo reso disponibile dall’Amministrazione Pubblica, in un contesto di reale concorrenza e senza il rischio di mancati guadagni derivante da copie illegali o dai meccanismi del mercato dell’usato tipici del contesto dei libri di testo a stampa. e) Le vendite delle aziende gravate dall’imposta di scopo sono fortemente incentivate dall’impulso all’acquisto derivante dall’uso di contenuti didattici digitali in un contesto molto ampio come quello degli utenti della scuola (più di 10 milioni di possibili acquirenti, fra docenti ed alunni), a fronte di un’imposta aggiuntiva, stimabile in una percentuale minima sul prezzo al pubblico, probabilmente non superiore all’1%.

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