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Aprile 2009 00
PARTNERS dicono
IL NETWORK DEL SISTEMA SANITARIO Mensile di Informazione per la Sanità
Preveniamo le infezioni ospedaliere! Il rischio clinico da infezioni, rappresenta una delle principali anomalie delle aziende sanitarie ed ospedaliere, che ogni anno causa il proliferare di malattie infettive, che nella maggior parte dei casi portano anche al decesso. Molto spesso le cause di tali infezioni sono legate alla scarsa igiene delle strutture sanitarie e a disattenzioni degli stessi operatori. Proprio per tutelare la salute di pazienti ed operatori sanitari è necessario che tutte le aziende sanitarie si assumano l’onere di ricercare sempre le migliori soluzioni per prevenire ed evitare il maggior numero di episodi di infezioni. In tale contesto le aziende fornitrici ricoprono un ruolo chiave, in quanto hanno il dovere di ricercare le soluzioni migliori consigliando i prodotti pre l’igiene d’eccellenza, il cui utilizzo elimini completamente in tal modo tali rischi e contribuisca a garantire ambienti di lavoro sicuri. Luca Clemenza Titolare Steril Farma
Sterilfarma s.r.l. – Interporto di Nola – per informazioni: 081/5108887
IL NETWORK DEL CONSORZIO GLI ASSOCIATI
I FORNITORI LEADER
Centro Antidiabete AID Stabia Castellammare di Stabia · 0818711389
Bayer LifeScan - Johnson & Johnson company
Centro Antidiabete AID Oplonti Torre Annunziata · 0818614375
Roche
Centro Antidiabete AID Napoli Napoli · 081411195
Menarini G.E. Medical
Centro Antidiabete AID Irpino Avellino · 0825680031
Bionova Srl
Centro Antidiabete AID Nocera Nocera Inferiore · 0815178406
Sterilfarma Chorus
Centro Antidiabete AID Nola Nola · 0815125333 Centro Antidiabete AID Tirreno Cava dei Tirreni · 089464273
Gentili lettori, vorrei riuscire a trasmettere attraverso questo editoriale l’entusiasmo per questo progetto che ha l’obiettivo di ridisegnare una sanità diversa, efficiente, integrata, condivisa, grazie soprattutto alla partecipazione di tutti i professionisti coinvolti. Il consorzio sanità nasce proprio dalle esigenze delle aziende sanitarie di condividere i principali processi aziendali, aggregando e coinvolgendo tutti gli operatori del settore. Il mondo sanitario non può essere più concepito come un sistema frammentato, non programmato nei metodi e nei budget. L’obiettivo è quello di ottimizzare l’efficienza gestionale, aumentare l’efficacia dell’attività e razionalizzarne i costi. Inoltre, la condivisione delle informazioni clinico-diagnostiche è fondamentale per migliorare l’assistenza, la formazione, l’approfondimento medico ed il confronto continuo tra le diverse specialità che sono alla base di una sanità di eccellenza. I manager e tutti gli operatori sanitari hanno l’obbligo di credere nel cambiamento e mettere in campo iniziative che vadano in questa direzione. Il fine del network è quello di mettere assieme il maggior numero di operatori del circuito sanitario e offrire loro l’opportunità di beneficiare di servizi esclusivi, quali la piattaforma per gli acquisti disponibile sul portale 24 ore al giorno con prezzi vantaggiosi ed una banca dati personalizzata. Il giornale mensile è a firma di autorevoli medici, operatori sanitari e importanti protagonisti del management sanitario a tutti i livelli, il portale internet interattivo a disposizione delle aziende. Gli obiettivi del consorzio sono molteplici e la crescita sarà graduale e solida nel tempo. Dott. Alfonso Longobardi Amministratore Unico Consorzio Sanità
PRESIDENTE ONORARIO
Giovanni Longobardi AMMINISTRATORE UNICO
Alfonso Longobardi COMITATO SCIENTIFICIO
Sandro Gentile Gerardo Corigliano RESPONSABILE LEGALE
Amedeo Iannella PROGETTO GRAFICO
Michele Esposito
www.consorziosanita.com
www.bionovasrl.com dal 1952 per la prevenzione, lo studio e la cura del diabete e delle sue complicanze
www.centroaid.it
Srl Sede: Rampe Brancaccio, 45 · 80132 Napoli Uffici: Via San Lorenzo, DI.LA. Park · 81030 Teverola (CE) Tel 081.8119786 - e.mail:
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LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA
IL DIABETE MELLITO:
Intervista al Prof. Alberto Del Genio
Introduzione: quadro demografico ed aspetti epidemiologici
Il Professore Alberto del Genio, Direttore del Dipartimento di Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli, ha ricevuto, dalla Organizzazione Mondiale sugli studi dell’Esofago (O.E.S.O.) la qualifica di Membro Onorario. Tale titolo rappresenta il massimo riconoscimento nel campo dell’esofago, un vero e proprio Oscar che, nella storia è stato attribuito a livello mondiale solo ad altri 15 chirurghi. Tale identificazione, consegue ad una serie di pionieristiche intuizioni, oggi accettate dalle comunità scientifiche del mondo, nel campo della chirurgia mini-invasiva e laparoscopica. Standardizzatore della tecnica antireflusso senza sezione dei vasi brevi, dell’utilizzo della endoscopia e della manometria intra operatoria, della miotomia estesa con plastica totale nella acalasia, primo in Italia ad effettuare l’esofagectomia totale laporoscopica. “L’utilizzo delle tecniche laporoscopiche, in cui ho creduto sin dall’inizio - ci racconta il Professore che ha realizzato oltre 20000 interventi - rappresenta la più importante innovazione nella storia della chirurgia. Permette, infatti di eseguire gli interventi con una precisione maggiore della chirurgia tradizionale aperta, consentendo al paziente di avere un decorso più agevole, con recupero in tempi straordinariamente brevi ed un notevole risparmio economico sulle spese sanitarie pubbliche e private. Le cicatrici sono quasi invisibili e le complicanze postoperatorio risultano ridotte. Eseguo con questo tipo di chirurgia di routine, tutte le patologie gastro-intestinale tipo di colon, esofago, stomaco, obesità, colecisti, pancreas, e molte altre.”La chirurgia mini-invasiva è molto vantaggiosa per il paziente, tanto da essere diventata uno standard per alcune patologie diffuse. A livello regionale sono presenti alcuni centri ad alto livello assistenziale che, insieme a queste realtà di eccellenza, pongono la nostra regione all’avanguardia nella offerta di chirurgia laparoscopica. Va ricordato che, anche la chirurgia mini-invasiva non è esente da rischi e complicanze e quindi va eseguita nei centri di riferimento con un alto volume di pazienti, dove il tasso di complicanze è minore, la selezione del trattamento è scrupolosa, ed il livello di soddisfazione del paziente maggiore.
Negli ultimi 50-60 anni lo stile di vita caretterizzato dal consumo di alimenti ad alta densità energetica ma con scarso potere saziante e dalla spesa energetica più bassa sta turbando l’equilibro biologico perfetto che aveva impiegato milioni di anni per realizzarsi, con il conseguente sviluppo “epidemico” di malattie metaboliche, fra le quali il diabete (con più di 230 milioni di persone affette) e l’obesità (300 milioni), e delle loro complicanze micro e macroangiopatiche. Secondo l’International Diabetes Federation (IDF) entro il 2025 saranno 380 milioni le persone con diabete, ma il dato più preoccupante (indipendentemente dal livello di sviluppo del paese) è l’incremento dell’obesità infantile:
Dott. Nello de Martino
Dott. Gerardo Corigliano
Giornalista Telecapri
Direttore Sanitario Centro Antidiabete AID Napoli Presidente ANIAD
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la pandemia del 2000...
LA CARTELLA CLINICA DIGITALE Velocizzare, semplificare, rendere più efficiente il flusso di dati che accompagna la presa in carico di un paziente da parte di una struttura sanitaria. Questi gli ambiziosi obiettivi che la digitalizzazione della sanità prospetta per il futuro. A 70 anni dallaprima regolamentazione italiana (legge Petragnani del 1938) l’idea alla base della cartella clinica elettronica non è cambiata di molto: qualsiasi contatto tra un cittadino ed un sistema sanitario genera una descrizione che può essere raccolta in un fascicolo consultabile dal cittadino stesso e dalle persone autorizzate. Dalla carta all’informatica il passo non è brevissimo ma ci stiamo arrivando. L’obiettivo principale attualmente riguarda la definizione di standard che, nel rispetto della privacy, permettano l’efficiente interscambio delle formazioni: non serve avere un fascicolo sanitario elettronico se non si possono confrontare tra loro le informazioni generale da sistemi diversi. I protocolli internazionali per il trattamento dei dati sanitari sono essenzialmente due: DICOM, dedicato al trasferimento di immagini digitalizzate tra sistemi diversi, e HL7, dedicato alle informazioni cliniche amministrative, mentre i profili utilizzati attualmente sono tre: europeo (EHRCOM), australiano (HISA) e nordamericano (IHE). Ma il punto focale è la definizione dei vocabolari, la condivisione della terminologia da utilizzare nei documenti; la parola giusta per esprimere quel concetto, univoca e senza possibilità di interpretazione. In italiano è difficile. In Italia 15 regioni hanno già i loro sistemi di gestione del fascicolo sanita-
rio elettronico ma questi non si parlano. Esistono gli standard, vogliamo adottarli? Piuttosto che andare avanti a sperimentazioni di protocolli diversi? Il mio più grosso timore è che ancora una volta per ogni interazione fra due sistemi ci si inventa un protocollo di comunicazione ad-hoc per risolvere il problema senza una visione d’insieme. Piuttosto che spendere i soldi nella realizzazione di software qui occorre progettare i dati, le specifiche comuni poi il software. potrebbe diventare tutto semplice, basta darsi regole comuni e condividere informazioni e software libero. Comunque la strada è tracciata con tutto il buon senso possibile percorriamola. I vantaggi offerti dalla digitalizzazione degli archivi sono evidenti: la ricerca dei dati contenuti in un supporto digitale richiede al massimo pochi secondi indipendentemente dalla quantità di dati contenuti nell’archivio in generale e nella singola cartella in particolare. Alle cartelle sarà inoltre possibile allegare in maniera veloce immagini ed esami strumentali che potranno essere condivisi in una rete diagnostica che annullerà i tempi di consulenze specialistiche tra medici operanti in sedi diverse, rendendo inutile anche, una parte degli spostamenti effettuati dai malati e riducendo sensibilmente i costi di tutto il sistema. Dott. Francesco Amato Amministratore CHORUS Consulente Sistemi Informatici Centri AID
SANITÀ E PROGRAMMAZIONE l’International Obesity Task Force parla di oltre 155 milioni di bambini in età scolare gravemente in sovrappeso, mentre l’OMS registra in solo due anni un aumento del numero di bambini obesi dal 12,2% al 15,6%. In Italia si registra la presenza di 2 milioni e 643 mila persone colpite da diabete, con una prevalenza del 4,5% di cui il 92,2% del totale (2 milioni e 437 mila) è rappresentato dal tipo 2; in particolare nel Mezzogiorno si registra la più alta percentuale con un tasso pari al 5,2% (contro il 4,5% del Centro ed il 309% del Nord). Inoltre si osserva una maggiore esposizione degli uomini (1 milione e 403 mila, il 53,1%) rispetto alle donne (1 milione 239 mila, il 46,9%) a causa della presenza di ormoni che nel sesso maschile favoriscono la formazione di adipe viscero-addominale, fattore di rischio della patologia. Invece, sotto il profilo della ripartizione per fasce di età, secondo i dati Istat, la prevalenza aumentacon l’avanzare dell’età con un picco del 33,35% nella corte di 65-70 anni, per poi decrescere dopo i 75 anni...
Il servizio sanitario pubblico è tenuto ad assicurare ai propri cittadini l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria sia attraverso le strutture pubbliche che quelle private. La specialistica privata in campania eroga il 60% delle prestazioni sanitarie attraverso i centri p.a.che insistono sul territorio. Difatti, ogni anno viene stabilito un tetto di spesa per tutta la macroarea di specialistica ambulatoriale che comprende le seguenti branche: Diabetologia, Laboratori di analisi cliniche, radiologia, dialisi, riabilitazione, cardiologia. Dall’anno 2002 è stato introdotto nel nostro sistema sanitario regionale il principio del limite finanziario “tetto di spesa” per i centri ambulatoriali privati accreditati con lo scopo di ridurre e soprattutto controllare la spesa saniaria. La normativa, però, penalizza le strutture nell’erogazione delle prestazioni in quanto i fondi vengono sempre più ridotti nonostante la richiesta di assistenza presso gli ambulatori privati è sempre più crescente per diversi motivi di forte attrazione(standards di efficienza, liste di attesa minime). La programmazione annuale, nei limiti e nei termini economici dei tetti stabiliti dalla regione, è affidata a ciascuna ASL in concertazione con le Associazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative. Compito delle aziende sanitarie è quello di individuare per ogni branca specialistica l’effettivo fabbisogno per
i propri residenti facendo riferimento, nell’attribuzione del volume di prestazioni necessarie e nel relativo volume economico, a quelli che sono i fattori epidelmiologici della patologia, il numero degli utenti del proprio bacino e i livelli essenziali di assistenza da assicurare. Una volta determinato per ogni branca il tetto di spesa erogabile viene, sottoscritto con le relative Associazioni il Protocollo d’intesa sulle base del quale le singole strutture private andranno a sottoscrivere il relativo contratto. È bene sottolineare l’importanza delle associazioni di categoria, le quali devono far valere quelle le esigenze delle singole branche affinchè i volumi di prestazioni attribuiti siano sufficienti a ricoprire gli effettivi fabbisogni assistenziali. Non solo,ma le stesse associazioni, devono soprattutto vigilare affinchè vengano rispettati i principi delle direttive nazionali e regionali che trovano attuazione nelle delibere specifiche.
Avv. Amedeo Iannella Responsabile Tavoli Tecnici ASL Centri Antidiabete AID Campania www.consorziosanita.com