Rivista Consorzio Sanità (num. 02)

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la

Novembre 2009 n.00

Sanità incontra Stabiae...

IL NETWORK DEL SISTEMA SANITARIO Mensile di Informazione per la Sanità

Il nuovo partner del Consorzio Sanità La nostra azienda, da anni, è all’avanguardia nella fornitura delle più prestigiose apparecchiature elettromedicali, assicurando ad ogni cliente qualità e garanzia. Siamo sicuri che il corretto funzionamento e l’assistenza continua delle strumentazioni siamo alla base di un’assistenza clinico-diagnostica all’avanguardia. Abbiamo aderito al progetto del Consorzio Sanità, in qualità di partner, in quanto siamo convinti che rappresenti un modello gestionale all’avanguardia e possa diventare a breve un punto di riferimento per il mondo del management della sanità. ABA-MEDICA L’amministratore

Ciro Abagnale

IL NETWORK DEL CONSORZIO GLI ASSOCIATI

I FORNITORI LEADER

Centro Antidiabete AID Stabia Castellammare di Stabia · 0818711389 Centro Antidiabete AID Oplonti Torre Annunziata · 0818614375 Centro Antidiabete AID Napoli Napoli · 081411195 Centro Antidiabete AID Irpino Avellino · 0825680031 Centro Antidiabete AID Nocera Nocera Inferiore · 0815178406 Centro Antidiabete AID Nola Nola · 0815125333 Centro Antidiabete AID Tirreno Cava dei Tirreni · 089464273 Laboratorio Ce.Di. dei Mille Napoli · 081401790

Bayer

Oltre il retaggio culturale: l’integrazione tra sanità pubblica e privata

LifeScan - Johnson & Johnson company Roche Menarini G.E. Medical Bionova Srl Sterilfarma Chorus ABA Medica

ABA MEDICA

VENDITA ED ASSISTENZA APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI

Di  Ciro  Abagnale  &  C.    S.a.s.   Via  Starza,  13  –  80054  Gragnano  (NA)   Tel/fax  081-­‐8733216   Email:  [email protected]  

dal 1952 per la prevenzione, lo studio e la cura del diabete e delle sue complicanze

www.centroaid.it

Srl Progettazione SOFTWARE Sede: Rampe Brancaccio, 45 · 80132 Napoli Uffici: Via San Lorenzo, DI.LA. Park · 81030 Teverola (CE) Tel 081.8119786 - e.mail: [email protected]

Le nuove leve del management sanitario pendono sempre più verso l’integrazione tra le aziende sanitarie pubbliche e private, le istituzioni locali, regionali e nazionali, le onlus, le associazioni e tutti gli operatori che lavorano nel contesto sanitario, con la prospettiva di raggiungere obiettivi comuni. In tal modo si annulla quel retaggio culturale che ha sempre visto distanti pubblico e privato. I principali obiettivi perseguiti possono essere di natura economico-finanziaria e/o di natura clinica. Obiettivo economico: la vera e piena integrazione si ottiene con la partecipazione ai principali processi aziendali da parte dei protagonisti del sistema, allo scopo di ottenere una crescente efficienza gestionale. Un esempio concreto è la realizzazione di centrali acquisto di beni e servizi, che consentono di raggiungere, ad elevati consumi crescenti economia di scala. In questo modo la piccola azienda può beneficiare degli stessi vantaggi commerciali della grande azienda. Il supporto a tale attività è dato da un attento e centralizzato controllo di gestione oltre ad una ridefinizione di norme più adeguate sugli appalti e gare sulle forniture. Il fine principale è recuperare risorse ed utilizzarle per potenziare l’assistenza sanitaria. Obiettivo clinico: la condivisione delle informazioni sanitarie, attraverso l’utilizzo di omogenei sistemi informativi, come ad esempio il fascicolo sanitario unico, consentirebbe a tutti gli operatori (medici ospedalieri, operatori di strutture private, medici di medicina generale, infermieri etc.) di archiviare ed accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo ad informazioni medico – diagnostico del paziente. Si annullano in tal modo distanze e tempi di consultazione a diretto beneficio di una maggiore efficacia dell’intervento medico. La vera sfida è far in modo che tale processo non comprometta l’autonomia gestionale di nessuna delle aziende e/o istituzioni coinvolte. Il successo è nel saper condividere: strumenti, metodi, programmi e strategie, coordinandoli in programmi di politica sanitaria. L’integrazione rappresenta uno strumento unico per evitare duplicazioni di indagini e confusione di interventi, evitando costi inutili per le casse della nostra Regione in un momento in cui il corretto utilizzo delle risorse finanziarie rappresenta l’unica strada percorribile per migliorare i bilanci regionali e mantenere alta la qualità del servizio sanitario di ogni Regione. Dott. Alfonso Longobardi Amministratore Unico Consorzio Sanità

PRESIDENTE ONORARIO

Giovanni Longobardi AMMINISTRATORE UNICO

Alfonso Longobardi COMITATO SCIENTIFICO

Sandro Gentile Gerardo Corigliano

RESPONSABILE LEGALE

Amedeo Iannella

PROGETTO GRAFICO

Michele Esposito www.espositodesign.it

www.consorziosanita.com

NUOVA INFLUENZA ALCUNE SEMPLI REGOLE DA SEGUIRE

a cura del Ministero della Salute

LO SPORT PER UNA CULTURA DEL BENESSERE a cura di Dott. Nello de Martino Giornalista Telecapri

- Copri con un fazzoletto di carta il naso e la bocca quando tossisci o starnutisci. Non riutilizzare il fazzoletto! Gettalo via dopo averlo usato. - Lava accuratamente le tue mani con acqua e sapone ogni volta che rientri in casa o quando arrivi in ufficio. (Potrai trovare qui consigli interessanti su come lavare le mani per evitare il contagio). Dovresti insaponare le mani accuratamente per almeno 20 secondi, passare bene il sapone tra le dita, sul palmo e sul dorso delle mani. Non dimenticare di pulirti bene le unghie! Una bella passata di sapone anche lì. Quindi risciacqua abbondantemente ed asciugati in una salvietta di carta usa e getta. Usa la stessa salvietta per chiudere il rubinetto ed aprire la porta del bagno. Alla fine dell'operazione getta immediatamente via la salvietta! - Quando sei fuori casa od hai le mani sporche non toccarti assolutamente naso, occhi, bocca e le zone vicine, l'influenza A, ma anche la normale influenza ed i banali raffreddori si trasmettono soprattutto in questo modo! - Cerca di stare il più possibile lontano dalle persone ammalate. Trattieniti il minor tempo possibile nei luoghi affollati. - Ricorda che le superfici che potrebbero essere state toccate da persone infette (maniglie, rubinetti, pulsantiere dei citofoni o dell'ascensore, tavoli e scrivanie ...) rimangono pericolose anche per 8 ore dopo la contaminazione. Attenzione a dove metti le mani! - Ascolta spesso i telegiornali e segui il nostro blog ;) Se senti i sintomi di una comune influenza ed hai febbre al di sopra dei 38 gradi non uscire di casa per nessuna ragione! Richiedi l'intervento del tuo medico. Per i casi gravi telefona immediatamente al 118. Se hai dubbi chiama il numero 1500 del Ministero della Salute. - Non assumere farmaci antibiotici od NZA NUOVA INFLUE E UIR antivirali prima di SEG DA OLE CINQUE SEMPLICI REG avere consultato un medico. 1 - Dopo essere completamente sfebbrato e dopo la 2 scomparsa di tutti i sintomi prenditi 3 ancora 1-2 giorni a riposo prima di uscire di casa. 4 - La malattia nella maggior parte dei casi segue il de5 corso di una norMA IL NUMERO VERDE PER INFORMAZIONI CHIA t male influenza. www.ministerosalute.i Dunque niente , Lavoro Ministero del Ministero dell’Istruzione, della Salute e delle Politiche Sociali dell’Università e della Ricerca panico! NE CON ACQUA E SAPO LAVATI SPESSO LE MANI PRIMA DI SMETTERE E CONTA SINO A 20

LETTO NASO CON UN FAZZO COPRI LA BOCCA ED IL CI O STARNUTISCI DI CARTA QUANDO TOSSIS O NEL CESTINO E POI FAI SUBITO CENTR

OGGETTI O IL CIBO NON SCAMBIARE GLI E, MATITE, BICCHIERI, CON I TUOI AMICI (PENN ETC.) POSATE, MERENDINE,

I, IL NASO O NON TOCCARTI GLI OCCH E: CON LE MANI NON LAVAT ZA PASSA DA LÌ IL VIRUS DELL’INFLUEN

LA BOCCA

L’amore per lo sport, cultore di questo settore fondamentale per il benessere psicologico di ogni individuo, hanno caratterizzato il suo percorso professionale e umano. Incontriamo Vincenzo Russo nella sede dell’Associazione Medico Sportiva partenopea della FMSI- CONI da lui presieduta, per delineare le direttrici di questo suo impegno. A livello divulgativo, attraverso i canali mediatici, attuiamo interventi per prevenire l’insorgere di varie patologie programmati per fasce d’età o per gruppi di popolazioni a rischio. Ogni tipo di società avanzata si preoccupa di integrare i propri membri nell’organizzazione sociale attraverso processi educativi che permettano la trasmissione di regole, competenze e conoscenze in grado di dotare il soggetto di propri strumenti di adattamento e crescita. Quale ruolo gioca l’istituzione? “L’azione formativa si è concretizzata solo nel momento in cui l’istituzione è stata chiamata ad intervenire dopo che già era stato prodotto un danno o un reato, come nel caso di diagnosi precoci di patologie sociali, di tentativi di stupro o della risoluzione del problema del reinserimento sociale. La Scuola, l’Ente locale, la Sanità e il Tribunale intervengono però tardivamente quando i fenomeni prodotti hanno già provocato difficoltà difficilmente risolvibili”. Cosa intende per attività sportiva Volano della promozione del benessere? “Lo sport non ha ancora espresso il suo pieno potenziale educativo poiché la tendenza a farne spettacolo o affare economico ne ha travisato la sua forte carica potenziale, sia in termini educativi sull’individuo che realmente formativi e sociali e promozionali sul benessere”. Qual è il valore autentico dello sport? “Esso permette agli educatori di cogliere gli aspetti multiformi del disagio e della compromissione sociale, attraverso esperienze che consentano di scorgere in modo migliore le difficoltà di un giovane rispetto ad una semplice “medicalizzazione” o ad un affidamento alla giustizia. L’attività sportiva come promozione del benessere non deve responsabilizzare solo l’istituzione scolastica, ma anche enti, servizi e persone, con tutte le loro competenze, per condividere responsabilità e successi di azioni corali a sostegno delle fasce più a rischio dei nostri ragazzi.”

DELL’INFLUENZA FAI ATTENZIONE, IL VIRUS IN LUNGO: È CAMPIONE DI SALTO CHI HA I SINTOMI NON STARE VICINO A

O CONSULTA IL SITO

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Dott. Vincenzo Russo Presidente Associazione Medico Sportiva di Napoli della FMSI-CONI

LA TELERADIOLOGIA La teleradiologia è definita come la trasmissione a distanza di immagini radiologiche ed eventuali referti, finalizzata al teleconsulto, alla telediagnosi o alla teledidattica. Ma ha ancora senso continuare a parlare di “trasmissione a distanza” quando internet ha azzerato le distanze? E la distanza nel tempo non equivale a quella nello spazio? Un esame eseguito dal TSRM la mattina e refertato dal radiologo nel pomeriggio equivale ad un esame eseguito a Napoli e refertato a Milano. Ma la prima situazione è normale mentre la seconda desta perplessità e dubbi di carattere etico, o protezionistico, nella comunità dei radiologi. Con i limiti imposti da leggi e linee guida e la stessa tecnologia con la quale accediamo attraverso internet al conto corrente in banca, svolgiamo transazioni finanziarie in tutta sicurezza e riconosciamo validità giuridica alla posta elettronica certificata andrebbe rivisto il ruolo della teleradiologia nel pianeta Sanità: il medico di medicina generale, il pediatra, lo specialista ambulatoriale, i medici dei servizi diagnostici ed i medici dei reparti di degenza potrebbero interagire utilizzando le tecnologie standard di internet, annullando di fatto i limiti imposti dalle distanze. In questo contesto è attiva Teleradiologia.net (www.teleradiologia.net), una società di servizi costituita da informatici e  radiologi che ha come mission aziendale la consulenza informatica ed organizzativa dei servizi di Radiologia, la fornitura di applicazioni RIS e PACS, realizzate direttamente, per automatizzare le strutture radiologiche e  la possibilità di offrire consulenze radiologiche utilizzando la tecnologia web. La consulenza organizzativa, e la fornitura delle applicazioni, è finalizzata ad ottenere una razionalizzazione dei flussi di immagini all’interno e all’esterno della struttura sanitaria ed un graduale passaggio alla modalità “filmless”  con riduzione del consumo delle pellicole, sostituite da supporti digitali. L’utilizzo delle tecnologie digitali permette la consultazio-

ne delle immagini acquisite in ogni punto della rete in cui si utilizzeranno opportuni strumenti di visualizzazione dimensionati in base alla tipologia di immagini trattate e al tipo di trattamento. Tale approccio consente di estendere il discorso all’intero flusso di lavoro di una struttura sanitaria e, rispettando le regole imposte dai profili IHE utilizzati, fornire consulenza ed applicazioni dalle prenotazioni al repository dei fascicoli sanitari passando per l’interfacciamento di tutte le diagnostiche disponibili. In particolare il collegamento alla rete di Teleradiologia.net consente la consultazione delle immagini virtualmente in ogni luogo raggiunto da una connessione Internet a larga banda e quindi anche, ad esempio, dagli stessi  radiologi della struttura cliente  qualora non presenti fisicamente nell’ abituale posto di lavoro. Qualora richiesto poi, un team di radiologi che operano per conto di Teleradiologia.net, può occasionalmente sopperire ad assenze del gruppo dei radiologi della struttura cliente, o eventualmente essere consultato per casi particolari operando comunque in conformità alle linee guida pubblicate dalla Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM) in merito alla Teleradiologia. I risparmi di tempo e risorse sono immediatamente verificabili, la graduale eliminazione delle pellicole (costi di acquisto,stoccaggio e smaltimento), la rapida circolazione delle immagini (reparti, sale operatorie), l’utilizzo più razionale delle risorse specialistiche nel tempo e nello spazio e soprattutto la certezza di potersi avvalere della consulenza dello specialista esperto  per ogni specifico settore indipendentemente da turni e disponibilità. Dott. pht Francesco Amato Amministratore CHORUS Consulente Sistemi Informatici Centri AID

SINDROME METABOLICA E DECADIMENTO COGNITIVO: DIABETE E DEMENZA Negli ultimi dieci anni il progresso nella comprensione dei meccanismi fisiopatologici che sottendono le principali complicanze croniche del diabete ha consentito di implementare nuove misure preventive e terapeutiche dimostratesi efficaci nel ridurre il rischio di insorgenza o di progressione sia delle principali complicanze microvascolari (retinopatia, nefropatia, neuropatia) che di quelle macrovascolari (cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica, eventi ischemici cerebrali). Tuttavia il crescente coinvolgimento dei soggetti anziani ha fatto emergere nuove problematiche connesse alla malattia diabetica che fino a pochi anni fa non erano state riconosciute e quindi adeguatamente valorizzate. Nel soggetto anziano diabetico infatti, i deleteri effetti multistemici propri del dismetabolismo glucidico e delle altre alterazioni metaboliche ad esso correlate interagiscono, in modo probabilmente sinergico, con le modificazioni fisiopatologiche proprie del processo d’invecchiamento. L’interazione tra questi fattori rappresenta il substrato per la particolare predisposizione del soggetto anziano diabetico allo sviluppo di disturbi della funzione cognitiva. Nonostante svariati meccanismi sostengano la plausibilità biologica di una relazione tra diabete e declino delle funzioni cognitive, solo negli ultimi anni sono stati pubblicati i risultati di grandi studi longitudinali con la potenza statistica necessaria per dimostrare con certezza la presenza di tale associazione. L’insieme di questi studi ha inequivocabilmente dimostrato una relazione tra diabete, declino cognitivo e sviluppo di demenza. Come atteso sulla base dell’elevata incidenza di complicanze micro e macrovascolari caratteristica del diabete, tutti

gli studi hanno evidenziato una forte relazione tra diabete e demenza di tipo vascolare, mentre solo recentemente si è scoperta una relazione tra diabete e il rischio di sviluppare deterioramento cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI), una condizione preclinica che è considerata una fase di transizione verso lo sviluppo dell’Alzheimer e la stessa demenza di tipo Alzheimer. Nei pazienti diabetici l’iperglicemia e l’insulino-resistenza si associano ad una accelerata formazione dei cosiddetti prodotti di glicosilazione avanzata delle proteine. Diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato l’accumulo di prodotti di glicosilazione avanzata delle proteine nelle placche neurali e nei grovigli neurofibrillari ed è stato recentemente suggerito che questi prodotti possano accelerare la deposizione di sostanza beta-amiloide, portando alle tipiche placche della demenza di Alzheimer. Un ulteriore effetto secondario risulta essere un incremento della risposta infiammatoria e dello stress ossidativo con conseguente danno all’endotelio vascolare. È, quindi, fondamentale che i pazienti diabetici mantengano il miglior compenso glicemico e metabolico possibile per non incorrere in quadri di iperinsulinemia ed insulino-resistenza.

Dott. Gianluca Ciccone Consulente Neurologo Centri Antidiabete AID Campania www.consorziosanita.com

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