L’Europa dalla rivoluzione al dominio napoleonico Dalla convenzione al Direttorio LA CONVENZIONE CONTRO ROBESPIERRE Le 4 fasi politiche della rivoluzione Francese: 1788-89: Rivoluzione aristocratica contro l’assolutismo monarchico; 1789-92: Rivoluzione borghese contro i privilegi dell’aristocrazia e del clero 1792-93: Rivoluzione repubblicana; 1793-94: Rivoluzione democratica (prima leva militare di massa in Europa, sotto controllo l’economia). Dal 10 giugno 1794: Le requisizioni ai danni dei contadini vanificarono i provvedimenti precedentemente avvenuti; I prezzi imposti dal maximum non venivano rispettati (mercato nero) e i salari erano troppo bassi; Non venivano tollerate le ripetute “giornate” popolari (dal 14 luglio 1789 [Bastiglia] al settembre 1793). E quindi l’opinione pubblica andava sempre più contro Robespierre. Il 24 luglio 1794 partì dalla Convenzione un colpo di stato che portò all’arresto dei 3 capi montagnardi, tra cui Robespierre, e altri, che vennero ghigliottinati.
IL DILEMMA DEL GOVERNO “TERMIDORIANO” La congiura del 27 luglio 1974 (9 termidoro) segnò l’inizio di una nuova fase: maggioranza e potere alla “pianura” nella Convenzione. La nuova classe dirigente dovette: Smantellare l’apparato del terrore; Risolvere il problema religioso: - Liberando i prigionieri politici. - Restituendo la libertà di culto alla chiesa cattolica. Abolire il controllo sui prezzi (lasciare libero il mercato); Fronteggiare il ritorno delle forze controrivoluzionarie; Dimostrare di non essere disposto a rimettere in questione le conquiste degli anni precedenti. I girondini furono reintegrati nella Convenzione, i sanculotti epurati e molte sedi giacobine chiuse: le condanne a morte toccarono d’ora in poi ai responsabili del Terrore. Un controterrore “bianco” si scatenò sui giacobini. Ci fu un ritorno alla vita di società e al lusso, inadeguato data l’ancora presente inflazione e l’inverno freddissimo del 1794, che portò ad alcune insurrezioni, che però vennero represse dalla guardia nazionale.
LE REALIZZAZIONI DELLA POLITICA INTERNA ED ESTERA Una clausola imponeva però il rinnovamento annuale di un terzo dei due rami del parlamento, e ciò portava ad oscillazioni tra destra e sinistra destabilizzanti per il governo direttoriale. Quando nell’ottobre 1975 un gruppo di monarchici manifestò davanti al palazzo dove si riuniva la Convenzione, venne fatto intervenire un ufficiale (detto simpatizzante di Robespierre), Napoleone Bonaparte, che sbaragliò a colpi di cannone gli insorti. Furono firmate le paci con Prussia e Spagna, l’unica guerra ancora in atto era contro l’Austria e l’Inghilterra.
LE ELEZIONI E LA “CONGIURA DEGLI EGUALI” La dissoluzione della Convenzione in ottobre fu più apparente che altro, infatti l’assemblea impose con un decreto agli elettori di scegliere due terzi dei deputati del nuovo parlamento fra i membri di quest’ultima. L’altro terzo eletto al di fuori di questa, era maggiormente filomonarchico. Forte carestia invernale, aumento dell’inflazione e commercio estero annientato: insurrezione. Uno degli esponenti fu Babeuf che, secondo l’uso giacobino, si ribattezzò Caio Gracco. Differenze tra vecchio giacobinismo e Babeuf: 1. Uguaglianza economica nella forma, comunista, del “godimento comune dei frutti della terra”. NO alla proprietà privata. 2. Nessuna “giornata” non preparata, ma cospirazioni accuratamente preparate da un piccolo gruppo di rivoluzionari. Nel 1796 la polizia del Direttorio arrestò e condannò a morte Babeuf e i suoi compagni. Ma il modello di questa “congiura degli eguali” rimarrà vivo , avendo un gran futuro per tutto l’800 (ad esempio con Filippo Buonarrroti).
La rivoluzione esportata LA RIPRESA DELLA GUERRA E LA POLITICA DELLE ANNESSIONI La rivoluzione fu esportata in: Belgio: - L’opposizione al programma accentratore di Giuseppe II portò ad un’insurrezione e alla proclamazione degli U.S.B. - L’imperatore poté rioccupare il paese solamente rinunciando alla centralizzazione amministrativa e fiscale. - In seguito ad un rovesciamento dato dall’avanzata austro-prussiana, le armate giacobine ripresero il controllo. - 1975: Belgio annesso alla Francia come dipartimenti in un sistema altamente centralizzato. Renania: - Conflitto tra borghesi e autorità vescovile. - In seguito ad un rovesciamento dato dall’avanzata austro-prussiana, le armate giacobine ripresero il controllo. - Le città renane furono assoggettate ad un regime militare d’occupazione; repubblica batava. Province Unite: - Tensioni provocate dalla lotta tra i sostenitori degli Orange e i repubblicani. - Le Province Unite furono trasformate in uno stato unitario (Orange fuggiti in Inghilterra). In tutti e tre i casi non furono seguite le idee democratiche e giacobine, anzi: pesanti requisizioni e pure e semplici ruberie. Nel 1796 il Direttorio riprese la guerra contro l’Austria, essa aveva l’obbiettivo di: - Far risorgere il nazionalismo repubblicano e rafforzare politicamente il Direttorio. - Annettere nuovi territori e scaricare su altri popoli le difficoltà finanziarie della Francia.
LA CAMPAGNA D’ITALIA DI BONAPARTE E LA PACE DI CAMPOFORMIO La campagna d’Italia, fallita da Jourdan e Moreau, fu portata avanti con risultati migliori da Napoleone, nato in Corsica nel 1769. In pochi giorni, dopo aver sconfitto gli eserciti austriaco e piemontese, occupò la Savoia e Nizza ed entrò a Milano, ed in poco tempo fu conquistata gran parte dell’Italia settentrionale. Fu stipulata la pace di Campoformio con l’Austria, i cui termini furono dettati da Napoleone senza che venisse interpellato il Direttorio; esso stabiliva: 1. Riconoscimento austriaco dell’annessione del Belgio e della ragione tedesca a occidente del Reno alla Francia. 2. L’Austria doveva accettare il nuovo assetto politico dell’Italia: - Repubblica padana (Cisalpina), Lombardia ed Emilia Romagna. - Repubblica Ligure, alleata alla Francia.
I CARATTERI DELLE REPUBBLICHE ITALIANE Il proseguire della rivoluzione portò alla soppressione delle riforme mosse dal dispotismo illuminato. In Italia, e non solo, dopo una prima tendenza a favore della rivoluzione, si crearono due fazioni: una contro e una a favore delle idee giacobine. Tali “giacobini” videro nel 1796 nei francesi dei “liberatori” e non conquistatori. Nel 1798 fu aggiunta la repubblica Romana, in sostituzione del potere temporale del papa, e nel 1799 quella Partenopea (Napoli). Nei nuovi territori annessi, la Francia, imponendo le proprie istituzioni giuridiche ed economiche, furono attuate alcune riforme: a Roma e a Napoli abolizione dei vincoli alla proprietà nobiliare. Le repubbliche “sorelle” (d’Italia, Olanda e Svizzera) servivano alla Francia unicamente come fonte di guadagno (per il bilancio statale e per le guerre), e la loro indipendenza nazionale non stava le stava a cuore. Gli uomini di governo di queste nuove repubbliche furono scelti dai francesi tra la borghesia moderata: le conseguenze di ciò si vedranno più avanti.
Dal Direttorio alla dittatura militare LA CRISI DEL GOVERNO DIRETTORIALE Bonaparte decise, senza consultare il Direttorio, il contenuto dell’armistizio del 1797 e della pace di Campoformio. L’esercito francese era diventato una forza politica autonoma, mentre Napoleone, dal prestigio derivato dalle sue campagne, acquistò la possibilità di decidere in fatto di diplomazia e assetto istituzionale dei territori conquistati. Dopo una prima elezione a favore della destra monarchica, Barras (repubblicano), grazie a Napoleone e Hoche, fece un colpo di stato, riprendendo in mano la situazione.
LA CAMPAGNA DI BONAPARTE IN EGITTO Napoleone, per sistemare la guerra contro l’Inghilterra, decise di intaccare prima la sua economia, conquistando l’Egitto (controllare il mar Mediterraneo e dirottare il commercio indiano attraverso la via del mar Rosso). Nel 1798 una spedizione francese comandata da Napoleone partì, penetrò, e conquistò l’Egitto. Ma qualche giorno dopo gli inglesi, con il generale Nelson, distrussero la flotta francese, lasciata incustodita. Situazione generale: In Egitto: Padrone e prigioniero, allo stesso tempo. In Italia: Il sistema delle repubbliche-satellite crollava.
LA FINE DELLE REPUBBLICHE ITALIANE 1799: coalizione antifrancese tra Inghilterra, Russia e Austria (per ciò che accadeva nell’impero turco). L’esercito russo, comandato da Suvarov, sconfisse le truppe francesi di Moreau (in Germania) e penetrò in Lombardia e in Piemonte. Il sistema delle repubbliche in Italia crollò non solo per la superiorità dei Russi, ma per il loro regime di ruberie e la loro politica anticattolica, che portò inevitabilmente all’isolamento dei giacobini e repubblicani: nacquero vere e proprie cacce all’uomo al nord. A sud invece nacque l’“esercito della Santa Fede”, fondato da Fabrizio Ruffo, che compì massacri procedendo verso Napoli: crollò la repubblica Partenopea. In sintesi: Le repubbliche giacobine, non coinvolgendo il mondo contadino nel processo di rinnovamento politico e sociale ignorando il suo radicato cattolicesimo, fu distrutto proprio da questo mondo.
IL COLPO DI STATO CONTRO IL REGIME DIRETTORIALE Dopo aver saccheggiato, distrutto ed attraversato tutta l’Italia, l’esercito russo si diresse verso la Francia. Nel frattempo in Francia vi era una situazione critica, per due anni di fila vinse le elezioni la sinistra e si aprì il conflitto tra Direttorio e Parlamento. La borghesia francese fece tornare sulla scena Sieyes. Napoleone, forte del sostegno dell’esercito e dell’opinione pubblica, impose alla France un nuovo governo di emergenza formato da 3 consoli, tra cui lui e Sieyes, aventi il compito di preparare una nuova Costituzione. Ma in breve tempo Napoleone si fece eleggere primo console, e gli altri due ebbero poteri ridotti.
Dal Direttorio alla dittatura militare LA SECONDA CAMPAGNA D’ITALIA E LA PACE DI AMIENS Questa svolta napoleonica fu gratida dall’alta-media borghesia francese che cercava uno stato stabile, forte e ordinato. Napoleone conseguì numerose vittorie: la campagna militare del 1800, vittoria a Maregno contro gli austriaci (controllo dell’Italia del nord), vittorie sul regno e la pace di Lunéville (riconferma di quella di Campoformio) e nel 1802 la pace di Amiens. Risorse la repubblica del Nord che comprendeva Lombardia e l’Emilia-Romagna, chiama non più Cisalpina ma “italiana”. La Francia annette il Piemonte e mantiene un controllo diretto sulla Luguria, su Parma e sulla Toscana.
LE ISITUZIONI NAPOLEONICHE Napoleone, grazie a delle riforme, accrebbe i suoi poteri e stabilizzò ancor più la società francese: - Fu convalidato l’enorme passaggio di proprietà terriera verso la borghesia e una parte numerosa del mondo contadino. - Venne soppressa la libertà di stampa e le assemblee elettive furono sostituite dai prefetti. - Sistema giudiziario: i magistrati non sono più eletti dalla popolazione ma nominati e dipendenti dal governo. - Sistema scolastico: l’istruzione pubblica, tranne quella superiore (affidata allo stato), è affidata al clero, ed è gratuita e pubblica. - La difficile situazione religiosa di antagonismo tra vescovi “costituzionali” e quelli contro la fedeltà alla repubblica, fu risolta con l’abrogazione della costituzione civile del clero e la stipulazione di un concordato che prevedeva il rinnovamento dell’intero corpo vescovile, e lasciava al papa il potere della consacrazione mentre dava quello della designazione dei vescovi al primo console. - Espansione economica: Nap. intervenne sull’industria e scoraggiò l’importazione dall’estero stabilendo altissime tariffe doganali. - In seguito alla rivoluzione, il commercio internazionale francese crollò ed inoltre la Francia fu esclusa dal commercio mondiale dello zucchero dopo un lungo e tira e molla per mantenere il possesso di Haiti, che con la rivolta degli schiavi, 1804, si rese indipendente. - Sistema monetario: eliminazione dell’enorme massa di assegnati e ritorno alle monete metalliche, franchi d’argento e pezzi aurei (20/40 franchi). Nel 1800 fu istituita la Banca di Francia che sostituì i finanzieri nella fornitura di crediti allo stato ed emise moneta cartacea tranquillamente convertibile in metallica. L’esperienza negativa degli assegnati -> diffidenza verso i biglietti cartacei. - Attraverso un plebiscito Napoleone fu nominato console a vita, con il diritto di nominare il suo successore. Sebbene legalmente una repubblica, di fatto la Francia tornò ad essere una monarchia. 140.000 monarchici emigrati tornarono in patria.
IL CODICE CIVILE Azione duplice di Napoleone: - Rafforzava lo stato in modo autoritario e antidemocratico. - Dava consistenza ad alcune delle conquiste della rivoluzione e le estendeva al resto d’Europa con le sue vittorie militari. Infatti, il codice civile del 1804 rimase ancora molto confuso, data una sovrapposizione di antiche leggi e nuove del periodo rivoluzionario, e ne derivavano ingiustizie e incertezze economiche e giuridiche. Quindi fu emanato un unico nuovo codice civile che consentiva finalmente chiarezza: eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, il carattere assoluto e inviolabile della proprietà privata e la libera iniziativa economica. Tale codice, oltre che in Francia, fu applicato in tutti i territori conquistati, come in Italia.
IL DIRITTO DI FAMIGLIA E LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLA DONNA Con la riforma del 1792 era stato reso semplice da effettuare, bastava la semplice richiesta di un coniuge, e soprattutto, in caso di adulterio o altri casi estremi, le norme erano identiche per entrambi i sessi. Ma con il nuovo codice civile, era condannata solamente la donna in caso di adulterio, mentre per l’uomo veniva condannato solo se dava pubblico scandalo. Il codice civile considerò la donna come affetta da debolezza fisica e intellettuale e la sottometteva ad una figura maschile: padre o marito. L’ineguaglianza dei sessi era chiara proprio nel matrimonio: contrariamente a ciò che si decise in seguito alla rivoluzione, ovvero famiglia intesa come repubblica con diritti uguali fra i coniugi, per il codice del 1804 la famiglia era intesa come una monarchia, dove il marito era il monarca e la donna gli era sottomessa.