Museke N. 19 - Ottobre 2003

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NOTIZIARIO DEL GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE O.N.L.U.S. – Via Brescia, 10 – 25014 CASTENEDOLO (Brescia) ITALY Tel. 349.8832835 – Fax 030.2130044

NUMERO DICIANNOVE - OTTOBRE 2003 impianti: nadir - ciliverghe (bs) / stampa: euroteam - nuvolera (bs)

I poveri al primo posto Carissimi tutti, dal 1969 Museke lavora con il solo fine di mettere al primo posto i poveri, i bambini della strada, le vedove, gli ammalati, i detenuti. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato duramente per realizzare la Casa di accoglienza per orfani e ormai mancano poche cose: qualche finitura e l’arredamento. Speriamo di riuscire ad inaugurare la costruzione per Natale. Continuiamo anche la nostra campagna a favore della donna e del miglioramento della sua situazione. Con l’aiuto di alcune donne locali, siamo riusciti a far riprendere la scuola a bambini, adolescenti, uomini e donne. Hanno finora conseguito la licenza elementare 157 adulti, compresi 22 Batwa (pigmei), grazie alla disponibilità e agli insegnamenti quotidiani di Sr. Cecilia. Non abbiamo sottovalutato l’importanza dell’adozione a di-

stanza. Questa iniziativa permette non solo di aiutare il bambino ad avere un futuro migliore, ma anche l’orfanotrofio e/o la famiglia stessa che accoglie gli orfani. E’ un lavoro lungo, costante, graduale, di grande impegno e sacrificio. Ma non possiamo fare miracoli o risolvere le situazioni da un giorno all’altro. I

risultati si vedono a distanza, seminiamo e curiamo finchè arriva il raccolto.Tutto questo, giorno dopo giorno, si realizza con l’aiuto di tanti amici e benefattori, di gente locale e del grande supporto del gruppo di tecnici volontari che, nonostante il gravoso lavoro fatto gratuitamente, si impegnano a farsi maestri del personale locale. Continuate ad esserci vicini e a sostenerci con la vostra amicizia e comprensione, nonché con l’aiuto materiale, necessario anche quello! Insegnamo ai nostri ragazzi a rinunciare a qualcosa: sarà sempre una grande provvidenza per i fratelli africani. Ricordo a me stessa che ogni giorno ricevo più di quanto io possa dare. Con riconoscenza Cesarina

Missionari con Maria Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2003 Carissimi Fratelli e Sorelle! 1. ... La Chiesa prende sempre più coscienza di essere ‘madre’ come Maria. Essa è “la culla - notavo nella Bolla Incarnationis mysterium, in occasione del Grande Giubileo dell’Anno 2000 - in cui Maria depone Gesù e lo affida all’adorazione e alla contemplazione di tutti i popoli” (n. 11). Su questo cammino spirituale e missionario intende proseguire, sempre accompagnata dalla Vergine Santissima, Stella della nuova evangelizzazione, aurora luminosa e guida sicura del nostro cammino (cfr Novo millennio ineunte, 58).

Maria e la missione della Chiesa nell’Anno del Rosario 2. Nell’ottobre scorso, entrando nel venticinquesimo anno del mio ministero petrino, quasi ad ideale prolungamento dell’Anno Giubilare, ho indetto uno speciale Anno dedicato alla riscoperta della pre-

ghiera del Rosario, tanto cara alla tradizione cristiana. È mio desiderio che l’Anno del Rosario costituisca per i credenti di ogni continente un’occasione propizia per approfondire il senso della vocazione cristiana. Alla scuola della Vergine e seguendo il suo esempio, ogni comunità potrà meglio far emergere la propria dimensione ‘contemplativa’ e ‘missionaria’. La Giornata Missionaria Mondiale, che cade proprio alla fine di questo particolare anno mariano, se ben preparata, potrà imprimere un più generoso impulso a quest’impegno della Comunità ecclesiale. Il ricorso fidente a Maria con la quotidiana recita del Rosario e la meditazione dei misteri della vita di Cristo sottolineeranno che la missione della Chiesa deve essere anzitutto sorretta dalla preghiera. L’atteggiamento di ‘ascolto’, che suggerisce la preghiera del Rosario, avvicina i fedeli a Maria, che “serbava tutte queste cose medi-

tandole nel suo cuore” (Lc 2,19). La ricorrente meditazione della Parola di Dio diventa un allenamento per vivere “in comunione viva con Gesù attraverso - potremmo dire - il Cuore della Madre” ( Rosarium Virginis Mariae, 2).

Chiesa più contemplativa: il Volto di Cristo contemplato 3. Cum Maria contemplemur Christi vultum! Mi tornano spesso alla mente queste parole: contemplare il ‘volto’ di Cristo con Maria. Quando parliamo del ‘volto’ di Cristo ci riferiamo alle sue sembianze umane, nelle quali rifulge la gloria eterna del Figlio unigenito del Padre (cfr Gv 1,14): “La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo” (ibid., n. 21); Contemplare il volto di Cristo induce a una conoscenza profonda e coinvolgente del suo mistero. Contemplare Gesù con gli occhi della fede spinge a penetrare nel mistero di Dio-Trinità. Dice Gesù: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14,9). Con il Rosario ci inoltriamo in questo itinerario mistico “in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima” (Rosarium Virginis Mariae, 3). 24). Guardiamo sempre a Maria, modello insuperabile! Nel suo animo tutte le parole del Vangelo trovano un’eco straordinaria. Maria è la ‘memoria’ contemplativa della Chiesa, che vive nel desiderio di unirsi più profondamente al suo Sposo per incidere ancor più nella nostra società. Di fronte ai grandi problemi, dinanzi al dolore innocente, alle ingiustizie MUSEKE - 2

perpetrate con arrogante insolenza come reagire? Alla docile scuola di Maria, che è nostra Madre, i credenti apprendono a riconoscere nell’apparente “silenzio di Dio” la Parola che risuona nel silenzio per la nostra salvezza.

Chiesa più santa: il Volto di Cristo imitato e amato 4. Tutti i credenti sono chiamati, grazie al Battesimo, alla santità. Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dogmatica Lumen gentium, sottolinea che la vocazione universale alla santità consiste nella chiamata di tutti alla perfezione della carità. Santità e missione sono aspetti inscindibili della vocazione di ogni battezzato. L’impegno a diventare più santi è strettamente collegato con quello a diffondere il messaggio della salvezza. “Ogni fedele - ricordavo nella Redemptoris missio - è chiamato alla santità e alla missione” (n. 90). Contemplando i misteri del Rosario, il credente è incoraggiato a seguire Cristo e a condividerne la vita sino a poter dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). Se tutti i misteri del Rosario costituiscono una significativa scuola di santità e di evangelizzazione, i misteri della luce pongono in evidenza aspetti singolari della nostra

‘sequela’ evangelica. Sono le parole che la Vergine pronuncia a Cana a costituire, in un certo modo, lo sfondo mariano di tutti i misteri della luce. L’annuncio del Regno vicino, la chiamata alla conversione e alla misericordia, la Trasfigurazione sul Tabor e l’istituzione dell’Eucaristia trovano infatti nel cuore di Maria un’eco singolare. Maria mantiene gli occhi fissi su Cristo, fa tesoro di ogni sua parola ed indica a tutti noi come essere autentici discepoli del suo Figlio. Chiesa più missionaria: il Volto di Cristo annunciato 5. In nessuna epoca la Chiesa ha avuto tante possibilità di annunciare Gesù come oggi, grazie allo sviluppo dei mezzi della comunicazione. Proprio per questo la Chiesa è oggi chiamata a far trasparire il Volto del suo Sposo con una più rilucente santità. In questo sforzo, non facile, sa di essere sostenuta da Maria. Da Lei ‘impara’ ad essere ‘vergine’, totalmente dedicata al suo Sposo, Gesù Cristo, e ‘madre’ di molti figli che genera alla vita immortale. Sotto lo sguardo vigile della Madre, la Comunità ecclesiale cresce come una famiglia ravvivata dall’effusione potente dello Spirito e, pronta a raccogliere le sfide della nuova evangelizzazione, contempla il volto misericordioso di Gesù nei fratelli, specialmente nei poveri e

bisognosi, nei lontani dalla fede e dal Vangelo. In particolare, la Chiesa non ha paura di gridare al mondo che Cristo è “la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14,6); non teme di annunciare con gioia che “la buona notizia ha il suo centro, anzi il suo stesso contenuto, nella persona di Cristo, il Verbo fatto carne, unico Salvatore del mondo” (Rosarium Virginis Mariae, 20).

Una precisa consegna 6. Il compito dell’animazione missionaria deve continuare ad essere impegno serio e coerente di ogni battezzato e di ogni Comunità ecclesiale. Un ruolo più specifico e peculiare compete certo alle Pontificie Opere Missionarie, che ringrazio per quanto già generosamente stanno facendo. A tutti vorrei suggerire di intensificare la recita del Santo Rosario, a livello personale e comunitario, per ottenere dal Signore quelle grazie di cui la Chiesa e l’umanità hanno particolare necessità. Invito proprio tutti: bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie, parrocchie e comunità religiose. Tra le tante intenzioni, non vorrei dimenticare quella della pace. La guerra e l’ingiustizia hanno il loro inizio nel cuore ‘diviso’. “Chi assimila il mistero di Cristo - e il Rosario proprio a questo mira -, apprende il segreto della pace e ne fa un progetto di vita” (Rosarium Virginis Mariae, 40). Se il Rosario batterà il ritmo della nostra esistenza, potrà diventare strumento privilegiato per costruire la pace nel cuore degli uomini, nelle famiglie e tra i popoli. Con Maria tutto possiamo ottenere dal Figlio Gesù. Sorretti da Maria, non esiteremo a dedicarci con generosità alla diffusione dell’annuncio evangelico sino agli estremi confini della terra. Con tali sentimenti, di cuore tutti vi benedico. IOANNES PAULUS II

MUSEKE - 3

La casa accoglienza Nazareth di Mutwenzi (Gitega)

N

el corso del 2003 il Gruppo Operazione Museke si sta impegnando nella costruzione di una casa di accoglienza per bimbi orfani nell’area rurale denominata Mutwenzi a circa 7 km dalla città di Gitega - Burundi. L’orfanotrofio era già in attività, gestito dalle consacrate della Famiglia di Nazaret, ma senza gli spazi e le strutture che garantiscano le condizioni minime di igiene di cui anche il bambino più povero ha bisogno; in un’area prima utilizzata per la coltivazione di patate avente una superficie di circa 2.700 m2, adiacente al vecchio edificio ormai fatiscente che viene attualmente utilizzato per ospitare i bambini. La costruzione del nuovo edificio è il primo passo di un progetto finalizzato ad aiutare le suore laiche che si occupano della cura dei

bambini, affinché possano garantire ai piccoli un tetto dignitoso ed una crescita integrale nell’educazione dei fondamentali valori africani. Museke si è pertanto impegnata affinché le persone che oggi si occupano della crescita dei bambini siano affiancate da personale specializzato (infermiere, educatrici)

nel periodo di avviamento della nuova struttura. Il nuovo complesso, progettato per ospitare mediamente 50 bambini, è composto da due fabbricati ad un solo piano, aventi funzioni distinte, da una piccola cappella e dispone di un ampio giardino. Il fabbricato posizionato a Nord Ovest, che si affianca alla cappella, verrà utilizzato durante il giorno per le attività scolastiche e per il gioco, disponendo di 2 grandi aule e di una sala polivalente con i relativi servizi; ospita anche il refettorio ed una grande cucina dotata di un ampio portico per la preparazione dei cibi per i quali è necessario utilizzare il fuoco; dispone inoltre di un ufficio e di una camera per eventuali ospiti. Nel fabbricato realizzato lungo il versante Sud Est ci sono i dormitori, composti da 4 camerate per i bambini e da 2 camere utilizzate dagli MUSEKE - 4

adulti incaricati dell’assistenza ai bambini, unitamente a due spaziosi locali adibiti a bagni e servizi per la pulizia e l’igiene dei bambini. Complessivamente la superficie abitabile è di circa 1.000 m2, e dispone di circa 400 m2 di portici, in grado di garantire il necessario riparo dalla pioggia. I lavori per la realizzazione del complesso sono iniziati lo scorso mese di gennaio sotto la supervisione di alcuni volontari italiani che hanno generosamente dedicato la loro competenza guidando ed affiancando il personale locale nella costruzione. Lo scorso mese di luglio sono terminate tutte le opere civili, gli impianti idraulici ed elettrici, nei prossimi mesi verranno completate le finiture e verranno disposti e mobili e le attrezzature necessarie. L’opera è costata circa 200.000 euro, quasi 400 milioni di vecchie lire. La nostra ambizione è quella di poter accogliere 50 bambini nella nuova struttura entro Natale.

Un particolare ringraziamento va rivolto alla Parrocchia di Castenedolo che ha devoluto a Museke la raccolta dell’ultima Quaresima potendo così riempire e spedire un conteiner pieno di cibarie, di medicine e di generi di prima necessità; così come al Comitato di Solidarietà di San Vigilio di Concesio, sempre generoso verso di noi nell’inviare un conteiner. Durante i primi 6 mesi del 2003, Museke ha inviato 6 conteiners, accuratamente preparati dalla sollecitudine di Andrea Loda, Mario Riello, Enrico Casella e molti altri, nonché dalle nostre Rosa Scaroni e Annarosa Vallio. E che dire di Cesarina, vero e proprio ministro degli esteri della nostra associazione. Si è adoperata al lavoro sfibrante di sdoganamento dei conteiners ed è stata punto di riferimento essenziale nonché mamma mukuru per tutti i nostri volontari che sono andati in Burundi.

Giovanni Piotti

VOLONTARI CHE HANNO COLLABORATO AL CANTIERE 2003 NAZARETH - MUTWENZI Colombo Carlo e Maria

costruttore (6 mesi)

Manzeni Luigi

costruttore (6 mesi)

Gritti Alfredo

idraulico (2 mesi)

Piotti Giovanni

ingegnere (15 gg.)

Kasa Edoardo

tecnico (20 gg.)

Maffioletti Giuliano

idraulico (40 gg.)

Vismara Emilio

idraulico (40 gg.)

Caprioli Giuseppe

idraulico (40 gg.)

Vanni Mario

piastrellista (40 gg.)

Bosio Luigi e Rosa

elettricista (35 gg.)

Moggia Giuseppe

elettricista (35 gg.)

MUSEKE - 5

In pochi mesi abbiamo realizzato la casa accoglienza di Mutwenzi ma resta

Il problema dell’acqua

A

ttualmente l’acqua necessaria per la struttura viene fornita da un serbatoio condiviso con un’altra casa di accoglienza per ragazzi portatori di handicap molto gravi gestita da religiosi; purtroppo nella stagione secca, per alcuni mesi all’anno, il bacino naturale a fondo valle, da cui viene pompata l’acqua per alimentare il serbatoio, non riesce a garantire l’acqua necessaria

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costringendo le donne a percorrere alcuni chilometri a piedi per raggiungere la sorgente più vicina e portare l’acqua alla casa di accoglienza. Poiché la disponibilità costante di acqua è un fattore indispensabile per la crescita dei bambini è urgente reperire i fondi per la realizzazione di un impianto per l’adduzione dell’acqua. Nei prossimi mesi andrà stabilita con le autorità locali la soluzione

progettuale migliore valutando tra le seguenti alternative: • Realizzazione di un pozzo per l’emungimento da una falda acquifera sotterranea; • Collegamento con una sorgente, ora a bocca libera, situata ad un paio di chilometri di distanza, mediante realizzazione di una rete acquedottistica.

CHE NE DICI DI QUALCHE MESE DONATO PER I BIMBI ORFANI E ABBANDONATI?

e foto di questo notiziario evidenziano il lavoro e la realizzazione in poco tempo della Casa Accoglienza Nazareth dei nostri volontari con gli operai locali. Il nostro impegno ora è di accompagnare gli inizi di questo centro di educazione per i bambini. Quindi necessitiamo già dal prossimo gennaio di maestre di asilo, di infermiere e di educatrici che abbiano la possibilità di aiutare il personale locale nella cura di questi bimbi, restando alcuni mesi in Burundi. Sarà un’esperienza che ti arricchirà per tutta la vita!

IL BURUNDI SULLA VIA DELL’ACCORDO PER UNA PACE DURATURA Il 30 aprile 2003 ha avuto luogo in Burundi il passaggio alla seconda fase della transizione democratica prevista dagli accordi di Arusha. I poteri della presidenza, esercitati da Pierre Buyoya per i primi 18 mesi, sono stati assunti per un periodo equivalente da Domitien Ndayizeye. Per l’occasione i vescovi del Burundi hanno indi-

rizzato al paese un vibrante messaggio che così conclude: “È al Cristo Principe della Pace che noi rivolgiamo le nostre suppliche perché tutti i Burundesi riescano ad accordarsi il perdono reciproco per tutto il male che hanno fatto e si riconcilino per poter ricostruire il loro paese nella fraternità e nella giustizia. MUSEKE - 6

Rendiconto della Gestione 2002 ENTRATE 2002 euro

2001 euro

- Per offerte

55.752

35.357

- Per progetto Nderanseke

39.397

29.398

- Per proventi finanziari

15.743

15.609

110.892

80.364

2002 euro

2001 euro

- Per progetto orfanatrofio Casa Nazaret (Mwtuenzi)

35.977

12.903

- Per adozioni progetto Nderanseke

37.494

31.154

- Per elargizioni a terzi

29.610

516

1.223

798

494

481

3.360

1.033

651

1.639

3.916

2.762

- Parziale

112.725

54.572

- Disavanzo di gestione

– 1.833

25.792

- Totale

110.892

80.364

- Totale

USCITE

- Per spese promozionali - Per telefono fax - Per segreteria - Per valori bollati - Per oneri finanziari

L

’accostamento in parallelo dei due ultimi esercizi e’ stato preso a prestito dalla disciplina civilistica sui bilanci perche’, pur non ottemperando al significato economico proprio dell’economia aziendale proiettata al realizzo di profitti, estranei allo spirito della nostra associazione, ben si adatta ad evidenziare la costanza delle nostre iniziative nel loro sviluppo temporale accompagnata da altrettanta assidua attenzione e sensibilita’ che si riscontrano nei contributi degli associati e simpatizzanti. I numeri nella loro sintensi ci dicono che nel corso del 2002 abbiamo speso tutto quanto e’ pervenuto all’associazione, anzi, qualcosina in piu’ e posto MUSEKE - 7

che il nostro intendimento e’ proprio quello di operare per il bene del prossimo e tra il prossimo privilegiare quello piu’ bisognoso (proprio come i bimbi orfani di Gitega che, lo diciamo con una stretta profonda al cuore, molte ma molte volte sono privi persino della speranza di avere un domani) siamo felici di aver distribuito tutto il possibile e ci auguriamo di poterci ripetere negli esercizi futuri. Lo scorso anno ci eravamo lasciati con l’intento di affrontare un nuovo progetto quello dell’orfanatrofio di Nazaret a Mwtuenzi (Gitega-Burundi) ed ecco che anche questo bisogno sta diventando un bel dono: in gennaio l’area necessaria per la costruzione era

gia’ stata reperita viene successivamente acquisita per una superficie di circa mq. 2.700. Un geometra nel frattempo gratuitamente realizza un progetto che prevede una costruzione di circa mq. 1.000, si preparano le minute dei materiali necessari identificando quelli da acquisire in Italia e a novembre si comicia la preparazione dei container. L’importo che il bilancio evidenzia corrisponde agli acquisti fatti nei mesi di novembre e dicembre. Il prossimo esercizio (2003) vedra’ il completamento del progetto per il quale si ipotizza una spesa complessiva intorno ai 200.000 euro; come si vede e’ un impegno di tutto rispetto. In parallelo, senza soluzione di continuita’, il progetto “Nderanseke” si anima di ulteriori adozioni talche’ alla fine dell’anno se ne contano ben 208 che, a consuntivo rappresentano la voce piu’ cospicua delle nostre uscite ben sopportate da altrettanta generosita’ nel conto delle entrate al medesimo titolo e non accenna a fermarsi visto che nel momento in cui scriviamo le adozioni evase hanno raggiunto quota 246 ovverossia un impegno annuale che va superare i 51.000 euro Anche questo e’ un dato che ci conforta perche’ si riscontra costantemente che la provvidenza non manca mai di farsi protagonista attraverso la sensibilita’ di molti che in questo progetto vedono concretizzarsi il loro bisogno di essere parte attiva nel soccorrere i piu’ poveri tra i poveri. Delle offerte straordinarie fatte a terzi il notiziario di Natale 2002 ne riportava il dettaglio ed hanno interessato la missione di Mtwango in Tanzania, la diocesi di Chascomus in Argentina, la missione di Mataquescuintla in Guatemala, il convento di clausura di Kamogni in Rwanda. Senza dilungarci sui costi di minore importanza che il rendiconto evidenzia, legati alla gestione amministrativa dell’associazione, riteniamo di aver dato una panoramica generale completa dell’operato svolto nel corso del 2002 e nel ringraziarVi a nome di tutti per l’affetto, la costanza e l’impegno in qualunque modo essi vengano manifestati Vi diamo appuntamento al prossimo anno per una nuova pagina missionaria da scrivere in comunione. Il Consiglio Direttivo

Da Gitega... con riconoscenza Gitega, 03-09-2003 Carissimi Enrica e Amici di Museke, Vi scrivo queste poche righe per salutarvi. In questi giorni siamo molto impegnate a frenare la mortalità; quattro piccoli ci hanno lasciato a causa della malaria che si trasmette anche per l’ambiente non salubre. Quindi è maggiormente indispensabile la nuova casa di accoglienza che in pochi mesi è stata costruita dai vostri volontari italiani e dai nostri operai. Speriamo di inaugurarla a Natale, perchè la gente è veramente povera e ci sono tanti bambini che sono totalmente orfani e, quindi, non in grado di provvedere a

se stessi. Noi cerchiamo di fare il possibile accogliendo anche quei bimbi che troviamo sulla porta, abbandonati. Quindi, Casa Nazareth, sarà la casa di questi più piccoli, per i quali non è possibile trovare una famiglia adottiva. So che l’impegno che abbiamo supera le nostre forze; ma crediamo sempre nella Provvidenza in tutte le cose, anche quelle pratiche. Vi sono sempre riconoscente per tutto quello che siete e fate per noi. Il Signore vi ricompensi sempre al centuplo. Un affettuoso abbraccio Suor Cecilia

Assemblea dei Soci di Museke

Sabato 25 Ottobre 2003 celebreremo la nostra assemblea annuale presso il Centro Canossiano di Castenedolo

Programma ore 15.30: Santa Messa ore 16.30: Comunicazioni * Considerazioni sul nostro impegno missionario * Riflessioni sul progetto Nderanseke * Il Progetto casa Nazareth di Mutwenzi * Presentazione altri progetti * Relazione finanziaria e adempimento obblighi statutari Segue un piccolo rinfresco

GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE O.N.L.U.S. - Via Brescia, 10 - 25014 CASTENEDOLO (BS) - ITALY Tel. 349.8832835 - Fax 030.2130044 • c/c postale 15681257 • c/c bancario: 27499 - Banco di Brescia - ABI 03500 - CAB 11200 MUSEKE - 8

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