LA CLONAZIONE ANIMALE
Dr. Wilmut & Dolly
Si effettua per TRASFERIMENTO NUCLEARE PROCEDURA: 1) ENUCLEAZIONE di un oocita maturo non fertilizzato in fase G0 o metafase II per aspirazione del nucleo (CITOPLASTO) 2) TRASFERIMENTO NUCLEARE: si effettua per MICROINIEZIONE del nucleo o per ELETTROFUSIONE dell’intera cellula somatica con il citoplasto
Nucleo donatore
Cellula ES (blastocisti)
indifferenziata
Cellula somatica di adulto 3) Un impulso elettrico dà lo stimolo per iniziare la divisione 4) Verifica in coltura della vitalità degli embrioni 5) Impianto in un utero ricevente
a) DEPROGRAMMAZIONE: incubazione in un terreno povero di nutrienti: la cellula spegne l’espressione dei geni b) RIPROGRAMMAZIONE: i fattori citosolici del citoplasto riprogrammano i geni del nucleo somatico per la totipotenza
from Time Magazine, March 10, 1997
Dolly con la madre in affitto
a) Cellule embrionali (SEC1) (da disco embrionale di un embrione di 9 gg.) b) Fibroblasti fetali (BLWF1) (da un feto di 26 gg)) c) Cellule mammarie (OME)
IN CHE MODO SI E’ VERIFICATO CHE DOLLY FOSSE VERAMENTE UN CLONE?
SI E’ UTILIZZATO Il FINGERPRINTING DEL DNA ATTRAVERSO L’ANALISI DI MARCATORI MICROSATELLITARI
CACACACACACACACACACACACACACACACACACACACACACACACACA GTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGTGT
Polimorfismi SHORT TANDEM REPEATS (STR): sono collocati in locus altamente polimorfici: esistono tanti alleli per ogni singolo locus Un profilo polimorfico permette di identificare in maniera univoca un individuo
COME SI INDIVIDUA UN POLIMORFISMO STR?
1)
Screening di una library genomica a inserti piccoli (≈ ≈1000bp) con una sonda (CA)n
2)
Sequenza del clone/i positivo/i utilizzando come primer di innesco (CA)n ed il complementare (TG)n. in questo modo si determina la sequenza delle zone che fiancheggiano l’STR
3)
Si verifica che le zone fiancheggiatrici all’STR siano uniche nel genoma tramite FISH (Fluorescent In Situ Hybridization) a) b) c) d)
Arresto delle cellule in metafase Fissazione delle cellule su vetrino Denaturazione del DNA Ibridazione con la sonda fluorescente
4) Mediante PCR con primers che ibridano le regioni fiancheggianti l’STR si analizzano gli amplificati ottenuti da individui diversi
Non costituisce polimorfismo
Costituisce polimorfismo
Clone 6LL3
SEC-1
OME
BLWF1
PROBLEMI CON LA CLONAZIONE SOMATICA?
-277 cellule enucleate -248 cellule morte dopo il trasferimento nucleare -16 morte prima dell’impianto in utero -13 impiantate
1 Dolly
Yanagimachi, R. 2002. "Cloning: experience from the mouse and other animals." Molecular and Cellular Endocrinology. 21 March, 187.
Specie
N°° di oociti usati
topo
2468
31 (1.3%)
440
6 (1.4%)
2 morti quasi subito 11 morti entro 6 mesi
N°° di nati vivi
Note -
1)
LA RESA E’ MOLTO BASSA
bovino
2)
I CLONI CHE ARRIVANO A TERMINE SPESSO SOFFRONO DI DIFETTI GIA’ ALLA NASCITA
pecora
417
14 (3.4%)
maiale
977
5 (0.5%)
-
capra
285
3 (1.1%)
-
3) I CLONI CHE SOPRAVVIVONO FINO ALL’ETA’ ADULTA SEMBRANO INVECCHIARE PIU’ RAPIDAMENTE DEL NORMALE
-Accorciamento dei telomeri -Altre modificazioni del DNA correlate all’invecchiamento (es: metilazione del DNA e/o perdita di proteine associate al DNA -Mutazioni accumulate nella vita di un animale possono essere silenti nell’individuo adulto, ma causare uno scorretto sviluppo embrionale
4) I CLONI NON SONO COPIE ESATTE
Rainbow
Copycat
-DNA mitocondriale diverso -Fenomeni epigenetici (es: inattivazione dell’X) -Fattori ambientali e sociali
E LA CLONAZIONE UMANA?
-I geni nucleari umani si attivano più precocemente (4 cellule) che in bovini e ovini (8 cellule): tempo insufficiente per la riprogrammazione del nucleo somatico? -Nelle scimmie la rimozione del nucleo rimuove anche componenti importanti del centrosoma. Le mitosi possono essere non corrette a causa di difetti del fuso che portano ad aneuploidia
http://www.clonaid.com/
Clonaid è stata fondata dai membri di una setta religiosa chiamata “the Raelians”. Nel 2002 Clonaid dichiarò di avere clonato Eva, da una cellula di cute di sua “madre”. Essi si sono tuttavia rifiutati di effettuare test, sia per provare la natura di clone di EVa, sia la sua esistenza.
Originally published in Science Express on 12 February 2004 Science 12 March 2004: Vol. 303. no. 5664, pp. 1669 - 1674 DOI: 10.1126/science.1094515 Prev | Table of Contents | Next Reports
Dr Moon
This article has been retracted Evidence of a Pluripotent Human Embryonic Stem Cell Line Derived from a Cloned Blastocyst
Per poter effettuare diagnosi e prognosi di patologie ereditarie è necessario conoscere la sequenza del gene responsabile
L’IDENTIFICAZIONE DI GENI RESPONSABILI DI MALATTIE GENETICHE
SI CONOSCONO LE BASI METABOLICHE (BIOCHIMICHE) DELLA MALATTIA
Screening di una library con: a) b) c)
Oligonucleotidi degenerati EST Sonde ottenute da specie affini
NON SI CONOSCE IL DIFETTO BIOCHIMICO DELLA MALATTIA
CLONAGGIO POSIZIONALE
IL CLONAGGIO POSIZIONALE Permette di arrivare ad identificare un gene responsabile di un fenotipo mutato, partendo dalla attribuzione del gene ad una regione ristretta di un cromosoma
INGREDIENTI:
1)
PEDIGREE di famiglie affette dalla patologia e relativo materiale genetico
2)
MARCATORI POLIMORFICI: polimorfismi la cui posizione all’interno del genoma (locus) è nota
3)
GENOTECHE GENOMICHE AD INSERTO GRANDE
ATTRIBUZIONE DELLA POSIZIONE DEL GENE RESPONSABILE DELLA PATOLOGIA AD UNA REGIONE PARTICOLARE DEL DNA
Gene recessivo associato al cromosoma X
Si analizza la associazione tra soggetti affetti e alleli di marcatori polimorfici
Determinazione del cromosoma su cui è localizzato il gene Avvicinamento al gene utilizzando marcatori specifici per il cromosoma individuato: maggiore è l’associazione (minori crossing over), minore è la distanza
Delimitazione di una zona compresa tra due marcatori
CORRELAZIONE DELLA MAPPA FISICA CON QUELLA GENETICA PER LOCALIZZARE LA POSIZIONE APPROSSIMATIVA DEL GENE DI INTERESSE.
Screening di una Library a inserti genomici grandi per la ricerca del clone positivo per i marcatori polimorfici
Determinazione della sequenza
RICERCA DELLE SEQUENZE ESONICHE
La presenza di isole CpG può indicare la prossimità di geni trascritti
Taglio con enzimi che riconoscono siti ricchi in C e G
oppure si isola direttamente il gene da una library a cDNA mediante la SELEZIONE DEGLI IBRIDI
LA SELEZIONE DEGLI IBRIDI
clone genomico selezionato grazie ai marcatori
Scelta da un tessuto che si pensa sia arricchito per l’espressione del gene Cercato. cDNA = solo esoni
Primers che fiancheggiano l’inserto di cDNA
CLONAZIONE POSIZIONALE DEI GENI CANDIDATI
BANCHE DATI
Una volta individuato il possibile gene, bisogna determinare se esso è effettivamente mutato nei soggetti affetti:
La SSCA (Analisi Conformazionale del Singolo Filamento)
La differenza anche di una singola base può causare, nel DNA a singolo filamento, una diversa configurazione tridimensionale, che comporta una diversa mobilità elettroforetica
sequenziamento
STUDIO DELLA FUNZIONE DELLA PROTEINA
LA TERAPIA GENICA ovvero il trasferimento genico come sistema per la correzione di difetti genetici causa di malattie
-AL MOMENTO E’ APPLICABILE ALLE SOLE CELLULE SOMATICHE -MALATTIE GENETICHE IDEALI SONO QUELLE CARATTERIZZATE DA UNA O PIU’ bMUTAZIONI A CARICO DI UN SOLO GENE -NECESSITA’ DI ELABORARE UNA STRATEGIA PER OGNI DIVERSA TERAPIA GENICA
LE FASI DELLA SPERIMENTAZIONE FASE PRECLINICA: prevede la sperimentazione in vitro e su animali
FASE I: trattamento di pochi individui umani sani per valutare gli effetti generali della terapia (sicurezza) FASI CLINICHE
FASE II: la terapia viene provata in un campione leggermente più ampio di individui affetti dalla patologia, per verificarne la sicurezza e l’efficacia FASE III: la terapia viene testata su un ampio campione di soggetti affetti, confrontando i benefici con quelli di terapie convenzionalmente usate per il tipo di patologia
APPROVAZIONE
TERAPIA GENICA
EX VIVO Il trasferimento genico viene effettuato al di fuori del paziente
IN VIVO Il trasferimento genico viene effettuato direttamente nel paziente
Per il trasferimento genico si usano vettori virali ad ampio spettro, di tipo NON litico (RETROVIRUS DIFETTIVI)
Cellule ideali da trattare sono quelle Ad ampio potenziale proliferativo (es: cellule staminali, cellule di midollo osseo
SCID TALASSEMIA ANEMIA FALCIFORME
VETTORI VIRALI
TERAPIA GENICA
TRASFERIMENTO GENICO IN COLTURE CELLULARI
Non devono replicarsi nell’ospite quando
-non si riescono ad ottenere trasfettati stabili (invecchiamento cellulare) -l’efficienza di trasfezione in transiente è troppo bassa
I RETROVIRUS nella terapia ex vivo Non lisano le cellule
Hanno largo spettro di specificità di cellula ospite
Per l’usi in terapia, si devono usare retrovirus DIFETTIVI
Occorrono delle STRATEGIE DI SICUREZZA per evitare la propagazione incontrollata del virus. Si devono costruire dei RETROVIRUS DIFETTIVI, cioè non in grado di costruire strutture di incapsulamento
Ψ+ :sequenza segnale per il packaging nel plasmide
pol: geni per enzimi (I, RT) env: gene per la proteina dell’involucro
-clonazione del DNA retrovirale in plasmide -eliminazione dei geni pol ed env -mantenimento della regione di gag che contiene Ψ+
Gene funzionante
CELLULE IMPACCHETTATRICI: servono per fornire al retrovirus ricombinante le proteine strutturali in un sito del genoma hanno integrato LTR5’-gag-pol-LTR3’ ∆Ψ+ in un altro sito LTR5’-env-LTR3’
Integrati nel DNA delle cell. impacchettatrici
COSTRUZIONE DI UN VETTORE RETROVIRALE RICOMBINANTE ED INFEZIONE DI CELLULE IN COLTURA
TERAPIA GENICA EX VIVO PER IL TRATTAMENTO DELL’EMOFILIA
TERAPIA GENICA IN VIVO Introduzione diretta di un gene correttivo nelle cellule di un tessuto specifico di un paziente
Le proteine dell’envelope riconoscono specifiche proteine di superficie
I VETTORI RETROVIRALI
SONO POCO SPECIFICI
PSEUDOTIPIZZAZIONE
Sostituzione dell’env con quello di un virus più selettivo
INFETTANO SOLO CELLULE IN PROLIFERAZIONE
UTILIZZO DI PROMOTORI TESSUTO-SPECIFICI PER IL GENE BERSAGLIO
Creazione di env con caratteriestiche diverse e selezione dei virus con le caratteristiche più vantaggiose
ALTA EFFICIENZA DI INFEZIONE
VETTORI DERIVATI DALL’ADENOVIRUS (a DNA)
-Infetta molto bene le cellule della mucosa respiratoria -Infetta anche cellule quiescenti (neuroni, cuore) -Non si integra nel genoma (espressione limitata)
Trattamento della fibrosi cistica con il ripristino del gene CFTR
VETTORI DERIVATI DAL VIRUS ASSOCIATO ALL’ADENOVIRUS (AAV)
-Non è patogeno -Si integra in un sito specifico del cromosoma 19 -Per riprodursi necessita di un virus helper (es: adenovirus) -E’ poco capiente
VETTORI DERIVATI DAL VIRUS DELL’HERPES SYMPLEX tipo1: infettano solo cellule neuronali quiescenti
SISTEMI ALTERNATIVI ALLA TERAPIA GENICA MEDIANTE RIPRISTINO GENICO
IL GANCICLOVIR E LA TK DELL’HSV
EFFETTO BYSTANDER + fagocitosi
RIVEDIAMO IL MECCANISMO DI SPLICING
LA TERAPIA CORRETTIVA PER MEZZO DI OLIGONUCLEOTIDI AS CHE INTERVENGONO SULLO SPLICING DEL pre-RNAm
A causa di mutazioni puntiformi possono comparire siti di splicing criptici all’interno di un introne: Si possono avere mutazioni per scivolamento, con inserimento di aminoacidi sbagliati, o non senso, con comparsa di codoni non stop
Es: Il caso della β-talassemia Il gene della β -globina è piccolo, ma deve essere obbligatoriamente regolato dalle sequenze regolatrici endogene, poiché la proteina deve essere prodotta in maniera stechiometricamente corretta nei confronti delle catene dell’ α-globina. Tutta la cassetta è troppo grande per essere contenuta in un vettore di ripristino.
stop
LO SKIPPING (salto) DELL’ESONE NELLA CURA DELLA DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE
DISTROFINA: 427kDa
codificata dal gene dys (Xp21.1)
2,25 Mbp 7 promotori diversi
4 muscolo (distrofina HMW)
3 altri tessuti
79 esoni
99,4% introni
(isoforme LMW) RNAm 17kDa
Molte mutazioni consistono in piccole delezioni/inserzioni negli esoni, che portano ad uno spostamento nella griglia di lettura con comparsa di prematuri codoni di stop
MANCANZA DEL DOMINIO Ct Distrofia di becker: distrofina con delezione interna, ma con dominio Ct: forma molto meno grave
TOPO mdx Ha una mutazione “non senso” nell’esone 23
Nuovo splicing
c
Mdx + as 2gg
mdx
Mdx + as 14 gg