La spedizione dei Mille. Lo scossone dato dalla seconda guerra d’ Indipendenza aveva avviato il processo inarrestabile dell’ Unità e dell’Indipendenza anche nelle zone soggette all’ Austria e all’ assolutismo borbonico . In contrapposizione alla prudenza di Cavour, riprese l’iniziativa dei democratici guidata da Mazzini, i quali tentarono di organizzare le aspettative popolari per portare a compimento l’ unità nazionale in breve tempo. Nell’Aprile 1860 scoppiò a Palermo una rivolta organizzata dai democratici Francesco Crispi e Rosolino Pilo che con l’aiuto del contingente volontario inviato da Garibaldi salpato presso Genova, riportarono una definitiva vittoria a Calafatimi contro le truppe borboniche l’11 maggio dello stesso anno. Il 6 agosto l’esercito garibaldino sbarcò in Calabria stravolgendo ogni resistenza e dopo un mese anche a Napoli dove Garibaldi senza un esercito regolare riuscì a sconfiggere una forte armata di 100 000 soldati. Dopo aver invaso con un forte Esercito lo Stato pontificio e aver sconfitto le truppe papaline a Castelfidardo , Vittorio Emanuele II piegò verso sud incontrandosi con Garibaldi a Trento . Garibaldi , fedele alle consegne , rimise ogni potere nelle mani del monarca sabaudo e si ritirò nell’Isola di Caprera . Con due nuovi plebisciti , le popolazioni meridionali e quelli delle Marche e dell’Umbria approvarono l’annessione al regno di Sardegna. Il 17 marzo del 1861 il primo parlamento dell’Italia unità proclamò la fontazione del Regno d’Italia conferendone la corona a Vittorio Emanuele II .