La Guerra Degli Ogm

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SAVE OUR SEEDS L'iniziativa del gruppo chiamato “Save Our Seeds” vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sulla discussione al Parlamento Europeo di una direttiva piuttosto controversa che autorizzerebbe la presenza “accidentale o tecnicamente inevitabile” di 0,3% (per l'olio di semi di colza e granturco) e 0,5 % (per barbabietola, patate e cotone) di sementi OGM. Il gruppo, composto da circa 300 persone, agricoltori, ecologisti e cooperative, denunciano questo progetto di legge come “illegale, anti-scientifico e irresponsabile”. “Queste percentuali di tolleranza porteranno ad una massiccia contaminazione dell'agricoltura e causeranno grossi problemi ai coltivatori”, ha dichiarato Eric Gall di Greenpeace. Il modello di "prodotti ad alta qualità" che il Parlamento Europeo intende adottare non è altro che un cavallo di troia per l'industria OGM che finirà per costringere i coltivatori a pagare dei costi aggiuntivi per proteggere le proprie coltivazioni dalla inevitabile contaminazione con le colture GM. GENETIC ENGINEERING: "SAVE OUR SEEDS" PETITION FOR GMO LABELLING 14 maggio 2004 BIO-HACKING Si possono brevettare le piante medicinali? Le sementi del riso, oppure gli estratti di fiori che hanno una potente azione anticancro? O addirittura il pane? Certo che si può. Basta avere molti soldi, buoni avvocati in caso di ricorso, e soprattutto la copertura di un organismo come il WTO, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, all'interno della quale tutto si può vendere e tutto si può comperare, comprese le conoscenze che i popoli si tramandano da secoli. Un caso esemplare è quello rimbalzato su qualche sito Internet nel mese di febbraio (e puntualmente ignorato dai telegiornali), quando un'associazione agricola indiana, appoggiata da Greenpeace e dall'economista Vandana Shiva, ha presentato ricorso all'ufficio brevetti europeo contro la Monsanto. Oggetto del contendere il brevetto "Ep445929", che protegge una specie di frumento chiamata "Galatea" sviluppata alla fine degli anni Novanta dall'Unilever, società poi assorbita nella multinazionale agroalimentare di Saint Louis assieme ai diritti su Galatea. Ma cos'è Galatea? Innanzitutto, non è una specie transgenica. È una semente del tutto naturale. Quindi il brevetto non riguarda interventi sul DNA del seme. Più semplicemente, si tratta del particolare processo di selezione al termine del quale si ottiene un frumento dalle caratteristiche uniche. Un frumento che viene definito “di colore giallo intenso, privo di alcune sequenze genomiche che ne determinano un´eccezionale capacità nei processi di panificazione”, capace di offrire un pane saporito, nutriente e croccante. Si dà il caso che le stesse identiche caratteristiche appartengano al “Nap Hal”, un frumento risultato da una secolare selezione delle sementi che è antica tradizione dei contadini dell'India del Nord, e che serve a produrre il loro caratteristico pane, il “Chapati”. In altre parole, è come se la Monsanto avesse brevettato un "clone" (un gemello genetico) del riso Arborio o del pecorino sardo. Da qui, l'accusa dei contadini: la Monsanto vuole

farsi pagare i diritti (le cosiddette royalties) su un' “invenzione” che non è affatto tale, non è nemmeno un prodotto dell'ingegno umano, bensì il risultato di una miscela dove entrano natura, cultura, bisogno, saggezza, pazienza, tradizione. E tanti altri elementi difficilmente riconducibili ad un brevetto. Non solo: è la prima volta che l'European Patent Office mette il proprio timbro su una specie vegetale che, di fatto, è una pianta coltivabile normalmente, senza interventi genetici. Una prassi che invece è diffusa negli Stati Uniti e che ha già prodotto sostanziosi contraccolpi economici a tutte quelle produzioni locali e tradizionali che da un giorno all'altro sono finite sotto la giurisdizione esclusiva di qualche grosso gruppo alimentare che improvvisamente dice di averle “inventate” e brevettate. Di fronte al ricorso degli agricoltori indiani, la replica ufficiale della Monsanto è stata quella di Thomas McDermott, direttore delle relazioni esterne della Monsanto Europa-Africa: «Quello che raccontano queste persone è una favoletta. Non abbiamo rubato nulla a nessuno e siamo decisi a difendere i nostri brevetti in ogni sede opportuna. Galatea ha meno glutine delle altre varietà di frumento e questa ridotta viscoelasticità ne determina una minore espansione durante la panificazione. Inoltre, la Monsanto non intende commercializzare Galatea e ha deciso di uscire dal business del frumento in Europa». Questo caso offre diversi spunti di riflessione sugli effetti concreti che le regole del WTO stanno avendo sulle economie deboli. Dice Vandana Shiva: «La globalizzazione non è un processo naturale che produce inclusione. È un progetto pianificato di esclusione che risucchia le risorse e le economie dei poveri del sud attraverso il mercato globale e le grandi corporations transnazionali. Della distruzione delle economie e dei modelli di vita locali non si tiene conto. Di fatto, la distruzione delle vite e delle culture viene definita crescita dell'economia globale. La crescita attraverso la globalizzazione è basata sul furto delle risorse, delle conoscenze e delle economie dei popoli. Le regole del commercio globale sono previste nell'accordo dell'Organizzazione mondiale del Commercio (WTO) e negli accordi sui diritti d'autore sulle proprietà intellettuali legate al commercio (Trip's, monopoli dei diritti di proprietà intellettuale). Questi accordi sono regolamentati da una vera e propria rapina economica camuffata da statistiche e formule legali». In effetti, le regole del “libero mercato” riescono a trasformare tutti gli aspetti della vita in merci: la cultura, la biodiversità, l'alimentazione, l'acqua. E pure i diritti. Le regole di ordine diverso (etica, ambiente, valore della persona) sono vincoli indesiderati. Ogni normativa che tutela le piccole economie collocate da secoli al di fuori del bazar mondiale stabilito dal WTO è considerata protezionistica. Anche nel caso delle conoscenze. La sensibilita' dei contadini e i brevetti della Monsanto 13 febbraio 2004 Monsanto's Biopiracy By Vandana Shiva 27 aprile 2004 COLONIZZARE LA BIOSFERA Sempre Vandana Shiva: «I brevetti si possono considerare sotto vari aspetti una replica della colonizzazione che ebbe luogo 500 anni fa. È interessante notare che anche a quel tempo, quando Colombo e altri avventurieri come lui salparono, portarono con sé dei documenti che venivano chiamati brevetti e che davano loro il potere di rivendicare la proprietà dei territori che scoprivano in qualunque parte del mondo che non fossero già sotto il dominio di governanti cristiani bianchi. Gli odierni brevetti sulla vita sembrano

essere documenti dello stesso genere. Sono pezzi di carta emessi dagli uffici brevettuali che, in sostanza, dicono alle corporations che se ci sono conoscenze, materiale vivente, organismi vegetali, sementi, medicine ancora sconosciute ai bianchi, esse possono appropriarsene in via esclusiva e trarne il relativo profitto. Questa è diventata la base di quella che noi chiamiamo biopirateria, per cui sementi come il Basmati, il riso aromatico indiano che abbiamo coltivato per secoli, proprio nella mia valle sono rivendicate come un'invenzione nuova dalla RiceTec. Il Neem, che utilizziamo da millenni per combattere gli animali nocivi e come medicinale, come è documentato in ogni nostro testo, e che mia nonna e mia madre hanno utilizzato per le faccende domestiche, come la conservazione dei cereali, o per proteggere i tessuti di seta e di lana, ora viene considerato un'invenzione di proprietà della Grace, una società chimica […] Questa epidemia di pirateria assomiglia molto all'epidemia di pirateria che, 500 anni fa, venne chiamata colonialismo. Credo che presto dovremo ribattezzare questa serie di atti di pirateria attraverso i brevetti come “ricolonizzazione”, una forma di colonizzazione che si distingue dalla precedente solo per un aspetto: la vecchia colonizzazione si appropriò solo di territori, la nuova colonizzazione si sta appropriando della stessa vita. La gente è sopravvissuta nel terzo mondo perché, nonostante le ricchezze che le sono state tolte, nonostante l'oro e la terra che le sono stati sottratti, ha ancora la biodiversità. Essa ha ancora quest'ultima ricchezza, consistente in sementi, piante medicinali, mangimi, che le ha permesso di produrre e di soddisfare il proprio fabbisogno di salute e di cibo. Ora, anche di questa ultima risorsa dei poveri, già depredati dall'ultima colonizzazione, viene acquisito il controllo attraverso il sistema dei brevetti. E le sementi che i contadini hanno liberamente conservato, scambiato, usato, vengono ora considerate come una proprietà delle corporations […] Vengono concepite nuove forme legali di proprietà, come i trattati per i diritti di proprietà intellettuale, attraverso l'Organizzazione mondiale del commercio, nel tentativo di impedire ai contadini del terzo mondo di avere libero accesso alle loro stesse sementi e di scambiarsele. In questo modo, tutti i contadini e tutti gli agricoltori del mondo dovrebbero ogni anno acquistare le sementi, creando così un nuovo mercato per l'industria globale delle sementi. L'80% della popolazione in India si cura con le piante medicinali che crescono nei cortili, nei campi, nelle foreste, e che la gente coglie liberamente. Nessuno ha mai dovuto pagare un prezzo per questi doni della natura. Oggi, tutte queste medicine sono state brevettate e, nel giro di cinque o dieci anni, potremmo trovarci in una situazione per cui le stesse industrie farmaceutiche che hanno causato gravi danni alla salute e che ora si stanno indirizzando verso farmaci più sicuri basati sulle piante medicinali, sulla medicina cinese, sull'aromaterapia indiana, ne impediranno l'uso. Esse non hanno neppure bisogno di rendere questo uso illegale poiché, molto prima di questo, esse si sono appropriate delle risorse di base, si sono appropriate delle piante, delle riserve, dei mercati, rendendo assolutamente impossibile per la gente accedere a questi prodotti [...] Ciò a cui stiamo assistendo è il tentativo di trasformare il terzo mondo, che è stata la principale riserva di biodiversità e il principale produttore di cibo del pianeta, nel quale la maggior parte della gente è impiegata nella produzione di cibo, in una società di consumatori. Ma non può esistere una società di consumatori in cui la gente sia povera e dunque ciò che si otterrà è privazione, miseria, malattie, fame, epidemie, carestie e guerre civili. Il germe che si sta diffondendo è quello dell'avidità delle corporations che stanno rubando ai poveri le loro ultime risorse. Si tratta del germe di una violenza incontrollabile e del decadimento delle società su larghissima scala".

(Pubblicato su Ecplanet 15-07-2004) O imperialismo genético (Vandana Shiva) 2006-06-07 GREENPEACE CONTRO SYNGENTA Greenpeace ha attaccato duramente la Syngenta, colpevole di truffa verso i consumatori, che ha ammesso la contaminazione del mais OGM Bt10/Bt11 (come riportato da Nature del 24 marzo 2005) omettendo però di dire che, tra le altre cose, il Bt10 contiene un gene resistente ad un antibiotico, l'ampicillina, mentre la direttiva 2001/18 dell'Unione Europea obbliga all'eliminazione di questi geni da tutti gli OGM, perché possono avere effetti dannosi sia sulla salute umana che sull'ambiente. Perfino l'EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare), raramente critica nei confronti degli OGM, ha sottolineato che questi geni “non dovrebbero essere presenti nelle piante OGM messe in commercio”. “La Syngenta ha avuto il coraggio di sostenere che Bt10 e Bt11 fossero identici, prima di essere smentita. Chissà in quanti Paesi e in quali quantità è stato venduto il Bt10 negli ultimi 4 anni, senza che le autorità di controllo dicessero nulla. Cosa farà ora la Syngenta per assicurare il ritiro dei prodotti contaminati e chi pagherà i danni?”, si è chiesta Federica Ferrario di Greenpeace. Purtroppo, il Bt10 è stato venduto per 4 anni negli Stati uniti ed in altri paesi senza che fosse stato autorizzato. Greenpeace sottolinea come attualmente, sempre la Syngenta stia tentando di promuovere il “Golden Rice 2”, un riso arricchito di betacarotene presentato come la soluzione al problema della carenza di vitamina A nei paesi in via di sviluppo: “Dopo 5 anni di ricerca”, ha ricordato la Ferrario, “non ci sono ancora certezze sulla sicurezza del prodotto per l'ambiente e i consumatori. Inoltre, il problema della carenza di vitamina A, che è solitamente associato alla mancanza di altre vitamine e sali minerali, richiede soluzioni anche sociali, non solo tecnologiche”. Secondo l'articolo di Nature, le autorità statunitensi hanno valutato la sicurezza del Bt10 per l'utilizzo umano solo a fine 2004, ovvero quando sono state informate della contaminazione. Ciò significa che per ben 4 anni, i consumatori che hanno mangiato prodotti contenenti il mais OGM potrebbero essere a rischio. “Questa è solo l'ultima di una lunga serie di contaminazioni e dimostra ancora una volta che gli OGM non possono essere controllati, neppure dalle stesse aziende che li producono”, ha detto ancora la Ferrario, “il lungo lasso di tempo passato prima che la contaminazione venisse scoperta evidenzia la mancanza di effettive verifiche da parte delle aziende biotech e l'assenza di adeguati controlli governativi. Ancora più preoccupante e scandaloso è il segreto e il ritardo, anche da parte del governo USA, con cui sono stati informati i consumatori” (è

invece perfettamente in linea con i piani globali di sperimentazione segreta su ignare cavie umane, ndr). Syngenta fin'ora si è rifiutata di rivelare quali altri stati abbiano ricevuto i semi contaminati. E, ugualmente, ha tenuto sotto segreto quali stati abbiano inconsapevolmente ricevuto il mais non autorizzato, il volume di mais contaminato che è stato esportato, e a quanto ammonti la contaminazione nei prodotti alimentari. “Questo mais transgenico illegale potrebbe essere presente in molti alimenti a livello mondiale. Tutti i prodotti contenenti mais Bt10 devono essere ritirati dal mercato, e tutti i campi contaminati da Bt10 devono essere decontaminati e gli agricoltori rimborsati. È necessario bloccare qualsiasi rilascio ambientale di OGM, dato che le aziende biotech non sono in grado di controllarli”, ha concluso la Ferrario. (Pubblicato su Ecplanet 02-05-2005) Syngenta sold wrong GE maize -- for four years Unapproved, untested variety released by mistake Greenpeace 24 Marzo 2005 Scienziati della Syngenta annunciano il nuovo "golden rice" 28 marzo 2005 IL DELIRIO DEL PROF. VERONESI In occasione della consegna di una laurea honoris causa in Scienze e Tecnologie Agrarie dall'Ateneo Federico II di Napoli, il professor Umberto Veronesi si è lanciato in un'entusiastica apologia del “sublime neo-tecnologico”, in particolare dell'ingegneria genetica: “Oggi sappiamo che gli OGM miglioreranno l'umanità”, ha dichiarato, aggiungendo poi: “Se tutti abbiamo la stessa conformazione perché non usare questa conformazione per trasferire un gene da un organismo ad un altro?”. Veronesi ha ammesso che la gente comune possa avere dubbi in proposito, ma poi ha spiegato: “Questo crea delle perplessità perché possiamo interferire direttamente sulla natura. Possiamo creare specie nuove addirittura. Se togliessimo da un embrione umano il gene P66, in una operazione che richiede pochissimo tempo, potremmo creare un bambino che vivrà 120 anni, e così suo figlio. Si tratta di una nuova linea umana”. Veronesi ha concluso sostenendo che i limiti della scienza devono essere imposti dalla ragione, non dalla paura. Probabilmente, il prof. Veronesi non ha mai letto Kant, né tantomeno conosce “la dialettica dell'illuminismo”. Altrimenti saprebbe che non può esserci ragione senza criticismo e senza etica, saprebbe come la pretesa di razionalismo si trasformi spesso nel suo opposto, ovvero in follia. Il proclama del prof. Veronesi assomiglia infatti molto più ad un delirio di onnipotenza che non al discorso di uno scienziato assennato. Assomiglia più ad una propaganda biopolitica irresponsabile (al soldo di Big Pharma, ndr), perché crea dei falsi miti e delle false speranze, mentre il mondo va in pezzi. Mentre avanzano vecchie e nuove malattie, mentre avanzano la malasanità, il malambiente, la malavita, la malasorte, il male di vivere, mentre avanza la nuova scienza postumana che vuole prendersi il posto di Dio. (Pubblicato su Ecplanet 25-12-2006)

Umberto Veronesi: "Gli OGM miglioreranno l'umanita'" molecularlab 13 dicembre 2006 CONTAMINAZIONI OGM Greenpeace e GeneWatch hanno pubblicato “Il registro su OGM e contaminazione genetica”, un rapporto che fornisce una dettagliata panoramica delle più significative contaminazioni registrate nel corso del 2006 a livello mondiale: le contaminazioni hanno raggiunto livelli record, con un totale di 24 incidenti rilevanti riportati. Il registro on-line elenca un totale di 142 casi di rilasci in ambiente non intenzionali, semine illegali, impatti negativi di colture OGM in agricoltura, avvenuti a livello globale nell'ultimo decennio. Secondo il rapporto, il mais OGM è una delle colture più problematiche: è infatti presente in almeno un terzo di tutti gli incidenti registrati nel corso degli ultimi dieci anni, incluse quattro contaminazioni delle sementi riportate nel 2006. La contaminazione delle sementi costituisce un serio problema sia per gli agricoltori che per i consumatori, in particolare nelle aree dove vengono coltivate varietà tradizionali. Greenpeace ritiene indispensabile che venga avviato a livello internazionale un regime vincolante. “Come mostra il nostro rapporto, è necessario un preciso trattato sulle responsabilità”, ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile OGM di Greenpeace. “Il 2006 è stato l'anno peggiore per le contaminazioni. Un trattato vincolante assicurerebbe che le stesse aziende che traggono profitti da queste tecnologie paghino per i danni causati dai loro prodotti a livello economico e ambientale. Senza un chiaro trattato, saranno gli agricoltori di piccolo e medio livello a pagarne il prezzo”. In particolare, è satto il mercato del riso a risentire pesantemente delle contaminazioni dello scorso anno dovute al riso Bt proveniente dalla Cina e al riso OGM della Bayer, illegale, di provenienza statunitense, scoperto anche in Italia. Nel 2006, le forniture mondiali di riso sono state contaminate da varietà di riso geneticamente modificato prive di autorizzazione. Lotti di alimenti contaminati sono stati trovati in negozi dell'Unione Europea e rimossi dagli scaffali. Sono stati emanati bandi generalizzati verso il riso prodotto negli Stati Uniti. Agricoltori, trasformatori, operatori commerciali e rivenditori di riso in tutto il mondo stanno affrontando pesanti ricadute finanziarie. I media hanno descritto tali eventi come una “bomba a orologeria per la biosicurezza”. I danni potrebbero essere più estesi di quelli causati dalla contaminazione da mais transgenico Starlink avvenuta nel 2000, a seguito della quale il calo del 6% del prezzo del mais si tradusse in una perdita approssimativa di 500 milioni di dollari per i coltivatori di mais non-Starlink. Nell'ottobre del 2004, sei attivisti di Greenpeace si incatenarono davanti il quartier generale della Bayer CropScience di Mumbai (Bombay), esibendo striscioni con la scritta “Bayer is poisoning our food” (La Bayer avvelena il nostro cibo). La protesta era rivolta contro gli esperimenti condotti da una sussidiaria della Bayer, la ProAgro, in con cavoli e cavolfiori

geneticamente modificati utilizzando il controverso gene “Cry9C”, fortemente sospettato di essere un allergene (sostanza che provoca allergia) per l'uomo. Anche lo Starlink era stato trattato con lo stesso gene da un'altra sussidiaria della Bayer, la Aventis. Nel 2000, dopo che fu trovato all'interno di pasta per taco e di altri cibi, la Aventis fu costretta a ritirare dal mercato circa 300 prodotti a base di granturco. Foto : © Greenpeace (il cerchio con la "X" al centro è stato realizzato da alcuni attivisti di Greenpeace in un campo di mais OGM a Grezet Cavagnan, per indicare una zona di contaminazione GM)

Il Cry9C è poi riapparso sullo scenario indiano nel marzo del 2003, quando una partita di cibo proveniente da due organizzazioni statunitensi di aiuti umanitari (CARE e Catholic Relief Services) fu sospettata di essere contaminata con granturco StarLink. Rispondendo ai dubbi sollevati dal Consiglio Indiano di Ricerca Medica e all'allarme suonato da organizzazioni interessate, il Comitato per l'Approvazione dell'Ingegneria Genetica si oppose alla consegna, richiedendo alle due organizzazioni di aiuti umanitari di fornire una certificazione che le partite di granturco e soya miscelati non contenevano lo StarLink. Dal momento che nessuna delle organizzazioni fornitale certificazione, l'intero carico fu rifiutato. Greenpeace presenta primo rapporto mondiale su OGM e contaminazione genetica 08 Marzo 2006 GM Contamination Report Register Biotech Company Admits StarLink Contamination is Forever Illegal GE rice contamination spreads to major Chinese city 13 giugno 2005 Biotech companies fuel GM contamination spread 29 February 2008 (Pubblicato su Ecplanet 07 marzo 2007) La Commissione UE ha accelerato sugli OGM: nuove richieste di autorizzazione in Europa – dai residui della patata transgenica della multinazionale Basf per produrre mangimi ad altri tre mais biotech della Monsanto – si ritroveranno presto sul tavolo dei ministri dell'Agricoltura e Sanità europei. Non solo. In occasione del Comitato Europeo di Regolamentazione sugli OGM, tenutosi lo scorso 19 e 20 dicembre (2007) a Bruxelles, l'Esecutivo UE ha proposto il via libera per un altro mais transgenico – il “GA21” – dimostrando che, almeno per quanto riguarda la commercializzazione (non la coltivazione), il sistema di autorizzazione sta funzionando come chiede l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC). L'Europa ha avuto tempo fino all'11 gennaio 2008 per adeguarsi alle conclusioni del pannello (l'organismo di arbitraggio) a cui si sono rivolti USA, Canada e Argentina per condannare la lentezza delle procedure europee di autorizzazione: i tre paesi potranno chiedere alla WTO sanzioni contro l'UE che potrebbero raggiungere – secondo primi valutazioni a Bruxelles –

l'ammontare di 600 milioni di dollari, con conseguenze sugli scambi commerciali dei paesi europei più contrari agli OGM. Così, lo scorso mese di dicembre, l'Esecutivo UE ha rilanciato il confronto sul transgenico: i 27 partner hanno tre mesi per decidere. Si dovrà decidere in primo luogo il via libera in Europa all'uso dei residui della lavorazione della “superpatata” - “EH92-527-1” - chiamata anche “Amflora” - nella produzione di mangimi (progettata per la trasformazione in fecola ad uso industriale. La sua introduzione sul mercato europeo potrebbe generare profitti annui per circa 30 milioni di euro, oltre ad aprire la strada ad altri prodotti bio-tech, inclusa la patata resistente alla peronospora). Poi, i ministri dovranno pronunciarsi su tre ibridi di mais destinati essenzialmente alla alimentazione animale. Si tratta del “Mon863xNk603”, del “Mon863xMon810” e del “Mon863xMon810xNK603”, tutti basati sul Mon863, che ha mostrato segni di tossicità. Su questi dossier, Francia e Germania si erano astenuti di votare a livello tecnico mentre l'Italia aveva votato contro. Nei cassetti della Commissione UE ci sono inoltre altre due procedure in attesa di esame: una relativa al cotone “LLCotton25” e l'altra alla soia “A2704-12”, entrambi della Bayer CropScience, modificati per resistere agli erbicidi, che hanno già ottenuto il parere favorevole dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), in barba al principio di precauzione. Il commissario dell'Ambiente, Stavros Dimas, dovrebbe proporre uno stop all'autorizzazione alla coltivazione di due dei mais transgenici per motivi ambientali, in base a numerosi studi scientifici che lasciano aperta la questione dei rischi elevati a lungo termine. Nel mirino del commissario sono il "Bt11" della svizzera Syngenta e l' “1507” della statunitense Pioneer. I rischi riguarderebbero soprattutto alcune farfalle, in particolare la monarca. Nella bozza si citano studi secondo i quali la coltivazione di questi mais potrebbe portare ad “un danno potenziale irreversibile all'ambiente” e ad un “livello di rischio inaccettabile” con conseguenze anche su altri insetti acquatici e quindi sui volatili che se ne cibano. La posizione di Dimas appare però abbastanza isolata all'interno dell'esecutivo UE. In particolare, ha fatto sentire la sua voce pro-OGM il commissario europeo dell’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, che ha cercato di terrorizzare produttori e consumatori di carni. Continuerà dunque la battaglia italiana, alleata alla Francia, per ampliare il fronte dei paesi UE contrari alle aperture agli OGM, anche con la consegna in commissione UE, come annunciato la scorsa settimana dal ministro delle politiche agricole Paolo Di Castro, dei tre milioni di firme raccolte in Italia contro gli OGM. Dalla fine della moratoria, nel 2004, sono 15 gli OGM autorizzati in Europa, portando il totale a una trentina di prodotti biotech che possono essere commercializzati nell'UE. Ma solo uno, il mais “Mon 810”, approvato alla fine degli anni Novanta, è destinato alla coltivazione. Per il commissario europeo dell'Agricoltura, Mariann Fischer Boel, un'eventuale moratoria sulle nuove autorizzazioni, come chiedono diversi paesi fra cui l'Italia e la Francia, avrebbe “delle conseguenze importanti” sulla produzione di carne, che dovrebbe “abbandonare l'Europa”. Il ministro dell'Agricoltura tedesco, Horst Seehofer, ha dichiarato che “sarebbe meglio fermare immediatamente le nuove approvazioni e vedere se la procedura è adeguata”. Fischer Boel ha risposto che il prezzo del mais, largamente utilizzato per i mangimi animali nell'UE, è oggi superiore del 55% in Europa rispetto agli Stati Uniti. Non accettare nuovi

OGM già autorizzati nei paesi americani produttori di mangimi (mais e soia in Usa, Argentina e Brasile) significherebbe dunque rischiare una crisi dell'approvvigionamento europeo: “il risultato sarebbe che la produzione di carne dovrebbe lasciare l'Europa”. Siamo al ricatto vero e proprio. (Pubblicato su Ecplanet 25-01-2008) EU Commission approves GA21 maize EU environment chief opposes two GMO maizes 25 ottobre 2007 EU Ministers to decide on four more GMO approvals 07 gennaio 2008 EU ministers to debate Bayer's GM cotton, soybeans 07 luglio 2008 Consiglio dei Diritti Genetici European Food Safety Authority ORGANISMI GENETICAMENTE MANIPOLATI MAIS OGM TOSSICO PESTICIDI KILLER REFERENDUM POPOLARE SUGLI OGM INVASIONE MOLECOLARE INVASIONE MOLECOLARE 2 LA GUERRA DEGLI OGM 2 LA GUERRA DEGLI OGM 3 LA GUERRA DEGLI OGM 4 LA GUERRA DEGLI OGM 5 OGM APOCALYPSE OGM APOCALYPSE 2 OLIGOPOLY INC. 2008 2 BIOLOGIA SINTETICA Il Nostro Futuro Postumano

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