Uno studio del Centro Aurora di Bologna (Centro Nazionale per i bambini scomparsi e sessualmente abusati) ha evidenziato che in Italia dal 2004 al 2007 sono scomparsi 3.399 minori, non ritrovati nel periodo considerato. Lo stesso studio, coadiuvato dalle denunce del Procuratore Nazionale Antimafia, Pier Luigi Vigna, suggerisce che i mercati illeciti principali per questi bambini e ragazzi sono essenzialmente tre: Pedofilia; Traffico di organi; Satanismo (fonte: wikipedia). Il quotidiano Il Giornale, il 15 marzo 1997 denunciava: «Cresce il numero dei giovani, soprattutto tra i 15 e i 18 anni, che svaniscono nel nulla. Le piste: droga, sette religiose, voglia d'avventura e mercato degli schiavi». Solo negli Stati Uniti ogni giorno scompaiono 2200 bambini. Tra questi "desaparecidos" tanti sono, anche, i bambini al di sotto dei dieci anni. È un problema grave, molto sentito in Europa, ne fanno fede la "Raccomandazione" (n.R-79-6) in relazione alle "Missing Persons" stabilita dal Council of Europe e la pubblicazione della Oxford Up, "The Dictionary of National Biography: Missing Person". Se molti di questi giovani vengono ritrovati, di altri non se ne saprà più nulla. Alcuni di loro finiscono nella rete della prostituzione, della pornografia, della pedofilia, altri nel sottobosco criminale dei devoti di Satana. Il giornale La Stampa, l’8 febbraio 1987 riporta la notizia di una sètta satanica che reclutava bambini. Ecco quanto scrive il quotidiano: «La sètta degli "Scopritori" (“Finders”), fondata a Washington da un “santone” che oggi ha 66 anni, Marion Pettie, si serve dei piccoli per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su pratiche sessuali. La scoperta dell'organizzazione, sorta dai resti di una comune di hippies degli Anni Sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti». Secondo Ted Gunderson, dirigente dell'FBI di Los Angeles fino al pensionamento nel 1979 e, da allora, investigatore privato e consulente per la sicurezza, a quanto scrive la rivista Nexus. New Times, n. 23 (edizione italiana), afferma: «La mia conferenza relativa ai bambini scomparsi documenta che i Finders di Washington, DC, sono un'organizzazione di facciata della CIA; si tratta di un'operazione coperta coinvolta nel traffico internazionale di bambini». Egli, commenta Uri Dowbenko, autore dell'articolo sulla citata rivista, si riferisce ad un rapporto del Servizio Dogana U.S.A. che asserisce che il caso della sètta Finders deve essere chiuso per il motivo che è "un affare interno della CIA". Uri Dowbenko scrive ancora nel n. 23 di Nexus: «Bambini scomparsi, violenze sessuali su di essi e pedofilia a livello mondiale puntano tutti verso il coinvolgimento di una rete organizzata di criminali di alto livello che controllano di nascosto il sistema legale. L'ex agente del FBI ed investigatore privato Ted Gunderson si trova d'accordo. Egli sostiene che esiste una considerevole sovrapposizione di vari gruppi e organizzazioni, tuttavia la forza trainante è rappresentata dal movimento del culto satanico odierno». In Inghilterra spariscono, ogni anno, circa centomila giovani. Scotland Yard, a Londra, deve occuparsi ogni giorno della sparizione di ben 2500 teenagers. I più vengono rintracciati, di alcuni non se ne saprà più nulla. Il giornalista Alfio Bernabei riporta alcuni fatti terribili accaduti a Londra: «Carni di bambini e di feti umani sono state mangiate da uomini e donne che hanno preso parte a riti cannibalistici in Inghilterra in questi ultimi anni nel quadro di un sinistro revival di cerimonie sataniche. Alcuni bambini sono stati sacrificati su altari dopo aver subito torture e sevizie sessuali... » ("L'Unità", 9 agosto 1990). Negli Stati Uniti è Modesto la cittadina californiana che detiene il record nazionale Usa di chi sparisce nel nulla. «Non è chiaro perché, ma questo fazzoletto di California a est di San Francisco, detiene il record per il più alto numero di persone sparite nel nulla in America. I mancanti all'appello sono ben 1.500, soltanto negli ultimi sei mesi. Il fenomeno è davvero preoccupante, enorme: negli Stati Uniti, ogni anno, viene compilata una lista di
circa 100 mila nomi» (Diario della settimana n.17, da mercoledì 28 aprile a martedì 4 maggio 1999). Gli investigatori, almeno per alcuni di questi casi, puntano il dito sul mondo variegato e misterioso delle sètte sataniche. Il giornalista Giorgio Medail, nella trasmissione televisiva "Arcana", trasmessa su Canale 5 (1989) affermava che negli Stati Uniti, secondo fonti attendibili, ogni anno vengono uccisi nel corso di riti satanici 50.000 persone, per lo più giovanissimi. Bambini sacrificati a satana. L'ex direttore dell'FBI di Los Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione "Arcana", che le vittime vengono torturate e poi uccise. Gunderson, tra l'altro, denuncia: «Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere... Sì, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di "snuff-film"... Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni. Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici, bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute?» (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, “Bambini. Il mercato degli orrori”, in “Avvenimenti”, 17 luglio 1991). In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a Satana. «Satana ha preso piede anche in Sudafrica con tutti i raccapriccianti aspetti del suo culto, quali il sacrificio di bambini sgozzati sull' “altare” del principe delle tenebre... riunioni orgiastiche dove giovanissimi sono obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, i simboli più oleografici di Lucifero» (Corriere della Sera, 20 maggio 1990). Le indagini vengono, quasi sempre, insabbiate. Vi è come una congiura del silenzio, coperture misteriose. Ted Gunderson, per quanto riguarda gli Stati Uniti, ha affermato: «Ho quattro testimonianze particolareggiate di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah, che mi hanno confermato l'esistenza di cinquantamila-sessantamila casi annuali di sacrifici umani (…) Sono stati ritrovati numerosi cimiteri in tutto il Paese con decine di cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo…» (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.). Per quanto concerne l'Inghilterra, Dianne Core, responsabile dell'istituto Childwatch (associazione di assistenza e protezione dei minori), ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono a coprire le loro efferatezze. La dott.ssa Core ha, tra l'altro, affermato: «Purtroppo non abbiamo ancora individuato il vertice della gerarchia che controlla il satanismo in Gran Bretagna. …godono di protezioni ad altissimo livello». Il Corriere della Sera del 18 marzo 1990 denuncia: «Londra. Bambini torturati e violentati nel corso di riti satanici, feti estratti a forza dal ventre di madri minorenni e immolati... Ai confini della realtà suonano i racconti di bambine e adolescenti offerte agli alti sacerdoti di una sètta e ai loro adepti per essere violentate. Una volta gravide, le piccole verrebbero costrette ad abortire e il feto di quattro mesi sacrificato per la purificazione dei satanisti che ne berrebbero il sangue o se ne ciberebbero... Un'inchiesta condotta da 66 gruppi di ricerca della Società Nazionale per la Prevenzione della Crudeltà contro i Bambini - National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) - nel Regno Unito conferma l'esistenza di tali pratiche... ». Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l'infanzia hanno lanciato il messaggio che, più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della pedofilia sono gestiti da sètte sataniche. Telefono Arcobaleno, l'associazione contro la pedofilia il cui direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto e denunciato un sito satanista che mostra terribili foto di sacrifici umani a Satana e le vittime sono giovanissimi. Di Noto ha affermato: «Si aveva il sospetto che il satanismo
fosse in qualche modo legato alla pedofilia e ai sacrifici umani. Ma non si erano ancora rinvenuti siti così crudeli da ostentare le foto di sacrifici umani anche su soggetti minorenni. Le immagini a quanto pare non sono risultato di fotomontaggio» (Gazzetta del Sud, sabato 1 Luglio 2000). In Inghilterra un bambino ha fatto rivelazioni allucinanti. Il quotidiano Il Giorno (15 settembre 1990) scrive: «Nei suoi racconti confusi emergono truculente storie di uccisioni di neonati, di tombe aperte di notte, di cannibalismo e di riti misteriosi con diavoli e fantasmi e bambini costretti a bere pozioni misteriose prima di venir violentati e chiusi in gabbia. Le rivelazioni erano state fatte dal piccolo e da sua sorella in marzo, con l'aiuto di bambole e disegni». Misfatti che sembrano godere di protezioni ad alto livello (fonte: “Allarme Pedofilia”, di Giuseppe Cosco, Disinformazione.it). Pedofilia: sito satanista con sacrifici umani, Il Sole 24 Ore, 30 giugno 2000 The Story of the CIA's "Finders" Abduction Operation List of satanic ritual abuse allegations - Wikipedia Childwatch Regina Louf Place Fontenas, pieno centro di Bruxelles, a due passi dalla Grand' Place e dai caffè alla moda. Qualche gay bar, una discoteca e molta prostituzione maschile. Ma se si chiede, con discrezione, è possibile "avere" un minorenne maghrebino o romeno, oppure belga, pagando un po' di più e dietro la promessa di ripassare dopo un'ora. Lo sanno tutti, da sempre. Due mesi fa hanno beccato anche un poliziotto, aveva appena pagato 5 mila franchi belgi, circa 250 mila lire, per intrattenersi con un ragazzo arabo di 15 anni. Il percorso che ha portato a Place Fontenas è partito da Roma, dove, durante il congresso del Partito Radicale, l'europarlamentare belga Olivier Dupuis ha lanciato una serie di affermazioni che hanno letteralmente gelato la platea. Ha raccontato che nel suo Paese c'è stato un periodo nel quale alcuni bambini venivano costretti a subire violenze di ogni tipo, dove alcuni di questi bambini venivano perfino uccisi, come conigli, durante delle partite di caccia "alle quali partecipano nobili, finanzieri, notabili e funzionari dello Stato". A parlare per la prima volta delle cacce ai bambini è stata una ragazza che oggi ha 31 anni, Regina Louf, durante una delle interminabili audizioni alle quali è stata sottoposta per lunghi mesi. (…) "Dunque vi lasciavano liberi in una grande tenuta"? "Sì". "E poi dovevano riprendervi"? "Sì". "E cosa succedeva dopo"? "Che finivamo attaccati al muro, come trofei. Sì, che cosa succedeva allora"? "Sì"? "Sì. Allora… alla grande, eh". "Come"? "Allora alla grande". "Allora alla grande? Vi prendevano e allora alla grande? No, ma… non possiamo continuare così. Lei non ci spiega niente". "No, ma…" "è dura continuare così". "Sì, allora potevano… potevano… potevano fare di noi tutto quello che volevano. Quello che ci prendeva poteva fare di noi quello che voleva. Violentare, torturare…" "Può dirci in due parole di cosa si trattava"? "Hanno anche assassinato delle ragazze". "Assassinato delle ragazze"? "Sì. Gli tiravano addosso". "Gli tiravano addosso? Con cosa"? "Questo non gliel'ho chiesto". "No, ma li ha visti"? "Con un'arma credo. Di certo non con archi e frecce" (…) (Audizione di X1, 9 dicembre 1996, verbale 118.728. Tratto dal libro “Les Dossiers X, Ed. Epo). Regina
racconta anche tante altre cose, ma le parti sulle "cacce al bambino", per quanto confermate da altri quattro testimoni, sono quelle che verranno utilizzate per deridere tutta la sua vicenda. I racconti che a più riprese Regina fa di queste cacce sono una delle tante parti che non è stato possibile appurare nel famoso "scandalo pedofilia". Nota come “X1”, codice utilizzato dagli inquirenti per tenere nascosta la vera identità, Regina inizia a parlare in seguito all'onda emozionale suscitata dal caso di Julie e Melissa, vittime di Marc Dutroux, il “Mostro di Marcinelle”. Racconta di come ancora bambina venisse venduta dalla nonna ai ricchi pensionati di Knokke, località balneare del Mare del Nord e buen retiro di anziani facoltosi. Spiega agli inquirenti di come all'età di 12 anni fosse stata affidata dalla madre a Tony V., che diventa il suo pigmalione, o pappa, e la porta in giro, in festini "particolari" con altre ragazze che finiscono tutti allo stesso modo. Racconta di stupri di gruppo e violenze di ogni tipo, film porno, snuff movies (film dove le protagoniste vengono violentate e uccise davvero), minorenni ammazzati per gioco o per il piacere sadico dei suoi clienti. Tony viene sentito da un giudice di Gand e dichiara che sì, in effetti conosceva Regina e aveva anche le sue chiavi di casa. Andava a trovarla regolarmente e si intratteneva con lei e spesso uscivano insieme. L'età di lei quando la storia è incominciata? 12 anni. Tony non verrà mai perseguito, anche se la legge belga prevede il carcere fino a 20 anni per rapporti con un minore di 14 anni. Regina riconosce anche alcune foto: clienti famosi, finanzieri e uomini politici. Ma anche vittime, ragazze morte 15 anni prima in circostanze rimaste misteriose. Solo che fa tutto con grande confusione. Descrive luoghi con una precisione che impressiona gli inquirenti, ma si sbaglia sulla data, fa i nomi di persone che poi non riconosce, si contraddice in continuazione. La giovane viene ascoltata per 17 volte nel corso di sei mesi. Le audizioni durano per notti intere, vengono filmate da telecamere e si tengono in presenza di uno psicologo. Una commissione medica appurerà che Regina è una teste credibile, che "ha subito nel passato abusi sessuali massicci" e "importanti in intensità". A condurre le audizioni è un'èquipe di poliziotti guidati da Patriek De Baets, uno specialista di criminalità finanziaria, sotto i riflettori da anni per aver condotto le indagini più scottanti sulla malavita dei colletti bianchi. Le prime pressioni su De Baets e i suoi arrivano da molto in alto. Tra le telefonate che uno dei giudici riceve nel dicembre del 1996, quando inizia a circolare la voce che un testimone sta parlando, c'è quella di uno degli uomini più potenti del Belgio, il patron di Banque Fortis, Maurice Liepens. Chiede di sapere se i poliziotti verranno a perquisire la sua casa. Poco dopo Liepens che, secondo De Baets, Regina avrebbe riconosciuto tra i suoi clienti, tenterà il suicidio. Ma l'aria cambia quando Regina inizia a fare i nomi di gendarmi e pejeists, i funzionari della Polizia giudiziaria. Dopo una serie di scontri sulle modalità dell'inchiesta e dopo aver ordinato una rilettura dei documenti basata solo su una parte delle audizioni, nel giugno del 1997 il capo di De Baets, comandante Duterme, accusa il suo sottoposto di falso ideologico. La ricostruzione dei fatti che emerge dal racconto di Regina ruota intorno alla figura di Michel Nihoul, Riconosciuto da Regina, e da vari altri testimoni, come amico di Dutroux: una carriera criminale di tutto rispetto che spazia dalle truffe miliardarie alla tratta degli schiavi, la sua figura è la chiave di volta che collega il Mostro di Marcinelle all'ambiente delle folli notti di Bruxelles. Nel suo libro di memorie, Nihoul si fa vanto delle numerose partouze, ammucchiate, da lui organizzate. Durante gli interrogatori, risponde in maniera strafottente: «Vi ho mai raccontato di Duodou? Ha una vera passione per le manette. Una volta ha pagato 25 mila franchi per farsi chiudere per mezza giornata dentro una cantina con Roxanne, un travestito patito del sadomaso. Ho saputo proprio pochi giorni fa che è diventato giudice. Il suo vero nome? Adesso mi sfugge». Il 21 gennaio, il quotidiano Le Soir pubblicava due trafiletti: nel primo c'era scritto che l'inchiesta contro i due poliziotti per falso ideologico si era chiusa con un "non luogo a procedere". Nel secondo dava notizia della richiesta di indennizzo di Nihoul allo stato belga per 1,8 milioni di franchi, dopo essere stato rimesso in libertà in modo
ritenuto "sconcertante" dall'ex presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla pedofilia. Oggi De Baets ha 48 anni e molta voglia di parlare. Accanto a lui c'è Aimè Bille, di pochi mesi più giovane e più basso in grado. A più di tre anni di distanza dalle audizioni del testimone X1, i due poliziotti hanno un mistero che non sono ancora riusciti a risolvere. Devono cercare di capire perché sono stati prima allontanati dall'inchiesta, destinati "a incarichi amministrativi", e infine derisi, dichiarati pazzi o mitomani, violenti, troppo protagonisti. Le loro vite rovistate, le loro facce su tutti i giornali, più di quelle dei criminali, e infine lasciati a casa con un congedo malattia per esaurimento nervoso.. Dopo più di mille giorni di esclusione dall'inchiesta, i due poliziotti dicono di credere ancora e più di prima a quanto Regina ha raccontato. «Se non ci fossimo avvicinati alla verità, non ci avrebbero fermato», dice De Baets, «non credo né alla teoria del grande network della pedofilia né ai presunti coinvolgimenti di membri della famiglia reale come peraltro qualcuno dei testimoni X ha affermato, anzi, credo che queste voci abbiano fatto solo male all'inchiesta». I presunti coinvolgimenti di membri della Corona restano ancora come un'ombra su tutto l'affaire. Ne parla il testimone “X3”, una vittima come Regina, ma ne parlano soprattutto nei corridoi e nelle sale delle istituzioni comunitarie e nei salotti borghesi di Bruxelles. Sempre sotto voce, più con scherno che con convinzione, basandosi sulla presunta foga sessuale del re Alberto, che il giorno della fuga di Dutroux era in Costa Azzurra, sembra in compagnia di una squillo d'alto bordo. Ma anche sui precedenti di Leopoldo II, le roi des belges, che all'inizio del secolo amava intrattenersi con giovani vergini fatte venire dall'Inghilterra per paura della sifilide. I due poliziotti sono però sono persone che badano al concreto e non credono ai pettegolezzi. Preferiscono basarsi su fatti e cifre. «Regina ci ha raccontato di almeno 15 ragazze morte nell'arco di circa venti anni. Per alcuni di questi episodi abbiamo trovato riscontri anche importanti e alcuni casi archiviati sono stati riaperti. Con molta fatica, abbiamo avuto l'elenco dei minorenni morti in questo arco di tempo. Tolti gli incidenti, le malattie, i suicidi e tutti gli episodi in qualche modo chiariti, siamo rimasti con un elenco di 3 mila minori morti senza risposta. Quanto basta per continuare ad ascoltare quella ragazza e fare le verifiche su quello che racconta. A noi da un certo punto in poi è stato impedito». «C'è una Place Fontenas in ogni grande città europea", dice ancora De Baets, «e dietro ci sono i personaggi che procurano i bambini e li sfruttano. Il caso Belgio è scoppiato perché per la prima volta noi abbiamo trovato un Dutroux. Solo che poi abbiamo avuto paura delle conseguenze». Anche Dupuis sostiene che il suo Paese non avuto il coraggio di fare i conti con quell'ingombrante fatto costituito dall'arresto di Marc Dutroux e dal pozzo di orrori e connivenze emerso in seguito. A un certo punto si è messo paura per quello che alcuni poliziotti e magistrati, armati solo di un profondo senso del dovere, potevano scoprire. Così arrivano gli insabbiamenti, le lungaggini, le false piste. Il "partito dell'insabbiamento", secondo Dupuis, annovera tra le sue fila altri magistrati, poliziotti e giornalisti. Un aiuto inatteso è arrivato proprio dal Parlamento europeo, che ha votato a larga maggioranza pochi giorni fa un documento dove si diceva "estremamente preoccupato" dal fatto che in Paesi facenti parte dell'Unione i processi contro le forme di pedofilia più estreme progrediscono con estrema lentezza, con inspiegabili trasferimenti di magistrati e di poliziotti, azioni di denigrazione dei testimoni, intimidazioni e deviazioni dell'inchiesta e silenzio o diffusione tendenziosa di notizie da parte dei media. Il rapporto, redatto da una tranquilla signora tedesca, concludeva chiedendo la costituzione di una Commissione d'inchiesta e invitava l'Unione Europea a verificare se tutto questo non prefigurasse quella violazione "grave e persistente" dei trattati invocata contro l'Austria. Tutte le domande e i dubbi ancora senza risposta potrebbero essere meglio chiariti più che da una Commissione d'inchiesta del Parlamento europeo, dal processo a Marc Dutroux e ai suoi complici. Ma la domanda che l'eurodeputato, i due poliziotti e la ragazza vittima e
carnefice si pongono è se questo processo ci sarà mai (fonte: “La caccia ai bambini in Belgio”, di Gianluca Paolucci, Il Diario della Settimana, 12/18 aprile 2000). Dutroux: in Belgio una rete di pedofili protetta dalla polizia La Stampa 21-01-2002 Les Dossiers X
Marc Dutroux
Nei video del Dutroux «si vedrebbero - scrive la Gazzetta del Sud del 23 novembre 1996 bambine violentate fino ad essere uccise». A dare l'incredibile notizia è stata la signora Sophie Wirtz, a capo della sezione belga del “Movimento del Nido”. Più avanti altri fatti terribili: «Non si è ancora toccato il fondo dell'orrore in questa tragedia - ha detto la signora Wirtz - da due anni continuiamo a dire che le cassette video che fanno vedere la morte in diretta di bambini circolano in Belgio e temo che nell'affare Dutroux ci si orienti proprio verso questo genere di nefandezze». La Wirtz afferma che, dall'inizio dei fatti accaduti in Belgio, le videocassette di pornografia minorile sequestrate sarebbero 600. La presidente del "Movimento del Nido", nell'intervista pubblicata dal quotidiano, spiega che la pedofilia «non è un rapporto affettivo anzi è l'espressione del dominio sul bambino e lo stadio estremo di questo dominio è proprio la morte». Parole che bruciano come fuoco. Nell'affare Dutroux c'è di tutto: pedofilia, omicidi, necrofilia, snuff-film e personaggi dell'alta società belga, del mondo dell'alta finanza, della politica, etc. Ad oggi l'inchiesta non ha portato ancora a nulla circa i complici del Dutroux, anzi, sembra essersi arenata. Sono tanti i misteri. Dutroux aveva già ricevuto nell'89 una condanna di 13 anni di carcere per aver sequestrato e violentato, a più riprese, due minorenni nel 1985 e la sua compagna Michèle Martin è stata condannata a sei anni di carcere per analoghe imputazioni. Ma i due non hanno scontato totalmente la pena, avendo ottenuto la grazia direttamente dal re. Si mormora anche che le piccole vittime sono molto di più di quanto è stato detto. Così, mentre in Belgio oltre 350 mila persone manifestavano in piazza contro il mostro di Marcinelle e i tanti misteri che circondano quei crimini, in Svizzera calava il più stretto silenzio sul magnate elvetico arrestato, in Sri Lanka, con l'accusa di aver violentato mille e cinquecento bambini. «Il mercato dei video porno che coinvolgono minori ha tentacoli in tutta Europa, in Olanda, in Germania e in Svizzera», è quanto dichiara la zia di una delle due ragazzine assassinate da Mark Dutroux. Non è estraneo a questa efferatezza il revival dei culti satanici. Dal quotidiano fiammingo Der Standaard si apprende che almeno quattro poliziotti farebbero parte della sètta satanica "Abrasax", sospettata di aver comprato bambine dal killer-pedofilo Dutroux per i loro riti. Si è arrivati a questa sconcertante scoperta grazie ad una lettera (un "buono di comando" si è detto) trovata durante una delle perquisizioni successive alla scoperta dei corpi di Julie e Melissa, nella casa di Bernard Weinstein, sepolto vivo dallo stesso Dutroux. In questa lettera firmata "Anubis" si chiedeva a Weinstein di «non dimenticare di ricordargli che la grande festa si avvicina e noi attendiamo il regalo per la grande sacerdotessa». Evidentemente Weinstein doveva "ricordare" la promessa a Dutroux. In più è stato trovato, anche, uno strano documento, nel quale si faceva presente la necessità di trovare il prima possibile "otto vittime da uno a 33 anni". "Anubis" è, al secolo, Francis Desmedt, che è anche "gran maestro" della cosiddetta "vieille religion", una specie di associazione internazionale di streghe. E la grande sacerdotessa ha anche lei un nome? Certo, si chiama Dominique Nephtys, anche lei un pezzo da novanta della "Chiesa Belga di Satana". Chi sono gli altri membri di questa sètta satanica rimasti segreti? E su quali protezioni hanno potuto contare? Le indagini si presentano subito difficili e lascia stupiti il fatto che viene cacciato il giudice anti-pedofilo Connerotte. Il magistrato non indagherà più su Dutroux. La Corte di Cassazione ha, infatti, deciso di togliere l'inchiesta al giudice istruttore Jean Marc Connerotte, che era diventato un eroe popolare. Alla notizia seguono manifestazioni e scioperi a catena. Una donna, mentre i manifestanti urlavano: "Justice pourrie" (giustizia marcia) ha gridato: «Oggi i bambini sono stati uccisi per la seconda volta» (fonte: “Allarme Pedofilia”, di Giuseppe Cosco, Disinformazione.it). Jersey, Dutroux and cover-ups aangirfan 14 luglio 2008
Marc Dutroux - Wikipedia Prescrizione e assoluzione. Il caso della bambina di Foligno violentata e seviziata per quattro anni in nome di Satana da un gruppo di otto fanatici si è chiuso così, come riportato dalle cronache dei quotidiani locali: “Riti Satanici a Foligno: assolti membri presunta setta” (ternimagazine, 14 gennaio 2010). Tra gli accusati c’era lo stesso padre della bambina, rinviato a giudizio insieme con altre quattro persone per “violenza carnale, atti di libidine violenti, atti osceni e corruzione di minorenni”. A denunciare le violenze era stata la stessa bambina una volta raggiunti i venti anni. La giovane di Foligno era riuscita infatti a far riemergere le violenze subite dopo quindici anni grazie all’aiuto di uno psicologo. Dalle sue dichiarazioni finirono sotto processo in otto. Secondo la ricostruzione accusatoria, il padre della vittima e un suo amico avrebbero diretto e promosso la setta, mentre l’unica donna sotto accusa si sarebbe occupata delle esigenze logistiche mettendo a disposizione le abitazioni dove avvenivano i riti; ad un altro indagato spettava il ruolo di istigatore e concorrente morale (santone o servo del diavolo). La bambina, che aveva allora (nei primi anni ‘90) appena quattro anni, ed oggi è una ragazza di venti, fu costretta a subire e praticare atti sessuali con altri minori, fu costretta ad essere fotografata e filmata nel corso delle violenze, fu costretta ad assistere a congiunzioni tra adulti anche omosessuali. Don Aldo Bonaiuto, chiamato in Tribunale per un parere tecnico sulla vicenda, ha dichiarato che la descrizione dei riti satanici ai quali partecipò da bambina sono compatibili con quelli descritti da studiosi del settore. I testimoni della difesa, invece, in tutto una cinquantina, sono stati chiamati a ripercorrere la vicenda che ha toccato anche le vicende relative a Luigi Chiatti, il cosiddetto “Mostro di Foligno”, e Francesco Narducci, il medico perugino morto nel lago Trasimeno coinvolto nel caso del Mostro di Firenze. Il racconto delle violenze, fatto dalla giovane prima al pubblico ministero Antonella Duchini e poi di fronte al giudice, sotto forma di incidente probatorio, ha chiamato in causa gli orrori perpetrati dal padre, i rituali satanici, gli abusi sessuali su di lei e davanti a lei, a danno di bambini costretti alla violenza e alle torture, fino ad essere uccisi in modo orribile. «Il primo rito - ha raccontato la ragazza - avvenne alle porte di Sant’Eraclio, sono in grado mostrarvelo con precisione il bosco dove sono avvenuti i riti successivi… mi sembra di ricordare fosse sempre lo stesso… la casa dove avvenne l’orgia in cui fui coinvolta mi sembra di ricordare che si trovi verso Bevagna, delle due donne che mi accompagnarono posso dire che la bionda aveva circa 40 anni, mentre la mora era più giovane di circa 10 anni. Gli episodi delle messe nere sono stati in tutto quattro o cinque, comunque racchiusi in un lasso di tempo di due mesi circa. (…) Ricordo che in quelle notti preparavano sempre un tavolo e lo trasformavano in una sorta di altare e lì facevano dei riti, credo delle messe nere, immolando animali di medie dimensioni, soprattutto conigli e agnelli, che erano deposti su un paramento sacro. Io rimanevo lì a guardarli impietrita per l’angoscia che provavo…finito quel sacrificio a turno mi violentavano, uno dopo l’altro e l’altro ancora…ti violentiamo nel nome di Satana, mi dicevano». Pedofilia & Satanismo: il video delle Iene 04-02-2010 Paul Bonacci è un giovane recluso al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead, ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero. Bonacci racconta: «Ero nelle mani di un gruppo denominato Namba (North American man - Boy Love Association) che mi portava in riunioni a New York o a Boston. All'età di 9 anni, fui portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono
riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell'estate del 1985, Larry King (leader del progetto repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, ndr) mi portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel Colorado, in California per girare un film… c'era un ragazzo in gabbia (…) Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo Tarzan e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella gabbia. Ci dissero di picchiarlo (…) Arrivò un uomo e iniziò a sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una pistola, gliela puntò in testa e sparò (…). Bonacci poi fa i nomi di alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui: Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato Barney Franks, a Washington. (…) Nel 1984 mi portarono al ranch South Fork, a Dallas, nel Texas, dov’era in corso la Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei partypedofili (…) (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, “Bambini. Il mercato degli orrori”, cit.). Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti: (…) Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: “Satana è il Signore…" (…) (DeCamp J., “The Franklin Cover-up”, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992). Le persone legate a King, leader del progetto Repubblicano di aiuti alla comunità nera tramite la Credit Union e il National Black Repubblican Council, erano dedite a rapimenti di bambini da impiegare nella prostituzione, produzione di snuff-film (film con morti in diretta) e party-pedofili. Dopo l'avvio delle indagini della Commissione Franklin, numerosi “incidenti” hanno allontanato la data del processo contro di lui. Dan Ryan, socio di King, è stato trovato strangolato nella sua macchina. Bill Baker, partner del vice-presidente del National Blak Repubblican Council, coinvolto nel business della pornografia, è stato ucciso con un colpo alla nuca. Curtis Tucker si è “gettato” da una finestra dell'Holiday Inn. Charlie Rogers, amante di King, si è “fatto saltare”' la testa con un colpo di pistola. Bill Skaleske, ufficiale del Dipartimento di Polizia di Omaha che dirigeva le indagini su King, è stato trovato morto. Joe Malek, altro socio del mercante di bambini e proprietario del Peony Park, dove si svolgevano i party pedofili, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di pistola: la polizia ha archiviato il caso come suicidio. Molti testimoni sono stati restii a presentarsi. Mike Lewis, 32 anni, incaricato di proteggere le vittime-testimoni, è stato trovato morto per un attacco di diabete. La commissione Franklin si è poi definitivamente arenata quando l'investigatore incaricato delle indagini, Gary Caradori, è morto in un misterioso incidente aereo, dopo aver informato il suo ufficio di avere “informazioni sensazionali” (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, “Bambini. Il mercato degli orrori”, cit.) Il film documentario di 56 minuti “Conspiracy of Silence” è stato prodotto nel corso di 10 mesi dalla Yorkshire Television britannica per essere trasmesso negli Stati Uniti il 3 maggio 1994 su Discovery Channel. Tuttavia, pressioni esercitate dal Congresso hanno prodotto una legislazione televisiva più restrittiva e il documentario non è mai andato in onda. Molte copie dello stesso sono state perfino distrutte. Per fortuna, un anno dopo, una copia salvata è
stata spedita da anonimi all'ex Senatore del Nebraska John DeCamp, autore del librodenuncia “The Franklin Cover-Up Child Abuse Satanism and Murder in Nebraska". Il film è ora disponibile su Internet. Nel documentario si sottolinea come il caso non sia mai stato portato all'attenzione della giustizia e anche che molti degli investigatori che hanno provato a fare luce sulla vicenda, così come i testimoni, sono stati fatti fuori. Lo scandalo scoppiò nel 1988 nel corso delle indagini relative al fallimento della Franklin Bank & Trust che coinvolsero il general manager della Franklyn, Larry King, la star nera del Partito Repubblicano (ha cantato l'inno nazionale americano alle Conventions repubblicane del 1984 e del 1988). King verrà in seguito imprigionato per appropriazione indebita di 40 millioni di dollari, per uno squallido giro di prostituzione minorile (avviava alla prostituzione bambini di strada e della Boy's Town) e, nel febbraio del 1999, verrà condannato a risarcire Paul Bonacci, il giovane vittima di torture e abusi sessuali, di un milione di dollari. I clienti di King erano tutti prominenti politici, magnati industriali e mediatici, autorità locali, come il Capo della Polizia di Omaha, il proprietario del maggiore quotidiano del Nebraska (Omaha Herald), e, sorpresa, anche il Vice-Presidente George Bush Senior. I video dei “festini” venivano usati a mo' di ricatto: nelle immagini si vedono ragazzini torturati, violentati e, in qualche caso, anche uccisi (il documentario "Conspiracy of Silence" include anche molte testimonianze delle vittime sopravvissute). In risposta allo scandalo, l'Omaha Herald ha avviato una campagna denigratoria nei confronti delle vittime. Che sono state minacciate anche dall'FBI. Il principale investigatore, Gary Caradori, e il suo giovane figlio. sono stati uccisi proprio nel mezzo delle indagini. La stessa sorte è toccata a dei testimoni. L'ex direttore della CIA, Bill Colby, dopo aver riconosciuto pubblicamente che lo scenario descritto da DeCamp poteva essere veritiero, è stato trovato morto in circostanze rimaste misteriose. Nel 2009, è uscito un nuovo libro del giornalista investigativo intitolato “The Franklin Scandal: A Story of Powerbrokers, Child Abuse & Betrayal”. L'ex Senatore del Nebraska, John DeCamp, che è anche diventato l'avvocato difensore delle vittime, continua a portare avanti la battaglia contro la “cospirazione del silenzio”. La cospirazione continua... Primo filmato Secondo filmato Film The Franklin Scandal Franklin child prostitution ring allegations - Wikipedia LINKS
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