Introduzione Al Blog Storia Della A

  • Uploaded by: Salvatore Polito
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  • December 2019
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Introduzione: La necessità di delineare una storia della cartapesta in Puglia è il cruccio degli studiosi locali e non. Il problema non consiste tanto nel fatto di dare una paternità definitiva sul primo impiego della carta in scultura, o per realizzare oggetti tridimensionali di varia natura, ma piuttosto quello di “delimitare i tempi e i modi della costituzione di una tecnica autonoma capace di produrre localmente e in modo continuo oggetti del genere”; come ha giustamente osservato Mario Cazzato nell’introduzione alla Guida alla Cartapesta leccese (C.Ragusa, Guida alla cartapesta leccese, Galatina, 1993) . Q u i n d i s u l l a maniera di lavorarla o di manipolarla, al suo diverso e diffuso impiego, alle testimonianze pervenuteci, alle paternità dei numerosi simulacri presenti nelle chiese e nelle cappelle private prima del formarsi del nutrito stuolo di cartapestai che in maniera diversa e del tutto personale seppero interpretare il gusto barocco anche in epoche successive. Artisti capaci di eguagliare, a volte con le loro opere, le statue lignee commissionate e realizzate dai più noti scultori napoletani e non, durante i secoli precedenti e spedite in Puglia per ornare chiese e conventi, celebrando i fasti del barocco e del rococò. Scultori famosi ai quali a posteriori questi sicuramente guardavano, ispirandosi. Cercando di carpirne, attraverso l’attento studio delle opere, a distanza di secoli, i segreti della resa formale della tecnica dell’intaglio o della scolpitura, -traducendoli in valori plastici dai quali ricavarne soggetti estremamente raffinatil’equilibrio delle masse nella composizione, le capacità e le

soluzioni decorative delle figure, la coinvolgente devozionalità che queste esprimevano attraverso i volti e la gestualità: tutto questo “patrimonio” d’esempi veniva visto e modernamente fatto proprio, perenne e significativa lezione dalla quale i grandi cartapestai seppero trarre preziosi suggerimenti. Illuminante un esempio per tutte, la bella statua dell’Assunta conservata nel Duomo di Lecce, opera del napoletano Nicola Fumo, alla quale sicuramente sia il Surgente che altri artisti del calibro di A.Maccagnani si ispirarono, non prima di un’attenta e oculata osservazione. Modelli che, a mio parere, hanno ispirato e probabilmente spinto, quasi in un voler misurarsi, ad una ulteriore ricerca alfine di una migliore resa formale, almeno rispetto alla prima produzione di statue in cartapesta: considerata spesso fredda e spigolosa. Queste volontà e determinazioni si tradussero in una vera e propria rivoluzione nel campo della tecnica della modellatura in carta. Salvatore Pietro Polito

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